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White as Snow

White as Snow
BIANCO COME NEVE
(Continues)
2009/12/24 - 22:52
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The Backlash Blues

The Backlash Blues
Non so se la traduzione del titolo come "rifiuto" sia corretta... "Backlash" significa letteralmente "reazione violenta" ma anche "ritorno"...
LE BLUES DU REFUS
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/24 - 21:02
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Are You a Citizen Or Are You a Slave ?

Are You a Citizen Or Are You a Slave ?
[2003]
Songwriters: Victor René Sadot & Cindy Abramowicz Hubschmitt
Album: Broadsides & Retrospectives [2005 - Crazy Planet Band]

Written with Cindy Hubschmitt, the song challenges cynicism and apathy about social justice issues. It could become an anthem if it gets heard...

Comments by Vic Sadot (1 2)
Are you a Citizen? - Or are you a Slave?
(Continues)
Contributed by giorgio 2009/12/24 - 19:57
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The Patriot Call

[2005]

Song about what patriotism REALLY should be: taking care of one's country...
"I was motivated to write this song due to the misinterpretation that patriotism is about killing people when a leader shoves an unwilling country into war."
In this country there's a choice
(Continues)
Contributed by giorgio 2009/12/24 - 19:48
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Catene

Catene
Sento il sangue freddo
(Continues)
Contributed by Donquijote82 2009/12/24 - 19:26
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Africa Nera

Ho 7 anni e sono africano
(Continues)
Contributed by Donquijote82 2009/12/24 - 19:24
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Migranti

Migranti
1999
In tel vento sonà
Ci sono giorni passati a inventare
(Continues)
Contributed by Donquijote82 2009/12/24 - 19:21
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Darquier

Darquier
[1979]
Pubblicata su di un 45 giri nel 1979, poi eseguita dal vivo in una tournée del 1980 e inserita nell’album live “Répression dans l'Hexagone”, registrato nel corso di quella tournée ma pubblicato solo nel 1992.

Testo trovato sul sempre ottimo l’histgeobox



Una canzone dedicata a Louis Darquier de Pellepoix, uno dei tanti cani fascisti che all’interno del governo di Vichy servirono i nazisti durante l’occupazione della Francia.
Figlio di famiglia alto borghese, Darquier de Pellepoix vantava origini nobili e si faceva chiamare col titolo di barone… Fancazzista, disonesto, nazionalista, virulento antisemita, il “barone” era l’uomo ideale per i nazisti, che lo vollero – contro il parere del maresciallo Pétain, che giudicava Darquier de Pellepoix un esaltato torturatore e un ladro – a capo dell’ufficio affari ebraici del governo di Vichy. Fu proprio Darquier de Pellepoix, insieme al... (Continues)
L'homme respecté
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/24 - 14:38
Song Itineraries: Extermination camps
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Nouveau Monde

Nouveau Monde
[1997]
Album "T'es fou"

Canzone dedicata alla "conquista che non scoprì l'America", per dirlo con Eduardo Galeano...
Quand je bois de l'eau, de l'eau, de l'eau,
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/24 - 13:02
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La rose et le réséda

La rose et le réséda
[1943]
Album “Les Choses de rien”

Una poesia di Louis Aragon, poeta e scrittore francese, attivista nella Resistenza, partecipe del movimento dadaista e fondatore di quello surrealista (si veda su questo sito Boulevard Aragon, canzone a lui dedicata da Serge Reggiani).

Apparve per la prima volta nella primavera del 1943 su di un giornale di Marsiglia e l’anno successivo Aragon la incluse nella sua raccolta intitolata “La Diane Française”, aggiungendovi una dedica a quattro membri della Resistenza, due cristiani (“Colui che crede al cielo”, la reseda, una pianta erbacea con proprietà calmanti) e due comunisti (“Colui che non crede al cielo”, la rosa), assassinati dai nazisti:

À Gabriel Péri et d’Estienne d’Orves
comme à Guy Môquet et Gilbert Dru

Gabriel Péri era un giornalista ed attivista del Partito comunista. Honoré d'Estienne d'Orves era un ufficiale della marina francese, vicino... (Continues)
Celui qui croyait au ciel
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/24 - 12:30
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Fleur de Paris

Fleur de Paris
[1944]
Parole di Maurice Vandair
Musica di Henri Bourtayre

Cette chanson que chante Maurice Chevalier est pleine de symbolisme. En général, la « fleur de Paris » est la patrie ou l’esprit français. Mais aussi, presque chaque vers décrit un autre aspect que la fleur symbolise en particulier.
Les premiers vers disent «mon épicier l’avait gardée dans son comptoir, le percepteur la conservait dans son tiroir.» Je crois que c’est une référence aux faux papiers que les Résistants faisaient. Ce qu’ils cachaient peut être aussi le procès verbal des rentrées d’argent. Par exemple, si un percepteur ne reportait pas la vraie quantité qu’on avait produite c’était une forme de résistance.
Le cinquième vers dit : «l’ex-caporal en parlait à l’ex-général». Ce vers parle de Charles de Gaulle et les Forces Françaises Libres ainsi que ceux qui se sont battus contre les Nazis. Le sujet de la chanson est... (Continues)
Mon épicier l'avait gardée dans son comptoir
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/24 - 11:42
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Soldats sans armes

Soldats sans armes
[1966]
Parole di Maurice Vidalin
Musica di Maurice Jarre

Si tratta della canzone presente sul lato B di un 45 giri pubblicato nel 1966. Sul lato A, Paris en colère
Dopo l'omaggio ai combattenti della Liberazione, ecco quello alle migliaia di "soldati senza armi", i civili sconosciuti che quella liberazione resero possibile con la loro resistenza di tutti i giorni, costata un altissimo tributo di sangue.
La guerre était perdue
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/24 - 11:23
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Paris en colère

Paris en colère
[1966]
Parole di Maurice Vidalin
Musica di Maurice Jarre

Agosto 1944. Liberazione di Parigi.
Que l'on touche à la liberté
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/24 - 11:14
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Il y avait une ville

Il y avait une ville
Una canzone sull'olocausto atomico di Hiroshima e Nagasaki, scritta nel 1958 e poi inclusa nell'EP "Claude Nougaro" del 1964.
Que se passe-t-il?
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/24 - 10:31
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Extracomunitario

Extracomunitario
Dall'unico album della band, "Pislas" (1993)

E insomma, questo pezzo ha più di quindici anni, quindici anni, inserire imprecazione a scelta.
Ma sembra parli esattamente del 2009. Due ipotesi: (1) I Paolino erano profeti, vedevano già quanto saremmo diventati stronzi; (2) Siamo sempre stati stronzi così, procediamo nella stronzaggine in moto rettilineo uniforme, la sensazione di peggiorare è un'illusione prospettica.

Sia come sia, correggerei soltanto due osservazioni. "Non sei informato al di fuori della tua cultura": si è poi capito che ne sappiamo poco anche di quest'ultima. "Non sei cattivo". Ecco, secondo me dobbiamo cominciare a dircelo: siamo cattivi. Siamo gente cattiva, ossessionati dai nostri difetti e prontissimi a rifarci su chi è più sfigato di noi.

Di buono c'è che a Natale continuiamo a festeggiare un extracomunitario. Questo non ce lo può togliere nessun leghista.

(commento di leonardo da piste - noi postiamo per la gente che lavora)
Io non sono mica razzista, però
(Continues)
2009/12/24 - 10:00
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Stranizza d'amuri

Stranizza d'amuri
Gentile Riccardo, le tue parole sul piacevole obbligo, mi fanno piacere. Le scuse invece non erano affatto necessarie. Ciò che ho scritto su Reset, era un "autodileggiarmi", un voler provare ad essere spiritoso. Ed è vero che non si arriva dopo o secondi (1). L'importante è che questa stupenda canzone di Francuzzu (2) ci sia. Non poteva mancare una canzone che fa intensamente vibrare l'anima.
Natale Adornetto - Catania

(1) Del resto, sono anche altre le canzoni che volevo segnalare ma che ho già qui piacevolmente viste inserite, come, ad esempio, "Mafia e parrini" di Rosa Balistreri e "Canzone per Alda Merini" di Roberto Vecchioni, su cui ho scritto sempre su Reset. E tante altre volte ho incluso nei miei articoli canzoni che si trovano qui, non mancando di linkarvi.
(2) Francuzzu è il diminuitivo/vezzeggiativo di Franco. Il diminuitivo/vezzeggiativo dalle mie parti (ma penso che sia così... (Continues)
Natale Adornetto 2009/12/23 - 23:32
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Primavera di Praga

Primavera di Praga
Le CCG/AWS - Sezione Intrattenimento sono liete di presentare il:
AWS/CCG - Entertainment Division is happy and proud to present the:



VINCENZO MINICI SHOW®
ovvero: Un itagliano degli anni zero


Viene mantenuta la grafia originale. TUTTO DA COMMENTI ORIGINALI SULLE CCG!!!

1.

"vincenzo minici

è facile essere comunisti e condannare il regime comunista spietato e sanguinario come quelo nazista ed anche di più vergogna v ergogna vergogna"

2.

"ricordiamo le vittime del comunismo da piazza tien a men a prAGA vergogna vergogna vergogna"

3.

"si prega di non effettuare la censura comunista vi"

4.

"comunisti rispondete 339 4730426 vincenzominici@tiscali.it"

5.

"c'e la censura comunistoanarcoide?"

6.

"voi siete la guerra e l'ingiustizia sociale altro che"
CCG/AWS Staff 2009/12/23 - 22:54

Pornostar

Pornostar
Buonasera,
non mi intendo di musica, ma visto il nome uguale ( il che non è semplice) al mio le Auguro Buone Feste e un Felice NATALE!!!
Scusi per la mia intromissione...

Massimo Chiacchio
massimo chiacchio 2009/12/23 - 22:25
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Giorgio Gaber: I reduci

Giorgio Gaber: I reduci
Un interessante commento critico da Luvemil's Blog:

Su un sito ho letto la dicitura canzoni contro la guerra e poi il testo di “I reduci” di Gaber.

Il testo è il seguente:

[...]

Ovviamente sono rimasto scandalizzato dal fatto che fosse citata come canzone contro la guerra, e mi sono affrettato a mandare un commento, andato perduto per la mia stupidità, ma fa niente.

Il punto è: leggete il testo “dalle scuole ai quartieri alle fabbriche per confrontarsi / decidere insieme la lotta in assemblea.”, “come se capir la crisi voglia dire / che la crisi è risolta.”, “ma il fatto di avere la coscienza / che sei nella merda più totale / è l’unica sostanziale differenza / da un borghese normale.”. Questa non è roba da guerra, è lotta di classe.

Estrapolare solo gli ultimi versi

E allora ci siamo sentiti insicuri e stravolti
come reduci laceri e stanchi, come inutili eroi,
con le... (Continues)
Riccardo Venturi 2009/12/23 - 22:12
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Giuni Russo e Franco Battiato: Strade Parallele (Aria Siciliana)

Giuni Russo e Franco Battiato: Strade Parallele (Aria Siciliana)
[1994]

Testo di Giuseppa Romeo, in arte Giuni Russo (1951-2004)
Musica di Maria Antonietta Sisini
Interpretata assieme a Franco Battiato
Album: Se fossi più simpatica sarei meno antipatica (1994)
Lyrics by Giuseppa Romeo, known as Giuni Russo (1951-2004)
Music by Maria Antonietta Sisini
Performed in duet with Franco Battiato
Album: Se fossi più simpatica sarei meno antipatica ("If I were more pleasant, I would be less unpleasant") (1994)
Στίχοι της Δζιουζέππα Ρομέο, γνωστή με το καλλιτεχνικό ψευδώνυμο Δζιούνι Ρούσσο (1951-2004)
Μουσική της Μαρία Αντονιέττα Σιζίνι
Εκτέλεση σε ντουέτο με τον Φράγκο Μπαττιάτο
Αλμπουμ: Se fossi più simpatica sarei meno antipatica (“Αν ήταν πιο συμπαθητική, θα ήταν λιγότερο αντιπαθητική”) (1994)

Debbo la conoscenza di questa canzone a un curioso tipo, noto come Io Non Sto Con Oriana, che ogni tanto si fa vedere anche in questo sito con qualche commento... (Continues)
Dumínica jurnata di sciroccu
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2009/12/23 - 16:05
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Woman Of The Ghetto

Woman Of The Ghetto
[1969]
Album "The Spice of Life"
Parole di Marlena Shaw
Musica di Richard Evans e Bobby Miller

Testo trovato sul sempre ottimo l’histgeobox

Potremmo dire che si tratta di una Say It Loud - I'm Black and I'm Proud in versione femminile cantata da una delle più belle voci black del soul americano....

Poche canzoni raccontano con tanta chiarezza il razzismo sistemico a cui sono sottoposti i neri negli Stati Uniti. Woman of the ghetto descrive le inner city in cui sono segregati i neri più poveri, esclusi dall’istruzione e dal lavoro, e abbandonati a gang e malavita. “Come dai da mangiare a un figlio sapendo che ne lascerai un altro affamato?”, chiede la cantante con voce ferma, quasi da predicatrice. La linea di basso e le percussioni creano quasi una tela bianca che viene riempita di colore dalla voce urgente e ricca di sfumature di Marlena Shaw.

Emily Lordi, autrice del libro The... (Continues)
I was born and raised in a ghetto
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/23 - 15:30
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17 Octobre

17 Octobre
[2006]
Album “Table d'écoute”



Con Paris, Oct61 un’altra canzone che racconta del terribile 17 ottobre 1961 a Parigi, la “nuit noire” nel corso della quale la polizia fascista e razzista del prefetto Maurice Papon (già prefetto della Gironde tra il 1942 e il 1944, durante il regime di Vichy) si scatenò contro un corteo di algerini e maghrebini che manifestava per l’indipendenza dell’Algeria (mentre erano già in corso negoziati tra Francia e FLN) e contro gli omicidi extragiudiziali compiuti quasi quotidianamente dalle forze dell’ordine contro gli immigrati nord-africani. L’ordine del massacro venne direttamente da Papon che dichiarò in radio e televisione “Per ogni colpo dato ne restituiremo dieci”… Ma fu peggio di una decimazione: ai 300 maghrebini uccisi nel corso del 1961 se ne aggiunsero altre decine (tra i 50 e i 200, non è mai stato possibile appurare il numero esatto) assassinati... (Continues)
Alger, capitale, au commencement des « sixties »
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/23 - 14:36
Song Itineraries: The Algerian War
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Paris, Oct61

Paris, Oct61
[1995]
Album “Les Choses de rien”

Testo (corredato di approfondita scheda storica) trovato sull’imprescindibile l’histgeobox



Parigi, 1961.
In Algeria la guerra era al suo culmine e, anzi, si era ormai da tempo trasferita in suolo francese, dove vivevano già all’epoca non meno di 400.000 immigrati algerini, 150.000 solo nella regione di Parigi. La comunità algerina, e per analogia con essa, tutti i nordafricani immigrati in Francia vivevano in un clima di insicurezza permanente, vessati di continuo dai controlli, dalle retate e dalle violenze della polizia e vittime del razzismo e del fascismo di molti francesi. Un paio d’anni prima, il prefetto di Parigi Maurice Papon (già funzionario di polizia durante il regime di Vichy) aveva avuto l’idea geniale di istituire una forza di polizia speciale, costituita da volontari di origine maghrebina, dedicata alla repressione delle cellule del... (Continues)
Paris sous Paris
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/23 - 12:32
Song Itineraries: The Algerian War
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Comme une fille

Comme une fille
[1969]
Paroles et musique: Léo Ferré
Testo e musica: Léo Ferré
Album "L'Été 68"



Si tratta della canzone che chiude il disco dedicato da Léo Ferré al maggio francese, L'été 68. Ben diverso il rapporto di Ferré con la rivolta rispetto a quello dell'altro grand anarchiste della canzone francese, Georges Brassens: diretto e partecipativo nel primo caso, di comunanza e di lotta; distaccato seppure con simpatia nel secondo. Uno come Ferré non poteva però restare ai margini ed esprimere soltanto una vaga simpatia: Ferré non era, e non è mai stato, un individualista. L' "Estate '68" cui fa riferimento il titolo dell'album è quello della tentata "restaurazione gollista" dopo la rivolta del maggio: le consuete elezioni che danno una schiacciante maggioranza ai "silenziosi", alla Francia borghese spaventata a morte che chiede il "ritorno alla normalità": un ritorno che non poteva però più esistere.... (Continues)
Comme une fille
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/23 - 09:45
Song Itineraries: 1968 and surroundings
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Le déserteur

Anonymous
Testo trovato sul sito Vinyls Revolution, che mette a disposizione in formato .ogg canzoni anarchiche e di lotta tratte da vecchi dischi in vinile.
Questa - il cui testo non mi pare compaia al momento sulle CCG - è compresa nel disco intitolato "Chansons Contre".

Purtroppo non sono disponibili altre informazioni circa le fonti originarie.

Interpretata originariamente da Victor Barrucand e ripresa nel 1968 da Marc Ogeret
En arrivant au régiment
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/22 - 14:30
Song Itineraries: Deserters
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La libertat

[1892?]
Parole di J. Clozel
Musica di Manu Théron

Testo trovato sul sito della Federacion dels Ensenhaires de Lenga e de Cultura d'Òc

Un testo ritrovato dal giornalista Claude Barsotti a Marsiglia, messo in musica da Manu Théron e interpretato dal Còr dau Lamparo. Non si conosce che il nome del suo autore: J. Clozel. La canzone, sotto il titolo "Cançon de nèrvi", fu pubblicata il 6 febbraio 1892 sul giornale occitano di Marsiglia "La Sartan" ed era dedicata a Pèire Bertas, docente marsigliese all’istituto di Belle Arti, che fu allontananto per sempre dall’insegnamento per via delle sue idee socialiste e federaliste (era un seguace di Proudhon).
Tu que siás arderosa e nusa
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/22 - 14:01

La Chèvre Atomique

La Chèvre Atomique
La Chèvre Atomique

Canzone léviane – La Chèvre Atomique – Marco Valdo M.I. – 2009
Cycle du Cahier ligné – 72

La Chèvre Atomique est la septante-deuxième chanson du Cycle du Cahier ligné, constitué d'éléments tirés du Quaderno a Cancelli de Carlo Levi.

En voilà bien une autre maintenant, dit Lucien l'âne en levant le museau pour saisir une branchette de saule. Ne me regarde pas comme çà, Marco Valdo M.I. mon ami, je ne fais rien de mal en croquant cette branchette de saule... Ne sais-tu pas les vertus analgésiques de Salix... J'ai pris froid et j'ai mal aux dents, voilà tout et je me soigne et d'ailleurs, mon ami Salix le saule (Salix, c'est son nom) m'a donné son accord et il est très heureux de pouvoir me soigner, tout en étant soigné lui-même, car il est bon pour lui qu'on lui taille un peu la chevelure. Cependant, ce qui me turlupine plus encore, c'est cette étrange chèvre atomique.... (Continues)
Devant la pâture déteinte et poussiéreuse,
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2009/12/22 - 12:41
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L'artilleur de Metz

Anonymous
L'artilleur de Metz
Spero che nessun@ se ne abbia a male se - stimolato da un paio di interventi di Marco Valdo M.I. - posto questa "chanson paillarde" in cui si canta di un artigliere che col suo "pezzo" non dispensa piombo ma solo amore, facendo strage sì, ma di "cuori" femminili.
Dal che si dimostra che le spade possono essere trasformate anche in qualcos'altro oltre che in aratri...
E dal che si dimostra pure che è sacrosanta la recente affermazione del nostro Premier convalescente (auguri!) che è sempre l'amore che vince sull'odio...

Viva l'ammore! Viva le donne! Viva il buon vino! Viva l'artigliere di Metz!
Quand l'artilleur de Metz
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/22 - 11:40
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De profundis Hitleribus

De profundis Hitleribus
[1943]

Altra canzoncina che Pierre Dac mandava nell’etere da Radio Londra, sbeffeggiando gli occupanti nazisti ma soprattutto i maiali collaborazionisti di Vichy. I bersagli preferiti da Dac erano sempre i capi delle SS francesi Philippe Henriot e Aimé-Joseph Darnand.

Come ha sagacemente rilevato Marco Valdo M.I., le canzoni di Pierre Dac erano molto spesso basate sulle arie di “chansons paillardes”, divertenti e popolari canzoni triviali ed oscene da osteria, bordello o caserma… E mi pare che pure questa “De profundis Hitleribus” non sfugga alla regola: la chanson paillarde di riferimento dovrebbe essere “De profundis Morpionibus”, a suo modo pure una canzone contro la guerra, che racconta dell’aspra battaglia tra pidocchi e piattole e della sconfitta, seppur dopo eroica resistenza, di queste ultime, che perdono il proprio valoroso capitano precipitato in fondo al buco del culo da un colpo dell’artiglieria avversaria…
Nazis de tout’s catégories
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/22 - 11:27
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Korporate Klimate

Korporate Klimate
[2004]
Album: TruthSeeker

"Korporate Klimate" calls out the major corporations on global human exploitation.
" A strong delusion will take over the minds of men
(Continues)
Contributed by giorgio 2009/12/21 - 16:01
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I.T.T. (International Thief Thief)

I.T.T. (International Thief Thief)
[1980]

International Telephone & Telegraph?
No, International Thief Thief!
International Thief Thief!
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/21 - 14:43
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Police, milice

Police, milice
[1943]
Sull’aria di “Die Dreigroschenoper” (“L'Opéra de quat'sous”) di Bertolt Brecht e Kurt Weill (1928).

Canzone sui “gamma-crociati” della Milice française, le SS del governo collaborazionista di Vichy.

Testo trovato su pierredac.isuisse.com, pagina dedicata alle canzoni che Pierre Dac proponeva nelle sue trasmissioni da Radio Londra.
Gens d’milice
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/21 - 11:50
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Les gars de la vermine

Les gars de la vermine
[1944]
Sull’aria di “Les gars de la marine”

Testo (corredato da scheda di approfondimento storico), trovato sull’imprescindibile l’histgeobox

Una delle canzoni che Dac proponeva da Radio Londra nella sua trasmissione “Les Français parlent aux Français”, nel corso della quale sbeffeggiava i nazisti ed i collaborazionisti di Vichy, “Les fils de Pétain”… Questa è dedicata in particolare a Joseph Darnand e Philippe Henriot, i lugubri capi delle SS francesi. Il primo venne fucilato alla Liberazione. Quanto alla fine di Henriot, il “Goebbels” francese, si può quasi dire che il mandante fu lo stesso Pierre Dac. Infatti, nel corso di una delle sue trasmissioni radiofoniche nel 1944, Pierre Dac si rivolse direttamente ad Henriot e, dopo avergli ricordato il tributo di sangue pagato dai francesi fin dalle guerre napoleoniche, passando per quella di Crimea e la colonizzazione dell’Algeria, per arrivare... (Continues)
Quand on est un salaud
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/21 - 11:16
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Les fils de Pétain

Les fils de Pétain
[1943]

Una delle canzoni che il grande umorista e attore francese, scappato dalla Francia dopo l’occupazione nazista, proponeva durante la sua famosa trasmissione quotidiana su “Radio Londra” intitolata“Les Français parlent aux Français”, nel corso della quale sbeffeggiava i nazisti ed i collaborazionisti di Vichy, “fils de putain”…

Testo (corredato da scheda di approfondimento storico sul regime di Vichy), trovato su l’histgeobox
Philippe Pétain de son balcon
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/21 - 10:27

Circulez ! Circulez !

Circulez ! Circulez !
Circulez ! Circulez !

Canzone léviane – Circulez ! Circulez ! – Marco Valdo M.I. – 2009
Cycle du Cahier ligné – 71

Circulez ! Circulez ! est la septante et unième chanson du Cycle du Cahier ligné, constitué d'éléments tirés du Quaderno a Cancelli de Carlo Levi.

Circulez ! Circulez !, y a rien à voir!, dit Lucien l'âne en balançant la tête de gauche à droite et vice-versa. Circulez ! Circulez !, j'ai déjà entendu çà et dans la bouche des pandores les plus obtus. Il me semble même que cette injonction est tellement répandue et si ancienne que je n'arrive pas à me souvenir de quand je l'ai entendue pour la première fois. Disons que je l'ai bien entendue des centaines et des milliers fois et à chaque fois, c'était précisément quand il y avait quelque chose à voir.

Et où on ne voulait pas que tu mettes ton joli museau, ni que tu saches ce qui se passait là. C'est exactement le sens de cette... (Continues)
Des mondes plus sombres nous attendent.
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2009/12/20 - 16:29
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Crusader

Crusader
[2008]
Lyrics and Music by Sidney Allen Johnson
Album: Axis Of Evil

"A people who will persevere in war beyond a certain limit ought to know the consequences". – General William Tecumseh Sherman

When you have been hurt bad enough, and you will be, then you will be ready to strike back....and you will!

Ultimately, failing to respond to violence with appropriate force today only leads to greater violence later. There can never be any such thing as "moderation" in war.

Terror's hand is in the air
(Continues)
Contributed by giorgio 2009/12/19 - 16:20
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Illuminati

Illuminati
[2008]
Lyrics and Music by Sidney Allen Johnson
Album: Axis Of Evil

Who really rules the world...and why? A song of hidden agendas, secret societies and their 'demon gods.' Into the Fire!
Secret cabals that rule the world
(Continues)
Contributed by giorgio 2009/12/19 - 16:18
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Entre deux guerres

Entre deux guerres
Entre deux guerres que faire
(Continues)
Contributed by adriana 2009/12/19 - 15:40
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Mein Nike

[2005]
Album: Resistance Is All We Got
Here we go, once again,
(Continues)
Contributed by giorgio 2009/12/19 - 13:09
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Bad Dream 2009

[2009]
Lyrics and Music by Neil O'Brien

A revised version of my anti-nazi rant, Bad Dream (2004). Apart from tidying up the mix, I've re-recorded the vocals and replaced the crappy fake 303 with some crappy live guitar.
There's a Nazi on my doorstep talkin' 'bout rights for whites
(Continues)
Contributed by giorgio 2009/12/19 - 13:07
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La Chanson Difficile

La Chanson Difficile
La chanson difficile
Paroles et musique : Georges Dor.
1966
Quand je chante je deviens chanson
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2009/12/18 - 20:03
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J'irai revoir la Normandie

J'irai revoir la Normandie
J'irai revoir la Normandie
Chanson française – J'irai revoir la Normandie – Les Charlots – 1973

Ah, Lucien l'âne mon ami à l'esprit ouvert sur toute chose, tu as pratiqué toi aussi, comme moi, comme Riccardo Scocciante, Francis Blanche et bien des autres, cet art merveilleux de la parodie. Aujourd'hui, je t'en apporte une des plus réussies qui soient. Et, sans doute, le sais-tu, la parodie a souvent un double but : celui de régler son compte à une scie et celui de porter le tranchant de l'ironie et de l'humour (plaisir d'humour) dans le vif de la bêtise ou de l'insupportable. Elle vit parfois de dérision.

Oui, mon ami Marco Valdo M.I., je sais assez bien tout cela, mais où veux-tu en venir ?

Tout simplement à cette chanson des Charlots intitulée J'irai revoir la Normandie. Elle mérite tout à fait sa place au Panthéon des parodies et elle est follement anti-guerrière sous ses airs de joyeuse... (Continues)
Quand revient le temps des vacances
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2009/12/18 - 19:52
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Write a New Freedom

Write a New Freedom
[2007]
Lyrics by Dave Gwyther
Music by Dave Gwyther & Rupert Bath
Album: "Wars Will Cease...When We Refuse To Fight Them"

A melodic introduction with Rupert Bath guest staring on the guitar. Write a New Freedom suggests ideas for a different world freer from the confines of the current system.
Write a new song
(Continues)
Contributed by giorgio 2009/12/18 - 15:10
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Un Homme Libre

Un Homme Libre
Un Homme Libre
Paroles et musique : Georges Dor.
1969

À tous les prisonniers du monde, à tous ceux qui résistent ouvertement, clandestinement, par la parole ou par l'écrit, par le geste ou par le silence à ces régimes qui inondent les peuples et les couvrent de honte, de sourires et de télévision.

Non Mollare ! Mai !

Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
Tout homme qui se tient debout
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2009/12/18 - 14:08
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The End Of Petroleum Man

The End Of Petroleum Man
[2006]
Lyrics & Music by C. Michael Stout
Album: Soldiers of Solidarity
Rusted heaps, abandoned on the streets,
(Continues)
Contributed by giorgio 2009/12/18 - 12:25
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Rock The Big Boat

Rock The Big Boat
[2005]
Lyrics & Music by C Michael Stout
Album: Heroes of History
Look what we face, there's no time to waste
(Continues)
Contributed by giorgio 2009/12/18 - 12:23
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La Manic

La Manic
La Manic
Chanson québécoise – La Manic – Georges Dor - 1966

Rends-toi compte, Lucien l'âne mon ami aux pieds de basalte, il m'a fallu aller jusqu'au Québec et traverser tout un océan en plein hiver, pour retrouver cette merveille. Sans doute, une des plus belles chansons du monde. Je te la chanterais bien, mais je n'ose pas, car la chanter ou rien que d'y penser commence à me mettre les larmes aux yeux, puis très vite, je me mets à sangloter. Je t'épargnerai çà... Rassure-toi !

Mais enfin, Marco Valdo M.I. mon ami, on a raison de pleurer quand la chanson est si belle et d'ailleurs, je pleurerai avec toi. On a des tripes ou on n'en a pas. Donc, mon ami, chante, chante tout ton soûl si le cœur t'en dis ! Mais, dis-moi, quelle est cette chanson et ce qu'elle vient faire ici dans ce site anti-guerrier ? Est-elle récente ou date-t-elle du Temps des Cerises ?

Commençons, en effet, par le... (Continues)
Si tu savais comme on s'ennuie à la Manic
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2009/12/17 - 17:48
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Fight For Freedom

Fight For Freedom
[2008]
Lyrics by Dave Gwyther
Music by Dave Gwyther & Sturt Wills

"This song goes to those who fight
For the dying the dying of the light
For those who fight for freedom
Without taking it away"
We cry for the lives of the braves
(Continues)
Contributed by giorgio 2009/12/17 - 15:15

Far scomparire un morto

Far scomparire un morto
[2008]
Testo di Paolo Donadoni
Musica di Graziano Nardini
Lyrics by Paolo Donadoni
Music by Graziano Nardini
Album: "Fino alla fine"

In guerra diventa facile uccidere. Più difficile è prendere il corpo dell'uomo al quale si è tolta la vita e sotterrarlo.
Ancora più difficile sarà togliersi la sua visione dalla mente. A volte non bastano anni.
Naturalmente, tutto questo vale per quelli che conservano ancora, tutta o in parte, la loro coscienza di esseri umani.



“Tutti giù per terra” è un gruppo di musicisti di Santa Margherita Ligure e dintorni che si sono riuniti per l’occasione attorno a Paolo Donadoni, autore di tutti i testi e fautore, nonché produttore, di questo libro e cd “Fino alla fine” dove il tema unico e filo conduttore è la guerra.
I testi sono vere e proprie poesie che si muovono dentro la musica di Graziano Nardini e di questa piccola orchestra, sempre efficaci... (Continues)
Non sai in quanti modi
(Continues)
Contributed by i.fermentivivi 2009/12/17 - 15:11
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L’arbre Lumumba

L’arbre Lumumba
[2008]
Album "Homme Avion", con il violoncellista francese Vincent Courtois.

Testo, e scheda di approfondimento su Patrice Lumumba e sullo sfruttamento forestale in Africa centrale, trovati sull'imprescindibile l'histgeobox

Patrice Lumumba è stato il padre dell'indipendenza congolese. Nel 1958 fondò il Movimento Nazionale Congolese e quando il Belgio, che sperava di mantenere comunque il proprio protettorato sul paese, fece finta di concedere l'indipendenza, Lumumba, diventato nel frattempo primo ministro, africanizzò l'esercito espellendo i quadri belgi. Ovviamente ciò mandò su tutte le furie la potenza coloniale che occupò il Katanga con le sue truppe... A questo punto Lumumba fece un errore che gli risultò fatale: si fidò di un generale, tale Mobutu Sese Seko, che invece si accordò con i belgi, lo arrestò e lo assassinò il 17 gennaio 1961 insieme a tutti i suoi più stretti collaboratori... (Continues)
J'ai rencontré l'arbre qui reçut les balles de Patrice Lumumba
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/17 - 15:06
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L'assassin assassiné

L'assassin assassiné
[1980]
Album "Sans entracte"
Scritta nel 1978 dal giornalista, scrittore, drammaturgo, chansonnier e poi accademico di Francia Jean-Loup Dabadie

Testo, e dettagliata scheda di approfondimento sulla storia della pena di morte in Francia, trovato su l'histgeobox

Questa canzone contribuì in modo significativo alla battaglia per l'abolizione della pena di morte in Francia, di cui fu alfiere l'avvocato e politico socialista Robert Badinter.
La pena capitale fu abolita in Francia, all'epoca unico paese dell'Europa occidentale che ancora l'applicasse, sotto la presidenza Mitterand, al governo Pierre Mauroy, con la legge n.81-908 del 9 ottobre 1981.
C'était un jour à la maison
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/17 - 11:38
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Merci patron

Merci patron
[1971]

Beh, non è certo una canzone contro la guerra ma credo che possa piacere a Marco Valdo M.I. e a Lucien Lane...

Testo trovato sull'ottimo l'histgeobox
Quand on arrive à l'usine
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/17 - 11:03
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La Commune est en lutte

La Commune est en lutte
[1975]
Scritta da Caussimon per la colonna sonora del film di Bertrand Tavernier "Le Juge et l'Assassin"
Musica di Philippe Sarde.

Una bella canzone sulla Comune di Parigi del 1871 e su La semaine sanglante, interpretata anche da Serge Utgé-Royo e da Dominique Grange.

Testo, corredato da un approfondimento storico, trovato sull'ottimo l'histgeobox
Sans doute, mon amour, on n’a pas eu de chance
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/17 - 10:42
Song Itineraries: The Paris Commune, 1871
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Halte au Front

Halte au Front
[1997]
Album "No Problemo"
Quand je le vois à la télé
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/17 - 10:06
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Crystal Eastman

Crystal Eastman
[2006]
Words & Music by Mike Stout
Album: Break the Chains [2007]

Catherine Crystal Eastman – pacifist, socialist, suffragist and feminist. She had been active as a supporter of the radical International Workers of the World (I.W.W.). A brilliant, dynamic, indefatigable activist: She believed military establishments and wars defended business interests and threatened the values she most cherished. She came to Pittsburgh at the age of 26 in 1907. Graduate of Vassar with a Masters from Columbia University, she graduated second in her class at NYU Law School. Hired initially for two months by Paul Kellogg of the Pittsburgh Survey, she stayed more than a year investigating in depth and in detail the industrial accidents that occurred in Allegheny County during 1906-07. Her study of the county’s 526 workplace deaths in a single year analyzed the specific hazards of various occupations including... (Continues)
Crystal Eastman was a warrior of yore,
(Continues)
2009/12/17 - 08:14
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Joan, Where Are Your Flowers?

Joan, Where Are Your Flowers?
[2007]
Lyrics by Dave Gwyther
Music by Dave Gwyther & Sturt Wills
Album: "Wars Will Cease...When We Refuse To Fight Them"

At an anti-Viet Nam war protest in American, Joan Baez walked between the peaceful student protesters and the aggressive vigilant military who were of the same age, picked up some flowers, and put them in the ends of the guns.
Oh Joan, where are your flowers today?
(Continues)
Contributed by giorgio 2009/12/17 - 08:06
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P.P.Haine (Petit Papa Noël)

P.P.Haine (Petit Papa Noël)
[2002]
Album "Best of 1992-2002"

Et voilà une jolie chanson de Noël...
Petit Papa Noël
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/16 - 22:29
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Une ville

Une ville
[1970]
Album "François Béranger"

la fine della primavera a Praga nel 1968.
Construis dans ta tête une ville
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/16 - 14:13
Song Itineraries: Prague Spring 1968
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Ma fleur

Ma fleur
[1971]
Album "Ça doit être bien..."
Réprimez-moi si vous voulez
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/16 - 13:36
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Manifeste

Manifeste
[1974]
Album "François Béranger"
On m'a dit : "Fais des chansons comme-ci"
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/16 - 13:30
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Magouille blues

Magouille blues
[1974]
Album "Le monde bouge"
Tous les sept ans et même parfois avant
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/16 - 13:25
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Mamadou m'a dit

Mamadou m'a dit
[2002]
Album "Profiter du temps"

Testo trovato su l'histgeobox

Una canzone sull'Africa e su come poco o nulla sia cambiato nel passaggio dall'epoca della colonizzazione a quella del neocolonialismo.

Il "Mamadou" del titolo è il senegalese Mamadou "Mathieu" Konté, ideatore ed organizzatore del circuito musicale "Africa Fête". E' senza dubbio a questo personaggio, morto a Dakar nel 2007, che si deve la promozione ed il successo della musica e dei musicisti africani (da Manu Dibango a Touré Kunda, da Xalam a Mory Kanté, da Johnny Claig a Salif Keita, da Angelique Kidjo a Youssou N'Dour) in Europa e USA negli ultimi 30 anni.
Mamadou m'a dit
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/16 - 12:46
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Blood On The Rocks

Blood On The Rocks
[2008]
Lyrics & Music by C. Michael Stout
Album: The Point of Pittsburgh

The story of the 1909 McKees Rock strike and the bloody battle. On July 14, unskilled immigrant workers led a strike against the Pressed Steel Car Company. Strain among the strikers, replacement laborers, and state police erupted into a riot on August 22. Eleven men were killed near this footbridge. Strikers were aided by the Industrial Workers of the World.
Down in Mckees Rocks back in 1909,
(Continues)
Contributed by giorgio 2009/12/16 - 12:32
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We're All Just Sisters and Brothers

We're All Just Sisters and Brothers
[2002]
Lyrics & Music by C. Michael Stout
Album: The Human Spirit Will Prevail
Past the flags and the tags and the labels and signs.
(Continues)
Contributed by giorgio 2009/12/16 - 12:27
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Biko's Kindred Lament

Biko's Kindred Lament
[1979]
Album "Tribute to the Martyrs"

Un'altra canzone dedicata a Stephen Biko, il leader del Movimento per la Coscienza Nera, ucciso nel 1977 dal regime sudafricano per mano del feroce assassino Gideon Nieuwoudt e dei suoi cani bianchi del Port Elizabeth Security Branch.

Biko fu una delle tante vittime, solo la più nota, di questo sadico torturatore, omicida seriale... Voglio qui ricordare Siphiwo Mtimkhulu, un attivista del movimento degli studenti neri, che nel 1981 (tre anni dopo la morte di Biko, quindi), durante una manifestazione, fu ferito dalla polizia, arrestato e detenuto per cinque mesi senza imputazione alcuna. In prigione fu torturato selvaggiamente dallo stesso Gideon Nieuwoudt che, prima di rilasciarlo, gli somministrò pure del tallio, un metallo pesante che avvelena velocemente l'organismo portando in breve tempo alla morte (vecchio metodo di eliminazione tipico dei servizi... (Continues)
The night Steve Biko died I cried and I cried
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/16 - 10:44
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Mandela

Mandela
[1996]
Album “Bwarouz”
Kwé i lé Granmounté Mandela ?
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/15 - 23:15
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Diamonds of Sierra Leone

Diamonds of Sierra Leone
[2005]
Album "Late Registration"

“Buongiorno, questo non è il Vietnam eppure
la gente perde le mani, le gambe, le braccia, davvero
Si sapeva poco della Sierra Leone…”

Una canzone dedicata alla terribile guerra civile che insanguinò la Sierra Leone per tutti gli anni 90 e oltre, guerra che causò oltre 200.000 morti e che fu causata anche dai fortissimi interessi delle società multinazionali (la statunitense CAST insieme alla sudafricana De Beers – fondata dall’inglese Cecil Rhodes - e alla sezione "Minerals International and Development" della British Petroleum) sullo sfruttamento delle grandi risorse minerarie del paese.
Tanto grandi quegli interessi che nel 2000 il governo inglese mandò i propri parà a "pacificare" il paese, sua vecchia colonia, affinchè la BP e i suoi soci potessero riprendere i propri affari in tranquillità dopo troppi anni di "turbolenze"...

Durante il conflitto... (Continues)
Diamonds are forever
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/12/15 - 15:34
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La civiltà

La  civiltà
Canzone scritta dopo l'attentato alle torri gemelle di NY del 2001 (le nuove torri di Babele)e molti lo bollarono come un attacco alla nostra civiltà (occidentale) da parte di esseri incivili. Ma anche noi, a ben guardare la storia, purtroppo anche recente, non abbiamo molto di cui vantarci.
La civiltà dell’arroganza, la civiltà di chi : “il mondo è mio”.
(Continues)
Contributed by Andrea BURIANI 2009/12/15 - 15:15




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