Chanson brésilienne – O Bêbado e a Equilibrista - Elis Regina – 1979 (auteurs : João Bosco et Aldir Blanc.)
d'après la version italienne du blog Nel segno di Zarri
Brésil, aux dernières années d'une dictature militaire, commencée en 1964 par un coup d'État appuyé par les Zétazunis et par la destitution de João Goulart, le président légitime qui avait faufilé la réforme agraire et projeté la nationalisation des compagnies pétrolières.
Elis, appelée par ses fans "Furacão" (Ouragan) e "Pimentinha" (Piment), était déjà depuis des années l'indiscutable Reine de la bossa nova, l'intrprète la plus appréciée des grands auteurs brésiliens, comme Vinícius de Moraes, Gilberto Gil, Caetano Veloso, Milton Nascimento, Edu Lobo.
Elis Regina éleva plusieurs fois la voix contre la dictature, non seulement en interprétant en public des chansons comme celle-ci, mais aussi – comme elle le fit en 1969 dans... (Continues)
“Surfarara” è il canto udibile nell’omonimo cortometraggio realizzato dal regista palermitano Vittorio De Seta nel 1955.
“Nelle zone desolate della Sicilia centrale, disseminate tra le terre coltivate dai contadini, si trovano miniere di zolfo, quasi invisibili dall'esterno. La macchina da presa, nell'alba di un giorno qualsiasi segue i minatori avviarsi verso i pozzi ed attendere che i compagni del turno di notte risalgano in superficie dopo otto ore di lavoro. Poi tocca a loro scendere e arrivati al livello destinato, si separano e si disperdono: spingono camioncini, preparano le perforatrici. Trascorrono le ore: mentre fuori le donne sbrigano i lavori domestici, i contadini lavorano alacremente sall'aria aperta, i minatori smuovono il materiale frantumato dalle mine, come fossero su un crinale pericoloso, quasi in attesa che si materializzi la disgrazia, in uno scorrere di tempo sempre uguale, fino al tramonto, quando arriva il momento di tornare a casa.”
Fabio Tricomi (marranzano) e Roberto Bolelli (voce) eseguono “Surfarara” durante la prima edizione del “Marranzano World Festival” a Catania, ottobre 2005.
Giusto, Giorgio, è quello che volevo dire ma forse mi sono espresso male. Il testo originale è quello di Ganduscio, con tanto di terza strofa. Quindi il testo non è di una ninna nanna tradizionale ma fu scritto da Ganduscio probabilmente subito dopo la fine della guerra. Quella della Balistreri è quindi solo una versione più breve.
Era per dire che andrebbe invertito l'ordine, recuperando il titolo originale e attribuendo il brano a Ganduscio (che probabilmente ne scrisse pure la musica, che certo di musica sapeva, avendo egli partecipato ad alcuni Dischi del Sole) mentre si può accennare appena alla successiva versione della Balistreri in quanto non è diversa e anzi più corta.
Detto questo, propongo agli Admin, di rivedere la pagina.