Con la "crisi", ecco il solito spottino della Coca-Cola: una bimbetta pseudopisana (in realtà romana) fa tutta la saputella tipo "cose vere della vita" (tra le quali la Coca Cola, ovviamente):
Le viene opportunamente risposto con un controspot dove una vera bimbetta pisana (in realtà Sergio Sironi!) fa opportuna opera di distruzione (e, in definitiva, di resistenza) in pisano grezzo:
"Mi chiamo Giulia e vivo a Pisa. Abbasso i' Livorno. Urtimamente tutti parlano di grisi; ma io sono ottimista, tanto mi' pa' è ricco che fa schifo ar majale...forze perché a me mi garbano le 'ose semprici! Io preferisco andà 'n bici che in una macchina da portajoni, e piuttosto che andà ar resort, mi garba di più andà 'n vaanza dalla mi' nonna che sta davanti a' soffioni boraciferi di Larderello, e infatti la su 'asa puzza di palude. Preferisco la pasta alla... (Continues)
Riccardo Venturi 2009/6/18 - 00:27
"La Coca Cola è un gran regalo
soldato yankee ce lo portò"
Non è del tutto vero; la penetrazione commerciale della Coca Cola Company in Europa è cominciata molto prima della seconda guerra mondiale, in un periodo storico in cui la maggioranza dei paesi del continente aveva governi autoritari o dittatoriali.
La seconda guerra mondiale complicò non poco la vita delle filiali europee, specie di quelle che avevano sede in paesi dell'Asse, perché impedì per anni l'arrivo dei concentrati dalla casa madre. Nel Belgio occupato si cominciò per la prima volta a produrre "Fanta": una bevanda che ai tempi non aveva nulla a che vedere con l'aranciata e che mi pare si facesse con gli scarti della fabbricazione del sidro.
La presenza della Coca Cola tra i generi di consumo maggiormente graditi alle truppe alleate permise, nell'immediato dopoguerra, di far dimenticare certi trascorsi (tipo gli impianti di imbottigliamento tedeschi) e di cavalcare con il marketing la vittoria alleata.
Lo spot di Giulia l'ho sentito prima alla radio e poi visto in TV. Il mio primo impulso è stato quello di strangolare Giulia, ma non ho potuto perché lei era virtuale. So che lo spot ha fatto incavolare anche il sindaco di Pisa.
Non ho mai comperato la coca cola e ne ho anche crudelmente privato la mia prole anche nell'età in cui bisogna fare come tutti gli altri...
ringrazio Gianni per il testo della seconda strofa di "quando lei arriverà", che ho letto solo ora in quanto ritenevo che dopo 2 anni sarebbe stato vano cercare ancora una risposta. Oggi ci ho riprovato ed ho avuto la cradita sorpresa. Non credo che ci fosse un intermezzo, ma piuttosto una seconda strofa. Mi sembra ricordare che faceva riferimento a un postino. Ma potrei sbagliare. Grazie comunque.
Corrado
Versão grega / Μετέφρασε στα Ελληνικά / Versione greca / Version grecque / Kreikankielinen versio:
Ρικάρδος Βεντούρης, 18-6-2009 04:26
Στο 1958 ο Τζοζέ Αφόνσο γράφει αυτό το “βρικολακικό” τραγούδι, με καταφανείς μεταφορές, που γίνεται γρήγορα ένας σταθμός στη πορτογαλική τραγουδοποίηση αντιφαστιστικής αντίστασης μαζί με τη Trova do vento que passa του Αντριάνο Κορρέγια ντε Ολιβέιρα. Σ'αυτήν την περίοδο, ο Τζοζέ Αφόνσο συνοδεύει και στηρίζει το κίνημα που έχει συγκεντρωθεί περί της υποψηφιότητος στη Προεδρία του Ουμπέρτο Ντελγκάντο. Πρόκειται περί εκλογών με τις οποίες ο καθεστώς θέλει να εκδηλώσει το “δημοκρατικό άνοιγμα” του, και γι'αυτό έχει επιτρέψει σ'έναν αντιτιθεμένο να κατεβεί ως υποψήφιος· μολαταύτα, το “άνοιγμα” είναι μόνο μια επίφαση και διαπράττονται κατά την αντιπολιτεύση κάθε λογής εκλογικές λοβιτούρες και βίαιοι εκφοβισμοί· φυσικά, κερδίζει ο υποψήφιος του καθεστώτος (ο Αμέρικο... (Continues)
Dopo aver corretto lo spagnolo veramente raccapricciante della canzone, devo dire che la sua versione "primitiva" prevedeva una strofa anche in portoghese (mi sembra che dovesse cantarla proprio la Pastorino) che era stata tradotta dal sottoscritto in condizioni folkloristiche, durante una piola, sulle "rampe" di San Niccolò a Firenze mentre tutti eravamo notevolmente ebbri e il buon Vittorio Merlo s'infilava vestito in una fontana mentre era a pisciare. Era il 6 dicembre 2003; tempi che furono!