Hírósima
Heill þér faðir alheimsins
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2011/11/29 - 20:38
Song Itineraries:
Hiroshima and Nagasaki 広島市 - 長崎市
Svegliati
Hanno inventato i viaggi sulla luna
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/11/29 - 19:32
Hangman
Last night I wasn't sleeping
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/11/29 - 15:52
Song Itineraries:
Death penalty: murder by the power, Executioners & Hangmen Co.
Τα αγροτικά
Ta agrotikà
Στίχοι: Διονύσης Τζεφρώνης
Μουσική: Θωμάς Μπακαλάκος
Πρώτη εκτέλεση: Βασίλης Παπακωνσταντίνου
Τα αγροτικά - 1975
Le canzoni dei campi
Testi di Dionysis Tzefronis
Musica di Thomas Bakalakos
Prima interpretazione di Vassilis Papakonstandinou
"Ta agrotikà" - 1975
Nella canzone politico-sociale greca i contadini sembrano essere giunti abbastanza tardi, in coda agli operai, ai pescatori e ai naviganti, per quanto la questione delle proprietà terriere e degli iniqui patti agrari sia stata centrale in Grecia sin dalla sua nascita come Stato e abbia continuato ad esserlo mentre andava allargando nei decenni successivi il suo territorio. La questione, che fu acutissima in Tessaglia, dipendeva dall'accaparramento che i ricchi possidenti greci fecero dei latifondi abbandonati dagli Ottomani (i çiflik) e delle loro manomorte religiose (i vakıf), la cui ripartizione era attesa... (Continues)
Στίχοι: Διονύσης Τζεφρώνης
Μουσική: Θωμάς Μπακαλάκος
Πρώτη εκτέλεση: Βασίλης Παπακωνσταντίνου
Τα αγροτικά - 1975
Le canzoni dei campi
Testi di Dionysis Tzefronis
Musica di Thomas Bakalakos
Prima interpretazione di Vassilis Papakonstandinou
"Ta agrotikà" - 1975
Nella canzone politico-sociale greca i contadini sembrano essere giunti abbastanza tardi, in coda agli operai, ai pescatori e ai naviganti, per quanto la questione delle proprietà terriere e degli iniqui patti agrari sia stata centrale in Grecia sin dalla sua nascita come Stato e abbia continuato ad esserlo mentre andava allargando nei decenni successivi il suo territorio. La questione, che fu acutissima in Tessaglia, dipendeva dall'accaparramento che i ricchi possidenti greci fecero dei latifondi abbandonati dagli Ottomani (i çiflik) e delle loro manomorte religiose (i vakıf), la cui ripartizione era attesa... (Continues)
1. Όχι δεν πουλάμε
(Continues)
Contributed by Gian Piero Testa 2011/11/29 - 15:35
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Lupo
Allergico al recinto
(Continues)
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2011/11/29 - 14:21
Song Itineraries:
AWV (AntiWar Wolves)
Mio fratello
Testo e musica di Gaspare Palmieri ("Gappa")
Lyrics and music by Gaspare Palmieri ("Gappa")
Lyrics and music by Gaspare Palmieri ("Gappa")
"Ho scritto Mio fratello quest’estate pensando alla vita dei miei pazienti e al mio primo amico d’infanzia Riccardo, che a ventidue anni si è ammalato di una grave forma di depressione. Riccardo si è suicidato lo scorso 23 Ottobre, a trentacinque anni. Riccardo scriveva poesie e racconti. Ho finito di registrare la canzone una settimana prima e non ho avuto tempo di fargliela ascoltare. Nell’ultimo periodo stava molto male e non mi sono sentito di spedirgli il provino. Questa canzone è per tutti i Riccardi e per i loro famigliari."
Gaspare Palmieri Gappa
Gaspare Palmieri Gappa
Mio fratello è cresciuto in un nido
(Continues)
(Continues)
Contributed by Ahmed il Lavavetri 2011/11/29 - 01:04
Song Itineraries:
Lunatics and lunatic camps: Lagers, troubles, repression, freedom
Und was bekam des Prekarius Weib?
Ogni ritorno del perfido Scocciante su questo sito è segnato da maledizioni infernali, mòccoli e pedateneicogl scampanìi festosi e invocazioni di giùbilo, sebbene stavolta Egli si sia cimentato nientepopodimeno che con un celeberrimo testo di Bertolt Brecht (anche se stavolta, effettivamente, il pastore Niemöller non c'entra per niente). Dalla donna del soldato siamo passati, dice lo Scocciante, alla donna del precario; però la guerra sembra esattamente la stessa, e con gli stessi risultati (visti i bollettini delle morti sul lavoro). Poco male; il Grande Fratello 397 o-a-che-numero-è-arrivato pensa ad allietare gli spiriti, i ristoranti sono pieni e il vecchio detto "piove, governo ladro!" è stato aggiornato in "piove, governo tecnico!". Di che gioire. Intanto vediamo che cosa ci ha ammannito lo Scocciante, e non stiamo troppo a sottilizzare. [CCG/AWS Staff]
E che venne alla donna del precario
(Continues)
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2011/11/28 - 23:36
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Le Miracle de Berne – Das Wunder von Bern
Le Miracle de Berne – Das Wunder von Bern
Canzone française – Le Miracle de Berne – Das Wunder von Bern – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 53
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 –
l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Mil neuf cent cinquante-quatre, nous voici en mil neuf cent cinquante-quatre, comme le temps passe, mon ami Lucien l'âne...
Dis-donc, Marco Valdo M.I. mon ami, il y avait bien longtemps que tu nous avais présenté une de tes Histoires d'Allemagne, je me demandais ce qui se passait... Si tu n'avais pas abandonné ton projet de faire les cent chansons, comme tu l'avais dit, sur les cent textes de Günter Grass, racontant cent ans de l'Histoire de l'Allemagne. Et voilà soudain que tu te mets à vouloir... (Continues)
Canzone française – Le Miracle de Berne – Das Wunder von Bern – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 53
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 –
l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Mil neuf cent cinquante-quatre, nous voici en mil neuf cent cinquante-quatre, comme le temps passe, mon ami Lucien l'âne...
Dis-donc, Marco Valdo M.I. mon ami, il y avait bien longtemps que tu nous avais présenté une de tes Histoires d'Allemagne, je me demandais ce qui se passait... Si tu n'avais pas abandonné ton projet de faire les cent chansons, comme tu l'avais dit, sur les cent textes de Günter Grass, racontant cent ans de l'Histoire de l'Allemagne. Et voilà soudain que tu te mets à vouloir... (Continues)
Le Walter Elf, le Onze de Walter
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2011/11/28 - 22:59
Salina
[2010]
Dall’album “Anime migranti”
Testo e musica: Mario Incudine
Arrangiamenti: Mario Incudine e Antonio Vasta
Il brano “Salina” di Mario Incudine esprime il grido affannato di un uomo che vaga in mezzo al mare alla ricerca di un approdo sicuro, una meta incontaminata dove poter esaudire i suoi desideri, una terra fertile dove far germogliare i propri sogni. È la preghiera di un immigrato stipato sopra un natante di fortuna tormentato dalle onde, ma anche il canto di un uomo che non riesce ad afferrare l’amore perché ha il cuore assediato dalla paura. Entrambi stanno per cedere al peso delle sofferenze, hanno smesso di lottare e si stanno arrendendo alla morte: “S’un pozzu iri avanti / un mi mannati arreri / lassatimi muriri ammenz’o mari”. All’orizzonte però brilla la spiaggia di un’isola del Mediterraneo, Salina, una “strata nova” che ha il gusto inebriante della malvasia e quello pungente del sale: un’altra occasione per tornare a sperare. (Antonio Vasta)
Dall’album “Anime migranti”
Testo e musica: Mario Incudine
Arrangiamenti: Mario Incudine e Antonio Vasta
Il brano “Salina” di Mario Incudine esprime il grido affannato di un uomo che vaga in mezzo al mare alla ricerca di un approdo sicuro, una meta incontaminata dove poter esaudire i suoi desideri, una terra fertile dove far germogliare i propri sogni. È la preghiera di un immigrato stipato sopra un natante di fortuna tormentato dalle onde, ma anche il canto di un uomo che non riesce ad afferrare l’amore perché ha il cuore assediato dalla paura. Entrambi stanno per cedere al peso delle sofferenze, hanno smesso di lottare e si stanno arrendendo alla morte: “S’un pozzu iri avanti / un mi mannati arreri / lassatimi muriri ammenz’o mari”. All’orizzonte però brilla la spiaggia di un’isola del Mediterraneo, Salina, una “strata nova” che ha il gusto inebriante della malvasia e quello pungente del sale: un’altra occasione per tornare a sperare. (Antonio Vasta)
Partu sempri di ccà, a lu scurari
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/11/28 - 13:20
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Risoluzione strategica #6
[2011]
Album: Rojo
Album: Rojo
Aria di tempesta e di piccoli golpe
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2011/11/27 - 18:33
El olvidau
Chacarera doble
Album: "Un balazo al olvido"
Testo e musica: Duende Garnica
Dal sito ufficiale
Una cacharera composta in gioventù dal musicista e cantautore argentino Hugo Garnica, detto El Duende.
Lui la incise solo nel 2002, nel suo disco intitolato “Un balazo al olvido”, ma la canzone era già famosa nell’interpretazione di Mercedes Sosa. Con il titolo “Chacarera del olvidao” si trova nel suo ultimo album postumo, “Lucerito”, pubblicato nel 2015 ma registrato nel 2000.
(Bernart Bartleby)
Album: "Un balazo al olvido"
Testo e musica: Duende Garnica
Dal sito ufficiale
Una cacharera composta in gioventù dal musicista e cantautore argentino Hugo Garnica, detto El Duende.
Lui la incise solo nel 2002, nel suo disco intitolato “Un balazo al olvido”, ma la canzone era già famosa nell’interpretazione di Mercedes Sosa. Con il titolo “Chacarera del olvidao” si trova nel suo ultimo album postumo, “Lucerito”, pubblicato nel 2015 ma registrato nel 2000.
(Bernart Bartleby)
De tu palo soy, hijo de tu cuero
(Continues)
(Continues)
Contributed by Maria Cristina Costantini 2011/11/27 - 16:12
La fattoria degli animali
Il vecchio maggiore è un maiale assai saggio
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/11/27 - 11:50
Carlo Marx
[1976]
Album “Marilyn”
(Alloisio-Biggi)
Album “Marilyn”
(Alloisio-Biggi)
Fu quando arrestarono Carlo
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2011/11/27 - 11:38
Carmagnola #3
[2011]
Album: Rojo
Ultimo album, uscito a fine agosto 2011, è stato anticipato dall'anteprima "Carmagnola # 3". Canali aspetta la rivoluzione, finora rimandata per mancanza di coraggio e troppa pazienza, nel frattempo pensa alla Rivoluzione Francese ed alla Resistenza; avremmo bisogno di gridare: "evviva il suono del cannone!".
Proprio questa tematica abbraccia l'intero album, ancora una volta connotato da un'atmosfera diversa. Finora la rabbia di Canali era sempre indirizzata contro le derive autoritarie imboccate dalla politica e contro il disgregarsi del tessuto sociale, lacerato dall'ossessione per la sicurezza, dal razzismo o dalla semplice idiozia, prima diffusa ad arte e poi fatta propria da vasta parte della popolazione. Già ai tempi di "Che fine ha fatto Lazlotoz" Canali cantava: "senza stare a pensare alla ferocia naziskin a Berlino o al ghigno di Jean-Marie Le Pen guarda il... (Continues)
Album: Rojo
Ultimo album, uscito a fine agosto 2011, è stato anticipato dall'anteprima "Carmagnola # 3". Canali aspetta la rivoluzione, finora rimandata per mancanza di coraggio e troppa pazienza, nel frattempo pensa alla Rivoluzione Francese ed alla Resistenza; avremmo bisogno di gridare: "evviva il suono del cannone!".
Proprio questa tematica abbraccia l'intero album, ancora una volta connotato da un'atmosfera diversa. Finora la rabbia di Canali era sempre indirizzata contro le derive autoritarie imboccate dalla politica e contro il disgregarsi del tessuto sociale, lacerato dall'ossessione per la sicurezza, dal razzismo o dalla semplice idiozia, prima diffusa ad arte e poi fatta propria da vasta parte della popolazione. Già ai tempi di "Che fine ha fatto Lazlotoz" Canali cantava: "senza stare a pensare alla ferocia naziskin a Berlino o al ghigno di Jean-Marie Le Pen guarda il... (Continues)
Ti piace sentire la voce
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2011/11/27 - 09:11
The Woe
(1973)
STEVE LACY soprano saxophone
STEVE POTTS alto saxophone
IRENE AEBI cello, voice
KENT CARTER double bass
OLIVER JOHNSON drums & cymbals
9.1 - THE WOE - THE WAX - 1:22
9.2 - THE WOE - THE WAGE - 16:52
10 - THE WOE - THE WANE - 9:48
11 - THE WOE - THE WAKE - 2:23
Analogue studio recording
1973 JANUARY 26 - Zurich
STEVE LACY soprano saxophone
STEVE POTTS alto saxophone
IRENE AEBI cello, voice
KENT CARTER double bass
OLIVER JOHNSON drums & cymbals
9.1 - THE WOE - THE WAX - 1:22
9.2 - THE WOE - THE WAGE - 16:52
10 - THE WOE - THE WANE - 9:48
11 - THE WOE - THE WAKE - 2:23
Analogue studio recording
1973 JANUARY 26 - Zurich
THE WOE is another story. Conceived in the horrors of the Vietnam War, it is a melodrama in four parts for quintet, two cassettes of war noises (air & ground) and voice. (The cassettes were played in the studio.)
This piece was the principal music we performed during the last two years of the U,S,A.'s involvement in Vietnam. This was the last time we played it. Thanks to Heinz Wehrle and the Zurich Radio, it was recorded (the night before the peace treaty was signed) in its entirety, and broadcast in Switzerland.
emanem disc
This piece was the principal music we performed during the last two years of the U,S,A.'s involvement in Vietnam. This was the last time we played it. Thanks to Heinz Wehrle and the Zurich Radio, it was recorded (the night before the peace treaty was signed) in its entirety, and broadcast in Switzerland.
emanem disc
(instrumental)
2011/11/26 - 23:51
Song Itineraries:
Anti-War Jazz, War in Viet Nam as seen from the U.S.
Pozu Funeres
“En los primeros días del mes de Abril de 1.948, las Fuerzas represivas del franquismo iniciaron la captura de trabajadores en sus respectivos domicilios, y lugares de trabajo -o en el trayecto-; principalmente, por la noche, reuniendo a 22. Número que tampoco puede precisarse con exactitud. Ya que las "Desapariciones" eran frecuentes en aquella Época; sin que hubiera otra información que la de boca y oído … No obstante, el número de 22 figura como más posible de las personas asesinadas el 13 de Abril de 1.948 en el POZU FUNERES.
Hechos prisioneros en los lugares de la Ferrería, Barredos y Soto, de Laviana; San Andrés, de San Martín del Rey Aurelio; e Infiesto y Bimenes … Reunidos en una Cabaña, son conducidos al Pozu Funeres; siendo en todo momento torturados … Y una vez ante la sima del Pozo, arrojados al fondo. Quedando algunos con vida; ya que un pastor sintió los lamentos que salían... (Continues)
Hechos prisioneros en los lugares de la Ferrería, Barredos y Soto, de Laviana; San Andrés, de San Martín del Rey Aurelio; e Infiesto y Bimenes … Reunidos en una Cabaña, son conducidos al Pozu Funeres; siendo en todo momento torturados … Y una vez ante la sima del Pozo, arrojados al fondo. Quedando algunos con vida; ya que un pastor sintió los lamentos que salían... (Continues)
Pela sima onde los vuestros güesos suañen
(Continues)
(Continues)
2011/11/26 - 20:59
Song Itineraries:
The Spanish Civil War 1936-1939 and Franco's Dictatorship
Doesn't Make It Alright
Album: Specials (1979)
Interpretata anche dagli Stiff Little Fingers
Interpretata anche dagli Stiff Little Fingers
Just because you're nobody
(Continues)
(Continues)
Contributed by Budylele 2011/11/26 - 20:31
L'eretico
[2009]
Album singolo: L'eretico
Album singolo: L'eretico
Austeri uomini di fede,
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2011/11/26 - 19:09
Lettera di un soldato
Impressionante! Sta canzone ha proprio la cadenza di un funerale. Un mortorio. Da i brividi.
Cesare 2011/11/26 - 17:57
Vuelvo
[1978]
Patricio Manns - Horacio Salinas
Album: Canción para matar una culebra (Inti Illimani)
Patricio Manns en Chile (Patricio Manns)
América novia mía (Patricio Manns)
Testo e note da Cancioneros
Può essere che, prima o poi, questo sito istituirà un percorso sull'Esilio, visto il numero di canzoni che ne parlano. Del resto, il legame tra la guerra, la tirannia e l'esilio è talmente stretto da rendere le tre cose una il corollario dell'altra, in una sorta di viluppo inestricabile. La lingua castigliana, per "esilio", ha una parola bellissima che sembra quasi coprire l'orrore di ciò che esprime: destierro. Il "disterro", lo sradicamento dalla propria terra e, quindi, da tutta la propria vita. Patricio Manns è stato a lungo esiliato, come tutti coloro che riuscirono a sfuggire alla dittatura di Pinochet; e il destierro, lo sradicamento delle radici, è una costante nelle sue canzoni... (Continues)
Patricio Manns - Horacio Salinas
Album: Canción para matar una culebra (Inti Illimani)
Patricio Manns en Chile (Patricio Manns)
América novia mía (Patricio Manns)
Testo e note da Cancioneros
Può essere che, prima o poi, questo sito istituirà un percorso sull'Esilio, visto il numero di canzoni che ne parlano. Del resto, il legame tra la guerra, la tirannia e l'esilio è talmente stretto da rendere le tre cose una il corollario dell'altra, in una sorta di viluppo inestricabile. La lingua castigliana, per "esilio", ha una parola bellissima che sembra quasi coprire l'orrore di ciò che esprime: destierro. Il "disterro", lo sradicamento dalla propria terra e, quindi, da tutta la propria vita. Patricio Manns è stato a lungo esiliato, come tutti coloro che riuscirono a sfuggire alla dittatura di Pinochet; e il destierro, lo sradicamento delle radici, è una costante nelle sue canzoni... (Continues)
Con cenizas, con desgarros,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Maria Cristina Costantini 2011/11/26 - 17:43
Song Itineraries:
Exiles and exilees
Fiume Sand Creek
LOMBARDO DELLA BASSA PADANA / PO LOWLAND LOMBARD - Aurelio Difetti/Diego Ronzio (Barabàn)
Da Canti Randagi 2
Si vedano le note al testo
Da Canti Randagi 2
Si vedano le note al testo
Adattamento testo in dialetto della bassa padana e arrangiamento musicale di Aurelio Difetti e Diego Ronzio - (Barabàn)
BARABAN (Lombardia)
Il gruppo, fondato nel 1982 è fra i più rappresentativi della scena folk italiana. Apprezzato in Europa e America, Barabàn ha rivisitato la tradizione musicale del nord Italia, appassio-nandosi al valore culturale delle lingue locali, soprattutto lombarda. Sanno dare alle loro interpretazioni energia e attualità con testi anche molto attenti al sociale e alla tradizione popolare di impegno civile. Nel brano riadat-tato sono state inserite, accanto al dialetto. anche intarsi in esperanto, albanese ed arabo.
VINCENZO CAGLIOTI Organetto diatonico
AURELIO CITELLI Voce solista, tastiere
GIULIANO GRASSO Violino, cori
DIEGO RONZIO Darabouka, percussioni, ocarina
PAOLO RONZIO Chitarra acustica, ocarina
MADDALENA SOLER Violino, cori
BARABAN (Lombardia)
Il gruppo, fondato nel 1982 è fra i più rappresentativi della scena folk italiana. Apprezzato in Europa e America, Barabàn ha rivisitato la tradizione musicale del nord Italia, appassio-nandosi al valore culturale delle lingue locali, soprattutto lombarda. Sanno dare alle loro interpretazioni energia e attualità con testi anche molto attenti al sociale e alla tradizione popolare di impegno civile. Nel brano riadat-tato sono state inserite, accanto al dialetto. anche intarsi in esperanto, albanese ed arabo.
VINCENZO CAGLIOTI Organetto diatonico
AURELIO CITELLI Voce solista, tastiere
GIULIANO GRASSO Violino, cori
DIEGO RONZIO Darabouka, percussioni, ocarina
PAOLO RONZIO Chitarra acustica, ocarina
MADDALENA SOLER Violino, cori
FIUME SAND CREEK
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2011/11/26 - 17:38
Sinàn Capudàn Pascià
Arrangiamento musicale di Mimmo Maglionico e Pietrarsa
Da Canti randagi 2
Pietrarsa & Mimmo Maglionico
[Campania]
PIETRARSA è il nome che Mimmo Maglionico.diplornato in flauto al Conservatorio di musica "San Pietro a Majella" di Napoli ha deciso di dare nel 2004 al suo gruppo napoletano di world music ispirandosi ad un entroterra campano ricchissimo di arcaica musica etnica dove tra i ritmi delle tammorre contadine e quelli della moderna civiltà industriale, scaturisce un intenso percorso nel folklore postmoderno con un occhio rivolto alla tradizione e l'altro alla sperimentazione.
Feat.
Marzouk Mejri
Marzouk, musicista tunisino, deve al padre maestro di
percussioni, il percorso che lo ha portato a instradare il suo naturale talento fino a conseguire il diploma al conservatorio di Tunisi.
MIMMO MAGLIONICO Voce, quena, flauto traverso
MARZUK MEJRI Voce, darbuka
CARMINE D'ANIELLO Voce
SARA TRAMMA Voce
GINO EVANGELISTA Chitarra semiacusfica
PIERO DE ASMUNDIS Tastiere
ANTONIO RUBINO Basso
ARCANGELO NOCERINO Batteria
Da Canti randagi 2
Pietrarsa & Mimmo Maglionico
[Campania]
PIETRARSA è il nome che Mimmo Maglionico.diplornato in flauto al Conservatorio di musica "San Pietro a Majella" di Napoli ha deciso di dare nel 2004 al suo gruppo napoletano di world music ispirandosi ad un entroterra campano ricchissimo di arcaica musica etnica dove tra i ritmi delle tammorre contadine e quelli della moderna civiltà industriale, scaturisce un intenso percorso nel folklore postmoderno con un occhio rivolto alla tradizione e l'altro alla sperimentazione.
Feat.
Marzouk Mejri
Marzouk, musicista tunisino, deve al padre maestro di
percussioni, il percorso che lo ha portato a instradare il suo naturale talento fino a conseguire il diploma al conservatorio di Tunisi.
MIMMO MAGLIONICO Voce, quena, flauto traverso
MARZUK MEJRI Voce, darbuka
CARMINE D'ANIELLO Voce
SARA TRAMMA Voce
GINO EVANGELISTA Chitarra semiacusfica
PIERO DE ASMUNDIS Tastiere
ANTONIO RUBINO Basso
ARCANGELO NOCERINO Batteria
SINAN CAPUDAN PASCIA'
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/11/26 - 17:02
La ballata dell'eroe
Dal libretto Canti Randagi 2
Da Canti randagi 2
Fondato nel 1982, questo gruppo è stato uno dei protagonisti del rinnovamento dello spirito della musica tradizionale del Friuli, regione dove le differenti minoranze etniche vivono insieme da molti secoli. rivelandosi una delle esperienze ai massimi livelli di espressività di ispirazione tradizionale non solo in Friuli ma anche all'estero. Hanno saputo raccordare i loro repertori con le sonorità e i riferimenti ad est della nostra cultura europea, qualificandosi anche per l'uso di strumenti originali e per le prestigiose collaborazioni internazionali.
EMMA MONTANARI Voce solista
DARIO MARUSIC Violino
GIULIO VENIER Viola
ANDREA DEL FAVERO Organetto
MICHELE PUCCI Chitarra acustica
LUCIANO MARANGONE Basso elettrico
MARISA SCUNTARO Voce
remix e mastering di Bruno Cimentil
"La Sedon Salvadie" appare per gentile concessione di Folkest Dischi.
Da Canti randagi 2
Fondato nel 1982, questo gruppo è stato uno dei protagonisti del rinnovamento dello spirito della musica tradizionale del Friuli, regione dove le differenti minoranze etniche vivono insieme da molti secoli. rivelandosi una delle esperienze ai massimi livelli di espressività di ispirazione tradizionale non solo in Friuli ma anche all'estero. Hanno saputo raccordare i loro repertori con le sonorità e i riferimenti ad est della nostra cultura europea, qualificandosi anche per l'uso di strumenti originali e per le prestigiose collaborazioni internazionali.
EMMA MONTANARI Voce solista
DARIO MARUSIC Violino
GIULIO VENIER Viola
ANDREA DEL FAVERO Organetto
MICHELE PUCCI Chitarra acustica
LUCIANO MARANGONE Basso elettrico
MARISA SCUNTARO Voce
remix e mastering di Bruno Cimentil
"La Sedon Salvadie" appare per gentile concessione di Folkest Dischi.
LA BALADE DA L'EROI
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/11/26 - 16:25
L'Internationale
BASCO (EUSKARA) [2] / BASQUE (EUSKARA) [2]
La seguente versione pare essere quella autenticamente opera di Gabriel Aresti (da questa pagina). Ringraziamo Arisztíd per il contributo.
The following version seems to be that authentically written by Gabriel Aresti (from this page). Thanks to Arisztíd for his contribution. [CCG/AWS Staff]
Gabriel Aresti Segurola (October 14, 1933 – June 5, 1975) was one of the most important writers and poets in Basque language in the 20th century. He grew up in Bilbao, which was a Spanish speaking environment. Although his father talked to his parents in Basque language, the child Gabriel did not have Basque as mother language. He was a self-taught student of the language, at the age of 21 he collaborated in some magazines. His literary career began with a work influenced by the symbolism, Maldan Behera (Downhill). His most important works are, however, Harri... (Continues)
La seguente versione pare essere quella autenticamente opera di Gabriel Aresti (da questa pagina). Ringraziamo Arisztíd per il contributo.
The following version seems to be that authentically written by Gabriel Aresti (from this page). Thanks to Arisztíd for his contribution. [CCG/AWS Staff]
Gabriel Aresti Segurola (October 14, 1933 – June 5, 1975) was one of the most important writers and poets in Basque language in the 20th century. He grew up in Bilbao, which was a Spanish speaking environment. Although his father talked to his parents in Basque language, the child Gabriel did not have Basque as mother language. He was a self-taught student of the language, at the age of 21 he collaborated in some magazines. His literary career began with a work influenced by the symbolism, Maldan Behera (Downhill). His most important works are, however, Harri... (Continues)
INTERNAZIONALA
(Continues)
(Continues)
Contributed by Arisztid 2011/11/26 - 12:35
Adivina, adivinanza
Lorenzo me pidió un comentario para el 20N para esta canción y se me pasó, pero lo prometido es deuda.
En realidad poco más hay que añadir, ya que todo está perfecto, y está muy bien visto lo del concepto de "hispanidad" desde el punto de vista fascista. Fue un concepto que empezó a alimentarse a finales de los años 20 por el esteta y pionero del fascismo español Ernesto Giménez Caballero (algo así como "vuestros" D'Annunzio o Marinetti), que reunió toda aquella mitología tergiversada del sobrevalorado "Imperio española" (ss. XVI-XVII), y que continuaron poetas, escritores y ensayistas reaccionarios como el pseudo-místico José María Pemán (al que ya nombráis acertadamente) o Ramiro de Maeztu.
Pocas cosas os faltan, básicamente estas tres:
"Santa Teresa iba dando/ su brazo incorrupto a Don/ Pelayo...": el brazo incorrupto de Santa Teresa de Jesús (poetisa excelente) es una reliquia (actualmente... (Continues)
En realidad poco más hay que añadir, ya que todo está perfecto, y está muy bien visto lo del concepto de "hispanidad" desde el punto de vista fascista. Fue un concepto que empezó a alimentarse a finales de los años 20 por el esteta y pionero del fascismo español Ernesto Giménez Caballero (algo así como "vuestros" D'Annunzio o Marinetti), que reunió toda aquella mitología tergiversada del sobrevalorado "Imperio española" (ss. XVI-XVII), y que continuaron poetas, escritores y ensayistas reaccionarios como el pseudo-místico José María Pemán (al que ya nombráis acertadamente) o Ramiro de Maeztu.
Pocas cosas os faltan, básicamente estas tres:
"Santa Teresa iba dando/ su brazo incorrupto a Don/ Pelayo...": el brazo incorrupto de Santa Teresa de Jesús (poetisa excelente) es una reliquia (actualmente... (Continues)
Gustavo Sierra Fernández 2011/11/25 - 12:06
Companys, no és això
Versione polacca di Zespół Reprezentacyjny
PRZYJACIELE NIE O TO NAM SZŁO,
(Continues)
(Continues)
2011/11/24 - 22:28
L'intimità
Version française – L'INTIMITÉ – Marco Valdo M.I. – 2011
Chanson italienne – L'intimità - Marco Rovelli
Texte de Erri De Luca et Marco Rovelli
Musique de Marco Rovelli
L'intimité est le résultat de la réécriture d'un texte qu'Erri De Luca avait écrit pour moi il y a quelques années pour être mis en musique ; la chanson s'intitulait « Il maggio di Belgrado » (Le Mai de Belgrade) et racontait la communauté des Belgradois sous les bombardements de l'OTAN en 1999.
« Quand s'accroît le péril, croît aussi ce qui sauve » chante la ritournelle, qui est un vers d'Hölderlin, traduit par Erri. Je me suis demandé quel avait été mon moment de risque maximum et de fuite.. Et je me suis répondu : Gênes 2001, les jours de juillet.
Comme il était naturel de le faire, pour Erri aussi, il a écrit longuement.
L'intimité, ou les corps dans la rue, exposés au risque et à la fuite.
Chanson italienne – L'intimità - Marco Rovelli
Texte de Erri De Luca et Marco Rovelli
Musique de Marco Rovelli
L'intimité est le résultat de la réécriture d'un texte qu'Erri De Luca avait écrit pour moi il y a quelques années pour être mis en musique ; la chanson s'intitulait « Il maggio di Belgrado » (Le Mai de Belgrade) et racontait la communauté des Belgradois sous les bombardements de l'OTAN en 1999.
« Quand s'accroît le péril, croît aussi ce qui sauve » chante la ritournelle, qui est un vers d'Hölderlin, traduit par Erri. Je me suis demandé quel avait été mon moment de risque maximum et de fuite.. Et je me suis répondu : Gênes 2001, les jours de juillet.
Comme il était naturel de le faire, pour Erri aussi, il a écrit longuement.
L'intimité, ou les corps dans la rue, exposés au risque et à la fuite.
L'INTIMITÉ
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2011/11/24 - 19:17
Juanito Laguna remonta un barrilete
Anche Mercedes Sosa ha inciso questa canzone: un LP del 1967 si intitola prorio "Juanito Laguna remonta un Barrilete"
Maria Cristina 2011/11/24 - 17:03
See That My Grave Is Kept Clean
Bene, ti chiedo solo un favore
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/11/24 - 08:43
El fantasma del laac
sempre a proposito di lingue-dialetti per DVDS le canzoni sono indistintamente inserite come Italiano (Lombardo lagheè), Italiano (Comasco lagheè), Italiano (lagheè) quale dovrebbe essere la dicitura giusta? inoltre su Bielle.org parlano di dialetto tremezzino. Chiedo delucidazioni
(DonQuijote82)
(DonQuijote82)
Stesso discorso per l'uniformazione; poiché i DVDS stessi parlano di "lagheè", ci atterremo a quello. "Tremezzino" magari sarà più esatto e "scientifico", ma mi ricorda troppo un tramezzino... [RV]
2011/11/24 - 08:08
Η κυβέρνηση
Così disse Maometto a Dante:
"Or di' a fra Dolcin dunque che s'armi,
ti che forse vedra' il solein breve,
s'ello non vuol qui tosto seguitarmi,
sì di vivanda, che stretta di neve
non rechi la vittoria al Noarese,
ch'altrimenti acquistar non sarìa leve".
(D.C. 1, XXVIII,55-60)
Su quel monte del biellese, il Bo, ho cercato almeno cinque volte di salire, dalla parte difficile che guarda la Val Sesia. E ogni volta il tempo e i fulmini mi hanno respinto. Ora sono vecchio e non ci provo più. Non so perché, ma deve essere Dolcino che mi scambia per il vescovo di Novara, visto che sono nato novarese. Ma si sbaglia, come si sbagliò in tutte le cose della fede, quell'eretico depravato.
"Or di' a fra Dolcin dunque che s'armi,
ti che forse vedra' il solein breve,
s'ello non vuol qui tosto seguitarmi,
sì di vivanda, che stretta di neve
non rechi la vittoria al Noarese,
ch'altrimenti acquistar non sarìa leve".
(D.C. 1, XXVIII,55-60)
Su quel monte del biellese, il Bo, ho cercato almeno cinque volte di salire, dalla parte difficile che guarda la Val Sesia. E ogni volta il tempo e i fulmini mi hanno respinto. Ora sono vecchio e non ci provo più. Non so perché, ma deve essere Dolcino che mi scambia per il vescovo di Novara, visto che sono nato novarese. Ma si sbaglia, come si sbagliò in tutte le cose della fede, quell'eretico depravato.
Gian Piero Testa 2011/11/23 - 21:47
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Lag og texti: Bubbi Morthens
Testo e musica: Bubbi Morthens
Lyrics and music: Bubbi Morthens
Album: Utangarðsmenn
Sono particolarmente contento di aver rispolverato l'islandese per questo tipo qua, il sig. Ásbjörn Kristinsson Morthens detto “Bubbi”, il quale presenta peraltro un'inquietante somiglianza con Alessio Lega. È nato il 6 giugno 1956 a Reykjavík, e fino a quando aveva 23 anni ha fatto il pescatore d'altura come molti suoi connazionali; nel 1980 se ne è venuto fuori con il suo primo album di canzoni, intitolato Ísbjarnablús, ovvero “Il blues degli orsi polari”; una simpatica metafora per una specie di blues cantato rigorosamente in islandese. L'avete mai sentito parlare l'islandese? Probabilmente, la prima impressione che ne ricavereste sarebbe quella di una lingua adatta giustappunto ai pescatori d'altura; invece, se maneggiato con cura, ha una sua grande musicalità... (Continues)