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Before 2005-4-5

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Rosemary's Sister

Rosemary's Sister
Canzone dell'album "Sing The Music Of Healing", una raccolta di canzoni di pace (sponsorizzata dal Movimento per l'abolizione della guerra) riarrangiate dai Mad Hatters Ceilidh Extravaganza da Oxfordshire e guest stars come Sue Gilmurray e Tony Kempster, conosciuti a molti nel movimento pacifista.

La canzone è stata scritta dal musicista gallese Huw Williams e registrata nel 1991, oltre che da Connie Dover ("Somebody") anche dai Fairport Convention ("The Woodworm Years").

Il brano parla dei bombardamenti su Londra nel 1944/45, quando i nazisti lanciarono verso l'Inghilterra diverse migliaia di missili V-1. Circa 2.500 di queste bombe volanti (che per il loro caratteristico sibilo erano chiamate dagli inglesi "doodlebugs" o "buzz bombs") caddero sui quartieri meridionali della capitale fecero oltre 6.000 morti e quasi 18.000 feriti...
(Alessandro)
Brother of disaster and sister of our fate
(Continues)
Contributed by Monia 2005/4/5 - 10:29
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Cranes over Hiroshima

Cranes over Hiroshima
[1977]
Lyrics and music by Fred Small
Testo e musica di Fred Small

Album No Limit
The baby blinks her eyes as the sun falls from the sky
(Continues)
Contributed by Monia 2005/4/5 - 09:51
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La mauvaise réputation

La mauvaise réputation
[1952]
Paroles et musique de Georges Brassens
Testo e musica di Georges Brassens
Album: La mauvaise réputation

Altri interpreti (in francese): Maxime Le Forestier, Sinsémilia, Bandabardò, Sandra Nkaké



La prima canzone con la quale uno sconosciuto timido, goffo e con i baffi si fece conoscere in un locale di Montmartre ("Place du Tertre, où mourut Paul Verlaine"), tenuto dalla cantante Patachou; con lei, già celeberrimo, interpreterà poi la canzone Maman, Papa. Lo sconosciuto si chiamava Georges Brassens; poco dopo verranno Le gorille, Hécatombe e tante altre canzoni: un mito era nato. Ed era nato con questa canzone che, detto tutto quel che si può dire su di essa, sul suo autore e su tante altre canzoni da lui scritte in seguito, resta straordinaria.

INDICE RAPIDO DELLE VERSIONI DISPONIBILI [12 lingue sinora]
QUICK INDEX OF VERSIONS AVAILABLE [12 languages up to now]

Italiano 1... (Continues)
Au village, sans prétention,
(Continues)
Contributed by Lorenzo Masetti 2005/4/2 - 12:16
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Natalina

Natalina
dall'album Intorno a trent'anni (1982)
Io ti voglio raccontare
(Continues)
Contributed by Antonio Piccolo 2005/4/1 - 23:26
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1945

1945
Testo e musica di Massimiliano Larocca
dall'album "Il ritorno delle passioni" (2005)
Ispirata a una poesia di Giovanni Falorni.
La neve lungo i campi
(Continues)
Contributed by adriana 2005/4/1 - 19:59

Le donne di Carrara

Le donne di  Carrara
[2005]
Testo e musica di Massimiliano Larocca
dall'album "Il ritorno delle passioni"
Voce femminile: Micaela Guerra dei Bededeum

Il 7 Luglio 1944 viene affisso a Carrara un manifesto tedesco che ordina alla popolazione di evacuare la città.
Lo stesso giorno le donne carraresi decidono spontaneamente di opporsi all’ordine di evacuazione manifestando in strada il proprio dissenso per quattro giorni consecutivi.
Dopo paure e tensioni, l’ordine viene ritirato definitivamente.
(Massimiliano Larocca dal libretto dell'album)
Girano le gonne
(Continues)
Contributed by adriana 2005/4/1 - 19:18
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Nel nome della bella

Nel nome della bella
Testo e musica di Massimiliano Larocca
dall'album "Il ritorno delle passioni"
[2005]

Un disertore che "nel nome della bella" volta le spalle alla guerra. "Questa è una romanza d'amore che un "ragazzo del '99" (si veda anche Mio nonno partì per l'Ortigara di Chiara Riondino), ovvero l'ultima leva chiamata alle armi nella guerra del '15-'18, dedica, prima di partire, alla propria amata, quella che lui, con un vezzeggiativo d'altri tempi, chiama la sua 'bella' ". (Massimiliano Larocca dal libretto dell'album)
Parto per terre lontane
(Continues)
Contributed by adriana 2005/4/1 - 18:48
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Dove l'aria è polvere

Dove l'aria è polvere
(2004)
Album: Resta in ascolto
(testo: Laura Pausini, Cheope – musica: Antonio Galbiati)
Cronaca del giorno in cui
(Continues)
Contributed by Lucia 2005/4/1 - 15:56
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Gwalldaol

Gwalldaol
Dall'album Arabat dekoniñ nemestra.

Nella canzone si fa riferimento all'episodio del campo di concentramento di Conlie, nella Sarthe, che forma l'argomento della canzone dei Tri Yann Kerfank 1870.
Testo e versione francese erano ripresi dal sito ufficiale del gruppo, che risulta attualmente bloccato. Attiva soltanto la pagina MySpace.
- Penaos emañ ar bed hiziv ?
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/31 - 19:43
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14/07

14/07
Dall'album "Milendall".

Il testo bretone e traduzione francese sono ripresi dal Sito ufficiale.
Dice più o meno la stessa cosa de La mauvaise réputation di Brassens.
N’eus ket tu, nann, ne rin biken ouzh
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/31 - 19:37
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Caporalmaggiore

Caporalmaggiore
2003
Non bastano i fiori
Se tornassi soldato
(Continues)
Contributed by adriana 2005/3/31 - 11:34
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Lied der Seeräuber-Jenny

Lied der Seeräuber-Jenny
[1928]
Da "Die Dreigroschenoper" ("L'opera da tre soldi")
Musica di Kurt Weill

Assieme a "Moritat von Meckie Messer", che non rientra in questa raccolta, "Jenny dei Pirati" (questo il suo titolo italiano) è senz'altro la più famosa ballata di Bertolt Brecht tratta dall' "Opera da tre soldi" ed anche, probabilmente, al tempo stesso una delle vette dell'arte brechtiana, della musica di Kurt Weill e del canto di Lotte Lenya.
Una cupa e potente ballata che parla di un'umile domestica e della distruzione di una città, e che ha ispirato più di un artista tra i quali spicca senz'altro Bob Dylan con la sua When the Ship comes in.

*

"La Canzone Di Jenny Dei Pirati" fu scritta da Bertolt Brecht e composta da Kurt Weill per "Die Dreigroschenoper" e rappresenta il sentimento rivoluzionario. In essa compaiono infatti i simboli della nave (antitesi della casa borghese) e dei pirati (uomini che... (Continues)
1
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/30 - 02:09
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Osama

Osama
[2003]
Sull'aria di "Marina, Marina, Marina"
s'intenda cantata con accento "americano"

"Un pezzo che si evolve giorno per giorno, parla di un personaggio piuttosto rammentato ultimamente... eh caro Osama, ma se continuavi a fare i pennarelli unn'era meglio per tutti ??"
Osama, Osama, Osama,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 22:28
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Dialogo con gli americani

Dialogo con gli americani
[2005]

"Su richiesta del mio vecchio amico Valerio che e' negli Stati Uniti, una canzone sul dialogo con gli americani. Ascoltatela in clandestinita', un si sa mai..."
…Abbiamo al dibattito il veterano americano che spiegherà le vere ragioni della guerra…
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 22:14
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Le dormeur du val

Le dormeur du val
[1870]
Poesia di Arthur Rimbaud
Poème d'Arthur Rimbaud
Poem by Arthur Rimbaud

Le poème est chanté par Yves Montand (musique de Louis Bessières), Serge Reggiani et Jean-Louis Aubert, Jacques Douai, Gerard Delahaye, Sapho.

Una delle più famose poesie del "fanciullo di Charleville" musicata e interpretata da diversi cantanti tra cui Yves Montand e Leo Ferré. Una poesia, tra le altre cose, che ha sicuramente degli echi anche nella Guerra di Piero di Fabrizio de André. La poesia, composta nel 1870, non può essere separata dalla guerra franco-prussiana, che proprio nelle Ardenne ebbe tra i principali campi di battaglia (Sédan stessa è nelle Ardenne). Ricordiamo però che è stata musicata a più riprese da altri autori: tra questi, Hendrik Andriessen (1892-1981) , "Le dormeur du val" , da Trois Pastorales, no. 2.; Pierre de Bréville (1861-1949), "Le dormeur du val", c1943 [inedito]; Léon Orthel... (Continues)
C'est un trou de verdure où chante une rivière,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 19:29
Song Itineraries: Anti-war classical music
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Bush Can Eat My Bush

Bush Can Eat My Bush
2002
Testo / Words by Tanya Janca
Music / Music by Tanya Janca

Il titolo significa alla lettera: "Bush può mangiarmi il pelo della fica".

Jason: What are your feelings about George Bush? What inspired you to write the song "Bush can eat my bush"?

Tanya: Oh-oh. I'm not sure you want to open that can of worms... I feelthat he has misled his country, and since his country is the most powerful and influential country in the world they have been influencing other countries (bullying other countries) into doing all sorts of things that I don't believe they want to do and that I don't believe are right. He has waged two wars and it hasn't even been 4 years yet, both of which are no where near complete and the people in these countries and American soldiers are paying the price... From his "gag rule", to not giving international aid to agencies that offer abortion as a family planning option,... (Continues)
Radioactive depleted uranium, polluting waste, catastrophic cancer,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 14:42
Song Itineraries: George Walker Bush II

DubAmerika

Words & Music Uncle Ted's Garage ©2002
(except for those incredibly intelligent words
spoken bythe (P)resident of the USA)
Testo e musica di Uncle Teds Garage
(tranne le parole incredibilmente intelligenti
pronunciate dal (P)residente degli Stati Uniti)
It is what it is...
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 14:20

The Peace Chain

[2002]
You can talk all you want
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 14:18
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Go Home, George

[2003]

a new liberal fight song by Alex Battles
Four long years ago
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 14:04
Song Itineraries: George Walker Bush II
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Yabba Dubya Doo

[2004]
Testo e musica di Steven May
Have i ever been this scared?
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 13:53
Song Itineraries: George Walker Bush II

Bushism

Bushism
[2003]

Testo di / Lyrics by Marieke Picard e Kai Kreowski
Musica di / Music by Kai Kreowski
I solve your problems even those you don’t have
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 12:47
Song Itineraries: George Walker Bush II
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Only A Pawn In Their Game

Only A Pawn In Their Game
[1963]
Lyrics and Music by Bob Dylan
Testo e musica di Bob Dylan
Album: "The times they are a-changin'"

Il 12 giugno 1963, nel Mississipi venne assassinato Medgar Evers, attivista dei diritti civili, uno dei tanti omicidi perpetrati dai “difensori” della supremazia della razza bianca contro l’integrazione degli afroamericani nella società statunitense. L’episodio è stato anche narrato nel 1996 nel film: “L’agguato” (titolo originale: “Ghosts of Mississipi”), per la regia di Rob Reiner. Presentiamo qui sotto il completissimo articolo su Medgar Evers tratto da en.wikipedia:

Medgar Willy Evers (July 2, 1925 – June 12, 1963) was an African American civil rights activist from Mississippi who was murdered by Byron De La Beckwith, a member of the Ku Klux Klan.

Medgar Evers was born on July 2, 1925 in Decatur, Mississippi. In 1943, Evers, then 17, dropped out of high school to enlist in the... (Continues)
A bullet from the back of a bush took Medgar Evers' blood.
(Continues)
Contributed by i fermentivivi 2005/3/29 - 12:46

A Wartime President Song

[2004]

Parole di / Lyrics by JJ Jenkins
Musica di / Music by George Petersen
My old man, he had oil...
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 04:28
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Bush It!

Bush It!
[2002]

Parole e musica di Darryl Cherney

da:

http://bushandcheneysuck.com/Bushit.htm
A)(G)(A) First they went and stole the election
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 04:25
Song Itineraries: George Walker Bush II

Legalmente e per voi

Legalmente e per voi
2002

Da: Basta Guerra
Signori gigli bianchi sorridenti
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 03:56
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Leggero

Leggero
(2001) Oscar/Centrade
Dal CD Attraverso Luci Spente

Da: Basta Guerra
Hei! Hai male considerazione
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 03:54

Canzone

Canzone
(2002) Il passo di Charlie Chaplin
Dal CD Demoni e Meraviglie

Dalla pagina ufficiale di Mi no vao a combatar.
E quando sarò morta, mio diletto
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 03:52
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Admira e Boško

Admira e Boško
Admira Ismić e Boško Brčkić
Ansanti sotto il sole di maggio,
correndo verso un mondo migliore
programmato guardando di notte le stelle
e raccontando alla luna i progetti d'un futuro
ancora tutto da costruire.
Due sacchi con i sogni accuratamente ripiegati,
unica ricchezza ad un nulla lasciato
con la certezza del ritorno.
I corpi protesi, quasi un gioco infantile
fatto tante volte nelle giornate di sole
vicino alle aie coi cani festosi che abbaiavano dietro.
Una speranza a portata di mano oltre il fiume Miljacka
che scorre tranquillo,
incurante degli spari dei cecchini.
Poi, il silenzio nell'abbraccio freddo
d'una morte arrivata dal nulla
a spazzare via la speranza di giorni migliori.
Svolazzano ancora per l'aria
i sogni d'un mondo sereno
fuori dall'assurditàdi una guerra razziale senza ragione.
Sogni di bimbi gioiosi
sgambettanti per stanze ormai senza sorrisi;
giornate... (Continues)
Admira raccoglieva
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 03:49
Song Itineraries: Balkan Wars of the 90's, Bridges
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Obbligato dallo Stato

Obbligato dallo Stato
(2002) Peterpunk
Dal CD Ruggine?

Da: basta guerra
Ne ho sentite di storielle
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 03:39
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Na coeòmba bianca

Na coeòmba bianca
(2003) L. Miglioranza
Brano inedito

Il testo è ripreso da Basta Guerra!

Na colomba bianca- Una colomba bianca
Niente nella giornata di un bambino dovrebbe essere più rassicurante di una ninna nanna, quando lui sa che sta per scendere il buio. Ma nel buio in cui vive questo bimbo orribilmente mutilato da un ordigno di guerra toccato per caso, le parole della ninna nanna stanno a preludio e conclusione di un ossessionante ricordo, che si ripete di continuo: non bastano infatti a cancellare nella sua mente il momento di passaggio tra lo spensierato gioco con la sorellina ed una crudele quanto inspiegabile “punizione” per chissà quale grave colpa commessa. Dietro le parole in dialetto trevigiano di questo bambino, c’è una scelta espressiva che vuole rendere tanto l’idea di una innocente purezza travolta dall’assurda cattiveria degli uomini, quanto il messaggio che ovunque questo dramma si ripeta, per ogni guerra del mondo, è come se ogni volta accadesse ad uno dei nostri bambini, sul prato rassicurante di casa nostra.
Nina nina, te canto a nina nana
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 03:37
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La memoria

La memoria
(1999) N. Tonellato
Dal CD Radici senza Terra

Da:

http://digilander.libero.it/bastaguerra/cd/canzoni/senzasicura.htm
e parlo come fossi ancora un uomo
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 03:35

Il treno

Il treno
2002 - Dave Lindsay/Tradizionale/G.Nuti
Dal CD Terra Tradita
Per gentile concessione di "UPR folk rock"

Da: http://digilander.libero.it/bastaguerra/cd/canzoni/manodopera.htm
Uomini giganti gonfi come mongolfiere
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 03:33
Song Itineraries: Trains

Ninna nanna

Ninna nanna
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò


L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.

Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali sono due, più parte di un terzo) può servire per alleggerire la tensione e la drammaticità insite nel lavoro.

1.Introduzione
2.Gott Mit Uns!
3.24 Dicembre
4.Bojako - Bono
... (Continues)
Dormi tesoro
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 00:28

Penso troppo

Penso troppo
[2002]
Prendi il tempo che tu vuoi
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 00:22
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God bless Amerika

God bless Amerika
2003 - R.Bizzaro
Per gentile concessione "Spike & D.O.C."
Produzione artistica Simone Chivilò
Brano inedito

(da: http://digilander.libero.it/bastaguerra/cd/canzoni/radiofiera.htm )
Dio benedica l'Amerika e il suo presidente.
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 00:19
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Bury My Heart At Wounded Knee

Bury My Heart At Wounded Knee
dall'album Coincidence and Likely Stories del 1990, la canzone riprende il titolo del famoso libro di Dee Brown
Indian legislation on the desk of a do-right Congressman
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/28 - 23:30
Song Itineraries: Native American Genocide
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Bleed For Me

Bleed For Me
You've been hanging 'round
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/28 - 23:26
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Brother, Can You Spare A Dime?

Brother, Can You Spare A Dime?
Riprendo il testo da:

http://www.ocap.ca/songs/sparedim.html

"Brother, Can You Spare a Dime?", also called "Buddy, Can You Spare a Dime?", was one of the best-known American songs of the Great Depression.

Written in 1931 by lyricist Yip Harburg and composer Jay Gorney, "Brother, Can You Spare a Dime?" was part of the 1932 musical New Americana. It became best known, however, through recordings by Bing Crosby and Rudy Vallee. Both versions were released right before Franklin Delano Roosevelt's election to the presidency and both became number one hits on the charts. The Warner Bros. Crosby recording became the best-selling record of its period, and came to be viewed as an anthem of the shattered dreams of the era. No song better captures the dark spirit of this period in time.

The song was also recorded more recently by the singer George Michael for his album Songs from the Last Century.
(Wikipedia)
They used to tell me
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/28 - 23:24
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Bodyguard

Bodyguard
Scritta da David Hinds.

Riprendo il testo da:

http://www.ocap.ca/songs/bodyguard.html
Every time you meet the public
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/28 - 23:21
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And We Thought That Nation-States Were a Bad Idea

And We Thought That Nation-States Were a Bad Idea
Album: Less Talk, More Rock - 1996
"Publically subsidized, privately profitable!"
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/28 - 22:53
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Chicago (We Can Change The World)

Chicago (We Can Change The World)
[1971]
Da/From "Songs for Beginners" (1971)
Live version on "Four Way Street" (1971) by Crosby, Stills, Nash & Young

L'evento a cui si riferisce la canzone di Graham Nash è la convention democratica di fine agosto 1968, nella quale il partito democratico americano doveva decidere il candidato da opporre al repubblicano Richard Nixon, dopo la rinuncia a ricandidarsi da parte del presidente in carica Lyndon Johnson, travolto dalla opposizione alla guerra del Vietnam.

La partecipazione dei giovani, organizzata da David Dillinger (presidente del comitato contro la guerra), Abbie Hoffman e Jerry Rubin (capi del partito YIPPIES - Youth International Party), Tim Hayden e Rennie Davis, leader del movimento SDS (Students for a Democratic Society), Bobby Seale, leader del movimento anti-razzista radicale Black Panthers (pantere nere), aveva lo scopo di imporre una piattaforma pacifista al candidato... (Continues)
So your brother's bound and gagged
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/28 - 22:47
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Society's Child (Baby I've Been Thinking)

Society's Child (Baby I've Been Thinking)
(1967)

This is the song that put Janis Ian on the map. She composed it at age fifeteen, about observation she had made within her neighborhood. The original title was "Baby I've been Thinking". After the song had been turned down by twenty-two record companies, Verve/Folkaways rekeased it. Most radio stations found it too hot to handle, with its message about interracial romance. It took Leonard Bernstein's featuring Janis and the song on his show Inside Pop: A Rock Revolution for the song to take off and make its way up the Billboard charts. She remembers being a teenager and receiving numerous threats, "a lot of bomb threats, a lot of envelopes with razor blades. It was scary. I didn't understand people wanting to hurt me". It was years before she felt comfortable performing in the South.

(Jeff Place, liner notes from Classic Protest Songs from Smithsonian Folkways)

Come to my door, baby,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/28 - 22:43
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Abraham, Martin And John

Abraham, Martin And John
(Dick Holler)

Abraham Lincoln is among the nation's most prized and beloved personages. A man of nobility and leadership, he grew up among the impoverished and uneducated.Through perseverance he attained great knowledge of life and love for the American people.

"Liberalism is not so much a party creed or set of fixed platform promises as it is an attitude of mind and heart, a faith in man's ability through the experiences of his reason and judgment to increase for himself and his fellow men
the amount of justice and freedom and brotherhood which all human life deserves."... (John Kennedy)

Martin Luther King Jr. was able to express the inner anxieties of the oppressed black nation of the 1950's-1960's
and stands as one of the founders of present day society.
He was driven by his belief of justice and equality for those who were given none.
Has anybody here seen my old friend Abraham?
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/28 - 22:35
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Vigilante Man

Vigilante Man
Have you seen that vigilante man?
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/28 - 22:25
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When The Ship Comes In

When The Ship Comes In
Dall'album "The Times They Are A-Changin'" (1964)

La canzone sembra essere stata ispirata a Dylan da una canzone dall' "Opera da tre soldi" di Bertolt Brecht, "Lied der Seeräuber-Jenny", in italiano "Jenny dei Pirati". Afferma Suze Rotolo, uno dei primi amori di Bob Dylan (nonché la ragazza che con lui appare sulla copertina di "The Freewhelin' Bob Dylan"): "Il mio interesse per Brecht costituì certamente un'influenza per Bob. Stavo lavorando per il Circle in the Square Theatre, ed egli veniva a sentire tutte le nostre rappresentazioni. Rimase molto colpito dalla canzone per la quale è divenuta famosa Lotte Lenya, Jenny dei Pirati".

(Da Maggie's Farm, il sito italiano di Bob Dylan)

When the ship comes in (Quando la nave attraccherà) è una canzone molto poco conosciuta dal pubblico italiano, nonostante sia una delle più significative e belle creazioni dell'autore nel suo primo periodo,... (Continues)
Oh the time will come up
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/28 - 22:23

Vrede voor de Balkan

Vrede voor de Balkan
On music from "Тебе поём", a Russian Orthodox song, one of the Strijdkoor Kontrarie choir members expressed his feelings about the war in Bosnia.

Sulla musica di "Тебе поём", un canto russo ortodosso, un membro dello Strijdkoor Kontrarie ha espresso i suoi sentimenti sulla guerra in Bosnia.
Hoe kon dat zijn? Hoe kon dat mog’lijk zijn?
(Continues)
Contributed by Paul Fontaine 2005/3/28 - 12:11
Song Itineraries: Balkan Wars of the 90's
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We Have All The Time In The World

We Have All The Time In The World
[1966]

Testo di Hal David
Musica è di John Barry

Lyrics by Hal David
Music by John Barry

Un'altra celeberrima canzone di pace di Louis Armstrong, che davvero non ha bisogno di ulteriori presentazioni. Probabilmente una delle dieci o venti canzoni più famose al mondo...
We have all, the time in the world
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/27 - 21:29
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Zdravljica

Zdravljica
Inno nazionale Sloveno

Musica di Stanko Premrl

La giovane Repubblica di Slovenia - indipendente dal 1991 - ha un bell'inno, che parla di pace e di vino, ripreso da questa poesia di France Prešeren, che si intitola "Zdravljica" cioè "Un brindisi".

In realtà solo la settima strofa (quella in neretto) è l'inno nazionale vero e proprio, ma riportiamo qui l'intera poesia.

«Il Brindisi a tutte le genti di buona volontà è stato scritto nel 1844. Il poeta esprime in esso la propria libera coscienza nazionale e le proprie scelte politiche contribuendo all'affermazione dell'idea della Slovenia Unita, trasformata in programma politico nazionale dalla rivoluzione del marzo 1848.
Il Brindisi diventato parte integrante della lotta per il risveglio nazionale e sociale sloveno e dello sviluppo della coscienza nazionale e del nuovo internazionalismo.
La parte della poesia che diventata inno della... (Continues)
Spet trte so rodile,
(Continues)
Contributed by Lorenzo Masetti 2005/3/27 - 19:46
Song Itineraries: Anthems and Anti-Anthems
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Szeretni valakit valamiért

Szeretni valakit valamiért
[1999]
Album: Az évtized dalai
Disc 1: Szerelmes dalok
("Le canzoni del decennio
Disco 1: Canzoni d'amore")


Una canzone "peace and love" nel più classico stile e con l'ancora più classico "C'è la pace! Scorda ogni guerra!" (Béke van, felejts el minden háborút!). Purtroppo nessuno sembra essersene accorto, e le guerre è difficile scordarle...ad ogni modo una canzone che, nel suo paese, è stata un grandissimo successo. [RV]
Hosszú az út, míg a kezem a kezedhez ér.
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/27 - 15:30
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Ballada a fegyverkovács fiáról

Ballada a fegyverkovács fiáról
[1972]
Testo di Anna Adamis
Musica di Gábor Presser

Szavak: Adamis Anna
Zene: Presser Gábor


Un'amarissima canzone su un figlio predestinato dal padre a diventare, come lui, un fabbricante d'armi. Il figlio cresce e si ribella, in lui cresce la coscienza di quale terribile potere abbiano le armi, e di quanti lutti e dolore esse siano lo strumento. Lascia tutto, e se ne va per il mondo a predicare sottovoce pace, deriso da tutti.
Alla fine, si arrende. Torna come "figliol prodigo", disilluso e il padre gli fa "aprire gli occhi".
Quanti fabbricanti d'armi, quanti facitori di morte avranno "aperto gli occhi" nel medesimo modo? Quanti di loro, in gioventù, sognavano un mondo senz'armi? [RV]
Tél fut az éjen át, nyílik a jégvirág,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/27 - 15:18

Hova száll a szürke varjú

Anonymous
Hova száll a szürke varjú

Questa bella canzone contro la guerra sembra...non avere pace. Rimasta a lungo senza alcuna traduzione e di attribuzione anonima, è stata poi per errore attribuita a Péter Gerendás e infine, grazie alle ulteriori precisazioni dell'amica Laura (oramai da tempo la nostra referente per la sezione ungherese, ed alla quale dobbiamo anche un'ottima traduzione italiana) siamo in grado di situarla un po' meglio. Si tratta infatti di una canzone ("mozgalmi") del movimento operaio ungherese. Sui suoi punti di contatto con Dove vola l'avvoltoio sono in corso ricerche sia da parte nostra che di Laura.[RV]
Hova száll a szürke varjú,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/27 - 15:13
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Régi dal

Régi dal
[1992]
Testo e musica di Zsuzsa Koncz
Szavak és zene: Koncz Zsuzsa

Una bella e commovente canzone della cantautrice ungherese. Un vecchio album di foto, un bambino e una bambina sorridenti alla vita; ma ancora non sanno che cosa li aspetta. Due guerre, e una vita durissima: sono i nonni dell'autrice. La quale si domanda che cosa ne sarà di sé, e se qualcuno, un giorno, magari, guarderà un vecchio album pensando le stesse cose...[RV]
Egy régi kép: egy kisgyerek,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/27 - 15:06
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What A Wonderful World

What A Wonderful World
[1968]
Testo di / Words by George David Weiss
Musica di / Music by Bob Thiele

Una famosissima canzone, forse la più famosa di Louis Armstrong, registrata nel 1968 e poi di nuovo nel 1970, un solo anno prima della sua morte.
Forse non esplicitamente una canzone "contro la guerra", ma sicuramente una grande canzone di pace.
Fu scritta appositamente come antidoto per il clima esplosivo di tensioni e lotte razziali negli Stati Uniti, tuttavia inizialmente, divenne una hit principalmente nel Regno Unito.

Ne ricordiamo l'uso che il regista Michael Moore ne ha fatto come "colonna sonora" (in tragica contrapposizione) a tutte le guerre USA in "Bowling for Columbine". La versione punk della stessa canzone interpretata dal grande Joey Ramone chiude il film.

(RV)

Vedi anche Ma che bel mondo è dei Punkreas, una riscrittura ironica in italiano.
Some of you young folks been saying to me, hey pops,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/27 - 14:47
Song Itineraries: Anti-war Movies Soundtracks
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I'd Like To Teach The World To Sing

I'd Like To Teach The World To Sing
I'd like to teach the world to sing
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/27 - 14:38
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The War Game

[1995]
Basata su una storia vera.
There was no note but if there was, it might have said:
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/27 - 14:26
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Oh, Mother Earth

Oh, Mother Earth
[2003]
Lyrics and Music by Honey Novick
Testo e musica di Honey Novick
Chorus
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/27 - 14:23
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Il vestito del violinista

Il vestito del violinista
dal'album "Pezzi" (2005)

I bambini sono quelli di Beslan.

Melodia quasi popolare, arrangiamento da rock acerbo. Il tono con cui De Gregori canta - e le sue voci sembrano venire da lontano - è neutro proprio com'è la sofferenza delle vittime di violenza. Compare in questo racconto tutta l'angoscia dell'era contemporanea; l'immagine di un vestito che vola senza il suo padrone mi ricorda il vestito rosso della bambina di "Shinderl's list", visto prima indosso a lei e poi da solo sopra un carro: sola cosa colorata in mezzo alla pellicola in bianco e nero. Ritorna "la ridondanza delle campane" come "il suono dell campane" dell'omonima canzone, visto come ricordo di tempi migliori e atteso come speranza di tempi migliori (in cui ci saranno "falegnami e filosofi / a fabbricare il futuro").
Perchè dovranno pur finire questi tempi bui.
(Antonio Piccolo)
Era il vestito del violinista che vedevamo sventolare
(Continues)
Contributed by Antonio Piccolo 2005/3/26 - 19:04
Song Itineraries: Chechenian Wars
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Il panorama di Betlemme

Il panorama di Betlemme
dal'album "Pezzi" (2005)

La questione palestinese. Cos'è la mosca? Una pallottola? Il pensiero della morte?
Un uomo ferito alla schiena
(Continues)
Contributed by Antonio Piccolo 2005/3/26 - 19:03
Song Itineraries: The Palestinian Holocaust
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Gambadilegno a Parigi

Gambadilegno a Parigi
da "Pezzi" (2005)

De Gregori all'uscita l'ha presentata dicendo che oggi, l'informazione falsata, ci parla tanto dei morti (quasi sempre soldati e non civili) ma molto poco dei feriti. Gambadilegno è un ferito reduce da una guerra - probabilmente dal Vietnam, ma non lo sa nemmeno lui - che va a Parigi per farsi mettere una protesi. E sogna però di stare ad Atene, quella che immagina come culla della civiltà.

Gambadilegno è, secondo le indicazioni che lo stesso De Gregori ha fornito, un soldato ferito, reduce della guerra di Corea oppure della guerra del Vietnam. Questo soldato non è reduce – come si potrebbe pensare – della seconda guerra mondiale, «per noi troppo remota», dice De Gregori, «né più attuale, perché la sua ferita è rimarginata da tempo» (mentre le guerre di Corea e del Vietnam ci richiamano alla mente guerre più vicine). Quindi ovviamente Gambadilegno... (Continues)
E allora sognò Atene
(Continues)
Contributed by Antonio Piccolo 2005/3/26 - 18:58
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Numeri da scaricare

Numeri da scaricare
da "Pezzi" (2005)
Guarda quel treno
(Continues)
Contributed by Antonio Piccolo 2005/3/26 - 18:53
Video!

New Year's Day

New Year's Day
Dia de Año Nuevo
(Continues)
2005/3/26 - 16:05
Video!

Seconds

Seconds
SEGUNDOS
(Continues)
2005/3/26 - 16:03
Video!

Sunday Bloody Sunday

Sunday Bloody Sunday
DOMINGO SANGRIENTO DOMINGO
(Continues)
2005/3/26 - 16:01
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Where Have all the Flowers Gone

Where Have all the Flowers Gone
CECO/CZECH/TCHÈQUE
Jiřina Fikejzová / Judita Čeřovská, Marie Rottrová, Marta Kubišová

Versione ceca di Jiřina Fikejzová, da questa pagina. Interpretata da Judita Čeřovská, Marie Rottrová, Marta Kubišová.
Czech version by Jiřina Fikejzová, available at this page. Performed by Judita Čeřovská, Marie Rottrová, Marta Kubišová.
Version tchèque de Jiřina Fikejzová, d'après cette page. Interprétation par Judita Čeřovská, Marie Rottrová, Marta Kubišová.

Una versione tutta...al femminile, quella classica in lingua ceca. E' opera (1967) di Jiřina Fikejzová
, nata nel 1927, che negli anni '50 era stata un'ottima velocista arrivando a far parte della rappresentativa nazionale cecoslovacca di atletica leggera. E' stata in seguito scenarista e regista teatrale e musicale di grande fama, e autrice di testi. La prima interprete della canzone è stata la cantante ceco-tedesca Judita Čeřovská, seguita poi... (Continues)
ŘEKNI, KDE TY KYTKY JSOU?
(Continues)
Contributed by artmar 2005/3/25 - 23:54




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