A happy New Year to everybody! And this deepest wish is perfectly incarnated in the wonderful Bye-Byes Hymn composed 1973 by the Italian band Banco del Mutuo Soccorso: Non mi rompete ("Don't Piss Me Off"). Just that. Don't piss us off with your wars, your "peace missions", your fucking "terrorisms" and your slavery work, but let us sleep and dream!.
Riccardo Venturi 2010/1/1 - 16:09
"As in a vile book", Vic Chesnutt has gone a different way on "Christmas" day. We want to remember him with his beautiful song Iraq. Bye fellow, you are one of us.
Riccardo Venturi 2009/12/26 - 11:45
Die Stasi-Ballade
[1974]
Il testo della canzone è pubblicato nel volume intitolato “Alle Lieder” del 1991
Ignoro se sia mai stata registrata e, se sì, in quale album si trovi.
Ho saputo dell’esistenza di questa canzone dall’interessante l'histgeobox, il blog tenuto da alcuni docenti di liceo francesi che ha come obiettivo di far conoscere la storia e la geografia attraverso le canzoni.
Il testo della canzone è pubblicato nel volume intitolato “Alle Lieder” del 1991
Ignoro se sia mai stata registrata e, se sì, in quale album si trovi.
Ho saputo dell’esistenza di questa canzone dall’interessante l'histgeobox, il blog tenuto da alcuni docenti di liceo francesi che ha come obiettivo di far conoscere la storia e la geografia attraverso le canzoni.
Menschlich fühl ich mich verbunden
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/9 - 12:38
No me pongas la capucha
Una canzone scritta per la cantante uruguayana Dianne Denoir e poi interpretata dal duo Washington Carrasco e Cristina Fernández, anch’essi conterranei di Benedetti.
Dalla raccolta di poesie “Letras de emergencia, 1969-1973” (1973).
Dalla raccolta di poesie “Letras de emergencia, 1969-1973” (1973).
Siento que mi pueblo escucha
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/9 - 12:35
Pobre señor
Testo di Mario Benedetti, dalla raccolta di poesie “Letras de emergencia, 1969-1973” (1973).
Eventualmente per il percorso inaugurato da Riccardo Scocciante sulla “Violenza sui Primi Ministri”…
Eventualmente per il percorso inaugurato da Riccardo Scocciante sulla “Violenza sui Primi Ministri”…
Pobre señor presidente
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/9 - 12:33
Song Itineraries:
Prime Minister Abuse
Seré curioso (¿De qué se ríe?)
Testo di Mario Benedetti, dalla poesia “Seré curioso” pubblicata nella raccolta “Letras de emergencia, 1969-1973” (1973).
I. Musica di Alberto Favero.
Interpreti:
- Soledad Bravo Volumen 4 (1972)
- Nacha Guevara
Album “Nacha Guevara canta a Benedetti”, dal vivo al Colegio de México, 1976.
II. Musica di Quintín Cabrera - Album: De Que Se Rie? (1976)
Eventualmente per il percorso inaugurato da Riccardo Scocciante sulla “Violenza sui Primi Ministri”…
I. Musica di Alberto Favero.
Interpreti:
- Soledad Bravo Volumen 4 (1972)
- Nacha Guevara
Album “Nacha Guevara canta a Benedetti”, dal vivo al Colegio de México, 1976.
II. Musica di Quintín Cabrera - Album: De Que Se Rie? (1976)
Eventualmente per il percorso inaugurato da Riccardo Scocciante sulla “Violenza sui Primi Ministri”…
En una exacta foto del diario,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/9 - 12:20
Song Itineraries:
Prime Minister Abuse
G's Song
[1979]
Album “Stations of the Crass”
Album “Stations of the Crass”
This country tell us that we're down and out
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/9 - 12:11
La celda de la tortura
[2004]
Album “Salgo a la calle”
Dalla poesia di Mario Benedetti “Alguien”, pubblicata nella raccolta “Letras de emergencia, 1969-1973” (1973).
La canzone fa anche parte del repertorio di Nacha Guevara, con la musica di Alberto Favero, ma non so in quale disco l’abbia proposta…
Album “Salgo a la calle”
Dalla poesia di Mario Benedetti “Alguien”, pubblicata nella raccolta “Letras de emergencia, 1969-1973” (1973).
La canzone fa anche parte del repertorio di Nacha Guevara, con la musica di Alberto Favero, ma non so in quale disco l’abbia proposta…
Alguien limpia la celda de la tortura
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/9 - 12:09
Vidalitá por las dudas
[1976]
Album “Nacha Guevara canta a Benedetti”, dal vivo al Colegio de México.
Testo di Mario Benedetti, dalla raccolta di poesie “Letras de emergencia, 1969-1973”, 1973.
Album “Nacha Guevara canta a Benedetti”, dal vivo al Colegio de México.
Testo di Mario Benedetti, dalla raccolta di poesie “Letras de emergencia, 1969-1973”, 1973.
Las voces de abajo, vidalitá
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/9 - 12:07
The Circle (Song for Layla Al-Attar and los Olvidados)
[2003]
Album “Broken Freedom Song: Live from San Francisco”
Interpretata anche da Marta Gómez
Nel 1993 l’ex presidente statunitense Bush Senior si recò in visita in Kuwait per le celebrazioni del massacro da lui compiuto durante la prima guerra del Golfo. Le infide autorità dello Stato-satellite degli USA, per farsi belle agli occhi del vecchio macellaio, si inventarono l’esistenza di un complotto iracheno per farlo fuori… Arrestarono un po’ di gente, saltò fuori un ordigno presuntamente destinato a far saltare in aria il presidente e l’FBI si disse certa che i responsabili fossero i servizi segreti dell’Iraq. Così il nuovo capo alla Casa Bianca, il “democratico” Bill Clinton, il suo vice, il tanto amato ambientalista Al Gore, e la “mastina” Madeleine Albright, lì lì per diventare segretario di Stato, decisero tutti insieme che andava fatta una rappresaglia esemplare… Il 27 giugno 1993,... (Continues)
Album “Broken Freedom Song: Live from San Francisco”
Interpretata anche da Marta Gómez
Nel 1993 l’ex presidente statunitense Bush Senior si recò in visita in Kuwait per le celebrazioni del massacro da lui compiuto durante la prima guerra del Golfo. Le infide autorità dello Stato-satellite degli USA, per farsi belle agli occhi del vecchio macellaio, si inventarono l’esistenza di un complotto iracheno per farlo fuori… Arrestarono un po’ di gente, saltò fuori un ordigno presuntamente destinato a far saltare in aria il presidente e l’FBI si disse certa che i responsabili fossero i servizi segreti dell’Iraq. Così il nuovo capo alla Casa Bianca, il “democratico” Bill Clinton, il suo vice, il tanto amato ambientalista Al Gore, e la “mastina” Madeleine Albright, lì lì per diventare segretario di Stato, decisero tutti insieme che andava fatta una rappresaglia esemplare… Il 27 giugno 1993,... (Continues)
(spoken) Written about Layla Al-Atar, a cherished Iraqi artist who was killed when a missile struck her home, instead of it’s intended target, a building where a trial was taking place concerning the assassination attempt of George Bush snr. The missiles were fired by the Clinton government.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/8 - 22:59
What About Me
[1987]
Kris Kristofferson And The Borderlords – Repossessed
Kris Kristofferson And The Borderlords – Repossessed
I seen another soldier who got wasted in the war
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/8 - 22:57
Broken Freedom Song
[2003]
Album “Broken Freedom Song: Live from San Francisco”
Album “Broken Freedom Song: Live from San Francisco”
Got a song about a soldier,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/8 - 22:51
Dead Man, Dead Man
[1981]
Album “Shot Of Love”
“Uomo morto, con che cosa stai cercando di sopraffarmi, con la dottrina o con il fucile?”
Album “Shot Of Love”
“Uomo morto, con che cosa stai cercando di sopraffarmi, con la dottrina o con il fucile?”
Uttering idle words from a reprobate mind,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/8 - 22:46
Five Hundred Miles
[1962]
Album “Peter, Paul and Mary”
Scritta da Hedy West.
Una delle canzoni più ascoltate e richieste fra i soldati americani durante la guerra in Vietnam, insieme Leaving On A Jet Plane, Run Through The Jungle, Bad Moon Rising, "Paint It Black”, The Night They Drove Old Dixie Down, “Puff the Magic Dragon” e “Spooky" (in Vietnam questi due ultimi titoli servirono a designare il famigerato aereo da trasporto e combattimento Douglas AC-47), ecc.
Interpretata anche dal Kingston Trio e riproposta nel 1963 con un testo diverso dal country singer e songwriter Bobby Bare.
Album “Peter, Paul and Mary”
Scritta da Hedy West.
Una delle canzoni più ascoltate e richieste fra i soldati americani durante la guerra in Vietnam, insieme Leaving On A Jet Plane, Run Through The Jungle, Bad Moon Rising, "Paint It Black”, The Night They Drove Old Dixie Down, “Puff the Magic Dragon” e “Spooky" (in Vietnam questi due ultimi titoli servirono a designare il famigerato aereo da trasporto e combattimento Douglas AC-47), ecc.
Interpretata anche dal Kingston Trio e riproposta nel 1963 con un testo diverso dal country singer e songwriter Bobby Bare.
If you miss the train I'm on,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/8 - 22:43
The Foreskin Fusiliers
Anonymous
Testo trovato sull'articolo di Les Cleveland dello Smithsonian Institution "Soldiers' Songs: The Folklore of the Powerless" pubblicato sulla rivista "New York Folklore" n.11 nel 1985.
Insieme a "Fred Karno's Army", un’altra assai poco eroica caricatura della vita militare. Diffusa tra le truppe britanniche e del Commonwealth durante il secondo conflitto mondiale.
La canzone, in una versione dal testo pressoché identicoa, si intitola "the Skinback Fusiliers" con riferimento alle frequenti ispezioni intime, spesso degradanti, (note come “short arm inspections” o “dangle parades”) che i soldati dovevano subire sia a causa della grande diffusione di malattie veneree sia perché l’essere umiliati di fronte a tutti, il dover mostrare e farsi manipolare, o doversi manipolare in pubblico i genitali è una pratica tipicamente militare per piegare l’individuo all’accettazione del gruppo e dell’istituzione... (Continues)
Insieme a "Fred Karno's Army", un’altra assai poco eroica caricatura della vita militare. Diffusa tra le truppe britanniche e del Commonwealth durante il secondo conflitto mondiale.
La canzone, in una versione dal testo pressoché identicoa, si intitola "the Skinback Fusiliers" con riferimento alle frequenti ispezioni intime, spesso degradanti, (note come “short arm inspections” o “dangle parades”) che i soldati dovevano subire sia a causa della grande diffusione di malattie veneree sia perché l’essere umiliati di fronte a tutti, il dover mostrare e farsi manipolare, o doversi manipolare in pubblico i genitali è una pratica tipicamente militare per piegare l’individuo all’accettazione del gruppo e dell’istituzione... (Continues)
Eyes right!
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/8 - 22:41
Fred Karno's Army
Anonymous
Testo trovato sull'articolo di Les Cleveland dello Smithsonian Institution "Soldiers' Songs: The Folklore of the Powerless" pubblicato sulla rivista "New York Folklore" n.11 nel 1985.
"Fred Karno's Army" was sung to the tune of "The Church's One Foundation" by British and Commonwealth troops in both world wars. Karno was an English music hall comedian during World War 1 who specialized in the portrayal of comic inefficiency. In World War 2 versions, the Kaiser is replaced by "Old Hitler"
"Fred Karno's Army" was sung to the tune of "The Church's One Foundation" by British and Commonwealth troops in both world wars. Karno was an English music hall comedian during World War 1 who specialized in the portrayal of comic inefficiency. In World War 2 versions, the Kaiser is replaced by "Old Hitler"
We are Fred Karno's army,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/8 - 22:38
The Soldier's Prayer
Anonymous
Canzone risalente con ogni probabilità alla guerra di Crimea (1853-1856)
Testo trovato sull'articolo di Les Cleveland dello Smithsonian Institution "Soldiers' Songs: The Folklore of the Powerless" pubblicato sulla rivista "New York Folklore" n.11 nel 1985.
"The Soldier's Prayer" has been a traditional part of the repertoire of the rank and-file British soldier for at least 100 years. Although it contains blasphemous sentiment it is essentially an appeal for deliverance from over-bearing and hated authority. The combined-operations basis involving a soldier and a sailor, and the abusive reference to "our Queen" suggest Victorian origins, perhaps during the Crimea campaign.”
Testo trovato sull'articolo di Les Cleveland dello Smithsonian Institution "Soldiers' Songs: The Folklore of the Powerless" pubblicato sulla rivista "New York Folklore" n.11 nel 1985.
"The Soldier's Prayer" has been a traditional part of the repertoire of the rank and-file British soldier for at least 100 years. Although it contains blasphemous sentiment it is essentially an appeal for deliverance from over-bearing and hated authority. The combined-operations basis involving a soldier and a sailor, and the abusive reference to "our Queen" suggest Victorian origins, perhaps during the Crimea campaign.”
Oh a soldier and a sailor were talking one day;
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/8 - 22:35
Fuck 'em All
Anonymous
Prima metà del XX secolo.
Testo trovato sull'articolo di Les Cleveland dello Smithsonian Institution "Soldiers' Songs: The Folklore of the Powerless" pubblicato sulla rivista "New York Folklore" n.11 nel 1985.
Una canzone che rimanda alla patriottica "Bless 'em All" ma che le truppe (inglesi, neozelandesi e americane) usavano cantare, in differenti versioni, con parole che di patriottico avevano ben poco…
“This was popular among Royal Air Force personnel in the 1920's on the North West Frontier of India and may have originated there. It was adapted and popularized commercially by singers like Gracie Fields under the bowdlerized title of "Bless 'em All" so that in its officially sponsored form it functioned as a patriotic item of light entertainment. At the same time, versions of its folk original continued to be sung as an expression of protest by the soldiery.”
Quella che segue è la versione in voga tra i soldati neozelandesi durante la seconda guerra mondiale...
Testo trovato sull'articolo di Les Cleveland dello Smithsonian Institution "Soldiers' Songs: The Folklore of the Powerless" pubblicato sulla rivista "New York Folklore" n.11 nel 1985.
Una canzone che rimanda alla patriottica "Bless 'em All" ma che le truppe (inglesi, neozelandesi e americane) usavano cantare, in differenti versioni, con parole che di patriottico avevano ben poco…
“This was popular among Royal Air Force personnel in the 1920's on the North West Frontier of India and may have originated there. It was adapted and popularized commercially by singers like Gracie Fields under the bowdlerized title of "Bless 'em All" so that in its officially sponsored form it functioned as a patriotic item of light entertainment. At the same time, versions of its folk original continued to be sung as an expression of protest by the soldiery.”
Quella che segue è la versione in voga tra i soldati neozelandesi durante la seconda guerra mondiale...
Oh they say there's a troopship just leaving Bombay (1)
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/8 - 22:26
No More Chain Gang
[1979]
Album “Oceans of Fantasy”
Music by Rainer Ehrhardt, Frank Farian and Fred Jay.
Lyrics by S. Klinkhammer and K. Forsey.
Le “chain gang”, le squadre di detenuti condannati ai lavori forzati e costretti insieme alla catena, furono di fatto l’escamotage legale con cui negli USA continuò a perpetrarsi lo schiavismo anche dopo la sua abolizione. Coloro che venivano condannati ai lavori forzati nelle “chain gang” erano quasi sempre afroamericani o bianchi di estrazione molto umile…
Il sistema funzionò fino al 1955 e, in alcuni Stati, come la Georgia, fino ai primi anni 60… Negli anni 90 venne sperimentalmente reintrodotto in alcuni Stati, ma senza successo.
Nel 1932 fece scalpore il libro intitolato “I Am a Fugitive from a Georgia Chain Gang” scritto da Robert Elliott Burns, un veterano della prima guerra mondiale, poi diventato giornalista ed editore, il quale, a causa di una terribile... (Continues)
Album “Oceans of Fantasy”
Music by Rainer Ehrhardt, Frank Farian and Fred Jay.
Lyrics by S. Klinkhammer and K. Forsey.
Le “chain gang”, le squadre di detenuti condannati ai lavori forzati e costretti insieme alla catena, furono di fatto l’escamotage legale con cui negli USA continuò a perpetrarsi lo schiavismo anche dopo la sua abolizione. Coloro che venivano condannati ai lavori forzati nelle “chain gang” erano quasi sempre afroamericani o bianchi di estrazione molto umile…
Il sistema funzionò fino al 1955 e, in alcuni Stati, come la Georgia, fino ai primi anni 60… Negli anni 90 venne sperimentalmente reintrodotto in alcuni Stati, ma senza successo.
Nel 1932 fece scalpore il libro intitolato “I Am a Fugitive from a Georgia Chain Gang” scritto da Robert Elliott Burns, un veterano della prima guerra mondiale, poi diventato giornalista ed editore, il quale, a causa di una terribile... (Continues)
He was black and handsome
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/8 - 22:20
Big Time In The Jungle
Down in Eutaw, Alabama in 1965
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/8 - 22:15
Song Itineraries:
War in Viet Nam as seen from the U.S.
Draft Dodger's Farewell
[1972]
Testo di Charlie Ipcar
Musica ispirata a "Maggie's Farm" di Bob Dylan
Testo trovato su Mudcat
Ricevuta la cartolina militare per il Vietnam, un malcapitato giovane non si sottrae alla visita militare ma provoca sarcasticamente il medico che lo interroga. Poi scappa alla volta del Canada, come fecero molti in quel periodo e come fanno pure adesso per sottrarsi al servizio in Iraq e Afghanistan…
Maledetti disertori, traditori della patria, cappelloni, fannulloni, rotti ’n culo!!!
Testo di Charlie Ipcar
Musica ispirata a "Maggie's Farm" di Bob Dylan
Testo trovato su Mudcat
Ricevuta la cartolina militare per il Vietnam, un malcapitato giovane non si sottrae alla visita militare ma provoca sarcasticamente il medico che lo interroga. Poi scappa alla volta del Canada, come fecero molti in quel periodo e come fanno pure adesso per sottrarsi al servizio in Iraq e Afghanistan…
Maledetti disertori, traditori della patria, cappelloni, fannulloni, rotti ’n culo!!!
I'm leaving Monday morning, headed for the North,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/8 - 22:12
Song Itineraries:
Deserters, War in Viet Nam as seen from the U.S.
The Fourth Day Of May
Parole: Thom Bishop
Musica: dalla melodia tradizionale "The Bold Fenian Men"
Testo trovato su Mudcat
Canzone dedicata agli studenti della Kent University, Ohio, uccisi nel 1969 dai soldati del loro stesso paese mentre protestavano contro la guerra in Vietnam.
Si vedano anche Jackson-Kent Blues, Find the Cost of Freedom, Hey Sandy e, soprattutto Ohio.
Musica: dalla melodia tradizionale "The Bold Fenian Men"
Testo trovato su Mudcat
Canzone dedicata agli studenti della Kent University, Ohio, uccisi nel 1969 dai soldati del loro stesso paese mentre protestavano contro la guerra in Vietnam.
Si vedano anche Jackson-Kent Blues, Find the Cost of Freedom, Hey Sandy e, soprattutto Ohio.
On the fourth day of May, I want out a-walking.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/8 - 22:08
Song Itineraries:
War in Viet Nam: Student Protest and Repression
Classe 1923
[2004]
Album “Scivola via”
Album “Scivola via”
Classe millenovecentoventitré,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/8 - 21:57
Stand Apart
[2009]
Album “Becoming visible”
Testo trovato su A – Rivista Anarchica anno 39, n. 348, novembre 2009, nell’articolo di Stefano Casi “Fausto Rossi ovvero Faust’o”.
“[…] E allora, ecco l’album del ritorno, ancora una volta sconcertante per chi ricorda il paladino della musica elettronica (“autore seminale” è definito nei bignamini della musica italiana per l’impronta che ha saputo dare all’elettronica negli anni 80) o del rock cantautorale incarnato negli anni 90. Fausto Rossi decide di diventare visibile (becoming visible, appunto) dopo tanti anni di “clandestinità“. Tutti si aspettavano il botto, con testi che magari ricalcassero quelli amari e taglienti degli ultimi album, per un definitivo anatema lanciato sul mondo. Ma diventare visibili non significa fare scintille: significa affiorare dall’invisibilità per una rinascita. Per questo l’album è il segno più consapevole e maturo che... (Continues)
Album “Becoming visible”
Testo trovato su A – Rivista Anarchica anno 39, n. 348, novembre 2009, nell’articolo di Stefano Casi “Fausto Rossi ovvero Faust’o”.
“[…] E allora, ecco l’album del ritorno, ancora una volta sconcertante per chi ricorda il paladino della musica elettronica (“autore seminale” è definito nei bignamini della musica italiana per l’impronta che ha saputo dare all’elettronica negli anni 80) o del rock cantautorale incarnato negli anni 90. Fausto Rossi decide di diventare visibile (becoming visible, appunto) dopo tanti anni di “clandestinità“. Tutti si aspettavano il botto, con testi che magari ricalcassero quelli amari e taglienti degli ultimi album, per un definitivo anatema lanciato sul mondo. Ma diventare visibili non significa fare scintille: significa affiorare dall’invisibilità per una rinascita. Per questo l’album è il segno più consapevole e maturo che... (Continues)
Falling tears
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/8 - 21:51
No More Auction Block For Me (Many Thousands Gone)
Anonymous
Voglio salutare la bellissima canzone n. 9999 e la splendida non-canzone n.10000, tutti i collaboratori di questo magnifico sito e anche gli ineffabili Admins, pure se perfidi, con un paio di contributi.
Questo è il secondo.
Prima metà del XIX secolo (?)
L’“auction block” era il luogo del mercato dove gli schiavi neri venivano battuti all’asta… la “merce” veniva fatta salire su di un masso, o un palco in pietra o legno, perché potesse essere visionata meglio dai possibili acquirenti…
Stando a quanto sostiene Alan Lomax nel suo “The Folk Songs of North America”, la canzone ebbe origine in Canada dove nell’800, attraverso la cosiddetta “Underground Railroad”, una rete segreta di strade di fuga e di case di accoglienza, si rifugiarono decine di migliaia di afroamericani provenienti dagli Stati schiavisti.
Il testo della canzone compare per la prima volta nella collezione di Negro Spirituals... (Continues)
Questo è il secondo.
Prima metà del XIX secolo (?)
L’“auction block” era il luogo del mercato dove gli schiavi neri venivano battuti all’asta… la “merce” veniva fatta salire su di un masso, o un palco in pietra o legno, perché potesse essere visionata meglio dai possibili acquirenti…
Stando a quanto sostiene Alan Lomax nel suo “The Folk Songs of North America”, la canzone ebbe origine in Canada dove nell’800, attraverso la cosiddetta “Underground Railroad”, una rete segreta di strade di fuga e di case di accoglienza, si rifugiarono decine di migliaia di afroamericani provenienti dagli Stati schiavisti.
Il testo della canzone compare per la prima volta nella collezione di Negro Spirituals... (Continues)
No more auction block for me, no more, no more
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/8 - 21:18
En tiempos de ignominia
Voglio salutare la bellissima canzone n. 9999 e la splendida non-canzone n.10000, tutti i collaboratori di questo magnifico sito e anche gli ineffabili Admins, pure se perfidi, con un paio di contributi.
Questo è il primo
Si tratta di una poesia di José Agustín Goytisolo con cui Paco Ibáñez introduce spesso i propri concerti…
“En tiempos de ignominia”, scritta nel 1994, è stata pubblicata solo dopo la morte del grande scrittore e poeta spagnolo (Barcellona, 1928 - 1999) nell’omaggio intitolato “Goytisolo - Veintisiete voces para un único poema, veintisiete miradas para un mismo rostro” (1999).
“In tempi di ignominia come ora su scala planetaria e quando la crudeltà si estende ovunque fredda e robotizzata [...] che nessuno pensi mai: “Non ne posso più e mi fermo qui”. Meglio guardarli in viso e dire ad alta voce: “Sparate, figli di cagna, siamo milioni e il mondo non è vostro!”
Questo... (Continues)
Questo è il primo
Si tratta di una poesia di José Agustín Goytisolo con cui Paco Ibáñez introduce spesso i propri concerti…
“En tiempos de ignominia”, scritta nel 1994, è stata pubblicata solo dopo la morte del grande scrittore e poeta spagnolo (Barcellona, 1928 - 1999) nell’omaggio intitolato “Goytisolo - Veintisiete voces para un único poema, veintisiete miradas para un mismo rostro” (1999).
“In tempi di ignominia come ora su scala planetaria e quando la crudeltà si estende ovunque fredda e robotizzata [...] che nessuno pensi mai: “Non ne posso più e mi fermo qui”. Meglio guardarli in viso e dire ad alta voce: “Sparate, figli di cagna, siamo milioni e il mondo non è vostro!”
Questo... (Continues)
Tienes tu parte en la felicidad
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/8 - 21:06
La più bella
1993
Trovata per caso su Youtube,non so neanche quale sia il vero titolo. Secondo me merita di stare qui.
Trovata per caso su Youtube,
Se facessi la guerra
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2009/12/7 - 20:35
Questa democrazia
[1961]
Parole di Mario Pogliotti
Arrangiamento di Fausto Amodei
Nell’EP intitolato “Il Cantacronache ben temperato”, canta Mario Pogliotti.
Parole di Mario Pogliotti
Arrangiamento di Fausto Amodei
Nell’EP intitolato “Il Cantacronache ben temperato”, canta Mario Pogliotti.
Ammesso e non concesso
(Continues)
(Continues)
Contributed by Silva 2009/12/7 - 10:45
9999: a Tribute.
10000. Too many words are good for nothing. Only a number is good! December 6, 2009, 11:21 pm.
10000. Too many words are good for nothing. Only a number is good! December 6, 2009, 11:21 pm.
Riccardo Venturi 2009/12/6 - 23:20
S(u)ono diverso
[2009]
Album :Suono diverso
"Fanno la corsa all'oro sopra i continenti
e fanno strage di innocenti che chiamano perdenti"
Per questa frase merita di satre tra le canzoni contro la guerra, oltre ad essere una bella canzone
Album :Suono diverso
"Fanno la corsa all'oro sopra i continenti
e fanno strage di innocenti che chiamano perdenti"
Per questa frase merita di satre tra le canzoni contro la guerra, oltre ad essere una bella canzone
Quello che mi chiedono è quello che non do
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2009/12/6 - 21:06
Suicide Bomber
[2007]
Lyrics & Music by Ralph Buckley
Album: God is Dead
Lyrics & Music by Ralph Buckley
Album: God is Dead
The suicide bomber walked in the door
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2009/12/6 - 21:01
Stuck In Iraq
[2004]
Lyrics by York Taylor
Music by Skiffy Flippo
Album: He Bombed My Daddy
Lyrics by York Taylor
Music by Skiffy Flippo
Album: He Bombed My Daddy
When I was a young man
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2009/12/6 - 20:26
Enola Gay
Credo che la razza umana non si meriti di essere "PADRONA" del nostro pianeta. Spero che la nostra specie si estingua al più presto per lasciare la Terra in mano a tutti gli altri esseri viventi che rispettano la natura. Poi non trovo giusti i vari commenti dei redattori(non so se il termine sia appropriato) che danno contro a chi non la pensa come loro. Se vivete nel mondo reale non potete non accorgervi che l'immigrazione esagerata di questi ultimi anni ha portato solo svantaggi al nostro Paese. La delinquenza c'è dappertutto ma perchè dobbiamo subire anche quella importata? Mi rivolgo a chi scriverà una risposta-io non ho tutto il tempo che avete voi da perdere né tantomeno la vostra preparazione culturale quindi non so se potrò ribattere ad un vostro eventuale commento perche mi sono imbattuto in questo sito x caso e leggendolo mi è venuta voglia di mettere anche alcuni miei pensieri.... (Continues)
ivan 2009/12/6 - 18:14
Beautiful That Way
E' un vero peccato che ci sia gente come te che non capisce il senso delle cose che vengono dette. La cantante chiaramente intendeva dire che si augurava che venisse cancellato il fanatismo, nocivo sia per gli israeliani che per i palestinesi; finchè non viene sconfitto questo cancro non può esserci la pace. Non sta sostenendo la guerra, e il fatto che ci siano iniziative a favore dei bambini di Gaza in terra di Israele mi sembra tutt'altro che una brutta cosa.
Soprattutto quando si trattano certi argomenti bisognerebbe riflettere prima di esprimersi altrimenti si rischia di fare brutte figure come hai appena fatto te.
(Riccardo)
Come no, si augurava che "venisse cancellato il fanatismo" a forza di bombe a grappolo, sostenendo il "lavoro che andava fatto". Quanto alle "iniziative per i bambini di Gaza" in terra di Israele, non commento più neanche la cosa; un po' perché è già stato fatto,... (Continues)
Soprattutto quando si trattano certi argomenti bisognerebbe riflettere prima di esprimersi altrimenti si rischia di fare brutte figure come hai appena fatto te.
(Riccardo)
Come no, si augurava che "venisse cancellato il fanatismo" a forza di bombe a grappolo, sostenendo il "lavoro che andava fatto". Quanto alle "iniziative per i bambini di Gaza" in terra di Israele, non commento più neanche la cosa; un po' perché è già stato fatto,... (Continues)
2009/12/6 - 15:55
Fuck The War
[2007]
"It started with a guitar riff and took off from there. I have been writing songs about the absurdity of this war since the "bushies" sold the idea to our congressmen and of course the media (who they apparently own)....Lie after lie, after lie, after lie.
Fuck the war! It's directed towards those who are responsible and who need to be held accountable:
blah-blah-blah...is anybody listening? "
"It started with a guitar riff and took off from there. I have been writing songs about the absurdity of this war since the "bushies" sold the idea to our congressmen and of course the media (who they apparently own)....Lie after lie, after lie, after lie.
Fuck the war! It's directed towards those who are responsible and who need to be held accountable:
blah-blah-blah...is anybody listening? "
Today is the day that could make me cry 'cause I'm never gonna love again
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2009/12/6 - 13:02
Living The American Dream
[2007]
Lyrics & Music by Ralph Buckley
Album: The Politics of War and Murder
"Living the American dream - An angry song about the state of our country right now...war in Iraq-elections '08 -patriotic act- just what does the 'American dream' mean anymore? '
Lyrics & Music by Ralph Buckley
Album: The Politics of War and Murder
"Living the American dream - An angry song about the state of our country right now...war in Iraq-elections '08 -patriotic act- just what does the 'American dream' mean anymore? '
Livin' the American dream
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2009/12/6 - 12:50
Boat People
[2002]
Album: Take Out
Don't discriminate us, don't despise us.. ALL of us (have been and) are boat people!!
Album: Take Out
Don't discriminate us, don't despise us.. ALL of us (have been and) are boat people!!
Pardon me, bud, I thought you understood,
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2009/12/6 - 10:59
He Bombed My Daddy
[2004]
Lyrics by York Taylor
Music by Skiffy Flippo
Album: He Bombed My Daddy
A Rap Bush Biography ("We made up the Title as a joke - then had to write the song..")
Lyrics by York Taylor
Music by Skiffy Flippo
Album: He Bombed My Daddy
A Rap Bush Biography ("We made up the Title as a joke - then had to write the song..")
My daddy bought me out of the war
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2009/12/6 - 09:20
Song Itineraries:
George Walker Bush II
Pedro's Job (Bush Immigration Song)
[2005]
Lyrics & Music by York Taylor
Album: He Bombed My Daddy
Done in the Woodie Guthrie Protest style. A story of how the Bush policy of "if they have a job they can stay" makes for near slave labor for the Illegal and lost jobs for the legal immigrates and other workers in the trades.
Lyrics & Music by York Taylor
Album: He Bombed My Daddy
Done in the Woodie Guthrie Protest style. A story of how the Bush policy of "if they have a job they can stay" makes for near slave labor for the Illegal and lost jobs for the legal immigrates and other workers in the trades.
Me and Pedro we worked for the man
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2009/12/6 - 09:11
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Bomb Iran
[2007]
Album: THE BEACH BOMBS: Let's have a blast!
Parody lyrics by Rachel Stone. Music by Fred Fassert
Sung to the tune of "Barbara Ann" of the Beach Boys.
Inspired by remarks made by Republican candidate John McCain. Performed by "The Beach Bombs": Rachel Stone, Joel Landy, Dennis Heller at Peoples Voice Cafe in NYC,12/22/07.
Album: THE BEACH BOMBS: Let's have a blast!
Parody lyrics by Rachel Stone. Music by Fred Fassert
Sung to the tune of "Barbara Ann" of the Beach Boys.
Inspired by remarks made by Republican candidate John McCain. Performed by "The Beach Bombs": Rachel Stone, Joel Landy, Dennis Heller at Peoples Voice Cafe in NYC,12/22/07.
Bomb, bomb, bomb. Bomb, bomb Iran.
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2009/12/6 - 08:32
Proposta (Mettete dei fiori nei vostri cannoni)
Chanson italienne – Proposta : Mettete dei fiori nei vostri cannoni – Giganti – 1964
Faut bien dire, dit Lucien l'âne aux yeux bleus clairs quand ils reflètent le ciel sans nuage, faut bien dire qu'en plus de ne pas connaître grand chose à la langue italienne, tu ne connais pas du tout la chanson italienne...
Tu ne devrais pas dire ça, mon ami Lucien tout âne que tu es, de quoi je vais, que dis-je, on va tous les deux avoir l'air à présent. Imagine qu'on a traduit un tas de chansons... Évidemment que ce que tu dis est vrai, mais c'est précisément pour ça qu'on s'est mis à traduire ces chansons... Pour savoir ce qu'elles racontaient...
Et avec le retard que tu te payes, il y a du boulot..., dit Lucien l'âne en grimaçant.
Mais enfin, Lucien mon ami aux oreilles si droites dans le vent qu'on dirait que tu écoutes de la musique, tu sais aussi bien que moi qu'une chanson traduite, c'est une... (Continues)
Faut bien dire, dit Lucien l'âne aux yeux bleus clairs quand ils reflètent le ciel sans nuage, faut bien dire qu'en plus de ne pas connaître grand chose à la langue italienne, tu ne connais pas du tout la chanson italienne...
Tu ne devrais pas dire ça, mon ami Lucien tout âne que tu es, de quoi je vais, que dis-je, on va tous les deux avoir l'air à présent. Imagine qu'on a traduit un tas de chansons... Évidemment que ce que tu dis est vrai, mais c'est précisément pour ça qu'on s'est mis à traduire ces chansons... Pour savoir ce qu'elles racontaient...
Et avec le retard que tu te payes, il y a du boulot..., dit Lucien l'âne en grimaçant.
Mais enfin, Lucien mon ami aux oreilles si droites dans le vent qu'on dirait que tu écoutes de la musique, tu sais aussi bien que moi qu'une chanson traduite, c'est une... (Continues)
PROPOSITION : METTEZ DES FLEURS À VOS CANONS
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2009/12/5 - 16:46
La canzone del disertore
Version française – LA CHANSON DU DÉSERTEUR – Marco Valdo M.I. – 2009
Chanson italienne – La Canzone del Disertore – Nuove Tribù Zulu – 2003
Salut à toi, Lucien l'âne.
Salut à toi, Marco Valdo M.I., te voilà encore avec une chanson de déserteur...
Eh oui, mon ami aux oreilles d'ébène et aux lèvres aux nuances de rose. Je suis là à nouveau avec mes chansons de désertion sous le bras. Te souvient-il des autres ?
Sans doute, dit Lucien l'âne, et je vais même te les récapituler: jusqu'ici, on a eu celle de Boris Vian, celle de Jerrinez, celle que tu écrivis pour Joseph, celle d'Ascanio Celestini... et je vais même te surprendre en en rajoutant une qu'on avait oubliée... Celle de Mario Di Leo, « Uno dal pensiero diverso », que tu avais traduite par « Celui qui pense autrement ». Celle-là me tient particulièrement à cœur d'ailleurs, cette histoire du paysan qui ne veut pas tuer et qui trouve... (Continues)
Chanson italienne – La Canzone del Disertore – Nuove Tribù Zulu – 2003
Salut à toi, Lucien l'âne.
Salut à toi, Marco Valdo M.I., te voilà encore avec une chanson de déserteur...
Eh oui, mon ami aux oreilles d'ébène et aux lèvres aux nuances de rose. Je suis là à nouveau avec mes chansons de désertion sous le bras. Te souvient-il des autres ?
Sans doute, dit Lucien l'âne, et je vais même te les récapituler: jusqu'ici, on a eu celle de Boris Vian, celle de Jerrinez, celle que tu écrivis pour Joseph, celle d'Ascanio Celestini... et je vais même te surprendre en en rajoutant une qu'on avait oubliée... Celle de Mario Di Leo, « Uno dal pensiero diverso », que tu avais traduite par « Celui qui pense autrement ». Celle-là me tient particulièrement à cœur d'ailleurs, cette histoire du paysan qui ne veut pas tuer et qui trouve... (Continues)
LA CHANSON DU DÉSERTEUR
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2009/12/5 - 13:23
La morte del disertore
Version française – LA MORT DU DÉSERTEUR – Marco Valdo M.I. – 2009
Chanson italienne – La Morte del Disertore – Ascanio Celestini – 2007
Tiens, dit l'âne Lucien en se secouant pour faire glisser la pluie d'entre ses oreilles, voilà encore un déserteur.
Et bien oui, dit Marco Valdo M.I. en souriant, en voici encore un. Mais par ces temps guerriers, où ceux qui n'ont que le mot paix à la bouche envoient plein de soldats massacrer les gens d'ailleurs, un déserteur de plus n'est pas de trop. Et si je n'ai rien oublié de ceux dont nous avons déjà parlé, j'en compte au moins trois : celui de Boris Vian, à la place d'honneur, celui de Jerrinez et celui de Dachau Express, notre ami Joseph-Giuseppe Porcu, pour qui nous fîmes 24 canzones. Et j'en oublie peut-être...
Oui, tu en oublies..., dit l'âne Lucien. Au moins un. Celui-ci, celui d'aujourd'hui, celui de Celestini...
Tu as raison, mon ami... (Continues)
Chanson italienne – La Morte del Disertore – Ascanio Celestini – 2007
Tiens, dit l'âne Lucien en se secouant pour faire glisser la pluie d'entre ses oreilles, voilà encore un déserteur.
Et bien oui, dit Marco Valdo M.I. en souriant, en voici encore un. Mais par ces temps guerriers, où ceux qui n'ont que le mot paix à la bouche envoient plein de soldats massacrer les gens d'ailleurs, un déserteur de plus n'est pas de trop. Et si je n'ai rien oublié de ceux dont nous avons déjà parlé, j'en compte au moins trois : celui de Boris Vian, à la place d'honneur, celui de Jerrinez et celui de Dachau Express, notre ami Joseph-Giuseppe Porcu, pour qui nous fîmes 24 canzones. Et j'en oublie peut-être...
Oui, tu en oublies..., dit l'âne Lucien. Au moins un. Celui-ci, celui d'aujourd'hui, celui de Celestini...
Tu as raison, mon ami... (Continues)
LA MORT DU DÉSERTEUR
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2009/12/4 - 23:21
Jim
Album:It's Still the 60's
Remember in our college days of Vietnam and student rights,
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2009/12/4 - 16:22
The Politics of War and Murder
[2006]
Lyrics & Music by Ralph Buckley
Album: God is Dead [2007]
This tune is a protest in a sense, a live performance of alternative blues meets the lyrical imagery of the horrors and absurdities of senseless violence and murder. Racism, holocaust, slavery, torture...the politics of war and murder...
Lyrics & Music by Ralph Buckley
Album: God is Dead [2007]
This tune is a protest in a sense, a live performance of alternative blues meets the lyrical imagery of the horrors and absurdities of senseless violence and murder. Racism, holocaust, slavery, torture...the politics of war and murder...
The words that I say don't mean nothin'
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2009/12/4 - 13:01
Noi siamo gli asini
Volevo solo suggerire e segnalare che, a proposito di pazzia e lotta dei manicomi, c'è una canzone molto bella che non può assolutamente non essere ricordata: si intitola "Sul nido del cuculo" ed è tratta dall'omonimo disco di Mario Castelnuovo, del 1988; si tratta della storia d'amore tra due pazienti di un manicomio, un amore contrastato dall'ipocrisia della società: ci sono dei passaggi davvero molto intensi e struggenti... (il video si trova su YouTube)
Il titolo è un ovvio riferimento al film "Qualcuno volò sul nido del cuculo", di Milos Forman (1976, se non sbaglio), ispirato a sua volta dall'omonimo romanzo di Ken Kesey
Il titolo è un ovvio riferimento al film "Qualcuno volò sul nido del cuculo", di Milos Forman (1976, se non sbaglio), ispirato a sua volta dall'omonimo romanzo di Ken Kesey
Andrea 2009/12/3 - 14:47
Manifiesto
...ed infatti sei morto cantando parole vere, di vera libertà... mentre quei maiali ti torturavano, ti deridevano e ti uccidevano...
...Victor, la tua voce risuonerà in eterno, la tua sarà sempre una canzone nuova, una canzone immortale... rivivrà nel cuore del tuo popolo, di ogni popolo del mondo che cerca la libertà...
Hasta Siempre Victor...
by HMMurdock
...Victor, la tua voce risuonerà in eterno, la tua sarà sempre una canzone nuova, una canzone immortale... rivivrà nel cuore del tuo popolo, di ogni popolo del mondo che cerca la libertà...
Hasta Siempre Victor...
by HMMurdock
Andrea 2009/12/3 - 14:38
Guerra por la paz
feat. Tote King
Album: A Fuego Abierto (2003)
Album: A Fuego Abierto (2003)
[Keyo]
(Continues)
(Continues)
Contributed by Claudio 2009/12/3 - 13:48
Workin' In the Foondry
[2000]
Lyrics and music Stuart Simpson
Album: The Bo'ness Ballads [2005]
Lyrics and music Stuart Simpson
Album: The Bo'ness Ballads [2005]
"With The big Foondry Chorus. A somewhat humorous look at Victorian working conditions. Acoustic Guitar and banjo. In the Scottish Folk style, I think!
The song deals with conditions for Iron Foundry (Foondry) workers from 1850 to the 1950s, where jobs were almost hereditary, passed from father to son, and housing was owned by the foundry owners. Inspired in part by my uncle Ian, who worked there for all his working life. "
The song deals with conditions for Iron Foundry (Foondry) workers from 1850 to the 1950s, where jobs were almost hereditary, passed from father to son, and housing was owned by the foundry owners. Inspired in part by my uncle Ian, who worked there for all his working life. "
Workin' in the foondry, tryin' tae mak a wage,
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2009/12/3 - 12:11
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Jingle Bells (Vietnam)
Anonymous
Testo trovato su Mudcat
JUNGLE BELLS
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/3 - 10:14
Chanson des Vaudois
Naturalmente ho mandato il mio contributo sulla beidana a Pino Costa, il Maestro che le forgia di nuovo, negli stessi luoghi che le videro impugnate dai valdesi contro l'intolleranza e la repressione, per la libertà...
Pubblico quanto Pino Costa mi ha scritto in risposta il 1 dicembre scorso, un messaggio stringato ma che credo importante:
"Ciao Alessandro, scusa se ti rispondo con un pò di ritardo. Considero quello che mi hai mandato un gradito regalo.
Quello che penso su tutto ciò occuperebbe troppo spazio e troppo tempo per dirlo con una certa compiutezza.
Sono sicuramente antimilitarista mentre ho sempre avuto dei dubbi sul pacifista, pur considerandolo un alto e nobile ideale... Vorrei che nessuno mai dovesse essere stato costretto a trasformare un attrezzo da lavoro in un arma, invece a qualcuno è toccato...
E questo mondo continua a sfornare soprusi tali da rendere facile vedere... (Continues)
Pubblico quanto Pino Costa mi ha scritto in risposta il 1 dicembre scorso, un messaggio stringato ma che credo importante:
"Ciao Alessandro, scusa se ti rispondo con un pò di ritardo. Considero quello che mi hai mandato un gradito regalo.
Quello che penso su tutto ciò occuperebbe troppo spazio e troppo tempo per dirlo con una certa compiutezza.
Sono sicuramente antimilitarista mentre ho sempre avuto dei dubbi sul pacifista, pur considerandolo un alto e nobile ideale... Vorrei che nessuno mai dovesse essere stato costretto a trasformare un attrezzo da lavoro in un arma, invece a qualcuno è toccato...
E questo mondo continua a sfornare soprusi tali da rendere facile vedere... (Continues)
Alessandro 2009/12/3 - 08:48
Per i morti di Reggio Emilia
POUR LES MORTS D'EMILIE-ROMAGNE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/2 - 23:08
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