A Margalida
Vas marxar no sé on.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/1/15 - 22:35
Song Itineraries:
Anti War Love Songs, The Spanish Civil War 1936-1939 and Franco's Dictatorship
Carta de Salvador Puig Antich
[1974]
Da una lettera di Salvador Puig Antich
Musica di Mauro Pagani
Interpretata anche da Maria del Mar Bonet
Si veda anche A Margalida.
Su musica di Mauro Pagani, l'ultima lettera di Salvador Puig Antich alla fidanzata, Margalida. L'anarchico Salvador Puig Antich, garrotato il 2 marzo 1974 alle 9.40 del mattino a Barcellona, fu una delle ultime vittime del fascismo clericale franchista spagnolo.
Salvador Puig Antich (ma la grafia del nome è varia: Salvador Puig i Antich, Salvador Puig i Antic ecc. [in grafia fonetica: səlvə'ðor putʃən'ti:k]) (1948-1974) è stato un giovane anarchico spagnolo la cui attività si situa tra la metà degli anni '60 e i primi anni '70. Fu condannato a morte dal regime franchista dopo essere stato giudicato da un tribunale militare, come responsabile della morte del viceispettore della "Brigata Politico-Sociale" Francisco Anguas Barragán, a Barcellona.
Proveniente... (Continues)
Da una lettera di Salvador Puig Antich
Musica di Mauro Pagani
Interpretata anche da Maria del Mar Bonet
Si veda anche A Margalida.
Su musica di Mauro Pagani, l'ultima lettera di Salvador Puig Antich alla fidanzata, Margalida. L'anarchico Salvador Puig Antich, garrotato il 2 marzo 1974 alle 9.40 del mattino a Barcellona, fu una delle ultime vittime del fascismo clericale franchista spagnolo.
Salvador Puig Antich (ma la grafia del nome è varia: Salvador Puig i Antich, Salvador Puig i Antic ecc. [in grafia fonetica: səlvə'ðor putʃən'ti:k]) (1948-1974) è stato un giovane anarchico spagnolo la cui attività si situa tra la metà degli anni '60 e i primi anni '70. Fu condannato a morte dal regime franchista dopo essere stato giudicato da un tribunale militare, come responsabile della morte del viceispettore della "Brigata Politico-Sociale" Francisco Anguas Barragán, a Barcellona.
Proveniente... (Continues)
Estimada Marga:
(Continues)
(Continues)
Contributed by Adriana e Riccardo 2007/1/15 - 21:08
Italia d'oro
[1992]
Bertoli-Negri
Può fare una certa impressione che questa canzone sia stata presentata al Festival di Sanremo. Esattamente a quello del 1992. Bertoli non era nuovo alla partecipazione al festival, del resto.
Bertoli-Negri
Può fare una certa impressione che questa canzone sia stata presentata al Festival di Sanremo. Esattamente a quello del 1992. Bertoli non era nuovo alla partecipazione al festival, del resto.
Racconteranno che adesso è più facile
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/1/15 - 16:43
Song Itineraries:
Ah, Italy enslaved, abode of misery, Anthems and Anti-Anthems
Se non li conoscete
[anni '70]
Testo e musica di Fausto Amodei
interpretata anche dal Canzoniere delle Lame
La potremmo chiamare, questa, anche una "canzone di servizio". Era stata scritta per riconoscere i fascisti di Almirante (quello che "parlava tanto bene", oppure quello che "non sono fascista, però Almirante ci ha raggggggione"...), ma è utilissima ancora oggi. Basta cambiarci i nomi!
Testo e musica di Fausto Amodei
interpretata anche dal Canzoniere delle Lame
La potremmo chiamare, questa, anche una "canzone di servizio". Era stata scritta per riconoscere i fascisti di Almirante (quello che "parlava tanto bene", oppure quello che "non sono fascista, però Almirante ci ha raggggggione"...), ma è utilissima ancora oggi. Basta cambiarci i nomi!
Se non li conoscete guardateli un minuto
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/1/15 - 16:31
Kälbermarsch
[1943]
Text/Testo: Bertolt Brecht
Musik/Musica: Hanns Eisler
Aus/Da: Schweyk im Zweiten Weltkrieg / Schweyk nella II Guerra mondiale
Il testo è ripreso dall'articolo dell'edizione tedesca di Wikipedia dedicato all'inno nazista Horst-Wessel-Lied, alla sezione Parodien
"Eine der bekanntesten Parodien des Horst-Wessel-Liedes ist der „Kälbermarsch“, ein Stück aus Bertolt Brechts Schweyk im Zweiten Weltkrieg (1943). Ursprünglich sollte dieses Drama mit Musik von Kurt Weill am Broadway aufgeführt werden. Weill hielt das jedoch nicht für aussichtsreich, daher arbeitete Brecht mit dem Komponisten Hanns Eisler zusammen, der alle Songs vertonte. Die Uraufführung fand erst 1957 im Theater der polnischen Armee in Warschau statt.
"Das Lied wird in folgender Situation eingeführt: Im Militärgefängnis in Prag befinden sich tschechische Häftlinge, die von den Deutschen zum Militär eingezogen werden... (Continues)
Text/Testo: Bertolt Brecht
Musik/Musica: Hanns Eisler
Aus/Da: Schweyk im Zweiten Weltkrieg / Schweyk nella II Guerra mondiale
Il testo è ripreso dall'articolo dell'edizione tedesca di Wikipedia dedicato all'inno nazista Horst-Wessel-Lied, alla sezione Parodien
"Eine der bekanntesten Parodien des Horst-Wessel-Liedes ist der „Kälbermarsch“, ein Stück aus Bertolt Brechts Schweyk im Zweiten Weltkrieg (1943). Ursprünglich sollte dieses Drama mit Musik von Kurt Weill am Broadway aufgeführt werden. Weill hielt das jedoch nicht für aussichtsreich, daher arbeitete Brecht mit dem Komponisten Hanns Eisler zusammen, der alle Songs vertonte. Die Uraufführung fand erst 1957 im Theater der polnischen Armee in Warschau statt.
"Das Lied wird in folgender Situation eingeführt: Im Militärgefängnis in Prag befinden sich tschechische Häftlinge, die von den Deutschen zum Militär eingezogen werden... (Continues)
Hinter der Trommel her
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/1/15 - 15:24
The Creator Has A Master Plan
[1968]
Written by Pharoah Sanders and Leon Thomas
Scritta da Pharoah Sanders and Leon Thomas
Da/From: "Karma", 1969.
A kind of sequel to Coltrane's "A Love Supreme," "The Creator Has A Master Plan" is, in its original form, an extended 32-minute distillation of its authors' musical and cultural ideas. It first appeared on Sanders' 1969 album KARMA, with co-author Thomas on vocals, keyboard player Lonnie Liston Smith, flautist James Spaulding, french-horn player Julius Watkins, Coltrane veteran Reggie Workman on bass; second bassist Richard Davis, drummer Billy Hart, and percussionist Nathaniel Bettis. While later versions were shorter and more lyrical, this original version is full of avant-garde fire with extended free instrumental sections. Full of the optimism and spirituality of the era, it became a kind of anthem for those exploring the peace, love and happiness vibe through music.... (Continues)
Written by Pharoah Sanders and Leon Thomas
Scritta da Pharoah Sanders and Leon Thomas
Da/From: "Karma", 1969.
A kind of sequel to Coltrane's "A Love Supreme," "The Creator Has A Master Plan" is, in its original form, an extended 32-minute distillation of its authors' musical and cultural ideas. It first appeared on Sanders' 1969 album KARMA, with co-author Thomas on vocals, keyboard player Lonnie Liston Smith, flautist James Spaulding, french-horn player Julius Watkins, Coltrane veteran Reggie Workman on bass; second bassist Richard Davis, drummer Billy Hart, and percussionist Nathaniel Bettis. While later versions were shorter and more lyrical, this original version is full of avant-garde fire with extended free instrumental sections. Full of the optimism and spirituality of the era, it became a kind of anthem for those exploring the peace, love and happiness vibe through music.... (Continues)
There was a time, when peace was on the earth,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/1/15 - 15:07
Two new song itineraries on Salazar's dictatorship in Portugal and the Revolution of Carnations and on the "Colonel's Dictatorship" in Greece (1967-1974.
Riccardo Venturi 2007/1/15 - 11:03
Mediterráneo
[1971]
Letra y música / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Joan Manuel Serrat
Album / Albumi: Mediterráneo
Nell'introduzione a En Méditerranée di Georges Moustaki ci eravamo ripromessi di inserire questa celeberrima canzone di Joan Manuel Serrat. Lo facciamo senz'altro, anche sulla scorta di un episodio personale.
Esistono le canzoni contro la guerra, ed esistono canzoni di altra natura che, in un qualsiasi momento, possono essere scritte cantate contro la guerra, contro l'imperialismo e il colonialismo politico e culturale, contro una qualsiasi ingiustizia. Di esempi non ne mancano certamente. Così, nel 1971, Joan Manuel Serrat scrisse (in castigliano, anche se molti credono che si tratti di una canzone originariamente composta in lingua catalana) questa famosissima canzone, da molti considerata in Spagna come "la canzone del secolo". È una canzone... (Continues)
Letra y música / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Joan Manuel Serrat
Album / Albumi: Mediterráneo
Nell'introduzione a En Méditerranée di Georges Moustaki ci eravamo ripromessi di inserire questa celeberrima canzone di Joan Manuel Serrat. Lo facciamo senz'altro, anche sulla scorta di un episodio personale.
Esistono le canzoni contro la guerra, ed esistono canzoni di altra natura che, in un qualsiasi momento, possono essere scritte cantate contro la guerra, contro l'imperialismo e il colonialismo politico e culturale, contro una qualsiasi ingiustizia. Di esempi non ne mancano certamente. Così, nel 1971, Joan Manuel Serrat scrisse (in castigliano, anche se molti credono che si tratti di una canzone originariamente composta in lingua catalana) questa famosissima canzone, da molti considerata in Spagna come "la canzone del secolo". È una canzone... (Continues)
Quizá porque mi niñez
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/1/14 - 22:46
Requiem pour n'importe qui
Paroles et musique de Georges Moustaki
Parole e musica di Georges Moustaki
Album: Bobino 70
Proprio lui, lo "Straniero" di quell'unica canzone in lingua italiana che lo rese famoso anche da noi (ma si tratta della traduzione di una sua celeberrima canzone in francese, "Le Méthèque", una parola derivata –naturalmente- dal greco che significa alla lettera "Colui che cambia continuamente casa", o più semplicemente il "Senza patria"). Di Moustaki avevamo già alcune canzoni, tutte e tre inserite tra le "CCG Primitive" (le prime 600 della raccolta originaria); ne inseriamo quindi alcune altre, forse meno famose, ma che ci mostrano Moustaki in un suo aspetto che, del resto, traspare anche da canzoni che parlano di tutt'altri argomenti, anche dalle canzoni d'amore. La sua voglia di libertà, il suo sentirsi "cittadino del Mediterraneo" (cosa, questa, del tutto ovvia per un uomo della sua origine),... (Continues)
Parole e musica di Georges Moustaki
Album: Bobino 70
Proprio lui, lo "Straniero" di quell'unica canzone in lingua italiana che lo rese famoso anche da noi (ma si tratta della traduzione di una sua celeberrima canzone in francese, "Le Méthèque", una parola derivata –naturalmente- dal greco che significa alla lettera "Colui che cambia continuamente casa", o più semplicemente il "Senza patria"). Di Moustaki avevamo già alcune canzoni, tutte e tre inserite tra le "CCG Primitive" (le prime 600 della raccolta originaria); ne inseriamo quindi alcune altre, forse meno famose, ma che ci mostrano Moustaki in un suo aspetto che, del resto, traspare anche da canzoni che parlano di tutt'altri argomenti, anche dalle canzoni d'amore. La sua voglia di libertà, il suo sentirsi "cittadino del Mediterraneo" (cosa, questa, del tutto ovvia per un uomo della sua origine),... (Continues)
Il est mort connue du bois sec.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/1/14 - 18:13
Portugal
[1974]
Paroles de Georges Moustaki
Parole di Georges Moustaki
Musique de Chico Barque (Fado tropical)
Musica di Chico Barque
Georges Moustaki, proprio lui, lo "Straniero" di quell'unica canzone in lingua italiana che lo rese famoso anche da noi (ma si tratta della traduzione di una sua celeberrima canzone in francese, "Le Méthèque", una parola derivata –naturalmente- dal greco che significa alla lettera "Colui che cambia continuamente casa", o più semplicemente il "Senza patria"). Di Moustaki avevamo già alcune canzoni, tutte e tre inserite tra le "CCG Primitive" (le prime 600 della raccolta originaria); ne inseriamo quindi alcune altre, forse meno famose, ma che ci mostrano Moustaki in un suo aspetto che, del resto, traspare anche da canzoni che parlano di tutt'altri argomenti, anche dalle canzoni d'amore. La sua voglia di libertà, il suo sentirsi "cittadino del Mediterraneo" (cosa,... (Continues)
Paroles de Georges Moustaki
Parole di Georges Moustaki
Musique de Chico Barque (Fado tropical)
Musica di Chico Barque
Georges Moustaki, proprio lui, lo "Straniero" di quell'unica canzone in lingua italiana che lo rese famoso anche da noi (ma si tratta della traduzione di una sua celeberrima canzone in francese, "Le Méthèque", una parola derivata –naturalmente- dal greco che significa alla lettera "Colui che cambia continuamente casa", o più semplicemente il "Senza patria"). Di Moustaki avevamo già alcune canzoni, tutte e tre inserite tra le "CCG Primitive" (le prime 600 della raccolta originaria); ne inseriamo quindi alcune altre, forse meno famose, ma che ci mostrano Moustaki in un suo aspetto che, del resto, traspare anche da canzoni che parlano di tutt'altri argomenti, anche dalle canzoni d'amore. La sua voglia di libertà, il suo sentirsi "cittadino del Mediterraneo" (cosa,... (Continues)
Oh muse ma complice
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/1/14 - 18:10
En Méditerranée
(1971)
Paroles et Musique de Georges Moustaki
Parole e musica di Georges Moustaki
Georges Moustaki. Proprio lui, lo "Straniero" di quell'unica canzone in lingua italiana che lo rese famoso anche da noi (ma si tratta della traduzione di una sua celeberrima canzone in francese, "Le Méthèque", una parola derivata –naturalmente- dal greco che significa alla lettera "Colui che cambia continuamente casa", o più semplicemente il "Senza patria").
Di Moustaki avevamo già alcune canzoni, tutte e tre inserite tra le "CCG Primitive" (le prime 600 della raccolta originaria); ne inseriamo quindi alcune altre, forse meno famose, ma che ci mostrano Moustaki in un suo aspetto che, del resto, traspare anche da canzoni che parlano di tutt'altri argomenti, anche dalle canzoni d'amore. La sua voglia di libertà, il suo sentirsi "cittadino del Mediterraneo" (cosa, questa, del tutto ovvia per un uomo della... (Continues)
Paroles et Musique de Georges Moustaki
Parole e musica di Georges Moustaki
Georges Moustaki. Proprio lui, lo "Straniero" di quell'unica canzone in lingua italiana che lo rese famoso anche da noi (ma si tratta della traduzione di una sua celeberrima canzone in francese, "Le Méthèque", una parola derivata –naturalmente- dal greco che significa alla lettera "Colui che cambia continuamente casa", o più semplicemente il "Senza patria").
Di Moustaki avevamo già alcune canzoni, tutte e tre inserite tra le "CCG Primitive" (le prime 600 della raccolta originaria); ne inseriamo quindi alcune altre, forse meno famose, ma che ci mostrano Moustaki in un suo aspetto che, del resto, traspare anche da canzoni che parlano di tutt'altri argomenti, anche dalle canzoni d'amore. La sua voglia di libertà, il suo sentirsi "cittadino del Mediterraneo" (cosa, questa, del tutto ovvia per un uomo della... (Continues)
Dans ce bassin où jouent
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/1/14 - 18:06
Olive Trees
[2003]
Lyrics and Music by Iron Sheik
Testo e musica di Iron Sheik
Album: "Camel Clutch 2003"
New Pro-Palestinian Rap Music
"Music is an integral part of culture and it is often used to express ourselves, either by creating it or listening to it. In the context of the Israeli-Palestinian conflict there has been little in the way of music that describes the history of the Palestinian plight, until now. One of the most brilliant new artist/activist to take his message to the microphone is the Iron Sheik.
His bold and insightful rap-style challenges traditional views on Palestinians. The following song entitled, "Olive Trees" describes the uprooting of the Palestinians from their land, much in the same way Israeli settlers are uprooting olive trees today. Ironically, olive trees are traditional symbols of peace, i.e. the olive branch."
Lyrics and Music by Iron Sheik
Testo e musica di Iron Sheik
Album: "Camel Clutch 2003"
New Pro-Palestinian Rap Music
"Music is an integral part of culture and it is often used to express ourselves, either by creating it or listening to it. In the context of the Israeli-Palestinian conflict there has been little in the way of music that describes the history of the Palestinian plight, until now. One of the most brilliant new artist/activist to take his message to the microphone is the Iron Sheik.
His bold and insightful rap-style challenges traditional views on Palestinians. The following song entitled, "Olive Trees" describes the uprooting of the Palestinians from their land, much in the same way Israeli settlers are uprooting olive trees today. Ironically, olive trees are traditional symbols of peace, i.e. the olive branch."
Trouble began before 1948
(Continues)
(Continues)
Contributed by Adriana e Riccardo 2007/1/14 - 17:25
Le petit commerce
Una variante della versione italiana di Giangilberto Monti, il cui testo è ripreso da Il Deposito. Alla stessa pagina è scaricabile anche il file audio della canzone. La versione è eseguita da Fausto Amodei.
VENDIAMO ARMI!
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/1/14 - 14:41
Ode an die Freude
Testo di I. Manfredotti
ODE ALLA GIOIA
(Continues)
(Continues)
Contributed by Monica 2007/1/14 - 14:26
Marching To The Killing Rhythm
A grand deception
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/1/14 - 14:04
Bambino soldato
Testo e musica di Paolo Farace
Dall'album "Cultura popolare"
Dall'album "Cultura popolare"
T’hanno pigliato di notte
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2007/1/13 - 10:22
C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones
grazie,sei un amico
Ma che ti pare, è un piacere poter aiutare chi chiede le cose con gentilezza! :-) Saluti cari! [RV]
riky 2007/1/12 - 21:12
La guerra di Piero
L'equivoco di sempre:uccidere per non essere uccisi.Come se fosse una maledizione! Dino
disan2002@libero.it 2007/1/12 - 19:22
Casualties Of War
Il racconto di un soldato, durante la prima guerra del Golfo
Casualties of war; as I approach the barricade
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/1/11 - 15:02
L'anno che verrà
[Deutsche Fassung von, oder gesendet von, Srdjan Vukovic]
Dies ist die deutsche Lyrics von "L'anno che verrà", ich wünsche euch viel Spass damit! ;-)
Dies ist die deutsche Lyrics von "L'anno che verrà", ich wünsche euch viel Spass damit! ;-)
DAS NEUE JAHR
(Continues)
(Continues)
Contributed by Srdjan Vukovic 2007/1/10 - 23:35
Bagdad Chaos
Jean-Pierre Manel
Voila enfin un texte qui dit les choses avec force, lucidité et beaucoup de talent. Pourquoi ne l'entend-t-on pas chanter en rap par exemple?
Merci de transmettre.
Fabienne
Merci de transmettre.
Fabienne
2007/1/10 - 20:16
Bandiere di Pace
La storica Canzone/Inno alle 'Bandiere di PACE', composta da Agnese Ginocchio, cantautrice per la Pace (www.agneseginocchio.it ), che ha fatto da sfondo a molte iniziative e marce pacifiste in Italia. Scritta l' 8/01/2003, la canzone-inno è stata citata nel libro omonimo
(Ritornello)
(Continues)
(Continues)
2007/1/10 - 19:22
Song Itineraries:
The other side of AWS: AntiWar Shit
Traffic In The Sky
La canzone parla dell'11 settembre. Jack si immagina di essere ancora un bambino mentre gioca per strada con i suoi amici, quando a un tratto vedono le ombre degli aerei passare sull'asfalto. E' estratta dal secondo album, On and on.
There's traffic in the sky
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo 2007/1/10 - 17:13
Song Itineraries:
September, 11: Attack on New York
Addio mia bella addio
Veramente disgustoso.
(Carlotta)
(Carlotta)
A cosa ti riferisci, Carlotta? Cerca di spiegarcelo, per favore. [RV]
2007/1/10 - 14:29
Via della Povertà [versioni modificate e versione da album], incl. Desolation Row by Bob Dylan
[1974 / 1982]
Testi di Fabrizio de André
Lyrics by Fabrizio de André
Musica di Bob Dylan ("Desolation Row")
Music by Bob Dylan ("Desolation Row")
Arrangiamento/Arrangement: De André/De Gregori
Il manoscritto della "seconda versione modificata" di Via della Povertà (riprodotto da Stella Nera).
L'11 gennaio [2007] Fabrizio ci ha lasciati da otto anni. Da otto anni non possiamo più ascoltare la sua voce, e senza tanti giri di parole diciamo che ci manca sempre di più. Questo e basta. Vogliamo ricordarlo con queste particolari versioni di "Via della povertà" che pensiamo possano avere il suo preciso posto nella nostra raccolta, particolarmente per quanto riguarda la memoria di certi anni.[RV]
Alla fine del 1974, in preparazione della sua primissima tournée di concerti (che lo avrebbe poi visto esordire alla "Bussola" di Viareggio), Fabrizio de André si divertì, ad Asti, a cantare... (Continues)
Testi di Fabrizio de André
Lyrics by Fabrizio de André
Musica di Bob Dylan ("Desolation Row")
Music by Bob Dylan ("Desolation Row")
Arrangiamento/Arrangement: De André/De Gregori
Il manoscritto della "seconda versione modificata" di Via della Povertà (riprodotto da Stella Nera).
L'11 gennaio [2007] Fabrizio ci ha lasciati da otto anni. Da otto anni non possiamo più ascoltare la sua voce, e senza tanti giri di parole diciamo che ci manca sempre di più. Questo e basta. Vogliamo ricordarlo con queste particolari versioni di "Via della povertà" che pensiamo possano avere il suo preciso posto nella nostra raccolta, particolarmente per quanto riguarda la memoria di certi anni.[RV]
Alla fine del 1974, in preparazione della sua primissima tournée di concerti (che lo avrebbe poi visto esordire alla "Bussola" di Viareggio), Fabrizio de André si divertì, ad Asti, a cantare... (Continues)
Il salone di bellezza in fondo al vicolo
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/1/10 - 11:15
The Big Parade
1999
Detroit to d.C., night train, capitol, parts east
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/1/10 - 10:45
Save The Day
Album: The Living End - 1998
So here I come to save the day
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/1/10 - 10:36
A Contratiempo (Carabelas de Colón)
9 gennaio 2007
LE CARAVELLE DI COLOMBO
(Continues)
(Continues)
2007/1/9 - 23:55
Radio Manisco/0516490872
1993
0516490872
Ora che Abu Ghraib, Guantánamo e detenzioni arbitrarie “giustificate” dalla guerra al terrorismo (vedi il caso nostrano del sequestro Abu Omar) sono diventate la normalità nella coscienza collettiva, ho ripescato questa che è una delle più belle canzoni della stagione italiana delle Posse... Figli dell'Onda Rossa Posse e fratelli degli Assalti Frontali, gli AK47 scrissero questo brano dedicato a Silvia Baraldini nel 1994, facendolo precedere da un'introduzione del giornalista RAI, corrispondente dagli USA, Lucio Manisco (poi eletto come parlamentare per Rifondazione Comunista e per il Partito dei Comunisti Italiani). Il testo della canzone era ispirato non solo alla vicenda della Baraldini (condannata ad una pena sproporzionata rispetto ai capi di imputazione, solo perchè “irredenta”, e liberata poi nel settembre del 2006 dopo essere stata trasferita, non senza polemiche, nelle patrie galere), ma anche al racconto “Gli invisibili” di Nanni Balestrini.
0516490872
Ora che Abu Ghraib, Guantánamo e detenzioni arbitrarie “giustificate” dalla guerra al terrorismo (vedi il caso nostrano del sequestro Abu Omar) sono diventate la normalità nella coscienza collettiva, ho ripescato questa che è una delle più belle canzoni della stagione italiana delle Posse... Figli dell'Onda Rossa Posse e fratelli degli Assalti Frontali, gli AK47 scrissero questo brano dedicato a Silvia Baraldini nel 1994, facendolo precedere da un'introduzione del giornalista RAI, corrispondente dagli USA, Lucio Manisco (poi eletto come parlamentare per Rifondazione Comunista e per il Partito dei Comunisti Italiani). Il testo della canzone era ispirato non solo alla vicenda della Baraldini (condannata ad una pena sproporzionata rispetto ai capi di imputazione, solo perchè “irredenta”, e liberata poi nel settembre del 2006 dopo essere stata trasferita, non senza polemiche, nelle patrie galere), ma anche al racconto “Gli invisibili” di Nanni Balestrini.
Silvia Baraldini, detenuta n.0516490872, carcere femminile di massima sicurezza, Marianna, Florida, Stati Uniti d'America...
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2007/1/9 - 23:00
El pianista del gueto de Varsovia
Letra y música: Jorge Drexler
Testo e musica: Jorge Drexler
Basado en el relato autobiográfico "El Pianista del Gueto de Varsovia" de Władysław Szpilman
Basato sul racconto autobiografico "Il pianista del ghetto di Varsavia" di Władysław Szpilman. Dal libro è stato, come noto, tratto un pluripremiato film di Roman Polański.
Il pianista
di Roman Polański
Durata: 148'
Wladyslaw Szpilman: Adrien Brody
Capitano Wilm Hosenfeld: Thomas Kretschman
Padre: Frank Finlay
Madre: Maureen Lipman
Dorota: Emilia Fox
E’ facile capire cosa deve aver convinto Polański, nell’opera autobiografica di Szpilman (1911-2000), ad affrontare il lutto inevitabile per ogni ebreo polacco, l’olocausto nella Varsavia bellica. Sicuramente la lettura ha conquistato il regista mostrandogli la possibilità di raccontare la tragedia personale di un artista ebreo (il più grande pianista polacco dell’epoca), inserendola... (Continues)
Testo e musica: Jorge Drexler
Basado en el relato autobiográfico "El Pianista del Gueto de Varsovia" de Władysław Szpilman
Basato sul racconto autobiografico "Il pianista del ghetto di Varsavia" di Władysław Szpilman. Dal libro è stato, come noto, tratto un pluripremiato film di Roman Polański.
Il pianista
di Roman Polański
Durata: 148'
Wladyslaw Szpilman: Adrien Brody
Capitano Wilm Hosenfeld: Thomas Kretschman
Padre: Frank Finlay
Madre: Maureen Lipman
Dorota: Emilia Fox
E’ facile capire cosa deve aver convinto Polański, nell’opera autobiografica di Szpilman (1911-2000), ad affrontare il lutto inevitabile per ogni ebreo polacco, l’olocausto nella Varsavia bellica. Sicuramente la lettura ha conquistato il regista mostrandogli la possibilità di raccontare la tragedia personale di un artista ebreo (il più grande pianista polacco dell’epoca), inserendola... (Continues)
Dos generaciones menos
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/1/9 - 21:46
Song Itineraries:
Ghettos
Non trattare
Caro Lorenzo
Puoi non rispondermi tu ma perche' non puoi farmi rispondere gli altri come il caso di Francesco ???
(Willy)
Puoi non rispondermi tu ma perche' non puoi farmi rispondere gli altri come il caso di Francesco ???
(Willy)
Sono purtroppo stati cancellati dei commenti per errore. Se volete riformularli li pubblicherò senz'altro, per correttezza. Non avendo chiaramente i vostri indirizzi mail privati non posso contattarvi per avvertirvi, se si verifica un'evenienza del genere (a volte mi è successo di cancellare per errore delle traduzioni intere, solo per fare un esempio). Ma ne approfitto anche per un suggerimento. Se avete soltanto da formulare semplici domande relative ai vostri commenti o all'andamento del sito, non utilizzate i commenti alle canzoni, ma il Guestbook accessibile dalla homepage. Conto sulla vostra comprensione e collaborazione. Grazie. [RV]
2007/1/9 - 18:59
Tror du den gamle jord kan holde
9 gennaio 2007
Per la traduzione dal danese (estremamente popolaresco) mi sono servito dello English-Danish-English Dictionary Online Fake/Pope.
PENSI CHE LA VECCHIA TERRA POSSA RESISTERE?
(Continues)
(Continues)
2007/1/9 - 17:22
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Lletra i música: Joan Isaac
Letra y música: Joan Isaac
Testo e musica: Joan Isaac
Album: Viure
Dedicada a Margalida, amant eterna d'en Salvador Puig Antich, es trobi on es trobi
Può essere che questa sia la canzone più famosa di Joan Isaac, che pure è un cantautore che di canzoni famose ne ha fatte parecchie (oltre ad avere un legame storico con il cantautorato italiano, in primis con Roberto Vecchioni). Scritta nel 1977, a franchismo già finito, è dedicata a Margalida, la fidanzata, l'amore eterno di Salvador Puig Antich, l'anarchico barcellonese fatto garrotare da Franco solo tre anni prima, nel 1974. Tre anni e un'eternità: una canzone del genere, sotto il franchismo, avrebbe potuto portare alla garrota anche l'autore. Una canzone d'amore e una canzone di lotta, tra le più belle che si possano immaginare.
Rimandando a Carta de Salvador Puig Antich per la vicenda politica... (Continues)