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Before 2009-1-14

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Ballata dell'indio cileno

Ballata dell'indio cileno
[1973]
Dallo spettacolo "Guerra di popolo in Cile"
Al suono delle catene di rame
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/9 - 21:34
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Il comandante della mia banda [Siamo banditi, non siamo soldà]

Il comandante della mia banda [Siamo banditi, non siamo soldà]
[1970]
Dallo spettacolo: "Vorrei morire anche stasera se dovessi pensare che non è servito a niente"; Collages di monologhi e canzoni sulla Resistenza italiana e palestinese.
Scritta da Paolo Ciarchi e Dario Fo
Written by Paolo Ciarchi and Dario Fo
Écrite par Paolo Ciarchi et Dario Fo
Tekijät: Paolo Ciarchi ja Dario Fo
Canta / Singer / Chante / Laulaa: Paolo Ciarchi
In album CD/ In the CDalbum / Dans l'album CD / CD-Albumissa: Paolo Ciarchi: Cent'anni di moltitudine, qualche canzone, opinione, suono, serata nella vita musicale di Paolo Ciarchi
Contiene materiali rarissimi e inediti
A cura di Alessio Lega, Claudio Cormio, Rocco Marchi
Prodotto da Archivi della Resistenza e Istituto Ernesto De Martino


Lo spettacolo è stato rappresentato un'unica volta a Milano nel 1970. Testo trovato su archivio Franca Rame


Fa parte di una “trilogia di canti tratta da Vorrei morire anche stasera... (Continues)
Il comandante della mia banda,
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/9 - 21:30
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È fatalità

È fatalità
[1969]
Dario Fo e Paolo Ciarchi
Dallo spettacolo "Ci ragiono e canto n. 2"

cirag


Io son metalmeccanico e secondo le statistiche
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/9 - 21:22

Il ritorno

Il ritorno
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò
(testo e musica: D. Camerin)


L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.

Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali sono due, più parte di un terzo) può servire per alleggerire la tensione e la drammaticità insite nel lavoro.

1.Introduzione
2.Gott Mit Uns!
3.24... (Continues)
Ai patrii confini le tradotte
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2009/1/9 - 17:38
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Gott Mit Uns! (Ripresa) - La rivolta -

Gott Mit Uns! (Ripresa) - La rivolta -
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò
(testo e musica: D. Camerin)


L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.

Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali sono due, più parte di un terzo) può servire per alleggerire la tensione e la drammaticità insite nel lavoro.

1.Introduzione
2.Gott Mit Uns!
3.24... (Continues)
Son morti di fame di sonno
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2009/1/9 - 17:36
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In A Crisis

In A Crisis
[2000]
Album "Give Too Much", che contiene brani dell'unico precedente lavoro dei WEW, il self titled del 1991, più alcuni altri sempre risalenti ai primi anni '90

Il brano è stato recentemente riproposto dai Jefferson Starship ("Jefferson's Tree of Liberty", 2008)
(Alessandro)
I rolled over in bed to touch her head
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/9 - 14:19
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Dark Ages

Dark Ages
[2000]
Album "Give Too Much", che contiene brani dell'unico precedente lavoro dei WEW, il self titled del 1991, più alcuni altri sempre risalenti ai primi anni '90
What time is it, boys and girls?
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/9 - 14:16
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Break The Law

[2000]
Album "Give Too Much", che contiene brani dell'unico precedente lavoro dei WEW, il self titled del 1991, più alcuni altri sempre risalenti ai primi anni '90
By order of the King of the United States
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/9 - 14:14
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Apathy And Ignorance

[2000]
Album "Give Too Much", che contiene brani dell'unico precedente lavoro dei WEW, il self titled del 1991, più alcuni altri sempre risalenti ai primi anni '90
In the land where nothing's sacred
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/9 - 14:11
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Genesis Hall

Genesis Hall
[1969]
Dal capolavoro "Unhalfbricking"

Scritta da Richard Thompson che nel 1969 aveva solo 20 anni e preconizzava la rivoluzione contro i padri "che cavalcano con gli sceriffi" e contro i potenti che affamano il popolo...

... ma verrà il giorno in cui il popolo calpestato si vendicherà delle crudeltà subìte!

Una canzone ripresa anche dai Jefferson Starship nel loro ultimo lavoro, "Jefferson's Tree of Liberty" (2008)...
My father he rides with your sheriffs
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/9 - 11:42
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Cowboy On The Run

Cowboy On The Run
[1975]
Album "Solid Silver"
Lyrics by Dino Valenti

Brano recentemente riproposto dai Jefferson Starship (di cui fa parte David Freiberg, former member dei QMS) nell'album "Jefferson's Tree of Liberty" uscito nel settembre 2008.
Sometimes I dream of a world without war:
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/9 - 11:21
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There's Something in the Air (But it's not on the Airwaves)

There's Something in the Air (But it's not on the Airwaves)
Lyrics by Chris Chandler and Anne Feeney
Tune: "Something’s in the Air", Thunderclap Newman/Pete Townshend, 1969

Una spoken song che analizza perchè il movimento contro la guerra in Vietnam ebbe più attenzione di quanta non ne abbia oggi il "movimento" (?!?) contro la guerra in Iraq...
Ya know, we have GOT it together. There ARE people in the streets — at the very onset of Oil War Two there were already more people on the streets protesting than there were at the height of the Vietnam war. There is something in the air, but it is not on the airwaves If there are a half a dozen Jaycees in Cincinnati on a street corner waving yellow ribbons Fox news acts like it’s A Republican Woodstock. “By the time we got to Fallujah we were half a million strong.” But put a million people on the street and they build a fence around you and call it a protest zone. We like to look at Vietnam through the soft focus of Hollywood — which took the blood of war and turned it into rose-colored glasses. We see 1000s of beautiful semi-naked 20 somethings putting daises in the barrels of M16s all to... (Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/9 - 10:36

Il sesto giorno

Il sesto giorno
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò

(testo: Siniša Pavić musica: Siniša Pavić D. Camerin)

Il brano “A sad addio”, contenuto ne “Il sesto giorno”, è tratto dalla colonna sonora della serie “Vruć vetar” di Siniša
Pavić.


L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.

Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali... (Continues)
Jednom odletjet’ će ptice
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2009/1/9 - 10:27
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We Will Not Go Down

We Will Not Go Down
A blinding flash of white light
(Continues)
2009/1/9 - 10:15
Song Itineraries: The Palestinian Holocaust

Emilio in trincea

Emilio in trincea
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò
(testo e musica: D. Camerin)


L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.

Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali sono due, più parte di un terzo) può servire per alleggerire la tensione e la drammaticità insite nel lavoro.

1.Introduzione
2.Gott Mit Uns!
3.24... (Continues)
Terra secca nelle man
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2009/1/9 - 10:09

Il convoglio dei reduci

Il convoglio dei reduci
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò
(testo e musica: D. Camerin)


L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.

Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali sono due, più parte di un terzo) può servire per alleggerire la tensione e la drammaticità insite nel lavoro.

1.Introduzione
2.Gott Mit Uns!
3.24... (Continues)
A passo lento
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2009/1/9 - 10:06

Bojako - Bono

Bojako - Bono
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò
Testo e musica: D. Camerin


L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.

Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali sono due, più parte di un terzo) può servire per alleggerire la tensione e la drammaticità insite nel lavoro.

1.Introduzione
2.Gott Mit Uns!
3.24... (Continues)
Burian
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2009/1/9 - 10:03

24 Dicembre

24 Dicembre
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò

Testo e musica: D. Camerin


L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.

Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali sono due, più parte di un terzo) può servire per alleggerire la tensione e la drammaticità insite nel lavoro.

1.Introduzione
2.Gott Mit Uns!
3.24... (Continues)
E` partito una mattina
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2009/1/9 - 09:57
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Gott Mit Uns!

Gott Mit Uns!
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò


L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.

Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali sono due, più parte di un terzo) può servire per alleggerire la tensione e la drammaticità insite nel lavoro.

1.Introduzione
2.Gott Mit Uns!
3.24 Dicembre
4.Bojako - Bono
... (Continues)
Silenzio sacramento
(Continues)
Contributed by adriana 2009/1/9 - 09:43
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1000 Years War

1000 Years War
[2006]
When the rains came
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/8 - 13:12
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An scathàn (Lo specchio)

An scathàn (Lo specchio)
M.D’Ambrosio / K. McCharty
Il ragazzo ha un desiderio
(Continues)
Contributed by Donquijote82 2009/1/8 - 13:05
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Holy War

Holy War
[2008]
EP "Lie To Me"
Oh, what a waste.
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/8 - 11:45
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Con la guerriglia

Anonymous
Con la guerriglia
E noi farem del mondo un baluardo
(Continues)
Contributed by Donquijote82 2009/1/8 - 10:39
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Oriente

Oriente
Album: "Novo Mesto" (2008)
Il sole è una stella che scalda ed abbronza
(Continues)
Contributed by Donquijote82 2009/1/8 - 08:18
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Don't Close Your Eyes

Don't Close Your Eyes
2003
Up in Dreamland
They're putting up another five-star hotel
(Continues)
Contributed by Donquijote82 2009/1/8 - 08:10
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Guardando in faccia il sole

Guardando in faccia il sole
2007
Tre colori

Con la partecipazione di Marino e Sandro Severini dei Gang
Non ci ha segnati il tempo, lo stesso sguardo intenso
(Continues)
Contributed by Donquijote82 2009/1/8 - 08:00
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Le radici ca tieni

Le radici ca tieni
Album: Lontano (2003)
Se nu te scierri mai delle radici ca tieni
(Continues)
Contributed by Donquijote82 2009/1/8 - 07:37
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Lebnan / لبنان

Lebnan / لبنان
Lebnan
Hafez-Chamass/Gigliotti/Barnel

Dalida, che prima dello scoppio della guerra civile era stata una delle protagoniste della vita notturna di Beirut, registrò questa canzone nel 1986 in un momento di relativa calma della lunga e sanguinosa guerra civile libanese. I combattimenti ripresero però poco dopo e Dalida e Orlando decisero di non fare uscire la canzone, che fu pubblicata postuma solo nel 1988.
بعد الحرب والنار
(Continues)
Contributed by Yakko 2009/1/8 - 03:06
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Au pays où se fait la guerre

Au pays où se fait la guerre
Brano per voce e pianoforte, composto nel 1869-70 da Henri Duparc su testo di Théophile Gautier; rifatto nel 1911-13 e orchestrato nel 1876.
Lo si trova anche su youTube
Au pays où se fait la guerre
(Continues)
Contributed by Renato Stecca 2009/1/7 - 18:50
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Hekatomba 1941

Hekatomba 1941
[1941]
Testo / Lyrics: Aleksej Sazonov [Алексей Сазонов]
Musica / Music: Canzone popolare ucraina / Ukrainian folksong


Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman

La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.

Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation he remembered his songs, as well as those... (Continues)
Żal, żal...żal mój płynie
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2009/1/7 - 16:04
Song Itineraries: Extermination camps
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Far Away

Far Away
[2002]
Album "One Beat"

Un brano sull'11 settembre 2001. Mentre i volontari cercano di salvare vite umane dalle torri colpite, il presidente Bush si nasconde in un luogo top-secret
7:30 am nurse the baby on the couch
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/7 - 11:30
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This Is My Song

This Is My Song
Un oscuro poeta originario della california, tale Lloyd Stone, scrisse questa canzone nel 1934 ispirandosi alle musiche dell'"Opera 26 Finlandia", il poema sinfonico scritto tra 1899 e 1900 dal compositore finlandese Jean Sibelius.
La terza strofa fu aggiunta dalla teologa metodista americana Georgia Elma Harkness.

Interpretata da Mary Travers dal suo disco del 1972 intitolato “Morning Glory”.
This is my song, Oh God of all the nations,
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/7 - 11:09

La ballata dei quattro elementi

La ballata dei quattro elementi
A me sembra abbastanza carina.. Una canzone che calza a pennello con il nostro delicato periodo storico.
Si può ascoltare su myspace
Quante volte ho cercato io di trovare un senso al ruggire dei cannoni e poi all'odio nei cuori
(Continues)
Contributed by Davide Petrussi 2009/1/7 - 10:10
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Johnny Come Lately

Johnny Come Lately
[1988]
Album "Copperhead Road"

"Johnny Come Lately" (performed with The Pogues ) compares the experience of US servicemen fighting in World War II with those in the Vietnam War, and contrasts the differing receptions they received on returning home.

Nel 1986 Steve Earle incontra i Pogues con cui deciderà di collaborare per un brano del suo disco “Copperhead Road”. Johnny Come Lately, termine che può essere tradotto come "l’ultimo arrivato", è una canzone che descrive il ritorno a casa dei veterani di guerra. In essa vengono comparate le esperienze dei soldati che prestarono servizio durante la seconda guerra mondiale con quelle dei combattenti in Vietnam, descrivendo i contrasti di una diversa accoglienza al rientro.

Johnny Come Lately - The Strange Boat
I'm an American, boys, and I've come a long way
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/7 - 09:04
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אני מאמין

אני מאמין
Anì maamìn
[1942]
Music: Reb Azriel David Fastag
Musica: Rabbi Azriel David Fastag
Lyrics: A niggun from the Thirteen Articles of Faith (XII Article) by Moses Maimonides (1138-1204)
Testo: Niggun dai Tredici Princìpi di Fede di Mosè Maimonide (1138-1204)

Anì maamìn è il credo ebraico nella venuta del Messia, stabilito da Mosè Maimonide nel XII secolo; in particolare si tratta del XII dei XIII “Princìpi di Fede”. Sono le parole che, sul treno nazista che lo trasportava al lager di Treblinka, vennero in mente al rabbino cantore Azriel David Fastag (il suo cognome significa “giorno di digiuno” in yiddish), che vi compose una musica. Gli ebrei deportati si misero a cantarlo sul loro treno di morte, facendo sbalordire e tremare chi li udiva al passaggio. Divenne il canto finale, il niggun con cui gli ebrei si avviavano alle camere a gas.

"Musique attribuée au Rabbi Azriel David Fastag.
Écrite... (Continues)
אני מאמין באמונה שלמה
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2009/1/7 - 03:10
Song Itineraries: Extermination camps
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Chorał z piekła dna

Chorał z piekła dna
[1942]
Lyrics/Testo: Leonard Krasnodębski
Music/Musica: Aleksander Kulisiewicz


Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman

La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.

Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation he remembered his songs, as well as those learned from fellow prisoners, dictating... (Continues)
Słyszcie nasz chorał z piekła dna!
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2009/1/7 - 01:31
Song Itineraries: Extermination camps

Le Mort Rouge

Le Mort Rouge
LE MORT ROUGE.
Chanson française – Le Mort Rouge – Marco Valdo M.I. – 2009

Cette chanson est la transposition d'une nouvelle de l'écrivain sarde Ugo Dessy, intitulée « Le Nouveau Cimetière » (Il camposanto nuovo), tirée du recueil « Le Témoin » (Il Testimone) pour lequel Ugo Dessy avait cru utile de préciser en avertissement aux lecteurs : « È appena il caso di avvertire che i personaggi di questo libro sono del tutto immaginari seppure fatti et situazioni riflettono la realtà sarda nel ventennio 1940 -1960 ». Traduction : Il est à peine nécessaire de préciser que les personnages de ce livre sont tout à fait imaginaires même si les faits et les situations reflètent la réalité sarde de la vingtaine 1940 – 1960.
Il paraît tout aussi inutile de préciser la réelle admiration que Marco Valdo M.I. porte à ce remarquable nouvelliste et tout aussi remarquable militant antimilitariste et anarchiste.... (Continues)
"Un grand honneur pour notre village...
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2009/1/6 - 23:10
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Maggot Brain

Maggot Brain
[1971]
Album "Maggot Brain"
Music and lyrics by Eddie Hazel and George Clinton

Commento di digitalblade su Songmeanings:

"This song is definitely about war, specifically the Vietnam war. Even without listening to the lyrics, I can somehow feel that it is about the sad meaning of war - that's what makes this song so special to me.

"For ya'll knocked her up" means it was everyone's fault, not just specific individuals.

"I have tasted the maggots..." means the narrator has been in war and has seen it all. He is not offended that he had to kill. He knew that it was either the enemy or him - "for I knew I had to rise above it all or drown in my own shit."

Incredible song."
Mother Earth is pregnant for the third time
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/6 - 23:01
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Let There Be Peace

Let There Be Peace
[1991]
Album: "Mistaken Identity"
Someone let communication out the door
(Continues)
Contributed by daniela -k.d.- 2009/1/6 - 22:02
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Give Yourself A Chance

Give Yourself A Chance
[1994]
Album: "There Is A Party"
Since thousands of years
(Continues)
Contributed by daniela -k.d.- 2009/1/6 - 21:36
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A Voice For Peace

A Voice For Peace
[1993]
Album: "River Of Souls"
All compositions by Dan Fogelberg© 1993Sacred Circle Music (ASCAP)
You know that everybody has a voice
(Continues)
Contributed by daniela -k.d.- 2009/1/6 - 21:19
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Peace Now

Peace Now
Everybody is talkin' 'bout peace in the world
(Continues)
Contributed by daniela -k.d.- 2009/1/6 - 21:05
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KYEO

KYEO
[1991]
Album "Steady Diet of Nothing"

KYEO, acronimo d'uso militare per "Keep Your Eyes Open"

Una canzone che si riferisce alla prima guerra del Golfo, quella di Bush Senior...
The troops are quiet tonight,
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/6 - 19:50
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He's Gonna Step On You Again

He's Gonna Step On You Again
Hit nelle classifiche britanniche del 1971, celebre anche per essere diventata la prima canzone nella storia ad essere usata come sample.
Assai più celebre la cover (intitolata semplicemente "Step On") degli Happy Mondays di Manchester.

Una canzone sui Bantustan nell'era dell'apartheid in Sud Africa che mi è sembrata significativa anche per quello che sta accadendo in Palestina, dove il più affollato Bantustan del mondo è stato messo a ferro e fuoco dalle armate di un governo vigliacco ed assassino...
(He's gonna step on you again)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/6 - 19:34
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Long Road Out Of Eden

Long Road Out Of Eden
[2007]
Album: "Long Road Out Of Eden"
Moon shining down through the palms
(Continues)
Contributed by daniela -k.d- 2009/1/6 - 17:27
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Στην Ελλάδα σήμερα

Στην Ελλάδα σήμερα
Stin Elláda símera
[1971]
Στίχοι: Αλέκος Παναγούλης
Μουσική: Μίκης Θεοδωράκης
Πρώτη εκτέλεση: Μαρία Φαραντούρη

Testo: Alekos Panagoulis
Musica: Mikis Theodorakis
Prima interprete: Maria Farandouri

Lyrics: Alekos Panagoulis
Music: Mikis Theodorakis
First performed by: Maria Farandouri

Si veda anche la pagina dedicata a Τα τραγούδια του αγώνα.


Un'altra poesia del carcerato Panagoulis, scritta negli anni più oscuri della dittatura dei Colonnelli. "In Grecia oggi", e quell'oggi era una "fiamma spenta" che però doveva essere ravvivata e che chiamava a nuove lotte. [CCG/AWS Staff]
Σβησμένη φλόγα, που πάντα καίει
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2009/1/6 - 03:24

Marcia funebre per un missile

[2008]
Testo e musica di Francesco Cocco
Lyrics and music by Francesco Cocco
Ali d’argento nel cielo dorato
(Continues)
Contributed by daniela -k.d.- 2009/1/6 - 01:00

Menace-les tous

Menace-les tous
[2008]
Paroles et musique par Marco Valdo M.I.
Testo e musica di Marco Valdo M.I.

Pour ceux qui connaissent les chansons de Georges Brassens, cette chanson aura des airs de ressemblance avec « Embrasse-les tous ! » et ils ne se tromperont pas. Cette canzone est une parodie. Elle utilise la structure d' Embrasse-les tous !, chanson qui s'adresse à une jeune personne à la recherche de l'amour parmi de multiples amoureux: Massacre-les tous ! raconte en fait, le désamour que le monde entier (ou presque) ressent vis-à-vis des Zétazunis d'Amérique. Précisons cependant : vis-à-vis de l'État et de la nation, pas vis-à-vis de tous ses habitants ou ressortissants. Il y a de nombreux citoyens étazuniens dignes de respect et même, de la plus courtoise sympathie. Il est d'ailleurs malheureux que ces gens-là doivent subir les séquelles de cette mauvaise réputation, de cette répulsion instinctive que... (Continues)
Tu es de ceux qui tuent partout où ils passent,
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2009/1/5 - 20:59
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Giuanne Palestina

Giuanne Palestina
Da "'O Zulù in the Al Mukawama Experiment 3"

Commento reperito in questo blog:
Amo questo testo di Zulù (ex 99 Posse), lo cercavo da un pò e dopo tante ricerche l' ho trovato su un blog. Il testo era collegato ad una storia simile...la storia di Federico Aldrovandi, ucciso ad un fermo di polizia senza alcun motivo. Pestato mentre era ammanettato dopo aver avuto un malore. Molti non ricordano più questa storia, neanche io la ricordavo più, purtroppo sono troppe le storie simile che ancora aspettano giustizia...
Steva e casa e rimpetto ‘o supercarcere Giuanne,nato e crisciuto a secondigliano,terzo ‘e cinche figlie ‘e na bella famiglia, ma tutte quante ‘o chiammavano giuanne palestina rint’ ‘o rione,
(Continues)
Contributed by adriana 2009/1/5 - 18:13
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Great Atomic Power

Great Atomic Power
[1952]
Lyrics & Music by Ira Louvin, Charles Louvin and Buddy Bain.

Un classico brano della paura atomica, riproposto anche dagli Uncle Tupelo nel 1992...
Are you (are you) ready
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/5 - 14:29
Song Itineraries: No Nukes
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Lady In Black

Lady In Black
[1971]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Ken Hensley (1945-2020)
Album / Albumi: Salisbury
Single: Lady in Black / Simon the Bullit Freak, March 1971

Una coinvolgente ballata, così deliziosa così malinconica, così epica, così due accordi e via...
Sì perché tutto il pezzo è costruito su due accordi.
Chiunque segue gli Heep, veri precursori dell’Epic Metal con l’album Salisbury del 1971 da cui è tratta questa canzone, da tempo sa benissimo che da oltre venticinque anni questo pezzo chiude tutti i loro concerti, ma forse i novizi non sanno che la fortuna per questo brano arrivò solo nel 1977 quando vinse il Golden Lion (il Grammy Europeo nda) dopo un ritardato successo in Germania ove veniva utilizzata nelle scuole per insegnare ai bambini la lingua inglese.

Una canzone contro la guerra in Vietnam, un mio video contro tutte le guerre che insanguinano... (Continues)
She came to me one morning
(Continues)
Contributed by daniela -k.d.- 2009/1/5 - 14:14
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Death 'n' Glory Boys

Death 'n' Glory Boys
[1983]

Album "All of the Good Ones Are Taken"
Get your son - young ’n’ dumb
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/5 - 14:05
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Gun Control

Gun Control
[1981]

Album "Short Back 'n' Sides", prodotto da Mick Jones dei Clash.

Una canzone dedicata al deleterio strapotere della National Rifle Association, la lobby statunitense delle armi.
Per capire quanta responsabilità abbia la NRA in relazione alla violenza che permea la società americana (e la politica estera degli USA!), si veda il film di Michael Moore "Bowling For Columbine".
All right
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/5 - 13:54
Song Itineraries: Weapons: our daily home war
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Street (Haifa Beirut 2006)

Street (Haifa Beirut  2006)
[2006]
Words: Roy "Chicky" Arad
Music: Chenard Walcker
Label: Free Sample Zone

The poem was translated from Hebrew to English by Adva Levin
The consensus – its smell like a baby's corpse
(Continues)
Contributed by daniela -k.d.- 2009/1/5 - 13:45

Free Gaza Song

[2008]

Una canzone sulla Peace Boat, l'imbarcazione dei militanti del Free Gaza Movement e di International Solidarity Movement che nell'agosto 2008 ruppero dal mare l'embargo israeliano a Gaza.

http://www.freegaza.org/
http://gaza-journey.blogspot.com/
Free Gaza, Free Free Gaza, Free Gaza, sail your boat ashore
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/4 - 21:18
Song Itineraries: The Palestinian Holocaust

The Living Voice Of The Dead ...

The Living Voice Of The Dead ...
La canzone di Maya Terro ha partecipato al Free Gaza Song Contest.
For every tear
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/4 - 21:01

A Nation Is Dying

La canzone della signora Mariko Sakurai ha partecipato al Free Gaza Song Contest.
A nation is dying in front of our eyes
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/4 - 20:56
Song Itineraries: The Palestinian Holocaust

Klein Liedje Voor Raghda

Una canzone scritta nel 2004 in memoria di Raghda al-Assar, una bambina di 10 anni, palestinese, abitante della Striscia di Gaza, uccisa durante un raid israeliano mentre era seduta al suo banco in classe.
Tanto per ricordare che i massacri realizzati dagli israeliani a Gaza non sono solo cosa di oggi...

L'articolo del corrispondente della BBC Alan Johnston datato 27 settembre 2004: Gaza's tragic classroom casualties
"Nine-year-old Raghda al-Assar died last week after being hit by Israeli fire while sitting at her school desk in the Gaza Strip - the fourth child hit in similar circumstances in 18 months. The BBC's Alan Johnston visits the scene of the incident."
terwijl jij leert schrijven
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/4 - 20:45

L'aube

L'aube
L’AUBE
Chanson française – L'aube – Marco Valdo M.I. – 2009

Cette canzone est une évolution d'une canzone léviane que Marco Valdo M.I. avait écrite à partir d'un passage de L'Orologio, roman étonnamment poétique de Carlo Levi. Cette évolution se justifie par le contexte auquel renvoie la jeunesse de Carlo Levi – le Turin de la guerre (1915 sqq) où le jeune Carlo (lycéen – il était né en 1902) le nez sur les Alpes et les grands massacres sur fond blanc prenait le parti du refus de cette guerre. Il avait de l'ascendance, sa mère était la sœur de Claudio Treves, pacifiste convaincu.
Cependant, il ne s'agit que d'une évolution, car le jeune Carlo à ce moment de sa vie était trop âgé pour être l'enfant ici évoqué; de plus, son père n'était pas mort à ce moment. C'est donc la reconstruction d'une enfance hypothétique, mais vraie, de cette vérité poétique, plus vraie d'être inventée. Mais combien... (Continues)
A l’aube
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2009/1/3 - 21:41
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Lásko!

Lásko!
Salve!!!

Scusate, ma quella di Alessio sarebbe "La meravigliosa versione italiana" ??? Dell'originale ha ben poco:(
Secondo me è un sacrilegio definirla una canzone di K. Kryl....chiamatela con un altro nome!!!
Martina Mezirkova
martina 2009/1/3 - 21:36
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Libertad sin ira

Libertad  sin ira
Da Wikipedia:
La canción Libertad sin ira (R. Baladés/P. Herrero) que inicialmente fue prohibida el 9 de octubre de 1976 cuando el Diario 16 la quiso usar como eslogan en su salida a la calle y que posteriormente se convirtió en un himno no oficial de aquel momento histórico. De hecho el grupo fue elegido como el mejor del país por votación popular en 1975 y 1976.

[1976]
Credo che a scrivere il testo di "Libertad sin ira" fu José Luis Armenteros (1943-2016).
Pablo Herrero Ibarz scrisse la musica. Rafael Baladés è nei crediti del brano ma non si tratta di personaggio rilevante.

(B.B.)
Dicen los viejos que en este país hubo una guerra
(Continues)
Contributed by adriana 2009/1/3 - 18:48
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Al festival Cyberfolk di Roma 7

Al festival Cyberfolk di Roma 7
Da oggi è possibile scaricare interamente gli album degli Apuamater "Delirio e castigo" e "2076: il ritorno di Kristo" direttamente da qui
2009/1/3 - 18:02
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Andrea

Andrea
Un'ulteriore versione francese ad opera di Marco Valdo M.I.
ANDREA
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2009/1/3 - 17:47
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Mis colegas

Mis colegas
questa è una canzone che inneggia all'anarchia ed alla legalizzazione delle droghe, mica contro la guerra.

che poi io ero uno di quelli che la cantava al concerto...ma non ha nulla a che fare con la sezione in cui si trova.
Potevi proporre "Nino soldato" cara Valentina.
Luca 2009/1/3 - 16:52
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Smisurata preghiera

Smisurata preghiera
Il calcio, la tv. L’altro Fabrizio sapeva godersi le giornate di «bonaccia»
di Ivano Fossati

dal Corriere della sera

Non vado pazzo per le celebrazioni, le beatificazioni, le rievocazioni. Normalmente ne sto lontano, perché considero sacrosanto solo il ricordo strettamente personale dei fatti e delle persone. Quello, per intenderci, che si conserva da soli, in silenzio. Ma certo si può ammettere qualche legittima deroga a tutto questo. Fabrizio De André è stato ricordato e celebrato, forse ogni singolo giorno dal momento della sua scomparsa, come non era accaduto prima a nessun grande artista italiano. Questo testimonia il vuoto tangibilmente grande che ha lasciato nel cuore e ancor più nel bisogno di conforto dei molti che lo hanno amato. Piccole e grandi celebrazioni avvenute un poco dovunque in giro per l’Italia. Tributi sempre più o meno accorati e a distanza di dieci anni non ancora... (Continues)
2009/1/3 - 11:59
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Pappagalli verdi

Pappagalli verdi
Due poesie di Carla Conti Moretti

"Sono una poetessa di Prato. ho visitato il vostro bel sito e ho deciso di inviarvi queste poesie.

Una ha per titolo Pappagalli verdi come il libro di Gino Strada. Poesia contro la guerra parla dell'assurdità della guerra ed è stata già pubblicata. Sono di pubblico dominio essendo già state pubblicate nelle mie due raccolte di cui nessuno si è accorto ma questo è un dettaglio."

PAPPAGALLI VERDI

Sciogli o padre
Il tuo turbante
Scioglilo
per tuo figlio
maciullato
Scioglilo e asciuga
il sangue
e la terra
di tuo figlio
spezzettato

Correva
come corrono i bambini
ignaro su di un prato
coltivato a mine
non piangere padre
non asciugare le lacrime
col... (Continues)
2009/1/3 - 11:35




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