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4th Reich

4th Reich
Questa canzone è stata scritta da Timo Tolkki nel 1994, inserita nell'album Dreamspace contro il nazismo, definendolo un male che sta purtroppo mettendo piede in varie parti del Mondo. Basti pensare la settimana scorsa quegli innocenti uccisi durante un attentato ad Oslo,in Norvegia da parte di un "cristiano fondamentalista", di estrema destra Anders Behring Breivik, 32 anni in guerra contro il lassismo del partito laburista nei riguardi della penetrazione islamica nel paese e, più in generale, contro un'Europa incapace di difendersi dall'invasione multietnica.
Sign of the times and writings on the wall
(Continues)
Contributed by Andrea - andrea_aslan86@hotmail.it 2011/7/29 - 14:31

Storia di Capodanno

Storia di Capodanno
[1958]
Testo di Michele L. Straniero
Musica di Sergio Liberovici
Da “Cantacronache. Un’avventura politico-musicale degli anni cinquanta”, a cura di Emilio Jona e Michele L. Straniero, CREL-Scriptorium 1995.

Fine 1957, notte di Capodanno. Angelo Favrello, un bimbo di quattro mesi, morì di freddo e di denutrizione in una “casa minima” di Orbassano. Il padre Francesco, immigrato dal Veneto, era disoccupato da mesi e la famiglia – la moglie Carla, il piccolo Angelo ed altri due bimbetti – era stata sfrattata in pieno inverno da un alloggio di via Passo Buole perché non pagava più l’affitto. Ad Orbassano i Favrello si erano sistemati in un freddo tugurio con una piccola stufa a legna, ma la legna spesso non potevano nemmeno permettersela, così come il cibo… (fonte: Archivio de La Stampa, La Nuova Stampa di mercoledì 1 gennaio 1958)

Straniero e Liberovici sul tristissimo episodio scrissero di getto questa canzone, destando grande fastidio nell’amministrazione dell’allora sindaco democristiano Amedeo Peyron.
Schioccano i tappi dello spumante
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/7/29 - 13:25
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A bujdosó

A bujdosó
[1930; origini del XVI/XVII secolo]
Da “Magyar népdalok” [Canti popolari ungheresi], editi a Vienna nel 1932.
Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive

Una canzone popolare ungherese, raccolta sul campo e poi arrangiata da Bartók, che risale addirittura al XVI/XVII secolo, alla dominazione turco ottomana instauratasi dopo la battaglia di Mohács del 1526, evento che abbiamo già incontrato a proposito di Blood And Gold / Mohacs delle Silly Sisters, canzone che, non a caso, fu anch’essa originariamente raccolta da Béla Bartók in Romania.

Ideje bujdosásimnak,
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/7/29 - 09:14
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Töltik a nagy erdő útját

Töltik a nagy erdő útját
[1917]
Da “Nyolc magyar népdal” [8 Canti popolari ungheresi)] editi a Vienna nel 1922.
Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive

Uno dei tanti canti popolari raccolti intorno al 1907 da Béla Bartók insieme all’amico Zoltán Kodály nel corso delle loro peregrinazioni per i villaggi rurali del Regno d’Ungheria. Bartók lo arrangiò dieci anni dopo, in piena prima guerra mondiale. E il fatto mi pare significativo, anche se la canzone risale probabilmente alla seconda metà del 700, quando l’imperatrice Maria Teresa decise di costituire in Transilvania un corpo di guardie di frontiera a controllo dei confini con l’impero Ottomano e per fare questo iniziò a reclutare, volenti o nolenti, migliaia di giovani Romeni e Siculi dei Carpazi… I Siculi si opposero ad una coscrizione siffatta, chiedendo garanzie e pretendendo che vi fossero Siculi anche tra gli ufficiali di comando ma... (Continues)
Töltik a nagy erdő útját,
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/7/28 - 15:39
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Olvad a hó

Olvad a hó
[1917]
Da “Nyolc magyar népdal” [8 Canti popolari ungheresi)] editi a Vienna nel 1922.
Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive

Uno dei tanti canti popolari raccolti da Béla Bartók insieme all’amico Zoltán Kodály nel corso delle loro peregrinazioni per i villaggi rurali d’Ungheria.
Canto di rabbia e di rassegnazione contro la coscrizione militare ed il suo supremo simbolo, “Cecco Beppe”, ininterrottamente imperatore d’Austria (e re apostolico d’Ungheria) per quasi 70 anni, dal 1848 al 1916, e particolarmente odiato dai magiari perché nel primo anno del suo regno fu il responsabile – per mano dell’alleato russo - della sanguinosa repressione della rivoluzione anti asburgica guidata da Lajos Kossuth, che si concluse nel settembre del 1849 con un’impiccagione di massa nella città transilvana di Arad.
Per questo quattro anni più tardi, a Vienna, un giovane ungherese,... (Continues)
Olvad a hó, csárdás (*) kisangyalom, tavasz akar lenni,
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/7/28 - 14:35

A Ballad for Sophie Scholl

A Ballad for Sophie Scholl
Sophie Scholl was your name;
(Continues)
Contributed by Carles Viadel 2011/7/28 - 14:19

Franco dans son berceau

Franco repose dans son berceau,
(Continues)
Contributed by Carles Viadel 2011/7/28 - 14:16
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Fehér László lovat lopott

Fehér László lovat lopott
[1904/05]

Da “Magyar népdalok” (Canti popolari ungheresi), edito a Budapest nel 1963.
Canzone popolare magiara risalente chissà a quando, visto che il testo compare già in raccolte ottocentesche.

E’ nei primi anni del 900 che il grande compositore ungherese conobbe il linguista ed etnomusicologo (e pure lui compositore) Zoltán Kodály ed insieme visitarono i villaggi magiari più remoti raccogliendo antiche canzoni e melodie popolari. Tutta l’opera successiva di Bartók fu fortemente influenzata dalle radici folkloriche del suo paese.

“Fehér László ha rubato un cavallo” fu poi tradotta in inglese dal folksinger Albert Lancaster Lloyd (1908-1982), amico e collaboratore di Ewan MacColl, con il titolo di “Laszlo Thea stole a stallion” e quindi approdò in America dove fu ripresa ed adattata da Judy Collins e da Bob Dylan che ne fecero due loro grandi successi, rispettivamente “Anathea” (da “Anna... (Continues)
Fehér László lovat lopott
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/7/28 - 11:47
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La caccia alle streghe (La violenza)

La caccia alle streghe (La violenza)
[1968-69]
Parole e musica di Alfredo Bandelli (anche se a volte viene erroneamente attribuita a Giovanna Marini).
Nel disco intitolato “Fabbrica, galera, piazza” pubblicato da I Dischi del Sole nel 1974.
Interpretata anche da Pino Masi e dal Canzoniere Pisano.




Inserita da Jean-Luc Godard nella colonna sonora del suo “Adieu au langage”, presentato in questi giorni nella selezione ufficiale al Festival del cinema di Cannes. (alla fine del trailer)
È cominciata di nuovo
(Continues)
Contributed by Daniel(e) Bellucci - 27.07.11 - con la testa fracassata di polvere e rumori - Nizza 2011/7/27 - 22:22
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E quando sarò ricca

E quando sarò ricca
Chanson italienne – E quando sarò ricca - Anna Identici – 1972

Texte de Pier Paolo Preti
Musique de Gianni Guarnieri
Arrangement de F. Orlandini

Une autre chanson qui nous rappelle comment on peut mourir du travail, dans son corps – comme hier à Turin et aujourd'hui qui sait où – ou dans son esprit.

Vois-tu Lucien l'âne mon ami, je comprends parfaitement qu'avec un titre pareil, tu sois là à me regarder avec des yeux comme deux ronds de flan...

Deux quoi ?, dit Lucien l'âne en ouvrant des yeux comme des soucoupes...

Deux ronds de flan... ou même, de flanc... Est-une expression idiomatique française qui, en substance, veut dire :: « profondément étonné... »,, mais en plus imagé. Donc, tout ça pour dire, que je comprends qu'un tel titre te surprenne venant de moi. Mais comme tu le sais sans doute, je traduis les chansons pour savoir ce qu'elles racontent et que pouvait, en effet, raconter... (Continues)
QUAND JE SERAI RICHE...
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2011/7/27 - 21:51
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Ride Across the River

Ride Across the River
ATTRAVERSARE IL FIUME
(Continues)
Contributed by Andrea 2011/7/27 - 21:32
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The Man's Too Strong

The Man's Too Strong
L'UOMO E' TROPPO FORTE
(Continues)
Contributed by Andrea 2011/7/27 - 21:31
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Wild Spain

Wild Spain
SPAGNA SELVAGGIA
(Continues)
Contributed by Andrea 2011/7/27 - 13:41
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Violencia machista

Violencia machista
VIOLENZA MASCHILISTA
(Continues)
Contributed by Andrea 2011/7/27 - 13:36
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La Colmena

La Colmena
L'ALVEARE
(Continues)
Contributed by Andrea 2011/7/27 - 13:34
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El libertador

El libertador
IL LIBERATORE
(Continues)
Contributed by Andrea 2011/7/27 - 12:37
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Animales de laboratorio

Animales de laboratorio
ANIMALI DA LABORATORIO
(Continues)
Contributed by Andrea 2011/7/27 - 12:31
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Rachel

Rachel
[1969]
Scritta dal songwriter inglese Raymond Froggatt.

La canzone racconta degli orrori della guerra dagli occhi di un'infermiera di un ospedale da campo e potrebbe ben riferirsi alla guerra in Vietnam, visto che fu scritta quando già da quattro anni i soldati australiani venivano spediti nel sud-est asiatico a combattere e a morire...
Gather round on ma's knee,
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 e Bartleby 2011/7/27 - 04:31

Tell Me Why

we lived a nightmare
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/7/27 - 04:09
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Beirut

Beirut
Non sono in grado di capire il testo, né ho trovato una traduzione in inglese, ma sul canale ufficiale youtube della band viene catalogata come una canzone contro la guerra. (E come al solito è scritta in caratteri latini e non nel corretto alfabeto)
Wala ma kaan ala balee ya hawaa.
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/7/27 - 03:59
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We Are All One

We Are All One
On and on, on and on
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/7/27 - 03:20
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Bleed Red

Bleed Red
(2011)
Let's say we're sorry before it's too late
(Continues)
Contributed by anonymous 2011/7/27 - 02:06
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Tri ratna havera

Tri ratna havera
[1997]
Album: Ja nisam odavle

Il 9 ottobre 2011, quando chi scrive non si trovava, come dire, nel pieno delle sue forze, veniva inserita nel sito questa (straordinaria) canzone degli Zabranjeno Pušenje; il medesimo giorno, Marko, in un commento, faceva presente che mancava “una traduzione fatta bene”. Cinque anni dopo, la traduzione è stata finalmente fatta, o tentata, non si sa quanto bene ma perlomeno capace di rendere l’idea di questa storia. Una storia, probabilmente, di tantissimi nella Sarajevo in guerra e sotto assedio: tri ratna havera, appunto.

Della vicenda narrata della canzone è forse bene fare una sorta di riassunto esplicativo; ma ancor prima, bisognerebbe soffermarsi sul titolo tradotto, forse sbrigativamente, “tre amici in guerra”. Le traduzioni, di solito, funzionano assai poco; da una traduzione, ad esempio, non può risultare come mai –ad esempio- non sia stato utilizzato... (Continues)
Noć pred gašenje Olimpijskoga plamena
(Continues)
Contributed by Anto Simic 2011/7/26 - 19:19
Song Itineraries: Balkan Wars of the 90's
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Inno dei lavoratori siciliani

Inno dei lavoratori siciliani
[1894]
Testo di Pietro Gori
Da cantarsi sull'aria dell'Inno di Mameli

"Da cantarsi sull'aria dell'Inno di Mameli, risale con tutta probabilità al dicembre 1893/gennaio 1894, epoca della repressione dai Fasci siciliani da parte di Crispi. Aggiunto nella seconda edizione di Canti d'esilio. Poesie varie (Milano, Editrice Moderna, 1948) era già stato pubblicato in numerosi canzonieri. Non è mai stato registrato sul campo"
Fonte:A Rivista Anarchica

Scritto in occasione dei "Fasci Siciliani", importante movimento che in tutta la Sicilia vede i lavoratori e il popolo protestare contro il governo chiedendo meno tasse: la risposta governativa si traduce in una violenta repressione dei moti che dalla Sicilia si allargano comunque in Toscana, specie nella zona di Carrara. Il primo atto repressivo avviene il 10 dicembre 1893 a Giardinello dove si spara sulla folla. Il bilancio è di dieci morti e... (Continues)
Compagni la forte Sicilia s'è desta
(Continues)
Contributed by adriana 2011/7/26 - 17:04
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Inno dei lavoratori del mare

Inno dei lavoratori del mare
[1894/96]
Scritto da Pietro Gori


Leoncarlo Settimelli lo raccoglie da "Napoleone Murzi, ex lavoratore marittimo, di Rio Marina (Isola d'Elba) e l'inno è anche stampato sul libretto personale di lavoro del Murzi, ultima pagina, rilasciato dalla Società Cooperativa di Navigazione Garibaldi di Genova; ma il libretto non reca la data dell'anno di edizione."

Si tratta sicuramente della "Cooperativa Garibaldi", fondata a Genova da G. Giulietti il 18 settembre 1918 a bordo del transatlantico "Giuseppe Verdi" e la scelta di inserire una poesia di Gori nel libretto di lavoro dei marittimi aderenti alla cooperativa di "capitan Giulietti", come è da tutti chiamato, non deve sorprendere proprio per la singolarità del personaggio: mazziniano, mostra simpatia per gli anarchici (è lui che si adopera per far rientrare in Italia segretamente E. Malatesta), amico di G. D'Annunzio contribuisce alla riuscita... (Continues)
Lavoratori del mar s'intoni
(Continues)
Contributed by adriana grazie ad Antonino 2011/7/26 - 16:41
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Ho visto anche degli zingari felici

Ho visto anche degli zingari felici
Chanson italienne – Ho visto anche degli zingari felici – Claudio Lolli – 1976

Pour ceux qui n'ont pas vécu ces années-là...

La dernière partie (conclusion) est librement réélaborée à partir d'un texte de Peter Weiss « Gesang vom lusitanischen Popanz. » - « Le Chant du fantoche lusitanien », comme un glissement de perspective par rapport à l'original ; C'est-à-dire le refus de la colonisation par les colonisés, par la récupération des biens qui ont été expropriés (« C'est nous qui enrichissons la terre/ Nous qui supportons / La maladie du sommeil et la malaria... / Mais nous reprenons de la main, nous la reprenons entière,/ Nous nous reprenons notre vie,/ La terre, la lune et l'abondance. »
J'AI MÊME VU DES TZIGANES HEUREUX
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2011/7/26 - 13:45

Blues della Carità

Caddero i buoi
(Continues)
Contributed by nat 2011/7/26 - 13:10
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La Savoiarda

La Savoiarda
Su wikipedia c'è questa notiziola che non so se attendibile ma perfettamente in linea con tutta la questione della pagina.

"Qualche anno dopo la morte del regicida, Ezio Riboldi, primo sindaco socialista di Monza, fece visitare la cappella espiatoria al giovane esponente della sinistra rivoluzionaria Benito Mussolini, il quale con un sasso puntuto incise la scritta: Monumento a Bresci."

Un saluto a tutti voi!
1984 2011/7/25 - 19:18
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Coplas al compadre Juan Miguel

Coplas al compadre Juan Miguel
"Peludo" è un'altro modo di nominare il "TATU", "ARMADILLO" o "MULITA" (o anche detto "TATU MULITA")
Quest'ultimo è per non confonderlo col fossile gigantesco "TATU CARRETA"(appunto grande come un CARRO).

La canzone fa riferimento alla sua tana, stretta e spoglia, come le casa dove abitano i campesinos come Juan Miguel.

Poi, per chi non lo sapesse, il "mate" è un'infusione fatta con una speciale erba amara (simile al te) con la quale "s'inganna" lo stomaco quando si presenta il morso della fame.
La canzone dice sarcasticamente che finche ci sia acquavite ("caña") e mate (l'infusione di cui prima) bisogna ringraziare Dio.
Pablo 2011/7/25 - 17:00
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Salvatore Giuliano

Salvatore Giuliano
Sono stato attratto sempre da questa storia che è poi della Sicilia intera.
Sarà che sono siciliano e noi tutti siamo assetati di giustizia, abbiamo combattuto da sempre contro le ingiustizie che abbiamo subito dalla Politica a dai quei deliquenti che hanno agito nel nome di "mafia" a non far progredire questa terra e la "nostra Gente".
Des 2011/7/25 - 12:11
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Охота на волков

Охота на волков
Sinews out, I am shooting on forward,
(Continues)
Contributed by Viacheslav Chetin 2011/7/25 - 01:36
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Un millón de sueños

Un millón de sueños
Album: "Cecilia 2" (1972)
Ahora vivo a costa
(Continues)
2011/7/25 - 00:06
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Salmo

Salmo
Il "Salmo" di Ernesto Cardenal messo in musica si intitola nell'originale Salmo 1. Invece il Salmo 5 è un'altra poesia contro la guerra.
2011/7/24 - 23:51
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Pregonando (War Is Not The Solution)

Pregonando (War Is Not The Solution)
[2003]
Album: Enchilao
War is not the solution
(Continues)
2011/7/24 - 21:05
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Permites Madrecita

Permites Madrecita
Mimi Maura participa de tu último disco, en el tema “Permites madrecita”, dedicado a la lucha de las Madres de Plaza de Mayo, ¿cuál es tu relación con el grupo?

Nos conocimos a través de un seguidor compartido por Internet. Él nos puso en contacto y, claro, nos gustan los mismos boleros, el reggae… Así que pronto estuvimos cantando juntas. Las dos voces sonaban muy bonitas y propusimos que había que grabar. Yo grabé con ella un bolero y la invité a participar en "Permites madrecita", que registramos en Buenos Aires.

Entrevista a Amparo Sanchez
Permites madrecita, te vengo a acompañar
(Continues)
2011/7/24 - 20:42
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Walzer

Tempi duri, grande repressione, un politico di merda per televisione,
(Continues)
Contributed by Enrico Shot in System HC 2011/7/24 - 18:25
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Somos viento

Somos viento
[2002]

Album : Somos Viento
Comenzar es dificil
(Continues)
Contributed by adriana 2011/7/24 - 16:45
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Tira, nimicu miu

Tira, nimicu miu
[1848]
Testo e Musica di Mimmo Strafaci detto "Palma"

Caso più unico che raro, il capobrigante Strafaci, detto "Palma", non era analfabeta. e si dilettava a comporre brevi poesie popolari che firmava con l'appellativo di "Re di la Montagna". Sfidava possidenti e 'galantuomini' con questo canto:
"Tira, nimicu miu, tira la pinna.. "

Le classi subalterne calabresi sono state costrette storicamente a sopportare la volontà della Natura, del Destino, della Chiesa, dei Potenti, che hanno entificato, metafisicizzando ciò che è umano o, comunque, modificabile dall'uomo. La loro individualità difficilmente trova modo di esplicarsi, essendo la loro vita costretta fin dall'inizio sui binari preformati, regolata minuziosamente da norme eteronome che possono essere, indifferentemente, quelle ecclesiastiche o quelle convenzionali, seguite perché «si deve far così», «si è sempre fatto così», perché... (Continues)
Tira, nimicu miu, tira la pinna
(Continues)
Contributed by giorgio 2011/7/24 - 09:21




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