Tristeza Maleza
Dall'album "La Radiolina" (2007)
El nada en el mar
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2007/9/5 - 23:41
Otro Mundo
Dall'ultimo album, "La Radiolina" (2007)
Calavera no llora
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2007/9/5 - 23:22
Le bruit des bottes
[1975]
Paroles de Guy Thomas
Musique de Jean Ferrat
Testo di Guy Thomas
Musica di Jean Ferrat
Album: La femme est l'avenir de l'homme
Una canzone del 1975 che si riallaccia direttamente al colpo di stato in Cile dell'11 settembre 1973 e alla lotta antifranchista. In particolare, ricordiamo che Francisco Franco morì proprio nell'anno di composizione della canzone, non senza aver messo per un'ultima volta in funzione la garrota. Ma non soltanto questo. Una canzone contro ogni tipo di tortura, di discriminazione sessuale, di "ordine morale" imposto con la violenza dai militari, in tutto il mondo. Davvero una dimenticanza imperdonabile nelle CCG, alla quale ha rimediato assai opportunamente l'amico e collaboratore Jacky Fluttaz.
Une chanson de 1975 liée directement au coup d'état au Chili du 11 septembre 1973 et à la lutte anti-franquiste. Plus en particulier, on rappelle que Francisco... (Continues)
Paroles de Guy Thomas
Musique de Jean Ferrat
Testo di Guy Thomas
Musica di Jean Ferrat
Album: La femme est l'avenir de l'homme
Una canzone del 1975 che si riallaccia direttamente al colpo di stato in Cile dell'11 settembre 1973 e alla lotta antifranchista. In particolare, ricordiamo che Francisco Franco morì proprio nell'anno di composizione della canzone, non senza aver messo per un'ultima volta in funzione la garrota. Ma non soltanto questo. Una canzone contro ogni tipo di tortura, di discriminazione sessuale, di "ordine morale" imposto con la violenza dai militari, in tutto il mondo. Davvero una dimenticanza imperdonabile nelle CCG, alla quale ha rimediato assai opportunamente l'amico e collaboratore Jacky Fluttaz.
Une chanson de 1975 liée directement au coup d'état au Chili du 11 septembre 1973 et à la lutte anti-franquiste. Plus en particulier, on rappelle que Francisco... (Continues)
C'est partout le bruit des bottes
(Continues)
(Continues)
Contributed by Jacky Fluttaz 2007/9/5 - 23:19
Un air de liberté
[1975]
Paroles et musique de Jean Ferrat
Album: Jean Ferrat 1972-1975 - Vol. 6
Cette chanson, à sa sortie, a été censurée par les chaines de télévision françaises.
Jean D'Ormesson -dont il est question dans la chanson et qui fut à l'origine de cette censure, était à l'époque directeur du Figaro, journal de droite français.
Questa canzone, alla sua uscita, fu censurata dalle reti televisive francesi.
Jean D'Ormesson, di cui si parla nella canzone e che fu all'origine di tale censura, era all'epoca direttore del Figaro, giornale di destra francese.
Un des textes les plus violents - mais aussi un des plus jubilatoires - chantés par Jean Ferrat. Un réquisitoire ad hominem contre « monsieur d'Ormesson », « Patron du Figaro »…
La raison d'une telle "sortie" musicale ? D'Ormesson avait osé déclarer qu'un « air de liberté flottait sur Saïgon » avant la chute de la ville et son changement... (Continues)
Paroles et musique de Jean Ferrat
Album: Jean Ferrat 1972-1975 - Vol. 6
Cette chanson, à sa sortie, a été censurée par les chaines de télévision françaises.
Jean D'Ormesson -dont il est question dans la chanson et qui fut à l'origine de cette censure, était à l'époque directeur du Figaro, journal de droite français.
Questa canzone, alla sua uscita, fu censurata dalle reti televisive francesi.
Jean D'Ormesson, di cui si parla nella canzone e che fu all'origine di tale censura, era all'epoca direttore del Figaro, giornale di destra francese.
Un des textes les plus violents - mais aussi un des plus jubilatoires - chantés par Jean Ferrat. Un réquisitoire ad hominem contre « monsieur d'Ormesson », « Patron du Figaro »…
La raison d'une telle "sortie" musicale ? D'Ormesson avait osé déclarer qu'un « air de liberté flottait sur Saïgon » avant la chute de la ville et son changement... (Continues)
Les guerres du mensonge les guerres coloniales
(Continues)
(Continues)
Contributed by Jacky Fluttaz 2007/9/5 - 23:15
La socialdemocrazia
[1977]
Testo e musica di Claudio Lolli
Album: Disoccupate le strade dai sogni
"La socialdemocrazia" reca una data che ora viene detta fatidica. Il 1977, già. Quello che serve a "Repubblica" per fare le gallerie fotografiche. Come dire: ma sì, facciamoci pure l'album dei ricordi, il "come eravamo". Banalizziamo, storicizziamo fintamente, chi ha dato ha dato, chi è morto è morto, chi è stato incarcerato e represso è stato incarcerato e represso, e dimentichiamo. Immagini. Sequenze di immagini. Aux images nous sommes condamnés, come scrisse Raoul Vaneigem in La vie s'écoule, la vie s'enfuit. E così noi, sebbene in maniera imperfetta, preferiamo sempre andarci a situare direttamente in quel 1977. Nei limiti di quel che possiamo fare, ovviamente, e senza nessuna pretesa di "contribuì' ar dibbàttito". Siamo, del resto, un sito di canzoni. Null'altro. "Contro la guerra", certo, ma anche (e forse... (Continues)
Testo e musica di Claudio Lolli
Album: Disoccupate le strade dai sogni
"La socialdemocrazia" reca una data che ora viene detta fatidica. Il 1977, già. Quello che serve a "Repubblica" per fare le gallerie fotografiche. Come dire: ma sì, facciamoci pure l'album dei ricordi, il "come eravamo". Banalizziamo, storicizziamo fintamente, chi ha dato ha dato, chi è morto è morto, chi è stato incarcerato e represso è stato incarcerato e represso, e dimentichiamo. Immagini. Sequenze di immagini. Aux images nous sommes condamnés, come scrisse Raoul Vaneigem in La vie s'écoule, la vie s'enfuit. E così noi, sebbene in maniera imperfetta, preferiamo sempre andarci a situare direttamente in quel 1977. Nei limiti di quel che possiamo fare, ovviamente, e senza nessuna pretesa di "contribuì' ar dibbàttito". Siamo, del resto, un sito di canzoni. Null'altro. "Contro la guerra", certo, ma anche (e forse... (Continues)
Il nemico, marcia, sempre, alla tua testa.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/9/4 - 22:28
Civilize
Words, Lyrics and Arrangement by Luna Sea
Il testo originale in caratteri giapponesi è ripreso da questa pagina. [CCG Staff]
The lyrics in Japanese characters are reproduced from this page.
The lyrics in Japanese characters are reproduced from this page.
罪人達の詩さ 流行もの 道化師達の詩は
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/9/4 - 15:26
Promontory [Theme From the Motion Picture The Last Of The Mohicans]
[1992]
From the Soundtrack of the Motion Picture "The Last of the Mohicans"
Dalla colonna sonora del film "L'ultimo dei Mohicani"
Directed by Michael Mann
Produced by Michael Mann - Hunt Lowry
Written by Michael Mann
Christopher Crowe
Starring: Daniel Day-Lewis
Madeleine Stowe
Wes Studi
Russell Means
Eric Schweig
Jodhi May
Steven Waddington
Patrice Cheréau
Maurice Roëves
Music by Randy Edelman - Trevor Jones - Daniel Lanois
Cinematography by Dante Spinotti
Editing by Dov Hoenig - Arthur Schmidt
Distributed by 20th Century Fox (USA)
Warner Bros. (UK, Germany, France, Brazil, Argentina)
Release date(s): September 25, 1992
Running time: 112 min
Ambientato nel 1757 durante la guerra franco-indiana, è un film basato (seppure non con assoluta fedeltà) sul famoso romanzo di James Fenimore Cooper. Una terribile vicenda di guerre coloniali, un film "contro la guerra" di... (Continues)
From the Soundtrack of the Motion Picture "The Last of the Mohicans"
Dalla colonna sonora del film "L'ultimo dei Mohicani"
Directed by Michael Mann
Produced by Michael Mann - Hunt Lowry
Written by Michael Mann
Christopher Crowe
Starring: Daniel Day-Lewis
Madeleine Stowe
Wes Studi
Russell Means
Eric Schweig
Jodhi May
Steven Waddington
Patrice Cheréau
Maurice Roëves
Music by Randy Edelman - Trevor Jones - Daniel Lanois
Cinematography by Dante Spinotti
Editing by Dov Hoenig - Arthur Schmidt
Distributed by 20th Century Fox (USA)
Warner Bros. (UK, Germany, France, Brazil, Argentina)
Release date(s): September 25, 1992
Running time: 112 min
Ambientato nel 1757 durante la guerra franco-indiana, è un film basato (seppure non con assoluta fedeltà) sul famoso romanzo di James Fenimore Cooper. Una terribile vicenda di guerre coloniali, un film "contro la guerra" di... (Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/9/3 - 01:39
AWS VIDEOS BEING EMBEDDED. Someone will have noticed that a number of videoclips available are being directly embedded in the relevant song pages. A new feature making our pages still more enjoyable. An exemple is Zombie.
Riccardo Venturi 2007/9/3 - 00:40
La mano più forte
A Carlo Giuliani, ragazzo
Da quando l'Inferno bussò alle tue porte
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2007/9/2 - 14:32
Song Itineraries:
Genoa - G8, police repression, Carlo Giuliani
È arrivata la bufera
[1939]
Testo e musica di Renato Rascel
«"La Bufera" nacque in Africa Orientale quando Rascel conobbe Italo Balbo che era allora Governatore della Libia. Renato gli pose la domanda che tutti gli italiani avevano sulla bocca: "L'Italia entrerà in guerra al fianco dell'alleato tedesco?". Balbo rispose con perfetto accento emiliano: "Mo senta mo bene, signor Rascel, se l'Italia fa la guerra con Hitler io mi taglio i cosiddetti...". Rascel tornò in Italia e disse a tutti di stare tranquilli, ma quando la guerra arrivò non gli rimase che cantare "È arrivata la bufera / è arrivato il temporale / chi sta bene e chi sta male / e chi sta come gli par!"» (Giancarlo Governi in "TuttoRascel", Roma, Gremese, 1993)
Nel 1939, durante una pausa in camerino, Renato Rascel scrive di getto le prime strofe di quella che suona come un'altra delle sue surreali filastrocche: "È arrivata la bufera / è arrivato... (Continues)
Testo e musica di Renato Rascel
«"La Bufera" nacque in Africa Orientale quando Rascel conobbe Italo Balbo che era allora Governatore della Libia. Renato gli pose la domanda che tutti gli italiani avevano sulla bocca: "L'Italia entrerà in guerra al fianco dell'alleato tedesco?". Balbo rispose con perfetto accento emiliano: "Mo senta mo bene, signor Rascel, se l'Italia fa la guerra con Hitler io mi taglio i cosiddetti...". Rascel tornò in Italia e disse a tutti di stare tranquilli, ma quando la guerra arrivò non gli rimase che cantare "È arrivata la bufera / è arrivato il temporale / chi sta bene e chi sta male / e chi sta come gli par!"» (Giancarlo Governi in "TuttoRascel", Roma, Gremese, 1993)
Nel 1939, durante una pausa in camerino, Renato Rascel scrive di getto le prime strofe di quella che suona come un'altra delle sue surreali filastrocche: "È arrivata la bufera / è arrivato... (Continues)
Quando scende in ciel la sera
(Continues)
(Continues)
Contributed by Archimede Pitagorico 2007/9/1 - 18:55
Song Itineraries:
The "Fronde Songs" in Fascist Italy 1922-1943
Zombie di tutto il mondo unitevi
E attraverso i muri
(Continues)
(Continues)
Contributed by Mohamed il Lavavetri 2007/9/1 - 15:10
L'orologio del dottor Guida
[1969]
L’orologio del dottor Guida
(Continues)
(Continues)
Contributed by Mohamed il Lavavetri 2007/9/1 - 14:58
Lijepa Alma
[2001]
Album: Bog vozi Mercedes ("Dio guida una Mercedes")
Album: Bog vozi Mercedes ("Dio guida una Mercedes")
Ecco un'altra canzone degli Zabranjeno Pušenje, questa volta del 2001. Il tema è un'altra delle amare eredità che la guerra di Bosnia si è lasciata dietro, quella delle vedove di guerra.
Coll'aiuto di un dizionario e una grammatica di serbo-croato-bosniaco, sto imparando piano piano a districarmi tra le declinazioni e i verbi irregolari del bosniaco ... e il video su YouTube dovrebbe essere una conferma che gli svarioni non sono troppi (i pretendenti con i fiori in mano ci sono!) [Marco Ferrero]
Coll'aiuto di un dizionario e una grammatica di serbo-croato-bosniaco, sto imparando piano piano a districarmi tra le declinazioni e i verbi irregolari del bosniaco ... e il video su YouTube dovrebbe essere una conferma che gli svarioni non sono troppi (i pretendenti con i fiori in mano ci sono!) [Marco Ferrero]
Evo ima godinama
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Ferrero 2007/9/1 - 13:03
Amore vittorioso
Anno della prima pubblicazione: 1591 in Balletti a cinque voci (No.10)
Cari amici del sito, dopo tanto tempo che manco al vostro cospetto, torno a segnalare una canzone che non conoscevo, ma che ha tovato credo nel deposito una ragazza che ha bisogno di documentarsi per preparare un esame di ammissione a una scuola teatrale. Ha trovato una canzone del periodo napoleonico di un certo Giocanni Gastoldi "Amor vittorioso" Possibile che non ci sia nel vostro archivio? Provo a inviarla così confronterete, Ciao e spero a presto Gildo. Salutoni a Riccaro Venturi
Cari amici del sito, dopo tanto tempo che manco al vostro cospetto, torno a segnalare una canzone che non conoscevo, ma che ha tovato credo nel deposito una ragazza che ha bisogno di documentarsi per preparare un esame di ammissione a una scuola teatrale. Ha trovato una canzone del periodo napoleonico di un certo Giocanni Gastoldi "Amor vittorioso" Possibile che non ci sia nel vostro archivio? Provo a inviarla così confronterete, Ciao e spero a presto Gildo. Salutoni a Riccaro Venturi
Tutti venite armati
(Continues)
(Continues)
Contributed by Luciano Filippi alias Gildo dei Fantardi 2007/9/1 - 12:18
Song Itineraries:
Anti-war classical music , From olden times: Songs against war, inside war, around war
Solstizio di Nassirya
Testo e musica di Salvatore Azzaro.
Canzone stupenda per la pace a Nassirya.
Una canzone che contiene quattro canzoni: "Solstizio di Nassirya", "Quel mazzolin di fiori", "Sciuri, sciuri", "Bella ciao".
Fantastica!!!
Canzone stupenda per la pace a Nassirya.
Una canzone che contiene quattro canzoni: "Solstizio di Nassirya", "Quel mazzolin di fiori", "Sciuri, sciuri", "Bella ciao".
Fantastica!!!
Buon giorno o mia dolce amata
(Continues)
(Continues)
Contributed by Salvo 2007/8/31 - 02:23
Non c'è il mare
Da "Çiùscia -Il Satiro Danzante"
(Testo e Musica: Salvatore Azzaro)
Vi proponiamo l’album di un cantautore siciliano, Salvatore Azzaro, “Ciùscia-Il Satiro danzante”, un insieme di sonorità e contenuti culturali e sociali, che ha per sfondo la Sicilia e le sue vicende di vita e di morte.
MUSICA E IMMAGINI TRA STORIA E LEGALITA’
Salvatore Azzaro è un cantautore pop-folk siciliano che ama la cultura della sua terra e i buoni esempi, soprattutto quando sono rappresentati da coloro che combattono o che hanno combattuto contro la mafia. Il suo ultimo lavoro, autoprodotto, “Ciùscia- Il satiro danzante”, è un insieme di sonorità diverse, che accompagnano i differenti scenari descritti dalle canzoni. E’ possibile rinvenirvi le melodie tipicamente pop di “Mia principessa”, più vicine allo stile del suo primo album, “Io non sono Adriano”; le atmosfere caratteristiche della musica folk siciliana,... (Continues)
(Testo e Musica: Salvatore Azzaro)
Vi proponiamo l’album di un cantautore siciliano, Salvatore Azzaro, “Ciùscia-Il Satiro danzante”, un insieme di sonorità e contenuti culturali e sociali, che ha per sfondo la Sicilia e le sue vicende di vita e di morte.
MUSICA E IMMAGINI TRA STORIA E LEGALITA’
Salvatore Azzaro è un cantautore pop-folk siciliano che ama la cultura della sua terra e i buoni esempi, soprattutto quando sono rappresentati da coloro che combattono o che hanno combattuto contro la mafia. Il suo ultimo lavoro, autoprodotto, “Ciùscia- Il satiro danzante”, è un insieme di sonorità diverse, che accompagnano i differenti scenari descritti dalle canzoni. E’ possibile rinvenirvi le melodie tipicamente pop di “Mia principessa”, più vicine allo stile del suo primo album, “Io non sono Adriano”; le atmosfere caratteristiche della musica folk siciliana,... (Continues)
“…ho molte perplessità
(Continues)
(Continues)
Contributed by salvo 2007/8/31 - 01:57
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Figlio ImPastato d'amore
Figlio impastato d’amore
-Testo e Musica: Salvatore Azzaro-
versione: 7 dicembre 2004 - a donna Felicia.
Vi proponiamo l’album di un cantautore siciliano, Salvatore Azzaro, “Ciùscia-Il Satiro danzante”, un insieme di sonorità e contenuti culturali e sociali, che ha per sfondo la Sicilia e le sue vicende di vita e di morte.
MUSICA E IMMAGINI TRA STORIA E LEGALITA’
Salvatore Azzaro è un cantautore pop-folk siciliano che ama la cultura della sua terra e i buoni esempi, soprattutto quando sono rappresentati da coloro che combattono o che hanno combattuto contro la mafia. Il suo ultimo lavoro, autoprodotto, “Ciùscia- Il satiro danzante”, è un insieme di sonorità diverse, che accompagnano i differenti scenari descritti dalle canzoni. E’ possibile rinvenirvi le melodie tipicamente pop di “Mia principessa”, più vicine allo stile del suo primo album, “Io non sono Adriano”; le atmosfere caratteristiche... (Continues)
-Testo e Musica: Salvatore Azzaro-
versione: 7 dicembre 2004 - a donna Felicia.
Vi proponiamo l’album di un cantautore siciliano, Salvatore Azzaro, “Ciùscia-Il Satiro danzante”, un insieme di sonorità e contenuti culturali e sociali, che ha per sfondo la Sicilia e le sue vicende di vita e di morte.
MUSICA E IMMAGINI TRA STORIA E LEGALITA’
Salvatore Azzaro è un cantautore pop-folk siciliano che ama la cultura della sua terra e i buoni esempi, soprattutto quando sono rappresentati da coloro che combattono o che hanno combattuto contro la mafia. Il suo ultimo lavoro, autoprodotto, “Ciùscia- Il satiro danzante”, è un insieme di sonorità diverse, che accompagnano i differenti scenari descritti dalle canzoni. E’ possibile rinvenirvi le melodie tipicamente pop di “Mia principessa”, più vicine allo stile del suo primo album, “Io non sono Adriano”; le atmosfere caratteristiche... (Continues)
Oh Dio che è stato quel tuono
(Continues)
(Continues)
Contributed by Salvo 2007/8/31 - 01:50
Çiùscia
Çiùscia
-Il Satiro Danzante-
(Testo e Musica: Salvatore Azzaro)
Vi proponiamo l’album di un cantautore siciliano, Salvatore Azzaro, “Ciùscia-Il Satiro danzante”, un insieme di sonorità e contenuti culturali e sociali, che ha per sfondo la Sicilia e le sue vicende di vita e di morte.
MUSICA E IMMAGINI TRA STORIA E LEGALITA’
Salvatore Azzaro è un cantautore pop-folk siciliano che ama la cultura della sua terra e i buoni esempi, soprattutto quando sono rappresentati da coloro che combattono o che hanno combattuto contro la mafia. Il suo ultimo lavoro, autoprodotto, “Ciùscia- Il satiro danzante”, è un insieme di sonorità diverse, che accompagnano i differenti scenari descritti dalle canzoni. E’ possibile rinvenirvi le melodie tipicamente pop di “Mia principessa”, più vicine allo stile del suo primo album, “Io non sono Adriano”; le atmosfere caratteristiche della musica folk siciliana,... (Continues)
-Il Satiro Danzante-
(Testo e Musica: Salvatore Azzaro)
Vi proponiamo l’album di un cantautore siciliano, Salvatore Azzaro, “Ciùscia-Il Satiro danzante”, un insieme di sonorità e contenuti culturali e sociali, che ha per sfondo la Sicilia e le sue vicende di vita e di morte.
MUSICA E IMMAGINI TRA STORIA E LEGALITA’
Salvatore Azzaro è un cantautore pop-folk siciliano che ama la cultura della sua terra e i buoni esempi, soprattutto quando sono rappresentati da coloro che combattono o che hanno combattuto contro la mafia. Il suo ultimo lavoro, autoprodotto, “Ciùscia- Il satiro danzante”, è un insieme di sonorità diverse, che accompagnano i differenti scenari descritti dalle canzoni. E’ possibile rinvenirvi le melodie tipicamente pop di “Mia principessa”, più vicine allo stile del suo primo album, “Io non sono Adriano”; le atmosfere caratteristiche della musica folk siciliana,... (Continues)
Ddassutta, intra ô mari scuru, çiùscia lu ventu,
(Continues)
(Continues)
Contributed by salvo 2007/8/31 - 01:43
Louisiana
da "Litfiba 3" (1988)
Testo e musica di Antonio Aiazzi, Ringo De Palma, Gianni Maroccolo, Piero Pelù e Ghigo Renzulli.
Arrangiamento dei Litfiba e di Francesco Magnelli
L'album "Litfiba 3" chiude la cosiddetta "trilogia del potere" di cui fanno parte anche Desaparecido e 17 Re.
Si tratta dell'album più politico del gruppo fiorentino. Politico già dalla copertina in cui è ritratto Willy Nelson Darden, un nero giustiziato sulla sedia elettrica in Florida il 15 marzo 1988, nonostante i forti dubbi sulla sua colpevolezza, espressi anche da alcuni membri della giuria. Ed al tema della pena di morte è dedicata anche la terza traccia dell'album (la splendida Louisiana).
da Wikipedia
Testo e musica di Antonio Aiazzi, Ringo De Palma, Gianni Maroccolo, Piero Pelù e Ghigo Renzulli.
Arrangiamento dei Litfiba e di Francesco Magnelli
L'album "Litfiba 3" chiude la cosiddetta "trilogia del potere" di cui fanno parte anche Desaparecido e 17 Re.
Si tratta dell'album più politico del gruppo fiorentino. Politico già dalla copertina in cui è ritratto Willy Nelson Darden, un nero giustiziato sulla sedia elettrica in Florida il 15 marzo 1988, nonostante i forti dubbi sulla sua colpevolezza, espressi anche da alcuni membri della giuria. Ed al tema della pena di morte è dedicata anche la terza traccia dell'album (la splendida Louisiana).
da Wikipedia
Oh, Louisiana
(Continues)
(Continues)
2007/8/30 - 16:33
Song Itineraries:
Death penalty: murder by the power
Auschwitz
Una spoken song dove l'incubo è racchiuso nella snow-ball di una bambina.
When I was a little girl
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2007/8/30 - 16:00
Song Itineraries:
Extermination camps
L'homme fossile
V'là trois millions d'années que j'dormais dans la tourbe
(Continues)
(Continues)
Contributed by Jacky Fluttaz 2007/8/30 - 15:02
Boy Soldier
Lyrics and music by Johnny Clegg
Testo e musica di Johnny Clegg
Album: One Life
"My continent as well as part of South America and Asia have seen a dramatic rise in the use of children as soldiers in civil wars, private milicias, run by warlords and drug cartels." -Johnny Clegg.
Il mio continente, così come parte del Sud America e dell'Asia, hanno visto un drammatico aumento dell'utilizzo dei bambini soldato nelle guerre civili, nelle milizie private, finanziate dai signori della guerra e dai cartelli della droga." - Johnny Clegg.
Testo e musica di Johnny Clegg
Album: One Life
"My continent as well as part of South America and Asia have seen a dramatic rise in the use of children as soldiers in civil wars, private milicias, run by warlords and drug cartels." -Johnny Clegg.
Il mio continente, così come parte del Sud America e dell'Asia, hanno visto un drammatico aumento dell'utilizzo dei bambini soldato nelle guerre civili, nelle milizie private, finanziate dai signori della guerra e dai cartelli della droga." - Johnny Clegg.
I am a boy soldier
(Continues)
(Continues)
Contributed by CCG staff 2007/8/30 - 13:17
Por paco
Marjorie Boulton/Gianfranco Molle
da/from/de Iam Venos Libero
da/from/de Iam Venos Libero
Jen mia propono,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Nicola Ruggiero & Riccardo Venturi 2007/8/30 - 12:42
Zu Potsdam unter den Eichen
[1928]
Text: Bertolt Brecht. Musik: Kurt Weill
Lyrics: Bertolt Brecht. Music: Kurt Weill
Testo: Bertolt Brecht. Musica: Kurt Weill
Interpreti / Performers:
Lotte Lenya
Ute Lemper
Milva
Faceva originalmente parte del Berliner Requiem (Requiem Berlinese), "piccola cantata dopo le poesie di Brecht", commissionato dalla Reichs-Rundfunkgesellschaft per essere trasmesso dalla stazione radio di Francoforte. Fu eseguito per la prima volta nel maggio del 1929. La canzone fu scritta soltanto per voci maschili, con accompagnamento di orchestra a fiati; fu poi arrangiata come "coro operaio" per le corali amatoriali (ora come allora diffusissime in Germania). Dopo la morte di Weill, il direttore d'orchestra Walter Goehr eseguì un altro arrangiamento per voce solista, espressamente per Lotte Lenya.
This piece was part of the original Berliner Requiem, "a little cantata after poems by Brecht",... (Continues)
Text: Bertolt Brecht. Musik: Kurt Weill
Lyrics: Bertolt Brecht. Music: Kurt Weill
Testo: Bertolt Brecht. Musica: Kurt Weill
Interpreti / Performers:
Lotte Lenya
Ute Lemper
Milva
Faceva originalmente parte del Berliner Requiem (Requiem Berlinese), "piccola cantata dopo le poesie di Brecht", commissionato dalla Reichs-Rundfunkgesellschaft per essere trasmesso dalla stazione radio di Francoforte. Fu eseguito per la prima volta nel maggio del 1929. La canzone fu scritta soltanto per voci maschili, con accompagnamento di orchestra a fiati; fu poi arrangiata come "coro operaio" per le corali amatoriali (ora come allora diffusissime in Germania). Dopo la morte di Weill, il direttore d'orchestra Walter Goehr eseguì un altro arrangiamento per voce solista, espressamente per Lotte Lenya.
This piece was part of the original Berliner Requiem, "a little cantata after poems by Brecht",... (Continues)
Zu Potsdam unter den Eichen
(Continues)
(Continues)
Contributed by jacopo 2007/8/29 - 23:30
Song Itineraries:
World War I (1914-1918)
Politik Kills
Trascritta all'ascolto... dall'album di prossima uscita (4 settembre), "La Radiolina"...
Politik kills
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2007/8/29 - 22:39
Asimbonanga (Mandela)
[1987]
Lyrics and Music by Johnny Clegg & Savuka
Testo e musica di Johhny Clegg & Savuka
Album: Third World Child
Also performed by Joan Baez in her album "Recently"
Interpretata anche da Joan Baez nel suo album "Recently"
Grazie a Manuela per avermi mandato, appena rientrata dal Sudafrica, questa canzone. E grazie per averlo fatto con queste parole: "...contro ogni razzismo, per scuotere tutti quelli che ancora non vogliono vedere... E io la voglio personalmente dedicare alla giunta comunale fiorentina "di sinistra", quella che intitola il palazzetto dello sport a Nelson Mandela e poi fa le ordinanze anti-lavavetri. Mi piacerebbe che Nelson Mandela scrivesse a questi loschi figuri chiedendo loro di intitolare il palazzetto alla razzista fascista Oriana Fallaci (quella che voleva cacciare gli "sporchi somali" da Firenze), sarebbe più adeguato. Ricordiamo che nel 1987, quando... (Continues)
Lyrics and Music by Johnny Clegg & Savuka
Testo e musica di Johhny Clegg & Savuka
Album: Third World Child
Also performed by Joan Baez in her album "Recently"
Interpretata anche da Joan Baez nel suo album "Recently"
Grazie a Manuela per avermi mandato, appena rientrata dal Sudafrica, questa canzone. E grazie per averlo fatto con queste parole: "...contro ogni razzismo, per scuotere tutti quelli che ancora non vogliono vedere... E io la voglio personalmente dedicare alla giunta comunale fiorentina "di sinistra", quella che intitola il palazzetto dello sport a Nelson Mandela e poi fa le ordinanze anti-lavavetri. Mi piacerebbe che Nelson Mandela scrivesse a questi loschi figuri chiedendo loro di intitolare il palazzetto alla razzista fascista Oriana Fallaci (quella che voleva cacciare gli "sporchi somali" da Firenze), sarebbe più adeguato. Ricordiamo che nel 1987, quando... (Continues)
Asimbonanga
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/8/29 - 10:32
Song Itineraries:
Apartheid, Institutionalized Racist Shame
Live and Let Live
da "Forever changes" (1967)
Stamattina in un musicstore ho trovato un giovane addetto insolitamente loquace e preparato che era entusiasta dell'uscita di un cofanetto dedicato ai Love di Arthur Lee... siccome non conoscevo la band ma il cofanetto in questione costava una paccata di soldi, allora mi ha detto "Se vuoi avvicinarti ai Love, devi assolutamente ascoltare il loro capolavoro, 'Forever Changes' del 1967... è un disco imperdibile ed è pure in offerta!"
Così l'ho preso e ci ho trovato questa canzone... vi chiedo di valutare se può entrare nelle CCG/AWS perchè non è proprio di immediata comprensione (specie l'attacco, che io traduco con "il moccio si è rappreso sui miei pantaloni...") ma alcuni passaggi ("... riconosco la tua artiglieria / l'ho vista molte altre volte prima / una volta quando ero un indiano / e me ne stavo sulla mia terra...") mi fanno pensare che "Vivi e Lascia Vivere"... (Continues)
Stamattina in un musicstore ho trovato un giovane addetto insolitamente loquace e preparato che era entusiasta dell'uscita di un cofanetto dedicato ai Love di Arthur Lee... siccome non conoscevo la band ma il cofanetto in questione costava una paccata di soldi, allora mi ha detto "Se vuoi avvicinarti ai Love, devi assolutamente ascoltare il loro capolavoro, 'Forever Changes' del 1967... è un disco imperdibile ed è pure in offerta!"
Così l'ho preso e ci ho trovato questa canzone... vi chiedo di valutare se può entrare nelle CCG/AWS perchè non è proprio di immediata comprensione (specie l'attacco, che io traduco con "il moccio si è rappreso sui miei pantaloni...") ma alcuni passaggi ("... riconosco la tua artiglieria / l'ho vista molte altre volte prima / una volta quando ero un indiano / e me ne stavo sulla mia terra...") mi fanno pensare che "Vivi e Lascia Vivere"... (Continues)
Oh, the snot has caked against my pants
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2007/8/28 - 15:17
Fildžan viška
[1997]
Ciao! Mi chiamo Mario, vivo a Torino sono appassionato di ogni angolo della ex-Yugoslavia (dove sono già stato 4 volte dal 1996), e ho scoperto i Zabranjeno Pušenje grazie a un viaggio recente e alla vostra bellissima traduzione di Kanjon Drine.
Mi sono imbattuto di recente in un altra canzone, "Fildžan viška", che merita di essere segnalata perché piena di nostalgia per la Sarajevo prima degli eventi 1992 ... un posto in cui si lasciava sempre una tazzina di caffé in più per gli ospiti o gli sconosciuti. Appartiene al primo album che gli Z.P. (intendo la parte del gruppo che è rimasta a Sarajevo, non chi ha seguito Kusturica a Belgrado) hanno scritto dopo la fine della guerra nel 1997.[Mario Ferrero]
Mi sono imbattuto di recente in un altra canzone, "Fildžan viška", che merita di essere segnalata perché piena di nostalgia per la Sarajevo prima degli eventi 1992 ... un posto in cui si lasciava sempre una tazzina di caffé in più per gli ospiti o gli sconosciuti. Appartiene al primo album che gli Z.P. (intendo la parte del gruppo che è rimasta a Sarajevo, non chi ha seguito Kusturica a Belgrado) hanno scritto dopo la fine della guerra nel 1997.[Mario Ferrero]
69-a moj stari i ja,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Mario Ferrero (per tramite di RV) 2007/8/27 - 23:48
Song Itineraries:
Balkan Wars of the 90's
Changes
Interpretazione di The Way It Is
Come on come on
(Continues)
(Continues)
Contributed by Campo Oro Regna 2007/8/27 - 01:24
Ninna nanna delle dodici mamme
Grazie mille per questa magnifica canzone mia madre me la cantava quando ero piccina come ha fatto cn i miei 3 fratelli. e ora sono su questo sito per poter condividere anchio cn i miei bambini questa magnifica canzone...grazie
Chiara
Chiara
Chiara 2007/8/26 - 21:41
Le chat de la voisine
[1959]
Paroles: R. Lagary
Musique: Philippe-Gérard
© Emi Publishing France
Paroles: R. Lagary
Musique: Philippe-Gérard
© Emi Publishing France
C'è chi dice che, durante i brutti periodi -una guerra, una crisi, un frangente d'incertezza- bisognerebbe "divertirsi", magari con qualcosa di "leggero", di poco o pochissimo "impegnato". In effetti, proprio durante questi periodi è tutta una fioritura di motivetti allegri, di papaveri e papere, di margherite; cose fatte, si dice, per non pensare alle brutture che si hanno davanti agli occhi. Già ci sono, perché cantarle? Yves Montand non era uno che la pensava a questo modo. Meglio cantare la strofetta insulsa sul gatto della vicina che parlare del soldato che ha paura, dell'operaio sfruttato, della ragazza precocemente sfiorita da una vita dura? Non aveva dubbi, lui, il monsummanese di Francia. Ed ecco che ne venne fuori, con questa canzone "double face". [RV]
Le chat de la voisine
(Continues)
(Continues)
Contributed by Silva 2007/8/26 - 19:10
Song Itineraries:
Cats & Bad cats
Pra não dizer que não falei das flores
sono brasiliano e vivo in italia da 20 anni, e posso dire che la traduzione fatta di "Pra nao dizer que nao falei das flores" di Geraldo Vandré e demenziale, lui ha cambiato tutta la musica a suo piacimento, non rispetta per niente l'originale, è un altra musica, la sua, e non una traduzione come dovrebe essere.
(fernando)
A quale traduzione ti stai riferendo? A quella di Sergio Endrigo? Dispiace sentire parole del genere, perché Sergio Endrigo è stato uno dei più grandi cantautori italiani (peraltro conosciutissimo anche in Brasile e in tutta l'America Latina). Non mi piace, te lo dico sinceramente, sentire rivolgere l'epiteto di "demenziale" ad una sua versione magari non troppo fedele all'originale, ma comunque bella. Non mi piace, non lo trovo giusto e, inoltre, non mi sembra, caro Fernando, che tu abbia ben presente una cosa fondamentale: quando un artista prende una canzone di un... (Continues)
(fernando)
A quale traduzione ti stai riferendo? A quella di Sergio Endrigo? Dispiace sentire parole del genere, perché Sergio Endrigo è stato uno dei più grandi cantautori italiani (peraltro conosciutissimo anche in Brasile e in tutta l'America Latina). Non mi piace, te lo dico sinceramente, sentire rivolgere l'epiteto di "demenziale" ad una sua versione magari non troppo fedele all'originale, ma comunque bella. Non mi piace, non lo trovo giusto e, inoltre, non mi sembra, caro Fernando, che tu abbia ben presente una cosa fondamentale: quando un artista prende una canzone di un... (Continues)
2007/8/26 - 14:12
You Can't Stop the Sun
NON POTETE FERMARE IL SOLE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Kiocciolina 2007/8/25 - 21:27
Aria di rivoluzione
Non avevo mai sentito questa canzone, da brividi. Neanche io sono una "battiatista" ma questa è davvero impressionante.
Alice S. 2007/8/25 - 21:01
I Can't Write Left Handed
NON POSSO SCRIVERE CON LA MANO SINISTRA
(Continues)
(Continues)
Contributed by Kiocciolina 2007/8/25 - 21:01
The Ballad Of Sacco And Vanzetti, Part Two
Sacco e Vanzetti, una sporca faccenda nell'America della pena capitale
di Andrea Camilleri
da Repubblica Online, 24 agosto 2007
Il secolo che ci siamo lasciati alle spalle appena sette anni fa è stato brillantemente descritto dallo storico britannico Eric Hobsbawm "il secolo breve". Una definizione forse più esatta, però, sarebbe "il secolo compresso", perché mai un periodo di 100 anni ha visto così tante guerre mondiali, così tanti progressi scientifici e tecnologici, così tante rivoluzioni, così tanti eventi epocali ammonticchiati l'uno sull'altro. Il secolo passato sembra come una valigia troppo piccola per contenere tutto quello che è successo: è troppo piena di vestiti vecchi, e ce ne sono alcuni che ci impediscono di chiuderla e metterla via in soffitta una volta per tutte. Uno di questi è il caso di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti. Nel secolo trascorso, milioni di uomini e donne... (Continues)
di Andrea Camilleri
da Repubblica Online, 24 agosto 2007
Il secolo che ci siamo lasciati alle spalle appena sette anni fa è stato brillantemente descritto dallo storico britannico Eric Hobsbawm "il secolo breve". Una definizione forse più esatta, però, sarebbe "il secolo compresso", perché mai un periodo di 100 anni ha visto così tante guerre mondiali, così tanti progressi scientifici e tecnologici, così tante rivoluzioni, così tanti eventi epocali ammonticchiati l'uno sull'altro. Il secolo passato sembra come una valigia troppo piccola per contenere tutto quello che è successo: è troppo piena di vestiti vecchi, e ce ne sono alcuni che ci impediscono di chiuderla e metterla via in soffitta una volta per tutte. Uno di questi è il caso di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti. Nel secolo trascorso, milioni di uomini e donne... (Continues)
Riccardo Venturi 2007/8/24 - 12:05
Pitzinnos in sa gherra
Ho sentito questa canzone in un bar a Cala Gonone e mi sembrava una canzone da sempre conosciuta!!
E veramente bella da quel giorno non ho fatto altro ke ascoltarla ed ora so anke le parole e la traduzione!!
Queste sono le canzoni ke fanno grande il panorama musicale italiano!!! Grazie
Ciao a tutti
E veramente bella da quel giorno non ho fatto altro ke ascoltarla ed ora so anke le parole e la traduzione!!
Queste sono le canzoni ke fanno grande il panorama musicale italiano!!! Grazie
Ciao a tutti
Eva(ROMA) 2007/8/23 - 22:10
Theme From Schindler's List
[1993]
by John Williams
Presentiamo qui esclusivamente in video (trattandosi di un pezzo strumentale) la celebre colonna sonora del film di Steven Spielberg, vincitrice del Premio Oscar per la migliore soundtrack nel 1993. Il film non ha nessun bisogno né di presentazione, né di commento; ma chi proprio non lo conoscesse può leggersi la sua scheda su Wikipedia.
by John Williams
Presentiamo qui esclusivamente in video (trattandosi di un pezzo strumentale) la celebre colonna sonora del film di Steven Spielberg, vincitrice del Premio Oscar per la migliore soundtrack nel 1993. Il film non ha nessun bisogno né di presentazione, né di commento; ma chi proprio non lo conoscesse può leggersi la sua scheda su Wikipedia.
Contributed by Silva 2007/8/23 - 21:04
Le déserteur
SVEDESE / SWEDISH / SUÉDOIS [2] - Lars Forssell
"Jag står här på ett torg" ("sto qui in una piazza") - la libera versione svedese del poeta e cantautore svedese Lars Forssell (1958). Pur mantenendo la musica originale, è piuttosto un'amara canzone contro la guerra e sulla responsabilità dei potenti (vi si nomina espressamente De Gaulle). La canzone di una donna che ha perso il suo uomo in guerra e si pone certe domande. Si noti che la canzone di Boris Vian era nota a Lars Forssell nel 1958, ovvero nel suo "periodo di oblio" dopo la censura. E' stata approntata di seguito al testo una traduzione italiana.
Lars Forssell è scomparso lo scorso 26 luglio 2007 all'età di 79 anni.
"Jag står här på ett torg" ("I am here in a square") - a free version by the Swedish folksinger and poet Lars Forssell (1958). Though keeping the original tune, it is rather a bitter meditation against war and on the... (Continues)
"Jag står här på ett torg" ("sto qui in una piazza") - la libera versione svedese del poeta e cantautore svedese Lars Forssell (1958). Pur mantenendo la musica originale, è piuttosto un'amara canzone contro la guerra e sulla responsabilità dei potenti (vi si nomina espressamente De Gaulle). La canzone di una donna che ha perso il suo uomo in guerra e si pone certe domande. Si noti che la canzone di Boris Vian era nota a Lars Forssell nel 1958, ovvero nel suo "periodo di oblio" dopo la censura. E' stata approntata di seguito al testo una traduzione italiana.
Lars Forssell è scomparso lo scorso 26 luglio 2007 all'età di 79 anni.
"Jag står här på ett torg" ("I am here in a square") - a free version by the Swedish folksinger and poet Lars Forssell (1958). Though keeping the original tune, it is rather a bitter meditation against war and on the... (Continues)
Jag står här på ett torg.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/8/23 - 17:38
Tears Are Falling Down
A great folk song with Marino Severini (Gang) as special guest
The night is full of scary sounds
(Continues)
(Continues)
Contributed by Lorenzo 2007/8/23 - 16:30
Only Starlight
Songwriter: Sara Marlowe
Da/From New Songs For Peace
Da/From New Songs For Peace
How beautiful is this day, when everything familiar has changed
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/8/23 - 15:00
Guerra di merda
Ammesso che tu sia davvero "quel" Ferretti Lindo Giovanni, mi pregio di dirti che fai cacare tu, in blocco e senza remissione.
Riccardo Venturi 2007/8/22 - 22:48
Soomalaay dirira
Somali exiles use music to slam war
NAIROBI: Upon entering a tiny recording studio in a grimy Nairobi building, Felis removes her face veil, slides headphones onto her ears and starts singing in a high voice: “Girls are raped. Warlords are to blame”.
Over a soundtrack of world music and rap, Felis Abdi and the group Waayaha Cusub, made up of some 20 young Somali refugees, crudely slam the war that has torn up their country for 16 years, almost all their lives.
“All the people have been killed. Let us repair the country. There is no school, there is no peace,” sings Waayaha Cusub, which means “New Era” in Somali.
“People listen to you more when you sing than when you speak,” says Abdiwali Ibrahim Garyare, one of the group’s singers, who has lived in Kenya for 17 years.
“We can make a difference because the young generation listens to us,” adds 17-year-old Felis, who has a gap between... (Continues)
Soomalaay diriroo dagaalama
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/8/22 - 15:03
Dhib iyo qaxar
Somali exiles use music to slam war
NAIROBI: Upon entering a tiny recording studio in a grimy Nairobi building, Felis removes her face veil, slides headphones onto her ears and starts singing in a high voice: “Girls are raped. Warlords are to blame”.
Over a soundtrack of world music and rap, Felis Abdi and the group Waayaha Cusub, made up of some 20 young Somali refugees, crudely slam the war that has torn up their country for 16 years, almost all their lives.
“All the people have been killed. Let us repair the country. There is no school, there is no peace,” sings Waayaha Cusub, which means “New Era” in Somali.
“People listen to you more when you sing than when you speak,” says Abdiwali Ibrahim Garyare, one of the group’s singers, who has lived in Kenya for 17 years.
“We can make a difference because the young generation listens to us,” adds 17-year-old Felis, who has a gap between... (Continues)
Anigoon maryaha xiran aqoon oon martabad gaarin
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/8/22 - 15:01
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