M'affaccio alla finestra
Anonymous
Canzone risalente alla prima guerra mondiale. Testo raccolto nel 1976 da Corrado Lampe e Pietro Lolletti a Lanuvio (Castelli Romani, Provincia di Roma). Veniva cantato dalle braccianti del luogo nel primo dopoguerra.
M'affaccio alla finestra
(Continues)
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Contributed by Corrado Lampe 2010/7/31 - 22:34
Song Itineraries:
World War I (1914-1918)
Canzone d'Albania
In merito alla rivolta dei Bersaglieri nel testo della canzone si trova solo un accenno. La canzone è di Spartacus Picenus (Raffaele Offidani) e tratta chiaramente dell'aggressione alla Grecia dell'ottobre 1940. Non si spiegherebbe altrimenti l'esortazione ad andarsene dall'Albania, la quale nel 1920 non era stata più occupata dall'esercito italiano.
La canzone, conosciuta fino alla fine della seconda guerra mondiale solo tra soldati membri o in contatto con il PCI, divenne popolare nell'immediato dopoguerra attraverso le feste dell'Unità, la cui colonna sonora era solitamente dominata dalle canzoni di Spartacus Picenus.
In effetti la melodia usata è quella di "Partono i bastimenti..."
La canzone, conosciuta fino alla fine della seconda guerra mondiale solo tra soldati membri o in contatto con il PCI, divenne popolare nell'immediato dopoguerra attraverso le feste dell'Unità, la cui colonna sonora era solitamente dominata dalle canzoni di Spartacus Picenus.
In effetti la melodia usata è quella di "Partono i bastimenti..."
Corrado Lampe 2010/7/31 - 15:22
Alice's Restaurant Massacree
Alice's Restrurant is translated into Danish and sung by Per Juul, 1969. Triola TDL 219. In 1981 Juul made a new and much better recording of the song: Per Juul i live i Alice's Restaurent on EMI.
Holger Terp 2010/7/31 - 14:00
Livorno popolare
[2004]
Album: Aumenta La Rabbia
Album: Aumenta La Rabbia
La Livorno che conosciamo sta cambiando
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2010/7/31 - 09:20
Spezza le catene
[2004]
Album: Aumenta La Rabbia
Album: Aumenta La Rabbia
Da ogni parte dello stivale
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2010/7/31 - 08:32
Twilight Zone
Album: Cut - 1982
Somewhere early morning in hotel room
(Continues)
(Continues)
Contributed by Beavis 2010/7/31 - 01:40
Manhattan
Shakey Davey's got a twelve gauge in his hand
(Continues)
(Continues)
Contributed by Anonymous 2010/7/30 - 23:11
America The Beautiful
AMERICA, LA BELLA
(Continues)
(Continues)
Contributed by Francesco Costa 2010/7/30 - 17:56
Mea culpa
Album: Libertaria
Dal libretto dell'album
Céline, nel suo pamphlet Mea culpa, scritto nel 1936 di ritorno dalla Russia dov'era andato a riscuotere i diritti d'autore del Viaggio al termine della notte (il romanzo di Bardamu), gridava con rabbia come in quel paese l'uomo fosse asservito al lavoro,fosse diventato mera appendice della macchina produttiva, né più né meno che in Occidente. Da quel momento, il “Bardamu” in carne e ossa si diede alla sua deriva delirante, carica d'odio per l'umanità.
Due anni prima Henry Miller aveva scritto nel Tropico del capricorno: "Il lato buffo di tutti questi sistemi di governo utopistici è che continuano a promettere di liberare l'uomo… ma anzitutto cercano di farlo funzionare come un orologio caricato per otto giorni. Chiedono all'individuo di diventare schiavo per rendere possibile la libertà del genere umano. E' una strana logica. Non dico che il... (Continues)
Dal libretto dell'album
Céline, nel suo pamphlet Mea culpa, scritto nel 1936 di ritorno dalla Russia dov'era andato a riscuotere i diritti d'autore del Viaggio al termine della notte (il romanzo di Bardamu), gridava con rabbia come in quel paese l'uomo fosse asservito al lavoro,fosse diventato mera appendice della macchina produttiva, né più né meno che in Occidente. Da quel momento, il “Bardamu” in carne e ossa si diede alla sua deriva delirante, carica d'odio per l'umanità.
Due anni prima Henry Miller aveva scritto nel Tropico del capricorno: "Il lato buffo di tutti questi sistemi di governo utopistici è che continuano a promettere di liberare l'uomo… ma anzitutto cercano di farlo funzionare come un orologio caricato per otto giorni. Chiedono all'individuo di diventare schiavo per rendere possibile la libertà del genere umano. E' una strana logica. Non dico che il... (Continues)
Giù la testa
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2010/7/30 - 13:48
Shock And Awe
Una piccola nota per contestualizzare: la canzone è una denuncia contro la guerra in Iraq, guerra che si sarebbe potuta evitare, se ci si fosse fermati a riflettere quando ce n'era la possibilità, guerra che doveva essere una Shock&Awe (guerra lampo) ma che ha portato migliaia di morti e 'milioni di lacrime'.
GUERRA LAMPO
(Continues)
(Continues)
Contributed by Francesco Costa 2010/7/30 - 12:12
Не стреляй
C'è un errore di logica rispetto all'originale russo che io conosco molto bene... nell'ultimo verso qui si scrive "he implored that boy for one thing" o qualcosa del genere, ma in realtà non è lui che implora il ragazzo, è il ragazzo che implora lui, come è abbastanza chiaro dall'originale e del resto è anche ovvio...
Francesco 2010/7/30 - 12:11
Lost John
[1940]
Nella raccolta “Chain Gang Blues” (1976)
Nel corso della sua carriera Sonny Terry collaborò con grandi artisti come Blind Boy Fuller, Brownie McGhee, Cisco Houston e Woody Guthrie. E proprio con questi ultimi due registrò negli anni 40 parecchie canzoni. “Lost John” è presente infatti nell’album “Struggle” di Woody Guthrie, realizzato nel 1976 dalla Folkways Records.
Sulle “chain gangs”, le squadre di detenuti alla catena costretti a lavorare dall’alba al tramonto sulle strade, nei campi e nelle cave di pietra in tutti gli States fino alla metà degli anni 50, si vedano anche Another Man Done Gone, Chain Gang, Cryin' Who? Cryin' You! (Part I & II), Nine Foot Shovel e No More Chain Gang. Il sistema delle “chain gangs” era una fonte inesauribile di manodopera a costo zero e, considerato che i neri sono sempre stati la maggioranza della popolazione carceraria, un modo per perpetrare lo schiavismo anche decenni dopo la sua abolizione.
Nella raccolta “Chain Gang Blues” (1976)
Nel corso della sua carriera Sonny Terry collaborò con grandi artisti come Blind Boy Fuller, Brownie McGhee, Cisco Houston e Woody Guthrie. E proprio con questi ultimi due registrò negli anni 40 parecchie canzoni. “Lost John” è presente infatti nell’album “Struggle” di Woody Guthrie, realizzato nel 1976 dalla Folkways Records.
Sulle “chain gangs”, le squadre di detenuti alla catena costretti a lavorare dall’alba al tramonto sulle strade, nei campi e nelle cave di pietra in tutti gli States fino alla metà degli anni 50, si vedano anche Another Man Done Gone, Chain Gang, Cryin' Who? Cryin' You! (Part I & II), Nine Foot Shovel e No More Chain Gang. Il sistema delle “chain gangs” era una fonte inesauribile di manodopera a costo zero e, considerato che i neri sono sempre stati la maggioranza della popolazione carceraria, un modo per perpetrare lo schiavismo anche decenni dopo la sua abolizione.
Gonna tell you the story
(Continues)
(Continues)
Contributed by The Lone Ranger 2010/7/30 - 11:29
Song Itineraries:
From World Jails
La pistola
L'Italia della violenza a mano armata
Dieci milioni di armi e pochi controlli
Dalla cronaca delle ultime settimane una sequenza tragica: impiegati licenziati e amanti frustrati che sparano e uccidono. Una famiglia su sei possiede pistole o fucili. Ai poligoni gente di ogni tipo, operai e avvocati. Ma l'Europa impone norme sempre più severe
di MEO PONTE
da Repubblica online
GLI ULTIMI spari a Loreto. Due donne uccise e una terza ferita dalla pioggia di proiettili calibro 7,65 esplosi da Claudio Alberto Sopranzi, guardiano di camping e uno dei trentamila italiani legittimati al possesso di una pistola. Un altro era Paolo Iacconi, il rappresentante che il 23 luglio ha ucciso i suoi ex datori di lavoro a Massarosa e poi si è suicidato: aveva il nulla osta per detenere armi, ma solo in casa, nonostante lunghi ricoveri in clinica per depressione. E ancora: Riccardo Regazzetti che ha usato... (Continues)
Dieci milioni di armi e pochi controlli
Dalla cronaca delle ultime settimane una sequenza tragica: impiegati licenziati e amanti frustrati che sparano e uccidono. Una famiglia su sei possiede pistole o fucili. Ai poligoni gente di ogni tipo, operai e avvocati. Ma l'Europa impone norme sempre più severe
di MEO PONTE
da Repubblica online
GLI ULTIMI spari a Loreto. Due donne uccise e una terza ferita dalla pioggia di proiettili calibro 7,65 esplosi da Claudio Alberto Sopranzi, guardiano di camping e uno dei trentamila italiani legittimati al possesso di una pistola. Un altro era Paolo Iacconi, il rappresentante che il 23 luglio ha ucciso i suoi ex datori di lavoro a Massarosa e poi si è suicidato: aveva il nulla osta per detenere armi, ma solo in casa, nonostante lunghi ricoveri in clinica per depressione. E ancora: Riccardo Regazzetti che ha usato... (Continues)
daniela -k.d.- 2010/7/30 - 10:39
Angelita di Anzio
Conosco questa storia e la canzone fin da bambina, mio papà me la raccontava sempre e quando non lo faceva ero io a chiederglielo, senza stancarmi mai, perché niente deve
andare perso! A mia volta anch'io l'ho raccontata.
Ho risentito casualmente la canzone qualche giorno fa e
per me è sempre come la prima volta: una struggente emozione.
andare perso! A mia volta anch'io l'ho raccontata.
Ho risentito casualmente la canzone qualche giorno fa e
per me è sempre come la prima volta: una struggente emozione.
Vania 2010/7/29 - 22:35
Inno dei lavoratori (Canto di guerra)
[1892]
Sull’aria de “La Marsigliese”.
Testo trovato su la Musica de L’Altra Italia
Canzone scritta da Gori nel carcere di San Vittore, a Milano, arrestato per la sua partecipazione alla manifestazione del Primo Maggio durante la quale, come capitò ogni anno nel decennio 1888-1898, era scoppiato l’ennesimo duro scontro tra lavoratori e polizia.
Sull’aria de “La Marsigliese”.
Testo trovato su la Musica de L’Altra Italia
Canzone scritta da Gori nel carcere di San Vittore, a Milano, arrestato per la sua partecipazione alla manifestazione del Primo Maggio durante la quale, come capitò ogni anno nel decennio 1888-1898, era scoppiato l’ennesimo duro scontro tra lavoratori e polizia.
O proletari che braccio e pensiero
(Continues)
(Continues)
Contributed by The Lone Ranger 2010/7/29 - 14:59
Canto del prete Kassam
[1971]
Canzone della Resistenza palestinese, tradotta da Dario Fo e inserita nel suo spettacolo "Fedayn, La rivoluzione del popolo palestinese attraverso la sua cultura e le sue canzoni”
Il prete Kassam altri non è che ‘Izz al-Dīn al-Qassām (1882-1935).
Colui che oggi da il nome al braccio armato di Hamas e pure ai razzi che da Gaza spesso piovono sulle città israeliane come Ashkelon e Sderot è stato un guerrigliero di origine siriana che combattè contro i colonialisti di varia nazionalità, prima contro gli italiani invasori della Libia, poi contro i francesi che volevano papparsi la Siria e infine contro i mandatari britannici e i sionisti in Palestina.
Non morì impiccato, come si dice nella canzone, ma cadde in una battaglia contro gli inglesi nei pressi di Jenin.
Fu certamente una figura controversa, per il suo radicalismo religioso, per i suoi rapporti – invero piuttosto difficili... (Continues)
Canzone della Resistenza palestinese, tradotta da Dario Fo e inserita nel suo spettacolo "Fedayn, La rivoluzione del popolo palestinese attraverso la sua cultura e le sue canzoni”
Il prete Kassam altri non è che ‘Izz al-Dīn al-Qassām (1882-1935).
Colui che oggi da il nome al braccio armato di Hamas e pure ai razzi che da Gaza spesso piovono sulle città israeliane come Ashkelon e Sderot è stato un guerrigliero di origine siriana che combattè contro i colonialisti di varia nazionalità, prima contro gli italiani invasori della Libia, poi contro i francesi che volevano papparsi la Siria e infine contro i mandatari britannici e i sionisti in Palestina.
Non morì impiccato, come si dice nella canzone, ma cadde in una battaglia contro gli inglesi nei pressi di Jenin.
Fu certamente una figura controversa, per il suo radicalismo religioso, per i suoi rapporti – invero piuttosto difficili... (Continues)
Prete Kassam
(Continues)
(Continues)
Contributed by The Lone Ranger 2010/7/29 - 13:38
Song Itineraries:
The Palestinian Holocaust
Lettera alla mia amica
Ad eseguire la canzone nel disco collettivo "Generazione Vietnam" non era il Canzoniere delle Lame ma Il Contemporaneo di Modena, che probabilmente ne è anche l'autore...
The Lone Ranger 2010/7/29 - 12:27
Chant pour Nguyen Van Troi
[1972]
Parole di Mireille Gansel (probabilmente dai versi di una qualche poesia di autore vietnamita)
Musica di Jean Paul Roseau
Album “Poèmes Vietnamiens chantés par Francesca Solleville”, Editions Combat pour la paix
Per sapere chi sia stato Nguyen Van Troi, si veda The Unconquerable Van Troi.
Parole di Mireille Gansel (probabilmente dai versi di una qualche poesia di autore vietnamita)
Musica di Jean Paul Roseau
Album “Poèmes Vietnamiens chantés par Francesca Solleville”, Editions Combat pour la paix
Per sapere chi sia stato Nguyen Van Troi, si veda The Unconquerable Van Troi.
Des quatre côtés
(Continues)
(Continues)
Contributed by The Lone Ranger 2010/7/29 - 11:52
The Unconquerable Van Troi
[1971]
Album “Vietnam Will Win!”, Paredon Records.
Traduzione inglese a cura di Barbara Dane della canzone vietnamita interpretata sul disco da tal Nguyen Thu.
Non è che in genere mi piacciano molto le canzoni patriottiche, e non mi metterò certo a trascrivere tutte quelle presenti su questo vecchio disco della Smithsonian Folkways. Anche perché non si tratta degli originali in lingua vietnamita ma delle loro traduzioni in inglese.
Però una, una sola, voglio proporla perché mi consente di raccontare una storia, quella di Nguyen Van Troi.
Nguyen era vietnamita, faceva l’elettricista. Nel 1963, quando gli USA erano già di fatto invischiati nella guerra contro il Nord-Vietnam, Nguyen aveva solo 16 anni. Ora, dalle nostre parti, a quell’età c’era stato chi aveva scelto di stare con i repubblichini fascisti e i nazisti invasori, ma anche chi, come Il comandante Licio, aveva diversamente deciso... (Continues)
Album “Vietnam Will Win!”, Paredon Records.
Traduzione inglese a cura di Barbara Dane della canzone vietnamita interpretata sul disco da tal Nguyen Thu.
Non è che in genere mi piacciano molto le canzoni patriottiche, e non mi metterò certo a trascrivere tutte quelle presenti su questo vecchio disco della Smithsonian Folkways. Anche perché non si tratta degli originali in lingua vietnamita ma delle loro traduzioni in inglese.
Però una, una sola, voglio proporla perché mi consente di raccontare una storia, quella di Nguyen Van Troi.
Nguyen era vietnamita, faceva l’elettricista. Nel 1963, quando gli USA erano già di fatto invischiati nella guerra contro il Nord-Vietnam, Nguyen aveva solo 16 anni. Ora, dalle nostre parti, a quell’età c’era stato chi aveva scelto di stare con i repubblichini fascisti e i nazisti invasori, ma anche chi, come Il comandante Licio, aveva diversamente deciso... (Continues)
Troi, unconquerable hero!
(Continues)
(Continues)
Contributed by The Lone Ranger 2010/7/29 - 11:38
Song Itineraries:
Death penalty: murder by the power, War in Viet Nam: as seen from Viet Nam
Canto degli affamati
Anonymous
[Fine 800]
Testo trovato su Il Deposito.
Compare per la prima volta in una raccolta di canti anarchici pubblicata a New York nel 1898.
Testo trovato su Il Deposito.
Compare per la prima volta in una raccolta di canti anarchici pubblicata a New York nel 1898.
Morti di fame morti di stenti
(Continues)
(Continues)
Contributed by The Lone Ranger 2010/7/29 - 10:01
Argento e oro
[1975]
Dall’album collettivo “Generazione Vietnam”
Trang bang, Vietnam, 1972: la celebre foto di Nick Ut dell’AP che ritrae Phan Thị Kim Phúc, la bambina che fugge, coperta di ustioni, dopo essere scampata miracolosamente ad un bombardamente al napalm dell’aviazione statunitense-sudvietnamita.
Dall’album collettivo “Generazione Vietnam”
Trang bang, Vietnam, 1972: la celebre foto di Nick Ut dell’AP che ritrae Phan Thị Kim Phúc, la bambina che fugge, coperta di ustioni, dopo essere scampata miracolosamente ad un bombardamente al napalm dell’aviazione statunitense-sudvietnamita.
Un lampo: argento e oro
(Continues)
(Continues)
Contributed by The Lone Ranger 2010/7/28 - 15:34
All'alba son giunti
Anonymous
[1965 o 1943?]
Testo trovato su La Musica dell’Altra Italia con il seguente commento di accompagnamento: “Canzone scritta nel 1965 e cantata sull'aria della ‘Leggenda del Piave’ dagli operai della fabbrica tessile Botto Albino del Biellese. Registrazione di Guido Piraccini, 1973, Torino.”
Però, permettetemi di suscitare qualche dubbio sulla datazione di questa canzone.
Mi pare – ma potrei sbagliarmi - che nella seconda strofa ci sia il riferimento temporale corretto: gli operai in sciopero conoscono bene quale sia la giustizia dei padroni, dei fascisti, ché è vent’anni che la subiscono. Credo quindi che questa canzone sia da portare indietro nel tempo, all’estate del 1943 e alla grande ondata di scioperi che seguì la caduta del fascismo. Allora, nel biellese, furono proprio gli operai (circa 1.200) del lanificio Albino Botto di Campore di Valle Mosso a far partire lo sciopero. Poi, in... (Continues)
Testo trovato su La Musica dell’Altra Italia con il seguente commento di accompagnamento: “Canzone scritta nel 1965 e cantata sull'aria della ‘Leggenda del Piave’ dagli operai della fabbrica tessile Botto Albino del Biellese. Registrazione di Guido Piraccini, 1973, Torino.”
Però, permettetemi di suscitare qualche dubbio sulla datazione di questa canzone.
Mi pare – ma potrei sbagliarmi - che nella seconda strofa ci sia il riferimento temporale corretto: gli operai in sciopero conoscono bene quale sia la giustizia dei padroni, dei fascisti, ché è vent’anni che la subiscono. Credo quindi che questa canzone sia da portare indietro nel tempo, all’estate del 1943 e alla grande ondata di scioperi che seguì la caduta del fascismo. Allora, nel biellese, furono proprio gli operai (circa 1.200) del lanificio Albino Botto di Campore di Valle Mosso a far partire lo sciopero. Poi, in... (Continues)
All'alba sono giunti settecento poliziotti
(Continues)
(Continues)
Contributed by The Lone Ranger 2010/7/28 - 13:48
Come fosse un gioco
[1968]
EP “Il mio partito saluta Mosca”, I Dischi del Sole.
Canzone della disillusione (e siamo nel 1968!)
Le fonderie Peraro erano a Padova. Due terzi dei lavoratori avevano malattie polmonari come silicosi e bronchite cronica. Chiusero già negli anni 70, acquisite dalla Teksid e trasferite a Rovigo.
Nel vecchio stabilimento si installò fino ai primi anni 90 il centro sociale Gramigna, poi tutto fu raso al suolo per costruire abitazioni…
EP “Il mio partito saluta Mosca”, I Dischi del Sole.
Canzone della disillusione (e siamo nel 1968!)
Le fonderie Peraro erano a Padova. Due terzi dei lavoratori avevano malattie polmonari come silicosi e bronchite cronica. Chiusero già negli anni 70, acquisite dalla Teksid e trasferite a Rovigo.
Nel vecchio stabilimento si installò fino ai primi anni 90 il centro sociale Gramigna, poi tutto fu raso al suolo per costruire abitazioni…
Era alla Peraro
(Continues)
(Continues)
Contributed by The Lone Ranger 2010/7/28 - 10:19
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
All You Fascists
Mentre Saviano, dopo aver pacatamente chiesto dove fosse la Lega di Bossi in questi anni mentre la mafia si infiltrava al nord, raccoglie gli ennesimi insulti da tutto il PdL (Partito dei Lanzichenecchi), il senatore Dell'Utri, che con Verdini coordinava la P3 per conto di colui che "duorme cò a zizza mmocca" (= Berlusconi, altrimenti detto il "Cesare"), se ne è uscito ieri con l'ennesimo monito in puro stile mafioso. Dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere di fronte ai giudici che lo interrogavano sulla lobby (o loggia?) messa in piedi con il solito Carboni, Dell'Utri ha consigliato a tutti di "stare zitti"... Muti, vi dovete stare tutti muti, capito, ah !?! E così, dopo Mangano l'Eroe, con cui si rassicuravano tutti i picciotti che il loro silenzio sarebbe stato ben ricompensato, ecco che il comando del silenzio viene ribadito, rafforzato ed esteso.
Diverse brutte cose ho... (Continues)
Diverse brutte cose ho... (Continues)
The Lone Ranger 2010/7/28 - 08:34
La bellezza salverà il mondo
La bellezza salverà il mondo
(Continues)
(Continues)
Contributed by MIk Ferri 2010/7/28 - 00:56
I han es Zündhölzli azündt
[1967]
Testo e musica: Mani Matter
Worte und Musik: Mani Matter
Paroles et Musique: Mani Matter
Album: Alls wo mir id Finger chunnt ("Tutto quel che mi sorte dalle dita") (Berner Chansons 4)
L'avv. Hans-Peter Matter, più noto (ma solo in Svizzera) come Mani Matter, ha scritto e cantato tutte le canzoni della sua purtroppo non lunga vita (morì a soli 36 anni in un incidente stradale, a Kilchberg il 24 novembre 1972) nell'infernale "Schwyzertüütsch", molto più lontano dal tedesco letterario di quanto l'italiano non lo sia dallo svedese. Non contento, poiché le sue canzoni erano destinate esclusivamente ad un pubblico locale, le scriveva pure nel natio dialetto bernese, il "Bärndüütsch", senza minimamente curarsi di pubblicarle almeno con una traduzione in Hochdeutsch. E così, per poter tradurre qualche sua canzone qua dentro, si son dovuti fare i salti mortali e studiare almeno un pochino... (Continues)
Testo e musica: Mani Matter
Worte und Musik: Mani Matter
Paroles et Musique: Mani Matter
Album: Alls wo mir id Finger chunnt ("Tutto quel che mi sorte dalle dita") (Berner Chansons 4)
L'avv. Hans-Peter Matter, più noto (ma solo in Svizzera) come Mani Matter, ha scritto e cantato tutte le canzoni della sua purtroppo non lunga vita (morì a soli 36 anni in un incidente stradale, a Kilchberg il 24 novembre 1972) nell'infernale "Schwyzertüütsch", molto più lontano dal tedesco letterario di quanto l'italiano non lo sia dallo svedese. Non contento, poiché le sue canzoni erano destinate esclusivamente ad un pubblico locale, le scriveva pure nel natio dialetto bernese, il "Bärndüütsch", senza minimamente curarsi di pubblicarle almeno con una traduzione in Hochdeutsch. E così, per poter tradurre qualche sua canzone qua dentro, si son dovuti fare i salti mortali e studiare almeno un pochino... (Continues)
I han es Zündhölzli azündt
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2010/7/27 - 22:56
Jugoslavia
Grande Maurizio, sai trasformare in parole le sensazioni, in musica le emozioni, in arte le situazioni...
Un forte abbraccio dal tuo fan sfegatato e chitarrista di strada Gianni
Un forte abbraccio dal tuo fan sfegatato e chitarrista di strada Gianni
Gianni 2010/7/27 - 19:36
Dynamit
[1973]
Testo e musica: Mani Matter
Worte und Musik: Mani Matter
Album: Ir Ysebahn
L'avvocato Hans-Peter Jan Matter, più noto come Mani Matter, è per forza di cose un fenomeno esclusivamente svizzero; anzi, della sola Svizzera tedesca. È stato, rimane e rimarrà il più celebre e celebrato Liedermacher prodotto dalla Confederazione Elvetica, ma anch'egli "figlio" della canzone d'autore francese e di Georges Brassens in particolare. Brassensiane "in toto" sono le canzoni di Mani Matter, ma con un tocco svizzero che potrebbe risultare difficilmente percettibile a chi non è, o è stato, un po' addentro alle cose di quel non comune paese. Sempre, ovviamente, che riesca a capire almeno un po' quel che dice nelle sue canzoni; Mani Matter, bernese fino nel midollo delle ossa (seppure sua madre fosse olandese), scriveva e cantava esclusivamente in Bärndüdsch, il tedesco alemannico bernese, un idioma... (Continues)
Testo e musica: Mani Matter
Worte und Musik: Mani Matter
Album: Ir Ysebahn
L'avvocato Hans-Peter Jan Matter, più noto come Mani Matter, è per forza di cose un fenomeno esclusivamente svizzero; anzi, della sola Svizzera tedesca. È stato, rimane e rimarrà il più celebre e celebrato Liedermacher prodotto dalla Confederazione Elvetica, ma anch'egli "figlio" della canzone d'autore francese e di Georges Brassens in particolare. Brassensiane "in toto" sono le canzoni di Mani Matter, ma con un tocco svizzero che potrebbe risultare difficilmente percettibile a chi non è, o è stato, un po' addentro alle cose di quel non comune paese. Sempre, ovviamente, che riesca a capire almeno un po' quel che dice nelle sue canzoni; Mani Matter, bernese fino nel midollo delle ossa (seppure sua madre fosse olandese), scriveva e cantava esclusivamente in Bärndüdsch, il tedesco alemannico bernese, un idioma... (Continues)
Einisch ir Nacht won i spät no bi gloffe
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2010/7/27 - 18:56
W l'Italia
[2010]
Riecco la Famiglia Rossi! Tempestivi come bradipi, affidabili come tranvieri alcolizzati, precisi come orologi di marzapane e, da oggi, anche trendy come un allosauri in casa di riposo! Nel caotico e non certo roseo panorama del mercato discografico, dopo un lungo discettare sul “chessifà”, sul “chilofà” e soprattutto sul “chiccacchiopagherà”, abbiamo deciso (ultimi in un elenco di gruppi lungo come la Transiberiana), di affidare al web le nostre nuove canzoni, ma di farlo scimmiottando una categoria merceologica già defunta prima che la maggior parte di voi, amatissimi amici, venisse al mondo, ovvero il quarantacinque giri, un dischetto di piccolo formato col quale, al tempo che fu, si licenziavano due canzoni alla volta (una sulla facciata A e l'altra sulla B, of course), prima che arrivassero i Fab Four “a mostrar ciò che in album si puote”. Il vinile, ovviamente non lo stampiamo,... (Continues)
Riecco la Famiglia Rossi! Tempestivi come bradipi, affidabili come tranvieri alcolizzati, precisi come orologi di marzapane e, da oggi, anche trendy come un allosauri in casa di riposo! Nel caotico e non certo roseo panorama del mercato discografico, dopo un lungo discettare sul “chessifà”, sul “chilofà” e soprattutto sul “chiccacchiopagherà”, abbiamo deciso (ultimi in un elenco di gruppi lungo come la Transiberiana), di affidare al web le nostre nuove canzoni, ma di farlo scimmiottando una categoria merceologica già defunta prima che la maggior parte di voi, amatissimi amici, venisse al mondo, ovvero il quarantacinque giri, un dischetto di piccolo formato col quale, al tempo che fu, si licenziavano due canzoni alla volta (una sulla facciata A e l'altra sulla B, of course), prima che arrivassero i Fab Four “a mostrar ciò che in album si puote”. Il vinile, ovviamente non lo stampiamo,... (Continues)
La bella nave solca il mare
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2010/7/27 - 17:35
Resistenza
[2003]
Album: Discorsi da bar
"DISCORSI DA BAR" è stato pubblicato il 5 settembre 2003. E' un disco di undici tracce (9 brani inediti e 2 cover: "Su Cantiam" di Dario Fo, sigla di "Canzonissima 1967" e "Per La Moto Non Si Da" di Jannacci e Fo) che conferma le scelte stilistiche del gruppo, come sempre varie nel ventaglio dei generi musicali.
Senza abbandonare l’amore per i ritmi danzerecci e gli strumenti acustici, in questo disco la Famiglia Rossi ha optato per un po’ di sperimentazione, aiutata, per la prima volta, da un vero e proprio produttore artistico: Alberto (schizzo) Bonardi, un tecnico del suono con un più che ragguardevole bagaglio di esperienza nella discografia italiana (ha lavorato con Mauro Pagani, De Andrè, Giuliano Palma & The Bluebeaters, Bluvertigo, Aeroplani Italiani, Pierangelo Bertoli e altri ancora).
La sua presenza ha contribuito a dare spessore al suono... (Continues)
Album: Discorsi da bar
"DISCORSI DA BAR" è stato pubblicato il 5 settembre 2003. E' un disco di undici tracce (9 brani inediti e 2 cover: "Su Cantiam" di Dario Fo, sigla di "Canzonissima 1967" e "Per La Moto Non Si Da" di Jannacci e Fo) che conferma le scelte stilistiche del gruppo, come sempre varie nel ventaglio dei generi musicali.
Senza abbandonare l’amore per i ritmi danzerecci e gli strumenti acustici, in questo disco la Famiglia Rossi ha optato per un po’ di sperimentazione, aiutata, per la prima volta, da un vero e proprio produttore artistico: Alberto (schizzo) Bonardi, un tecnico del suono con un più che ragguardevole bagaglio di esperienza nella discografia italiana (ha lavorato con Mauro Pagani, De Andrè, Giuliano Palma & The Bluebeaters, Bluvertigo, Aeroplani Italiani, Pierangelo Bertoli e altri ancora).
La sua presenza ha contribuito a dare spessore al suono... (Continues)
Ti ho visto entrare dentro a un bar,
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2010/7/27 - 16:47
Song Itineraries:
Resistance against Nazi-Fascism in Italy and Europe
Semu li ciuri di libbirtà
Semu li ciuri di libbirtà e comu ni tocchi
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2010/7/27 - 16:08
Godzilla
Caro Godzilla ti scrivo nel giorno più triste che esista, dopo
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2010/7/27 - 16:03
Song X
This pall of smoke makes dull our minds
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2010/7/27 - 15:59
I sogni di Martino
E’ notte e sogna Martino che non c’è più guerra
(Continues)
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Contributed by DonQuijote82 2010/7/27 - 15:50
Non ho mai sparato
Mio padre già faceva congetture
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2010/7/27 - 15:47
Piccoli angeli
Non hanno lacrime negli occhi
(Continues)
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Contributed by DonQuijote82 2010/7/27 - 15:44
Song Itineraries:
Child Abuse
Late Empire
*Canzone ispirata dalle immagini della morte dell’iraniana Neda durante gli scontri seguiti ai brogli elettorali del GIUGNO 2009.
As she dies on the tv eyes wanna paint the sky with her liquid
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2010/7/27 - 15:39
Beshir
Beshir è aggrappato forte, con la mano alla ringhiera
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2010/7/27 - 15:34
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Lavoro a mano armata
Con le vene gonfie osservare l'acciaio e il sudore freddare
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2010/7/27 - 15:31
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Salgo su
Salgo su
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2010/7/27 - 15:19
Song Itineraries:
Death penalty: murder by the power
Bal Ashram
Ti ringraziamo per la risposta, purtroppo cerca di capire...il lavoro di editing è molto lungo :-)
CCG/AWS Staff 2010/7/27 - 11:08
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