attenzione la foto dell'Ortigara è del 1921 e si riferisce alla prima adunata alpina, in occasione dell'inaugurazione della "ColonnaMozza" il monumento meno retorico della Grande Guerra perché porta solo la scritta " per non dimenticare".
Ieri è stata celebrata la novantesima ricorrenza della memoria dei caduti alpini. (ernesto campesan )
Grazie per la precisazione e la dicitura della foto è stata corretta di conseguenza. [RV]
bhe purtroppo sai com'è!...i c*****i vanno sempre in coppia (Bush+Saddam)...secondo me Eminem è stato un grande a scrivere una canzone del genere è uno dei tanti che cerca di aprire gli occhi alla gente, cercando di vedere oltre la soglia! forse mi sbaglio..ma io ho vista gente morire in guerra...molti lo kiamano pazzo idiota folle!...pero se ci pensate su ragazzi sono sempre stati i pazzi e i folli a cambiare il mondo perchè loro almeno ci credono sul serio!!!
coinvolgente, inquietante, commmovente e indimenticabile.
isa
isa 2007/7/6 - 11:39
«Frizullo»
C'è ancora una carretta del mare mezzo arrugginita, ancorata in un porto italiano del sud, forse Brindisi, forse Mazara, che su una fiancata scarcassata porta ancora inciso, con rabbia e con amore un grande graffito, netto, quasi una ferita sul rosso screpolato della ruggine. E' un nome in stampatello: «FRIZULLO». Quando la nave arrivò così 6 anni fa, veniva da pensare, con invidia: «Ecco, Dino ci diventa mitico come Potjomkin». Poi ne arrivò perfino un'altra di nave con lo stesso nome storpiato in «Frisonullo». I profughi kurdi, in fuga dalla guerra etnica dei generali turchi della Nato, pensavano che l'Italia li avrebbe accolti a braccia aperte se solo avessero innalzato quel vessillo, quel nome a loro così vicino e caro: era di un uomo che, per i kurdi e come loro, era finito nelle prigioni di Ankara. L'Italia era per loro «Frizullo», quasi un anagramma. Come per Ocalan - prima... (Continues)
Questo sito deve essere proposto come miglior sito del mondo, in assoluto. Anche per ricordare Dino, che ho avuto la fortuna di conoscere. Grazie, soltanto grazie. Anche a A. Lega che ha scritto questa stupenda canzone.
In memoria di Malli Gullu, rimpatriata dal paese che non vide mai
Quando i venti uomini, attraversato l'enorme capannone ingombro di merci, entrarono nella sala mortuaria e si allinearono in silenzio intorno alla bara, il tempo si fermò per un lunghissimo momento. Con loro, ai quattro angoli d'uno squallido sgabuzzino senza finestre, quattro agenti della Polaria e il direttore dello scalo merci di Fiumicino.
Il sonoro ronzio di un moscone attrasse alcuni sguardi. Veniva dal sole caldo dell'ottobre romano. Dalla vita. Attraversò la stanza e volò subito fuori, come spaventato.
Quaranta occhi tornarono a fissare il telo grezzo bianco malamente appuntato sotto un mazzo di fiori mezzo stecchiti, su una cassa di legno innaturalmente grande per il corpo di una giovane donna.
Nessuno fiatava. Qualche mano si mosse esitante a sfiorare il legno, i chiodi, la tela. Alcuni occhi... (Continues)
do già fin d'ora la disponibilità al "coretto con le birre Panil"!
(semmy)
Grazie a te Semmy e...bentornato da queste parti! Quanto al coretto con le birre Panil, ci sto pensando seriamente. La formazione di un coro di avvinazzati pronto all'uso per il Larocca, il Parodi, i Delsangre, il Giromini, il Lega e tutti gli altri. Vedo già le copertine degli album con la dicitura "Featuring (o "Co-starring") the Panil Beer Choir" .... :-P
Una poesia di Dino Frisullo - "20 Marzo". Il 20 marzo 2003 fu l'inizio dei bombardamenti su Baghdad, e anche quello di questo nostro sito. Dino è morto neppure tre mesi dopo, il 6 giugno 2003.
A poem by Dino Frisullo - "20 Marzo". March 20, 2003, was the beginning day of US air attack on Baghdad, and also of our website. Dino passed away less than 3 months later, on June 6, 2003.
20 MARZO (Continues)
Contributed by adriana e Riccardo 2007/7/6 - 14:42
Mi riesce difficile parlare di un disco appena uscito (anzi, quasi uscito!) e che, in realtà, ho già cominciato ad ascoltare da più di tre anni fa. Per cui, proverò a parlarne parlando d'altro. Il disco è "Soldati", l'autore è il mio amico Andrea Parodi da Cantù, e la quasi-recensione potrebbe sembrare viziata dal fatto che mi onoro di reputarmi suo amico e, soprattutto dal fatto che, fra i "ringraziati", compare anche il mio nome e cognome. Ma così non è, oppure forse sì. Ma che importa?
Dicevo che il primo master del disco mi capitò di ascoltarlo nel dicembre del 2003. Mentre andavamo alle rampe di san Niccolò per suonare all'aperto, dopo un pranzo che chiamiamo "piola". In quella situazione, ricordo, Vittorio Merlo (milanese trapiantato nel Lussemburgo) fece un tuffo fuori stagione dentro l'acqua che dal piazzale Michelangelo scende verso l'Arno.... (Continues)
2007/7/6 - 11:44
ED AVEVAMO GLI OCCHI TROPPO BELLI...
Recensione di Federico Marini
L'abbiamo aspettato cinque anni questo disco, scherzando man mano che il tempo passava su come il titolo si modificasse lentamente in "reduci", prima, e "veterani", poi; l'abbiamo atteso cinque anni, dicevamo, ma ora eccolo finalmente uscito! Andrea Parodi (da non confondere con l'omonimo sardo) oltre ad essere un amico è uno dei cantautori più interessanti e validi dell'attuale scena musicale italiana e Soldati ne è la dimostrazione tangibile.
Nato come concept album su quella terra di confine che si situa, per riprendere l'espressione di un noto cantautore modenese, "tra la volontà ed il non potere", col passare del tempo il disco si è arricchito di collaborazioni prestigiose che lo rendono un vero gioiello.
Ad aprire il disco ci pensa Pane, arance e fortuna, una ballata che in anni di concerti abbiamo imparato a conoscere... (Continues)