Cara Laura
Sono morto altre volte, Laura,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/4/29 - 14:51
Song Itineraries:
Resistance against Nazi-Fascism in Italy and Europe
Yankee tornatevene a casa
Yankee tornatevene a casa: parole e musica di Janna Carioli (co-fondatrice, con Gianfranco Ginestri - io - del Canzoniere delle Lame, di Bologna, il primo maggio 1967).
N.B. - Nell'anno 2000 tutto l'archivio storico del Canzoniere delle Lame è stato donato alla Scuola Popolare Musicale Ivan Illich, sita in Via Erbosa 22, a Bologna.
Ciao da Gianfranco Ginestri, Bologna, primo maggio 2005.
N.B. - Nell'anno 2000 tutto l'archivio storico del Canzoniere delle Lame è stato donato alla Scuola Popolare Musicale Ivan Illich, sita in Via Erbosa 22, a Bologna.
Ciao da Gianfranco Ginestri, Bologna, primo maggio 2005.
Gianfranco Ginestri 2005/4/29 - 00:14
Rom Tiriac Rom (Tor de' Cenci)
Sono rimasto veramente esterrefatto nel vedere le traduzioni in croato e serbo della mia canzone, e vi prego di trasmettere in qualche modo i miei complimenti e ringraziamenti alla traduttrice. Così come, naturalmente, faccio tutti i miei complimenti agli ideatori e ai gestori di questo sito che rispecchia in modo fedele davvero ogni aspetto dell'antimilitarismo e dell'opposizione alla guerra capitalista. Trovare uno spazio in cui non si ha nessun timore di inserire un "perché mai parlarvi di pace", proprio adesso, è una cosa rara che mi ha colpito e che, allo stesso tempo, mi riempie di speranza. E tutti sappiamo quanto ci sia bisogno attualmente, di speranza. Vedo che sono rappresentato "in forze", a volte con delle cose inaspettate (come "Ringhera", che francamente non mi attendevo di vedere inserita; ma, a ripensarci, non trovo la cosa sbagliata), e vi esprimo quindi tutta la mia gratitudine ed un saluto che voglio sperare non sgradito se in forma di pugno chiuso.
Ivan Della Mea 2005/4/28 - 14:07
La guerra di Piero
Engraziel per il spazi che m'avais vulì dar per mias traducziuns en romantsch grischun, na carteva betg che mes lavur pudess obtegnair tanta onur en in sit ch'è tschert il principal en il mund per las chanzuns cunter la guerra ed antimilitaristas. Vegn a continuar mias traducziuns en romantsch ed en svizzer tudestg, e grazia per il mument da Coira e da mes munts che n'han plu vis la guerra durant tschientaners.
Emil Schavut, Cuira (Chantun Grischun) 2005/4/28 - 11:33
Draft Resister
[1969]
Lyrics and music by Steppenwolf
Testo e musica degli Steppenwolf
Album: Monster
"Draft Resister is a Vietnam era antiwar protest song by Steppenwolf. It appeared on the album Monster which was released in 1969. It tells the story of a man who volunteered to be a soldier and then deserted when he saw what it was all about. The song goes on to praise those who oppose conscription." - en.wikipedia
Lyrics and music by Steppenwolf
Testo e musica degli Steppenwolf
Album: Monster
"Draft Resister is a Vietnam era antiwar protest song by Steppenwolf. It appeared on the album Monster which was released in 1969. It tells the story of a man who volunteered to be a soldier and then deserted when he saw what it was all about. The song goes on to praise those who oppose conscription." - en.wikipedia
He was talkin' 'bout the army while he passed his pipe around
(Continues)
(Continues)
2005/4/27 - 23:00
Song Itineraries:
Deserters, War in Viet Nam as seen from the U.S.
Ruby Don't Take Your Love To Town
(1967)
"Ruby, Don't Take Your Love to Town" is a song written by Mel Tillis about a paralyzed veteran of a "crazy Asian war" (given the time of its release, widely assumed—but never explicitly stated—to be the Vietnam War) who either lies helplessly in bed or sits helplessly in his wheelchair as his wife "paints [herself] up" to go out for the evening without him; he believes she is going in search of a lover, and as he hears the door slam behind her, he pleads for her to reconsider. The song was made famous by [Kenny Rogers and The First Edition in 1969. "Ruby" was originally recorded in 1967 by Johnny Darrell, who scored a number nine country hit with it that year.
I always thought this was a very powerful song. There aren't too many songs about disabled war veterans and this one made it's point as far as I am concerned. It was a big hit, but I'll bet most people missed the point. You... (Continues)
"Ruby, Don't Take Your Love to Town" is a song written by Mel Tillis about a paralyzed veteran of a "crazy Asian war" (given the time of its release, widely assumed—but never explicitly stated—to be the Vietnam War) who either lies helplessly in bed or sits helplessly in his wheelchair as his wife "paints [herself] up" to go out for the evening without him; he believes she is going in search of a lover, and as he hears the door slam behind her, he pleads for her to reconsider. The song was made famous by [Kenny Rogers and The First Edition in 1969. "Ruby" was originally recorded in 1967 by Johnny Darrell, who scored a number nine country hit with it that year.
I always thought this was a very powerful song. There aren't too many songs about disabled war veterans and this one made it's point as far as I am concerned. It was a big hit, but I'll bet most people missed the point. You... (Continues)
You've painted up your lips and rolled and curled your tinted hair,
(Continues)
(Continues)
2005/4/27 - 22:56
Song Itineraries:
War in Viet Nam as seen from the U.S.
Bim Bum Bush!
mah... ha aperto il concerto dei mcr a roma sto qui e è piaciuto molto...a me è sembrato molto banale...ma malgrado sembrassealex britti politicizzato a me è piaciuto...
^^
.getter.
^^
.getter.
2005/4/24 - 16:31
Hanno ucciso un ragazzo nella piazza dove sono nato
Ci son cresciuto, in piazza Alimonda.
Quel cazzo di venerdì ci sono tornato, da Sampierdarena alla Foce, mettendoci ore
Ho trovato gli amici con gli occhi rossi, del sangue in mezzo alla strada che già si stava coprendo di fiori rossi.
Siamo stati lì fino all'alba, con Niklas,
non riuscivamo ad andarcene via.
Quel cazzo di venerdì ci sono tornato, da Sampierdarena alla Foce, mettendoci ore
Ho trovato gli amici con gli occhi rossi, del sangue in mezzo alla strada che già si stava coprendo di fiori rossi.
Siamo stati lì fino all'alba, con Niklas,
non riuscivamo ad andarcene via.
Han preparato tutto per mesi
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2005/4/22 - 11:10
Song Itineraries:
Genoa - G8, police repression, Carlo Giuliani
Severino
Severino è il primo morto partigiano in provincia di Genova.
La brigata garibaldina volante Severino ne prende il nome, e svolge un lavoro pesantissimo sui monti della ValBisagno, fino ad entrare a Genova in Piazza Palermo, il 25 Aprile.
La canzone è tratta dalla prima pagina di "Scarpe Rotte", del partigiano e poi giornalista de L'Unità Attilio Camoriano (Biondo)
La canzone, per sola chitarra, è stata scritta nel 2005, 60esimo della liberazione dell'Italia dai nazisti e dai fascisti
La brigata garibaldina volante Severino ne prende il nome, e svolge un lavoro pesantissimo sui monti della ValBisagno, fino ad entrare a Genova in Piazza Palermo, il 25 Aprile.
La canzone è tratta dalla prima pagina di "Scarpe Rotte", del partigiano e poi giornalista de L'Unità Attilio Camoriano (Biondo)
La canzone, per sola chitarra, è stata scritta nel 2005, 60esimo della liberazione dell'Italia dai nazisti e dai fascisti
All'ora di vespro, il piazzale è deserto
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2005/4/22 - 11:02
Song Itineraries:
Resistance against Nazi-Fascism in Italy and Europe
Rich Man's War
(2004)
dall'album Revolution Starts Now
dall'album Revolution Starts Now
[...]“Rich Man's War” è splendida ballata dolce e struggente con un testo tutto da ascoltare. Parla di un ragazzo che per sopravvivere va a fare il soldato e viene inviato in Irak a combattere appunto la “ guerra dell’uomo ricco”. Canzone favolosa, cantata con una voce roca e dolce e con un accompagnamento strumentale grandioso basato su un efficacissimo tappeto sonoro teso dall’ organo e da brevi ed efficaci interventi di chitarra. A tratti sembra di ascoltare Springsteen nel modo di scandire le strofe." - Da Rocklab.
Jimmy joined the army ‘cause he had no place to go
(Continues)
(Continues)
2005/4/21 - 21:17
Missiles
Con il nome di The Sound esce l’album d'esordio "Jeopardy" (1980). Registrato a basso costo, con suoni scarni ed essenziali, sara’ destinato a rimanere uno dei lavori piu’ interessanti (e sottovalutati) della new wave britannica.Da questo album e' tratta la canzone antimilitarista "Missiles" un misto di rabbia e passione,cui Borland da’ voce con piglio disperato.
Deep in the country
(Continues)
(Continues)
Contributed by Mauro 2005/4/21 - 15:36
Waterloo '70
1969
Memorie
Testo e musica di Valerio Negrini e Roby Facchinetti
Questa è una canzone che parla di una guerra generica, anche se si intitola "Waterloo 70" potrebbe riferirsi a qualsiasi guerra e proprio questo forse le fa mantenere la sua forza primordiale, là dove racconta la battaglia vista da vicino da un soldato qualsiasi che si capisce buttato dentro al conflitto, e potrebbe trattarsi di un antico soldato greco, di uno romano o cartaginese, assiro, vichingo, normanno, spagnolo, francese, napoleonico, austriaco, inglese, prussiano, sudista, nordista e anche ad uno qualsiasi dei nostri contadini mandati a morire a migliaia nel macello della Prima Guerra Mondiale.
Ognuno di questi soldati potrebbe narrare la stessa storia con le stesse semplici parole.
Voglio dire che non c’è bisogno di eccelsi poeti per raccontare la guerra.
Memorie
Testo e musica di Valerio Negrini e Roby Facchinetti
Questa è una canzone che parla di una guerra generica, anche se si intitola "Waterloo 70" potrebbe riferirsi a qualsiasi guerra e proprio questo forse le fa mantenere la sua forza primordiale, là dove racconta la battaglia vista da vicino da un soldato qualsiasi che si capisce buttato dentro al conflitto, e potrebbe trattarsi di un antico soldato greco, di uno romano o cartaginese, assiro, vichingo, normanno, spagnolo, francese, napoleonico, austriaco, inglese, prussiano, sudista, nordista e anche ad uno qualsiasi dei nostri contadini mandati a morire a migliaia nel macello della Prima Guerra Mondiale.
Ognuno di questi soldati potrebbe narrare la stessa storia con le stesse semplici parole.
Voglio dire che non c’è bisogno di eccelsi poeti per raccontare la guerra.
Nasce il giorno intorno a noi
(Continues)
(Continues)
Contributed by i.fermentivivi 2005/4/20 - 10:26
Padre O'Brien
da "Senza Orario senza bandiera" (1968)
(De André - Leva - Di Palo - De Scalzi)
Un vecchio LP del 1968 riscoperto per l’occasione dove, tra i testi quasi tutti (ma non questo) tratti da alcune liriche del poeta genovese Riccardo Mannerini, affiorano personaggi e situazioni le più disparate possibili.
Padre O’Brien è una di quelle figure che di solito rimangono un po’ in ombra, superate come sono dalle figure grandi dei Grandi Capi, i Grandi Condottieri, i Principi, i Re e i Presidenti vari.
Poi ci sono anche loro, i padri O’Brien di ogni possibile religione e credo, che se ne vanno in giro quotidianamente sulle strade di ogni latitudine del mondo a cercare qualcosa da portare ai poveri, agli sfruttati, ai sofferenti che sono sempre tanti, tanti, troppi.
Uomini e donne che forse conoscono bene l’opulenza. lo sfarzo, la ricchezza e lo spreco infame che le nazioni “civilizzate” producono... (Continues)
(De André - Leva - Di Palo - De Scalzi)
Un vecchio LP del 1968 riscoperto per l’occasione dove, tra i testi quasi tutti (ma non questo) tratti da alcune liriche del poeta genovese Riccardo Mannerini, affiorano personaggi e situazioni le più disparate possibili.
Padre O’Brien è una di quelle figure che di solito rimangono un po’ in ombra, superate come sono dalle figure grandi dei Grandi Capi, i Grandi Condottieri, i Principi, i Re e i Presidenti vari.
Poi ci sono anche loro, i padri O’Brien di ogni possibile religione e credo, che se ne vanno in giro quotidianamente sulle strade di ogni latitudine del mondo a cercare qualcosa da portare ai poveri, agli sfruttati, ai sofferenti che sono sempre tanti, tanti, troppi.
Uomini e donne che forse conoscono bene l’opulenza. lo sfarzo, la ricchezza e lo spreco infame che le nazioni “civilizzate” producono... (Continues)
Ho chiesto, e non mi han dato,
(Continues)
(Continues)
Contributed by i fermentivivi 2005/4/19 - 16:21
Le tredici vittime
Il 13 di agosto verso le 14
(Continues)
(Continues)
2005/4/18 - 23:16
Song Itineraries:
Fascist and Nazist mass slaughters in Italy and Europe
La Represión
(1975)
Testo di P.Rojas
Musica di J.Soto
Dall'album "El pueblo unido jamás será vencido"
Testo di P.Rojas
Musica di J.Soto
Dall'album "El pueblo unido jamás será vencido"
El aire se está llenando,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/4/18 - 17:04
Appello ai dormienti
2003
"L'unione dei mondi"
"L'unione dei mondi"
Noi sempre al confine
(Continues)
(Continues)
Contributed by laura 2005/4/18 - 15:17
Stranizza d'amuri
nn l'avevo mai sentita attentamente...ma... stranizza d'amuri.....è una favola!
angela 2005/4/18 - 10:49
From A Distance
[1990]
Written by Julie Gold [1985]
Recorded by Nancy Griffith [1987]
Album: "Some People's Lives"
This [song] was written by singer/songwriter Julie Gold, who was working odd jobs in New York to make ends meet when she received a very special 30th birthday gift from her parents back home in Philadelphia: the piano she had played as a child. The men who delivered her piano told her that it had gotten pretty cold in the truck on its way to her, and that she shouldn't play it for a day to give it time to adjust to its new surroundings in her apartment. Gold wanted to play it very badly, but, not wanting to cause damage, resisted the urge. Instead, she just "hugged it and polished it." The next day, she sat down at that piano and wrote this song in about 2 hours.
Gold: "I only set out to write a decent song about the difference between the way things seem and the way things are. It has... (Continues)
Written by Julie Gold [1985]
Recorded by Nancy Griffith [1987]
Album: "Some People's Lives"
This [song] was written by singer/songwriter Julie Gold, who was working odd jobs in New York to make ends meet when she received a very special 30th birthday gift from her parents back home in Philadelphia: the piano she had played as a child. The men who delivered her piano told her that it had gotten pretty cold in the truck on its way to her, and that she shouldn't play it for a day to give it time to adjust to its new surroundings in her apartment. Gold wanted to play it very badly, but, not wanting to cause damage, resisted the urge. Instead, she just "hugged it and polished it." The next day, she sat down at that piano and wrote this song in about 2 hours.
Gold: "I only set out to write a decent song about the difference between the way things seem and the way things are. It has... (Continues)
From distance the world look round and real
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/4/17 - 23:10
Woodstock
(1969)
Album: "Ladies Of The Canyon"
Joni Mitchell scrisse questa canzone sul più grande festival rock, ironicamente senza avervi partecipato.
La canzone divenne una hit nella versione di Crosby, Stills, Nash & Young (dall'album Dejà vu) e di Matthews' Southern Comfort.
La canzone contiene nell'ultima strofa la famosa immagine dei bombardieri che si trasformano in farfalle, un bellissimo simbolo dello spirito pacifista del concerto.
Album: "Ladies Of The Canyon"
Joni Mitchell scrisse questa canzone sul più grande festival rock, ironicamente senza avervi partecipato.
La canzone divenne una hit nella versione di Crosby, Stills, Nash & Young (dall'album Dejà vu) e di Matthews' Southern Comfort.
La canzone contiene nell'ultima strofa la famosa immagine dei bombardieri che si trasformano in farfalle, un bellissimo simbolo dello spirito pacifista del concerto.
I came upon a child of God
(Continues)
(Continues)
2005/4/17 - 22:39
Song Itineraries:
Woodstock 1969 and other pop rock festivals
Sotto la pioggia
(1982)
Album: "Sotto la pioggia"
Album: "Sotto la pioggia"
I carri armati a fari spenti nella notte sotto la pioggia
(Continues)
(Continues)
2005/4/17 - 22:31
The Band Played Waltzing Matilda
LEZIONE DI DIANA BIANCHI SULLA CANZONE
È interessante leggere la lezione che Diana Bianchi ha tenuto a proposito di questa canzone e di John Walker's Blues di Steve Earle.
Canzoni contro la guerra - Am I to tell these things? Or am I to hold my tongue?
(lezione tenuta alla Scuola Superiore di Lingue Moderne per interpreti e traduttori dell'Università di Bologna, sede di Forlì nel 2003)
È interessante leggere la lezione che Diana Bianchi ha tenuto a proposito di questa canzone e di John Walker's Blues di Steve Earle.
Canzoni contro la guerra - Am I to tell these things? Or am I to hold my tongue?
(lezione tenuta alla Scuola Superiore di Lingue Moderne per interpreti e traduttori dell'Università di Bologna, sede di Forlì nel 2003)
2005/4/17 - 22:20
Po partyzancie dziewczyna płacze
Anonymous
Canto della resistenza polacca (1942).
Po partyzancie dziewczyna płacze.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/4/17 - 19:47
Idzie żołnierz borem lasem
Anonymous
Canto della resistenza polacca [1941].
Idzie żołnierz
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/4/17 - 19:43
Rozszumiały się wierzby płaczące
[1942]
Testo di R. Ślęzak sull'aria di una melodia popolare
słowa: R. Ślęzak; melodia popularna
Canzone della Resistenza polacca; su un'aria popolare.
L'esercito tedesco attaccò la Polonia il 1° settembre 1939: fu il primo atto della seconda guerra mondiale. Alle divisioni corazzate del generale Guderian, i polacchi opposero le loro brigate di cavalleria; vennero sconfitti in meno di un mese; il 27 settembre cadde Varsavia.
Già nell'ottobre 1939 si formarono i primi gruppi partigiani: lo S.Z.P. (Sluzba Zwyciestwu Polski - Servizio per la Vittoria della Polonia) e la Z.W.Z. (Zwiazek Walki Zbrojnej - Unione della Lotta Armata).
Il 15 maggio 1942 venne fondata la Gwardia Ludowa (Guardia Popolare) che nell'aprile del 1943 si trasformava in Armia Ludowa (Esercito Popolare), alla quale facevano capo le forze politiche di sinistra.
Le forze di destra si unirono nella Armia Krajowa (Esercito... (Continues)
Testo di R. Ślęzak sull'aria di una melodia popolare
słowa: R. Ślęzak; melodia popularna
Canzone della Resistenza polacca; su un'aria popolare.
L'esercito tedesco attaccò la Polonia il 1° settembre 1939: fu il primo atto della seconda guerra mondiale. Alle divisioni corazzate del generale Guderian, i polacchi opposero le loro brigate di cavalleria; vennero sconfitti in meno di un mese; il 27 settembre cadde Varsavia.
Già nell'ottobre 1939 si formarono i primi gruppi partigiani: lo S.Z.P. (Sluzba Zwyciestwu Polski - Servizio per la Vittoria della Polonia) e la Z.W.Z. (Zwiazek Walki Zbrojnej - Unione della Lotta Armata).
Il 15 maggio 1942 venne fondata la Gwardia Ludowa (Guardia Popolare) che nell'aprile del 1943 si trasformava in Armia Ludowa (Esercito Popolare), alla quale facevano capo le forze politiche di sinistra.
Le forze di destra si unirono nella Armia Krajowa (Esercito... (Continues)
Rozszumiały się wierzby płaczące,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/4/17 - 19:40
Letzte Variation über das alte Thema
17 aprile 2005
ULTIMA VARIAZIONE SUL VECCHIO TEMA
(Continues)
(Continues)
2005/4/17 - 17:42
Σαράντα πέντε πετεινοί
Anonymous
Saránda pénde peteinói
Dal disco "Atene in Piazza 1940-1965"
I Dischi del Sole DS 51 SP [1968]
Interpretata da Paolo Castagnino "Saetta" & Gruppo Celso di Genova
Si tratta di un anonimo canto della resistenza greca durante la seconda guerra mondiale. Purtroppo non ci è stato ancora possibile reperire il testo originale (a parte il titolo), e quindi inseriamo per ora soltanto la traduzione italiana ripresa da "La musica dell'altra Italia". (RV - 17.4.2005)
Per il “miracolo”, a distanza di dodici anni, è bastato un comune, arcaico giradischi: quello del webmaster Lorenzo Masetti, che appunto ha girato il disco (che gli avevo passato a suo tempo con un epico ed efferato furto con destrezza a una Vetrina dell'Editoria Anarchica, del quale informerò l'Arrighetti rifondendolo...) facendone poi un video YouTube oltremodo artigianale:
Il volume della registrazione è, purtroppo e finora,... (Continues)
Dal disco "Atene in Piazza 1940-1965"
I Dischi del Sole DS 51 SP [1968]
Interpretata da Paolo Castagnino "Saetta" & Gruppo Celso di Genova
Si tratta di un anonimo canto della resistenza greca durante la seconda guerra mondiale. Purtroppo non ci è stato ancora possibile reperire il testo originale (a parte il titolo), e quindi inseriamo per ora soltanto la traduzione italiana ripresa da "La musica dell'altra Italia". (RV - 17.4.2005)
Per il “miracolo”, a distanza di dodici anni, è bastato un comune, arcaico giradischi: quello del webmaster Lorenzo Masetti, che appunto ha girato il disco (che gli avevo passato a suo tempo con un epico ed efferato furto con destrezza a una Vetrina dell'Editoria Anarchica, del quale informerò l'Arrighetti rifondendolo...) facendone poi un video YouTube oltremodo artigianale:
Il volume della registrazione è, purtroppo e finora,... (Continues)
Ὢχ ὤχ!
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/4/17 - 15:35
Chiudi gli occhi e spara
[2006]
Turro torna
La canzone parla delle ultime ore di vita del Che in Bolivia. Il titolo è preso dalla frase che il Che pronunciò davanti agli occhi del suo carnefice che impietrito dalla paura non riusciva a premere il grilletto dalla pistola. Il ritornello è preso da una frase che il Che scrisse nel suo diario ancora prima di partire guerrigliero a Cuba, cioè quando ancora studiava medicina nel '48. Il ritmo e gli arrangiamenti della canzone ricalcano i ritmi e le sonorità cubane
Turro torna
La canzone parla delle ultime ore di vita del Che in Bolivia. Il titolo è preso dalla frase che il Che pronunciò davanti agli occhi del suo carnefice che impietrito dalla paura non riusciva a premere il grilletto dalla pistola. Il ritornello è preso da una frase che il Che scrisse nel suo diario ancora prima di partire guerrigliero a Cuba, cioè quando ancora studiava medicina nel '48. Il ritmo e gli arrangiamenti della canzone ricalcano i ritmi e le sonorità cubane
Una corrente di pensieri e di parole
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2005/4/17 - 10:12
Song Itineraries:
Che Guevara
A Compiègne (Marche du Front Stalag 122)
(1943)
Il 27 marzo 1942 i primi ebrei francesi rastrellati furono inviati a Auschwitz. Alla fine del conflitto saranno oltre 80.000. Questo canto proviene probabilmente dall'interno stesso del campo di smistamento di Compiègne (gli altri erano a Drancy, alla periferia di Parigi, e a Pithiviers); nessun'altra parola è da aggiungere, che non sia detta nel canto stesso.
Credo di aver trovato finalmente la versione completa di questo canto.
La data di composizione è sicuramente il 1943, e non il 1942
Sulla pagina dove l’ho reperita, sul sito Mes musiques régénérées – Jewish Music curato da Claude Torres di Montpellier, viene indicato come autore Jean Maupoint (1907-1945), musicista, cantante e fantasista, re del music-hall a Clermont-Ferrand negli anni 30. Appena prima dell’occupazione nazista il nostro aveva l’abitudine di entrare in scena con un ritratto di Hitler e, rivolgendosi al pubblico,... (Continues)
Il 27 marzo 1942 i primi ebrei francesi rastrellati furono inviati a Auschwitz. Alla fine del conflitto saranno oltre 80.000. Questo canto proviene probabilmente dall'interno stesso del campo di smistamento di Compiègne (gli altri erano a Drancy, alla periferia di Parigi, e a Pithiviers); nessun'altra parola è da aggiungere, che non sia detta nel canto stesso.
Credo di aver trovato finalmente la versione completa di questo canto.
La data di composizione è sicuramente il 1943, e non il 1942
Sulla pagina dove l’ho reperita, sul sito Mes musiques régénérées – Jewish Music curato da Claude Torres di Montpellier, viene indicato come autore Jean Maupoint (1907-1945), musicista, cantante e fantasista, re del music-hall a Clermont-Ferrand negli anni 30. Appena prima dell’occupazione nazista il nostro aveva l’abitudine di entrare in scena con un ritratto di Hitler e, rivolgendosi al pubblico,... (Continues)
De tous les coins de France,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro + CCG/AWS Staff 2005/4/17 - 03:54
Je suis venue quand même (Grèce des colonels '67)
[2000]
Testo e musica: Annie Nobel
Paroles et musique: Annie Nobel
CD/Album: Chansons Engagées
Testo e musica: Annie Nobel
Paroles et musique: Annie Nobel
CD/Album: Chansons Engagées
Je suis venue quand même
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/4/17 - 03:43
Song Itineraries:
The "Colonels' Dictatorship" in Greece, 1967-1974
Les Histoires
Dall'album "Chroniques terriennes"
Assieme a Philippe Richeux
Assieme a Philippe Richeux
Je ne sais pas grand chose, petit
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/4/17 - 03:39
Valparaiso
Dall'album "Chroniques terriennes"
assieme a Philippe Richeux
assieme a Philippe Richeux
Nous irons un jour
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/4/17 - 03:35
Die Ballade von dem Briefträger William L. Moore aus Baltimore, der im Jahre 63 allein in die Südstaaten wanderte. Er protestierte gegen die Verfolgung der Neger. Er wurde erschossen nach einer Woche. Drei Kugeln trafen seine Stirn.
15 aprile 2005
BALLATA DEL POSTINO WILLIAM L. MOORE DI BALTIMORA, CHE NELL'ANNO '63 GIRAVA DA SOLO PER GLI STATI DEL SUD. PROTESTAVA CONTRO LA PERSECUZIONE RAZZIALE. FU AMMAZZATO DOPO UNA SETTIMANA CON DUE PALLOTTOLE IN FRONTE.
(Continues)
(Continues)
2005/4/17 - 01:37
Das Solidaritätslied
15 aprile 2005
La prima stesura di Das Solidaritätslied. Sonntagslied der freien Jugend (“Canto solidale. Canto domenicale della libera gioventù”) risale “alla prima metà del 1931 con testo di Bert Brecht e musica di Hanns Eisler”. Era stato progettato per l'uso nel film Kuhle Wampe, oder: Wem gehört die Welt (“Pancia fredda, o: A chi appartiene il mondo”) diretto da Slatan Dudow; si tratta della scena finale del film, che era stata scritta direttamente da Bertolt Brecht. Hanns Eisler musicò il “Canto Solidale” nell'estate del 1931; la prima esecuzione in pubblico risale però al 17 novembre 1931, durante la “rivista rossa” della Junge Volksbühne (“Teatro Popolare Giovanile”) Wir sind ja sooo zufrieden! (“Certo che siamo taaaanto contenti!”). L'8 maggio 1932 il Berliner Schuben-Chor lo eseguì nell'ambito della sua accademia di canto come “canto di lotta contemporaneo”; in Unione Sovietica,... (Continues)
La prima stesura di Das Solidaritätslied. Sonntagslied der freien Jugend (“Canto solidale. Canto domenicale della libera gioventù”) risale “alla prima metà del 1931 con testo di Bert Brecht e musica di Hanns Eisler”. Era stato progettato per l'uso nel film Kuhle Wampe, oder: Wem gehört die Welt (“Pancia fredda, o: A chi appartiene il mondo”) diretto da Slatan Dudow; si tratta della scena finale del film, che era stata scritta direttamente da Bertolt Brecht. Hanns Eisler musicò il “Canto Solidale” nell'estate del 1931; la prima esecuzione in pubblico risale però al 17 novembre 1931, durante la “rivista rossa” della Junge Volksbühne (“Teatro Popolare Giovanile”) Wir sind ja sooo zufrieden! (“Certo che siamo taaaanto contenti!”). L'8 maggio 1932 il Berliner Schuben-Chor lo eseguì nell'ambito della sua accademia di canto come “canto di lotta contemporaneo”; in Unione Sovietica,... (Continues)
CANTO SOLIDALE
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2005/4/17 - 01:16
Canto dei coscritti, o Partirò, partirò
Così la cantavano i Gufi.
Ricordiamo che questa versione è scaricabile in formato .OGG Vorbis da MP38.
Da: "I Gufi cantano due secoli di Resistenza" (1966)
Ricordiamo che questa versione è scaricabile in formato .OGG Vorbis da MP38.
Da: "I Gufi cantano due secoli di Resistenza" (1966)
PARTIRE PARTIRÒ PARTIR BISOGNA
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Contributed by Piersante Sestini 2005/4/16 - 19:36
Ballade des gens qui sont nés quelque part
어디 가나 꼭 있는 놈들에 대한 발라드 (11집-3,1972)
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2005/4/16 - 14:52
Mourir pour des idées
da My.netian.com.
La pagina coreana dalla quale proveniva questa traduzione non esiste più da anni; il link è quindi rotto. La traduzione, oltre che dal nostro sito, sembra essere quindi "tramandata" solo da Lyricstranslate. Dalla traduzione sembra apparire anche la data di composizione della canzone: l'11 luglio 1972. [RV]
이념을 위해 죽는 것 (11집-07,1972)
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2005/4/16 - 14:50
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Da "Apuamater" di Davide Giromini
Testo e musica di Fabio Ghelli
Voce narrante: Laura Seghettini
Voce e chitarra: Fabio Ghelli
Voce: Davide Giromini
Chitarra solista: Antonio Pincione
Violino: Michele Menconi
La prima volta che ho sentito una canzone scritta e cantata da Davide Giromini ero ad uno spettacolo teatrale, in un parco a Scandicci. "Sottosopra". Uno spettacolo creato da Virginia Martini a partire da "il figlio di Bakunin" di Sergio Atzeni. E proprio "Sottosopra [Inno darmico del cavatore]" si chiamava la canzone che faceva da tema e filo conduttore per tutto lo spettacolo. L'avevo già visto all'opera, Davide, più volte, con la sua fisarmonica, e la sua grinta a fare da contrappunto alle sue sembianze; ma era la prima volta, dopo molto anni, che sentivo una canzone "nuova" vibrare di sapore antico e, allo stesso tempo, sentivo una canzone "antica" che sapevo essere... (Continues)