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Before 2005-8-31

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Lu mari ntra li recchi

Lu mari ntra li recchi
Grazie a Maria Rosaria Coppola dei Cantacunti che ci ha fatto avere le parole e la traduzione italiana di questa canzone tratta da "Il martirio di Otranto", dov'è raccontata la sanguinosa presa di Otranto da parte dei Turchi nel 1480.

I soldati spagnoli presidiari invece di difendere Otranto preferirono fuggire: non era loro quella terra, non erano loro quelle case, non erano loro quelle donne e quei bambini.

A difendere la città restano gli Otrantini.
Pescatori, gente di mare che mai aveva usato un'arma, unita combatte: per il Regno, per il proprio paese, per la Fede in Dio.
E quando il Regno li abbandona alla loro sorte, Dio li dimentica e il paese è distrutto dal fuoco e dalle palle di cannone, quando ormai tutto è perduto...
combatte ancora.

Combatte per un sogno, un sogno semplice di pescatori: una vita serena fatta di partenze e ritorni; nell'immensità del mare o nella piccola case, tra gli schizzi salati o nelle calde braccia delle mogli. Una vita in PACE attendendo la fine.
(dalle note del disco)
Cumbattera, cumbattera
(Continues)
2005/8/31 - 20:14
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La guerra dei mutandoni

La guerra dei mutandoni
Testo di Gabriele Baldoni
Musica di Raniero Gaspari

Pensare di far parte di un elenco che contiene nomi di tale portata sembra quasi irriverente, ma anche il mondo dei bambini deve essere abituato ad considerare la guerra una follia terrificante, quindi...

È ovvio che, trattandosi di una canzone per un pubblico di piccolissimi, ha un testo fatto di parole apparentemente semplici e "giocose". I concetti però sono chiarissimi.
1-La guerra non è nè bella nè eroica: è sempre una tragedia.
2-Spesso è fatta per motivi stupidi che sevono gli interessi di pochi.
3-Chi la vuole non la combatte di persona, manda gli altri al macello.
Guidobaldo dei Baldoni,
(Continues)
Contributed by Gabriele Baldoni 2005/8/31 - 16:53
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La mauvaise herbe

La mauvaise herbe
[1954]
Testo e musica di Georges Brassens
Paroles et musique de Georges Brassens

Per un'analisi completa (in francese) si veda Analyse Brassens.

L'jour de gloire est arrivé è un chiaro riferimento a un verso della Marsigliese, chiaramente disapprovata nella canzone.
Le jour de gloire est arrivé: Clin d'oeil à l'hymne national français, la Marseillaise, que les vers suivants désapprouvent.

"La mauvaise herbe", à sa naissance, ne connut pas un gros succès. On ne comprend le pourquoi. C'est une guerre totale, avouée et déclarée contre une société déshumanisée. qui écrase l'individu sous l'HLM et revêt sa pensée d'un uniforme couleur muraille et grisaille.
"Les hommes sont faits, nous dit-on - Pour vivre en bande, comm' les moutons - Moi, j'vis seul, et c'est pas demain - Que je suivrai leur droit chemin." Les "braves gens" ne semblèrent pas apprécier cette façon de parler d'eux. Brassens... (Continues)
Quand l'jour de gloire est arrivé
(Continues)
Contributed by Mariano Acanfora 2005/8/31 - 16:00
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Ninna Nanna

Ninna Nanna
Grazie a Maria Rosaria Coppola dei Cantacunti che ci ha fatto avere le parole e la traduzione italiana di questa bellissima Ninna Nanna tratta da "Il martirio di Otranto", dov'è raccontata la sanguinosa presa di Otranto da parte dei Turchi nel 1480.

Anche prima della caduta della città, le campagne di Otranto ed il borgo sono saccheggiati e la popolazione giovane e sana viene deportata in Turchia.

Forse tra quei bimbi deportati c'è il vecchio rematore che nel suo sogno meridiano ancora ricorda il canto disperato di sua madre che, sola per le strade insaguinate, ricerca la sua "pecorella".
(dalle note del disco)
Tinìa tre anni, tre anni tinìa
(Continues)
Contributed by Lorenzo Masetti 2005/8/31 - 10:16
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Another Brick In The Wall Part I

Another Brick In The Wall Part I
Dall'album / From the album "The Wall" (1979)

Il primo mattone nel muro che Pink costruisce è il primo evento tragico che segna la sua vita: il padre che parte per la guerra lasciando solo un ricordo.
The first brick in the wall is the first bad experience in Pink's life: the father who goes to war "leaving just a memory".


THE WALL

L'idea di base dell'album e la maggior parte delle canzoni sono di Waters. Nell'album è raccontata la vita di un anti-eroe chiamato Pink (Floyd) che è martellato e maltrattato dalla società fin dai primissimi giorni della sua vita: avendo perso il padre (ucciso ad Anzio durante la Seconda Guerra Mondiale, proprio come il padre di Roger Waters), viene soffocato da una madre iperprotettiva e oppresso a scuola da insegnanti dispotici che cercano di plasmare lui e gli altri allievi in modo da renderli "normali", "adatti" e "utili" alla societa. Pink si rifugia... (Continues)
Daddy's flown across the ocean
(Continues)
2005/8/29 - 21:24
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I Did Not Raise My Boy To Be A Soldier

I Did Not Raise My Boy To Be A Soldier
(1915)
Lyrics by Alfred Bryan
Music by Al Piantadosi

La canzone "I Did Not Raise My Boy To Be A Soldier" divenne popolare tra chi non voleva che gli Stati Uniti entrassero nella Prima Guerra Mondiale, tuttavia quando gli Stati Uniti nel '17 entranono in guerra Harvey fu costretto a smettere di registrare perché la canzone che gli aveva dato un po' di notorietà era considerata antipatriottica

*

The antiwar protest song "I Did Not Raise My Boy To Be A Soldier" in 1915 became popular with people who wished for America to stay out of World War I. Soon after America did intervene in the war in 1917, Harvey stopped recording, as the sentiments of that song were no longer popular and were considered unpatriotic. Many documentaries about World War I contain the song, however, and it is still on this song that Harvey's voice is most heard.


Sheet Music Cover / Copertina dello Spartito
Ten million soldiers to the war have gone
(Continues)
2005/8/29 - 15:41
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Our Captain Cried All Hands

Anonymous
Our Captain Cried All Hands
Questa è la versione cantata da Martin Carthy nell'album Byker Hill (con Dave Swarbrick, 1967)

Sung by Martin Carthy on his and Dave Swarbrick's 1967 album Byker Hill, this track was included in the 4LP folk anthology Electric Muse: The Story of Folk into Rock and its 3CD successor, New Electric Muse: The Story of Folk into Rock, and in 2003 on the Dave Swarbrick anthology Swarb!.

Martin Carthy said in the Byker Hill sleeve notes:

The tune of Our Captain Cried All Hands was noted down by Vaughan Williams and slightly adapted to John Bunyan's famous hymn He who would Valiant be. James Reeves, in his notes on the song in the Everlasting Circle, suggests that the song may at one time have been converted for religious use (in much the same way that the Salvation Army converted Oh, No John to Oh, Yes Lord) which would possibly explain the rather confusing last verse which suggests a voyage... (Continues)
Our captain cried, All hands and away tomorrow,
(Continues)
2005/8/29 - 15:14
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Fighting For Strangers

Fighting For Strangers
[XIX Century / XIX Secolo]
Arr. Hart / Prior / Knight / Johnson / Kemp

To the tune of He Who Would Valiant Be by John Bunyan [1684]
Music: “St. Dunstan’s,” Charles Winstan Douglas, 1917
Alternate tunes:
“Moab,” John Roberts, 1870
“Monks Gate,” traditional Sussex melody; arranged by Ralph Vaughan Williams, 1904

Sul motivo di He Who Would Valiant Be di John Bunyan [1684]
Musica: “St. Dunstan’s,” Charles Winstan Douglas, 1917
Melodie alternative:
“Moab,” John Roberts, 1870
“Monks Gate,” traditional Sussex melody; arr. di Ralph Vaughan Williams, 1904

Gli Steeleye Span, storica formazione folk-rock britannica, hanno registrato questa canzone nell'ultimo (e uno dei migliori) album della loro formazione classica, "Rocket Cottage" [1976]. Una registrazione dal vivo dal tour del 1991 fu pubblicata sul CD "Tonight's the night". Un'altra registrazione del 6 dicembre 1994 alla St David's... (Continues)
What makes you go abroad fighting for strangers?
(Continues)
2005/8/29 - 15:07
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You’ve Got To Die For The Government

You’ve Got To Die For The Government
[1996]
Album: Die For Your Government
You've gotta die, gotta die, gotta die for your government?
(Continues)
2005/8/29 - 14:54
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L'uomo

L'uomo
da "L'uomo" (1971)
Lino Vairetti (voce, chitarra acustica, tastiere)
Elio D'Anna (flauto, sax)
Danilo Rustici (chitarra, organo, voce)
Lello Brandi (basso)
Massimo Guarino (batteria, percussioni)

Uno dei più grandi gruppi del prog italiano, gli Osanna erano napoletani, formati nel 1971 da ex componenti dei Volti di Pietra e Città Frontale (un altro gruppo con lo stesso nome si formò dopo lo scioglimento degli Osanna registrando l'album El Tor), il cui tastierista Gianni Leone era entrato nel Balletto di Bronzo. Il fiatista Elio D'Anna proveniva dagli Showmen, gli altri non avevano esperienze musicali significative.

L'uomo, il primo album, pubblicato con la celebre copertina apribile in tre parti, contiene già tutti gli elementi caratteristici del gruppo, la bella voce di Lino Vairetti (con testi anche interessanti), il flauto aggressivo di Elio D'Anna, il fluido stile chitarristico... (Continues)
L'uomo, la terra, il cielo, il mare
(Continues)
2005/8/29 - 14:34




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