Maybe someone will have noticed it, maybe not: today is an important day for this site, that reached translations & commentaries in 100 languages. We are probably, after Wikipedia, the most plurilingual website in the world.
Riccardo Venturi 2007/4/18 - 18:36
It took exactly 8 month for the longest and most difficult translation of the whole site. A most particular one indeed, to: the Ancient Greek version of the Internationale is ready, at last.
Riccardo Venturi 2007/4/16 - 18:26
Guantanamo
[2004]
Testo di Giorgio Canali
Lyrics by Giorgio Canali
Da/From "GiorgioCanali&Rossofuoco"
Testo di Giorgio Canali
Lyrics by Giorgio Canali
Da/From "GiorgioCanali&Rossofuoco"
Bastò meno di un minuto
(Continues)
(Continues)
Contributed by daniela -k.d.- 2007/4/14 - 16:34
Song Itineraries:
Guantanamo Bay detention camp
Kosovo
[1999]
Testo e musica di J.D. Sage
Lyrics and Music by J.D. Sage
Testo e musica di J.D. Sage
Lyrics and Music by J.D. Sage
A thousand million people are watching in a trance
(Continues)
(Continues)
Contributed by daniela -k.d.- 2007/4/14 - 14:26
Song Itineraries:
Balkan Wars of the 90's
Se fossi 'n guirty
Testo di S. Ferraro
Musica di A. Bassani
Lyrics by S. Ferraro
Music by A. Bassani
Musica di A. Bassani
Lyrics by S. Ferraro
Music by A. Bassani
Lo sapete come se dice corpevole in americano: Guirty, se dice guirty. Sona mejo no. A me me piacerebbe essere considerato più guirty che corpevole. E' diverso. Mejo. Le parole so' importanti. No, non so' un corpevole no, so' guirty. Sembra un pregio. L'americani so' potenti co le parole. Dove te mannano: in galera? No! in a jail!... uno ce va più volentieri... jail, ammazza, gaiardo pare er nome da 'na discoteca. Dove è stato tu fijo nell'urtimi tempi?: in a jail. Che soddisfazione pe 'na madre!
(Continues)
(Continues)
Contributed by daniela -k.d.- 2007/4/14 - 10:35
Song Itineraries:
From World Jails
Folsom Prison Blues
[J.R.Cash]
Sun 232, 1956
Folsom Prison Blues is an American country music song written by Johnny Cash in the early 1950s and originally recorded with his trio in 1956 for the Sun Records label. The song combines elements from two popular folk genres, the train song and the prison song, both of which Cash would continue to use for the rest of his career.
In the lyrics, the jailed protagonist listens to the whistle of the train outside his cell and recounts his deeds "I shot a man in Reno/just to watch him die," imagines the free people inside the train and dreams of what he would do if he were free. "I know I had it coming/I know I can't be free," sings the imprisoned man. "But those people keep a'moving/and that's what tortures me." The song does not clarify why the protagonist is serving time in California despite having committed murder in Nevada (unless he is serving time in Folsom... (Continues)
Sun 232, 1956
Folsom Prison Blues is an American country music song written by Johnny Cash in the early 1950s and originally recorded with his trio in 1956 for the Sun Records label. The song combines elements from two popular folk genres, the train song and the prison song, both of which Cash would continue to use for the rest of his career.
In the lyrics, the jailed protagonist listens to the whistle of the train outside his cell and recounts his deeds "I shot a man in Reno/just to watch him die," imagines the free people inside the train and dreams of what he would do if he were free. "I know I had it coming/I know I can't be free," sings the imprisoned man. "But those people keep a'moving/and that's what tortures me." The song does not clarify why the protagonist is serving time in California despite having committed murder in Nevada (unless he is serving time in Folsom... (Continues)
I hear that train a-commin',
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/4/14 - 00:49
Song Itineraries:
From World Jails
Kalinaw
Manny Lapingcao
Da/From Easter Liturgy for Peace - Centre for Liberation Theologies.
Una canzone di pace in lingua cebuana che si chiede perché la pace sia soltanto un sogno. Putroppo non viene fornita la traduzione inglese nella pagina di provenienza. Il titolo significa "Pace".
A song in the Cebuan language asking whether Peace is simply a dream. Unfortunately, no English translation is provided in the original page. The title means "Peace".
Una canzone di pace in lingua cebuana che si chiede perché la pace sia soltanto un sogno. Putroppo non viene fornita la traduzione inglese nella pagina di provenienza. Il titolo significa "Pace".
A song in the Cebuan language asking whether Peace is simply a dream. Unfortunately, no English translation is provided in the original page. The title means "Peace".
Luha sa langit nga alang sa yuta
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/4/13 - 17:05
This Year's War
Album: "Incorrect Thoughts"
There’'s war in the headlines, war in the heads
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/4/12 - 18:48
Like An Inca
[1982]
Lyrics and Music by Neil Young
Testo e musica di Neil Young
Album: "Trans" (Transformer Man)
Lyrics and Music by Neil Young
Testo e musica di Neil Young
Album: "Trans" (Transformer Man)
Said the condor
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/4/12 - 18:16
La casa in riva al mare
[1971]
Testo di Gianfranco Baldazzi e Sergio Bardotti
Musica di Lucio Dalla
Da "Storie di casa mia"
Recentemente interpretata da Fiorella Mannoia in "A te" (2013)
Testo di Gianfranco Baldazzi e Sergio Bardotti
Musica di Lucio Dalla
Da "Storie di casa mia"
Recentemente interpretata da Fiorella Mannoia in "A te" (2013)
Un carcerato, un ergastolano. Su un'isola. Magari, chissà, proprio a Portolongone; almeno lì ho sempre immaginato questa canzone. Tutto si può mettere in galera, imprigionare, incarcerare; ma i sogni, quelli, non li potrà mai incarcerare nessuno. Non voglio dire altro su questa canzone, è sufficiente questo.
Ma solo una parola per dire che uno degli autori de "La casa in riva al mare, Sergio Bardotti, è scomparso proprio oggi, 11 aprile 2007. Un ricordo gli è quantomento dovuto.[RV]
Ma solo una parola per dire che uno degli autori de "La casa in riva al mare, Sergio Bardotti, è scomparso proprio oggi, 11 aprile 2007. Un ricordo gli è quantomento dovuto.[RV]
Dalla sua cella lui vedeva solo il mare
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/4/12 - 01:03
Song Itineraries:
From World Jails
Guantanamo Bay
(a song of freedom)
from http://www.jdsage.com/guantanamobay.html
from http://www.jdsage.com/guantanamobay.html
They took me from the mountains
(Continues)
(Continues)
Contributed by J.D. 2007/4/11 - 17:45
Song Itineraries:
Guantanamo Bay detention camp
Forse da qualche parte...
Testo reperito in questa pagina di Marco, compagno livornese.
dopo la lettura di un articolo di Francesco Senia e il commento del fratello di Giancarlo. (Adriana)
Un abbraccio forte a tutti. [RV]
24/02/1974
Firenze, carcere delle Murate
Giancarlo Del Padrone
Detenuto di 20 anni, ucciso da una raffica di mitra delle guardie durante una rivolta pacifica mentre si trovava sui tetti del carcere.
Nel corso di una rivolta carceraria alla Murate un agente di custodia esplode una raffica di mitra contro un gruppo di detenuti che si è arrampicato su un tetto. Giancarlo Del Padrone, venti anni, rimane ucciso sul colpo. Altri quattro detenuti restano feriti, uno in modo grave. La manifestazione era stata inscenata come protesta contro le lungaggini della riforma carceraria.
Di Giancarlo Del Padrone, Francesco Senia parla anche in in post su it.fam.musica.de-andre del 7 agosto 1999, con... (Continues)
dopo la lettura di un articolo di Francesco Senia e il commento del fratello di Giancarlo. (Adriana)
Un abbraccio forte a tutti. [RV]
24/02/1974
Firenze, carcere delle Murate
Giancarlo Del Padrone
Detenuto di 20 anni, ucciso da una raffica di mitra delle guardie durante una rivolta pacifica mentre si trovava sui tetti del carcere.
Nel corso di una rivolta carceraria alla Murate un agente di custodia esplode una raffica di mitra contro un gruppo di detenuti che si è arrampicato su un tetto. Giancarlo Del Padrone, venti anni, rimane ucciso sul colpo. Altri quattro detenuti restano feriti, uno in modo grave. La manifestazione era stata inscenata come protesta contro le lungaggini della riforma carceraria.
Di Giancarlo Del Padrone, Francesco Senia parla anche in in post su it.fam.musica.de-andre del 7 agosto 1999, con... (Continues)
Ragazzo,
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2007/4/10 - 20:36
Il passaggio dei partigiani
Dall'album "700 Giorni" (1986)
Signor comandante della pattuglia
(Continues)
(Continues)
Contributed by daniela -k.d.- 2007/4/10 - 18:22
Song Itineraries:
Resistance against Nazi-Fascism in Italy and Europe
Peace In The End
[1970]
Lyrics by Sandy Denny
Album: Fotheringay
Formatosi nel 1970 proprio per iniziativa di Sandy Denny, il gruppo dei Fotheringay pubblicò un solo album prima di sciogliersi un solo anno dopo, nel 1971. Da quell'unico album è tratta questa canzone. L'album ebbe peraltro un discreto successo.
‘Fotheringay’ was formed in 1970 by singer Sandy Denny (Ex-Strawbs ) upon her departure from ‘Fairport Convention’, together with her future husband, Australian songwriter Trevor Lucas (Ex-Eclection, ), Gerry Conway (Ex-Eclection) and two former members of ’Poet and the One Man band’ Jerry Donahue and Pat Donaldson. ‘Fotheringay’ played Folk-Rock similar to ‘Fairport Convention’, introducing Jazz-elements like ‘Pentangle‘.
The band drew it’s name from Fotheringay Castle, where Mary Queen Of Scots was imprisoned in England, a name, that Denny had already used for one of her finest compositions on... (Continues)
Lyrics by Sandy Denny
Album: Fotheringay
Formatosi nel 1970 proprio per iniziativa di Sandy Denny, il gruppo dei Fotheringay pubblicò un solo album prima di sciogliersi un solo anno dopo, nel 1971. Da quell'unico album è tratta questa canzone. L'album ebbe peraltro un discreto successo.
‘Fotheringay’ was formed in 1970 by singer Sandy Denny (Ex-Strawbs ) upon her departure from ‘Fairport Convention’, together with her future husband, Australian songwriter Trevor Lucas (Ex-Eclection, ), Gerry Conway (Ex-Eclection) and two former members of ’Poet and the One Man band’ Jerry Donahue and Pat Donaldson. ‘Fotheringay’ played Folk-Rock similar to ‘Fairport Convention’, introducing Jazz-elements like ‘Pentangle‘.
The band drew it’s name from Fotheringay Castle, where Mary Queen Of Scots was imprisoned in England, a name, that Denny had already used for one of her finest compositions on... (Continues)
Come on Mary, Mary or you, John,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Renato Stecca 2007/4/10 - 17:40
The King And Queen Of England
[1972]
Lyrics and Music by Sandy Denny
Testo e musica di Sandy Denny
Presente nell'album "Sandy Denny - The Attic Tracks 1972-1984" (album australiano).
Lyrics and Music by Sandy Denny
Testo e musica di Sandy Denny
Presente nell'album "Sandy Denny - The Attic Tracks 1972-1984" (album australiano).
Bring back the king to his throne,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Renato Stecca 2007/4/10 - 17:38
John The Gun
[1971]
Lyrics and Music by Sandy Denny
Testo e musica di Sandy Denny
First recording / Prima incisione in:
"The North Star Grassman and The Ravens"
Lyrics and Music by Sandy Denny
Testo e musica di Sandy Denny
First recording / Prima incisione in:
"The North Star Grassman and The Ravens"
''My shadow follows me
(Continues)
(Continues)
Contributed by Renato Stecca 2007/4/10 - 17:35
Man Of Iron
Credo che la si possa trovare solo su "A Boxful Of Treasures", un cofanetto di 5 cd pubblicato nel 2004; è tutto bello, ma questa canzone è qualcosa di straordinario! [Renato Stecca]
Where are you riding to, sir Knight
(Continues)
(Continues)
Contributed by Renato Stecca 2007/4/10 - 17:33
La Rivoluzione
[2007]
Testo e musica di Ascanio Celestini
Da: "Parole sante", album premiato con il Premio Ciampi 2007 come "Miglior debutto discografico dell'anno"
Testo ripreso da questo blog.
Ci sono due palazzi.
Uno è il centro commerciale con la sua bella insegna, il tetto iperbolico e le vetrate lucide che lo fanno sembrare un autogrill da superstrada per Marte. L'altro, un parallelepipedo dritto pensato da qualche geometra con le coliche è il call center. Uno è fatto per essere guardato e infatti lo vedono tutti. L'altro è invisibile un po' perché non fa piacere vederlo, un po' perché il gemello sgargiante che gli sta accanto si prende tutta l'attenzione. Però si fa sentire. Ci parli al telefono quando ti chiama a casa per venderti un aspirapolvere o un nuovo piano tariffario. Ci parli quando chiami il numero verde scritto sull'etichetta di una bevanda gassata o un assorbente interno. Accanto... (Continues)
Testo e musica di Ascanio Celestini
Da: "Parole sante", album premiato con il Premio Ciampi 2007 come "Miglior debutto discografico dell'anno"
Testo ripreso da questo blog.
Ci sono due palazzi.
Uno è il centro commerciale con la sua bella insegna, il tetto iperbolico e le vetrate lucide che lo fanno sembrare un autogrill da superstrada per Marte. L'altro, un parallelepipedo dritto pensato da qualche geometra con le coliche è il call center. Uno è fatto per essere guardato e infatti lo vedono tutti. L'altro è invisibile un po' perché non fa piacere vederlo, un po' perché il gemello sgargiante che gli sta accanto si prende tutta l'attenzione. Però si fa sentire. Ci parli al telefono quando ti chiama a casa per venderti un aspirapolvere o un nuovo piano tariffario. Ci parli quando chiami il numero verde scritto sull'etichetta di una bevanda gassata o un assorbente interno. Accanto... (Continues)
Io sono comunista… perché i comunisti sono come i marziani… qualcuno dice che i marziani sono una civiltà superiore, come i comunisti.
(Continues)
(Continues)
2007/4/9 - 19:25
Kabul
Dall'album "Ufficialmente dispersi" 1993
(testo: Loredana Bertè – musica: Philippe Lèon)
"Kabul" e' un brano dedicato alla resistenza afgana, la fuga degli uomini che vanno a combattere, mentre le donne e i bambini restano in città a faccia a faccia col nemico.
(testo: Loredana Bertè – musica: Philippe Lèon)
"Kabul" e' un brano dedicato alla resistenza afgana, la fuga degli uomini che vanno a combattere, mentre le donne e i bambini restano in città a faccia a faccia col nemico.
Fumo e vento si alzano nel cielo
(Continues)
(Continues)
Contributed by daniela -k.d- 2007/4/9 - 15:56
Cimetières militaires
[1966]
(Pierre Louki - J.Bernard)
Testo ripreso da / Lyrics are reproduced from questa pagina / this page.
(Pierre Louki - J.Bernard)
Testo ripreso da / Lyrics are reproduced from questa pagina / this page.
Pierre Louki, prolifico autore di canzoni (e anche cantante in proprio), ha goduto di grande notorietà nella Francia degli anni '60. Ha, tra le altre cose, interpretato di un intero album di Chansons pacifistes, intitolato, e la cosa non ci stupisce affatto, Le déserteur; ha scritto, oltre che per Juliette Gréco, anche per Francesca Solleville. E' morto il 3 gennaio 2007 all'età di 80 anni.
Pierre Louki, a prolific songwriter (often performing his own songs), enjoyed considerable notoriety in sixties France. Among other things, he performed a whole album of pacifist songs, called rather unamazingly Le déserteur. Although Juliette Gréco was perhaps his favorite singer, he also wrote songs for Francesca Solleville. Pierre Louki died on January 3, 2007, aged 80 years.
Pierre Louki, a prolific songwriter (often performing his own songs), enjoyed considerable notoriety in sixties France. Among other things, he performed a whole album of pacifist songs, called rather unamazingly Le déserteur. Although Juliette Gréco was perhaps his favorite singer, he also wrote songs for Francesca Solleville. Pierre Louki died on January 3, 2007, aged 80 years.
Les cimetières militaires
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/4/7 - 23:17
The Capeman, a musical by Paul Simon. At the time it was a clamorous flop, but it's a story of immigration, racism and jail we don't want to forget. For the first time translated into italian
Lorenzo Masetti 2007/4/6 - 14:51
Songs From The Capeman
(1997)
Words by Paul Simon & Derek Walcott
Music by Paul Simon
LA STORIA DI SALVADOR AGRON
La storia di "The Capeman" è tratta da un fatto di cronaca nera della New York City del 1959. La sera del 30 agosto di quell'anno una gang di adolescenti dell'upper West Side, i Vampires, andarono a cercare i Norsemen, una gang irlandese di Hell's Kitchen. Si imbatterono in un gruppo di giovani che non erano affiliati a nessuna banda, ma che si ritrovarono al posto sbagliato al momento sbagliato. Salvador Agron, 16 anni, accoltellò a morte due di loro. Era un alto ragazzo portoricano, che portava sempre un mantello nero con una banda rossa - da cui il nome "The Capeman". Il suo compagno Tony Hernandez che durante il combattimento aveva brandito un ombrello come arma divenne famoso come "The Umbrella Man".
Quando fu arrestato qualche giorno dopo Salvador non si mostrò pentito. "Non me ne frega... (Continues)
Words by Paul Simon & Derek Walcott
Music by Paul Simon
LA STORIA DI SALVADOR AGRON
La storia di "The Capeman" è tratta da un fatto di cronaca nera della New York City del 1959. La sera del 30 agosto di quell'anno una gang di adolescenti dell'upper West Side, i Vampires, andarono a cercare i Norsemen, una gang irlandese di Hell's Kitchen. Si imbatterono in un gruppo di giovani che non erano affiliati a nessuna banda, ma che si ritrovarono al posto sbagliato al momento sbagliato. Salvador Agron, 16 anni, accoltellò a morte due di loro. Era un alto ragazzo portoricano, che portava sempre un mantello nero con una banda rossa - da cui il nome "The Capeman". Il suo compagno Tony Hernandez che durante il combattimento aveva brandito un ombrello come arma divenne famoso come "The Umbrella Man".
Quando fu arrestato qualche giorno dopo Salvador non si mostrò pentito. "Non me ne frega... (Continues)
ADIOS HERMANOS
(Continues)
(Continues)
Contributed by Lorenzo Masetti 2007/4/6 - 14:03
Ήτανε μια φορά
Itane mia forá
[1966]
Στίχοι: Κώστας Φέρρης
Μουσική: Σταύρος Ξαρχάκος
Πρώτη εκτέλεση: Νίκος Ξυλούρης
Άλλες ερμηνείες: Γιώργος Νταλάρας
Οι έμποροι των εθνών - 1973
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Kostas Ferris
Musica / Music / Musique / Sävel: Stavros Xarchakos
Primo interprete / First performed by: Nikos Xylouris
Album / Albumi: I émbori ton ethnón - 1973
Una canzone che, finora (3 maggio 2010), era stata presente negli "Extra" dato che non ne conoscevamo l'esatta storia. Era stata, diciamo, una "intuizione" che ci aveva spinto ad inserirla. Ci ha pensato, e chi altri, Gian Piero Testa, a raccontarcela a dovere, seppure in una...pagina doppia che dobbiamo eliminare. Eliminare sì la pagina, ma non certamente il commento che ci serve a riportare la canzone, e la sua pagina, al suo autore in proprio, togliendola doverosamente dagli "Extra" dove ha svernato fino a questo momento.... (Continues)
[1966]
Στίχοι: Κώστας Φέρρης
Μουσική: Σταύρος Ξαρχάκος
Πρώτη εκτέλεση: Νίκος Ξυλούρης
Άλλες ερμηνείες: Γιώργος Νταλάρας
Οι έμποροι των εθνών - 1973
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Kostas Ferris
Musica / Music / Musique / Sävel: Stavros Xarchakos
Primo interprete / First performed by: Nikos Xylouris
Album / Albumi: I émbori ton ethnón - 1973
Una canzone che, finora (3 maggio 2010), era stata presente negli "Extra" dato che non ne conoscevamo l'esatta storia. Era stata, diciamo, una "intuizione" che ci aveva spinto ad inserirla. Ci ha pensato, e chi altri, Gian Piero Testa, a raccontarcela a dovere, seppure in una...pagina doppia che dobbiamo eliminare. Eliminare sì la pagina, ma non certamente il commento che ci serve a riportare la canzone, e la sua pagina, al suo autore in proprio, togliendola doverosamente dagli "Extra" dove ha svernato fino a questo momento.... (Continues)
Ήτανε μια φορά, μάτια μου, κι έναν καιρό [1]
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/4/6 - 13:45
La ballata del Michè
[1961]
Testo di Clelia Petracchi
Musica di Fabrizio De André
Lyrics by Clelia Petracchi
Music by Fabrizio De André
Single originale: Karim KN103 (La ballata del Michè/La ballata dell'eroe)
First single issue: Karim KN103 (La ballata del Michè/La ballata dell'eroe)
In album: "Volume III" [1968]
Incisa anche da Silverio Pisu in "Ballate di ieri, ballate di oggi" (1964)
«Questa canzone è del 1961. È la prima che ho scritto [il primo singolo, "Nuvole barocche/E fu la notte", non lo considera un "suo" prodotto, NdR] e mi ha salvato la pelle; se non l'avessi scritta, probabilmente, invece di diventare un discreto cantautore, sarei diventato un pessimo penalista.»
Fabrizio De André, 1993.
(it.wikipedia)
Come per la “Canzone di Marinella”, Fabrizio De André prese lo spunto per questa canzone da un reale fatto di cronaca. E’ la storia di Michele Aiello, giovane immigrato a Genova... (Continues)
Testo di Clelia Petracchi
Musica di Fabrizio De André
Lyrics by Clelia Petracchi
Music by Fabrizio De André
Single originale: Karim KN103 (La ballata del Michè/La ballata dell'eroe)
First single issue: Karim KN103 (La ballata del Michè/La ballata dell'eroe)
In album: "Volume III" [1968]
Incisa anche da Silverio Pisu in "Ballate di ieri, ballate di oggi" (1964)
«Questa canzone è del 1961. È la prima che ho scritto [il primo singolo, "Nuvole barocche/E fu la notte", non lo considera un "suo" prodotto, NdR] e mi ha salvato la pelle; se non l'avessi scritta, probabilmente, invece di diventare un discreto cantautore, sarei diventato un pessimo penalista.»
Fabrizio De André, 1993.
(it.wikipedia)
Come per la “Canzone di Marinella”, Fabrizio De André prese lo spunto per questa canzone da un reale fatto di cronaca. E’ la storia di Michele Aiello, giovane immigrato a Genova... (Continues)
Quando hanno aperto la cella
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi e adriana 2007/4/6 - 08:48
Song Itineraries:
From World Jails, God won't decide for my life. Euthanasia and Suicide.
Jugoslavia
[2006]
Testo e musica di Maurizio Esposito
Dall'album "Tra musica e poesia"
Ringrazio l'amico Maurizio per avermi spedito personalmente il suo CD e i testi delle canzoni. [RV]
"Questo lavoro nasce, dopo anni di impegno, grazie alla fatica che la Provincia di Cosenza ed il Comune di Castrolibero hanno voluto riservarmi; a loro deve, pertanto, andare il più vivo ringraziamento.
Grande riconoscimento devo, inoltro, a tutti coloro, che con la loro opera, aiuto e sostegno hanno consentito alle mie canzoni di prendere forme e colori: Luca Gigliotti, al quale dedico questo lavoro che senza il suo aiuto non avrebbe visto la luce, Checco Pallone ed i suoi grandi musicisti per la disponibilità e la pazienza regalatami, Marilena Baldassarre per l'indispensabile contributo informatico e tutti quanti hanno creduto in me sostenendomi con affetto e calore."
Maurizio Esposito, dal libretto dell'album
Testo e musica di Maurizio Esposito
Dall'album "Tra musica e poesia"
Ringrazio l'amico Maurizio per avermi spedito personalmente il suo CD e i testi delle canzoni. [RV]
"Questo lavoro nasce, dopo anni di impegno, grazie alla fatica che la Provincia di Cosenza ed il Comune di Castrolibero hanno voluto riservarmi; a loro deve, pertanto, andare il più vivo ringraziamento.
Grande riconoscimento devo, inoltro, a tutti coloro, che con la loro opera, aiuto e sostegno hanno consentito alle mie canzoni di prendere forme e colori: Luca Gigliotti, al quale dedico questo lavoro che senza il suo aiuto non avrebbe visto la luce, Checco Pallone ed i suoi grandi musicisti per la disponibilità e la pazienza regalatami, Marilena Baldassarre per l'indispensabile contributo informatico e tutti quanti hanno creduto in me sostenendomi con affetto e calore."
Maurizio Esposito, dal libretto dell'album
In Jugoslavia qualcosa è cambiato
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/4/6 - 01:34
Song Itineraries:
Balkan Wars of the 90's
Dove l'aria è polvere
Laura Pausini è e rimarrà sempre la migliore!!!!!!!!!!!
Giovanni 2007/4/5 - 12:11
Sono libero
Ormai son già due mesi che son fuori
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2007/4/5 - 09:33
Song Itineraries:
From World Jails
Jusqu'à la ceinture
Si tratta in realta della traduzione francese di Waist Deep In The Big Muddy di Pete Seeger!
(Lorenzo)
(Lorenzo)
Cavolo, è verissimo! Non me ne ero mai accorto finora...ma va bene lo stesso. Tanto più che la resa di Graeme Allwright è veramente perfetta! [RV]
2007/4/5 - 09:09
Madame Giustizia
Mi chiamo con un numero
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2007/4/5 - 08:35
Song Itineraries:
From World Jails
Non mi scrivere più
Non mi scrivere più
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2007/4/5 - 08:09
Song Itineraries:
From World Jails
Tu che uscirai domani
Tu che uscirai domani
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2007/4/5 - 08:05
Song Itineraries:
From World Jails
Trasferimento
M'han detto stasera alle sette
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2007/4/5 - 08:01
Song Itineraries:
From World Jails
Io vi racconterò
Io vi racconterò
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2007/4/5 - 07:52
Song Itineraries:
From World Jails
Una vez más por la paz
ANCORA UNA VOLTA PER LA PACE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Kiocciolina 2007/4/5 - 06:02
Repressione
(1968)
EP: Valle Giulia / Repressione / Uguaglianza
con Giovanna Marini e Paolo Ciarchi
La canzone è del 1968 ed è dedicata al Aldo Braibanti, toscano, classe 1922, partigiano, comunista, scrittore, sceneggiatore, poeta, ceramista, esperto mirmecologo (studioso delle formiche), un intellettuale dai mille interessi che, per il solo fatto di vivere apertamente la propria omosessualità, proprio quell’anno fu condannato a 9 anni di detenzione con l’accusa di aver “plagiato” un paio di giovani maschi maggiorenni con cui aveva consenzientemente convissuto.
Il reato di “plagio”, introdotto sotto la dittatura fascista, venne poi espunto dal nostro ordinamento all’inizio degli anni 80, ma questo non è stato di gran conforto a Braibanti il quale fu l’unico italiano che nel dopoguerra si fece qualche anno di galera in applicazione di quell’assurda fattispecie.
A parte alcune voci di... (Continues)
EP: Valle Giulia / Repressione / Uguaglianza
con Giovanna Marini e Paolo Ciarchi
La canzone è del 1968 ed è dedicata al Aldo Braibanti, toscano, classe 1922, partigiano, comunista, scrittore, sceneggiatore, poeta, ceramista, esperto mirmecologo (studioso delle formiche), un intellettuale dai mille interessi che, per il solo fatto di vivere apertamente la propria omosessualità, proprio quell’anno fu condannato a 9 anni di detenzione con l’accusa di aver “plagiato” un paio di giovani maschi maggiorenni con cui aveva consenzientemente convissuto.
Il reato di “plagio”, introdotto sotto la dittatura fascista, venne poi espunto dal nostro ordinamento all’inizio degli anni 80, ma questo non è stato di gran conforto a Braibanti il quale fu l’unico italiano che nel dopoguerra si fece qualche anno di galera in applicazione di quell’assurda fattispecie.
A parte alcune voci di... (Continues)
Repressione repressione
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/4/5 - 00:30
Muri alti e inferiàe
Muri alti e inferiàe
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/4/5 - 00:27
Song Itineraries:
From World Jails
Vientos del pueblo
"Vientos del Pueblo" di Miguel Hernández, la poesia/romanza poi divenuta canzone della guerra civile spagnola, dalla quale sono tratti il titolo ed alcuni versi della canzone di Víctor Jara. Il testo è ripreso dal Deposito (si può anche scaricare il file .OGG Vorbis). La poesia fu pubblicata per la prima volta il 22 ottobre 1936 nella rivista madrilena El mono azul.
VIENTOS DEL PUEBLO
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/4/4 - 23:43
Battan le sette e mezzo
Anonymous
Si tratta di un canto di galera raccolto da Caterina Bueno in provincia di Grosseto. Il testo proviene da La musica dell'altra Italia.
Battan le sette e mezzo a la mattina,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/4/4 - 21:44
Song Itineraries:
From World Jails
Shalom
Non è questione di vedere da una parte, la guerra è guerra e perdono tutti, i malfattori e i giusti, ma questo non significa che non ci siano giusti e non esistano malfattori.
Conny 2007/4/4 - 21:42
Woman On The Tier (I'll See You Through)
[1996]
Lyrics and Music by Suzanne Vega
Testo e musica di Suzanne Vega
From/da "Nine Objects Of Desire"
Questa canzone fa parte della colonna sonora del film di Tim Robbins Dead Man Walking.
"'Dead man walking!' è l'espressione che usano comunemente i carcerieri americani per annunciare l'ultima passeggiata del condannato diretto dalla sua cella al patibolo. Un "uomo morto che cammina", a questo riduce la giustizia americana che poi infligge la condanna per mezzo di una tetra rappresentazione che ha per pubblico i familiari delle vittime dei delitti del giustiziato. È in effetti un film costruito anche per creare un senso di disgusto e un conseguente profondo disappunto verso la pratica della pena di morte, contro la quale il regista Tim Robbins, sua moglie Susan Sarandon e il loro amico Sean Penn, si battono da sempre, come attivisti politici, ben noti sotto questo profilo soprattutto... (Continues)
Lyrics and Music by Suzanne Vega
Testo e musica di Suzanne Vega
From/da "Nine Objects Of Desire"
Questa canzone fa parte della colonna sonora del film di Tim Robbins Dead Man Walking.
"'Dead man walking!' è l'espressione che usano comunemente i carcerieri americani per annunciare l'ultima passeggiata del condannato diretto dalla sua cella al patibolo. Un "uomo morto che cammina", a questo riduce la giustizia americana che poi infligge la condanna per mezzo di una tetra rappresentazione che ha per pubblico i familiari delle vittime dei delitti del giustiziato. È in effetti un film costruito anche per creare un senso di disgusto e un conseguente profondo disappunto verso la pratica della pena di morte, contro la quale il regista Tim Robbins, sua moglie Susan Sarandon e il loro amico Sean Penn, si battono da sempre, come attivisti politici, ben noti sotto questo profilo soprattutto... (Continues)
Too hot. No air.
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2007/4/4 - 20:44
Song Itineraries:
Death penalty: murder by the power, From World Jails
Gracias a la vida
Adoro questa canzone, ma nella versione originale! L'ho ascoltata piu' di dieci anni fa una sola volta, e l'altra settimana ancora ne ricordavo il motivo! Ho scovato questo sito e grazie a voi me la sono scaricata.
Bel sito davvero, non sapevo che l'autrice fosse morta suicida.
Ciao a tutti.
(valentina)
Bel sito davvero, non sapevo che l'autrice fosse morta suicida.
Ciao a tutti.
(valentina)
Ciao a te, Valentina, e grazie. Le tue sono parole che danno veramente il senso più importante di quel che facciamo. Non possiamo che raccomandarti di andare a vedere, e scaricare, anche le altre canzoni della grande Violeta Parra. Saluti carissimi! [RV]
2007/4/4 - 20:24
Scacchi ner cielo
Dal sito ufficiale
Siamo una compagnia di detenuti, ex-detenuti e non-detenuti. In ogni caso, al momento, ci sentiamo tutti liberi. Facciamo teatro e suoniamo rock. Raccontiamo storie che parlano di carcere. E lo facciamo col sorriso. Perché, spesso, ridendo si riflette meglio.
Vorremmo…
…comunicare il carcere in forma artistica per rompere il muro tra società dei reclusi e società dei liberi. Creando, invece, un solidissimo ponte. Realizzare tutto questo attraverso l’uso dell’espressione artistica, dell’ironia e della comicità. Della forza della parola. E della musica.
Stufi delle chiacchiere sul carcere, delle posizioni forcaiole di chi di ogni cella vorrebbe che si buttasse via la chiave ma anche nauseati da chi, nel tentativo di prendere posizioni “illuminate” su carcere e detenuti, rivolge al pubblico i più controproducenti e cariogeni sermoni pieni di inutili piagnistei. Adesso... (Continues)
Siamo una compagnia di detenuti, ex-detenuti e non-detenuti. In ogni caso, al momento, ci sentiamo tutti liberi. Facciamo teatro e suoniamo rock. Raccontiamo storie che parlano di carcere. E lo facciamo col sorriso. Perché, spesso, ridendo si riflette meglio.
Vorremmo…
…comunicare il carcere in forma artistica per rompere il muro tra società dei reclusi e società dei liberi. Creando, invece, un solidissimo ponte. Realizzare tutto questo attraverso l’uso dell’espressione artistica, dell’ironia e della comicità. Della forza della parola. E della musica.
Stufi delle chiacchiere sul carcere, delle posizioni forcaiole di chi di ogni cella vorrebbe che si buttasse via la chiave ma anche nauseati da chi, nel tentativo di prendere posizioni “illuminate” su carcere e detenuti, rivolge al pubblico i più controproducenti e cariogeni sermoni pieni di inutili piagnistei. Adesso... (Continues)
Dorce è 'r silenzio
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2007/4/4 - 20:08
Song Itineraries:
From World Jails
Aspettando il processo
Con le dita intrecciate
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2007/4/4 - 19:20
Song Itineraries:
From World Jails
Marcia socialista mondiale
Anonymous
Compagni, continuiamo ad affermare la più giusta, democratica, e libero modello di vita dell'umanità affermatesi sulla terra.
Ne siamo Orgogliosi, Viva il Socialismo Mondiale.
Ne siamo Orgogliosi, Viva il Socialismo Mondiale.
Giuseppe Vitale 2007/4/4 - 17:00
Le petit roi de Sardaigne [Gironfla]
Anonymous
Non capisco perché le Petit roi de Sardaigne sia inclusa in una raccolta di canzoni contro la guerra, quando ha un senso assolutamente opposto,deridere un nemico debole o ritenuto tale. E' una tipica canzone da bivacco della guerra di Successione austriaca, non certo del 1703 quando i Savoia non avevano ancora la Sardegna.
(Marat)
Così non hanno dovuto pensarla i Tarujen Saari, che hanno incluso la traduzione di questa canzone nella loro lingua in un album di canzoni contro la guerra dal titolo inequivocabile (Sota kirottu!, cioè: "maledetta guerra!"). Quanto alle origini della canzone, sembra non avere nulla a che fare con la guerra di successione austriaca, come si evince da questa pagina in lingua ceca dove si parla espressamente della guerra del 1703 contro Vittorio Amedeo II. Viene infatti riportato un testo della canzone dove non compare la "Sardaigne", ma proprio, ed espressamente,... (Continues)
(Marat)
Così non hanno dovuto pensarla i Tarujen Saari, che hanno incluso la traduzione di questa canzone nella loro lingua in un album di canzoni contro la guerra dal titolo inequivocabile (Sota kirottu!, cioè: "maledetta guerra!"). Quanto alle origini della canzone, sembra non avere nulla a che fare con la guerra di successione austriaca, come si evince da questa pagina in lingua ceca dove si parla espressamente della guerra del 1703 contro Vittorio Amedeo II. Viene infatti riportato un testo della canzone dove non compare la "Sardaigne", ma proprio, ed espressamente,... (Continues)
2007/4/4 - 09:55
Push the Button
Da "Land Speed Record", primo lavoro degli Hüsker Dü risalente al 1982.
Hear the sirens in the afternoon
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2007/4/4 - 08:26
Newest Industry
Dal doppio album "Zen Arcade" del 1984.
Been through mass destruction once, but once was not enough
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2007/4/4 - 08:22
Guns At My School
Dal primo album del gruppo, un live del 1982 intitolato "Land Speed Record"
Celeberrima la copertina del disco, la pancia di un aereo militare carica di bare avvolte nella bandiera a stelle e strisce...
Celeberrima la copertina del disco, la pancia di un aereo militare carica di bare avvolte nella bandiera a stelle e strisce...
We've got guns at my school
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2007/4/4 - 08:15
Song Itineraries:
Weapons: our daily home war
È troppo comodo
[1966-67]
Testo e musica di Pino Masi
"Ti ho appena offerto, prima di ogni altro mio testo, caro Lettore, quello di una canzone scritta tra il '66 ed il '67 - la mia prima, ancora ingenua, canzone - e colgo l'occasione al volo per adempiere - pur se in maniera non meditata fino a un attimo fa - anche alla seconda, non secondaria, richiesta dell'Editore (la prima fu quella di raccogliere, in un libro, tutti i testi): "...affiancare, ai versi di tutte le tue canzoni, un commento utile al Lettore per poterli 'vedere'... nel loro contesto culturale, storico, sociale." Come potevo quindi, adesso, non sottolineare subito la parola Vietnam e dire quanto forte abbia 'suonato il campanello' di quel dramma - nel '66 compivo i miei primi venti anni - per quelli della mia generazione? Fu, quello, un 'campanello' della Storia. E suonò, allora, tanto forte quanto, alle nuove generazioni, suona ora quello... (Continues)
Testo e musica di Pino Masi
"Ti ho appena offerto, prima di ogni altro mio testo, caro Lettore, quello di una canzone scritta tra il '66 ed il '67 - la mia prima, ancora ingenua, canzone - e colgo l'occasione al volo per adempiere - pur se in maniera non meditata fino a un attimo fa - anche alla seconda, non secondaria, richiesta dell'Editore (la prima fu quella di raccogliere, in un libro, tutti i testi): "...affiancare, ai versi di tutte le tue canzoni, un commento utile al Lettore per poterli 'vedere'... nel loro contesto culturale, storico, sociale." Come potevo quindi, adesso, non sottolineare subito la parola Vietnam e dire quanto forte abbia 'suonato il campanello' di quel dramma - nel '66 compivo i miei primi venti anni - per quelli della mia generazione? Fu, quello, un 'campanello' della Storia. E suonò, allora, tanto forte quanto, alle nuove generazioni, suona ora quello... (Continues)
È troppo comodo
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/4/4 - 02:15
Song Itineraries:
War in Viet Nam as seen from Italy and from the rest of the world
Il galeone
[1967]
Da una poesia di Belgrado Pedrini
Musica di Paola Nicolazzi
Il Galeone, Belgrado Pedrini e la "Liberazione"
di Riccardo Venturi.
"Il galeone" è una poesia che Belgrado Pedrini, anarchico carrarese, scrisse in galera, a Fossombrone, nel 1967. Il titolo originale della poesia era Schiavi. Fu poi messa in musica da Paola Nicolazzi sulla base di una canzone popolare intitolata, curiosamente, Se tu ti fai monaca; la Nicolazzi, nel trasformarla in canzone (e in uno dei più noti canti anarchici italiani di ogni tempo), ne omise però la quarta e l'ultima strofa, che così recitano:
Nessun nocchiero ardito,
sfida dei venti l’ira?
Pur sulla nave muda,
l’etere ognun sospira!
(...)
Falci del messidoro,
spighe ondeggianti al vento!
Voi siate i nostri labari,
nell’epico cimento!
Fu poi pubblicata, senz'alcuna indicazione di titolo, nel giornale Presenza anarchica, a cura dei... (Continues)
Da una poesia di Belgrado Pedrini
Musica di Paola Nicolazzi
Il Galeone, Belgrado Pedrini e la "Liberazione"
di Riccardo Venturi.
"Il galeone" è una poesia che Belgrado Pedrini, anarchico carrarese, scrisse in galera, a Fossombrone, nel 1967. Il titolo originale della poesia era Schiavi. Fu poi messa in musica da Paola Nicolazzi sulla base di una canzone popolare intitolata, curiosamente, Se tu ti fai monaca; la Nicolazzi, nel trasformarla in canzone (e in uno dei più noti canti anarchici italiani di ogni tempo), ne omise però la quarta e l'ultima strofa, che così recitano:
Nessun nocchiero ardito,
sfida dei venti l’ira?
Pur sulla nave muda,
l’etere ognun sospira!
(...)
Falci del messidoro,
spighe ondeggianti al vento!
Voi siate i nostri labari,
nell’epico cimento!
Fu poi pubblicata, senz'alcuna indicazione di titolo, nel giornale Presenza anarchica, a cura dei... (Continues)
Siamo la ciurma anemica
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/4/4 - 01:24
Song Itineraries:
From World Jails
Storia di Rodolfo Foscati [Storia del 107]
Inseriamo da oggi la "Storia di Rodolfo Foscati", antica e terribile canzone di carcere della tradizione toscana, come canzone autonoma nell'ambito del percorso Dalle galere del mondo; finora era stata presente a complemento della pagina di Affare Dreyfus di Davide Giromini, canzone nella quale ne vengono citati i versi iniziali e finali.
La canzone ha un'origine oscura. C'è un Rodolfo Foscati patriota milanese, imprigionato durante i moti carbonari del 1821. Ce n'è un altro in San Frediano, a Firenze, protagonista di un non meglio precisato fatto di sangue e condannato all'ergastolo. Forse le due figure si sono sovrapposte, forse no; la canzone è sicuramente toscana, e rappresenta in maniera cruda i primi, terribili giorni dell'ergastolano ("Più oscura è invece la storia di Rodolfo Foscati da San Frediano, protagonista di un’altra disperata canzone narrativa sui suoi primi giorni da ergastolano.... (Continues)
La canzone ha un'origine oscura. C'è un Rodolfo Foscati patriota milanese, imprigionato durante i moti carbonari del 1821. Ce n'è un altro in San Frediano, a Firenze, protagonista di un non meglio precisato fatto di sangue e condannato all'ergastolo. Forse le due figure si sono sovrapposte, forse no; la canzone è sicuramente toscana, e rappresenta in maniera cruda i primi, terribili giorni dell'ergastolano ("Più oscura è invece la storia di Rodolfo Foscati da San Frediano, protagonista di un’altra disperata canzone narrativa sui suoi primi giorni da ergastolano.... (Continues)
Caro padre, vi scrivo piangendo,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/4/3 - 18:45
Song Itineraries:
From World Jails
Le Mantellate
[1959]
Testo e musica di Giorgio Strehler e Fiorenzo Carpi
Incisa per la prima volta in singolo Assieme a Ma mi
Poi in "Canzoni della Mala" e in "Ornella Vanoni" (1961)
E' la campana in bronzo della Chiesa delle Mantellate che per molti secoli, con il suo rintocco, ha segnato lo scandire delle ore nella quotidianità del carcere. Attualmente il reperto storico si trova presso il museo criminologico del Ministero della Giustizia.
Alzi la mano chi conosce "Le Mantellate" e non la crede un'antica canzone popolare romana. Eppure è stata scritta nel 1959 da Giorgio Strehler e Fiorenzo Carpi per Ornella Vanoni. Tre milanesi che si mettono a scrivere una serie di canzoni della mala nei vari dialetti italiani facendo credere a tutti che si tratti di autentiche canzoni popolari; all'operazione, presentata nel 1959 al "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, partecipa anche Fausto Amodei. Le Mantellate... (Continues)
Testo e musica di Giorgio Strehler e Fiorenzo Carpi
Incisa per la prima volta in singolo Assieme a Ma mi
Poi in "Canzoni della Mala" e in "Ornella Vanoni" (1961)
E' la campana in bronzo della Chiesa delle Mantellate che per molti secoli, con il suo rintocco, ha segnato lo scandire delle ore nella quotidianità del carcere. Attualmente il reperto storico si trova presso il museo criminologico del Ministero della Giustizia.
Alzi la mano chi conosce "Le Mantellate" e non la crede un'antica canzone popolare romana. Eppure è stata scritta nel 1959 da Giorgio Strehler e Fiorenzo Carpi per Ornella Vanoni. Tre milanesi che si mettono a scrivere una serie di canzoni della mala nei vari dialetti italiani facendo credere a tutti che si tratti di autentiche canzoni popolari; all'operazione, presentata nel 1959 al "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, partecipa anche Fausto Amodei. Le Mantellate... (Continues)
Le Mantellate so' delle suore
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/4/3 - 17:48
Song Itineraries:
From World Jails
Aria
[1999]
da "Sig. Dapatas"
Contribuisco anch'io al percorso sulle galere con questa canzone che Silvestri ha avuto il coraggio di presentare al Festival di Sanremo. Veramente suggestiva, anche perché non si capisce se l'evasione sia riuscita o se l'ergastolano sia morto. [LM]
da "Sig. Dapatas"
Contribuisco anch'io al percorso sulle galere con questa canzone che Silvestri ha avuto il coraggio di presentare al Festival di Sanremo. Veramente suggestiva, anche perché non si capisce se l'evasione sia riuscita o se l'ergastolano sia morto. [LM]
Alle otto e un quarto di un mercoledì d'agosto
(Continues)
(Continues)
Contributed by Lorenzo Masetti 2007/4/3 - 17:38
Song Itineraries:
From World Jails
Another new song itinerary: From World Jails, dedicated to the "jail world" as an expression of the System and of its repressive violence. A song itinerary likely to become very complex and extensive.
Riccardo Venturi 2007/4/3 - 17:28
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