Lettera alla mia amica
In questa domenica d'aprile
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/7/31 - 23:46
Song Itineraries:
War in Viet Nam as seen from Italy and from the rest of the world
Palestina
El teu nom una rosa, el teu nom Palestina.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/7/31 - 23:33
Song Itineraries:
The Palestinian Holocaust
Corrandes d'exili
[1947]
Poesia di Pere Quart
Musica e interpretazione di:
1. Lluís Llach (1973)
In album: T'estimo (1984)
Ripresa anche da Silvia Pérez Cruz
2. Ovidi Montllor (1942-1995)
In album: A Alcoi (1974)
Poema de Pere Quart
Música i interpretació de:
1. Lluís Llach (1973)
A l'àlbum T'estimo (1984)
Interpretada també per Sílvia Pérez Cruz
2. Ovidi Montllor (1942-1975)
A l'àlbum A Alcoi (1974)
Il testo è una poesie di Pere Quart (1899-1986), pseudonimo di Joan Oliver i Sallarès, uno dei maggiori poeti contemporanei in lingua catalana, esiliato durante il franchismo.
La poesia fu scritta dall'autore nel 1947, mentre si trovava in esilio a Santiago del Cile dove era arrivato grazie all'aiuto di Pablo Neruda; fu pubblicata dapprima nella rivista in lingua catalana Germanor (“Fratellanza”), pubblicata a Santiago, e poi nella raccolta Saló de tardor (“Salone d'autunno”), di cui rappresenta... (Continues)
Poesia di Pere Quart
Musica e interpretazione di:
1. Lluís Llach (1973)
In album: T'estimo (1984)
Ripresa anche da Silvia Pérez Cruz
2. Ovidi Montllor (1942-1995)
In album: A Alcoi (1974)
Poema de Pere Quart
Música i interpretació de:
1. Lluís Llach (1973)
A l'àlbum T'estimo (1984)
Interpretada també per Sílvia Pérez Cruz
2. Ovidi Montllor (1942-1975)
A l'àlbum A Alcoi (1974)
Il testo è una poesie di Pere Quart (1899-1986), pseudonimo di Joan Oliver i Sallarès, uno dei maggiori poeti contemporanei in lingua catalana, esiliato durante il franchismo.
La poesia fu scritta dall'autore nel 1947, mentre si trovava in esilio a Santiago del Cile dove era arrivato grazie all'aiuto di Pablo Neruda; fu pubblicata dapprima nella rivista in lingua catalana Germanor (“Fratellanza”), pubblicata a Santiago, e poi nella raccolta Saló de tardor (“Salone d'autunno”), di cui rappresenta... (Continues)
Una nit de lluna plena
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/7/31 - 23:26
Song Itineraries:
Exiles and exilees, The Spanish Civil War 1936-1939 and Franco's Dictatorship
L'estaca
[1968]
Testo e musica di Lluís Llach
Dall'EP "Cop de destral" (1968)
Poi nell'album "Els èxits de Lluís Llach" (1969)
Interpretata anche da Joan Manuel Serrat.
Lyrics and Music by Lluís Llach
From the EP "Cop de destral" (1968)
Then in the LP "Els èxits de Lluís Llach" (1969)
Also performed by Joan Manuel Serrat.
La canzone più famosa di Lluís Llach, e forse anche nell'intera lingua catalana. Uno dei simboli della resistenza al franchismo. Il fascismo e qualsiasi forma di oppressione vengono visti come un palo a cui tutti siamo incatenati ma che, se tiriamo forte, tutti insieme, riusciremo a far cadere. Secondo Lluís Llach stesso, nella prima stesura della canzone c'era una "colonna" (columna) al posto del palo, dell'estaca; la cambiò col palo sia perché la parola gli suonava meglio, sia perché far cascare un palo è senz'altro più facile che tirare giù una colonna. Si potrebbe... (Continues)
L'avi Siset em parlava
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/7/31 - 23:11
Song Itineraries:
Special Page, The Spanish Civil War 1936-1939 and Franco's Dictatorship
La storia di Kappler
[1977]
Testo di Gilberto Boschesi su musica tradizionale. Registrazione di Giorgio Vezzani, Gonzaga (MN) [la "Musica dell'altra Italia", da cui è tratto il testo, indica come data di registrazione il 1976, ma ciò è impossibile essendo avvenuto l'episodio della fuga del criminale nazista il 15 agosto 1977 -RV]
Sul massacro delle Fosse Ardeatine si veda anche e soprattutto Il massacro dei trecentoventi (Le Fosse Ardeatine).
La fuga di ferragosto. Herbert Kappler e i suoi complici istituzionali.
L'episodio della fuga del criminale nazista Herbert Kappler, responsabile dell'eccidio delle Fosse Ardeatine condannato per questo all'ergastolo, dall'ospedale militare del Celio (dove era arrivato l'anno prima dal carcere militare di Gaeta, essendo affetto da un cancro), il 15 agosto 1977, resta uno dei tanti "misteri d'Italia" per il quale non si è mai avuta una risposta.
Era il giorno di Ferragosto... (Continues)
Testo di Gilberto Boschesi su musica tradizionale. Registrazione di Giorgio Vezzani, Gonzaga (MN) [la "Musica dell'altra Italia", da cui è tratto il testo, indica come data di registrazione il 1976, ma ciò è impossibile essendo avvenuto l'episodio della fuga del criminale nazista il 15 agosto 1977 -RV]
Sul massacro delle Fosse Ardeatine si veda anche e soprattutto Il massacro dei trecentoventi (Le Fosse Ardeatine).
La fuga di ferragosto. Herbert Kappler e i suoi complici istituzionali.
L'episodio della fuga del criminale nazista Herbert Kappler, responsabile dell'eccidio delle Fosse Ardeatine condannato per questo all'ergastolo, dall'ospedale militare del Celio (dove era arrivato l'anno prima dal carcere militare di Gaeta, essendo affetto da un cancro), il 15 agosto 1977, resta uno dei tanti "misteri d'Italia" per il quale non si è mai avuta una risposta.
Era il giorno di Ferragosto... (Continues)
...la più veloce ballata del mondo, scritta questa notte verso le due, cantata questa sera sul palcoscenico. Questo è un record dei records. Sarà indimenticabile per voi e per noi...
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/7/31 - 22:23
Song Itineraries:
Fascist and Nazist mass slaughters in Italy and Europe
Era una notte che pioveva (La sentinella)
Anonymous
[ca. 1916]
Interpretato dal Duo di Piadena (incisione in "Maledetta la guerra e i ministri") e da Massimo Bubola
Testo ripreso da "La musica dell'altra Italia".
Da "Quel lungo treno" (2005)
Il "lungo treno" che dà il titolo all'ultimo album di Massimo Bubola sembrerebbe rimandare ad uno dei tòpos più comuni del folk e del blues americano; si tratta invece di un titolo tutto italiano, tratto da un canto degli alpini.
"Quel lungo treno" è un album dedicato alla Prima Guerra Mondiale, nel novantesimo anniversario dell'ingresso dell'Italia nel conflitto, un album concept, come si diceva negli anni '70. Bubola riprende canti della tradizione popolare veneta: alcuni famosi (Era una notte che pioveva e Monte Canino) e altri meno noti: Il Disertore (o "Ero povero ma disertore"), Ponte de Priula e Adio Ronco, riarrangiati in chiave country o addirittura tex-mex.
Nel libretto, molto curato,... (Continues)
Interpretato dal Duo di Piadena (incisione in "Maledetta la guerra e i ministri") e da Massimo Bubola
Testo ripreso da "La musica dell'altra Italia".
Da "Quel lungo treno" (2005)
Il "lungo treno" che dà il titolo all'ultimo album di Massimo Bubola sembrerebbe rimandare ad uno dei tòpos più comuni del folk e del blues americano; si tratta invece di un titolo tutto italiano, tratto da un canto degli alpini.
"Quel lungo treno" è un album dedicato alla Prima Guerra Mondiale, nel novantesimo anniversario dell'ingresso dell'Italia nel conflitto, un album concept, come si diceva negli anni '70. Bubola riprende canti della tradizione popolare veneta: alcuni famosi (Era una notte che pioveva e Monte Canino) e altri meno noti: Il Disertore (o "Ero povero ma disertore"), Ponte de Priula e Adio Ronco, riarrangiati in chiave country o addirittura tex-mex.
Nel libretto, molto curato,... (Continues)
Era una notte che pioveva
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/7/31 - 22:02
Song Itineraries:
World War I (1914-1918)
Quarant'anni
Quarant'anni - L'Italia dei cattivi
da "Riportando tutto a casa" (1994)
Dedicata alla "prima" Repubblica. Purtroppo i "quarant'anni" sembrano non finire mai, neanche nella "seconda".
Questo testo suscitò molte polemiche in alcuni Centri Sociali dove si sosteneva che di stragi rosse non ne sono mai avvenute. Possiamo anche condividere, ma "accanirsi" su un vocabolo di un testo ci è sembrato eccessivo. Agli storici l'ardua sentenza. Il riferimento è sicuramente alle Brigate Rosse che, anche se non hanno mai colpito nel modo più vile, hanno lottato, per ragioni forse allora anche condivisibili, usando però il metodo più sbagliato e vigliacco.
"Campionamento" musicale dello strumentale tra i cantati: "Mo Chuachag Laghach", tradizionale scozzese nell'interpretazione di Silly Wizard.
(da La Grande Famiglia)
A forza di suonare rebel songs, siano irlandesi, della resistenza o degli anni '70... (Continues)
da "Riportando tutto a casa" (1994)
Dedicata alla "prima" Repubblica. Purtroppo i "quarant'anni" sembrano non finire mai, neanche nella "seconda".
Questo testo suscitò molte polemiche in alcuni Centri Sociali dove si sosteneva che di stragi rosse non ne sono mai avvenute. Possiamo anche condividere, ma "accanirsi" su un vocabolo di un testo ci è sembrato eccessivo. Agli storici l'ardua sentenza. Il riferimento è sicuramente alle Brigate Rosse che, anche se non hanno mai colpito nel modo più vile, hanno lottato, per ragioni forse allora anche condivisibili, usando però il metodo più sbagliato e vigliacco.
"Campionamento" musicale dello strumentale tra i cantati: "Mo Chuachag Laghach", tradizionale scozzese nell'interpretazione di Silly Wizard.
(da La Grande Famiglia)
A forza di suonare rebel songs, siano irlandesi, della resistenza o degli anni '70... (Continues)
Ho quarant'anni qualche acciacco troppe guerre sulle spalle
(Continues)
(Continues)
2005/7/31 - 21:31
Fermiamo le centrali nucleari
[1978]
Parole e musica di Paola Nicolazzi
Testo ripreso da "La musica dell'altra Italia".
Pubblicata su 45 giri (lato B Colonialismo di Gualtiero Bertelli)
Chitarra: Paolo Ciarchi
Cori: Cesare Bermani, Claudio Cormio, Franco Coggiola,
Parole e musica di Paola Nicolazzi
Testo ripreso da "La musica dell'altra Italia".
Pubblicata su 45 giri (lato B Colonialismo di Gualtiero Bertelli)
Chitarra: Paolo Ciarchi
Cori: Cesare Bermani, Claudio Cormio, Franco Coggiola,
Fermiamo le centrali nucleari
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/7/31 - 15:06
Song Itineraries:
No Nukes
Giustizia di classe
[1972]
Sull'aria degli "Stornelli pisani"
Musica di Fabio "Foka" Rossi
"Queste strofette sono state scritte da Leoncarlo Settimelli per il Canzoniere internazionale che mise in scena uno spettacolo di canti anarchici in concomitanza con l’inizio del processo per la strage di Milano alle Assise di Roma (febbraio 1972). La musica è quella degli Stornelli pisani."
"In concomitanza con l’inizio del processo contro Valpreda ed altri anarchici nel febbraio 1972 Leonardo Settimelli organizza uno spettacolo di canti anarchici e per l’occasione scrive il testo: questa è la giustizia dei padroni, dei potenti, di ogni classe che detiene il potere. La musica è di Fabio Foka Rossi." - Berretto Frigio
Per la strage di piazza Fontana e la morte di Pinelli si vedano Piazza Fontana (Luna Rossa) e La ballata del Pinelli [Ballata dell'anarchico Pinelli, o Il feroce questore Guida].
(Adriana)
Sull'aria degli "Stornelli pisani"
Musica di Fabio "Foka" Rossi
"Queste strofette sono state scritte da Leoncarlo Settimelli per il Canzoniere internazionale che mise in scena uno spettacolo di canti anarchici in concomitanza con l’inizio del processo per la strage di Milano alle Assise di Roma (febbraio 1972). La musica è quella degli Stornelli pisani."
"In concomitanza con l’inizio del processo contro Valpreda ed altri anarchici nel febbraio 1972 Leonardo Settimelli organizza uno spettacolo di canti anarchici e per l’occasione scrive il testo: questa è la giustizia dei padroni, dei potenti, di ogni classe che detiene il potere. La musica è di Fabio Foka Rossi." - Berretto Frigio
Per la strage di piazza Fontana e la morte di Pinelli si vedano Piazza Fontana (Luna Rossa) e La ballata del Pinelli [Ballata dell'anarchico Pinelli, o Il feroce questore Guida].
(Adriana)
La nostra giustizia è giustizia di classe
(Continues)
(Continues)
Contributed by Adriana 2005/7/31 - 10:10
Povero Calabresi
[1973]
Testo di Sandro Portelli
Sull'aria di "Povero Matteotti"
E' il 17 maggio 1972, oltre due anni e mezzo dopo i fatti di piazza Fontana e la morte di Giuseppe Pinelli. Sono le 9.15 del mattino, a Milano, in via Luigi Cherubini. Il commissario Luigi Calabresi esce di casa per recarsi al lavoro. Infila le chiavi nella sua fiat 500 blu (targata MI A69411). Da una fiat 125 blu scende una persona che i testimoni descrivono come "alta, bionda e distinta"; si avvicina al commissario e lo ammazza con due revolverate alla nuca. I media parlano ovviamente di "barbaro omicidio" (la morte di Pinelli, invece, è come è noto stata assai "civile").
Si tratta di un crocevia nella strategia della tensione, ovvero nella guerra dichiarata dallo stato italiano ai suoi stessi cittadini ed alla democrazia. Una terribile concatenazione di fatti lega infatti l'esecuzione di Luigi Calabresi alla morte di... (Continues)
Testo di Sandro Portelli
Sull'aria di "Povero Matteotti"
E' il 17 maggio 1972, oltre due anni e mezzo dopo i fatti di piazza Fontana e la morte di Giuseppe Pinelli. Sono le 9.15 del mattino, a Milano, in via Luigi Cherubini. Il commissario Luigi Calabresi esce di casa per recarsi al lavoro. Infila le chiavi nella sua fiat 500 blu (targata MI A69411). Da una fiat 125 blu scende una persona che i testimoni descrivono come "alta, bionda e distinta"; si avvicina al commissario e lo ammazza con due revolverate alla nuca. I media parlano ovviamente di "barbaro omicidio" (la morte di Pinelli, invece, è come è noto stata assai "civile").
Si tratta di un crocevia nella strategia della tensione, ovvero nella guerra dichiarata dallo stato italiano ai suoi stessi cittadini ed alla democrazia. Una terribile concatenazione di fatti lega infatti l'esecuzione di Luigi Calabresi alla morte di... (Continues)
Povero Calabresi, che brutta fine hai fatto!
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/7/30 - 17:30
Quella sera cascava Pinelli
[1972]
Testo e musica di Dario Fo
dallo spettacolo "Pum pum, chi è? La polizia"
Sarebbe impossibile escludere dalle tante canzoni di autore e popolari dedicate alla morte di Pinelli un autore che resta popolare nel suo più grande profondo: Dario Fo. Nel 1972, nello spettacolo "Pum pum, chi è? La polizia", Fo inserisce il testo composito (cantato e recitato) intitolato "Quella sera cascava Pinelli": un dialogo i cui personaggi sono una "voce", un "coro" e il commissario Calabresi.
Testo e musica di Dario Fo
dallo spettacolo "Pum pum, chi è? La polizia"
Sarebbe impossibile escludere dalle tante canzoni di autore e popolari dedicate alla morte di Pinelli un autore che resta popolare nel suo più grande profondo: Dario Fo. Nel 1972, nello spettacolo "Pum pum, chi è? La polizia", Fo inserisce il testo composito (cantato e recitato) intitolato "Quella sera cascava Pinelli": un dialogo i cui personaggi sono una "voce", un "coro" e il commissario Calabresi.
Coro:
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/7/30 - 17:21
L'Internazionale di Pinelli
Anonymous
[1970]
sull'aria dell'Internazionale
Sulla morte di Giuseppe Pinelli è stato composto un testo anonimo (ulteriore segno del rapidissimo ingresso della vicenda nel patrimonio popolare) addirittura sull'aria dell'Internazionale. Risale probabilmente
anch'esso al 1970 ed è riportato da F.Schirone e S.Catanuto nel loro saggio sul canto anarchico italiano. Dal testo si può osservare facilmente quanto le minacce al commissario Calabresi "girassero" fin da subito.
sull'aria dell'Internazionale
Sulla morte di Giuseppe Pinelli è stato composto un testo anonimo (ulteriore segno del rapidissimo ingresso della vicenda nel patrimonio popolare) addirittura sull'aria dell'Internazionale. Risale probabilmente
anch'esso al 1970 ed è riportato da F.Schirone e S.Catanuto nel loro saggio sul canto anarchico italiano. Dal testo si può osservare facilmente quanto le minacce al commissario Calabresi "girassero" fin da subito.
Pinelli è stato assassinato
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/7/30 - 17:12
Povero Pinelli
[1970]
Testo di Luisa Ronchini
Ultima strofa aggiunta da Giovanna Marini
Sull'aria di "Povero Matteotti"
Nel 1970 Luisa Ronchini scrive per il "Canzoniere Popolare Veneto" "Povero Pinelli", da cantarsi sull'aria di "Povero Matteotti". E' possibile quindi osservare che già pochi mesi dopo l'accaduto, la morte dell'anarchico già è entrata a far parte del patrimonio popolre di tutte le regioni italiane. Se ne accorge immediatamente Giovanna Marini, che aggiunge al testo della Ronchini un'ultima strofa (indicata tra parentesi). La canzone viene ripresa anche dal "Nuovo Canzoniere Milanese", con alcune lievi varianti testuali.
La canzone è stata incisa a più riprese, sia dal Canzoniere Popolare Veneto (45 giri dei Dischi del Sole, LR 45/16), sia dal Nuovo Canzoniere Milanese nel "Bosco degli Alberi". (Notizie riprese da "La musica dell'Altra Italia").
Testo di Luisa Ronchini
Ultima strofa aggiunta da Giovanna Marini
Sull'aria di "Povero Matteotti"
Nel 1970 Luisa Ronchini scrive per il "Canzoniere Popolare Veneto" "Povero Pinelli", da cantarsi sull'aria di "Povero Matteotti". E' possibile quindi osservare che già pochi mesi dopo l'accaduto, la morte dell'anarchico già è entrata a far parte del patrimonio popolre di tutte le regioni italiane. Se ne accorge immediatamente Giovanna Marini, che aggiunge al testo della Ronchini un'ultima strofa (indicata tra parentesi). La canzone viene ripresa anche dal "Nuovo Canzoniere Milanese", con alcune lievi varianti testuali.
La canzone è stata incisa a più riprese, sia dal Canzoniere Popolare Veneto (45 giri dei Dischi del Sole, LR 45/16), sia dal Nuovo Canzoniere Milanese nel "Bosco degli Alberi". (Notizie riprese da "La musica dell'Altra Italia").
Povero Pinelli
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/7/30 - 17:06
In the sphere of the new Song Itinerary Page on the State Massacres in Italy 1969-1993, we invite you to read the page on La ballata del Pinelli [Ballata dell'anarchico Pinelli, o Il feroce questore Guida], which has been totally reshaped and restyled, and attributed to Different Authors.
Riccardo Venturi 2005/7/30 - 17:00
La Strage di Milano (Ballata per la morte di Pinelli)
Nel 1970, Silvano Secchiari, di Carrara, sempre sull'aria de Il feroce monarchico Bava o Inno del sangue, compone "La strage di Milano", detta anche "Ballata per la morte di Pinelli". L'aria è quindi la medesima della ballata più famosa, ma il testo è del tutto differente; non è stata purtroppo mai incisa da nessuno. Il testo è ripreso da "La musica dell'Altra Italia".
O signori vi narro la storia
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/7/30 - 16:52
La canzone del Pinelli
Negli ultimissimi giorni del dicembre 1969, un cantastorie toscano che gira per le campagne lucchesi e pisane presentandosi con il nome di "Gildo", compone una "Canzone del Pinelli" che reca quindi un titolo simile alla più famosa ballata. Si prega di leggere attentamente l'ultima strofa di questa ballata, contenente una domanda che attende una risposta da trentasei anni.
Riceviamo nuove informazioni sulla ballata direttamente dal suo autore, che specifica inoltre come il titolo corretto sia "La canzone del Pinelli" e non "Ballata del Pinelli".
"Il testo di questa canzone che ha una sua melodia appropriata, composta da me, è stato scritto in collaborazione con Ilario Da Costa, detto Lari, abitante a S. Maria del Giudice Lucca e mio compaesano, mio amico e coautore di tante altre canzoni di questo genere. il brano è depositato alla Siae con il mio nome, perché Lari non era all'epoca e... (Continues)
Riceviamo nuove informazioni sulla ballata direttamente dal suo autore, che specifica inoltre come il titolo corretto sia "La canzone del Pinelli" e non "Ballata del Pinelli".
"Il testo di questa canzone che ha una sua melodia appropriata, composta da me, è stato scritto in collaborazione con Ilario Da Costa, detto Lari, abitante a S. Maria del Giudice Lucca e mio compaesano, mio amico e coautore di tante altre canzoni di questo genere. il brano è depositato alla Siae con il mio nome, perché Lari non era all'epoca e... (Continues)
Questa è una storia che tutti
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/7/30 - 16:48
Inno a Pinelli
[1969]
Sull'aria de "A las Barricadas!"
Per maggiori notizie si veda La ballata del Pinelli [Ballata dell'anarchico Pinelli, o Il feroce questore Guida].
Negli ultimissimi giorni di dicembre del 1969, l'anarchico Ugo Fortini, di Signa (Firenze), scrive sull'aria del canto della guerra civile spagnola "A las Barricadas!" un "Inno a
Pinelli" (il testo è ripreso da F.Schirone e S.Catanuto, op.cit.).
Sull'aria de "A las Barricadas!"
Per maggiori notizie si veda La ballata del Pinelli [Ballata dell'anarchico Pinelli, o Il feroce questore Guida].
Negli ultimissimi giorni di dicembre del 1969, l'anarchico Ugo Fortini, di Signa (Firenze), scrive sull'aria del canto della guerra civile spagnola "A las Barricadas!" un "Inno a
Pinelli" (il testo è ripreso da F.Schirone e S.Catanuto, op.cit.).
Senza un grido all'anarchico Pinelli
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/7/30 - 16:44
Lamento per la morte di Giuseppe Pinelli
[febbraio 1970]
Testo e Musica di Franco Trincale
L'episodio della morte di Giuseppe Pinelli nelle canzoni non si limita certamente alla celebre La ballata del Pinelli [Ballata dell'anarchico Pinelli, o Il feroce questore Guida]. Diverse altre canzoni sono state composte su di essa; ed a quell'episodio viene comunque in altre ancora accennato.
Franco Trincale, nel febbraio del 1970, pochi mesi dopo l' "accidentale morte dell'anarchico", compone, in dialetto catanese, un "Lamento per la morte di Giuseppe Pinelli" inciso poi in tre album ("Le ballate di Franco Trincale", "Canzoni in piazza" e "Siamo uguali alla catena").
Il testo è ripreso da "La musica dell'Altra Italia".
Testo e Musica di Franco Trincale
L'episodio della morte di Giuseppe Pinelli nelle canzoni non si limita certamente alla celebre La ballata del Pinelli [Ballata dell'anarchico Pinelli, o Il feroce questore Guida]. Diverse altre canzoni sono state composte su di essa; ed a quell'episodio viene comunque in altre ancora accennato.
Franco Trincale, nel febbraio del 1970, pochi mesi dopo l' "accidentale morte dell'anarchico", compone, in dialetto catanese, un "Lamento per la morte di Giuseppe Pinelli" inciso poi in tre album ("Le ballate di Franco Trincale", "Canzoni in piazza" e "Siamo uguali alla catena").
Il testo è ripreso da "La musica dell'Altra Italia".
E persiru la testa
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/7/30 - 16:37
E a te, Pietro Valpreda
Anonymous
[sicuramente del 1972]
Sull'aria di Battan le sette e mezzo
Per maggiori notizie sulla strage di Piazza Fontana e sull'arresto di Pietro Valpreda si vedano le introduzioni, rispettivamente, a La ballata del Pinelli [Ballata dell'anarchico Pinelli, o Il feroce questore Guida] e a Valpreda è innocente di Franco Trincale.
In occasione del primo processo-farsa a Pietro Valpreda (febbraio 1972), sull'aria del canto di carcere Battan le sette e mezzo (raccolto anni prima da Caterina Bueno in provincia di Grosseto.
Sull'aria di Battan le sette e mezzo
Per maggiori notizie sulla strage di Piazza Fontana e sull'arresto di Pietro Valpreda si vedano le introduzioni, rispettivamente, a La ballata del Pinelli [Ballata dell'anarchico Pinelli, o Il feroce questore Guida] e a Valpreda è innocente di Franco Trincale.
In occasione del primo processo-farsa a Pietro Valpreda (febbraio 1972), sull'aria del canto di carcere Battan le sette e mezzo (raccolto anni prima da Caterina Bueno in provincia di Grosseto.
Batton le sette e mezza la mattina
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/7/30 - 16:26
Song Itineraries:
From World Jails
La ballata del sognatore
Sono l'autore del brano, ringrazio la persona che ha segnalato LA BALLATA DEL SOGNATORE a questo magnifico sito, e sono onorato di essere parte della famiglia degli ostinati per la pace, il mio rigraziamento va anche a tutti coloro che credono in un futuro diverso,in una pace possibile, e invito tutti a conoscere meglio il popolo dei pellerossa che da quando è iniziato il loro declino culturale grazie alla violenta arroganza dell'uomo bianco non hanno mai smesso di lottare.
Voglio citare una frase che è alla base della loro lotta e si rifà al nostro brano musicale,
PUOI UCCIDERE L'UOMO MA NON IL SUO SOGNO,
IL SOGNO è INDISTRUTTIBILE,
ECCO PERCHE' COLTIVIAMO IL NOSTRO SOGNO
PERCHE' SOLO QUANDO IL SOGNO MUORE FINISCE UN GRANDE POPOLO.
Voglio citare una frase che è alla base della loro lotta e si rifà al nostro brano musicale,
PUOI UCCIDERE L'UOMO MA NON IL SUO SOGNO,
IL SOGNO è INDISTRUTTIBILE,
ECCO PERCHE' COLTIVIAMO IL NOSTRO SOGNO
PERCHE' SOLO QUANDO IL SOGNO MUORE FINISCE UN GRANDE POPOLO.
CANEBIANCO - InCerimonia 2005/7/30 - 12:52
Il Pescatore
(Collaborazione e supervisione di Rosemarie Lagana)
tratta dal sito ufficiale di Roberto Ferri
Roberto Ferri, bolognese. nasce artisticamente quando entra a far parte della scuderia di mina la pdu per la quale incide quattro 45 giri. Incide per l'Ariston "Se per caso un giorno la follia" , un album sulla "diversità" che è diventato un cult per i collezionisti. Scrive canzoni per altri artisti tra cui Dori Ghezzi, Iva Zanicchi, Giorgia, Toto Cutugno, Cristiano de André.
Nel 1983 vince come autore il Festival di Sanremo con "Sarà quel che sarà", cantata da Tiziana Rivale. Da allora, quasi ogni anno, una sua canzone partecipa al festival per l’interpretazione di Dori Ghezzi, Giorgia Fiorio, New Trolls, Charlye…
Roberto Ferri segue corsi di teatro, pantomima, varietà, commedia dell'arte diretti da Antonio Fava, allievo di Jacques Lecoq.
Nasce in quel periodo una profonda amicizia con Fabrizio... (Continues)
tratta dal sito ufficiale di Roberto Ferri
Roberto Ferri, bolognese. nasce artisticamente quando entra a far parte della scuderia di mina la pdu per la quale incide quattro 45 giri. Incide per l'Ariston "Se per caso un giorno la follia" , un album sulla "diversità" che è diventato un cult per i collezionisti. Scrive canzoni per altri artisti tra cui Dori Ghezzi, Iva Zanicchi, Giorgia, Toto Cutugno, Cristiano de André.
Nel 1983 vince come autore il Festival di Sanremo con "Sarà quel che sarà", cantata da Tiziana Rivale. Da allora, quasi ogni anno, una sua canzone partecipa al festival per l’interpretazione di Dori Ghezzi, Giorgia Fiorio, New Trolls, Charlye…
Roberto Ferri segue corsi di teatro, pantomima, varietà, commedia dell'arte diretti da Antonio Fava, allievo di Jacques Lecoq.
Nasce in quel periodo una profonda amicizia con Fabrizio... (Continues)
LE PÊCHEUR
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/7/30 - 01:27
Fight Da Faida
[1992]
Dall'album "Verba Manent"
Dall'album "Verba Manent"
Padre contro figlio
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/7/30 - 00:09
Torinorossa
[2000]
Album: "I fogli volanti"
Album: "I fogli volanti"
Batteva forte il cuore nel cuore della mia città
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2005/7/29 - 13:48
Partono gli emigranti
[1972]
Testo e musica di Alfredo Bandelli
Interpretata in origine dal Canzoniere del Proletariato e da Pino Masi
Dall'album "Fabbrica Galera Piazza"
Testo e musica di Alfredo Bandelli
Interpretata in origine dal Canzoniere del Proletariato e da Pino Masi
Dall'album "Fabbrica Galera Piazza"
Non piangere oi bella se devo partire
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2005/7/28 - 10:37
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Chico Mendes
Deutsche Fassung von Riccardo Venturi
27 luglio 2005
27 luglio 2005
CHICO MENDES
(Continues)
(Continues)
2005/7/27 - 23:54
Compagni Fratelli Cervi
Anonymous
Le parole di questo canto furono composte dai partigiani del Distaccamento "Fratelli Cervi", operante nel reggiano, costituito fra il maggio e il giugno 1944 e comandato dal partigiano Sintoni, appartenente alla 144a brigata garibaldina "Antonio Gramsci".
Molto nota in provincia di Reggio Emilia, fa parte delle numerose canzoni che hanno adottato la melodia, il più delle volte conservando anche nel testo più di una traccia del modello da cui discendono, quello della vecchia canzone irredentista Dalmazia (cantata prima dagli Arditi e poi dai dannunziani)
(Note tratte da "Pietà l'è morta" - Canti della Resistenza in Italia a cura di Cesare Bermani e Istituto Ernesto De Martino, edito da L'Unità)
Molto nota in provincia di Reggio Emilia, fa parte delle numerose canzoni che hanno adottato la melodia, il più delle volte conservando anche nel testo più di una traccia del modello da cui discendono, quello della vecchia canzone irredentista Dalmazia (cantata prima dagli Arditi e poi dai dannunziani)
(Note tratte da "Pietà l'è morta" - Canti della Resistenza in Italia a cura di Cesare Bermani e Istituto Ernesto De Martino, edito da L'Unità)
Metti la giubba di battaglia,
(Continues)
(Continues)
2005/7/27 - 22:17
Song Itineraries:
Resistance against Nazi-Fascism in Italy and Europe
Famiglia Cristiana
2002
da "L'altra faccia dell'impero"
da "L'altra faccia dell'impero"
Solo un'ora a settimana signori e generali
(Continues)
(Continues)
2005/7/27 - 21:46
Noi
(G. Bertelli - I. M. Zoppi)
Dal sito ufficiale di Isa http://www.nonsoloisa.it/
Dal sito ufficiale di Isa http://www.nonsoloisa.it/
"Isa, cantautrice torinese dai natali sanremesi, è un caso raro di donna che firma sia i testi sia le musiche delle sue canzoni, a cui offre una vocalità intensa e dall’ampia tavolozza di colori.
La musica evoca atmosfere acustiche, che si muovono dal folk al jazz, dove la sua chitarra è tratto distintivo.
Dopo una ricca attività live, anche in Francia, Isa arriva all’esordio discografico con “Disoriente” prodotto da Valter Colle per la Nota Music "
Ricordiamo qui volentieri anche il sodalizio artistico e umano di Isa con Alessio Lega.
La musica evoca atmosfere acustiche, che si muovono dal folk al jazz, dove la sua chitarra è tratto distintivo.
Dopo una ricca attività live, anche in Francia, Isa arriva all’esordio discografico con “Disoriente” prodotto da Valter Colle per la Nota Music "
Ricordiamo qui volentieri anche il sodalizio artistico e umano di Isa con Alessio Lega.
Noi che sui moli per cent'anni
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2005/7/26 - 14:28
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
VIVA Carlo
[Jennifer Katharine Griffin]
Free in Internet.
Agosto 2001
Sometimes words are not enough...
This song is dedicated to Carlo Giuliani and to those protesters still missing.
Please feel free to pass it on and make copies.
Written: July, 30, 2001 at La Casella, Montisi, Italy
First live performance: August 1, 2001 at La Casella, Montisi, Italy
Recorded: August 2, 2001 at Pearson Studio, New York, NY, USA
Words and music, vocals: JK Griffin
Music, guitar, jembe: S Pearson
Mixed and mastered: S Pearson
For more information, contact us at pastydrone@newstrolls.com.
Testo da piazzacarlogiuliani.org
"Ma sono innumerevoli le canzoni ispirate a quell'estate del 2001. Rimasto fuori dalla compilation di cui sopra, il pezzo che ha dato il via all'operazione. Poco tempo dopo la morte del figlio, Heidi Giuliani ricevette da due newyorkesi, Jennifer Katharine Griffin and Sean Pearson, una... (Continues)
Free in Internet.
Agosto 2001
Sometimes words are not enough...
This song is dedicated to Carlo Giuliani and to those protesters still missing.
Please feel free to pass it on and make copies.
Written: July, 30, 2001 at La Casella, Montisi, Italy
First live performance: August 1, 2001 at La Casella, Montisi, Italy
Recorded: August 2, 2001 at Pearson Studio, New York, NY, USA
Words and music, vocals: JK Griffin
Music, guitar, jembe: S Pearson
Mixed and mastered: S Pearson
For more information, contact us at pastydrone@newstrolls.com.
Testo da piazzacarlogiuliani.org
"Ma sono innumerevoli le canzoni ispirate a quell'estate del 2001. Rimasto fuori dalla compilation di cui sopra, il pezzo che ha dato il via all'operazione. Poco tempo dopo la morte del figlio, Heidi Giuliani ricevette da due newyorkesi, Jennifer Katharine Griffin and Sean Pearson, una... (Continues)
Bands on of black, pink, white
(Continues)
(Continues)
Contributed by steu 2005/7/26 - 12:02
Song Itineraries:
Genoa - G8, police repression, Carlo Giuliani
A Porto Marghera
[1966]
Testo e musica di Gualtiero Bertelli
Testo e musica di Gualtiero Bertelli
L'altro giorno a Portomarghera
(Continues)
(Continues)
2005/7/25 - 21:37
Dubya Can't Wait
[2003]
Testo di / Lyrics by Norm Jenson
Sull'aria di / To the tune of "Friday I'm in Love" dei / by the Cure.
Testo ripreso da
Lyrics available at
http://polsong.gcal.ac.uk/songs/jenson.html
Testo di / Lyrics by Norm Jenson
Sull'aria di / To the tune of "Friday I'm in Love" dei / by the Cure.
Testo ripreso da
Lyrics available at
http://polsong.gcal.ac.uk/songs/jenson.html
I don't care if Saddam's blue
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/7/25 - 14:26
Song Itineraries:
George Walker Bush II
Paz na terra
( Roberto Carlos - Erasmo Carlos )
Testo ripreso da questa pagina
Testo ripreso da questa pagina
Meu pensamento vai distante
(Continues)
(Continues)
2005/7/25 - 11:56
Ipotesi
Tra canzone e cabaret
Le parti in corsivo sono parlate.
Le parti in corsivo sono parlate.
Ma che ci faccio io qui?
(Continues)
(Continues)
Contributed by Lorenzo Masetti 2005/7/24 - 16:11
Si vide all'animale
(1947)
Dall'opera "I dieci comandamenti"
Apre l'intera opera, che è possibile leggere in versione integrale su internet.
Interpretata, oltre che dallo stesso Viviani, da Nino Taranto, dalla Nuova Compagnia di Canto Popolare (nel disco "11 mesi e 29 giorni" del 1977) e da Daniele Sepe (in Jurnateri [2001]).
Scritto in collaborazione con il figlio Vittorio tra il 1944 e il 1947, I dieci comandamenti è uno degli ultimi lavori di Raffaele Viviani. Ormai gravemente malato, l'autore immagina uno spettacolo che sia, in qualche modo, summa della sua ricchissima esperienza teatrale e affresco della società che va emergendo dalla Napoli del secondo dopoguerra. Ancora una volta il primo riferimento di Viviani è il "varietà" che, per spregiudicatezza e verve umoristica, ritiene si presti meglio di ogni altra forma teatrale a raccontare la vita della sua "gente".
Pulcinella introduce i... (Continues)
Dall'opera "I dieci comandamenti"
Apre l'intera opera, che è possibile leggere in versione integrale su internet.
Interpretata, oltre che dallo stesso Viviani, da Nino Taranto, dalla Nuova Compagnia di Canto Popolare (nel disco "11 mesi e 29 giorni" del 1977) e da Daniele Sepe (in Jurnateri [2001]).
Scritto in collaborazione con il figlio Vittorio tra il 1944 e il 1947, I dieci comandamenti è uno degli ultimi lavori di Raffaele Viviani. Ormai gravemente malato, l'autore immagina uno spettacolo che sia, in qualche modo, summa della sua ricchissima esperienza teatrale e affresco della società che va emergendo dalla Napoli del secondo dopoguerra. Ancora una volta il primo riferimento di Viviani è il "varietà" che, per spregiudicatezza e verve umoristica, ritiene si presti meglio di ogni altra forma teatrale a raccontare la vita della sua "gente".
Pulcinella introduce i... (Continues)
(entra Pulcinella, prima che si alzi il sipario, e canta)
(Continues)
(Continues)
Contributed by Lorenzo Masetti 2005/7/24 - 15:08
Radio Rosa
[2004]
Dall'album "Marmaja"
Voce di Francesco Grillenzoni
"Louis Chabas, detto Lulù, era un partigiano francese. Divenne il famoso "inaferrabile" delle Langhe per i bizzarri travestimenti usati. Radio Rosa fu la prima emittente clandestina italiana. 'Pioverà sulle Ande' era un messaggio in codice".
Dall'album "Marmaja"
Voce di Francesco Grillenzoni
"Louis Chabas, detto Lulù, era un partigiano francese. Divenne il famoso "inaferrabile" delle Langhe per i bizzarri travestimenti usati. Radio Rosa fu la prima emittente clandestina italiana. 'Pioverà sulle Ande' era un messaggio in codice".
L'hanno visto sulla ferrovia
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/7/23 - 11:52
Song Itineraries:
Resistance against Nazi-Fascism in Italy and Europe
Don't Obey
[2003]
Testo e musica di Scott Ainslie
Lyrics and music by Scott Ainslie
Testo ripreso da:
Lyrics available at:
http://polsong.gcal.ac.uk/songs/ainsli...
"The song Don't Obey began developing after a reading of Howard Zinn's marvellous Declarations of Independence: Cross Examining American Ideology in the spring of 2003. It is a song in the Gandhian tradition of non-violent engagement and finds some of its inspiration more recently from the Israeli military men and women - now numbering over 1,000 - who have refused to serve or bomb in the occupied territories." -Scott Ainslie.
Testo e musica di Scott Ainslie
Lyrics and music by Scott Ainslie
Testo ripreso da:
Lyrics available at:
http://polsong.gcal.ac.uk/songs/ainsli...
"The song Don't Obey began developing after a reading of Howard Zinn's marvellous Declarations of Independence: Cross Examining American Ideology in the spring of 2003. It is a song in the Gandhian tradition of non-violent engagement and finds some of its inspiration more recently from the Israeli military men and women - now numbering over 1,000 - who have refused to serve or bomb in the occupied territories." -Scott Ainslie.
As it was in Hitler's Army and Stalin's awful crew,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/7/22 - 22:09
Don't Misunderestimate Me!
[2004]
Testo / lyrics: Vicki Ryder
Sull'aria di / to the tune of Andy Kaufman's 100 Bottles of Beer on the Wall
Testo / lyrics: Vicki Ryder
Sull'aria di / to the tune of Andy Kaufman's 100 Bottles of Beer on the Wall
We're the Raging Grannies, and we are hopping mad!
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/7/22 - 22:01
La Cantagranda
[2000]
Testo e musica di Ivan della Mea
chitarre di Ivan della Mea e Paolo Ciarchi
Intercalazione del canto popopolare brianzolo del "Cristé".
L'inserimento della "Cantagranda" tra le Canzoni Contro la Guerra è dovuto essenzialmente a due sole strofe di carattere chiaramente antimilitarista (e, in misura minore, anche alla presenza nella lunghissima canzone -diciannove minuti e tre secondi-) di un riferimento alla morte di Giuseppe Pinelli (queste strofe sono evidenziate in neretto). Per il resto, su questa vastissima canzone (il cui testo viene inserito in rete per la prima volta) riporto un mio articolo pubblicato sulle mailing list "Fabrizio" e "Brigatalolli" (e sui newsgroup it.fan.musica.guccini e it.politica) in data 22 luglio 2005.
Ivan Della Mea ha gli stessi anni di Guccini, e di De André. Anche lui di quel 1940 di guerra; è nato un sedici ottobre, curiosamente lo stesso giorno... (Continues)
Testo e musica di Ivan della Mea
chitarre di Ivan della Mea e Paolo Ciarchi
Intercalazione del canto popopolare brianzolo del "Cristé".
L'inserimento della "Cantagranda" tra le Canzoni Contro la Guerra è dovuto essenzialmente a due sole strofe di carattere chiaramente antimilitarista (e, in misura minore, anche alla presenza nella lunghissima canzone -diciannove minuti e tre secondi-) di un riferimento alla morte di Giuseppe Pinelli (queste strofe sono evidenziate in neretto). Per il resto, su questa vastissima canzone (il cui testo viene inserito in rete per la prima volta) riporto un mio articolo pubblicato sulle mailing list "Fabrizio" e "Brigatalolli" (e sui newsgroup it.fan.musica.guccini e it.politica) in data 22 luglio 2005.
Ivan Della Mea ha gli stessi anni di Guccini, e di De André. Anche lui di quel 1940 di guerra; è nato un sedici ottobre, curiosamente lo stesso giorno... (Continues)
Ho tante cose che voglio dire,
(Continues)
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Contributed by Riccardo Venturi 2005/7/22 - 19:40
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Testo ripreso da "La musica dell'altra Italia".
Testo di Anonimo Vietnamita