Oggi 10 dicembre 2006 è una data memorabile: il boia Pinochet è partito finalmente per l'Inferno! Che la sua anima dannata possa avere davvero il tormento eterno! Si è conclusa oggi la sua storia ignominiosa.
"Sono pronto a resistere con ogni mezzo, anche a costo della vita, in modo che ciò possa costituire una lezione nella storia ignominosa di coloro che hanno la forza ma non la ragione" - Salvador Allende, 11 settembre 1973
Alessandro 2006/12/10 - 19:58
... ma ricordiamoci che se Pinochet ha potuto morire nel suo letto non dobbiamo dire grazie soltanto ai generali fascisti e a Kissinger...
"A vent'anni dal golpe la legittimazione più calorosa arrivò al dittatore Augusto Pinochet dalle stanze del Vaticano. 18 febbraio 1993: la privatissima ricorrenza delle sue nozze d'oro viene allietata da due lettere autografe in spagnolo che esprimono amicizia e stima e portano in calce le firme di papa Wojtyla e del segretario di Stato Angelo Sodano. «Al generale Augusto Pinochet Ugarte e alla sua distinta sposa, Signora Lucia Hiriarde Pinochet, in occasione delle loro nozze d'oro matrimoniali e come pegno di abbondanti grazie divine», scrive senza imbarazzo il Sommo Pontefice, «con grande piacere impartisco, così come ai loro figli e nipoti, una benedizione apostolica speciale. Giovanni Paolo II.» Ancor più caloroso e prodigo di apprezzamenti è il messaggio... (Continues)
Stamattina in macchina ascoltavo la trasmissione Modem della Radio Svizzera Italiana, che parlava della morte di Pinochet.
O meglio ho cominciato ad ascoltare, perché il primo ospite era Marcello Foa de Il Giornale, che ha iniziato a spiegare che Pinochet, pur essendo stato nella prima fase della dittatura il responsabile di atroci crimini, dopo alcuni anni ha varato una politica economica che "ancora fa sentire in Cile i suoi effetti positivi". Per questo una parte dei cileni lo considera "un salvatore dal pericolo di una dittatura marxista".
Non ce l'ho fatta e ho spento.
Quella sopra dei litfiba è una canzone che continua tuttora a farmi venire la pelle d'oca.
Riguardo al rimettere a cesare ciò che è di cesare e a dio ciò che è di dio,nell'ambito della politica vaticana in america latina vorrei anche ricordare il rifiuto di wojtyla di ricevere in udienza privata monsignor romero,arcivescovo di san salvador, prima del suo assassinio politico (si veda Non esageri signor vescovo). Evidentemente era considerato troppo schierato dalla parte di cesare nel condannare l'odio e la violenza dell'establishment salvadoregno del tempo (per inciso, supportato dagli stati uniti) e nell'esortare i militari a disubbidire al preciso ordine di far fuori senza indugio chi si opponeva o anche semplicemente chiedeva pane (riferimento).salvo poi gridare 'romero è nostro',sulla sua tomba,per evitare imbarazzanti collegamenti con la teologia della liberazione (questi preti comunistacci... (Continues)
"Sono pronto a resistere con ogni mezzo, anche a costo della vita, in modo che ciò possa costituire una lezione nella storia ignominosa di coloro che hanno la forza ma non la ragione" - Salvador Allende, 11 settembre 1973