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Euskadiko lorea

Euskadiko lorea
Album: Agur Intxorta maite (2001)

Letra: Juan Ezenarro, 1937-III
Musica: Joseba Tapia

Euskadik zeuzkan aunitz larrosa
(Continues)
2012/1/6 - 23:55
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Laban daukagun opille

Laban daukagun opille
Album: Agur Intxorta maite (2001)

Estuntza txarrik ezautu bada
(Continues)
2012/1/6 - 23:43
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Ekaitza

Ekaitza
Album: Agur Intxorta maite (2001)

Letra: Joxe Mari Lopetegi, 1936-XII
Musica: Joseba Tapia



L'album Agur Intxorta maite raccoglie canzoni fino ad allora inedite scritte al fronte da combattenti repubblicani baschi durante la Guerra Civile.

Il disco è il risultato di un lavoro di due anni di ricerca da parte di Joseba e Koldo Izaguirre, a partire dalla consultazione delle riviste e giornali dell'epoca fino alla ricerca dei testi che ci descrivono lo scenario della guerra, dal suo inizio fino alla presa di Bilbao.

Una volta raccolti e selezionati alcuni dei testi di quelle canzoni, che nella maggior parte dei casi non avevano musica, Joseba ha cominciato un fantastico lavoro di creazione provando a immaginare come sarebbero state interpretate a quel tempo.

"Soprattutto ho tenuto conto - commenta - che dovevano essere canzoni urgenti, scritte al fronte, per cui dovevamo rifuggire... (Continues)
Uztaillaren emeretzia
(Continues)
2012/1/6 - 23:22

Cantone de su massaju-richiamadu

Cantone de su massaju-richiamadu
[1981]‎
Dalla raccolta “Poesias in duas limbas – Poesie bilingui”, Scheiwiller, Milano (2° ed. 1993, 3° ed. ‎‎2006 per i tipi de Il Maestrale di Nuoro).‎
La sezione che include questo "cantone" è intitolata "Cantones pro sos laribiancos", ossia "Ballate per quelli dalle labbra bianche". "Quelli dalle labbra bianche" è prima di tutto il titolo dell'opera prima di Masala, pubblicata nel 1962 da Feltrinelli, racconto dell'epopea della gente di Arasolè, piccola frazione del comune di Tonara, in provincia di Nuoro.
Le "labbra bianche" sono quelle dei morti di fame, dei morti di fatica, dei morti di guerra...
I "cantones" inclusi in quella sezione di "Poesias in duas limbas" sono dunque una trascrizione poetica di quel piccolo romanzo di esordio, quasi un' "Antologia di Spoon River" sarda.

Frantziscu Màsala a combattere sul fronte russo ci finì venticinquenne. Con lui altri 300.000 giovani,... (Continues)
Deo so Barore Mérula,
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/1/6 - 22:32
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Venga de donde venga

Venga de donde venga
Album: Erabil nazazu (Utilizame) - 2004

Letra: Joan Mari Irigoien
Musica: Mikel Markez



[...] Aquí se enmarca la fabricación y el tráfico de armas, un negocio redondo en el que el Estado español se sitúa en los primeros puestos del ránking mundial gracias a la exportación de armas a países que destacan por el “escrupuloso respeto” a los Derechos Humanos como Colombia o Israel. Generalmente, la fabricación y tráfico de armas lo vemos como algo lejano. Sin embargo, en muchas ocasiones las empresas más importantes de armamento se ubican cerca de nuestras casas, en ellas trabajan gente de nuestro vecindario y son financiadas con parte de nuestros impuestos. Con todo ello y bajo el velo de la producción civil, crean muerte y destrucción a miles de kilómetros de ahí.

Éste es el caso, entre los muchos que podríamos citar, de Sener, una ingeniería cuya sede central está en Getxo, zona residencial... (Continues)
Honek turboborpultsatzaileak
(Continues)
2012/1/6 - 22:31

Cantone pro Rosa, promissa isposa de gherra

Cantone pro Rosa, promissa isposa de gherra
[1981]‎
Dalla raccolta “Poesias in duas limbas – Poesie bilingui”, Scheiwiller, Milano (2° ed. 1993, 3° ed. ‎‎2006 per i tipi de Il Maestrale di Nuoro).‎
La sezione che include questo "cantone" è intitolata "Cantones pro sos laribiancos", ossia "Ballate per quelli dalle labbra bianche". "Quelli dalle labbra bianche" è prima di tutto il titolo dell'opera prima di Masala, pubblicata nel 1962 da Feltrinelli, racconto dell'epopea della gente di Arasolè, piccola frazione del comune di Tonara, in provincia di Nuoro.
Le "labbra bianche" sono quelle dei morti di fame, dei morti di fatica, dei morti di guerra...
I "cantones" inclusi in quella sezione di "Poesias in duas limbas" sono dunque una trascrizione poetica di quel piccolo romanzo di esordio, quasi un' "Antologia di Spoon River" sarda.

Frantziscu Màsala a combattere sul fronte russo ci finì venticinquenne. Con lui altri 300.000 giovani,... (Continues)
Cussa, chi bois bidides, bona zente,
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/1/6 - 22:23

Cantone pro sa morte de unu soldadu iscimpru

Cantone pro sa morte de unu soldadu iscimpru
[1981]‎
Dalla raccolta “Poesias in duas limbas – Poesie bilingui”, Scheiwiller, Milano (2° ed. 1993, 3° ed. ‎‎2006 per i tipi de Il Maestrale di Nuoro).‎
La sezione che include questo "cantone" è intitolata "Cantones pro sos laribiancos", ossia "Ballate per quelli dalle labbra bianche". "Quelli dalle labbra bianche" è prima di tutto il titolo dell'opera prima di Masala, pubblicata nel 1962 da Feltrinelli, racconto dell'epopea della gente di Arasolè, piccola frazione del comune di Tonara, in provincia di Nuoro.
Le "labbra bianche" sono quelle dei morti di fame, dei morti di fatica, dei morti di guerra...
I "cantones" inclusi in quella sezione di "Poesias in duas limbas" sono dunque una trascrizione poetica di quel piccolo romanzo di esordio, quasi un' "Antologia di Spoon River" sarda.

Frantziscu Màsala a combattere sul fronte russo ci finì venticinquenne. Con lui altri 300.000 giovani,... (Continues)
Goi si ch’est mortu su soldadu
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/1/6 - 22:06

Cantone pro Serafina, viuda de gherra

Cantone pro Serafina, viuda de gherra
[1981]‎
Dalla raccolta “Poesias in duas limbas – Poesie bilingui”, Scheiwiller, Milano (2° ed. 1993, 3° ed. ‎‎2006 per i tipi de Il Maestrale di Nuoro).‎
La sezione che si apre con questo "cantone" è intitolata "Cantones pro sos laribiancos", ossia "Ballate per quelli dalle labbra bianche". "Quelli dalle labbra bianche" è prima di tutto il titolo dell'opera prima di Masala, pubblicata nel 1962 da Feltrinelli, racconto dell'epopea della gente di Arasolè, piccola frazione del comune di Tonara, in provincia di Nuoro.
Le "labbra bianche" sono quelle dei morti di fame, dei morti di fatica, dei morti di guerra...
I "cantones" inclusi in quella sezione di "Poesias in duas limbas" sono dunque una trascrizione poetica di quel piccolo romanzo di esordio, quasi un' "Antologia di Spoon River" sarda.

Frantziscu Màsala a combattere sul fronte russo ci finì venticinquenne. Con lui altri 300.000 giovani,... (Continues)
Custa est Serafina, imbenugiada
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/1/6 - 21:39

Innu nou contra sos feudatàrios (a sa manera de Frantziscu Innàssiu Mannu)

Innu nou contra sos feudatàrios (a sa manera de Frantziscu Innàssiu Mannu)
[1981]‎
Dalla raccolta “Poesias in duas limbas – Poesie bilingui”, Scheiwiller, Milano (2° ed. 1993, 3° ed. ‎‎2006 per i tipi de Il Maestrale di Nuoro).‎

Attualizzazione dell'Su patriottu Sardu a sos feudatarios [Procurad' e moderare], scritto da Francesco Ignazio Mannu alla fine del 700.

Negli anni Cinquanta e Sessanta, la Sardegna diventa base strategica per la NATO. Vengono istituite e progressivamente allargate le zone di “servitù militare”, i poligoni di esercitazione, le basi aeree, i centri di addestramento, la base appoggio per sommergibili nucleari di Santo Stefano (La Maddalena). Negli anni Sessanta, le rivendicazioni delle giunte regionali, sulla base di condizioni socio-economiche drammatiche, portano alla Legge 588 del 1962 (cosiddetto Piano di Rinascita), finanziamento di opere di industrializzazione e infrastrutturazione. Nascono i poli petrolchimici di Sarroch e di Porto... (Continues)
Trabagliade, trabagliade,
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/1/6 - 18:17

Requiem pro sos de su tertzu mundu

Requiem pro sos de su tertzu mundu
[1981]‎
Dalla raccolta “Poesias in duas limbas – Poesie bilingui”, Scheiwiller, Milano (2° ed. 1993, 3° ed. ‎‎2006 per i tipi de Il Maestrale di Nuoro).‎
I. (Dae unu dillu de sa Louisiana)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/1/6 - 17:15
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Ta colère est légitime

Ta colère est légitime
[2003]
Album:Légitime Colère
Ca fait vingt ans qu'on nous explique
(Continues)
Contributed by adriana 2012/1/6 - 13:07
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Un novembre d’inferno

Un novembre d’inferno
[2009]
Album "Ed è così che andò"
Scritta da David Navarria

Briganti contro l'invasore piemontese? Partigiani contro il tedesco invasore?
Il brano non è scritto in lingua siciliana ma italiana... Allora, forse, gli uni e gli altri...
C’è una casa al riparo dal vento
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/1/6 - 10:56
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‘sta terra

‘sta terra
[2009]
Album "Ed è così che andò"
Scritta da David Navarria

Da questo gruppo di Bronte, una dichiarazione d’amore ferito alla Sicilia e alle sue innumerevoli contraddizioni.
Ccà ‘sta terra è ‘n pararisu, ma scurdata ro Signuri,
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/1/6 - 10:47

Subra sa losa de Salvador Allende

Subra sa losa de Salvador Allende
[1981]‎
Dalla raccolta “Poesias in duas limbas – Poesie bilingui”, Scheiwiller, Milano (2° ed. 1993, 3° ed. ‎‎2006 per i tipi de Il Maestrale di Nuoro).‎

Questa di Masala non è una ballata, un "cantone", ma non posso proprio esimermi dal contribuirla, dopo aver appena letto questa agenzia: il nuovo ministro cileno dell'istruzione (nuovo perchè due sono già stati cacciati dalle mobilitazioni studentesche contro il governo di Sebastián Piñera, il “Berlusca delle Ande”) ha annunciato che dai sussidiari delle scuole elementari scomparirà la definizione "dittatura" per i diciassette anni di Pinochet e sarà sostituita da un più generico "regime militare"...
"Questi libri di storia dureranno appena il tempo che durerà Piñera alla Moneda", ha detto Hugo Gutiérrez, giurista promotore di molte cause contro gli orrori della dittatura ed oggi deputato comunista.
Mi ana mortu sos gorillas de Santiago,
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/1/6 - 10:15
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Street Fighting Man

Street Fighting Man
Jagger/Richards
(1968)
da "Beggars Banquet"




Qualcuno sorriderà ascoltando più di quarant'anni dopo il vecchio multimilionario Mick Jagger cantare "But what a can poor boy do..." . La cosa interessante è che la definizione non era esatta neanche all'epoca. Contrariamente all'amico-rivale John Lennon, Jagger proveniva da una famiglia benestante e nel '68 era un ricco ventiquattrenne, una rock star affermata. Nel marzo 1968, l'ultimo album degli Stones, Their Satanic Majesties Request, era stato liquidato dalla critica e dal pubblico come il fratello povero di Sgt. Pepper dei Beatles, ma Jagger aveva già pronte nuove canzoni per riportare la sua band sotto i riflettori.

Si sarebbe potuto adagiare tra sesso, droga e rock'n'roll. Ma i tempi stavano cambiando e con la primavera nasceva in Europa la più significativa stagione di rivolte. Il maggio francese era alle porte. La Primavera... (Continues)
Evrywhere I hear the sound of marching, charging feet, boy
(Continues)
2012/1/5 - 23:30
Song Itineraries: 1968 and surroundings
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Cantone de sos bestidos de biancu

Cantone de sos bestidos de biancu
[1981]‎
Dalla raccolta “Poesias in duas limbas – Poesie bilingui”, Scheiwiller, Milano (2° ed. 1993, 3° ed. ‎‎2006 per i tipi de Il Maestrale di Nuoro).‎
Interpretata da Clara Farina

Una ballata, una poesia-canzone (anzi, "cantone") che mi ha ricordato canzoni come Io so che un giorno di Ivan Della Mea o Emigrato su in Germania e E qualcuno poi disse di Gianni Nebbiosi...
Intendide, bona zente,
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/1/5 - 21:36

Cantone de su crabarzu de sa Costa Ismeralda

Cantone de su crabarzu de sa Costa Ismeralda
[1981]‎
Dalla raccolta “Poesias in duas limbas – Poesie bilingui”, Scheiwiller, Milano (2° ed. 1993, 3° ed. ‎‎2006 per i tipi de Il Maestrale di Nuoro).‎

Come Cantone de s'òmine in su fossu, anche questa poesia non ha una musica, eppure sì, perchè è un "cantone", una ballata, e una ballata non può non avere musica. E poi è una ballata scritta da Frantziscu Màsala, uno dei più grandi poeti in lingua sarda con Grazia Deledda, Francesco Ignazio Mannu e Peppino Mereu.

"Sono nato in un villaggio di contadini e di pastori, fra Goceano e Logudoro, nella Sardegna settentrionale e, durante l'infanzia, ho sentito parlare e ho parlato solo in lingua sarda: in prima elementare, il maestro, un uomo severo sempre vestito di nero, ci proibì, a me e ai miei coetanei, di parlare nell'unica lingua che conoscevamo e ci obbligò a parlare in lingua italiana, la "lingua della Patria", ci disse. Fu così che,... (Continues)
Fizu meu est bénnidu a su mundu
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/1/5 - 21:14
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La Java des Gaulois

La Java des Gaulois
Chanson française – La Java des Gaulois – Ricet Barrier - 1958
Paroles et musique: Ricet Barrier, Bernard Lelou

Mais que viennent faire ces Gaulois barbus dans les Chansons contre la Guerre ?... Dis-le moi, Marco Valdo M.I., mon ami et si tu arrives à me l'expliquer, je te la chante, moi, cette chanson. Et d'abord, quel est celui qui a osé chanter pareille chanson ?

Celui-là, Lucien l'âne mon ami, tu le connais et tu as déjà pu remarquer qu'il ne faisait pas dans la dentelle, que son mode d'expression était assez cru, direct, clair et sans ambiguïté... C'est notre ami Ricet Barrier. Un spécialiste de la chanson baptisée à l'acide ironique, un homme qui traite les choses au second degré... Ici, il s'en prend à la fois, aux nationalismes, aux gens pleins d'ancêtres et aux guerriers. Il décape la guerre elle-même et les vaillantes troupes d'envahisseurs (dans la Vase de Soissons). Tu vois... (Continues)
Poilus, barbus, vêtus de peaux de bêtes
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2012/1/5 - 19:21

Cantone de s'òmine in su fossu

Cantone de s'òmine in su fossu
‎[1981]‎
Dalla raccolta “Poesias in duas limbas – Poesie bilingui”, Scheiwiller, Milano (2° ed. 1993, 3° ed. ‎‎2006 per i tipi de Il Maestrale di Nuoro).‎



Non credo che questa poesia sia mai stata messa in musica ma si tratta pur sempre di una ballata e le ‎ballate presuppongono sempre una musica, anche se non c’è… E poi tutte le composizioni, di ‎questo grande poesta sardo, scomparso nel 2007, sono sempre intrise della musicalità della sua ‎terra…‎

‎Sono nato in un villaggio di contadini e di pastori, fra Goceano e Logudoro, nella ‎Sardegna settentrionale e, durante la mia infanzia, ho sentito parlare e ho parlato solo in lingua ‎sarda: in prima elementare, il maestro, un uomo severo sempre vestito di nero, ci proibì, a me e ai ‎miei coetanei, di parlare nell'unica lingua che conoscevamo e ci obbligò a parlare in lingua italiana, ‎la “lingua della Patria”, ci disse. ‎
Fu così che,... (Continues)
Ehi, bona zente, leàde unu che a mie, ‎
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/1/5 - 15:02
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Basta Provocazioni

Basta Provocazioni
Aria di ribellione il popolo labrone
(Continues)
Contributed by Ale-AC- 2012/1/5 - 14:43
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All Quiet on the Western Front

All Quiet on the Western Front
(Elton John / Bernie Taupin)

Album: "Jump Up!" (1982)
All quiet on the Western Front, nobody saw
(Continues)
2012/1/5 - 11:28
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Eppur si muove

Eppur si muove
‎[2002]‎
Album “L'eccezione”‎
Parole e musica di Carmen Consoli
Punibile per un incauto
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/1/5 - 08:56
Song Itineraries: Antiwar Anticlerical
From the depths of time: Lo boièr. The only Catharian song that has come to us. An encripted song and the blood-drenched end of the Occitan civilization, for an important and difficult page.
Riccardo Venturi 2012/1/5 - 00:21
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No che no che no

No che no che no
[1992]
Album "Spiriti"
Parole di Elio Aldrighetti
Musica di Clara Moroni e Guido Elmi

Cavoli! Un pezzaccio hard rock italiano anticlericale bello spesso da un gruppo pressochè dimenticato la cui front-woman è la mitica "Ferrari del Rock", così Vasco Rossi chiamava Clara Moroni, colei che fu sua vocalist tra il 1993 ed il 1997.
Prima di cassarla, o perfidissimi Admins (che sarete pure stanchi di quanto vi facciamo girare le balle tra tutti quanti, il sottoscritto e DonQuijote82 in particolare), leggetevi bene il testo di questa canzone, la seconda strofa in particolare...
C’era un prete che da bambina mi insegnava le preghiere
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/1/4 - 23:08
Song Itineraries: Antiwar Anticlerical

La ballata del migrante ignoto

La ballata del migrante ignoto
Chanson italienne – La ballata del migrante ignoto – Tj DJ

Une très bonne chanson, une très belle idée que cette chanson... dit Lucien l'âne. Le destin du migrant est semblable à celui du poilu qu'on envoyait aux tranchées d'une autre guerre.

En effet, dit Marco Valdo M.I., le migrant est un conscrit de la Guerre de Cent Mille Ans que les riches mènent férocement contre les pauvres, sournoisement, par mille manières... Le migrant inconnu est là pour rappeler toutes les horreurs qui poussent les gens à migrer et celles qui l'attendent tout au long de son parcours, quand ce dernier n'est pas brutalement interrompu par la mort.

Décidément, il faut que nous tissions avec acharnement, mais tranquillement le linceul de ce vieux monde esclavagiste, oppresseur, tueur et cacochyme.

Ainsi parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane.
LA BALLADE DE L'ÉMIGRANT INCONNU
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2012/1/4 - 18:05
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Sky Turned Red

Sky Turned Red
‎[1960s]‎
Da “Backporch Hillbilly Blues Volume 1”, pubblicato solo nel 2002.‎
In realtà non credo che qui Flynt fosse con il gruppo de The Insurrection, ma ho preferito non creare ‎un’altra bio dopo quella inserita per Uncle Sam Do.‎

‎“Da solo, triste, egli guarda giù nella valle… Guarda le rovine della natura. Il lavoro del genere ‎umano è terminato.”‎
Alone, sad he looks down, down the vale
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/1/4 - 11:47
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Uncle Sam Do

Uncle Sam Do
‎[1966]‎
Dal disco intitolato “I Don’t Wanna” pubblicato solo nel 2004.‎
Testo trovato su ‎‎“Experimentalism Otherwise: The New York Avant-Garde and Its Limits”, di Benjamin ‎Piekut (1975).‎

‎‎
Nobody talk peace like Uncle Sam do
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/1/4 - 11:26
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Κορόιδο Μουσολίνι

Κορόιδο Μουσολίνι
Questo Ikonomidis me lo ritrovo anche come autore dei versi di Ψωμí, una delle Τραγούδια της κατοχής cantate (ed alcune anche scritte) dal partigiano comunista Panos Tzavellas. L'album è del 1980, quindi ben dopo la composizione dell' "inno del 21 aprile" (l'ho ascoltato: ributtante e non solo, l'eroico fascistazzo greco che lo ha messo su YouTube ha disattivato i commenti che immagino in gran parte di un certo tenore). Ψωμί sembra essere una canzonetta al tempo stesso tragica e ironica dove si dice che, sotto l'occupazione, la cosa più preziosa e ricercata, ancor più dei gioielli, era il pane; ci può quindi anche stare in un album come quello, per "restituire l'atmosfera". Certo vedere uno che ha scritto tutta 'sto popo' di infiammata presa di culo di Mussolini e dei fascisti italiani finire con lo scrivere l'inno dei fascisti greci e della giunta militare che aiutò non poco anche i neofascisti italiani, mi dà da pensare parecchio...
Riccardo Venturi 2012/1/4 - 04:16
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La Garaventa

La Garaventa
sono Emilia Garaventa , discendente di Nicolò ,fondatore della Nave Scuola Garaventa. Avrei piacere di stabilire contatti con ex Garaventini. Con molti di loro abbiamo creato un'Associazione che si propone di creare un'opera a vantaggio di ragazzi in disagio sociale. La mia email è : e.garaventa@alice .it
2012/1/4 - 00:01
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Paura non ho

Paura non ho
da L'amore è una cosa semplice [2011]

Testo e musica di Irene Grandi
Paura non ho
(Continues)
Contributed by Pierangelo 2012/1/3 - 23:26
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Balada de las prisiones de verano 1968

Balada de las prisiones de verano 1968
Letra: Agustín García Calvo (1968, publicada en 1976)
Música:
(I) Chicho Sánchez Ferlosio (1978)
(II) Amancio Prada (1984)




Il titolo originale è Balada estival de las cárceles madrileñas, 1968

"El poema apareció publicado en las páginas 132-136 de la primera edición del libro de poemas de Agustín García Calvo “Canciones y soliloquios” (Madrid: La gaya ciencia, 1976), ocho años después de los acontecimientos.

El primero que le puso música y la grabó fue Chicho Sánchez Ferlosio, que conoció a Agustín García Calvo a través de su hermano Miguel. La garbó en su LP “A contratiempo” de 1978, con el título “Balada de las prisiones de verano, 1968

También Amancio Prada le puso música y la grabó en 1978, en su LP “Canciones y soliloquios”, disco dedicado íntegramente a poema musicados de ese libro de Agustín García Calvo. La tituló “En la trena (Balada estival de las cárceles madrileñas, 1968)"

Fonte: (Pueblo de España, ponte a cantar)

(B.B.)
En la trena lo tienen aún
(Continues)
Contributed by adriana 2012/1/3 - 20:20




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