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Waiting For The Bus to Take Me Home

Waiting For The Bus to Take Me Home
[2008]
Album “The Boy Bands Have Won…”

Una canzone dedicata a Gary Tyler, un afroamericano che sta marcendo in prigione dal 1975 per un delitto che non ha commesso quando aveva 17 anni.

Nel 1974, nella Destrehan High School della Louisiana ci furono aspri scontri motivati dall'avversione degli studenti bianchi all'integrazione di studenti di colore nella scuola.
Un giorno, il bus della scuola che riaccompagnava alle loro case i ragazzi neri venne attaccato da una folla di bianchi inferociti. Qualcuno esplose un colpo di pistola e un ragazzino bianco di 13 anni rimase ucciso.
Il 17enne Gary Tyler fu subito individuato come l'assassino e fu condannato alla sedia elettrica (pena poi commutata in ergastolo) da una giuria di soli bianchi, in un processo con prove falsificate (la pistola ritovata era in uso alle forze dell'ordine ed il reperto in seguito fu fatto sparire...) e testimoni minacciati... (Continues)
My name is Gary Tyler, Louisiana-born
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/11 - 23:31
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Same Old Same Old

Same Old Same Old
[2008]
Album “The Boy Bands Have Won…”
Lately it seems no-one cares anymore
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/11 - 23:11
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Bury Me Deep

Bury Me Deep
[2007]
Album “The Boy Bands Have Won…”

Dall'outro al brano sul sito del gruppo:

A short aside concerning the reign of Queen Thatcher.
When I first came to Commons Lords
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/11 - 23:02
Song Itineraries: Miss Maggie Thatcher
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Sing About Love

Sing About Love
[2008]
Album “The Boy Bands Have Won…”

Dall'outro al brano sul sito del gruppo:

We stood around in a half-circle in the airless Shabby Road basement for four weeks solid singing this song until we got it right and lost our voices.

It was inspired partly by Dick Gaughan’s ‘A Different Kind of Love Song’, the first verse of which says, ‘You ask me why I sing no love songs/You say the songs that I sing make you angry and sad/You say that you listen to music/To escape from the things that make you feel bad.’
He tells the story of “... playing in a folk club somewhere in the southeast of England when a woman came up to me and proceeded to ask me all the questions in the first verse of this. When I replied, she looked at me sadly and said, ‘Oh, you’re still at the political stage, then,’ and walked off.”
I don’t want to sing about anger and hate
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/11 - 22:59
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Word Bomber

Word Bomber
[2008]
Album “The Boy Bands Have Won…”

Dall'outro al brano sul sito del gruppo:

When the names of the four young men from leeds who murdered 52 people in London in July 2005 were revealed, a friend of ours talked of how she’d been at high school with one of the boys, Shehzad Tanweer, who worked in his mum & dad’s fish & chip shop. That he’d been a “lovely young lad.” In his taped message recorded before the bombing, Shehzad said, “What you have witnessed now is only the beginning of a series of attacks which will intensify and continue until you pull all your troops out of Afghanistan and Iraq. Until you stop all financial and military support to the US and Israel and until you release all Muslim prisoners from Belmarsh and your other concentration camps. And know that if you fail to comply with this then know that this war will never stop.”
But of course, the repeated ‘you’... (Continues)
Strap these words
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/11 - 22:53
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Words Can Save Us

Words Can Save Us
[2008]
Album “The Boy Bands Have Won…”

Outro al brano sul sito del gruppo:

Summing up the shortening distance between news of another us high school massacre and news of continuing bombing raids on Iraqi towns.

“Talking to terrorists is the only way to beat them.” (Mo Mowlam)
April morning summer come soon
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/11 - 22:47
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Brigante se more

Brigante se more
CIAO A TUTTI
SONO ENZO MATARAZZO!
VORREI LASCIARE QUESTO MESSAGGIO PER R. VENTURI:
MI MERAVIGLIO CHE STASERA SU QUESTO SITO INTITOLATO: CANZONI CONTRO LA GUERRA, NON UNA PAROLA E' STATA DETTA IN MEMORIA DI FABRIZIO DE ANDRE', COLUI CHE DELLA TRAGEDIA DELLA GUERRA NE PARLO', ANZI NE CANTO'IN TEMPI NON SOSPETTI.
E' UNA GRAVE DIMENTICANZA ED IO PROTESTO IN MODO ENERGICO!!!!

DAL DISCO : NON AL DENARO NON ALL'AMORE NE AL CIELO:

"DOVE SONO I GENERALI CHE SI FREGIARONO NELLE BATTAGLIE
CON CIMITERI DI CROCI SUL PETTO.
DOVE I FIGLI DELLA GUERRA PARTITI PER UN IDEALE
PER UNA TRUFFA, PER UN AMORE FINITO MALE!
HANNO RIPORTATO A CASA LE LORO SPOGLIE NELLE BANDIERE
LEGATE STRETTE PERCHE' SEMBRASSERO INTERE!!!"
(FABRIZIO DE ANDRE' POETA ANARCHICO)
(enzo matarazzo)

Enzo, forse ti è sfuggita la "News" in homepage che è presente da stamani fino dalle 8,37. Fai un po' di attenzione,... (Continues)
2009/1/11 - 22:36
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La memoria

La memoria
Una buona notizia: è schiattato il CardiMale Pio Laghi.
Che il Diavolo accolga la sua animaccia nera all'inferno.
Amen

L'Unità, 9 gennaio 2009

È morto Pio Laghi, il cardinale amico della dittatura argentina

E' morto la notte scorsa all'ospedale romano di San Carlo di Nancy il cardinale Pio Laghi, diplomatico Vaticano di rango. Il porporato, 86 anni non ancora compiuti, e' morto per una malattia ematologica che lo ha portato ad una insufficienza cardio-vascolare. La camera ardente e' stata allestita nell'ospedale San Carlo di Nancy e da domani verra' trasferita in Vaticano. I funerali saranno celebrati martedi' alle 11 a San Pietro.

Nella sua qualità di nunzio apostolico in Argentina, Pio Laghi, amico intimo di alcuni generali della dittatura (ammiraglio Emilio Massera, ex capo della Marina militare argentina), si è reso colpevole, secondo molti sopravvissuti, di aver giustificato la... (Continues)
Alessandro 2009/1/11 - 20:02
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Buffalo Soldier

Buffalo Soldier
qualcuno mi sà dire ke significato a la frasea "questo intanto,quando analizzo la puzza
ha molto senso secondo me" nella versione italiana.
grazie

by giuly
2009/1/11 - 11:05
Fabrizio De André left us ten cursed years ago. Today he's going to be remembered as sort of saint, but he's been kept under control and accused of terrorism for many years. As for us, we want to remember him briefly and without bombastic, useless words: his songs do say all, and so will they do forever.
Riccardo Venturi 2009/1/11 - 08:42
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Fuoco e mitragliatrici e Valzer dei disertori

Anonymous
Fuoco e mitragliatrici <i>e</i> Valzer dei disertori
Magyar nyelvre fordította Riccardo Venturi
2009-01-11-én

Egy a I. világháború idejére visszanyúló tiltakozási dal, amit az olasz népzenetudós Roberto Leydi meggyűjtött Alfonsinében, a ravennai megyében.
A dal tiltakozik a háború szörnyű állapota ellen, amiben a katonáknak el kell veszteni olyan sok társat, hogy elfoglaljanak egy arasznyi földet.
A dalt írták valószínűleg 1915.12.16-a (támadás a “Rakéták Lövészárkára”, amit a hős Sassari gyalogezred elfoglalt egy szuronyrohammal) és 1916.3.29-e (Isonzo ötödik harca) között.

Ez a szép, keringődallamú dal még mostanaban játsszák a “Negy Megyében” (Piacenza, Génua, Alessandria és Pavia) hagyományos hangszerekkel, pl. az olasz dudával (kétnyelvű népoboa), a kromatikus harmonikával és a pásztorsíppal. A dallamot írta a híres nápolyi zeneszerző Ernesto De Curtis Libero Bovio daláért “Sona, Chitarra” (“Játssz, gitár”). [RV]
TŰZ ÉS GÉPPUSKÁK
(Continues)
2009/1/11 - 08:31
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Stai attento, uomo bianco

Stai attento, uomo bianco
[1967]
Dario Fo e Fiorenzo Carpi
Dallo spettacolo "La signora è da buttare"

Sia nello spettacolo "La signora è da buttare" che nel disco "Le canzoni di Dario Fo, vol. 1" (1977) - dove è pure raccolta - questa canzone è interpretata da Oscar Prudente (1944-), cantautore, musicista e produttore discografico.
(Bernart Bartleby)
Li hai portati qui tu: i Bantù, gli Zulù
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/9 - 22:40
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Maminsynek w koncentraku

Maminsynek w koncentraku
à partir de la version italienne – Figlio di mamma in KZ, d'une chanson d' Aleksander Kulisiewicz, écrite en 1942, intitulée "Mamysinek w koncentratku".

Dans la chanson apparaît le terme Volksdeutsch, qui est un terme nazi qui désignait une personne d'ascendance allemande qui vivait à l'extérieur de l'Allemagne; et celui de Häftling, qui désigne un prisonnier dans un camp de concentration et/ou d'extermination.
À la lecture, cette chanson apparaît dans toute sa puissance d'ironie et de dérision. Une sorte d'humour décapant, destiné en effet à décaper toute la terreur et toute l'horreur qu'ont ressenties ceux qui sont passés au travers des tortures, des horreurs, des douleurs, des privations et de la folie de leur être d'humain à un être de fumée et de cendres.
LE FILS À MAMAN AU CAMP.
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2009/1/9 - 22:22
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La religione dei potenti (Lascia pur che dica Iddio)

La religione dei potenti  (Lascia pur che dica Iddio)
[1965]
Dario Fo e Fiorenzo Carpi
Dallo spettacolo "La colpa è sempre del diavolo"
"Guai a voi, ricchi pasciuti e satolli,
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/9 - 22:02
Song Itineraries: Antiwar Anticlerical
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La mia cella

La mia cella
[1966]
Dallo spettacolo "Ci ragiono e canto n.1"

cirag


La mia cella l'è un metro e quaranta
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/9 - 21:55
Song Itineraries: From World Jails

Coro dei ribelli

Coro dei ribelli
[1971]
Dallo spettacolo "Morte e resurrezione di un pupazzo"
"Pietà l'è morta!"
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/9 - 21:48
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Che vogliono, che vogliono?

Che vogliono, che vogliono?
[1965]
Dario Fo e Fiorenzo Carpi
Dallo spettacolo "La colpa è sempre del diavolo"
Che vogliono, che vogliono?
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/9 - 21:44
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Canzone della nocività

Canzone della nocività
[1972]
Dario Fo e Paolo Ciarchi
Dallo spettacolo "Ordine! Per DI0.000.000.000"
Da noi c'è tanto di quel fumo
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/9 - 21:39
Song Itineraries: Antiwar Anticlerical
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Ballata dell'indio cileno

Ballata dell'indio cileno
[1973]
Dallo spettacolo "Guerra di popolo in Cile"
Al suono delle catene di rame
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/9 - 21:34
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Il comandante della mia banda [Siamo banditi, non siamo soldà]

Il comandante della mia banda [Siamo banditi, non siamo soldà]
[1970]
Dallo spettacolo: "Vorrei morire anche stasera se dovessi pensare che non è servito a niente"; Collages di monologhi e canzoni sulla Resistenza italiana e palestinese.
Scritta da Paolo Ciarchi e Dario Fo
Written by Paolo Ciarchi and Dario Fo
Écrite par Paolo Ciarchi et Dario Fo
Tekijät: Paolo Ciarchi ja Dario Fo
Canta / Singer / Chante / Laulaa: Paolo Ciarchi
In album CD/ In the CDalbum / Dans l'album CD / CD-Albumissa: Paolo Ciarchi: Cent'anni di moltitudine, qualche canzone, opinione, suono, serata nella vita musicale di Paolo Ciarchi
Contiene materiali rarissimi e inediti
A cura di Alessio Lega, Claudio Cormio, Rocco Marchi
Prodotto da Archivi della Resistenza e Istituto Ernesto De Martino


Lo spettacolo è stato rappresentato un'unica volta a Milano nel 1970. Testo trovato su archivio Franca Rame


Fa parte di una “trilogia di canti tratta da Vorrei morire anche stasera... (Continues)
Il comandante della mia banda,
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/9 - 21:30
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È fatalità

È fatalità
[1969]
Dario Fo e Paolo Ciarchi
Dallo spettacolo "Ci ragiono e canto n. 2"

cirag


Io son metalmeccanico e secondo le statistiche
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/9 - 21:22
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The Only Good Fascist Is A Very Dead Fascist

The Only <i>Good</i> Fascist Is A Very <i>Dead</i> Fascist
Dédiée au porc Almirante et à ses sbires frappeurs qui aujourd'hui, s'assoyant sur les sièges du pouvoir, ont dédouané les centurions qui errent ici et là en Italie pour tuer et massacrer et à brûler les camps des Roms, comme dans la meilleure tradition nazie.

Et au père de tous ces porcs, Giorgio Almirante, son fils préféré, Gianni Alemanno, aujourd'hui général de l'Urbe (maire de Rome), voudrait dédier une rue....
Une rue dédiée à un des auteurs des lois raciales fascistes (il fut même le secrétaire de rédaction de la revue « La défense de la race »), à un capomanipule (commandant d'un manipule fasciste) de la République de Salò (la bien nommée...), un officier des Brigades Noires, un des persécuteurs les plus acharnés de partisans, un qui dans les années 70 fut impliqué dans le stragisme (stratégie du massacre des civils italiens mise en œuvre par les fascistes, la droite et les services... (Continues)
LE SEUL BON FASCISTE EST UN FASCISTE MORT
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2009/1/9 - 18:55
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Mama ana ahabak

Mama ana ahabak
bella grande profonda emozionante
lino albanese 2009/1/9 - 18:16

Il ritorno

Il ritorno
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò
(testo e musica: D. Camerin)


L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.

Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali sono due, più parte di un terzo) può servire per alleggerire la tensione e la drammaticità insite nel lavoro.

1.Introduzione
2.Gott Mit Uns!
3.24... (Continues)
Ai patrii confini le tradotte
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2009/1/9 - 17:38
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Gott Mit Uns! (Ripresa) - La rivolta -

Gott Mit Uns! (Ripresa) - La rivolta -
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò
(testo e musica: D. Camerin)


L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.

Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali sono due, più parte di un terzo) può servire per alleggerire la tensione e la drammaticità insite nel lavoro.

1.Introduzione
2.Gott Mit Uns!
3.24... (Continues)
Son morti di fame di sonno
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2009/1/9 - 17:36

A Nation Is Dying

In 110 ammassati in una casa e bombardati
l'Onu denuncia il massacro di 30 civili

da La Repubblica, 9 gennaio 2009

[...] Il 4 gennaio scorso, raccontano testimoni oculari citati dal Coordinamento degli Affari umanitari dell'Onu (Ocha), centodieci persone, oltre la metà bambini, sono stati radunati in un edificio a un piano dai militari dell'esercito israeliano. Si trattava di famiglie che erano rimaste senza casa nei primi giorni di bombardamenti aerei in quella che è una delle zone più duramente colpite dall'offensiva israeliana.

Da un giorno l'esercito era penetrato via terra, e sono stati proprio i soldati a raccomandare ai profughi di restare chiusi dentro "per la loro stessa sicurezza". Il giorno dopo, la casa è stata sottoposta a un violento bombardamento. Sono morti così almeno trenta palestinesi [...]
Alessandro 2009/1/9 - 15:43
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In A Crisis

In A Crisis
[2000]
Album "Give Too Much", che contiene brani dell'unico precedente lavoro dei WEW, il self titled del 1991, più alcuni altri sempre risalenti ai primi anni '90

Il brano è stato recentemente riproposto dai Jefferson Starship ("Jefferson's Tree of Liberty", 2008)
(Alessandro)
I rolled over in bed to touch her head
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/9 - 14:19
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Dark Ages

Dark Ages
[2000]
Album "Give Too Much", che contiene brani dell'unico precedente lavoro dei WEW, il self titled del 1991, più alcuni altri sempre risalenti ai primi anni '90
What time is it, boys and girls?
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/9 - 14:16
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Break The Law

[2000]
Album "Give Too Much", che contiene brani dell'unico precedente lavoro dei WEW, il self titled del 1991, più alcuni altri sempre risalenti ai primi anni '90
By order of the King of the United States
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/9 - 14:14
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Apathy And Ignorance

[2000]
Album "Give Too Much", che contiene brani dell'unico precedente lavoro dei WEW, il self titled del 1991, più alcuni altri sempre risalenti ai primi anni '90
In the land where nothing's sacred
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/9 - 14:11
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Genesis Hall

Genesis Hall
[1969]
Dal capolavoro "Unhalfbricking"

Scritta da Richard Thompson che nel 1969 aveva solo 20 anni e preconizzava la rivoluzione contro i padri "che cavalcano con gli sceriffi" e contro i potenti che affamano il popolo...

... ma verrà il giorno in cui il popolo calpestato si vendicherà delle crudeltà subìte!

Una canzone ripresa anche dai Jefferson Starship nel loro ultimo lavoro, "Jefferson's Tree of Liberty" (2008)...
My father he rides with your sheriffs
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/9 - 11:42
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Cowboy On The Run

Cowboy On The Run
[1975]
Album "Solid Silver"
Lyrics by Dino Valenti

Brano recentemente riproposto dai Jefferson Starship (di cui fa parte David Freiberg, former member dei QMS) nell'album "Jefferson's Tree of Liberty" uscito nel settembre 2008.
Sometimes I dream of a world without war:
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/9 - 11:21
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Don't Close Your Eyes

Don't Close Your Eyes
Bella idea quella di inserire una canzone del grande Graziano Romani, uno degli artisti più genuini e appassionati che ci offre il nostro Paese.
Alberto 2009/1/9 - 10:44

Il sesto giorno

Il sesto giorno
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò

(testo: Siniša Pavić musica: Siniša Pavić D. Camerin)

Il brano “A sad addio”, contenuto ne “Il sesto giorno”, è tratto dalla colonna sonora della serie “Vruć vetar” di Siniša
Pavić.


L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.

Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali... (Continues)
Jednom odletjet’ će ptice
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2009/1/9 - 10:27
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We Will Not Go Down

We Will Not Go Down
A blinding flash of white light
(Continues)
2009/1/9 - 10:15
Song Itineraries: The Palestinian Holocaust

Emilio in trincea

Emilio in trincea
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò
(testo e musica: D. Camerin)


L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.

Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali sono due, più parte di un terzo) può servire per alleggerire la tensione e la drammaticità insite nel lavoro.

1.Introduzione
2.Gott Mit Uns!
3.24... (Continues)
Terra secca nelle man
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2009/1/9 - 10:09

Il convoglio dei reduci

Il convoglio dei reduci
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò
(testo e musica: D. Camerin)


L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.

Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali sono due, più parte di un terzo) può servire per alleggerire la tensione e la drammaticità insite nel lavoro.

1.Introduzione
2.Gott Mit Uns!
3.24... (Continues)
A passo lento
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2009/1/9 - 10:06

Bojako - Bono

Bojako - Bono
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò
Testo e musica: D. Camerin


L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.

Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali sono due, più parte di un terzo) può servire per alleggerire la tensione e la drammaticità insite nel lavoro.

1.Introduzione
2.Gott Mit Uns!
3.24... (Continues)
Burian
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2009/1/9 - 10:03

24 Dicembre

24 Dicembre
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò

Testo e musica: D. Camerin


L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.

Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali sono due, più parte di un terzo) può servire per alleggerire la tensione e la drammaticità insite nel lavoro.

1.Introduzione
2.Gott Mit Uns!
3.24... (Continues)
E` partito una mattina
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2009/1/9 - 09:57
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Gott Mit Uns!

Gott Mit Uns!
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò


L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.

Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali sono due, più parte di un terzo) può servire per alleggerire la tensione e la drammaticità insite nel lavoro.

1.Introduzione
2.Gott Mit Uns!
3.24 Dicembre
4.Bojako - Bono
... (Continues)
Silenzio sacramento
(Continues)
Contributed by adriana 2009/1/9 - 09:43
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Kołysanka dla synka w krematorium

Kołysanka dla synka w krematorium
Version italienne – NINNA NANNA DEL CREMATORIO – Leoncarlo Settimeli – 2006
d'une chanson en yiddish de Aaron Liebeskind, traduite et chantée en polonais par
Alex Kulisiewicz

En 1942, Aaron Liebeskind, un jeune horloger de Bilgoraj en Pologne avait été contraint de connaître l'assassinat de sa femme, Edith, et de son fils de 3 ans au camp de concentration de Treblinka . Il supplia le contremaître du crématoire de le laisser passer la nuit à veiller le corps de son fils. Aaron s'agenouilla à côté du corps de son enfant et composa les paroles de sa berceuse dans sa tête. Durant la nuit, cet homme de vingt-quatre ans devint tout gris. Il réussit miraculeusement à s'échapper de Treblinka, mais il fut capturé à nouveau et envoyé à Sachsenhausen où il rencontra et devint l'ami d' Alex Kulisiewicz. Aaron raconta à Alex son histoire et lui chanta la chanson en Yiddish, qu'Alex traduisit immédiatement... (Continues)
BERCEUSE DU CRÉMATOIRE
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2009/1/9 - 09:31
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Mai 40

Mai 40
Guys you have a typo in the posted lyrics of Mai 40: the line that reads:"Les femmes s'accrochaient à leurs armes" is in fact:"Les femmes s'accrochaient à leurs larmes" which would translate into "the women clung to their tears" instead of "the women clung to their weapons" (not the fault of the translator but must be corrected). You can check the books where Brel lyrics are published - they used to be all available over www.paroles.net but not anymore.
Nassim 2009/1/9 - 07:42

ARTE CONTRO LA GUERRA / ANTIWAR ART

ARTE CONTRO LA GUERRA / ANTIWAR ART
Ciao, siamo una art-zine tutta italiana, la Chiamata alle Arti, che ogni due mesi raccoglie opere da tutto il mondo, che rispondano ad uno stesso tema.
Potete saperne di piu' direttamente qui: http://www.psdrevolution.it/forum/inde...

Il tema della prossima uscita, con scadenza il 15 Gennaio, E' War! e ci piacerebbe usare il materiale di questa pagina, per scrivere un redazionale di apertura.
Ovviamente l'articolo ti sara' attribuito in pieno, aggiungendo il vostro nome o il nickname, con link all' email e/o al vostro sito.

Contattatatec per maggiori dettagli. Potete vedere tutte le passate edizioni della artzine, qui: http://www.psdrevolution.it/forum/inde...
Sauro Pasquini 2009/1/8 - 22:27




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