Editoriale
Vorrei continuare ad apprezzare gli altri ed esserne apprezzato senza secondi fini.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2008/8/20 - 11:41
Semmai la patria non avesse ragione
[2008]
Un "extra" dal DVD di "Contadini Marini"
Testo di Luca Checchi e Leonardo Palmerini
An extra from the DVD included in "Contadini Marini"
Lyrics by Luca Checchi and Leonardo Palmerini
Testo originale trascritto all'ascolto dal DVD da Riccardo Venturi.
The original lyrics have been transcribed on direct listening by Riccardo Venturi.
Les Ondes Martenot, o Le Onde Martenot, sono al loro sito ufficiale con testi, mp3 e video scaricabili liberamente.
Eccole, le Onde Martenot. O “Les Ondes Martenot”. Sul loro sito si chiamano in francese; sul loro album, appena uscito, “Contadini Marini”, sono invece in italiano. In francese o in italiano, sono loro. Per me, una specie di spiritelli Ariel che aprono e chiudono cerchi; magari non è neanche che lo abbiano voluto o che lo vogliano, ma è così.
Bisognerà che leggiate quel che c'è scritto sotto, che risale a due o tre anni fa. Proviene... (Continues)
Un "extra" dal DVD di "Contadini Marini"
Testo di Luca Checchi e Leonardo Palmerini
An extra from the DVD included in "Contadini Marini"
Lyrics by Luca Checchi and Leonardo Palmerini
Testo originale trascritto all'ascolto dal DVD da Riccardo Venturi.
The original lyrics have been transcribed on direct listening by Riccardo Venturi.
Les Ondes Martenot, o Le Onde Martenot, sono al loro sito ufficiale con testi, mp3 e video scaricabili liberamente.
Eccole, le Onde Martenot. O “Les Ondes Martenot”. Sul loro sito si chiamano in francese; sul loro album, appena uscito, “Contadini Marini”, sono invece in italiano. In francese o in italiano, sono loro. Per me, una specie di spiritelli Ariel che aprono e chiudono cerchi; magari non è neanche che lo abbiano voluto o che lo vogliano, ma è così.
Bisognerà che leggiate quel che c'è scritto sotto, che risale a due o tre anni fa. Proviene... (Continues)
Rimuovere dal tappeto
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2008/8/19 - 23:31
Who Are They and Why Do They Hate Us
I never thought I'd come under attack
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2008/8/16 - 22:28
Petroleum Bonaparte
2006
from Head Full Of Pictures by Jim Page
This song is about George W Bush. The title occurred to me one morning before I'd even had my coffee.
from Head Full Of Pictures by Jim Page
This song is about George W Bush. The title occurred to me one morning before I'd even had my coffee.
hey George, Im talkin to you
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2008/8/16 - 16:30
Song Itineraries:
George Walker Bush II
The Ballad Of Rachel Corrie
There's a wall in San Francisco with painted faces you can name
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2008/8/16 - 16:05
Song Itineraries:
Rachel Corrie
Sewing Up Crap
2002
Readymades
Readymades
Chain, chain, chain
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2008/8/16 - 13:45
Barboni
1992
Figli della stessa rabbia
Sicuramente questo e' il disco piu' famoso dell'etichetta Gridalo Forte. Figli della Stessa Rabbia è stato, e continua ad essere un inno. Tutto il disco nei concerti e' stato cantato a squarciagola da migliaia di persone. Brani come "Cararo Sindaco", "Barboni", "Giunti Tubi Palanche Ska", o la versione solo vocale della title track, sono ormai nel DNA di una generazione di giovani in Italia e in tutta Europa. La grafica e' come sempre di Cristiano Rea e rispecchia al meglio la band. Nel retro della copertina il testo di Bella Ciao, che dopo poco verra' incisa nel MLP omonimo.
Giunti, tubi, palanche e ska - Caput mundi - Fiere senza Dio - Somaro beat ska - Er Ciccione - Carraro sindaco - Barboni - 78 notturno - Poesia e realtà - La rotta degli schiavi - Ska Against Racism - Negli occhi il buio - Nazi-sion polizei - Novara no! - Figli della stessa rabbia
Figli della stessa rabbia
Sicuramente questo e' il disco piu' famoso dell'etichetta Gridalo Forte. Figli della Stessa Rabbia è stato, e continua ad essere un inno. Tutto il disco nei concerti e' stato cantato a squarciagola da migliaia di persone. Brani come "Cararo Sindaco", "Barboni", "Giunti Tubi Palanche Ska", o la versione solo vocale della title track, sono ormai nel DNA di una generazione di giovani in Italia e in tutta Europa. La grafica e' come sempre di Cristiano Rea e rispecchia al meglio la band. Nel retro della copertina il testo di Bella Ciao, che dopo poco verra' incisa nel MLP omonimo.
Giunti, tubi, palanche e ska - Caput mundi - Fiere senza Dio - Somaro beat ska - Er Ciccione - Carraro sindaco - Barboni - 78 notturno - Poesia e realtà - La rotta degli schiavi - Ska Against Racism - Negli occhi il buio - Nazi-sion polizei - Novara no! - Figli della stessa rabbia
Vedo gente che
(Continues)
(Continues)
Contributed by DOnquijote 2008/8/15 - 11:56
Song Itineraries:
Rom, Racism, Porrajmos
Le condamné à mort
Da una poesia di Jean Genet (1942)
D'après un poème de Jean Genet (1942)
Excerpt from a poem by Jean Genet (1942)
Musica / Musique / Music :
1. André Almuró, 1952
2. Hélène Martin, 1961
3. Christian Olivier, 2013
Interpretazioni / Interprétations / Performances :
1. Marcel Mouloudji, 1954 (1.)
2. Hélène Martin, 1962 (2.)
3. Marc Ogeret, 1970 (2.)
4. Francesca Solleville, 1963 (2.)
5. Têtes Raides, 2013 (album: Corps de mots)
La poesia Le condamné à mort di Jean Genet è, senza ombra di dubbio, tra le più celebri poesie in lingua francese del XX secolo. Fu scritta da Genet nel 1942, all'età di trentadue anni, mentre era detenuto nel carcere di Fresnes per furto; la avrebbe composta, almeno si dice, in reazione a un premio ottenuto da un altro detenuto per una poesia che riteneva facile e convenzionale.
Le condamné à mort fu scritta da Genet ispirandosi a Maurice Pilorge, ghigliottinato... (Continues)
D'après un poème de Jean Genet (1942)
Excerpt from a poem by Jean Genet (1942)
Musica / Musique / Music :
1. André Almuró, 1952
2. Hélène Martin, 1961
3. Christian Olivier, 2013
Interpretazioni / Interprétations / Performances :
1. Marcel Mouloudji, 1954 (1.)
2. Hélène Martin, 1962 (2.)
3. Marc Ogeret, 1970 (2.)
4. Francesca Solleville, 1963 (2.)
5. Têtes Raides, 2013 (album: Corps de mots)
La poesia Le condamné à mort di Jean Genet è, senza ombra di dubbio, tra le più celebri poesie in lingua francese del XX secolo. Fu scritta da Genet nel 1942, all'età di trentadue anni, mentre era detenuto nel carcere di Fresnes per furto; la avrebbe composta, almeno si dice, in reazione a un premio ottenuto da un altro detenuto per una poesia che riteneva facile e convenzionale.
Le condamné à mort fu scritta da Genet ispirandosi a Maurice Pilorge, ghigliottinato... (Continues)
Sur mon cou sans armure et sans haine, mon cou
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2008/8/13 - 23:18
Song Itineraries:
Death penalty: murder by the power
Yellow Ledbetter
(1991)
Lyrics (and improvisation) by Eddie Vedder
Music by Mike McReady and Jeff Ament (with a little help by Jimi Hendrix...)
Mormorii antipatriottici
Da grande appassionato dei Pearl Jam avrò ascoltato Yellow Ledbetter migliaia di volte, tutte le volte senza avere la minima idea di cosa dicessero le parole. Ma per una volta non sono il solo: il testo di questa canzone è un autentico mistero, che da anni i fan del gruppo stanno cercando di risolvere.
Ma andiamo per ordine. La canzone rimane inspiegabilmente fuori dall'album d'esordio della band di Seattle, Ten, e viene pubblicata per la prima volta come lato B del singolo Jeremy. Per essere un lato B, riscuote un incredibile successo, viene trasmessa a ripetizione dalle radio, dal vivo viene riservata spesso per la chiusura. Ma nessuno, neanche chi mastica il dialetto di Seattle, riesce a capire esattamente cosa diavolo stia dicendo... (Continues)
Lyrics (and improvisation) by Eddie Vedder
Music by Mike McReady and Jeff Ament (with a little help by Jimi Hendrix...)
Mormorii antipatriottici
Da grande appassionato dei Pearl Jam avrò ascoltato Yellow Ledbetter migliaia di volte, tutte le volte senza avere la minima idea di cosa dicessero le parole. Ma per una volta non sono il solo: il testo di questa canzone è un autentico mistero, che da anni i fan del gruppo stanno cercando di risolvere.
Ma andiamo per ordine. La canzone rimane inspiegabilmente fuori dall'album d'esordio della band di Seattle, Ten, e viene pubblicata per la prima volta come lato B del singolo Jeremy. Per essere un lato B, riscuote un incredibile successo, viene trasmessa a ripetizione dalle radio, dal vivo viene riservata spesso per la chiusura. Ma nessuno, neanche chi mastica il dialetto di Seattle, riesce a capire esattamente cosa diavolo stia dicendo... (Continues)
Unsealed
(Continues)
(Continues)
2008/8/12 - 22:25
The Day They Caught Saddam Hussein
Album: Soldier By Soldier
The day they caught Saddam Hussein
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2008/8/11 - 22:46
City Of Immigrants
Livin’ in a city of immigrants
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2008/8/11 - 14:34
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Città Proibita
[1990]
da "Uomini Soli"
da "Uomini Soli"
Luna piena a Tien An Men
(Continues)
(Continues)
2008/8/11 - 12:05
Song Itineraries:
Tien An Men Square, 1989
E l'era tardi
[1964]
Album: "La Milano di Enzo Jannacci"
Testo: Enzo Jannacci
Musica: Enzo Jannacci
"E l’era tardi" non è una canzone contro la guerra in senso strettissimo … ma forse lo è, dato che ci racconta – un po’ ricordando, in questo, l’amara “Ballata dell’ex” di Sergio Endrigo (1966: “Se il tempo è galantuomo io son figlio di nessuno/vent'anni son passati ma il nemico è ancora là/ma i tuoi compagni ormai non ci son più/son tutti al ministero o alla tivvù/ci fosse un cane a ricordare che/andava per i boschi con due mitra e tre bombe a mano”) – di come persino l’essere stati al fronte da eroi, scampando “ai bumb” e “ai füsilàd”, finisse ormai per contare poco o nulla già nell’Italia immediatamente postbellica (e talvolta persino contasse poco agli occhi di qualcuno degli stessi reduci di guerra, come l’imborghesito commilitone Rino, silenzioso co-protagonista di questo brano jannacciano).... (Continues)
Album: "La Milano di Enzo Jannacci"
Testo: Enzo Jannacci
Musica: Enzo Jannacci
"E l’era tardi" non è una canzone contro la guerra in senso strettissimo … ma forse lo è, dato che ci racconta – un po’ ricordando, in questo, l’amara “Ballata dell’ex” di Sergio Endrigo (1966: “Se il tempo è galantuomo io son figlio di nessuno/vent'anni son passati ma il nemico è ancora là/ma i tuoi compagni ormai non ci son più/son tutti al ministero o alla tivvù/ci fosse un cane a ricordare che/andava per i boschi con due mitra e tre bombe a mano”) – di come persino l’essere stati al fronte da eroi, scampando “ai bumb” e “ai füsilàd”, finisse ormai per contare poco o nulla già nell’Italia immediatamente postbellica (e talvolta persino contasse poco agli occhi di qualcuno degli stessi reduci di guerra, come l’imborghesito commilitone Rino, silenzioso co-protagonista di questo brano jannacciano).... (Continues)
E l'era tardi, l'era tardi
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alberta Beccaro - Venezia 2008/8/10 - 16:24
Bombe su Kabul
La band non riconosce la proprietà intellettuale sulle canzoni che pubblica. Pertanto "Bombe su Kabul" e' liberamente scaricabile dal sito www.lev02.altervista.org
Un altro respiro.
(Continues)
(Continues)
Contributed by mauro sommella 2008/8/8 - 15:31
Le chant des Canuts, ou Les Canuts
[1894]
Paroles et musique: Aristide Bruant
Testo e musica: Aristide Bruant
Lyrics and music: Aristide Bruant
Sanat ja sävel: Aristide Bruant
Recueil de chansons / Raccolta di canzoni
Song collection / Laulujen kokoelma:
Sur la route [1899]
Il "Chant des Canuts" (nota spesso tout court come "Les Canuts") è probabilmente la canzone più famosa di Aristide Bruant, il cantore libertario di Montmartre e dei bassifondi parigini, l'animatore del "Chat Noir" che poi prese a insultare liberamente i suoi spettatori al "Mirliton" di Boulevard de Rochechouart. Erano, i "Canuts", i tessitori delle seterie di Lione, protagonisti del primo sciopero dell'era industriale, nel 1831. E si rivoltarono ancora molte volte, i "Canuts"; nel 1834 fecero fronte per 6 giorni a 12.000 soldati utilizzando le famose traboules, gli oscuri e stretti passaggi interni tra immobili tipici della città (che poi furono... (Continues)
Paroles et musique: Aristide Bruant
Testo e musica: Aristide Bruant
Lyrics and music: Aristide Bruant
Sanat ja sävel: Aristide Bruant
Recueil de chansons / Raccolta di canzoni
Song collection / Laulujen kokoelma:
Sur la route [1899]
Il "Chant des Canuts" (nota spesso tout court come "Les Canuts") è probabilmente la canzone più famosa di Aristide Bruant, il cantore libertario di Montmartre e dei bassifondi parigini, l'animatore del "Chat Noir" che poi prese a insultare liberamente i suoi spettatori al "Mirliton" di Boulevard de Rochechouart. Erano, i "Canuts", i tessitori delle seterie di Lione, protagonisti del primo sciopero dell'era industriale, nel 1831. E si rivoltarono ancora molte volte, i "Canuts"; nel 1834 fecero fronte per 6 giorni a 12.000 soldati utilizzando le famose traboules, gli oscuri e stretti passaggi interni tra immobili tipici della città (che poi furono... (Continues)
Pour chanter Veni Creator
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2008/8/8 - 09:53
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
We are the ones who say know
This song is about how the news media excitedly spins us into war. The lyrics are interspersed with the names of popular protest songs that have been a counter voice of reason.
– written and performed by Carole Smart, Ian Drumm aka 'So Shush'
– written and performed by Carole Smart, Ian Drumm aka 'So Shush'
I saw, hard rain is failing again, purple haze, on CNN
(Continues)
(Continues)
Contributed by Ian Drumm 2008/8/7 - 12:49
Guerrieri
[1986]
Testo e musica: I Chjami Aghjalesi
Lyrics and music: I Chjami Aghjalesi
Paroles et musique: I Chjami Aghjalesi
Album: Guerrieri di l'eternu
I Chjami Aghjalesi
[i 'ʧami aʤa'lezi]
Alain Nicoli (oghje smaritu)
Mai Pesce
Saveriu Luciani
Camellu Albertini
Patriziu Croce
Petru Fondacci
Tonì Pesce
Francescu Pesce
" Passa un esercito intero. Alla testa i guerrieri "vestiti di lume", di luce, di corazza. Ben dietro cammina l'ultimo soldato, vestito di tutt'altro: di sudore, di sangue e di miseria. E, di tutto l'esercito, la canzone è dedicata soltanto a lui. " [Io Non Sto Con Oriana]
Testo e musica: I Chjami Aghjalesi
Lyrics and music: I Chjami Aghjalesi
Paroles et musique: I Chjami Aghjalesi
Album: Guerrieri di l'eternu
I Chjami Aghjalesi
[i 'ʧami aʤa'lezi]
Alain Nicoli (oghje smaritu)
Mai Pesce
Saveriu Luciani
Camellu Albertini
Patriziu Croce
Petru Fondacci
Tonì Pesce
Francescu Pesce
" Passa un esercito intero. Alla testa i guerrieri "vestiti di lume", di luce, di corazza. Ben dietro cammina l'ultimo soldato, vestito di tutt'altro: di sudore, di sangue e di miseria. E, di tutto l'esercito, la canzone è dedicata soltanto a lui. " [Io Non Sto Con Oriana]
Centu milla guerrieri anu francatu la bocca
(Continues)
(Continues)
Contributed by Io non sto con Oriana 2008/8/6 - 10:41
Conquistador
Dall'esordio dei Procol Harum, l'omonimo album del 1967.
Commento di RayMan alla canzone, da Songmeanings:
Commento di RayMan alla canzone, da Songmeanings:
"This track was recorded live with the Edmonton Orchestra, and the atmosphere is electric. Yes, the Conquistadors were the Spanish conquerors of the New World in the 1500's... but the image is a powerful metaphor for the anti-war movement (the Vietnam War in this case). Those who promote war see the Conquistador's gleaming armour, sword and shield as the answer to all of society's problems. But those who live long enough to see the real horrors of war, see the rust and tarnish on the dream. They KNOW that war, once again, is NOT the solution to ANY problem. Alas, it seems each generation has to learn this lesson all over again, and history continues to repeat itself..."
Conquistador your stallion stands
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2008/8/6 - 08:55
Seul
1959
Interpretata anche da Barbara
Il y avait déjà beaucoup de chansons de Brel sur le site... Mais comment a-t-on pu passer à côté de Seul ? Est-elle trop ancienne d'avoir été publiée en 1959 ? On ne sait... Mais quand même "On est mille contre mille à se croire les plus forts... ça fait deux mille morts..."
Interpretata anche da Barbara
Il y avait déjà beaucoup de chansons de Brel sur le site... Mais comment a-t-on pu passer à côté de Seul ? Est-elle trop ancienne d'avoir été publiée en 1959 ? On ne sait... Mais quand même "On est mille contre mille à se croire les plus forts... ça fait deux mille morts..."
On est deux mon amour
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2008/8/5 - 20:59
Madres
Brano che chiude l'album "La paciencia de la araña" (1998)
"Madres" sono, ovviamente, le Madri di Plaza de Mayo.
"Madres" sono, ovviamente, le Madri di Plaza de Mayo.
Van
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2008/8/5 - 13:36
Song Itineraries:
Argentinian military dictatorship 1976-1982. The desaparecidos
Yo te nombro: Libertad
E' un post di Jason su La Memoria di Gieco che mi ha indotto a cercare questa canzone ispirata a due poesie di Paul Eluard, "Liberté" e "Au nom du front parfait profond", e cantata da Nacha Guevara e anche dai Quilapayun.
L'autore dovrebbe essere il poeta italo-argentino Gianfranco Pagliaro.
L'autore dovrebbe essere il poeta italo-argentino Gianfranco Pagliaro.
Por el pájaro enjaulado
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2008/8/5 - 13:00
The Mean Old Pacifist
Anonymous
(Unknown author)
2008-08-04
I heard this song at a peace demonstration in 1963, and jotted down the lyrics, but do not know its composer or origin; nor have I found it on the Internet. If you know, or if it is yours, give me a shout. gene.keyes A~T gmail.com
I also sequenced a simple MIDI of the melody from memory today; it and the lyrics are both posted on my website, http://www.genekeyes.com
2008-08-04
I heard this song at a peace demonstration in 1963, and jotted down the lyrics, but do not know its composer or origin; nor have I found it on the Internet. If you know, or if it is yours, give me a shout. gene.keyes A~T gmail.com
I also sequenced a simple MIDI of the melody from memory today; it and the lyrics are both posted on my website, http://www.genekeyes.com
I am a mean old pacifist; I think the world's diseased.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Gene Keyes 2008/8/5 - 03:20
L'amiral Boum
[2008]
Une parodie de Boum de Charles Trenet
Una parodia di Boum di Charles Trenet
"Une chanson sur Boum - de Charles Trenet, mais qui fut chantée aussi par Brassens...
Je l'ai intitulée L'amiral Boum. C'est évidemment Carrero, mais cela pourrait s'appliquer à tout autre candidat cosmonaute." - Marco Valdo M.I.
Ed è con molto piacere, da amante e compositore indefesso di parodie (sia pure sotto un ovvio pseudonimo, che inserisco questa parodia dedicata anch'essa al "volo" di Luis Carrero Blanco, il 20 dicembre 1973. Un'idea già espressa da Marco Valdo M.I. nella relativa pagina e che ha tradotto in realtà non più di due giorni dopo. [RV]
Une parodie de Boum de Charles Trenet
Una parodia di Boum di Charles Trenet
"Une chanson sur Boum - de Charles Trenet, mais qui fut chantée aussi par Brassens...
Je l'ai intitulée L'amiral Boum. C'est évidemment Carrero, mais cela pourrait s'appliquer à tout autre candidat cosmonaute." - Marco Valdo M.I.
Ed è con molto piacere, da amante e compositore indefesso di parodie (sia pure sotto un ovvio pseudonimo, che inserisco questa parodia dedicata anch'essa al "volo" di Luis Carrero Blanco, il 20 dicembre 1973. Un'idea già espressa da Marco Valdo M.I. nella relativa pagina e che ha tradotto in realtà non più di due giorni dopo. [RV]
La pendule fait tic tac tic tac
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2008/8/4 - 00:36
Song Itineraries:
The Spanish Civil War 1936-1939 and Franco's Dictatorship
Pour me rendre à mon bureau
Chanson française de Jean Boyer (1945)
Interprète Georges Tabet.
Cette chanson a été reprise notamment par :
Georges Brassens sur l'album Georges Brassens chante les chansons de sa jeunesse en 1980
Les Ogres de Barback sur l'album Fausses notes & Repris de Justesse en 2000
Une chanson sur la vie quotidienne pendant la guerre (celle de quarante) qui raconte avec humour (humour, toujours l'humour !) les mésaventures d'un péquin (alias, pékin – et pan dans l'olympisme), homme quelconque, et ajoute le Petit Robert (le dictionnaire), le contraire de Militaire... ça tombe bien, c'est ce que je suis, ce que nous sommes : des antonymes du militaire. En tous cas, Georges Brassens lui, il l'était un antonyme du militaire, un antimilitariste pur jus.
C'est donc cet homme rébarbatif à l'armée et au STO (Service de Travail Obligatoire), bref, l'insoumis par excellence, qui a décidé... (Continues)
Interprète Georges Tabet.
Cette chanson a été reprise notamment par :
Georges Brassens sur l'album Georges Brassens chante les chansons de sa jeunesse en 1980
Les Ogres de Barback sur l'album Fausses notes & Repris de Justesse en 2000
Une chanson sur la vie quotidienne pendant la guerre (celle de quarante) qui raconte avec humour (humour, toujours l'humour !) les mésaventures d'un péquin (alias, pékin – et pan dans l'olympisme), homme quelconque, et ajoute le Petit Robert (le dictionnaire), le contraire de Militaire... ça tombe bien, c'est ce que je suis, ce que nous sommes : des antonymes du militaire. En tous cas, Georges Brassens lui, il l'était un antonyme du militaire, un antimilitariste pur jus.
C'est donc cet homme rébarbatif à l'armée et au STO (Service de Travail Obligatoire), bref, l'insoumis par excellence, qui a décidé... (Continues)
Pour me rendre à mon bureau, j'avais acheté une auto
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco valdo M.I. 2008/8/2 - 18:05
La Légion d'Honneur
[?]
Paroles de Georges Brassens
Testo di Georges Brassens
Interpretata da / Interprétée par Maxime Le Forestier [1985]
Parenthèse tirée du site officiel de l'Ordre de la Légion d'honneur.
Le 29 floréal an X (19 mai 1802), est promulguée la loi portant création et organisation de la Légion d'honneur, après avoir été adoptée par le Corps législatif par 166 voix sur 276 votants.
Le nouvel ordre, dû à l'initiative du Premier Consul Bonaparte, se voulait un corps d'élite destiné à réunir le courage des militaires aux talents des civils, formant ainsi la base d'une nouvelle société au service de la Nation.
Il élargissait donc à tous les citoyens le principe des décorations nationales établi dans l'article 87 de la Constitution de l'an VIII et réservées « aux guerriers ayant rendu des services éclatants en combattant pour la République ».
Fin de la parenthèse.
La Légion d'Honneur est... (Continues)
Paroles de Georges Brassens
Testo di Georges Brassens
Interpretata da / Interprétée par Maxime Le Forestier [1985]
Parenthèse tirée du site officiel de l'Ordre de la Légion d'honneur.
Le 29 floréal an X (19 mai 1802), est promulguée la loi portant création et organisation de la Légion d'honneur, après avoir été adoptée par le Corps législatif par 166 voix sur 276 votants.
Le nouvel ordre, dû à l'initiative du Premier Consul Bonaparte, se voulait un corps d'élite destiné à réunir le courage des militaires aux talents des civils, formant ainsi la base d'une nouvelle société au service de la Nation.
Il élargissait donc à tous les citoyens le principe des décorations nationales établi dans l'article 87 de la Constitution de l'an VIII et réservées « aux guerriers ayant rendu des services éclatants en combattant pour la République ».
Fin de la parenthèse.
La Légion d'Honneur est... (Continues)
Tous les Brummel, les dandys, les gandins,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2008/8/2 - 17:51
Gallo rojo, gallo negro
Mi pareva di averla già incontrata da queste parti questa canzone di Ferlosio, ma ho fatto qualche ricerca e non l'ho trovata... Ovviamente è un brano sulla guerra civile spagnola. [A]
[1963]
Canciones de la resistencia española. Año 1963
Il disco fu pubblicato in Svezia, visto che in Spagna c'era la dittatura franchista, con il titolo in svedese "Spanska motståndssånger 1963" sul retro
Disco tra l'altro pubblicato anonimo:
“Namn kan ej anges av säkerhets skäl” (Se silencia el nombre por razones seguridad).
L'ooera di copertina è un dipinto di Josè Ortega, pittore spagnolo, antifranchista in esilo a Parigi ed ispirato a questa canzone di Ferlosio
[1963]
Canciones de la resistencia española. Año 1963
Il disco fu pubblicato in Svezia, visto che in Spagna c'era la dittatura franchista, con il titolo in svedese "Spanska motståndssånger 1963" sul retro
Disco tra l'altro pubblicato anonimo:
“Namn kan ej anges av säkerhets skäl” (Se silencia el nombre por razones seguridad).
L'ooera di copertina è un dipinto di Josè Ortega, pittore spagnolo, antifranchista in esilo a Parigi ed ispirato a questa canzone di Ferlosio
Cuando canta el gallo negro
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2008/8/1 - 13:59
Song Itineraries:
The Spanish Civil War 1936-1939 and Franco's Dictatorship
Alla fiera del Nordest
Era un po' di tempo che il nostro “amico” (ehm...) Scocciante non si faceva vivo su questo yneffabyle syto, ma sapete bene che il Nostro è un personaggio alquanto viscido e sfuggente; talmente tanto, da ricomparire un torrido primo d'agosto, con una delle sue “rielaborazioni” che oramai abbiamo ben imparato a conoscere. Come sempre, riceviamo e pubblichiamo con l'avvertenza di essere con le mani legate per certi ricattucci che il tizio svolge oramai quotidianamente nei nostri confronti (tipo quello di rivelare al mondo che nella raccolta ospitiamo roba tipo I bambini fanno oh o Nel perdono). Così scrive per introdurre la sua “fatica”:
Avete presente Salvatore, il monaco ex dolciniano poliglotta (o mistiglotta) del film “Il nome della rosa”, infedelmente tratto dal best-seller di Umberto Eco? Quello che dice “Penitenziagite” e finisce, ohimé, sul rogo per mano del bieco inquisitore Bernardo... (Continues)
Avete presente Salvatore, il monaco ex dolciniano poliglotta (o mistiglotta) del film “Il nome della rosa”, infedelmente tratto dal best-seller di Umberto Eco? Quello che dice “Penitenziagite” e finisce, ohimé, sul rogo per mano del bieco inquisitore Bernardo... (Continues)
Alla fiera del Nordest,
(Continues)
(Continues)
2008/8/1 - 13:28
Guns Before Butter
Da "Entertainment!", album di debutto della band di Leeds (1979)
Il testo si riferisce ai pilastri della "filosofia" nazista, in particolare, e di quella militarista, in generale: il "sangue e acciaio" di Bismarck che divenne più tardi il "sangue e terra" di Hitler. Fu poi il boia Hermann Goering a coniare il celebre motto: "I cannoni ci renderanno potenti; il burro ci farà soltanto diventare grassi."
Il testo si riferisce ai pilastri della "filosofia" nazista, in particolare, e di quella militarista, in generale: il "sangue e acciaio" di Bismarck che divenne più tardi il "sangue e terra" di Hitler. Fu poi il boia Hermann Goering a coniare il celebre motto: "I cannoni ci renderanno potenti; il burro ci farà soltanto diventare grassi."
All this talk of blood and iron
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Contributed by Alessandro 2008/8/1 - 09:25
Armalite Rifle
Brano incluso nel cosiddetto "Yellow EP" del 1980.
Una canzone contro l'uso nel conflitto nord irlandese dei fucili d'assalto prodotti dalla statunitense Armalite (per esempio l'AR-15, meglio conosciuto come M16, o l'AR-18). La "banda dei quattro" di Leeds se la prende con entrambe le parti in conflitto, sia i militanti repubblicani sia la polizia dell'Ulster, e pure con i media inglesi.
Il brano potrebbe essere anche una sorta di risposta ad una delle più popolari canzoni di battaglia repubblicane degli anni '70, "My Little Armalite".
Una canzone contro l'uso nel conflitto nord irlandese dei fucili d'assalto prodotti dalla statunitense Armalite (per esempio l'AR-15, meglio conosciuto come M16, o l'AR-18). La "banda dei quattro" di Leeds se la prende con entrambe le parti in conflitto, sia i militanti repubblicani sia la polizia dell'Ulster, e pure con i media inglesi.
Il brano potrebbe essere anche una sorta di risposta ad una delle più popolari canzoni di battaglia repubblicane degli anni '70, "My Little Armalite".
Armalite rifle police and ira
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Contributed by Alessandro 2008/8/1 - 09:06
Stars And Stripes Of Corruption
Il brano che chiude l'album "Frankenchrist" del 1985.
Finally got to Washington in the middle of the night
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Contributed by Alessandro 2008/8/1 - 08:34
Lettera dal fronte
Chanson italienne – Lettera dal fronte – Modena City Ramblers – 1997
LETTRE DU FRONT
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Contributed by Mârco Valdo M.I. 2008/7/28 - 09:51
Minas piedras
LA VIDA… ES UN RATICO (“La vita è un momento”) è il quarto album in studio di Juanes ed è uscito ad ottobre 2007 in tutto il mondo, facendo seguito al fortunato “Mi Sangre”, che grazie alla hit “La Camisa Negra” in esso contenuta, ha spopolato anche in Italia. Questa nuova versione italiana dell’album contiene il duetto inedito “Dove le pietre sono mine (Minas piedras)” con la partecipazione di Pau dei Negrita, nato dall’incontro tra i due lo scorso gennaio a Milano e sfociato in uno showcase, dove Juanes ha avuto modo, sia di presentare l’album che di salire sul palco con Pau e Drigo dei Negrita e presentare il brano per la prima volta. Juanes, oltre ad essere il leader della scena mondiale latina, con ben oltre 9 milioni di dischi venduti nel mondo e ben 12 Grammys Latini nel suo palmarès, è soprattutto un cantautore e musicista socialmente impegnato. Il suo messaggio musicale di pace... (Continues)
DOVE LE PIETRE SONO MINE
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2008/7/27 - 12:30
Buráky
(popolare + una versione piu' rock di Alkehol)
NOCCIOLINE
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Contributed by Stanislava Sebkova 2008/7/26 - 15:06
Ni Dieu ni Maître
Tant qu'à être excommunié, exclu de partout, persécuté dans la guerre sociale, poursuivi, dénoncé, rejeté de leur société, vilipendé et traité d'anarchiste, autant chanter Ni Dieu, ni Maître avec Léo Ferré.
Oh, il n'y a pas de quoi faire in champion, une vedette, un héros, mais un homme, oui, sûrement !
C'est d'ailleurs la seule façon...
Ne jamais se soumettre ! (ni à un dogme, ni à un parti, ni à une église, ni à une religion, ni à un pouvoir, ni à un Dieu, ni à plusieurs Dieux, ni à un Maître, ni à plusieurs Maîtres...) : la seule façon de vivre debout, c'est de ne jamais courber l'échine.
Ainsi parlait Marco Valdo M.I. vous souhaitant, comme Léo Ferré, NI DIEU NI MAITRE.
Oh, il n'y a pas de quoi faire in champion, une vedette, un héros, mais un homme, oui, sûrement !
C'est d'ailleurs la seule façon...
Ne jamais se soumettre ! (ni à un dogme, ni à un parti, ni à une église, ni à une religion, ni à un pouvoir, ni à un Dieu, ni à plusieurs Dieux, ni à un Maître, ni à plusieurs Maîtres...) : la seule façon de vivre debout, c'est de ne jamais courber l'échine.
Ainsi parlait Marco Valdo M.I. vous souhaitant, comme Léo Ferré, NI DIEU NI MAITRE.
Marco Valdo M.I. 2008/7/26 - 14:50
Volver a los diecisiete
In fondo a questa pagina, ci piace inserire uno straordinario video in cui Violeta Parra, in francese (ma sottotitolata in spagnolo), racconta tutta la sua vita mentre tesse. Qualcosa da guardare e ascoltare in silenzio.
Riccardo Venturi 2008/7/25 - 17:33
Who's Gonna Fight in the Third World War?
CHI COMBATTERA' NELLA TERZA GUERRA MONDIALE?
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Contributed by Kiocciolina 2008/7/25 - 15:45
Elegia per gli impiccati di Bassano
Ecco il boia di Bassano
da L'Espresso Online, 24 luglio 2008
Articolo di Paolo Tessadri
Si chiama Karl Franz Tausch, ha 85 anni, vive in una villetta a Langen, in Assia. È autore di una delle più orribili stragi naziste: 31 giovani impiccati agli alberi del corso centrale di Bassano del Grappa il 26 settembre 1944. Lui e gli altri responsabili, tedeschi e italiani, non sono mai stati processati.
L'immagine rimarrà indelebile nella storia degli eccidi nazisti in Italia. La foto ritrae trentuno corpi di giovani senza vita che penzolano dagli alberi del lungo viale di Bassano del Grappa. Un impiccato per ogni albero, con i piedi, per alcuni, a pochi centimetri dal suolo. Appesi a piante che appaiono dei grandi funghi. Le mani legate dietro, davanti, sul petto, un cartello con la scritta "bandito". Lasciati lì, appesi per venti lunghe ore in segno di spregio e per terrorizzare la popolazione.... (Continues)
da L'Espresso Online, 24 luglio 2008
Articolo di Paolo Tessadri
Si chiama Karl Franz Tausch, ha 85 anni, vive in una villetta a Langen, in Assia. È autore di una delle più orribili stragi naziste: 31 giovani impiccati agli alberi del corso centrale di Bassano del Grappa il 26 settembre 1944. Lui e gli altri responsabili, tedeschi e italiani, non sono mai stati processati.
L'immagine rimarrà indelebile nella storia degli eccidi nazisti in Italia. La foto ritrae trentuno corpi di giovani senza vita che penzolano dagli alberi del lungo viale di Bassano del Grappa. Un impiccato per ogni albero, con i piedi, per alcuni, a pochi centimetri dal suolo. Appesi a piante che appaiono dei grandi funghi. Le mani legate dietro, davanti, sul petto, un cartello con la scritta "bandito". Lasciati lì, appesi per venti lunghe ore in segno di spregio e per terrorizzare la popolazione.... (Continues)
Riccardo Venturi 2008/7/24 - 18:28
Aida
Grande Rino, cantore della patria balorda, ma grazie anche a voi per questa SPLENDIDA recensione di Aida! Non avrei potuto desiderare di aver spiegata meglio questa poesia...
Lia 2008/7/24 - 14:58
Il fannullone
Chanson italienne – Il Fannullone – Fabrizio De André et Paolo Villaggio – 1963
C'est une ancienne, même très ancienne chanson de De Andrè écrite, en 1963, avec son ami Paolo Villaggio, auteur de Fantozzi, personnage comique, qui est un des plus grands réquisitoires contre le travail et contre le patronat qui ait jamais été écrit dans ce pays (L'Italie). Le monde de la grande entreprise déshumanisante, le patron sanctifié avec ses fauteuils en peau humaine, le pauvre employé avec ses qualités et ses défauts, son humanité et ses saloperies, qui d'une certaine manière cherche à survivre. Fantozzi, lui aussi, est désormais entré dans l'usage comme nom commun : un fantozzi, dit-on depuis des années.
(À cet égard, note Marco Valdo M.I., le Zingarelli 2000 propose également l'adjectif fantozziano [ dal n. del ragioniere Ugo Fantozzi, personagggio creato del comico P. Villaggio – 1977], agg... (Continues)
C'est une ancienne, même très ancienne chanson de De Andrè écrite, en 1963, avec son ami Paolo Villaggio, auteur de Fantozzi, personnage comique, qui est un des plus grands réquisitoires contre le travail et contre le patronat qui ait jamais été écrit dans ce pays (L'Italie). Le monde de la grande entreprise déshumanisante, le patron sanctifié avec ses fauteuils en peau humaine, le pauvre employé avec ses qualités et ses défauts, son humanité et ses saloperies, qui d'une certaine manière cherche à survivre. Fantozzi, lui aussi, est désormais entré dans l'usage comme nom commun : un fantozzi, dit-on depuis des années.
(À cet égard, note Marco Valdo M.I., le Zingarelli 2000 propose également l'adjectif fantozziano [ dal n. del ragioniere Ugo Fantozzi, personagggio creato del comico P. Villaggio – 1977], agg... (Continues)
LE FAINÉANT
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Contributed by Marco valdo M.I. 2008/7/23 - 21:58
Los pobres no tienen patria
I POVERI NON HANNO PATRIA
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Contributed by Kiocciolina 2008/7/23 - 21:56
Dall'ultima galleria
Piacenza, July 23, 2008.
“This song is a hymn to life and a cry against those who do not want us to live. This song is on myself, on my love for Genoa, on the cup of coffee I drink anytime I come to the kiosk just outside Piazza Principe station, on the neverending tunnel the train passes through before arriving. This is my song, and on July 20, 2001, at 5:30 pm, I was distant but 300 m from Alimonda square, as I got to know a few months later when I was back there. ‘All this is alive, neither distance nor coward soldiers could kill it.’ “ (Alessio Lega)
FROM THE LAST TUNNEL
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2008/7/23 - 18:51
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Checchi-Luporini-Palmerini-Vecoli-Agostini
Nell'album "Contadini Marini" [2008]
Les Ondes Martenot, o Le Onde Martenot, sono al loro sito ufficiale con testi, mp3 e video ascoltabili liberamente.
Editoriale è una canzone d'anarchia dedicata a Fabrizio de André.
(Les Ondes Martenot)
Parlando brevemente di questa acuminata “Editoriale” delle Onde(s) Martenot non si può prescindere dal loro intento dichiarato: una “canzone d'anarchia”, dedicata perdipiù a Fabrizio de André. E credo che il genovese avrebbe gradito non poco questa dedica, introdotta da una dichiarazione di Alexander Langer che riproduce pari pari il “potere scagliato dalle mani”.
Perché si tratta di una canzone di sovversione, ma in senso letterale; una canzone dove Caino e Abele, pur “osteggiandosi con gran dignità”, ad un certo punto si alleano per vendere proprio quelle mele che “aveano portato il padre... (Continues)