Il siluramento dello Sgarallino
Avevo solo tre anni quel maledetto giorno che aspettavo il ritorno di mia madre e di mio padre, ma mi ritrovai orfano, erano a bordo dello Sgarallino.
Oggi ho trovato la poesia sul siluramento e pur nella tristezza di quel ricordo
Vi ringrazio
Oggi ho trovato la poesia sul siluramento e pur nella tristezza di quel ricordo
Vi ringrazio
Pier Luigi Falciani 2011/7/17 - 14:32
Pelot d'Hennebont
Canzoni contro la guerra ?
Pelot d'Hennebont è una delle canzoni preferite di scuole militari.
Pelot d'Hennebont è una delle canzoni preferite di scuole militari.
adnstep 2011/7/17 - 14:20
Ο Κανέλλος
Stixoi.info è risorto. Alleluia. Ma da oggi, mai più senza back-up...
Gian Piero Testa 2011/7/17 - 01:10
Sempre poveri
Scritta e cantata da Matteo Salvatore
Album: Canti e storie rurali e popolari
Album: Canti e storie rurali e popolari
"Stato status dominus subissus ammenus, dicevano i nostri padri
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2011/7/16 - 20:45
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Miseria, miseria, disoccupazione
Scritta e cantata da Matteo Salvatore
Ancora il problema del bisogno primario non ancora risolto (anzi, oggi ritornato prepotentemente "di moda"): .."Comu l'a'm''a cumbina' ?!.."
Ancora il problema del bisogno primario non ancora risolto (anzi, oggi ritornato prepotentemente "di moda"): .."Comu l'a'm''a cumbina' ?!.."
Miseria, miseria, disoccupazione
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2011/7/16 - 20:34
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Sul ponte di Perati bandiera nera
Anonymous
salve a tutti, per ricostruire la storia di famiglia - mio nonno Julia, VIII. 76. compagnia - sto cercando mappe originali dell'epoca dell'area del Mali Topojanit. ringrazio di cuore chi può aiutarmi
andrea
a.cic@libero.it
andrea
a.cic@libero.it
2011/7/16 - 16:30
Iris e Silvio
...commosso da tanto temerario coraggio e furore ....onore e gloria a giovani martiri che senza paura combattevano le ingiustizie...w i partigiani
moris 2011/7/16 - 15:02
A Sante Caserio, o La ballata di Sante Caserio
Traducción al castellano de Gustavo Sierra.
He preferido hacer una versión literal, lo cual no supone demasiado problema con la métrica. Probablemente tenga algún error. La publiqué junto a otra aquí
LA BALADA DE SANTE CASERIO
(Continues)
(Continues)
Contributed by Gustavo Sierra 2011/7/16 - 13:23
Sante Caserio [Antologia di canti popolari]
Anonymous
Traducción al castellano de Gustavo Sierra.
He preferido hacer una versión literal, lo cual no supone demasiado problema con la métrica. La publiqué junto a otra aquí
He preferido hacer una versión literal, lo cual no supone demasiado problema con la métrica. La publiqué junto a otra aquí
EL INTERROGATORIO DE CASERIO
(Continues)
(Continues)
Contributed by Gustavo Sierra 2011/7/16 - 13:18
Linea gotica
Scusate, ma li avete mai ascoltati *veramente* i testi di Ferretti?
No, perché qui sembra che la sua affermazione, la sua maturazione nella fede sia una novità.
Il cammino di fede è comunque un percorso, sempre.
Tra l'altro, "Nostra Signora della Dinamite" di Canali è un disco perfettamente complementare all'ultimo dei PGR.
In quanto al "voltagabbana" non direi proprio, anzi lo trovo decisamente offensivo.
No, perché qui sembra che la sua affermazione, la sua maturazione nella fede sia una novità.
Il cammino di fede è comunque un percorso, sempre.
Tra l'altro, "Nostra Signora della Dinamite" di Canali è un disco perfettamente complementare all'ultimo dei PGR.
In quanto al "voltagabbana" non direi proprio, anzi lo trovo decisamente offensivo.
Claudio P. 2011/7/16 - 11:17
Lu polverone
[1961]
Scritta e cantata da Matteo Salvatore
Album: Lamenti di mendicanti
"Mio padre era zappatore, la nostra era una delle più povere famiglie del paese... si moriva di fame. A otto anni ho fatto il garzone di cantina, poi il banditore del Comune, il facchino, vendevo anche pane.. Solo nel periodo della vendemmia, della mietitura e della raccolta delle olive si guadagnava qualche soldo. Tutto il resto dell'anno si moriva di fame..
Impossibile che situazioni tanto critiche non provocassero la denuncia del trattamento disumano da parte dei padroni, e della sofferenza e durezza del lavoro:
"Nelle campagne eravamo sfruttati dai guardiani del padrone, che erano i cani da guardia del padrone. All'età di 14 anni è morta mia sorella perché mio padre non riusciva a procurarci da mangiare. Allora imparai a suonare la chitarra da un cieco del paese, Vincenzo Pizzicoli, e per quindici anni lo... (Continues)
Scritta e cantata da Matteo Salvatore
Album: Lamenti di mendicanti
"Mio padre era zappatore, la nostra era una delle più povere famiglie del paese... si moriva di fame. A otto anni ho fatto il garzone di cantina, poi il banditore del Comune, il facchino, vendevo anche pane.. Solo nel periodo della vendemmia, della mietitura e della raccolta delle olive si guadagnava qualche soldo. Tutto il resto dell'anno si moriva di fame..
Impossibile che situazioni tanto critiche non provocassero la denuncia del trattamento disumano da parte dei padroni, e della sofferenza e durezza del lavoro:
"Nelle campagne eravamo sfruttati dai guardiani del padrone, che erano i cani da guardia del padrone. All'età di 14 anni è morta mia sorella perché mio padre non riusciva a procurarci da mangiare. Allora imparai a suonare la chitarra da un cieco del paese, Vincenzo Pizzicoli, e per quindici anni lo... (Continues)
Quanne hê finùto da fatijà'
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2011/7/16 - 08:21
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Niente
Passa il mio sguardo attraverso il nero,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Luca 'The River' 2011/7/15 - 22:02
El diablo es un señor
Probabilmente la canzone risale ai primi anni 70 ma forse è stata registrata solo più tardi. In “Facundo Secreto” (1988) e “El oficio de cantor” (1993).
“Il diavolo è un signore elegante, ha la coda ma la nasconde dentro un grosso portafogli scuro dove tiene anche i documenti che lo autorizzano ad ammazzare la gente… Il diavolo l’ho visto molte volte, come voi… l’ho visto anche camminarmi accanto…”
E il diavolo camminava accanto a Don Facundo, anzi, gli ha persino dato un passaggio in auto quel maledetto 9 luglio 2011 a Città del Guatemala, mentre il grande cantore argentino se ne andava in bus all’aeroporto… Si era nascosto il demonio in un tal Henry Fariña, nicaraguense, impresario dello spettacolo legato al narcotraffico… I suoi “amici” del cartello di Sinaloa volevano fargli pagare qualche sgarro e invece hanno ucciso Cabral al suo posto…
Rigoberta Menchú, indigena guatemalteca, premio... (Continues)
“Il diavolo è un signore elegante, ha la coda ma la nasconde dentro un grosso portafogli scuro dove tiene anche i documenti che lo autorizzano ad ammazzare la gente… Il diavolo l’ho visto molte volte, come voi… l’ho visto anche camminarmi accanto…”
E il diavolo camminava accanto a Don Facundo, anzi, gli ha persino dato un passaggio in auto quel maledetto 9 luglio 2011 a Città del Guatemala, mentre il grande cantore argentino se ne andava in bus all’aeroporto… Si era nascosto il demonio in un tal Henry Fariña, nicaraguense, impresario dello spettacolo legato al narcotraffico… I suoi “amici” del cartello di Sinaloa volevano fargli pagare qualche sgarro e invece hanno ucciso Cabral al suo posto…
Rigoberta Menchú, indigena guatemalteca, premio... (Continues)
El diablo es un señor almidonado,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/7/15 - 13:40
Song Itineraries:
The Devil
Facundo Cabral: Pobrecito mi patrón
di Facundo Cabral
[primi anni 90?]
In “Lo cortez no quita lo Cabral” (1994) con Alberto Cortez e anche in “Época de oro” (1998)
“Juan Comodoro cercando l’acqua trovò petrolio… Divenne ricco, ma morì di sete.”
Dedicata a quelli che si credono ricchi e potenti.
In ricordo di Don Facundo, morto ammazzato nella violenta Città del Guatemala – sembra - per caso e per errore, al posto di un impresario dello spettacolo, legato ad un cartello di narcotrafficanti, che gli aveva offerto un passaggio in auto verso l’aeroporto…
Destino beffardo, lui che il Diavolo l’ha sempre combattuto è morto al posto suo. Ma si sa, come cantava Don Facundo in un’altra sua famosa canzone, “El diablo es un señor” che spesso ci cammina accanto… E infatti la premio Nobel per la pace Rigoberta Menchú, indigena guatemalteca, non ha esitato a dichiarare tra le lacrime "Es el fascismo que mata a Facundo Cabral".
[primi anni 90?]
In “Lo cortez no quita lo Cabral” (1994) con Alberto Cortez e anche in “Época de oro” (1998)
“Juan Comodoro cercando l’acqua trovò petrolio… Divenne ricco, ma morì di sete.”
Dedicata a quelli che si credono ricchi e potenti.
In ricordo di Don Facundo, morto ammazzato nella violenta Città del Guatemala – sembra - per caso e per errore, al posto di un impresario dello spettacolo, legato ad un cartello di narcotrafficanti, che gli aveva offerto un passaggio in auto verso l’aeroporto…
Destino beffardo, lui che il Diavolo l’ha sempre combattuto è morto al posto suo. Ma si sa, come cantava Don Facundo in un’altra sua famosa canzone, “El diablo es un señor” che spesso ci cammina accanto… E infatti la premio Nobel per la pace Rigoberta Menchú, indigena guatemalteca, non ha esitato a dichiarare tra le lacrime "Es el fascismo que mata a Facundo Cabral".
Juan Comodoro,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/7/15 - 13:12
Signori avete inteso, avete visto
[1909]
Testo trovato su ”Il canzoniere di Giuseppe Di Vittorio. Canti sociali e politici di Capitanata”, a cura di Giuseppe Rinaldi.
Il bracciante socialista Giovanni Mascolo di San Nicandro Garganico compose su un foglio volante dell’epoca questo canto, sull’aria de “La ciociara”, in cui descrive lo scontro, quasi un’imboscata, avvenuto tra i socialisti e i loro avversari "gialloni", gli sgherri dei padroni.
“Tra la fine dell'800 e i primi decenni del Novecento, San Nicandro divenne uno dei più aspri teatri della lotta politica di classe sotto la guida di personaggi eminenti, come Giuseppe e Domenico Fioritto [più tardi segretario nazionale del Partito Socialista e poi membro dell’Assemblea Costituente, ndr], con esiti spesso tragici, menzionati nelle cronache e mitizzati nella letteratura del tempo, com'è il caso de "Il cafone all'inferno" di Tommaso Fiore [scrittore e politico antifascista originario di Altamura, ndr], che trasse spunto da storie quotidiane dei contadini sannicandresi.” (it.wikipedia)
Testo trovato su ”Il canzoniere di Giuseppe Di Vittorio. Canti sociali e politici di Capitanata”, a cura di Giuseppe Rinaldi.
Il bracciante socialista Giovanni Mascolo di San Nicandro Garganico compose su un foglio volante dell’epoca questo canto, sull’aria de “La ciociara”, in cui descrive lo scontro, quasi un’imboscata, avvenuto tra i socialisti e i loro avversari "gialloni", gli sgherri dei padroni.
“Tra la fine dell'800 e i primi decenni del Novecento, San Nicandro divenne uno dei più aspri teatri della lotta politica di classe sotto la guida di personaggi eminenti, come Giuseppe e Domenico Fioritto [più tardi segretario nazionale del Partito Socialista e poi membro dell’Assemblea Costituente, ndr], con esiti spesso tragici, menzionati nelle cronache e mitizzati nella letteratura del tempo, com'è il caso de "Il cafone all'inferno" di Tommaso Fiore [scrittore e politico antifascista originario di Altamura, ndr], che trasse spunto da storie quotidiane dei contadini sannicandresi.” (it.wikipedia)
Signori avete inteso avete visto
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/7/15 - 10:07
E lu jurne de la Madonne
Anonymous
[1898]
Canto risalente al 1898 - raccolto da Roberto Leydi nel foggiano da un informatore di nome Natale Orecchia - che descrive una sanguinosa rivolta popolare scoppiata a Minervine Murge contro il rincaro del grano e del pane. Quell’anno rivolte simili per il pane, il lavoro, contro le imposte e gli scandali che avevano appena travolto il presidente del Consiglio Crispi esplosero un po’ in tutta Italia e la reazione del governo Di Rudinì fu la militarizzazione e la repressione con il risultato di centinaia di morti (l’episodio più grave fu quello che vide protagonista a Milano Il feroce monarchico Bava o Inno del sangue) e di imprigionati.
Testo trovato su ”Il canzoniere di Giuseppe Di Vittorio. Canti sociali e politici di Capitanata”, a cura di Giuseppe Rinaldi.
“La plebe è inferocita a Molfetta, a Minervino Murge, a Chieti, a Pozzuoli, a Torre Annunziata, ad Avellino, a Nocera, a... (Continues)
Canto risalente al 1898 - raccolto da Roberto Leydi nel foggiano da un informatore di nome Natale Orecchia - che descrive una sanguinosa rivolta popolare scoppiata a Minervine Murge contro il rincaro del grano e del pane. Quell’anno rivolte simili per il pane, il lavoro, contro le imposte e gli scandali che avevano appena travolto il presidente del Consiglio Crispi esplosero un po’ in tutta Italia e la reazione del governo Di Rudinì fu la militarizzazione e la repressione con il risultato di centinaia di morti (l’episodio più grave fu quello che vide protagonista a Milano Il feroce monarchico Bava o Inno del sangue) e di imprigionati.
Testo trovato su ”Il canzoniere di Giuseppe Di Vittorio. Canti sociali e politici di Capitanata”, a cura di Giuseppe Rinaldi.
“La plebe è inferocita a Molfetta, a Minervino Murge, a Chieti, a Pozzuoli, a Torre Annunziata, ad Avellino, a Nocera, a... (Continues)
E lu jurne de la Madonne
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/7/15 - 09:42
El alma llena de banderas
Volevo segnalare due video:
La versione di Victor Jara, con bellissime foto.
Versione dei Quilapayún: il video è molto bello, anche graficamente, costruito con le immagini di tanti personaggi che conosciamo - o che dovremmo conoscere - molto bene; tra Emiliano Zapata e Sacco e Vanzetti c'è anche Carlo Giuliani.
Mi ricorda quella canzone di Daniele Sepe,"MCMXCIV perché i vivi non ricordano" dove alla fine vengono nominati in sequenza tutta una serie di nomi"importanti"...
Da Youtube:
"Videoclip de la cancion "Con el alma llena de banderas" de Victor Jara interpretada por Quilapayun.
Homenaje a los que soñaron un mundo mejor,a los que cayeron combatiendo por la libertad, la justicia y la dignidad y a
quienes fueron asesinados por el fascismo.
No apagaran el fuego de su memoria.
El mejor homenaje: CONTINUAR SU LUCHA!!
Realizado por Goskinó."
Tra i personaggi che compaiono... (Continues)
La versione di Victor Jara, con bellissime foto.
Versione dei Quilapayún: il video è molto bello, anche graficamente, costruito con le immagini di tanti personaggi che conosciamo - o che dovremmo conoscere - molto bene; tra Emiliano Zapata e Sacco e Vanzetti c'è anche Carlo Giuliani.
Mi ricorda quella canzone di Daniele Sepe,"MCMXCIV perché i vivi non ricordano" dove alla fine vengono nominati in sequenza tutta una serie di nomi"importanti"...
Da Youtube:
"Videoclip de la cancion "Con el alma llena de banderas" de Victor Jara interpretada por Quilapayun.
Homenaje a los que soñaron un mundo mejor,a los que cayeron combatiendo por la libertad, la justicia y la dignidad y a
quienes fueron asesinados por el fascismo.
No apagaran el fuego de su memoria.
El mejor homenaje: CONTINUAR SU LUCHA!!
Realizado por Goskinó."
Tra i personaggi che compaiono... (Continues)
Maria Cristina 2011/7/15 - 09:37
Lone Pine Hill
2008
Album: The Good Life
Album: The Good Life
I swear I see her in my dreams sometimes
(Continues)
(Continues)
Contributed by anonymous 2011/7/15 - 04:36
Les Quat'cents Coups
Senza pretese la traduzione di "Les Quat'Cents Coups" di Léo Ferré.
I QUATTROCENTO COLPI
(Continues)
(Continues)
Contributed by Mattié Crisantoi 2011/7/14 - 19:10
Violetas para Violeta
VIOLETAS PARA MERCEDES
Poesia scritta da Joaquin Sabina in morte di Mercedes Sosa
dal sito ufficiale
Poesia scritta da Joaquin Sabina in morte di Mercedes Sosa
dal sito ufficiale
VIOLETAS PARA MERCEDES
(Continues)
(Continues)
2011/7/14 - 13:02
Grande Sud
[2008]
Canzone che dà il titolo all’album del Taranta Power.
Canzone che dà il titolo all’album del Taranta Power.
C’è una musica in quel treno
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/7/14 - 10:44
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Lacreme 'e cundannate
Alfredo Bascetta was a Neopolitan tenor who had immigrated to New York City shortly after the turn of the 20th century. This is a song written by him in Neapolitan dialect, evidently shortly before the execution of Sacco and Vanzetti.
It never mentions the political beliefs, the anarchism of the two men but it expresses strongly the sense of injustice felt by greater part of the Italian community at the long and, in their eyes, barbarous treatment of Sacco and Vanzetti.
The powerful anguish felt in the music is one of the more moving examples of the emotion evoked by the trial and sentencing to death of the two men. One can read in its words that God will not move governors to do the right thing, nor will God help to cure social injustice created by man.
It never mentions the political beliefs, the anarchism of the two men but it expresses strongly the sense of injustice felt by greater part of the Italian community at the long and, in their eyes, barbarous treatment of Sacco and Vanzetti.
The powerful anguish felt in the music is one of the more moving examples of the emotion evoked by the trial and sentencing to death of the two men. One can read in its words that God will not move governors to do the right thing, nor will God help to cure social injustice created by man.
BITTER TEARS AND TWO CONDEMNED MEN
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/7/14 - 10:03
Sacco e Vanzetti
Vampo - Pensiero
La canzone è del 1927.
Gli autori sono effettivamente tali R. Vampo ed F. Pensiero, forse partenopei perchè risultano aver composto anche "'A morte 'e Sacco e Vanzetti" interpretata dal baritono Giuseppe Milano, italiano emigrato negli USA (quello di E quando muoio io (Nuovi stornelli socialisti)).
E pure questa "Sacco e Vanzetti" di Vampo e Pensiero venne interpretata da un emigrato, il tenore Raoul Romito che negli anni 20 la incise per la Columbia americana, insieme ad altri brani come Il tragico naufragio del vapore Sirio e A Sante Caserio, o La ballata di Sante Caserio.
Gli autori sono effettivamente tali R. Vampo ed F. Pensiero, forse partenopei perchè risultano aver composto anche "'A morte 'e Sacco e Vanzetti" interpretata dal baritono Giuseppe Milano, italiano emigrato negli USA (quello di E quando muoio io (Nuovi stornelli socialisti)).
E pure questa "Sacco e Vanzetti" di Vampo e Pensiero venne interpretata da un emigrato, il tenore Raoul Romito che negli anni 20 la incise per la Columbia americana, insieme ad altri brani come Il tragico naufragio del vapore Sirio e A Sante Caserio, o La ballata di Sante Caserio.
Bartleby 2011/7/14 - 10:02
W la guerra
[1956]
Scritta e cantata da Matteo Salvatore
Album: La Passione Secondo Matteo [2007]
Una canzone ironicissima che non inneggia certo alla guerra, tutt'altro.. Una antiwar song dell'ultimo dopoguerra, forse dimenticata, recuperata nell'ultima compilation di Matteo Salvatore (pubblicata postuma) "La Passione Secondo Matteo"..
Scritta e cantata da Matteo Salvatore
Album: La Passione Secondo Matteo [2007]
Una canzone ironicissima che non inneggia certo alla guerra, tutt'altro.. Una antiwar song dell'ultimo dopoguerra, forse dimenticata, recuperata nell'ultima compilation di Matteo Salvatore (pubblicata postuma) "La Passione Secondo Matteo"..
"Viva la guerra! Viva la guerra, che è sempre bbona !"
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2011/7/14 - 08:25
Canzone per Stefano
Tratta da un testo di Giorgio Nardi, una canzone che parla dell'uccisione in carcere di Stefano Cucchi, ma che può estendersi a tutti i casi simili che purtroppo sono numerosi.
Fonte:sito ufficiale
Fonte:sito ufficiale
Mi avevano detto è solo un controllo,
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2011/7/13 - 19:02
Inno della Repubblica
[1967]
Album :“Il lamento dei mendicanti”
Non so esattamente quando Matteo Salvatore abbia composto questa canzone, probabilmente negli anni immediatamente precedenti la seconda guerra. Ma si riferirebbe agli anni 10 o 20 quando suo padre e Di Vittorio si conobbero nel carcere di Lucera frequentato dal primo per miseria e dal secondo perché sindacalista rivoluzionario e socialista…
In ogni caso, propongo senz’altro questo inno al posto dell’orrido “Fratelli d’Italia”…
“Risale alla giovinezza di Matteo questa canzone. Una giovinezza difficile, il padre facchino, la madre chiede l’elemosina nei paesi vicini. A casa ‘Zicozico’ (così venivano soprannominati i Salvatore ad Apricena), si muore persino di malnutrizione (triste destino capitato a una sorella di Matteo).
E in questi anni il padre va in galera. Viene messo in cella con Giuseppe Di Vittorio [che era di Cerignola], poi divenuto... (Continues)
Album :“Il lamento dei mendicanti”
Non so esattamente quando Matteo Salvatore abbia composto questa canzone, probabilmente negli anni immediatamente precedenti la seconda guerra. Ma si riferirebbe agli anni 10 o 20 quando suo padre e Di Vittorio si conobbero nel carcere di Lucera frequentato dal primo per miseria e dal secondo perché sindacalista rivoluzionario e socialista…
In ogni caso, propongo senz’altro questo inno al posto dell’orrido “Fratelli d’Italia”…
“Risale alla giovinezza di Matteo questa canzone. Una giovinezza difficile, il padre facchino, la madre chiede l’elemosina nei paesi vicini. A casa ‘Zicozico’ (così venivano soprannominati i Salvatore ad Apricena), si muore persino di malnutrizione (triste destino capitato a una sorella di Matteo).
E in questi anni il padre va in galera. Viene messo in cella con Giuseppe Di Vittorio [che era di Cerignola], poi divenuto... (Continues)
Fratelli tutti uniti, facciamo l’Italia nuova
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/7/13 - 15:17
Song Itineraries:
Anthems and Anti-Anthems
Lu furastiero
[1967]
La canzone è tratta da un album del 1967 intitolato “Il lamento dei mendicanti”, stampato anche in Francia dove Matteo Salvatore è stato più apprezzato che non nel paese suo..
“[…] Se le prime canzoni che registrerà conterranno stucchevoli ritornelli di becera comicità, ben presto avviene in lui una sorta di purificazione: Matteo Salvatore diventa il medium del dolore secolare di un popolo, la sua opera assume carattere di grande affresco. Non vi è riflessione, le canzoni non “parlano di”, nemmeno, per intenderci, attraverso l’umanissimo filtro dell’immedesimazione deandreiana; sono proprio i personaggi che, senza presentarsi, si esprimono per voce di Matteo, di modo che l’esperienza della miseria faccia da sfondo a un discorso che ha le parole della vita di tutti i giorni.
Nella canzone ‘Lu furastiero’ non viene raccontata in modo esplicito la tragedia degli stagionali: uomini... (Continues)
La canzone è tratta da un album del 1967 intitolato “Il lamento dei mendicanti”, stampato anche in Francia dove Matteo Salvatore è stato più apprezzato che non nel paese suo..
“[…] Se le prime canzoni che registrerà conterranno stucchevoli ritornelli di becera comicità, ben presto avviene in lui una sorta di purificazione: Matteo Salvatore diventa il medium del dolore secolare di un popolo, la sua opera assume carattere di grande affresco. Non vi è riflessione, le canzoni non “parlano di”, nemmeno, per intenderci, attraverso l’umanissimo filtro dell’immedesimazione deandreiana; sono proprio i personaggi che, senza presentarsi, si esprimono per voce di Matteo, di modo che l’esperienza della miseria faccia da sfondo a un discorso che ha le parole della vita di tutti i giorni.
Nella canzone ‘Lu furastiero’ non viene raccontata in modo esplicito la tragedia degli stagionali: uomini... (Continues)
Lu furastiero dorme stanotte sull'aia,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/7/13 - 14:34
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Filo spinato
2011
Album: "Vino Tabacco e cielo"
Si era arruolato, era il suo lavoro. Partecipava ad un’azione di pace.
Era un ragazzo, un figlio, un fidanzato. Era un soldato che non tornerà.
Luigi Maieron: Voce, Chitarra acustica
Ellade Bandini: Batteria
Franco Giordani: Mandolino, Banjo
Simone Serafini: Contrabbasso
Francesco Piu: Armonica
Album: "Vino Tabacco e cielo"
Si era arruolato, era il suo lavoro. Partecipava ad un’azione di pace.
Era un ragazzo, un figlio, un fidanzato. Era un soldato che non tornerà.
Luigi Maieron: Voce, Chitarra acustica
Ellade Bandini: Batteria
Franco Giordani: Mandolino, Banjo
Simone Serafini: Contrabbasso
Francesco Piu: Armonica
Lei è mia madre e ogni sera non dimentica di pregare
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/7/13 - 14:05
Cada mañana
L'articolo della Repubblica e' il riassunto della pagina di wikipedia spagnola... facile il mestiere di giornalista di questi tempi
Gianni 2011/7/13 - 14:03
×
Testo e Musica di Cosimo ("Mimmo") Cavallo e Andrea Simiele
Album: Quando Saremo Fratelli Uniti
Dedico questa canzone che porta il titolo dell'ultimo CD di Mimmo Cavallo, a tutti i compagni e gli amici "polentoni" collaboratori del sito (admins e non) e in particolare ai (ahi!) piemuntìsi Adriana e Alessandro-Bartleby, al longobardo Gian Piero Testa e ai toschi Riccardo, Daniela e Lorenzo (scusate se dimentico qualcuno, ma i nordici siete sempre di più). Quando saremo fratelli uniti, quasi una lennoniana "Imagine" italica –meno utopistica e trasognante della prima in quanto espressione di reali quanto crudi ed efferati conflitti della nostra storia, ma che pertanto vorrei potesse, anche lei, varcare i maledetti confini nazionali per estendersi al Nord e al Sud dell'intero globo, che, nella sostanza, ha sofferto e continua a soffrire dello stesso tipo di guerra e di guerre.. . Quando saremo fratelli uniti ...ma forse un po' noi (mi auguro) lo siamo già..:)
da giorgio, il terrone (turrúni, terùn, cul-terreux, etc.)