Juny 12 and 13: ITALY AGAINST NUKES AND FOR PUBLIC WATER!
Riccardo Venturi 2011/6/10 - 22:00
O Lucky Man!
[1973]
Canzone scritta dal tastierista degli Animals per la colonna sonora dell’omonimo film di Lindsay Anderson, il regista britannico celebre per questa ed altre (“This Sporting Life”, “If…”, “Britannia Hospital”,…) pellicole iconoclaste.
In “O Lucky Man!” Mike Travis, il ribelle già protagonista di “If…” e successivamente di “Britannia Hospital”, interpretato dall’inquietante Malcolm MacDowell – quello di “A Clockwork Orange”, per intenderci – ha apparentemente abbandonato il suo idealismo e si è gettato a capofitto sulla strada di un improbabile successo divenendo piazzista in una grande società d’importazione del caffè.
E sullo sfondo delle disavventure del protagonista, sorta di moderno Candido di Voltaire, scorre l’ipocrita e feroce Inghilterra degli anni 60, tutta intenta a preservare i vecchi fasti di superpotenza affinando le tecniche neocolonialiste moderne, fatte di controllo sulle fragili economie delle ex colonie e sul foraggiamento dei sanguinari dittatori che le amministrano per conto degli ex-dominatori.
Canzone scritta dal tastierista degli Animals per la colonna sonora dell’omonimo film di Lindsay Anderson, il regista britannico celebre per questa ed altre (“This Sporting Life”, “If…”, “Britannia Hospital”,…) pellicole iconoclaste.
In “O Lucky Man!” Mike Travis, il ribelle già protagonista di “If…” e successivamente di “Britannia Hospital”, interpretato dall’inquietante Malcolm MacDowell – quello di “A Clockwork Orange”, per intenderci – ha apparentemente abbandonato il suo idealismo e si è gettato a capofitto sulla strada di un improbabile successo divenendo piazzista in una grande società d’importazione del caffè.
E sullo sfondo delle disavventure del protagonista, sorta di moderno Candido di Voltaire, scorre l’ipocrita e feroce Inghilterra degli anni 60, tutta intenta a preservare i vecchi fasti di superpotenza affinando le tecniche neocolonialiste moderne, fatte di controllo sulle fragili economie delle ex colonie e sul foraggiamento dei sanguinari dittatori che le amministrano per conto degli ex-dominatori.
If you have a friend on whom you think you can rely
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/6/10 - 14:14
Jarrow Song
[1974]
Album “Between Today and Yesterday”
Dal tastierista degli Animals, una canzone dedicata alla celebre marcia da Jarrow in Tyne and Wear fino a Londra Westminster (480 km) che un paio di centinaia di lavoratori, capitanati dalla suffragette e pasionaria Ellen Wilkinson detta “Ellen La Rossa”, intrapresero nell’autunno del 1936 per protestare contro la disoccupazione e la povertà che attanagliavano il nord est inglese.
La “Jarrow Crusade”, un’iniziativa della base cui si erano opposti anche i vertici del partito laburista di allora, non ottenne nessun miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro di quell’angolo di Inghilterra (ai manifestanti fu semplicemente dato qualche soldo perché non dovessero rifarsi i 500 km del ritorno a piedi!) ma gaudagnò al movimento dei lavoratori la simpatia e l’appoggio del paese reale.
Album “Between Today and Yesterday”
Dal tastierista degli Animals, una canzone dedicata alla celebre marcia da Jarrow in Tyne and Wear fino a Londra Westminster (480 km) che un paio di centinaia di lavoratori, capitanati dalla suffragette e pasionaria Ellen Wilkinson detta “Ellen La Rossa”, intrapresero nell’autunno del 1936 per protestare contro la disoccupazione e la povertà che attanagliavano il nord est inglese.
La “Jarrow Crusade”, un’iniziativa della base cui si erano opposti anche i vertici del partito laburista di allora, non ottenne nessun miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro di quell’angolo di Inghilterra (ai manifestanti fu semplicemente dato qualche soldo perché non dovessero rifarsi i 500 km del ritorno a piedi!) ma gaudagnò al movimento dei lavoratori la simpatia e l’appoggio del paese reale.
My name is Geordie McIntyre,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/6/10 - 13:17
Talking Dust Bowl Blues
[anni 30]
Pubblicata in “Dust Bowl Ballads” pubblicato nel 1940
Parole e musica di Woody Guthrie.
In fuga dalla siccità e dalle tempeste di vento e di sabbia che hanno sommerso la loro fattoria un tempo fertile, una famiglia di agricoltori è in viaggio verso la California su di una vecchia Ford dove hanno imbarcato i figli e i loro pochi beni… I bambini hanno fame, ma le fette di carne sono così sottili che ci si potrebbe leggere il giornale attraverso, oppure vederci le facce di quei grassi politici responsabili di un tale disastro e della rovina di centinaia di migliaia di americani….
Durante i primi decenni del XX secolo le grandi e fertili pianure al centro degli USA furono coltivate intensivamente e dissennatamente, senza badare alla rotazione delle colture e senza mai dare respiro alla terra. Durante e dopo la prima guerra mondiale la produzione agricola fu spinta ben oltre la... (Continues)
Pubblicata in “Dust Bowl Ballads” pubblicato nel 1940
Parole e musica di Woody Guthrie.
In fuga dalla siccità e dalle tempeste di vento e di sabbia che hanno sommerso la loro fattoria un tempo fertile, una famiglia di agricoltori è in viaggio verso la California su di una vecchia Ford dove hanno imbarcato i figli e i loro pochi beni… I bambini hanno fame, ma le fette di carne sono così sottili che ci si potrebbe leggere il giornale attraverso, oppure vederci le facce di quei grassi politici responsabili di un tale disastro e della rovina di centinaia di migliaia di americani….
Durante i primi decenni del XX secolo le grandi e fertili pianure al centro degli USA furono coltivate intensivamente e dissennatamente, senza badare alla rotazione delle colture e senza mai dare respiro alla terra. Durante e dopo la prima guerra mondiale la produzione agricola fu spinta ben oltre la... (Continues)
Back in Nineteen Twenty-Seven,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/6/10 - 11:46
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Tè chi t'èi
Da "Munfrà" (2011)
Tè Chi T’éi? Cantato in italiano e arabo, racconta l’incontro di due persone che dialogano (il Monferrato è stato storicamente un luogo di passaggio e integrazione), e dialogando si conoscono e si scoprono uguali. Piemonte e Medio Oriente, culture che si incontrano (e non si scontrano) che si contaminano. Un testo splendido e profondo, uno dei vertici del disco. www.storiadellamusica.it
Tè chi t'éi?" e nelle sue sonorità tipicamente mediterranee (in primo piano l’oud di Franco Minelli). La canzone racconta di un incontro: uno è un abitante del luogo l'altro è uno straniero, forse un saraceno (incarnato dalla voce suadente di Nabil Salameh dei Radiodervish). Si chiedono entrambi nella loro lingua “tu chi sei”?, per poi riconoscersi come uguali. www.bielle.org
Tè Chi T’éi? Cantato in italiano e arabo, racconta l’incontro di due persone che dialogano (il Monferrato è stato storicamente un luogo di passaggio e integrazione), e dialogando si conoscono e si scoprono uguali. Piemonte e Medio Oriente, culture che si incontrano (e non si scontrano) che si contaminano. Un testo splendido e profondo, uno dei vertici del disco. www.storiadellamusica.it
Tè chi t'éi?" e nelle sue sonorità tipicamente mediterranee (in primo piano l’oud di Franco Minelli). La canzone racconta di un incontro: uno è un abitante del luogo l'altro è uno straniero, forse un saraceno (incarnato dalla voce suadente di Nabil Salameh dei Radiodervish). Si chiedono entrambi nella loro lingua “tu chi sei”?, per poi riconoscersi come uguali. www.bielle.org
Si muove il prato che sembra il mare
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/6/10 - 11:20
Ghost Town
[1981]
N.1 nella UK Singles Chart del 1981, mentre le ricette della Thatcher cominciavano a spiegare i loro effetti nefasti sui lavoratori e gli strati sociali pù deboli.
N.1 nella UK Singles Chart del 1981, mentre le ricette della Thatcher cominciavano a spiegare i loro effetti nefasti sui lavoratori e gli strati sociali pù deboli.
This town is coming like a ghost town
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/6/10 - 11:13
Il grande libro dell'ombra
Da "Munfrà" (2011)
Il grande libro dell'ombra è il libro che contiene le piccole storie che non conquistano la ribalta della grande storia. www.bielle.org
Ancora un grande testo, quello de Il grande libro dell’ombra. Cantato in italiano, è il brano più cantautorale del disco, dalla grande atmosfera, suoni irlandesi (ancora in primo piano cornamuse e tin whistle) e un testo splendido. Storia della musica
Il grande libro dell'ombra è il libro che contiene le piccole storie che non conquistano la ribalta della grande storia. www.bielle.org
Ancora un grande testo, quello de Il grande libro dell’ombra. Cantato in italiano, è il brano più cantautorale del disco, dalla grande atmosfera, suoni irlandesi (ancora in primo piano cornamuse e tin whistle) e un testo splendido. Storia della musica
Nel grande libro dell'ombra
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/6/10 - 11:09
Ghost Town (for the Victims of Chernobyl)
[2005]
Album “The Middle of Somewhere”
Scritta da Hunsbusher & Erickson
Album “The Middle of Somewhere”
Scritta da Hunsbusher & Erickson
There was no way they could have known that morning
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/6/10 - 10:53
Song Itineraries:
No Nukes
Why Does My Heart Feel So Bad?
[1992]
Nell'album "Play" del 1999
Secondo un'operazione cui Moby è ricorso spesso, si tratta di un campionamento – l'ennesimo, ma il primo di successo – da un gospel risalente ai primi anni 60, "He'll Roll Your Burdens Away", inciso da The Banks Brothers With The Greater Harvest Baptist Church Back Home Choir Of Newark, New Jersey (il solito saccheggio creativo dei bianchi ai danni dellla musica afroamericana...)
Il celeberrimo e malinconico videoclip del brano, realizzato da Susi Wilkinson, Hotessa Laurence, e Filipe Alçada, ha in sè anche un portato direttamente antimilitarista e antibellicista.
Indimenticabile tormentone di alcuni anni fa, indissolubilmente legato al malinconico personaggio con cagnetto (mi ricorda “Umberto D” di De Sica) protagonista del clip, un disadattato (come me, come molti) alle brutture, alla volgarità ed agli orrori di questo mondo, guerra compresa.
Non... (Continues)
Nell'album "Play" del 1999
Secondo un'operazione cui Moby è ricorso spesso, si tratta di un campionamento – l'ennesimo, ma il primo di successo – da un gospel risalente ai primi anni 60, "He'll Roll Your Burdens Away", inciso da The Banks Brothers With The Greater Harvest Baptist Church Back Home Choir Of Newark, New Jersey (il solito saccheggio creativo dei bianchi ai danni dellla musica afroamericana...)
Il celeberrimo e malinconico videoclip del brano, realizzato da Susi Wilkinson, Hotessa Laurence, e Filipe Alçada, ha in sè anche un portato direttamente antimilitarista e antibellicista.
Indimenticabile tormentone di alcuni anni fa, indissolubilmente legato al malinconico personaggio con cagnetto (mi ricorda “Umberto D” di De Sica) protagonista del clip, un disadattato (come me, come molti) alle brutture, alla volgarità ed agli orrori di questo mondo, guerra compresa.
Non... (Continues)
Why does my heart feel so bad?
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/6/10 - 09:26
Opsada
[2008]
Album : Marea cu sarea
"Marea cu sarea", un modo di dire romeno che significa "promettere il mare con il sale", cioè promettere e non mantenere, è il titolo del nuovo Cd della Piccola Banda Ikona, il gruppo guidato da Stefano Saletti.
Marea cu sarea è cantato in Sabir, la lingua franca che marinai, pirati, pescatori, commercianti, armatori, parlavano nei porti del Mediterraneo: da Genova a Tangeri, da Salonicco a Istanbul, da Marsiglia ad Algeri, da Valencia a Palermo.
"A noi piace questo linguaggio. Piace mischiare suoni e parole. Noi suoniamo in Sabir. Noi cantiamo il Sabir", dice il gruppo.
Saletti e la Piccola Banda Ikona hanno ripreso questa sorta di esperanto marinaro, formatosi poco a poco con termini presi dallo spagnolo, dall'italiano, dal francese, dall'arabo, e l'hanno fatto rivivere scrivendo dieci intensi brani che attraversano i suoni e le culture del Mediterraneo,... (Continues)
Album : Marea cu sarea
"Marea cu sarea", un modo di dire romeno che significa "promettere il mare con il sale", cioè promettere e non mantenere, è il titolo del nuovo Cd della Piccola Banda Ikona, il gruppo guidato da Stefano Saletti.
Marea cu sarea è cantato in Sabir, la lingua franca che marinai, pirati, pescatori, commercianti, armatori, parlavano nei porti del Mediterraneo: da Genova a Tangeri, da Salonicco a Istanbul, da Marsiglia ad Algeri, da Valencia a Palermo.
"A noi piace questo linguaggio. Piace mischiare suoni e parole. Noi suoniamo in Sabir. Noi cantiamo il Sabir", dice il gruppo.
Saletti e la Piccola Banda Ikona hanno ripreso questa sorta di esperanto marinaro, formatosi poco a poco con termini presi dallo spagnolo, dall'italiano, dal francese, dall'arabo, e l'hanno fatto rivivere scrivendo dieci intensi brani che attraversano i suoni e le culture del Mediterraneo,... (Continues)
D'oun tempo que tenir regouardo
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2011/6/10 - 07:33
Anpalagan
[2008]
Album : Marea cu sarea
"Marea cu sarea", un modo di dire romeno che significa "promettere il mare con il sale", cioè promettere e non mantenere, è il titolo del nuovo Cd della Piccola Banda Ikona, il gruppo guidato da Stefano Saletti.
Marea cu sarea è cantato in Sabir, la lingua franca che marinai, pirati, pescatori, commercianti, armatori, parlavano nei porti del Mediterraneo: da Genova a Tangeri, da Salonicco a Istanbul, da Marsiglia ad Algeri, da Valencia a Palermo.
"A noi piace questo linguaggio. Piace mischiare suoni e parole. Noi suoniamo in Sabir. Noi cantiamo il Sabir", dice il gruppo.
Saletti e la Piccola Banda Ikona hanno ripreso questa sorta di esperanto marinaro, formatosi poco a poco con termini presi dallo spagnolo, dall'italiano, dal francese, dall'arabo, e l'hanno fatto rivivere scrivendo dieci intensi brani che attraversano i suoni e le culture del Mediterraneo,... (Continues)
Album : Marea cu sarea
"Marea cu sarea", un modo di dire romeno che significa "promettere il mare con il sale", cioè promettere e non mantenere, è il titolo del nuovo Cd della Piccola Banda Ikona, il gruppo guidato da Stefano Saletti.
Marea cu sarea è cantato in Sabir, la lingua franca che marinai, pirati, pescatori, commercianti, armatori, parlavano nei porti del Mediterraneo: da Genova a Tangeri, da Salonicco a Istanbul, da Marsiglia ad Algeri, da Valencia a Palermo.
"A noi piace questo linguaggio. Piace mischiare suoni e parole. Noi suoniamo in Sabir. Noi cantiamo il Sabir", dice il gruppo.
Saletti e la Piccola Banda Ikona hanno ripreso questa sorta di esperanto marinaro, formatosi poco a poco con termini presi dallo spagnolo, dall'italiano, dal francese, dall'arabo, e l'hanno fatto rivivere scrivendo dieci intensi brani che attraversano i suoni e le culture del Mediterraneo,... (Continues)
La maré star
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2011/6/10 - 07:12
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Little Emperor
I'll Never Get Out Of This World Alive 2011
This is Earle’s final kiss-off to the Bush era
This is Earle’s final kiss-off to the Bush era
Hey Little Emperor
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/6/9 - 15:19
Song Itineraries:
George Walker Bush II
Mineros
[1975]
Album “Pietre della mia gente”, ristampato l’anno seguente per I Dischi dello Zodiaco.
Testo trovato su La Musica de L’Altra Italia
Album “Pietre della mia gente”, ristampato l’anno seguente per I Dischi dello Zodiaco.
Testo trovato su La Musica de L’Altra Italia
Pietre della mia gente
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/6/9 - 13:29
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Valigie di cartone
[1975]
Album “Pietre della mia gente”, ristampato l’anno seguente per I Dischi dello Zodiaco.
Testo trovato su Il Deposito
Album “Pietre della mia gente”, ristampato l’anno seguente per I Dischi dello Zodiaco.
Testo trovato su Il Deposito
Prendi le valigie di cartone
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/6/9 - 13:22
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Mama mia, mi sun stufa
Anonymous
Nel disco di Nanni Svampa “Milanese. Antologia della canzone lombarda n. 2 - Il Risorgimento, i mestieri e l'officina” del 1970.
Testo trovato su Wikisource
Questo canto appare in “I canti della filanda. Vecchie canzoni delle Filandere brianzole”, antologia a cura di Giacomo Bollini e Attilio Frescura, pubblicata nel 1940 dal Dopolavoro Provinciale di Milano.
Testo trovato su Wikisource
Questo canto appare in “I canti della filanda. Vecchie canzoni delle Filandere brianzole”, antologia a cura di Giacomo Bollini e Attilio Frescura, pubblicata nel 1940 dal Dopolavoro Provinciale di Milano.
Mama mia, mi sun stufa
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/6/9 - 09:32
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Avrei voluto conoscervi
[1996]
Album: "Cerco Tiempo"
Album: "Cerco Tiempo"
Avrei voluto conoscervi
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/6/9 - 09:28
Song Itineraries:
Resistance against Nazi-Fascism in Italy and Europe
I lament di tosann tutt disperaa perché gh'è i giuven che va a soldaa
[1868?]
Autore: Giuseppe Alfieri
Nel disco di Svampa “Milanese. Antologia della canzone lombarda n. 2 - Il Risorgimento, i mestieri e l'officina” del 1970.
Testo trovato su La musica de L’Altra Italia
Questo “Lamento delle ragazze disperate perché i giovani vanno soldati” è una “bosinata” composta da tal Giuseppe Alfieri, “bosinatore” piuttosto prolifico nella seconda metà dell’800. Probabilmente si riferisce alla terza guerra di indipendenza italiana.
“[…]Bosino a Milano [ma anche in Piemonte, nel novarese e nell’alessandrino, ndr] era il paesano (soprattutto, ma non soltanto, del territorio a nord della città), ignorante e grossolano. Esattamente come il burino (etimologia comune?) a Roma.
Le bosinate erano quindi componimenti poetici in lingua bosina che s'immaginavano esser usciti dalla bocca appunto di un bosino, quindi ridicole.
Le bosinate a Milano, erano lette per strada da... (Continues)
Autore: Giuseppe Alfieri
Nel disco di Svampa “Milanese. Antologia della canzone lombarda n. 2 - Il Risorgimento, i mestieri e l'officina” del 1970.
Testo trovato su La musica de L’Altra Italia
Questo “Lamento delle ragazze disperate perché i giovani vanno soldati” è una “bosinata” composta da tal Giuseppe Alfieri, “bosinatore” piuttosto prolifico nella seconda metà dell’800. Probabilmente si riferisce alla terza guerra di indipendenza italiana.
“[…]Bosino a Milano [ma anche in Piemonte, nel novarese e nell’alessandrino, ndr] era il paesano (soprattutto, ma non soltanto, del territorio a nord della città), ignorante e grossolano. Esattamente come il burino (etimologia comune?) a Roma.
Le bosinate erano quindi componimenti poetici in lingua bosina che s'immaginavano esser usciti dalla bocca appunto di un bosino, quindi ridicole.
Le bosinate a Milano, erano lette per strada da... (Continues)
O pover tosann che secol sii rivàa
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/6/9 - 09:03
Un giorno di fuoco
Trascritta direttamente dal video
Passano gli anni ma la storia noi non la scordiamo
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/6/9 - 08:54
I Teddy Boys
[1965]
Album “Il cabaret dei Gufi”
Scritta da Nanni Svampa
Che sia ispirata alla o ispiratrice della E poi poi poi ci chiamavano teddy boys sul 30 giugno 1960 a Genova?
Solo che in quella mi pare che per Teddy Boys si intendano i giovani ribelli che le suonarono a Tambroni, ai fascisti e alla loro polizia, mentre qui – al contrario, e più propriamente – per Teddy Boys s’intendono i picchiatori del potere di turno. Non bisogna infatti dimenticare che i Teddy Boys inglesi (Londra fu infatti l’epicentro di quella subcultura giovanile negli anni 50) furono molto vicini alle organizzazioni razziste e neonaziste, vedi per esempio il gran casino di Notting Hill nel 1958 quando fascisti e teddy boys, con la compiacenza della polizia, attaccarono per un’intera settimana i quartieri abitati da residenti di origine indiana…
Album “Il cabaret dei Gufi”
Scritta da Nanni Svampa
Che sia ispirata alla o ispiratrice della E poi poi poi ci chiamavano teddy boys sul 30 giugno 1960 a Genova?
Solo che in quella mi pare che per Teddy Boys si intendano i giovani ribelli che le suonarono a Tambroni, ai fascisti e alla loro polizia, mentre qui – al contrario, e più propriamente – per Teddy Boys s’intendono i picchiatori del potere di turno. Non bisogna infatti dimenticare che i Teddy Boys inglesi (Londra fu infatti l’epicentro di quella subcultura giovanile negli anni 50) furono molto vicini alle organizzazioni razziste e neonaziste, vedi per esempio il gran casino di Notting Hill nel 1958 quando fascisti e teddy boys, con la compiacenza della polizia, attaccarono per un’intera settimana i quartieri abitati da residenti di origine indiana…
I teddy boys, signori, non è una novità
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/6/8 - 14:37
Allergia Nucleare
Reggae contro il nucleare
No nuclear energy
(Continues)
(Continues)
Contributed by cristiano 2011/6/8 - 14:09
Song Itineraries:
No Nukes
Gabriella
[1964]
Prima nell’album “Ma bene, ma bravo!” dei Peos, dimenticata formazione milanese pre-Gufi, poi ne “Il cabaret dei Gufi” dell’anno seguente.
Scritta da Giampiero “Peo” Borella, Nuccio Ambrosino e Nanni Svampa.
Con il solito stile ironico e cinico che li contraddistingueva, ecco l’ennesima strigliata al buoncostume ad opera dei Gufi, con annessa adesione alle tesi favorevoli alle pratiche anticoncezionali e a quelle abortiste (“…Quel dottore disgraziatamente
riceveva solo nottetempo … La questione è grave… o si cambia il sistema di educare o si sposta l'orario dei dottor”) che sarebbero prevalse solo molto anni dopo… Credo che possa tranquillamente trattarsi della prima canzone italiana ad affrontare questo tema ancora oggi (e figuriamoci allora!) scottante.
Prima nell’album “Ma bene, ma bravo!” dei Peos, dimenticata formazione milanese pre-Gufi, poi ne “Il cabaret dei Gufi” dell’anno seguente.
Scritta da Giampiero “Peo” Borella, Nuccio Ambrosino e Nanni Svampa.
Con il solito stile ironico e cinico che li contraddistingueva, ecco l’ennesima strigliata al buoncostume ad opera dei Gufi, con annessa adesione alle tesi favorevoli alle pratiche anticoncezionali e a quelle abortiste (“…Quel dottore disgraziatamente
riceveva solo nottetempo … La questione è grave… o si cambia il sistema di educare o si sposta l'orario dei dottor”) che sarebbero prevalse solo molto anni dopo… Credo che possa tranquillamente trattarsi della prima canzone italiana ad affrontare questo tema ancora oggi (e figuriamoci allora!) scottante.
La la la la la la la la la la la la la la…
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/6/8 - 13:46
Song Itineraries:
Violence on Women: just like and worse than war
La logica del potere
[1983]
Album: In nome del loro potere tutto è STATO fatto [EP]
Album: In nome del loro potere tutto è STATO fatto [EP]
È la logica del potere !
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2011/6/8 - 13:15
Ferriera
[1966]
Album “Il teatrino dei Gufi n°. 2”
Scritta da Bixio Cherubini
Una terribile canzone di denuncia delle morti bianche mascherata dal consueto stile intriso di ironia e cinismo dei grandi Gufi. Straniante. E ascoltandola non si può non pensare al dramma della ThyssenKrupp.
Album “Il teatrino dei Gufi n°. 2”
Scritta da Bixio Cherubini
Una terribile canzone di denuncia delle morti bianche mascherata dal consueto stile intriso di ironia e cinismo dei grandi Gufi. Straniante. E ascoltandola non si può non pensare al dramma della ThyssenKrupp.
Scende silente l'oscurità
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/6/8 - 12:12
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
È la domenica il giorno del signore
La la la la la la la la la la
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/6/8 - 11:44
Povera gente
[1969]
Parole di Dario Fo
Musica di Enzo Del Re e Antonio Infantino
Poi nello spettacolo “Qui tutto bene… e così spero di te (Emigrazione e Imperialismo)” realizzato nel 1971 della compagnia Nuova Scena diretta da Vittorio Franceschi (dopo l’uscita di Dario Fo e Franca Rame)
Testo trovato su Il Deposito
Parole di Dario Fo
Musica di Enzo Del Re e Antonio Infantino
Poi nello spettacolo “Qui tutto bene… e così spero di te (Emigrazione e Imperialismo)” realizzato nel 1971 della compagnia Nuova Scena diretta da Vittorio Franceschi (dopo l’uscita di Dario Fo e Franca Rame)
Testo trovato su Il Deposito
Povera gente...
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/6/8 - 08:35
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
La fretta
[1974]
Scritta e cantata da Enzo Del Re
Da “Il banditore”
Testo trovato su Il Deposito
Canzone che fa davvero il paio con la sua famosa Lavorare con lentezza.
Scritta e cantata da Enzo Del Re
Da “Il banditore”
Testo trovato su Il Deposito
Canzone che fa davvero il paio con la sua famosa Lavorare con lentezza.
Se il mondo non avesse tanta fretta
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/6/8 - 08:09
Ti obbligano ad Obbedire
[1983]
Album: In nome del loro potere tutto è STATO fatto [EP]
Album: In nome del loro potere tutto è STATO fatto [EP]
I partiti sono una farsa
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2011/6/8 - 08:03
Non posso sopportare
[1983]
Album: In nome del loro potere tutto è STATO fatto [EP]
Album: In nome del loro potere tutto è STATO fatto [EP]
Per te non c'è lavoro se non ti sottometti
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2011/6/8 - 08:00
Se acabó
Testo: Nicolás Guillén
Musica: Marta Contreras
La canzone fa parte dell'album "Marta Contreras canta Nicolás Guillén" pubblicato in Italia nel 1977.
La poesia è tratta dalla raccolta "Tengo" del 1964
I versi tra parentesi quadre non compaiono nella canzone.
"Guillén lo escribió al oír el histórico discurso de Fidel Castro en la clausura del Congreso Latinoamericano de Juventudes, realizada en el estadio del Cerro, en la noche del 6 de agosto de 1960. Fidel perdió la voz mientras leía el decreto de nacionalización de las empresas estadounidenses. Raúl Castro prosiguió la lectura hasta que el líder recobró la voz. Se publicó el 7 de agosto."
Da: La Jiribilla : revista de cultura cubana, mayo 2007
"Guillén lo scrisse dopo aver ascoltato lo storico discorso di Fidel Castro alla chiusura del Congresso Latinoamericano della Gioventù, la sera del 6 agosto 1960. A Fidel andò via la voce... (Continues)
Musica: Marta Contreras
La canzone fa parte dell'album "Marta Contreras canta Nicolás Guillén" pubblicato in Italia nel 1977.
La poesia è tratta dalla raccolta "Tengo" del 1964
I versi tra parentesi quadre non compaiono nella canzone.
"Guillén lo escribió al oír el histórico discurso de Fidel Castro en la clausura del Congreso Latinoamericano de Juventudes, realizada en el estadio del Cerro, en la noche del 6 de agosto de 1960. Fidel perdió la voz mientras leía el decreto de nacionalización de las empresas estadounidenses. Raúl Castro prosiguió la lectura hasta que el líder recobró la voz. Se publicó el 7 de agosto."
Da: La Jiribilla : revista de cultura cubana, mayo 2007
"Guillén lo scrisse dopo aver ascoltato lo storico discorso di Fidel Castro alla chiusura del Congresso Latinoamericano della Gioventù, la sera del 6 agosto 1960. A Fidel andò via la voce... (Continues)
Te lo prometió Martí
(Continues)
(Continues)
Contributed by Maria Cistina Costantini 2011/6/8 - 00:03
Tengo na voglia e fa niente
[1974]
Scritta e cantata da Enzo Del Re
Da Il Banditore
Ha lavorato con lentezza
Se n'è andato oggi, 7 giugno 2011, Enzo Del Re; e questo non è, e non vuole essere, né un "coccodrillo" e né una biografia. Vuole essere una cosa lenta, lentissima, che accompagna questa sua canzone assolutamente e profondamente rivoluzionaria. Sì; proviamoci a immaginare di fare come dicono le parole di questa canzone, e la rivoluzione, quella vera, sarà fatta sul serio: Vaffanculo alla fatica e a chi la vuole. Con queste otto parole, Enzo Del Re, cantastorie di Mola di Bari, ha detto più che un intero trattato del Gruppo Krisis. Ha scardinato più dei Situazionisti. Nel nulla dove Enzo si trova da oggi, non si lavora. Non ci sono padroni né schiavi. La voglia e fa niente è garantita e certificata; ed è questo, credo, il miglior saluto che gli si possa fare. Magari continuando ad agire in tutti i modi possibili... (Continues)
Scritta e cantata da Enzo Del Re
Da Il Banditore
Ha lavorato con lentezza
Se n'è andato oggi, 7 giugno 2011, Enzo Del Re; e questo non è, e non vuole essere, né un "coccodrillo" e né una biografia. Vuole essere una cosa lenta, lentissima, che accompagna questa sua canzone assolutamente e profondamente rivoluzionaria. Sì; proviamoci a immaginare di fare come dicono le parole di questa canzone, e la rivoluzione, quella vera, sarà fatta sul serio: Vaffanculo alla fatica e a chi la vuole. Con queste otto parole, Enzo Del Re, cantastorie di Mola di Bari, ha detto più che un intero trattato del Gruppo Krisis. Ha scardinato più dei Situazionisti. Nel nulla dove Enzo si trova da oggi, non si lavora. Non ci sono padroni né schiavi. La voglia e fa niente è garantita e certificata; ed è questo, credo, il miglior saluto che gli si possa fare. Magari continuando ad agire in tutti i modi possibili... (Continues)
Tengo na voglia
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2011/6/7 - 23:10
L'uomo è una macchina che va a calci in culo
[2009]
Album “Scrotomanzia”
Lo ammetto, lo ammetto, questa non è certo una CCG doc, ma secondo me ci sta, ci sta, eccome se ci sta, per cui la propongo lo stesso... A voi, o perfidi Admins, l'ardua sentenza (e ringraziate che non sono garantista e non invoco i soliti tre gradi di giudizio!)
Album “Scrotomanzia”
Lo ammetto, lo ammetto, questa non è certo una CCG doc, ma secondo me ci sta, ci sta, eccome se ci sta, per cui la propongo lo stesso... A voi, o perfidi Admins, l'ardua sentenza (e ringraziate che non sono garantista e non invoco i soliti tre gradi di giudizio!)
E i perfidi admins approvano calorosamente! E senza neanche passare dagli Extra. [RV]
L’uomo è una macchina che va a calci in culo
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/6/7 - 23:04
Lavorare con lentezza
E' morto oggi per un infarto, nella sua abitazione di Mola di Bari, Enzo Del Re, l'ultimo cantastorie di Puglia. Era nato nel 1944 ed era ammalato da tempo. Musicista autodidatta, Del Re si e' definito un ''corpofonista'' per le sue esecuzioni con voce sola e percussioni, in cui utilizzava oggetti estemporanei come la valigia di cartone o una sedia di legno. Ha lavorato, tra gli altri, con Dario Fo ed Enzo Jannacci
(ANSA)
(ANSA)
CCG/AWS Staff 2011/6/7 - 21:51
Tutti in pista
Una della canzoni della mia infanzia (l'ascoltai e l'amai la prima volta quando avevo si e no 11 anni)
Andrea Redskin 2011/6/7 - 20:57
Stella Assassina
Fuoco e inferno in terra santa, gente che soffre e che muore
(Continues)
(Continues)
Contributed by Andrea Redskin 2011/6/7 - 20:34
Song Itineraries:
The Palestinian Holocaust
The Second Rape
Every 45 seconds a woman is raped
(Continues)
(Continues)
Contributed by Andrea Redskin 2011/6/7 - 20:32
Song Itineraries:
Violence on Women: just like and worse than war
LLorona del estudiante
Anonymous
Tra le tante versioni della Llorona "tradizionale", volevo segnalarvi quella di Chavela Vargas, e questo corto di animazione, "Hasta los Huesos", in cui a cantare è nientemeno che "La Catrina"...
Maria Cristina 2011/6/7 - 18:20
Kebab
Chanson italienne – Kebab – Sine Frontera
Texte : Antonio Resta
Une histoire d'immigration.
Texte : Antonio Resta
Une histoire d'immigration.
KEBAB
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2011/6/7 - 16:59
Evolution (and Flashback)
[1970]
Da “A New Black Poet - Small Talk at 125th and Lenox”, album di debutto di Gil Scott-Heron.
Una canzone per nulla rassicurante, anzi, un invito in puro stile Black Panther alla resistenza dei neri - dei darkies, degli slaves, dei niggers - contro i vecchi carnefici bianchi, con ogni mezzo necessario…
Da “A New Black Poet - Small Talk at 125th and Lenox”, album di debutto di Gil Scott-Heron.
Una canzone per nulla rassicurante, anzi, un invito in puro stile Black Panther alla resistenza dei neri - dei darkies, degli slaves, dei niggers - contro i vecchi carnefici bianchi, con ogni mezzo necessario…
In 1600 I was a darkie
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/6/7 - 15:40
Song Itineraries:
Racism and Slavery in the USA
The Revolution Will Not Be Televised
LA RÉVOLUTION NE SERA PAS TÉLÉVISÉ
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/6/7 - 15:27
Redemption Song
Scrive questa canzone poco prima di morire, a mio parere qui parla anche della sua vita quasi alla fine, con "have no fear for atomic energy 'cause none of them can stop the time" invita a liberarsi dalle paure terrene, anche della paura della nostra stessa morte, perchè è niente rispetto all'eternità (the time). La nostra vita è solo una parte del tutto "it's just a part of it", dobbiamo terminare il libro. Bob Marley tra poco se ne andrà per sempre ma muore sereno, e non gli resta altro da fare che redimersi, se ne va libero, "songs of freedom".
La doppia lettura si riferisce alla dramma degli schiavi neri
La doppia lettura si riferisce alla dramma degli schiavi neri
Andrea Maffei 2011/6/7 - 15:12
Point of No Return
[2011]
Lyrics & Music by Johnito
Album: Total Collapse: Earth 1.9
Lyrics & Music by Johnito
Album: Total Collapse: Earth 1.9
In this world gone crazy
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2011/6/7 - 15:12
Deliverance Will Come
[1978]
Album “Visions of Dennis Brown”
Album “Visions of Dennis Brown”
Emancipation they say will never come, oh, will never come..
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/6/7 - 11:09
Revolution
[1992]
Scritta per la colonna sonora del film di Spike Lee “Malcolm X”, dove il grande leader nero è interpretato da Denzel Washington.
Scritta per la colonna sonora del film di Spike Lee “Malcolm X”, dove il grande leader nero è interpretato da Denzel Washington.
(Revolution) (revolution)
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/6/7 - 10:51
Song Itineraries:
Racism and Slavery in the USA
Self Destruction
[1989]
Una canzone contro la violenza dilagante nelle comunità afroamericane, scritta dal rapper KRS-One (uno dei nomi d’arte di Lawrence Krisna Parker) all’indomani degli assassinii di Scott "La Rock" Sterling, fondatore con KRS del gruppo Boogie Down Productions, e di un giovane fan durante un concerto dei BDP con i Public Enemy.
Una canzone contro la violenza dilagante nelle comunità afroamericane, scritta dal rapper KRS-One (uno dei nomi d’arte di Lawrence Krisna Parker) all’indomani degli assassinii di Scott "La Rock" Sterling, fondatore con KRS del gruppo Boogie Down Productions, e di un giovane fan durante un concerto dei BDP con i Public Enemy.
Self-Destruction, ya headed for Self-Destruction
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/6/7 - 10:20
Czechoslovakia
[1969]
Album “Streetnoise” inciso da “Julie Driscoll, Brian Auger and the Trinity”.
Testo piuttosto incerto trovato qui e risistemato all’ascolto, come ne sono stato capace (vedi i punti interrogativi).
Album “Streetnoise” inciso da “Julie Driscoll, Brian Auger and the Trinity”.
Testo piuttosto incerto trovato qui e risistemato all’ascolto, come ne sono stato capace (vedi i punti interrogativi).
Many people I know with no where to go,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/6/7 - 09:37
Song Itineraries:
Prague Spring 1968
O è Natale tutti i giorni
1992
Sulla musica di "More than Words", immarcescibile ballatona pop degli Extreme
Interpretata anche da Irene Grandi
La storia di questa canzone risale al 1992, Luca ed io stavamo facendo le prove del nostro mitico tour insieme, eravamo a Bologna. Giravamo in macchina di notte e alla radio si sentiva sempre quel pezzo degli Extreme che andava forte. Luca mi disse facciamo una cover al volo così abbiamo una canzone natalizia per i palasport che avremmo girato a dicembre. Il giorno dopo a casa sua dopo un caffè scrivemmo il testo a velocità supersonica e lo mandammo agli editori degli Extreme per l'approvazione che arrivò in un paio di giorni. Registrammo il pezzo nello studio di Mauro Malavasi, e mi sa che quella è stata la prima volta in vita mia che mi cimentavo con una canzone molto melodica e così essenziale, fatta solo con una chitarra e due voci. Credo che nella registrazione originale... (Continues)
Sulla musica di "More than Words", immarcescibile ballatona pop degli Extreme
Interpretata anche da Irene Grandi
La storia di questa canzone risale al 1992, Luca ed io stavamo facendo le prove del nostro mitico tour insieme, eravamo a Bologna. Giravamo in macchina di notte e alla radio si sentiva sempre quel pezzo degli Extreme che andava forte. Luca mi disse facciamo una cover al volo così abbiamo una canzone natalizia per i palasport che avremmo girato a dicembre. Il giorno dopo a casa sua dopo un caffè scrivemmo il testo a velocità supersonica e lo mandammo agli editori degli Extreme per l'approvazione che arrivò in un paio di giorni. Registrammo il pezzo nello studio di Mauro Malavasi, e mi sa che quella è stata la prima volta in vita mia che mi cimentavo con una canzone molto melodica e così essenziale, fatta solo con una chitarra e due voci. Credo che nella registrazione originale... (Continues)
E' quasi Natale
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/6/6 - 12:23
Song Itineraries:
The other side of AWS: AntiWar Shit
Rappresaglia
da "Curre curre guagliò" (1993)
La canzone è la cronaca di una vicenda vera.
il 1° febbraio 1992 una manifestazione nazionale di lotta per la casa, indetta dal Coordinamento unitario, si concluse con violenti scontri sotto la Galleria Umberto e l’arresto di cinque attivisti del centro sociale. L’episodio destò molto scalpore. I media titolarono di un ritorno dell’«incubo della guerriglia», di «autonomi infiltrati» nei cortei, di «ruolo di provocatori» degli attivisti di Officina 99, i quali, di contro, accusavano le istituzioni, i media e le forze dell’ordine di «aver montato una trappola ad hoc» (da L’alchimia ribelle napoletana∗ Materiali per una storia della città antagonista)
Luca Persico che alla fine del 1991 aveva fondato i 99 Posse è tra i militanti arrestati il 1 febbraio. Nel disco la giornata è raccontata anche nella sferzante 1-2-1992, pezzo costruito sul collage di sample... (Continues)
La canzone è la cronaca di una vicenda vera.
il 1° febbraio 1992 una manifestazione nazionale di lotta per la casa, indetta dal Coordinamento unitario, si concluse con violenti scontri sotto la Galleria Umberto e l’arresto di cinque attivisti del centro sociale. L’episodio destò molto scalpore. I media titolarono di un ritorno dell’«incubo della guerriglia», di «autonomi infiltrati» nei cortei, di «ruolo di provocatori» degli attivisti di Officina 99, i quali, di contro, accusavano le istituzioni, i media e le forze dell’ordine di «aver montato una trappola ad hoc» (da L’alchimia ribelle napoletana∗ Materiali per una storia della città antagonista)
Luca Persico che alla fine del 1991 aveva fondato i 99 Posse è tra i militanti arrestati il 1 febbraio. Nel disco la giornata è raccontata anche nella sferzante 1-2-1992, pezzo costruito sul collage di sample... (Continues)
Il sole splende forte a piazza Plebiscito
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/6/6 - 11:49
Song Itineraries:
From World Jails
Omaggio a Massimo
Da Guai a chi ci tocca 1995
Disco del supergruppo nato dalla fusione (temporanea) dei Bisca con i 99 Posse
Massimo Troisi sul mondo del lavoro
Disco del supergruppo nato dalla fusione (temporanea) dei Bisca con i 99 Posse
Massimo Troisi sul mondo del lavoro
...si questo pure è un'altro problema molto sentito quello della disoccupazione,
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/6/6 - 10:18
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
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