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Before 2007-8-26

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Wounded Knee

Wounded Knee
Lyrics and Music by Johnny Cash
Testo e musica di Johnny Cash


Wounded Knee
di Daniele Barbieri e Milena Patuelli

Con il massacro di Wounded Knee, il 29 dicembre 1890 contro i lakota minneconjou, l'esercito degli Usa fa il suo ingresso nel moderno sistema di guerra, impiegando un'arma automatica (la Gatlin) contro un gruppo di persone considerate ostili, ribelli secondo l'odierna terminologia di George Bush. Oggi l'omologo di quell'arma è montata sugli elicotteri Usa, al confine con il Messico o in Iraq». Lance Henson, poeta cheyenne, chiarisce: «Per me, per noi nativi questo non il è passato. È una visione occidentale pensare che il tempo funzioni così». «I fatti storici rimossi all'origine del massacro sono un chiaro esempio di operazione occulta. Il governo degli Stati uniti aveva bisogno di insegnare ai nativi resistenti il loro destino manifesto: è l'espressione usata, allora come... (Continues)
Spoken : But the land was already claimed by a people when the cowboy came and when the soldiers came.The story of the American Indian is in a lot of ways a story of tragedy like that day at Wounded Knee, South Dakota.
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/8/19 - 00:41
Song Itineraries: Native American Genocide
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All Over The World

All Over The World
I was watching the news tonight
(Continues)
Contributed by Renato Stecca 2007/8/19 - 00:40
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Giuseppe Verdi: Aida, Atto I, Scena I

dall'Aida di Giuseppe Verdi

Scrivevo nel Postribolo, l'oramai "storica" (??) postfazione alla primitiva raccolta delle CCG nell'aprile del 2003: "Paradossalmente (ma non troppo) sarebbe stato interessante che qualcuno che non si oppone né a questa, né ad altre guerre, avesse fatto un’analoga raccolta di “canzoni per la guerra”; il materiale non gli sarebbe certo mancato, tra canti bellici, militari, “patriottici” eccetera. Ma, forse, questa eventuale raccolta di “CPG” avrebbe rischiato di essere ancor più contro la guerra di quella propriamente detta." Sembra che l'amico e collaboratore Renato Stecca mi abbia preso quattro anni dopo in parola, con questa sua interessante proposta che inserisco però (almeno momentaneamente) negli "Extra" e che, malgrado la sua natura, non inserisco invece nel Percorso sulla musica classica contro la guerra. Certo è che questa cosa potrebbe essere foriera... (Continues)
SCENA I
(Continues)
Contributed by Renato Stecca 2007/8/18 - 17:23
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Simple Song Of Freedom

Simple Song Of Freedom
(1969)

"Simple Song of Freedom"
Written by Bobby Darin

Interpretata anche da Tim Hardin (che la cantò a Woodstock)
Come and sing a simple song of freedom
(Continues)
Contributed by Renato Stecca 2007/8/18 - 12:40
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Patriot's Dream

Patriot's Dream
1976
Amigo
Living now here but for fortune
(Continues)
Contributed by Renato Stecca 2007/8/17 - 22:50
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Banane e Coca Cola

Banane e Coca Cola
Testo ripreso dal Deposito, nostro "sito gemello"
Per ogni Coca Cola che tu bevi
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/8/17 - 20:26
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Cansón do 30 zugno

Anonymous
Cansón do 30 zugno
[1960]

Il testo è tratto dal Deposito, nostro "sito gemello". È la canzone, in genovese, dei ragazzi del centro storico che furono in prima linea a piazza De Ferrari contro la celere inviata da Tambroni il 30 giugno 1960 per permettere lo svolgimento del congresso del MSI.


GENOVA, 30 GIUGNO 1960: NO PASARON
da Linearossa

Nel giugno del 1960 il MSI intende tenere il suo congresso a Genova. È chiaro alle forze della Resistenza e a tutti gli antifascisti che questo congresso a Genova, medaglia d'oro della Resistenza rappresenta un momento determinante per il reinserimento del fascismo nel potere politico ufficiale. Genova antifascista, partigiana e proletaria insorge e dice no al fascismo! La città si mobilita, i giovani con le loro magliette a righe (allora indossate non certo per seguire la moda, ma perchè erano un capo di abbigliamento a buon mercato [in vendita specialmente nei mercatini... (Continues)
Emmu vintu a battaglia
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/8/17 - 19:39
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The Iron Lady

The Iron Lady
[1965]
Lyrics and Music by Phil Ochs
Testo e musica di Phil Ochs
Also performed by Diamanda Galás in the album "Malediction And Prayer"
Interpretata anche da Diamanda Galás nell'album "Malediction And Prayer"

La grande Diamanda Galás ha dedicato la sua incredibile cover della canzone a Aileen Wuornos.

The greath Diamanda Galás has dedicated her incredible cover of this song to Aileen Wuornos.



Se mai qualcuno mi chiedesse quali siano le due più belle, civili ed efficaci canzoni contro la pena di morte, non avrei alcun dubbio: Ni Dieu ni Maître di Léo Ferré e questa canzone, assolutamente impressionante, di Phil Ochs. Sono due canzoni estremamente differenti, ma del tutto complementari: la prima è un meraviglioso plaidoyer che va nel profondo delle cose mediante delle immagini cupe e folgoranti; la seconda, nel pieno stile di Phil Ochs, è un resoconto, una cronaca precisa fino nei... (Continues)
Have you seen the iron lady's charms
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/8/17 - 00:21
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Prete, croce, sedia e morte

Prete, croce, sedia e morte
[1983]
Da "Franti / Contrazione"

"Franti e Contrazione: qualcuno si chiederà come mai due gruppi che fanno musica così diversa si sono messi a fare un disco assieme. Per una volta tanto il denominatore comune non è il tipo di musica ma quello che si vuole esprimere e comunicare con essa, rompendo quella logica quasi standardizzata che vuole i gruppi prendere iniziative insieme a partire dalla loro similitudine musicale. Come se la musica fosse una vernice che prescinde da chi la usa e da come la usa. per noi invece questa collaborazione è stata essenziale, perché così facendo speriamo di arrivare a canali ai quali probabilmente non saremmo mai arrivati.
questo non vuole essere un discorso commerciale, ma un discorso di livelli di comunicazione, ovvero un passo in avanti perché non ci si fermi alle etichette, ai simboli, e arrivare finalmente ai contenuti e confrontarsi su di essi.
questo... (Continues)
danza il tempo nelle gabbie
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/8/17 - 00:14
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I Hate The War

I Hate The War
Dal primo lavoro del gruppo, intitolato "Mattachine!"
It's over I'm done writing songs about love
(Continues)
Contributed by Alessandro 2007/8/16 - 23:20
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No quiero ir a la guerra

Miseria
No creo en las palabras de los gobernantes
(Continues)
Contributed by Silva 2007/8/15 - 11:45
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Haiti

Haiti
Album Tropicália 2 (caetano e gil) (1993)
Letra de Caetano Veloso
Musica de Caetano Veloso e Gilberto Gil

Tratta dall'album che celebrava i venticinque anni del tropicalismo, questa canzone è un rap lento brasiliano (già da questa definizione se ne intuisce l'originalità) ed anche un brano molto politico, ispirato ad un fatto di cronaca di cui Caetano era stato testimone durante l'inaugurazione della fondazione Casa di Jorge Amado (il celebre scrittore brasiliano).
Si scaglia contro il razzismo della polizia ed è una memorabile descrizione del miscuglio di razze in Brasile (i quasi neri, i mulatti e quelli bianchi ma che vengono trattati come neri perché sono poveri).
Quando você for convidado pra subir no adro
(Continues)
2007/8/14 - 12:10
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London London

London London
da "Caetano Veloso" (1971)

Alla fine degli anni '60 Caetano Veloso e Gilberto Gil furono costretti all'esilio dalla dittatura militare che governava il Brasile. Si rifugiarono a Londra, dove Caetano scrisse (in inglese) questa malinconica canzone, una descrizione idilliaca della vita nella capitale inglese, dove i poliziotti sono insolitamente gentili ed è così bello vivere in pace. Il tutto ovviamente contrapposto alla violenza e alla repressione del Brasile da cui era fuggito.

La musica della strofa è sorprendentemente simile a "Che sarà" interpretata da José Feliciano e i Ricchi e Poveri nello stesso anno a Sanremo...
I'm wandering round and round, nowhere to go
(Continues)
Contributed by Lorenzo Masetti 2007/8/14 - 08:46
Song Itineraries: Exiles and exilees
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Come un cammello in una grondaia

Come un cammello in una grondaia
[1991]
Testo e musica di Franco Battiato
Dall'album omonimo

Vi invio questa canzone di Battiato (dall'album omonimo del 1991) e anche una domanda (rivolta a voi e a chi vorrà rispondere): perchè Battiato non dice sempre le cose con semplicità, ma a volte fa l'intellettuale da strapazzo? Anche in questa canzone non sembra anche a voi che l'efficacia del testo sia compromessa da quel primo verso astruso? O sono io che non capisco certe cose del nostro?
Vivo come un cammello in una grondaia
(Continues)
Contributed by Renato Stecca 2007/8/13 - 22:11
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Serenata para la tierra de uno

Serenata para la tierra de uno
Costretta all'esilio, Maria Elena Walsh dedica questa canzone alla sua terra, così maltrattata dalle dittature di turno...
Porque me duele si me quedo
(Continues)
Contributed by Marcia Rosati 2007/8/13 - 20:20
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El '45

El '45
María Elena Walsh ricorda insieme a sua sorella i momenti più belli della loro adolescenza oscurati dalla bomba di Hiroshima dove perdono la vita tante persone ma anche tante ragazze che come loro stavano cominciando a vivere...questa consapevolezza della guerra comporta la perdita dell'innocenza e la certezza che nel mondo degli adulti non c'è spazio per i sogni.
Una volta diventate grandi ognuna prende la sua strada, ognuna ha un suo pensiero e il sogno adolescenziale di rimanere sempre unite diventa un'utopia.
Te acordás hermana qué tiempos aquellos,
(Continues)
Contributed by Marcia Rosati 2007/8/13 - 18:50
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El reino del revés

El reino del revés
Attraverso questa canzone Maria Elena Walsh raccontava ai bambini della esistenza di un regno dove tutto era sottosopra, niente seguiva un filo logico, gli uccelli nuotavano al posto di volare, i ladri diventavano giudici e due più due faceva tre...In modo dolce e con parole semplici illustrava loro il mondo al quale stavano andando incontro.

Per rendere meglio l'idea mi servirò delle parole di Eduardo Galeano:

"Nel mondo così com'è, il mondo alla rovescia, i paesi che custodiscono la pace universale sono quelli che fabbricano più armi e quelli che vendono di più agli altri paesi; le banche di maggior prestigio sono quelle che riciclano più narcodollari o che custodiscono denaro rubato; le industrie di maggior successo sono quelle che avvelenano il pianeta; e la salvezza dell'ambiente è l'affare più brillante delle imprese che lo distruggono..."


tratto dal libro "A testa in giù.La scuola del mondo alla rovescia"
Me dijeron que en el reino del revés
(Continues)
Contributed by Marcia Rosati 2007/8/13 - 18:06
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No More

No More
(2007)

Suonata per la prima volta al Kokua Festival di Waikiki, Hawaii, questa nuova canzone del cantante dei Pearl Jam farà parte della colonna sonora del documentario Body of war. Nel sito del documentario si può vedere un video con una conversazione tra Vedder e Tomas Young, tornato paralizzato dalla guerra in Iraq, a cui la canzone è dedicata.
I speak for a man who gave for this land
(Continues)
Contributed by Silva & Lorenzo 2007/8/13 - 09:59

Song Of The Hunger Marchers

Song Of The Hunger Marchers
Words by Randall Swingler
Music by Alan Bush
Testo di Randall Swingler
Musica di Alan Bush


Lyrics are reproduced from this cache page
Il testo è riprodotto da questa pagina cache

Una canzone contro la guerra vista da un'ottica particolare e verso la quale siamo particolarmente sensibili: quella dello sfruttamento dei lavoratori. In questo caso di tratta degli operai che lavorano nelle fabbriche di armi.
We march from a stricken country, From broken hill and vale,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/8/11 - 19:23

Got To Bring This Wall Down

Leah Levane
Got To Bring This Wall Down
To the tune of Babylon Is Fallen
Lyrics are reproduced from this cache page

Sull'aria di Babylon Is Fallen
Il testo è riprodotto da questa pagina cache

Una canzone sul famigerato muro che divide Israele dai territori palestinesi della Cisgiordania, sull'aria di un celebre canto religioso.
Sad the day we've long expected, barriers can't bring release
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/8/11 - 19:12
Song Itineraries: The Palestinian Holocaust
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En el país de Nomeacuerdo

En el país de Nomeacuerdo
Questa è un'altra delle canzoni dove le parole di María Elena Walsh andavano oltre...Non a caso fu ironicamente scelta per fare parte della colonna sonora del film "La historia oficial" dove il paese di Nonmiricordo era ovviamente la Argentina, immersa in una specie di "amnesia" generale. Si, durante la dittatura erano stati commessi crimini atroci ma nessuno voleva guardare in faccia la realtà, quelle erano cose di cui nessuno voleva sentir parlare, erano quindi cancellate dalla memoria.

Nel film la protagonista, Alicia, scopre che sua figlia adottiva Gaby potrebbe essere figlia di una "desaparecida".Come nella canzone, Alicia fa piccoli passi verso la verità ma si sente smarrita poichè non trova risposte alle sue domande.Nessuno sa niente, nessuno vuol parlarne nè tantomeno ricordare.
Ricordare significherebbe prendere atto della situazione, ammettere le proprie colpe, scoprirsi in qualche modo complici...questo fa molta paura quindi è meglio fare finta che non sia mai successo. Indietreggiare e dimenticare.
En el país de Nomeacuerdo
(Continues)
Contributed by Marcia Rosati 2007/8/11 - 18:18
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Merci mon adjudant

Merci mon adjudant
C'est vrai ici la vie est belle
(Continues)
Contributed by Jacky Fluttaz 2007/8/11 - 01:03
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Vivre pour des idées

Vivre pour des idées
Une chanson poignante sur la guerre d'Espagne
Il était à Teruel et à Guadalajara
(Continues)
Contributed by Jacky Fluttaz 2007/8/11 - 01:00
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Le vieux Jonathan

Le vieux Jonathan
Le vieux Jonathan
(Continues)
Contributed by Jacky Fluttaz 2007/8/11 - 00:56
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Acqua

Acqua
(1985)
Album: Carioca
Testo di Bruno Lauzi
Musica di Djavan
Continuare a vivere così
(Continues)
Contributed by Silva 2007/8/10 - 12:03
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Como la cigarra

Como la cigarra
Nonostante la travagliata vita politica dell'Argentina che la vide sempre come oppositrice di ogni tipo di dittatura, María Elena Walsh continuò a scrivere racconti, poesie, opere teatrali e canzoni.
"La cigarra" fu scritta nel 1973 e cantata dalla stessa María Elena Walsh in pubblico per la prima volta nel 1975.
Anche se si riferiva all'esilio al quale fu costretta durante il governo di Perón, questo brano diventò con gli anni, un inno popolare per tutti i cantautori vittime della censura o dell'esilio durante la seguente dittatura militare.
Bellissima la versione interpretata da Víctor Heredia, Mercedes Sosa e León Gieco insieme.
Tantas veces me mataron,
(Continues)
Contributed by Marcia Rosati 2007/8/10 - 12:00
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La fata

La fata
[1977]
Testo e musica di Edoardo Bennato
Lyrics and music by Edoardo Bennato
Album: Burattino senza Fili


Edoardo Bennato: Burattino senza Fili (1977)



"Burattino senza fili" è un concept album di Edoardo Bennato uscito nel 1977, che ha venduto circa un milione di copie, risultando l'album più venduto in Italia nel 1977. [...] Il disco ripropone le vicissitudini di Pinocchio in chiave metaforica e mostra un doppio piano di lettura; la storia di Carlo Collodi tal quale e la riproposizione allegorica dei modelli dei personaggi in chiave moderna. Registrato negli studi Ricordi di Milano i tecnici del suono sono Walter Patergnani, Mario Carulli, Gianluigi Pezzera e Carlo Martenet, mentre il tecnico del missaggio è Arun Chakraverty. Tra i musicisti del disco, vi sono tre componenti dei Maxophone: Sandro Lorenzetti, Alberto Ravasini e Maurizio Bianchini. Tutta la poetica di "Burattino senza... (Continues)
C'è solo un fiore in quella stanza
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/8/9 - 18:57
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L'accordéoniste

L'accordéoniste
[1942]
Paroles et musique: Michel Emer
Testo e musica: Michel Emer
autres interprètes: Chimène Badi (2005)
La fille de joie est belle
(Continues)
Contributed by Silva 2007/8/9 - 18:42
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Ermeneutica

Ermeneutica
[2004]
Prima uscito come singolo
Poi nell'album "Dieci stratagemmi"

[...]"Mi è sembrato giusto trattare per intero la prima traccia del disco perché più vicina alle corde della poesia, ma allo stesso tempo è altrettanto doveroso rimarcare che questo è un album d’ossessione e di rifiuto per gli accadimenti dell’ultimo periodo; la guerra, l’omologazione di pensiero e la conseguente necessità di crearsi uno spazio altro in cui evitar l’offesa. Dunque, in Ermeneutica, Battiato non ibrida assolutamente le sue accuse dietro parole difficilmente comprensibili, ma grida inequivoco il suo disprezzo; agli Stati Uniti e al Presidente Bush in particolare, che con la scusa degli “Stati canaglia”, sembra voler far guerra a mezzo mondo: “Eiacula precocemente l’impero / ritorna il circolo dei combattenti / gli stati mostri si avventano sui regimi fascisti”.
E ancora: “Deus est filius dei / tutte le... (Continues)
Eiacula precocemente l'impero
(Continues)
Contributed by Aldingar 2007/8/9 - 18:28
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The Things That I Have Seen

The Things That I Have Seen
[1994]
Parole e musica di Richard Shindell
Nel suo album "Blue Divide" pubblicato nel 1995

Una canzone sulla prima guerra del Golfo, quella di George Bush Sr., quella da cui è partito tutto il macello che ancora oggi insanguina il mondo.

L'ultima strofa in particolare - resa davvero male nella traduzione italiana - allude al fatto che quella fu la prima guerra mediatica della Storia, combattuta (?!?) ‎con un occhio – quando non entrambi – all’audience e alle esigenze del “prime time” televisivo, ‎quella in cui la casta militare e la sua grancassa giornalistica sdoganarono aberranti espressioni ‎come “bombe intelligenti” e “guerra chirurgica”…‎

Ma il marine che dal Golfo è tornato ha visto cose che nessun programma tv, nessun videogioco, per quanto violento, può minimamente riprodurre, immagini che resteranno per sempre impresse a fuoco nella sua mente, sempre ricorrenti nei suoi incubi...

(Bernart Bartleby)
I was proud to be the soldier
(Continues)
Contributed by Marcia Rosati 2007/8/9 - 18:10
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War

War
Dall'album "In Praise of Learning" del 1975. Brano ripreso da un'altro noto gruppo inglese, The Fall , nel loro album "Middle Class Revolt" del 1994.

Considerato che nelle "democrazie" occidentali i boia come Bush, Blair e Berlusconi si trovano in trono per mandato popolare, non appare poi così insensata la nichilista strofa di chiusura di questo brano: "La guerra fa ciò che deve. La gente ha quello che si merita"
Tell of the birth
(Continues)
Contributed by Alessandro 2007/8/9 - 15:01
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Negli occhi il buio

Negli occhi il buio
1992
Figli della stessa rabbia

Sicuramente questo e' il disco piu' famoso dell'etichetta Gridalo Forte. Figli della Stessa Rabbia è stato, e continua ad essere un inno. Tutto il disco nei concerti e' stato cantato a squarciagola da migliaia di persone. Brani come "Cararo Sindaco", "Barboni", "Giunti Tubi Palanche Ska", o la versione solo vocale della title track, sono ormai nel DNA di una generazione di giovani in Italia e in tutta Europa. La grafica e' come sempre di Cristiano Rea e rispecchia al meglio la band. Nel retro della copertina il testo di Bella Ciao, che dopo poco verra' incisa nel MLP omonimo.

Negli occhi il buio
(Continues)
Contributed by Marcia Rosati 2007/8/9 - 13:48
Song Itineraries: War against Animals
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Odore di polvere da sparo

Odore di polvere da sparo
Dall'album "Dieci stratagemmi" del 2004
Scritta con Manlio Sgalambro

[...]"Nella quinta traccia, Odore di polvere da sparo, Battiato utilizza una ritmica crescente per portar ad evidenza l’evoluzione dell’insensato; nelle vaste “terre della fede” (l’Occidente) i proiettili scortano la processione funebre di un qualche pio essere della terra, come se il tutto fosse consueto e naturale: “L’odore di polvere da sparo/ sparso per quartieri mentre una banda/ accompagna le reliquie della santa/ impulsi religiosi dell’Occidente-accidente”.

(da questa recensione di Leòn)
È vero che sul Mar Nero sul mare nero
(Continues)
Contributed by Renato Stecca 2007/8/9 - 12:07
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Il mondo va così

Il mondo va così
[1967]
Testo italiano di Herbert Pagani e V. Buffoli

È uno dei primi 45 giri di Battiato (1967); è una cover di Et moi, et moi, et moi di Jacques Dutronc del 1965. Gli autori della versione originale sono Jacques Lanzmann (Testo) e Jacques Dutronc (Musica); la versione italiana è di Herbert Pagani e V. Buffoli.
Mezzo universo senza pace
(Continues)
Contributed by Renato Stecca 2007/8/9 - 12:04
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Woman Is The Nigger Of The World

Woman Is The Nigger Of The World
La più bella canzone che io conosca sulle donne e la violenza cui sono costrette è questa, famosissima; dall'album Some Time in New York City del 1972 accreditato a John Lennon & Plastic Ono Band [Renato Stecca]

"Woman is the Nigger of the World" was a 1972 song by John Lennon and Yoko Ono. The phrase was originally coined by Ono during a magazine interview in 1967. Lennon later said during his Live in New York City album that it took him until 1970 to "dig it".

The song lambasts the perceived traditional role of woman's subservience to man across all cultures. It was banned from radio airplay because of the word 'nigger' although many prominent blacks, including black comedian Dick Gregory, spoke out in defense of the song.

The b-side features Yoko's "Sisters O Sisters," also from the Some Time in New York City album. An acoustic early-stage version appeared in a shortened form on... (Continues)
Woman is the nigger of the world
(Continues)
Contributed by Renato Stecca 2007/8/9 - 11:57
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Regal Zone

Regal Zone
E' il secondo brano in ordine di ascolto dell'album "Join hands" di Siouxsie and the Banshees edito dalla Polydor nel 1979.
Coronets rest on a death's head mask
(Continues)
Contributed by Francesca 2007/8/8 - 23:07
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La carovana

La carovana
2006
Combat Circus

"Il lato felice della nostra terra, che riguarda le organizzazioni umanitarie non governative, in primis Emergency di Gino Strada che operano nei territori devastati dalle guerre, autogestendosi, costruendo ospedali per curare i malati delle mine anti-uomo e non solo, senza discriminazioni di razza o di popolo. Accompagnano una campagna continua contro ogni tipo di guerra e di informazione (che in Italia tende a mancare spesso) su tutto ciò che succede nei territori invasi dall’arroganza occidentale."
"Venghino" nella cruda realtà
(Continues)
Contributed by Marcia Rosati 2007/8/8 - 19:15
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Oro nero

Oro nero
2006
Combat Circus
Scende la notte
(Continues)
Contributed by Marcia Rosati 2007/8/8 - 18:57
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60 anni

60 anni
2004
Tutti Assolti
Ho 60 anni tra lutti e prigioni
(Continues)
2007/8/8 - 18:24
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Corri

Corri
2004
Tutti Assolti
Fuoco assassino nel cielo dell'Oriente
(Continues)
Contributed by Marcia Rosati 2007/8/8 - 17:57
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Partigiano

Partigiano
2004
Tutti Assolti
Sangue sparso sul sentiero
(Continues)
Contributed by Marcia Rosati 2007/8/8 - 17:18
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L'odore della morte

L'odore della morte
2004
Tutti Assolti
Si riaprono le danze allo squillo delle trombe
(Continues)
Contributed by Marcia Rosati 2007/8/8 - 17:10
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Notti cilene

Notti cilene
2004
Tutti assolti

"Il G8 di Genova del 2001, dove lo stato attuò metodi anti-democratici che, nelle torture di Bolzaneto e della scuola Diaz, nei pestaggi indiscriminati nelle piazze, l’uccisione di Carlo Giuliani, nei depistaggi successivi alle indagini della magistratura, ricordano molto da vicino le notti cilene e politiche dittatoriali del Sud America."
Tra le falde del progresso
(Continues)
Contributed by Marcia Rosati 2007/8/8 - 16:45
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11 settembre '73

11 settembre '73
2004
Tutti Assolti

Questa canzone ricorda i tragici eventi dell'11 settembre 1973 in cui si infransero tutti i sogni di democrazia e libertà del popolo cileno con la salita al potere del dittatore Augusto Pinochet.
Seme della storia
(Continues)
Contributed by Marcia Rosati 2007/8/8 - 16:39
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Rainin' In Paradize

Rainin' In Paradize
Singolo che anticipa il nuovo album "La radiolina" in uscita nel settembre 2007.

Senza deludere le aspettative, l'artista francese di origini spagnole è stato il primo a rendere disponibile il brano su internet, ovviamente gratis, e lo ha accompagnato con un video militante, girato da Emir Kusturica, dove denuncia la guerra e attacca l'intervento in Iraq dell'amministrazione Usa. "Benvenuti in paradiso", canta sotto una pioggia incessante, elencando le atrocità in Zaire, la calamità in Congo, l'ipocrisia in Palestina. E ancora, piove a Bagdad dove non c'è democrazia "perché è un Paese Usa", e ancora Falluja, Gerusalemme, Monrovia, Guinea-Bissau: "Go Masai, go Masai", il mondo intero sta impazzendo.

Il videoclip, in bianco e nero, mostra l'ex leader dei Mano Negra, alla guida di un furgone con tre curiosi esponenti della Colifata (stazione radio che trasmette dell'ospedale psichiatrico Borda... (Continues)
Welcome to paradize
(Continues)
Contributed by Kiocciolina 2007/8/8 - 16:04
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Diari perduti

Diari perduti
2006
Combat Circus

Ballata ispirata ad un libro che tratta la tragica vicenda dei desaparecidos in Argentina.
"La noche de los lápices" (in italiano: La notte delle matite spezzate, si possono trovare in video alcune immagini del film) fa riferimento alla notte del 16 settembre [1976], quando i militari argentini effettuarono una retata contro gli studenti del Liceo di Belle Arti che avevano guidato il movimento di protesta per chiedere il ripristino dello sconto sul prezzo del biglietto nei trasporti pubblici.
Sette ragazzi tra i 16 ei 18 anni furono sequestrati e torturati, solo uno ne uscì vivo, Pablo Díaz.
Il libro ed il film sono ispirati alle sue testimonianze.
La canzone e dedicata a Claudia, una delle ragazze sequestrate quella fatidica notte.


Maria Claudia Falcone
dal blog Señor B(A)bylon - 25 dicembre 2009

Ieri sera, aspettando la mezzanotte, ho guardato un film che in... (Continues)
Claudia está en el viento
(Continues)
Contributed by Marcia Rosati 2007/8/8 - 13:16
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La censure

La censure
Paroles: Henri Tachan
Musique: Jean-Paul Roseau

Paroles reproduites d'après le Site Officiel d'Henri Tachan.
Il testo è ripreso dal Sito ufficiale di Henri Tachan.
Elle est malingre, elle est petite,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/8/8 - 12:38
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Les jeux olympiques

Les jeux olympiques
Paroles et musique: Henri Tachan
Testo e musica: Henri Tachan

Paroles reproduites d'après le Site Officiel d'Henri Tachan.
Il testo è ripreso dal Sito ufficiale di Henri Tachan.
Ce s'rait chouette les Jeux Olympiques,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/8/8 - 12:33
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Dans les orchestres militaires

Dans les orchestres militaires
Paroles: Henri Tachan
Musique: Yves Gilbert
Testo di Henri Tachan
Musica di Yves Gilbert


Paroles reproduites d'après le Site Officiel d'Henri Tachan.
Il testo è ripreso dal Sito ufficiale di Henri Tachan.
Dans les orchestr' militaires
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/8/8 - 12:28
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Talaash تلاش

Talaash تلاش
[1993]
Album: Talaash

Talaash (Urdu: تلاش) was the second album released by Pakistani rock band, Junoon. It was released in 1993.

The complete lyrics are (manually) reproduced from this no-copy-and-paste page.

Il testo completo della canzone è riprodotto da questa pagina con blocco del copiaincolla
Tapti dhoop talay
(Continues)
Contributed by Omair Khan [+ CCG Staff] 2007/8/8 - 03:57
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Les z'hommes

Les z'hommes

HENRI TACHAN
d'après Chanson rebelle
(la page contient un extrait de la chanson en format .ram)

Henri Tachan, quoique moins médiatique que des chanteurs de cette époque, n'en est pas moins un fin lettré qui comme Léo Ferré et tant d'autres flirtait avec Verlaine, Rimbaud et Baudelaire. Son goût musical pour Beethoven ou Schubert se ressent dans les sonorités de ses musiques.

Chanteur inclassable il a bousculé le monde du spectacle en dénonçant la connerie, l'hypocrisie avec un humour noir lucide qui a tant chatouillé les bien-pensants. Les thèmes qu'il aborde sont ceux des auteurs de ces années-là. Sont passés au crible l'armée, le clergé, les bourgeois, les médias et tant d'autres chers à la rébellion de cette époque, mais pas tout à fait obsolètes.

Henri Tachan parle aussi de sentiments et d'émotion avec une tendresse qui nous touche. De lui on peut dire qu'il pousse ses coups de... (Continues)
Font leur pipi contre les murs,
(Continues)
Contributed by Jacky Fluttaz 2007/8/7 - 23:11
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Vitti na crozza

Vitti na crozza
Il bel blog L'angolo del Clown - Una risata su Palermo e dintorni ha ripreso per un suo articolo delle informazioni presenti in questa pagina. Ringraziando il titolare del blog per l'attenzione, ne riprendo questa (credo rara) foto del disco originale Cetra di "Vitti na crozza" dalla cui etichetta risultano informazioni interessanti (come ad esempio Franco Li Causi autore della trascrizione e l'esecuzione del tenore Michelangelo (qui Michele) Verso.
Riccardo Venturi 2007/8/7 - 21:50
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La memoria

La memoria
Ci segnala Marcia Rosati quanto segue:

Sa che "La memoria" è stata strappata dai quaderni di musica (su ordine della direttrice) degli allievi di una scuola in seguito alla protesta da parte di un genitore (militare ovviamente) che riteneva il testo della canzone sovversivo...è incredibile...e indegno che succedano ancora queste cose!


Nessun commento.
Riccardo Venturi 2007/8/7 - 21:33
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Hoka Hey

Hoka Hey
Vorrei dire due cose fuori dai denti.

Nulla da dire sulla canzone in sé e sulle sue motivazioni, che sono nobilissime. Quel che mi torna poco è una parte del commento introduttivo ripreso dal libretto, esattamente quella dove si parla dell' "identità".

Come dire, a me tutte queste "identità" mi hanno rotto vagamente i coglioni. L'identitarismo è un concetto ambiguo, e pericoloso. Nulla mi toglie dalla mente che è ciò che esattamente propugnano i nazisti in camicia verde della Lega, così come "identità" varie, nazionali e/o locali, (l'italianità, l'ispanità, la francesità, la lombardità, la toscanità, la napoletanità, la giurassianità -esiste pure questa-) sono alla base di molti movimenti semplicemente fascisti.

Lottare per l'"identità"? Ma non raccontiamoci storie. Si lotta per cose concrete, non per concetti astratti. In Sardegna come presso i Mapuches come dovunque nel mondo. Si lotta... (Continues)
Riccardo Venturi 2007/8/7 - 20:01
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El ángel de la bicicleta

El ángel de la bicicleta
7 agosto 2007
L'ANGELO DELLA BICICLETTA
(Continues)
2007/8/7 - 18:11
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Oltre il ponte

Oltre il ponte
La Cassazione ha condannato per diffamazione Il Giornale di Paolo Berlusconi, smentendo così anche una signora professoressa e Mike Bongiorno. Meno male.
2007/8/7 - 18:09
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Informe de la situación

Informe de la situación
Nell'album di Victor Heredia intitolato "Puertas abiertas", pubblicato nel 1982.

In questa canzone Victor Heredia presenta un rapporto della situazione del paese dopo la dittatura militare.
Attraverso le metafore spiega come la sua terra fu rasa al suolo da una epidemia di avide locuste paragonando i giovani sequestrati ed uccisi al mais e i tanti desaparecidos ai meli abbattuti prima di fiorire.
Riconosce che è una situazione drammatica ma lancia un messaggio di speranza e chiede di avere fiducia, di lottare perché non si perda il "grano" che sta crescendo poiché ci sono ancora testimoni di quella generazione che il governo ha cercato di cancellare.
Fa un appello alla società affinché non rimanga indifferente a quel che è successo, perché prenda atto e si unisca ai sopravvissuti per cambiare il destino del suo paese.
Paso a detallar a continuación
(Continues)
Contributed by Marcia Rosati 2007/8/7 - 17:47
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Soldato

Soldato
questa canzone è molto dolce,però è stata fonte di discussione con una mia amica anche lei nomade
ci chiedevamo ma ala fine chi muore?io dico il soldato lei la donna...
qualcuno sa aiutarmi a risolvere questo dilemma??
grazie in anticipo
un bacio a tutti
SEMPRE NOMADI
SEMPRE E COMUNQUE
GIUGI 2007/8/7 - 13:25
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Ricordati di Chico

Ricordati di Chico
i nomadi come sempre fanno canzoni che fanno riflettere sulle problematiche del mondo
questa canzone ne è l'esempio
ballissima........... grazie e sempre nomadi
giugi 2007/8/7 - 13:17
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Contessa

Contessa
Credo che l'interpretazione guerrafondaia data a questa canzone sia completamente errata. Perché si continua a leggere Contessa come un inno alla guerra? Il testo recita chiaramente:

Voi gente per bene che pace cercate
la pace per far quello che voi volete
ma se questo è il prezzo vogliamo la guerra
vogliamo vedervi finir sotto terra

Non credo ci sia possibilità di fraintendere. Siamo alla fine degi anni sessanta, la pace di cui si parla - ed è una pace di cui spesso si sente parlare anche oggi - non è la pace del silenzio delle armi, è la pace sociale del silenzio delle persone sfruttate.

È a quella pace che si oppone la guerra sociale, il contrasto ad un appiattimento, ad un buonismo diffuso. Certo, il tono è forte, violento, ma come violento e forte era il tono dello scontro sociale di quegli anni.

Just my two cents.

Fabio
Fabio 2007/8/7 - 11:20
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Il maggio di Belgrado

Il maggio di Belgrado
Raccapricciante passaggio del discorso di Walter Veltroni per la costituzione del Partito Democratico:

In quegli anni assumemmo anche, con Massimo D’Alema, il compito di interpretare un ruolo attivo dell’Italia nei momenti più aspri delle violazioni dei diritti umani nei Balcani. Un’Italia che non voltava lo sguardo dall’altra parte. Un’Italia che accettava e sosteneva la lotta, riuscita, per sconfiggere la logica della superiorità etnica che stava riportando il cuore dell’Europa nel baratro delle fosse comuni. Per sostenere che la pace, dove non c’è, non può essere difesa, ma va ricostruita. Dalla comunità internazionale, lasciando da parte inerzie colpevoli e presunzioni di unilateralismo. Ponendosi agli antipodi di quella aberrazione concettuale che è la “guerra preventiva” e di quella follia che è stato l’intervento in Iraq.


Per un commento rimandiamo al solito, ottimo, blog di Babsi Jones.
Lorenzo Masetti 2007/8/7 - 09:59




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