I due versi che costituiscono il pomo della discordia, che Bennato giustamente rivendica, appartengono alla cultura dei centri sociali della periferia napoletana, ma quei giovani che venivano massacrati dalle truppe piemontasi con la collaborazione della borghesia massonica meridionale, nulla hanno in comune con certi fenomeni della nostra epoca. Se si legge l'"Eredità della Priora"; di C. Alianello si vede come quelle parole stonano. Aggiungo che dalle cronache dell'epoca i cosiddetti briganti portavano sempre sotto la giacca un'immagine di un santo, in particolare di Sant'Antonio, il popolo del Sud era profondamente cattolico. Il tentativo maldestro di Bennato di rappresentare gli insorti come dei manifestanti un po' più agguerriti è veramente patetico e volgare.
J'avais l'intention d'envoyer (ce matin) une version où Souchon lui-même chantait "Rame" et je crois bien que celle-ci, enregistrée à la Fête de l'Humanité, quoique un peu chahutée, un peu brouillée, correspond au mieux au commentaire qu'on en faisait, Marco Valdo M.I. et moi-même. Elle donne à cette chanson sa dimension collective, elle montre aussi comment un public populaire la comprend. Si on pouvait la mettre en référence à la chanson écrite, ce serait fort bien.
Bellissima canzone - assolutamente la mia preferita - e interessante recensione. Vorrei far notare però che la traduzione è decisamente sbagliata e fa perdere tutto il senso della filosofia che ne sta alla base.
"Within" non è da confondere con "with". Quindi "Within you without you" non significa "Con o senza di te" ma "Dentro di te e senza di te". Sarà forse che il traduttore ha confuso i Beatles per gli U2? "With or without you" l'hanno scritta loro!
Scusate, ma la ritenevo una precisazione doverosa.
Paolo J. 2011/9/15 - 17:39
hai ragione! Non so perché ho fatto questo errore stupido
Cercare su google ''mercenario di Lucera'' e trovarlo in una pagina contro la guerra è uno spasso, anche perché non c'è nulla, nel testo, che faccia pensare che sia una canzone contro la guerra. Ascoltate ''mercenario'' dei non nobis domine, canta le stesse cose, anche li, come ha detto qualcuno nei posto precedenti, ''il mercenario fa una brutta fine'', ma non venitemi a dire che è contro la guerra.
Veramente la sigla, così come tutte le canzoni della serie originale (ossia i primi 13 episodi della versione italiana) fu interpretata dalla grande doppiatrice Isa Di Marzio.
sul "soul" degli slum ha ragione Baphomet, sullo spirito del testo concordo con Mongreal, notando purtroppo che resta attualissima, dato l'alto numero di nostalgici.
dal monologo Vajont, un'orazione civile del 1997