Verso la foce
(F. Romano)
[2009]
Album :La Rosa e l'Urtiga
Chernobyl, lo spettro della nostra infanzia, e uno scrittore che nel panico, terrore generale, compie, con ansia e inquietudine, il suo pellegrinaggio verso una meta definita e indefinibile al tempo stesso. La foce del Po. Un infinito cercato e trovato.
[2009]
Album :La Rosa e l'Urtiga
Chernobyl, lo spettro della nostra infanzia, e uno scrittore che nel panico, terrore generale, compie, con ansia e inquietudine, il suo pellegrinaggio verso una meta definita e indefinibile al tempo stesso. La foce del Po. Un infinito cercato e trovato.
Sulla strada Emilia nuova sponde alte, terra dura
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2012/9/24 - 16:56
Song Itineraries:
No Nukes
Occupy (We the 99)
[2012]
Inclusa nel quadruplo CD collettivo “Occupy This Album: 99 Songs for the 99 Percent” realizzato nel maggio 2012 a sostegno del movimento “Occupy Wall Street”.
Inclusa nel quadruplo CD collettivo “Occupy This Album: 99 Songs for the 99 Percent” realizzato nel maggio 2012 a sostegno del movimento “Occupy Wall Street”.
The Power's with the people don't let these cowards deceive you
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/9/24 - 14:01
Nothing Recedes Like Progress
[2012]
Da “The General Strike”, ultimo lavoro della punk band di Pittsburgh
Inclusa nel quadruplo CD collettivo “Occupy This Album: 99 Songs for the 99 Percent” realizzato nel maggio 2012 a sostegno del movimento “Occupy Wall Street”.
Da “The General Strike”, ultimo lavoro della punk band di Pittsburgh
Inclusa nel quadruplo CD collettivo “Occupy This Album: 99 Songs for the 99 Percent” realizzato nel maggio 2012 a sostegno del movimento “Occupy Wall Street”.
They’re sleeping between satin sheets
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/9/24 - 13:46
The Panic Is On
[1931]
Scritta da tal Hezekiah Jenkins, songwriter che fu testimone diretto degli effetti della Grande Depressione.
Testo trovato sul sito di Mike Ballantyne
“Panic is on” è un’espressione coniata alla fine dell’800 all’epoca delle grandi manifestazioni dei disoccupati del 1894 (ripetute nel 1914), dette marce della “Coxey’s Army”, perché organizzate e guidate dal politico ed imprenditore dell’Ohio Jacob Sechler Coxey, Sr.
“Panic is on” divenne però un vero tormentone nel 1929.
Non è un caso che Loudon Wainwright III abbia ripreso questa vecchia canzone nel suo album del 2010 significativamente intitolato “10 Songs for the New Depression”.
E non è un caso che abbia accettato che “Panic Is On” comparisse del quadruplo CD collettivo “Occupy This Album: 99 Songs for the 99 Percent” realizzato nel maggio 2012 a sostegno del movimento “Occupy Wall Street”.
Scritta da tal Hezekiah Jenkins, songwriter che fu testimone diretto degli effetti della Grande Depressione.
Testo trovato sul sito di Mike Ballantyne
“Panic is on” è un’espressione coniata alla fine dell’800 all’epoca delle grandi manifestazioni dei disoccupati del 1894 (ripetute nel 1914), dette marce della “Coxey’s Army”, perché organizzate e guidate dal politico ed imprenditore dell’Ohio Jacob Sechler Coxey, Sr.
“Panic is on” divenne però un vero tormentone nel 1929.
Non è un caso che Loudon Wainwright III abbia ripreso questa vecchia canzone nel suo album del 2010 significativamente intitolato “10 Songs for the New Depression”.
E non è un caso che abbia accettato che “Panic Is On” comparisse del quadruplo CD collettivo “Occupy This Album: 99 Songs for the 99 Percent” realizzato nel maggio 2012 a sostegno del movimento “Occupy Wall Street”.
Well, what this country is a-coming to,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/9/24 - 13:33
Fossoli 1944
In occasione di Materiali Resistenti, il festival organizzato nell’ex campo di concentramento di Fossoli (Carpi, MO) per il 25 aprile 2010, Sara Piolanti, voce dei New Cherry, ci regala questo pensiero-immagine su quella che è stata una parentesi buia e tragica della storia italiana.
“Il punto di vista è quello di un bambino che vive nelle campagne limitrofe al campo di Fossoli e sente passare i treni che vi trasportano ebrei e prigionieri politici. Non ha le idee chiare su quanto realmente stia avvenendo ma conosce già la guerra e con la sensibilità tipica dei fanciulli sente che è in corso una tragedia se è possibile ancora piu grande..
..E sogna un altro futuro…un futuro che gli appartenga.”
Il campo di Fossoli nacque come campo di prigionia e concentramento situato nell'omonima località dell'Emilia-Romagna, allestito dagli italiani nel 1942. Fu successivamente utilizzato dalla Repubblica... (Continues)
“Il punto di vista è quello di un bambino che vive nelle campagne limitrofe al campo di Fossoli e sente passare i treni che vi trasportano ebrei e prigionieri politici. Non ha le idee chiare su quanto realmente stia avvenendo ma conosce già la guerra e con la sensibilità tipica dei fanciulli sente che è in corso una tragedia se è possibile ancora piu grande..
..E sogna un altro futuro…un futuro che gli appartenga.”
Il campo di Fossoli nacque come campo di prigionia e concentramento situato nell'omonima località dell'Emilia-Romagna, allestito dagli italiani nel 1942. Fu successivamente utilizzato dalla Repubblica... (Continues)
Ed io, che sono un piccolo soldato
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2012/9/24 - 11:57
Song Itineraries:
Extermination camps
Sing Me Back Home
[1967]
Album “Sing Me Back Home”
“La scena canonica dell’ultima passeggiata – il dead man walking – è, come in Green, Green Grass of Home, l’argomento di “Sing Me Back Home”. Merle Haggard introduce però un elemento che altre canzoni trascurano: sebbene avvenga dentro la prigione, anche l’ultima passeggiata è a suo modo un rituale pubblico, perché avviene sotto gli occhi degli altri carcerati, e lo sguardo del narratore non è quello del condannato ma quello dello spettatore – “La guardia condusse un prigioniero lungo il corridoio verso il suo destino, mi alzai come tutti gli altri per dirgli arrivederci…”. L’ultimo desiderio del condannato è questa volta una canzone:
(Alessandro Portelli, da “Note Americane. Musica e culture negli Stati Uniti”, Shake/Acoma edizioni, 2011)
Album “Sing Me Back Home”
“La scena canonica dell’ultima passeggiata – il dead man walking – è, come in Green, Green Grass of Home, l’argomento di “Sing Me Back Home”. Merle Haggard introduce però un elemento che altre canzoni trascurano: sebbene avvenga dentro la prigione, anche l’ultima passeggiata è a suo modo un rituale pubblico, perché avviene sotto gli occhi degli altri carcerati, e lo sguardo del narratore non è quello del condannato ma quello dello spettatore – “La guardia condusse un prigioniero lungo il corridoio verso il suo destino, mi alzai come tutti gli altri per dirgli arrivederci…”. L’ultimo desiderio del condannato è questa volta una canzone:
“… Dì al mio amico con la chitarra di cantarmi un pezzo a richiesta:
riportami a casa con una canzone
fai tornare in vita i miei ricordi
portami via e riporta indietro il tempo
Portami a casa con una canzone prima di morire.”
riportami a casa con una canzone
fai tornare in vita i miei ricordi
portami via e riporta indietro il tempo
Portami a casa con una canzone prima di morire.”
(Alessandro Portelli, da “Note Americane. Musica e culture negli Stati Uniti”, Shake/Acoma edizioni, 2011)
The warden led a prisoner down the hallway to his doom
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/9/24 - 10:31
Song Itineraries:
Death penalty: murder by the power
In Your Mind
[1995]
Dalla colonna sonora di “Dead Man Walking”, diretto da Tim Robbins, con Susan Sarandon e Sean Penn.
Il condannato a morte e l’impossibilità di qualunque consolazione, tanto meno quella religiosa:
(traduzione italiana di Alessandro Portelli, da “Note Americane. Musica e culture negli Stati Uniti”, Shake/Acoma edizioni, 2011)
Dalla colonna sonora di “Dead Man Walking”, diretto da Tim Robbins, con Susan Sarandon e Sean Penn.
Il condannato a morte e l’impossibilità di qualunque consolazione, tanto meno quella religiosa:
“… Nella tua testa
tornano le parole della domenica
e tu inghiotti la torta fondamentalista
ma ne capisci solo una parte
il resto te lo daranno in cielo…
… Nella tua testa
Padre e Figlio e Spirito Santo
Gocce di dolore sacrificale
su una croce argentata
Santificazione alla catena…”
tornano le parole della domenica
e tu inghiotti la torta fondamentalista
ma ne capisci solo una parte
il resto te lo daranno in cielo…
… Nella tua testa
Padre e Figlio e Spirito Santo
Gocce di dolore sacrificale
su una croce argentata
Santificazione alla catena…”
(traduzione italiana di Alessandro Portelli, da “Note Americane. Musica e culture negli Stati Uniti”, Shake/Acoma edizioni, 2011)
In your mind, in your mind
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/9/24 - 10:07
Song Itineraries:
Death penalty: murder by the power
Prison Cell Blues
[1928]
In “Blind Lemon Jefferson: Complete Recorded Works Vol. 3 (1928)”, edito dalla Document Records
Il blues della cella, ovvero, di come la galera può annientare un essere umano…
In “Blind Lemon Jefferson: Complete Recorded Works Vol. 3 (1928)”, edito dalla Document Records
Il blues della cella, ovvero, di come la galera può annientare un essere umano…
Gettin' tired of sleepin' in this lowdown lonesome cell.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/9/24 - 08:18
Song Itineraries:
From World Jails
Hangman's Blues
[1928]
(“Blues del boia”, traduzione italiana di Alessandro Portelli, da “Note Americane. Musica e culture negli Stati Uniti”, Shake/Acoma edizioni, 2011)
“… Ti dico, il patibolo è una cosa spaventosa, ti appendono la mattina e ti tirano giù di notte. Quel boia maligno aspetta di stringere il nodo, Dio, ho tanta paura che mi tremano le gambe; sto per morire, mi manca il respiro, e una donna buona a nulla a spetta di festeggiare la mia morte…”
(“Blues del boia”, traduzione italiana di Alessandro Portelli, da “Note Americane. Musica e culture negli Stati Uniti”, Shake/Acoma edizioni, 2011)
Hangman's rope : it's so tough and strong
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/9/24 - 08:08
Song Itineraries:
Death penalty: murder by the power, Executioners & Hangmen Co.
Vitti na crozza
Sono Salvsatore Sferrazza di Favara (Ag) e sull'origine della canzone "Vitti 'na crozza", nonchè sulla correttezza di alcune parole dei suoi versi, posso certamente dare la versione vera. Intanto sono fiero di dire che sono l'unico possessore della versione originale della canzone, colonna sonora del film, cantata dai minatori Giuseppe Bisaccia Cibardo e dai coristi, tutti minatori tra cui Bunone Luigi, ancora vivente anche se molto anziano. Posso dire inoltre che pochi, anzi pochissimi, sappiano e dicano la verità sulla canzone.
Occorre sapere che quando Pietro Germi venne in Sicilia, a Favara (Ag) si stava verificando lo sciopero dei minatori che lavoravano nella miniera Ciavolotta, perchè il proprietario, un certo Giambertone di Palermo, non solo li malpagava, ma li pagava una tantum, lasciando nella miseria molte famiglie favaresi. Spesso i minatori trascorrevano le feste, Natale,... (Continues)
Occorre sapere che quando Pietro Germi venne in Sicilia, a Favara (Ag) si stava verificando lo sciopero dei minatori che lavoravano nella miniera Ciavolotta, perchè il proprietario, un certo Giambertone di Palermo, non solo li malpagava, ma li pagava una tantum, lasciando nella miseria molte famiglie favaresi. Spesso i minatori trascorrevano le feste, Natale,... (Continues)
Salvatore Sferrazza 2012/9/24 - 00:55
Black Elk Speaks
[2009]
Music (for cello) by David Huebner
Album: David Huebner (A Solo Folk 'n cello experiment)
Music (for cello) by David Huebner
Album: David Huebner (A Solo Folk 'n cello experiment)
My friends I'll tell you the story
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2012/9/23 - 21:15
Song Itineraries:
Native American Genocide
L'honneur
Album: Olympia 86
À quoi ça nous sert d´être honnêtes?
(Continues)
(Continues)
Contributed by MR 2012/9/23 - 17:24
Ballad of Sitting Bull
Nota
(1) A tal proposito mi limito a riportare le dichiarazioni rilasciate dallo stesso Custer, che considero le più azzeccate e lucide che l'intrepido-dissennato fantoccio del potere poté mai pronunciare, quando nel 1867 (è un caso?) fu sospeso dal comando e dalla paga.
A chi gli chiedeva perché mai il "problema indiano" era di così difficile soluzione, egli rispondeva: « Perché lo zio Sam con una mano – l'Indian Bureau – dà armi agli indiani e con l'altra – l'esercito – li combatte. Se si potesse togliere di mezzo l'Indian Bureau non ci sarebbero più problemi ». Se basta questo perché non tolgono di mezzo l'Indian Bureau? – gli fu chiesto. « Perché fornitori e agenti, che si arricchiscono derubando gli indiani, non lo permettono. Poi, quando gli indiani, stufi di essere derubati insorgono, fanno intervenire noi militari. Allora i ladri ci chiamano macellai ».
« Condotta assurda?... (Continues)
(1) A tal proposito mi limito a riportare le dichiarazioni rilasciate dallo stesso Custer, che considero le più azzeccate e lucide che l'intrepido-dissennato fantoccio del potere poté mai pronunciare, quando nel 1867 (è un caso?) fu sospeso dal comando e dalla paga.
A chi gli chiedeva perché mai il "problema indiano" era di così difficile soluzione, egli rispondeva: « Perché lo zio Sam con una mano – l'Indian Bureau – dà armi agli indiani e con l'altra – l'esercito – li combatte. Se si potesse togliere di mezzo l'Indian Bureau non ci sarebbero più problemi ». Se basta questo perché non tolgono di mezzo l'Indian Bureau? – gli fu chiesto. « Perché fornitori e agenti, che si arricchiscono derubando gli indiani, non lo permettono. Poi, quando gli indiani, stufi di essere derubati insorgono, fanno intervenire noi militari. Allora i ladri ci chiamano macellai ».
« Condotta assurda?... (Continues)
giorgio 2012/9/23 - 14:15
No More Ghost Dance
[2010]
Lyrics & Music by Dennis Temby
Lyrics & Music by Dennis Temby
From the day that Custer and his men met their fate
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2012/9/23 - 09:50
Song Itineraries:
Native American Genocide
23 September is the 39th anniversary of Pablo Neruda's death, twelve days after Pinochet's golpe in Chile. So, we'd better refreshing our memory, for instance on Isla Dawson concentration camp, with a little helping song (in Italian) by Offlaga Disco Pax.
Riccardo Venturi 2012/9/23 - 03:14
Diamants dans la mine
questa in realtà è di leonard cohen Diamonds in the mine. Parla di aborto non so se è molto pertinente. L.
La femme en bleu voudrait se venger
(Continues)
(Continues)
Contributed by MR 2012/9/22 - 17:40
Condamnés
[1979]
Nel disco intitolato “Condamnés?” (ma col punto interrogativo).
Nel disco intitolato “Condamnés?” (ma col punto interrogativo).
I've had a lot of trouble
(Continues)
(Continues)
Contributed by MR 2012/9/22 - 17:38
La ronde des joyeux prisonniers
Oh, on est prisonniers, dans la légalité, alité, alité, alité
(Continues)
(Continues)
Contributed by MR 2012/9/22 - 17:20
La ballade de la désescalade
Ecoutez la ballade de la désescalade
(Continues)
(Continues)
Contributed by MR 2012/9/22 - 17:00
Made for TV Movie
Album: "A Crow Left of the Murder..."
This song is about 911. The part where he refers to "fell like a tear from my eye flying machine so up high.
Well there goes the nieghborhood. He is referring to the twin towers. In the next verse where he says "a scene set to since innocence upheave and pit against" this is reffering to it being a false flag attack like the gulf of tonkin incident that started vietnam or Hitler's Riestag fire. These things are done intentionally to start wars.
Read more at song meanings
This song is about 911. The part where he refers to "fell like a tear from my eye flying machine so up high.
Well there goes the nieghborhood. He is referring to the twin towers. In the next verse where he says "a scene set to since innocence upheave and pit against" this is reffering to it being a false flag attack like the gulf of tonkin incident that started vietnam or Hitler's Riestag fire. These things are done intentionally to start wars.
Read more at song meanings
I heard a word from on high
(Continues)
(Continues)
2012/9/22 - 16:34
Song Itineraries:
September, 11: Attack on New York
Megalomaniac
(2003)
Album: A Crow Left of the Murder...
Megalomaniac è una delle canzoni più famose degli Incubus, in cui la band denuncia i dittatori del passato come Hitler e Mussolini accostandoli ai nuovi leader mondiali "che scatenano guerre in nome del petrolio, reprimendo ed ignorando la volontà di pace di tutte le popolazioni".
Il testo della canzone nello specifico si rivolge a Bush (che nel 2003 quando uscì il brano era Presidente degli Stati Uniti) e la guerra in Iraq, e fa da sottofondo nel video a una serie apparentemente confusa di immagini di Hitler, Mussolini, pompe di benzina, manifestazioni pacifiste e angeli dalle ali spezzate e anonimi leader.
Album: A Crow Left of the Murder...
Megalomaniac è una delle canzoni più famose degli Incubus, in cui la band denuncia i dittatori del passato come Hitler e Mussolini accostandoli ai nuovi leader mondiali "che scatenano guerre in nome del petrolio, reprimendo ed ignorando la volontà di pace di tutte le popolazioni".
Il testo della canzone nello specifico si rivolge a Bush (che nel 2003 quando uscì il brano era Presidente degli Stati Uniti) e la guerra in Iraq, e fa da sottofondo nel video a una serie apparentemente confusa di immagini di Hitler, Mussolini, pompe di benzina, manifestazioni pacifiste e angeli dalle ali spezzate e anonimi leader.
I hear you on the radio
(Continues)
(Continues)
Contributed by Darius Rock Raimondo 2012/9/22 - 15:38
Listen to the Children
[2005]
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
Should you go out today, to reservation land
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2012/9/22 - 11:44
Song Itineraries:
Native American Genocide
Three Chiefs
[2005]
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
In a 4 by room at Pine Ridge, on a cold December day
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2012/9/22 - 11:42
Song Itineraries:
Native American Genocide
Walking Through the Prayers
[2005]
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
Blackbirds flying, through the darkness
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2012/9/22 - 11:40
Song Itineraries:
Native American Genocide
So You Want to Be an Indian
[2005]
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
So you want to be an Indian, an original American
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2012/9/22 - 11:37
Song Itineraries:
Native American Genocide
Casino
[2005]
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
They built a casino, out under the stars
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2012/9/22 - 11:35
Song Itineraries:
Native American Genocide
Broken Promise Land
[2005]
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
Well an eagle flew high above Red Shirt Table
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2012/9/22 - 11:33
Song Itineraries:
Native American Genocide
Big Foot
[2005]
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
Big Foot was an Indian chief
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2012/9/22 - 11:31
Song Itineraries:
Native American Genocide
Old Man's Vision
[2005]
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
There was an esteemed Lakota elder
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2012/9/22 - 11:27
Song Itineraries:
Native American Genocide
Trip to Little Big Horn
[2005]
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
I went to Little Big Horn, not a single word was said
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2012/9/22 - 11:22
Song Itineraries:
Native American Genocide
Badlands
[2005]
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
Well somewhere between the wanting and the dying
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2012/9/22 - 11:17
Song Itineraries:
Native American Genocide
Wounded Knee
[1997]
Lyrics & Music by Walela
Album: Walela
Lyrics & Music by Walela
Album: Walela
Bury my heart at Wounded Knee
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2012/9/22 - 10:51
Song Itineraries:
Native American Genocide
The Warrior
[1997]
Songwriters: Monty Byrom, Cynthia Dietrich, Laura Mae Satterfield
Album: Walela
Songwriters: Monty Byrom, Cynthia Dietrich, Laura Mae Satterfield
Album: Walela
I've been searching
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2012/9/22 - 10:36
Song Itineraries:
Native American Genocide
Άρνηση [Στο περιγιάλι το κρυφό]
Non tento certo io di rispondere al quesito di Jacopo Capurri, perché la mia conoscenza della letteratura inglese è lacunosa e necessariamente mediata dalle traduzioni. Posso dire che Yorgos Seferis, per quanto avesse compiuto in Francia gli studi giuridici che gli aprirono la carriera diplomatica, già nel 1931 era vice-console ellenico a Londra, dove conobbe la poesia di Eliot, ma dove nulla esclude - anzi, è più che probabile - che abbia approfondito la conoscenza della storia letteraria britannica. A Londra tornò come consigliere d'ambasciata nel 1951-52 e ancora come ambasciatore dal 1957 al 1962, anno in cui andò in pensione. Il rapporto di Seferis con l'Inghilterra fu dunque precoce e costante; e la sua inclinazione agli studi ci permette tranquillamente di immaginare che abbia approfittato dei soggiorni inglesi. Su queste basi, se toccasse a me di tirare le somme, direi che l'impressionante parallelismo tra Arnisi e i versi di Spencer non possa essere in nessun modo casuale. Un grande grazie a Jacopo.
Gian Piero Testa 2012/9/21 - 21:28
Noi lo chiamiamo Vietnam
Hai fatto tutto da solo, Gian Piero :)
La canzone era comunque nel repertorio di Ivan.
La canzone era comunque nel repertorio di Ivan.
Alberto 2012/9/21 - 15:46
Quality of Mercy
[1995]
Nella colonna sonora del film “Dead Man Walking” diretto da Tim Robbins, con Susan Sarandon e Sean Penn.
Nella colonna sonora del film “Dead Man Walking” diretto da Tim Robbins, con Susan Sarandon e Sean Penn.
All you hypocrites and liars
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/9/21 - 13:43
Song Itineraries:
Death penalty: murder by the power
×
Tradizionale Palestinese
A Folk-song from Palestina
الشعبية أغنية من فلسطين
Interpretazione di Stefano Saletti e Piccola Banda Ikona in Folkpolitik
Stefano Saletti: oud, bouzouki, chitarra, voce
Barbara Eramo: voce
Mario Rivera: basso acustico
Carlo Cossu: violino, canto diplofonico
Gabriele Coen: clarinetto, sax
Rossella Zampiron: violoncello
Leo Cesari: percussioni e batteria
Jamal Ouassini: violino
Hakeem Jaleela: voce
"The sights and sounds of the Arab Spring arriving from the streets of Tunis, Cairo and Damascus, make the mind return to the 1970's, when a wind of freedom blew across Europe and swept away the authoritarian regimes in Spain, Greece and Portugal.
Those squares are the same: the same faces, hopes, colours, sounds, songs.
So I began a journey back in time to rediscover the different types of music that tell the stories about the suffering... (Continues)