Muss es sein? Es muss sein!
Questa canzone non c'entra nulla con il pacifismo (di certo non è nemmeno guerrafondaia). Il tentativo di ricollegarla a Kundera è un sofismo; per giunta comicamente goffo. Milan Kundera scrive "L'insostenibile leggerezza dell'essere" nell'85; la canzone invece è datata 1975, dieci anni prima, tondi tondi, difficile credere se ne sia ispirato. Nietzsche poi lasciamolo in pace, ha già subito troppe interpretazioni tendenziose. Poverino, l'unica sua colpa, in fondo, è l'aver scritto in uno stile poco schietto, facile preda per i presuntuosi che gli vogliano far dire ciò che desiderano. L'unico e vero senso della canzone è apolitico: il desiderio, che si DEVE avverare, che la musica (quella colta, non le spice-girls), torni a beneficio di tutti, nelle strade. Cita l'es muss sein beethoveniano, a favore e come modello di questo.
"Nei salotti lustrati da servi venerati/ Nei concerti segreti... (Continues)
"Nei salotti lustrati da servi venerati/ Nei concerti segreti... (Continues)
Giovanni Pianca 2011/3/25 - 21:51
20 luglio
Facce conosciute di una brutta storia
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/3/25 - 18:59
Song Itineraries:
Genoa - G8, police repression, Carlo Giuliani
Banditi nella sala
E NOI NON STIAMO PIU' CON MARGHERITA HACK.
(Articolo di Militant A uscito oggi, 22.3.2011, su "Il manifesto)
Dunque Margherita Hack si è trasformata in una testimonial pro-nucleare. Ora che la battaglia referendaria è entrata nel vivo si è schierata al fianco del nemico. In alcune interviste rilasciate per lanciare la sua trasmissione su Sky l’astrofisica ribelle ha detto che voterà a favore delle centrali nucleari. Di più, ritiene il referendum inutile, possibilmente da annullare, poiché l’onda emotiva del terremoto in Giappone ne condizionerà gli esiti. All’inizio ho provato una fitta di delusione per le sue dichiarazioni, poi, piano, piano, ragionando sul perché di questa uscita così decisa e infelice ho pensato: “mi sa che si è rincoglionita”. Mrs Hack dice che non bisogna aver paura e per evitare rischi sismici propone di costruire centrali in Sardegna, “il luogo ideale per l’Italia”.... (Continues)
(Articolo di Militant A uscito oggi, 22.3.2011, su "Il manifesto)
Dunque Margherita Hack si è trasformata in una testimonial pro-nucleare. Ora che la battaglia referendaria è entrata nel vivo si è schierata al fianco del nemico. In alcune interviste rilasciate per lanciare la sua trasmissione su Sky l’astrofisica ribelle ha detto che voterà a favore delle centrali nucleari. Di più, ritiene il referendum inutile, possibilmente da annullare, poiché l’onda emotiva del terremoto in Giappone ne condizionerà gli esiti. All’inizio ho provato una fitta di delusione per le sue dichiarazioni, poi, piano, piano, ragionando sul perché di questa uscita così decisa e infelice ho pensato: “mi sa che si è rincoglionita”. Mrs Hack dice che non bisogna aver paura e per evitare rischi sismici propone di costruire centrali in Sardegna, “il luogo ideale per l’Italia”.... (Continues)
adriana 2011/3/25 - 16:57
Crossbone Skully
[1930s]
Sulla melodia della popolare “Cumberland Gap”
Testo trovato su Mudcat Café
Dal volume “Hard Hitting Songs for Hard-Hit People”, realizzato da Alan Lomax, Woody Guthrie e Pete Seeger tra il 1940 ed il 1967, anno della sua definitiva pubblicazione.
Probabilmente “Crossbone Skully” (quello dal teschio con le ossa incrociate) è il soprannome del disperato protagonista della canzone, sarà stato un tatuaggio o sarà stato che era ridotto tutto pelle ed ossa dalla fame…
La canzone è stata interpretata anche da Peggy Seeger con il titolo "Peacock Street".
Sulla melodia della popolare “Cumberland Gap”
Testo trovato su Mudcat Café
Dal volume “Hard Hitting Songs for Hard-Hit People”, realizzato da Alan Lomax, Woody Guthrie e Pete Seeger tra il 1940 ed il 1967, anno della sua definitiva pubblicazione.
Probabilmente “Crossbone Skully” (quello dal teschio con le ossa incrociate) è il soprannome del disperato protagonista della canzone, sarà stato un tatuaggio o sarà stato che era ridotto tutto pelle ed ossa dalla fame…
La canzone è stata interpretata anche da Peggy Seeger con il titolo "Peacock Street".
As I went walking down Peacock Street,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/3/25 - 13:52
I Am a Union Woman
[1919?]
La canzone che apre l’album “The Songs and Stories of Aunt Molly Jackson”, Folkways Records, 1961.
“This is perhaps Aunt Molly‘s most famous song. The tune, originally that of a Baptist hymn which Aunt Molly in her most introspective moments could be persuaded to sing, is known to many as that used for a later miners composition, "Which Side Are You On?". Aunt Molly's song has an immediacy that the other song lacks. She said, When I was organizing the miners around Bell and Harlan counties in 19 and 31 I sang this song. I used it in my organizational work; I always sang this song before giving my speech. "
N. M. U. is the National Miners Union.”
(Introduzione alla canzone dal libretto del disco.)
La canzone che apre l’album “The Songs and Stories of Aunt Molly Jackson”, Folkways Records, 1961.
“This is perhaps Aunt Molly‘s most famous song. The tune, originally that of a Baptist hymn which Aunt Molly in her most introspective moments could be persuaded to sing, is known to many as that used for a later miners composition, "Which Side Are You On?". Aunt Molly's song has an immediacy that the other song lacks. She said, When I was organizing the miners around Bell and Harlan counties in 19 and 31 I sang this song. I used it in my organizational work; I always sang this song before giving my speech. "
N. M. U. is the National Miners Union.”
(Introduzione alla canzone dal libretto del disco.)
I am a union woman
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/3/25 - 10:09
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Verrà
Joe Fallisi per la Libia
da Kelebekler
Un volantino che Joe Fallisi ha scritto rivolto alla popolazione di Ostuni, dove lui risiede.
SE NON ORA QUANDO?
“E’ buffa la leggerezza con cui i malvagi pensano che gli andrà tutto bene.” (Victor Hugo)
“Chi mente una volta, spesso deve abituarsi alla menzogna; perché ci vogliono sette menzogne per occultarne una.” (Friedrich Rückert)
“Ci sarà in una delle prossime generazioni un metodo farmacologico per far amare alle persone la loro condizione di servi e quindi produrre dittature, come dire, senza lacrime; una sorta di campo di concentramento indolore per intere società in cui le persone saranno private di fatto delle loro libertà, ma ne saranno piuttosto felici.” (Aldous Huxley)
“Il fatto che gli uomini non imparino molto dalla storia è la lezione più importante che la storia ci insegna.” (Aldous Huxley)
“Forse la terra è l’inferno di... (Continues)
2011/3/25 - 08:58
Le Vieil Adam et la Grenouille verte
Le Vieil Adam et la Grenouille verte
Canzone française – Le Vieil Adam et la Grenouille verte – 1929 – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 28
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Voici, Lucien l'âne mon ami, une canzone nantie d'un titre digne du bon la Fontaine ou d'Ésope ou carrément, tu sais que ce n'est pas dans mes habitudes, mais quand même, carrément biblique. Comme tiré de l'Ancien Testament. Elle s'intitule : Le Vieil Adam et la Grenouille verte.
Oui, c'est assez amusant comme titre..., dit Lucien l'âne en brayant. Mais comme disait le rédac'chef, de quoi s'agit-il ? Quoique la couleur verte de ta grenouille, pour si naturelle qu'elle soit chez la rainette, me fasse penser... (Continues)
Canzone française – Le Vieil Adam et la Grenouille verte – 1929 – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 28
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Voici, Lucien l'âne mon ami, une canzone nantie d'un titre digne du bon la Fontaine ou d'Ésope ou carrément, tu sais que ce n'est pas dans mes habitudes, mais quand même, carrément biblique. Comme tiré de l'Ancien Testament. Elle s'intitule : Le Vieil Adam et la Grenouille verte.
Oui, c'est assez amusant comme titre..., dit Lucien l'âne en brayant. Mais comme disait le rédac'chef, de quoi s'agit-il ? Quoique la couleur verte de ta grenouille, pour si naturelle qu'elle soit chez la rainette, me fasse penser... (Continues)
Au commencement était le vieil Adam
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2011/3/24 - 22:06
La memoria
24 marzo 2011 Dia de la Memoria, Verdad y Justicia
A los familiares de las vìctimas de la represiòn: toda mi comprensión...
A los 40 millones de argentinos: que no se repita.
Al gobierno (el mio, obviamente): basta de agitar la banderita de los derechos humanos y hagamos algo para sacar adelante este paìs!
Y no es porque yo no tenga memoria...pero seguir usando una causa tan noble para desviar la atención de otro tipo de problematicas me parece vergonzoso.
24 marzo Giornata della Memoria, Verità e Giustizia
Ai familiari delle vittime della repressione: tutta la mia comprensione...
Ai 40 milioni di argentini: che non succeda mai più.
Al governo (il mio, si intende....): sventoliamo un pò meno la bandiera dei diritti umani e facciamo di più per risollevare questo paese!!!
Non perchè io non abbia memoria, per carità! ma continuare a servirsi di una causa così nobile per distogliere lo sguardo dalle altre problematiche è vergognoso.
A los familiares de las vìctimas de la represiòn: toda mi comprensión...
A los 40 millones de argentinos: que no se repita.
Al gobierno (el mio, obviamente): basta de agitar la banderita de los derechos humanos y hagamos algo para sacar adelante este paìs!
Y no es porque yo no tenga memoria...pero seguir usando una causa tan noble para desviar la atención de otro tipo de problematicas me parece vergonzoso.
24 marzo Giornata della Memoria, Verità e Giustizia
Ai familiari delle vittime della repressione: tutta la mia comprensione...
Ai 40 milioni di argentini: che non succeda mai più.
Al governo (il mio, si intende....): sventoliamo un pò meno la bandiera dei diritti umani e facciamo di più per risollevare questo paese!!!
Non perchè io non abbia memoria, per carità! ma continuare a servirsi di una causa così nobile per distogliere lo sguardo dalle altre problematiche è vergognoso.
Marcia 2011/3/24 - 18:05
C'est pour ton bien
[2011]
Album : J'y croyais pas
Album : J'y croyais pas
Salut gamin, salut gamine
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2011/3/24 - 17:48
Étranges abysses
[2011]
Album : J'y croyais pas
Album : J'y croyais pas
Chaque fois qu'éjacule le fascisme ordinaire
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2011/3/24 - 17:42
Tempus pertu
[1990]
Album “Chin Sas Armas o Chin Sas Rosas”
Album “Chin Sas Armas o Chin Sas Rosas”
Zai mi dispiaghet
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/3/24 - 17:11
Amerikanos, a balla ki bos bokene
[1990]
Album “Chin Sas Armas o Chin Sas Rosas”
Una canzone contro le basi militari USA in Sardegna dal significato piuttosto esplicito e chiaro, anche senza traduzione italiana.
Album “Chin Sas Armas o Chin Sas Rosas”
Una canzone contro le basi militari USA in Sardegna dal significato piuttosto esplicito e chiaro, anche senza traduzione italiana.
No bos suporto, no bos suporto,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/3/24 - 17:10
Celentano
Scritta per lo spettacolo Il lavoro rende liberi di Daniele Biacchessi:
"Questa storia ha un titolo, “la tuta di Celentano” e un protagonista, Ubaldo Urso.
E’ una piccola grande storia italiana, una vicenda esemplare di emigrazione da sud al nord.
Ubaldo Urso nasce a Casoria.
Inizia a lavorare fin da ragazzino.
Conduce una vita dura, grama come minatore a San Cataldo, paese di mafia.
Poi affronta il lungo viaggio verso Milano, una città che negli anni Sessanta accoglie i frutti del sottoproletariato meridionale.
Così, privo di coscienza sindacale e di spirito di classe, Ubaldo viene assunto all'Innocenti e fa il crumiro.
I suoi colleghi operai lo chiamano Celentano, proprio come il cantante.
Ubaldo e' un tipo gioviale, allegro, un pazzariello che lavora e canta canzoni di Celentano.
Suona la chitarra, utilizza gli stessi stratagemmi e balla come il supermolleggiato.
La Innocenti,... (Continues)
Non canto per me, ma canto per noi, gli operai
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/3/24 - 13:51
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Thyssen Krupp, in memory of
Più che una canzone un urlo di dolore
6 dicembre 2007: il rogo della Thyssen Krupp di Torino.
Ecco le canzoni che ne parlano:
Siamo gli operai Fabrizio Varchetta,
7 Casa del Vento,
Quelli della Thyssen Krupp Andrea Sigona,
Thyssen Krupp, in memory of Francesco Chiummento,
Tra il 5 e il 6 dicembre a Torino [Thyssen] Coro Le Cence Allegre,
Miraggio d'inverno Andrea Polini
Ecco le canzoni che ne parlano:
Siamo gli operai Fabrizio Varchetta,
7 Casa del Vento,
Quelli della Thyssen Krupp Andrea Sigona,
Thyssen Krupp, in memory of Francesco Chiummento,
Tra il 5 e il 6 dicembre a Torino [Thyssen] Coro Le Cence Allegre,
Miraggio d'inverno Andrea Polini
Ci sono momenti nella vita in cui tutto sembra inutile
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/3/24 - 12:56
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Στο Σείριο υπάρχουνε παιδιά (En Sirio hay niños)
Bravo Giampiero, bellissima lirica e bella traduzione!!!
2011/3/24 - 12:46
Quelli della Thyssen Krupp
6 dicembre 2007: il rogo della Thyssen Krupp di Torino.
Ecco le canzoni che ne parlano:
Siamo gli operai Fabrizio Varchetta,
7 Casa del Vento,
Quelli della Thyssen Krupp Andrea Sigona,
Thyssen Krupp, in memory of Francesco Chiummento,
Tra il 5 e il 6 dicembre a Torino [Thyssen] Coro Le Cence Allegre,
Miraggio d'inverno Andrea Polini
Ecco le canzoni che ne parlano:
Siamo gli operai Fabrizio Varchetta,
7 Casa del Vento,
Quelli della Thyssen Krupp Andrea Sigona,
Thyssen Krupp, in memory of Francesco Chiummento,
Tra il 5 e il 6 dicembre a Torino [Thyssen] Coro Le Cence Allegre,
Miraggio d'inverno Andrea Polini
Non basta un'altra vita
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/3/24 - 12:32
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Take Aim at Climate Change
Viviamo sulla terra un piccolo pianeta
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/3/24 - 11:41
Mutettu pro Gramsci
[1972]
Dall’ep “Sa bandiera ruja - Nuove canzoni di Orgosolo”, I Dischi del Sole.
Testo trovato su Il Deposito
Un’altra canzone del grande Peppino Marotto, assassinato nel 2007, dedicata al suo grande conterraneo Antonio Gramsci, assassinato nel 1937.
Dall’ep “Sa bandiera ruja - Nuove canzoni di Orgosolo”, I Dischi del Sole.
Testo trovato su Il Deposito
Un’altra canzone del grande Peppino Marotto, assassinato nel 2007, dedicata al suo grande conterraneo Antonio Gramsci, assassinato nel 1937.
Sardigna - afflitta mama generosa
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/3/24 - 10:23
Er verniciaro
Chanson romanesque (Italien) – Er verniciaro – Gianni Nebbiosi – 1974
Juste quelques mots pour dire que ma connaissance du « romanesque » est encore plus limitée que celle de l'italien. Il est donc possible – plus encore qu'à l'ordinaire – que je fasse l'une ou l'autre erreur. Si c'est le cas, on voudra bien me le signaler...
Que celui qui n'a jamais traduit...
Ainsi Parlait Marco Valdo M.I.
Juste quelques mots pour dire que ma connaissance du « romanesque » est encore plus limitée que celle de l'italien. Il est donc possible – plus encore qu'à l'ordinaire – que je fasse l'une ou l'autre erreur. Si c'est le cas, on voudra bien me le signaler...
Que celui qui n'a jamais traduit...
Ainsi Parlait Marco Valdo M.I.
LE PEINTRE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2011/3/23 - 16:11
We Came to Sunny Spain
Anonymous
[1936]
Inno del “British Batallion” in cui erano inquadrati i volontari antifascisti inglesi.
Testo trovato su Mudcat Café
Inno del “British Batallion” in cui erano inquadrati i volontari antifascisti inglesi.
Testo trovato su Mudcat Café
We came to sunny Spain,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/3/23 - 15:35
Song Itineraries:
The Spanish Civil War 1936-1939 and Franco's Dictatorship
The Battlefields of Spain
Anonymous
[1936]
Uno degli inni della “Connolly Column”, brigada irlandese che combattè nella guerra di Spagna.
Su di una melodia tradizionale comune a diverse canzoni popolari irlandesi come “O'Donnell Abu”, "Roddy McCorley" o "Sean South".
Testo trovato su Mudcat Café
La “Connolly Column” era ovviamente intitolata al leader socialista irlandese James Connolly, fucilato dagli inglesi durante l’Easter Rising del 1916.
Uno degli inni della “Connolly Column”, brigada irlandese che combattè nella guerra di Spagna.
Su di una melodia tradizionale comune a diverse canzoni popolari irlandesi come “O'Donnell Abu”, "Roddy McCorley" o "Sean South".
Testo trovato su Mudcat Café
La “Connolly Column” era ovviamente intitolata al leader socialista irlandese James Connolly, fucilato dagli inglesi durante l’Easter Rising del 1916.
Oh, workers dear, did you hear our comrades' call to arms?
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/3/23 - 14:57
Song Itineraries:
The Spanish Civil War 1936-1939 and Franco's Dictatorship
Al tocar diana
[Tra il 1937 ed il 1939]
Canzone composta da anonimi prigionieri cubani reclusi nel monastero di San Pedro de Cardeña a Castrillo del Val, provincia di Burgos, utilizzato da Franco come campo di concentramento per combattenti repubblicani catturati.
La musica è quella di “Tomo y obligo” (1931), famoso tango di Carlos Gardel.
Dall’album “Al tocar diana/At the Break of Dawn: Songs from a Franco Prison”, Folkways Records 1982, con l’introduzione di Carl Geiser (1910-2009), altro americano volontario anti-fascista nella guerra di Spagna.
Testo trovato sul libretto dell’album e anche su questa pagina dedicata ai prigionieri repubblicani del fronte nord.
“Tocar diana” significa “suonare la sveglia” in gergo militare.
Canzone dove si racconta delle difficili condizioni di prigionia nel campo di concentramento franchista di San Pedro de Cardeña, un vecchio monastero abbandonato negli anni... (Continues)
Canzone composta da anonimi prigionieri cubani reclusi nel monastero di San Pedro de Cardeña a Castrillo del Val, provincia di Burgos, utilizzato da Franco come campo di concentramento per combattenti repubblicani catturati.
La musica è quella di “Tomo y obligo” (1931), famoso tango di Carlos Gardel.
Dall’album “Al tocar diana/At the Break of Dawn: Songs from a Franco Prison”, Folkways Records 1982, con l’introduzione di Carl Geiser (1910-2009), altro americano volontario anti-fascista nella guerra di Spagna.
Testo trovato sul libretto dell’album e anche su questa pagina dedicata ai prigionieri repubblicani del fronte nord.
“Tocar diana” significa “suonare la sveglia” in gergo militare.
Canzone dove si racconta delle difficili condizioni di prigionia nel campo di concentramento franchista di San Pedro de Cardeña, un vecchio monastero abbandonato negli anni... (Continues)
Al tocar diana, por la mañana, lo dice la gente todos a formar.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/3/23 - 14:20
Song Itineraries:
The Spanish Civil War 1936-1939 and Franco's Dictatorship
RISATE AMARE: VIGNETTE CONTRO LA GUERRA/ LAUGHING BITTERLY WITH ANTIWAR CARTOONS
di Antonio Fraguas alias Forges da forges.com 22/3/2011
2011/3/23 - 12:14
A usted, señor, me dirijo
MI RIVOLGO A LEI, SIGNORE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Diego Romei Reyes 2011/3/23 - 11:50
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Il 7 aprile 1944 ingenti forze nazifasciste circondarono la Benedicta e le altre cascine dove erano dislocati i partigiani e colpirono duramente i giovani, spesso impossibilitati a difendersi per la mancanza di un adeguato armamento e di esperienza militare. Il rastrellamento proseguì per tutto il giorno e nella notte successiva. Molti partigiani, sfruttando la conoscenza del territorio, riuscirono a filtrare tra le maglie del rastrellamento, ma per centinaia di loro compagni non ci fu scampo.
In diverse fasi i nazifascisti fucilarono 147 partigiani, altri caddero in combattimento; altri partigiani, fatti prigionieri, furono poi fucilati, il 19 maggio, al Passo del Turchino.
Altri 400 partigiani furono catturati e avviati alla deportazione (quasi tutti a Mauthausen), ma 200... (Continues)