Soltanto a mo' di curiosità, e proprio per far vedere che nel nostro sito le ricerche non si fermano mai a volte sfiorando la mission impossible, siamo riusciti a reperire dopo anni un toponimo dal nome di Vly. E' però del tutto improponibile per questa canzone: si tratta infatti di una montagna (Vly Mountain) situata nella contea di Greene, nello stato USA del New York. Alta 1076 metri, è parte della catena delle Catskill Mountains. Si veda il relativo articolo di en.wikipedia. Tuttora non siamo riusciti a reperire alcun toponimo simile nella Francia attuale e storica, suffragando così l'ipotesi che il "signor di Vly" sia una pura invenzione verbale di De André dovuta a ragioni metriche.
Riccardo Venturi 2008/4/22 - 23:11
Lo ignoravo fino a poco tempo fa, ma purtroppo Jacques Douai è venuto a mancare il 7 agosto 2004 a Parigi. Ammalato di cancro e forse anche di dolore, dopo che l'amministrazione comunale parigina aveva chiuso la sua creazione alla quale aveva dedicato buona parte della sua vita, il Théâtre du Jardin pour l'Enfance et la Jeunesse. Lo voglio ricordare col suo bel sorriso di uomo del Nord, di quella terra dove anch'io ho vissuto.
Scusate se sono sempre io, Peppy Maniglia che m'intrometto, in riguardo al commento di Antonio del 04/02/2007, scritto sulle righe sovrastanti, mi lascia un pò perplesso.. COME FA A BASARSI SU "RICORDI" della bisnonna senza avere del materiale in visione? Su di lui avete scritto che la discussione assume i contorni di un giallo, di un mistero.. mistero? è tutto moooooooooolto chiaro, gli antichi minatori favaresi (Favara-AG), hanno elaborato le parole, il maestro Li Causi le ha modulate e composto una musica suggestiva.. Ma perchè non fate un salto alla SIAE e controllate il fascicolo di Franco Li Causi del 1950 per chiarirvi le idee? certo, troverete notevoli differenze, niente ritmica allegra, tratti in minore, ma la melodia è sempre la stessa anche se l'armonia si è modificata nel tempo.. E NIENTE TRALLALLERU!!! Scusate lo sfogo, ma dopo che vi ho messo in contatto diretto con il figlio... (Continues)
Il boia di Marzabotto, Walter Reder, in una lettera inviata agli abitanti del paese emiliano, nel dicembre 1984, espresse un profondo rammarico e pentimento per il suo gesto. Rilasciato il 24 gennaio 1985, si trasferì a Vienna. Non appena giuntovi, ricevuto con onori militari dall'allora ministro della difesa austriaco, fu solerte nel ritrattare le scuse al popolo italiano, sottolineando il fatto di aver pronunciato le parole di scuse solo per opportunismo politico. Morì, ingiudicato, nel 1991.
Un nuovo processo per l'eccidio di Marzabotto è stato aperto nel 2006 dalla Procura Militare di la Spezia. Dei 17 imputati, tutti ufficiali e sottufficiali delle SS all'epoca dei fatti, 10 sono stati riconosciuti colpevoli e condannati in primo grado all'ergastolo con sentenza del 13 gennaio 2007.
Alessandro 2008/4/23 - 15:46
Ma questa canzone parla anche del massacro di My Lai, durante l'invasione nordamericana del Vietnam.
Il 16 marzo 1968, i soldati statunitensi della Compagnia Charlie della 11a Brigata di Fanteria Leggera, agli ordini del tenente William Calley, uccisero 347 civili - principalmente vecchi, donne, bambini e neonati. I soldati si abbandonarono anche alla tortura e allo stupro degli abitanti.
Le indagini militari sul massacro vennero coperte dai rapporti edulcorati di un giovane Maggiore dell'Esercito, tale Colin Powell (accovacciato, al centro di questa foto di repertorio)... non so se il nome vi dice qualcosa.
Il Tenente William Calley venne dichiarato colpevole nel 1971 di omicidio premeditato per aver ordinato di sparare e venne condannato all'ergastolo, ma 2 giorni dopo, il Presidente Richard Nixon ordinò il suo rilascio dalla prigione. Calley scontò 3 anni e mezzo di arresti domiciliari... (Continues)
Nel febbraio del 2007 l'unico responsabile della strage rimasto ancora in vita, è stato assolto da un tribunale. Il tenente Herbert Hantschy, di anni 87, tenente della Wehrmacht al tempo dei fatti, è stato assolto perché la corte giudicante ha ritenuto che l'imputato non abbia commesso il fatto.
Il boia di Boves si chiamava Wilhelm Mohnke, un ufficiale delle SS talmente invasato che da Hitler fu incaricato della difesa del Reichstag durante le fasi finali della battaglia di Berlino.
Durante la controffensiva tedesca delle Ardenne e durante lo sbarco alleato in Normandia, l'ordine di Mohnke fu di non fare prigionieri fra i soldati nemici catturati, che a centinaia vennero assassinati sul posto.
Catturato dai sovietici, fu poi liberato nel 1955 senza essere mai processato e, come molti altri criminali di guerra, morì nel suo letto nel 2001, alla veneranda età di 90 anni, salutato in patria come un eroe di guerra.
Qui ho trovato la foto del boia di Civitella, il Generalleutnant Wilhelm Schmalz. Il sito è dedicato al Terzo Reich ma pare non essere un sito filonazista...
Mi piacerebbe che in questo percorso riuscissimo a inserire le facce dei boia, perchè questa gente ha avuto un volto e penso sia importante mostrarlo.
Ciao Riccardo, grazie per la buona notizia, perchè tra la pioggia e Berlusconi non ho un osso che non mi faccia male. Ho proprio bisogno di un bagno di sole purificatore.
Detto questo, e ringraziandoti per il saluto a pugno chiuso, che ricambio, devo però confessarti che ho votato piddì, anche se non sono un piddino di merda... ebbene sì, Berlusconi mi fa troppo schifo, non lo vorrei come vicino di casa e quindi ho cercato inutilmente di allontanarne lo spauracchio votando Veltroni... Già, l'ho fatto, turandomi il naso, la bocca e financo il culo (per non rischiare di farne una sporta direttamente in un'urna)... Non mi/ti faccio un po' skifo?
Alessandro 2008/4/23 - 00:13
Caro Alessandro, premesso necessariamente che a me personalmente non fai nessuno "schifo", e che ritengo la decisione di recarsi a votare semplicemente una scelta così come lo è la mia di non farlo, debbo però formulare una domanda sia a te, sia a tutti coloro che hanno fatto un ragionamento identico o analogo al tuo. Noto infatti una cosa curiosa, a livello "elettorale": l'antiberlusconismo, o la berluscofobia, producono risultati miserandi. Lo stesso vale per il cosiddetto "menopeggismo", perfettamente espresso da Silva. Come "collante" e come impulso, credo che oramai sia abbastanza screditato da meritare una seria riflessione in tutti coloro che, al momento di scegliere di andare a votare, se ne lasciano catturare. Verrebbe quasi da dire, parafrasando certe affermazioni del passato, che l'antiberlusconismo è il peggior prodotto del berlusconismo...senza contare che, stavolta, si è espresso... (Continues)
Condivido, ma c'è comunque una cosa che non capisco...
Mi pare che fra le righe delle cose giuste che dici si annidi però un pregiudizio: che chi vota (ed è evidente che in questa democrazia storta, chi lo fa, lo fa "contro" qualcuno o per il "menopeggio") sia uno che delega, "rinunciando ad ogni sorta di partecipazione", uno che "non si rimbocca le maniche", uno che rinuncia a perseguire "visioni, desideri, obiettivi"...
Non è così. Ed è per questo che in un post precedente parlavo di "esistenza disgiunta": contribuire a garantire nell'immediato il "menopeggio" per tutti, e al tempo stesso coltivare i sogni, rimboccarsi le maniche e partecipare (con le persone, nelle strade e nelle piazze, non certo nelle riunioni di questo o quel partito o sindacato)... Condivido molto poco o quasi nulla del PD, qualcosa di più della sinistra... il fatto è che mentre io, te e gli altri ci sforziamo di... (Continues)
La traduzione perde, era del resto impossibile da rendere in italiano, il gioco di parole negli ultimi versi, dove arms compare nel doppio ruolo di braccia ma anche di armi: long arms è lunghe braccia, electronic arms, automatic arms sono le armi automatiche ed elettroniche...