SPAGNOLO / SPANISH / ESPAGNOL / ESPANJA [2]
Versión castellana de Marcia Rosati
Versione spagnola di Marcia Rosati
Spanish version by Marcia Rosati
Version espagnole de Marcia Rosati
Marcia Rosatin espanjankielinen käännös
[2008]
J'aime beaucoup ce travail que fait Alessandro pour faire découvrir la chanson française. C'est vraiment remarquable et pour tout dire, fabuleux. Fabuleux, au sens où c'est un enrichissement collectif, où il fait œuvre de passeur d'audaces et de paroles. Moi,je le croise dans l'autre sens - de l'italien vers le français et c'est justement ce chassé-croisé qui donne à Canzoni contro la Guerra toute sa dimension. Tous ceux qui apportent leur pierre savent combien il est difficile, combien il faut y consacrer de la denrée la plus précieuse : le temps - ce temps que précisément les exploiteurs en tous genres volent aux gens en échange de quelques spiccioli, d'une aumône... On veut nous faire croire que le temps c'est de l'argent... mais c'est faux, le temps, c'est de la vie et ces faussaires changent la vie en argent... Boris Vian disait Gagner ma vie ? Mais pourquoi je devrais gagner ma vie,... (Continues)
Marco Valdo M.I. 2009/4/8 - 09:53
Ciao Marco Valdo M.I., e grazie.
Grazie soprattutto per il tuo di lavoro, che è originale... io non sono che un compilatore, un "saccheggiatore" della creatività altrui. E, se devo essere sincero, collaboro alle CCG non solo perchè le guerre e chi le scatena mi stanno sonoramente sul culo ma anche perchè ho la fortuna di lavorare pochissimo (non perchè abbia poco da fare ma perchè ho imparato col tempo ad essere estremamente rapido ed efficiente) e la sfortuna di guadagnare pochissimo (sicchè, uscito dall'ufficio sovente non mi resta altro da fare che tornare a casa e accendere il pc e continuare la ricerca di nuove canzoni...).
E poi devo dire che collaborare alle CCG - anche se mi sono sempre rifiutato di fare l'admin - mi gratifica molto. Anzi, mi prendo solo le gratificazioni senza gli scazzi, i troll, i fulminati, i cretini o i nazzi che spesso si devono sucare Riccardo e gli altri... (Continues)
Riguardo a nazifasci, trolli, dementi, pittori, spammatori (chi non è admin non immagina le tonnellate di spam che riceve questo sito e che dobbiamo cancellare a mano) eccetera non esiste ovviamente nessuna statistica; ma temo che doverseli sciroppare costi almeno una ventina di pagine all'anno; pagine che poi facciamo, naturalmente, ma che faremmo senz'altro prima e meglio senza questi inconvenienti. Ma tant'è.
Comunque, io approfitto di questa discussione per una propostaccia. Molto semplice: riprovo a ririririproporre a Alessandro di fare l'admin, dato che oramai si è impratichito in ogni cosa e che la sua presenza anche "dall'altra parte" del sito ci darebbe una manaccia non indifferente. Alessandro, dormici su che la notte porta consiglio, e poi facci sapere :-)
Guerra e terremoto si somigliano, tragicamente. Il confine tra la guerra, tragedia provocata dall'uomo, e il terremoto, catastrofe naturale (cui l'uomo però, spesso, dà una mano più che decisiva) è sottile; distruzione, macerie, morte sono le stesse.
In questa pagina si parla di un paese irpino, Balvano, che ha dovuto, nella sua storia, subire entrambe le tragedie: quella della guerra e quella di un terremoto rovinoso. Era il 23 novembre 1980.
Il 6 aprile 2009 la storia si ripete a Onna, frazione del comune dell'Aquila. Onna, adesso, è un paese distrutto interamente dal terremoto. Si contano al momento circa 20 vittime accertate, ma è possibile che siano molte di più (su 400 abitanti).
Ma Onna ha subito anche gli orrori della guerra. L'11 giugno del 1944 fu infatti teatro di una strage nazifascista che provocò 16 vittime tra la popolazione inerme;... (Continues)
CCG/AWS Staff 2009/4/7 - 01:29
War and Earthquake. Balvano and Onna.
War and earthquake are tragically like. The borderline between war, a tragedy caused by man, and earthquake, a natural disaster (though often much helped by man) is very thin: destruction, ruins, death are the same.
This page is about an Irpinian village, Balvano, that had in its history to pass through both tragedies: the war and a destructive earthquake. It was on November 23, 1980.
On April 6, 2009, the story repeats itself in Onna, a small village in the Municipality of L'Aquila. Now Onna is totally destroyed by the earthquake. About 20 victims have been ascertained, but their number may be much more (out of 400 inhabitants).
But Onna had to suffer the horror of war, too. On June 11, 1944, it was the scene of a Nazist massacre that caused 16 victims among the unarmed population; a few days before the massacre, on June 2, 1944, a young woman had... (Continues)
In Abruzzo più di un centinaio di morti, e decine di migliaia di senzatetto.
In Parlamento il solito accordo bipartisan: ''questo non è il momento delle polemiche''.
Certo, sarebbe assurdo parlare di norme antisismiche dopo un sisma.
Parliamo di norme antiforfora.
Poi magari diamo fuoco anche alle baraccopoli degli abruzzesi sfollati come facciamo con quelle dei rom.
Questo non è il momento di parlare di speculazione edilizia, incuria, ecomafia, corruzione, per riflettere su quanto sia appropriata la definizione "condono tombale".
È il momento di dare al governo la possibilità di sfruttare la tragedia come ennesimo spot "sociale" per le elezioni europee.
Qualcosa tipo la strappona sdraiata sulla monnezza che ringrazia il governo di avere "ripulito Napoli", ma più in grande, e a reti semi-unificate.
I pezzi grossi da Vespa, il gran... (Continues)
Montségur. La stele che ricorda il rogo degli ultimi càtari dell'Occitania, marzo 1244.
Il luogo ancora oggi si chiama "Pratz dels Crematz", in francese "Champ des Cremats"...
Alessandro 2009/4/7 - 10:36
Un interessante scritto sulla persecuzione contro i càtari francesi (albigesi)...
Un altro scritto sul dimenticato assedio di Sirmione, nel 1276, quando Mastino della Scala catturò tutti i càtari lombardi che lì si erano rifugiati per sfuggire alle persecuzioni. Gli "eretici" furono fatti marcire per due anni nelle prigioni di Verona e poi, nel 1278, in 200 furono bruciati nell'Arena, in un solo gigantesco rogo...
Du disque «Giù ( il n'a pas été facile de tomber si bas)» – 2008
Comme on le constatera à la lecture, c'est une chanson qui n'a pu que plaire à Marco Valdo M.I. lequel s'est de toujours insurgé contre cette foire aux racontars fols, aux crédulités mercantilisées, aux superstitions messianiques d'où qu'elles viennent et quel que soit le canal par lequel elles se répandent. L'inconvénient avec ces immensités stupides, avec ces mansuétudes paradisiaques, ces agglomérations pharisiennes, ces rites et ces messes télévisuelles, ces gesticulations présidentielles et œcuméniques, c'est qu'en définitive, tout cela finit dans de jolis bains de sang ou dans un désert mental où coule le fleuve de l'arrogance et de l'avidité.
Les endormeurs, les marchands de sable et les charlatans s'agitent en cadence sur les écrans, entourés d'assistantes aux sourires angéliques, aux poitrails dorés, aux yeux de vaches... (Continues)