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Zumbi

Zumbi
‎[1972]‎
Album “A tábua de Esmeralda”‎




Zumbi (1655-1695) fu l’ultimo leader del “quilombo” di Palmares nel Pernambuco, oggi nello stato ‎brasiliano dell’Alagoas.‎
I quilombos erano villaggi creati da schiavi neri fuggiaschi, ma quello di Palmares, fondato intorno ‎al 1580, era divenuto un vero e proprio Stato, una repubblica, visto che aveva raggiunto ‎un’estensione prossima a quella del Portogallo e vi vivevano decine di migliaia di persone in diversi ‎insediamenti. I portoghesi, che sistematicamente attaccavano i quilombos, sterminandone gli ‎abitanti, non erano mai riusciti a spuntarla con quello di Palmares.‎
Zumbi era nato a Palmares, era nato libero, ma fu catturato in tenera età e affidato ad un missionario ‎che gli insegnò il portoghese e il latino e lo battezzò col nome di Francisco. A 15 anni il giovane ‎schiavo scappò e tornò al suo quilombo natale dove, nel 1678, si mise... (Continues)
Angola Congo Benguela
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/27 - 15:04
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Que país é este?‎

Que país é este?‎
‎[1987]‎
Album “Que país é este 1978/1987”‎

Nas favelas, no Senado
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/27 - 14:30
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Geração Coca-Cola

Geração Coca-Cola
‎[1984]‎
Dall’album di debutto della rock band brasiliana, intitolato semplicemente “Legião Urbana”‎

Quando nascemos fomos programados
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/27 - 14:10
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Perfeição

Perfeição
‎[1993]‎
Album “O descobrimento do Brasil”‎
Vamos celebrar
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/27 - 13:55
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Baader-Meinhof Blues

Baader-Meinhof Blues
‎[1984]‎
Dall’album di debutto della rock band brasiliana, intitolato semplicemente “Legião Urbana”‎

A violência é tão fascinante
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/27 - 13:33
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A canção do senhor da guerra

A canção do senhor da guerra
‎[1992]‎
Unica nuova canzone nell’album compilativo intitolato “Música para acampamentos”‎
Existe alguém
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/27 - 13:11
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Fábrica

Fábrica
‎[1986]‎
Album “Dois”‎
Scritta da Renato Russo
Nosso dia vai chegar,
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/27 - 13:09
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Soldados

Soldados
‎[1984]‎
Dall’album di debutto della rock band brasiliana, intitolato semplicemente “Legião Urbana”‎

Nossas meninas estão longe daqui
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/27 - 11:28
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Não podemos calar o que nos dói para lá do oceano (à memória de Juan Torres)‎

Não podemos calar o que nos dói para lá do oceano (à memória de Juan Torres)‎
‎[1976]‎
Parole di Manuel Correia
Musica di Luís Cília
Dall’album “Memória”‎



Canzone dedicata a Juan José Torres, conosciuto come “JJ” (Jota Jota), l’ “Allende” boliviano.‎
Militare di professione ma di sentimenti democratici, divenne presidente della Bolivia nel 1970 ‎grazie al sostegno di operai, contadini, studenti e dei settori di sinistra dell’esercito, ma neppure un ‎anno dopo fu deposto da un golpe fascista diretto dal generale Hugo Banzer. Scappato prima in ‎Perù, poi in Cile e infine in Argentina, il 2 giugno 1976 “JJ” fu sequestrato ed assassinato a Buenos ‎Aires nell’ambito del tristemente noto “Plan Cóndor”, il piano di coordinamento fra i regimi fascisti ‎latinoamericani e la CIA americana volto ad eliminare gli esponenti dei movimenti di opposizione ‎in tutta l’America Latina.‎
Ficarás sempre connosco, companheiro.‎
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/24 - 15:43
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Os senhores da guerra

Os senhores da guerra
‎[1977]‎
Parole e musica del compositore portoghese ‎‎Pedro Osório (1939-2012), ‎uno dei fondatori del Grupo Outubro.‎
Album “Cantigas de ao pé da porta”‎
Os senhores da guerra
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/24 - 14:36
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Terras de Garcia Lorca‎

Terras de Garcia Lorca‎
‎[1975]
Parole del poeta Ary dos Santos
Musica di Nuno Nazareth Fernandes.‎
Album “Canções de Abril”‎
Garras de Garcia Lorca
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/24 - 14:16
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Cravos da madrugada

Cravos da madrugada
‎[1975]
Parole di Mário Castrim
Musica di Nuno Nazareth Fernandes
Album “Canções de Abril”‎
Quando o povo ergueu a sua voz
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/24 - 13:59
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Quadras do poeta Aleixo

Quadras do poeta Aleixo
‎[1970]‎
Musica di Francisco Fanhais
Versi del poeta popolare portoghese António ‎Aleixo (1899-1949)
Originariamente nell’album “Canções da cidade nova”, poi rieditato nel 1998 con il titolo ‎‎“Dedicatória”‎

"Voi che dall'alto del vostro potere promettete un mondo nuovo, meglio che stiate zitti, che il popolo può volere un mondo nuovo per davvero..."
Embora os meus olhos sejam
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/24 - 13:23
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Assim cantamos

Assim cantamos
‎[1976]‎
Parole di Manuel Correia
Musica di Luís Cília
Dall’album “Memória”‎
Assim cantamos e escrevemos
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/24 - 11:59
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Já chegou a Liberdade

Já chegou a Liberdade
‎[1974]‎
Lato B di un singolo tributo alla “Rivoluzione dei Garofani”‎
Parole di Ary dos Santos
Musica adattata da “Maria Rita (Cara bonita)”, un successo di Tonicha degli anni 60.‎
Sul lato A “Obrigado soldadinho”‎
Já chegou a liberdade
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/24 - 11:19
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Obrigado soldadinho

Obrigado soldadinho
‎[1974]‎
Lato A di un singolo tributo alla “Rivoluzione dei Garofani”‎
Parole di Ary dos Santos
Musica adattata dalla popolare “Vira dos Malmequeres" arrangiata da Pedro Osório.‎
Sul lato A “Já chegou a Liberdade”‎
Obrigado soldadinho
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/24 - 11:15
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Trova do emigrante

Trova do emigrante
‎[1968?]‎
Parole di Manuel Alegre
Musica di Manuel Freire
Parte de noite e não olha
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/24 - 10:45

Poema do militante

Anonymous
Poema do militante
‎[Tra la fine anni 60 e l’inizio dei 70]‎

‎‎

Brano trovato tra le “Canções do Niassa”, quelle composte ‎dai soldati portoghesi spediti a combattere in Mozambico. Ma questa in particolare è una canzone ‎scritta dai loro avversari, i combattenti del Frente de Liberación Mozambiqueño (Frelimo)…‎
Mãe,
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/24 - 10:12

Ei-los que partem

Anonymous
Ei-los que partem
‎[Tra la fine anni 60 e l’inizio dei 70]‎
Una delle “Canções do Niassa”, raccolta delle canzoni e dei ‎fado composti dai soldati portoghesi che alla fine degli anni 60 il regime fascista portoghese spedì ‎in Mozambico (Niassa è una delle sue province) a difendere l’impero minacciato dagli ‎indipendentisti del Frente de Liberación Mozambiqueño (Frelimo)…‎
Ho preferito attribuire la canzone ad anonimo perché non mi pare che faccia parte del ‎‎Cancioneiro già presente sulle CCG.‎
La musica dovrebbe essere quella dell’omonima canzone di Manuel Freire dedicata all’emigrazione ‎portoghese.‎


Cancioneiro do Niassa é um conjunto de letras adaptadas à música de fados e de canções, escritas ‎entre 1967 e 1973 por militares portugueses que cumpriram a sua comissão no Niassa, noroeste de ‎Moçambique, combatendo os guerrilheiros nacionalistas da Frelimo. O Cancioneiro do Niassa é, ‎por isso, um... (Continues)
Ei-los que partem, olhos molhados
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/24 - 09:51
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Em terras de Trás-os-Montes

Em terras de Trás-os-Montes

[1976]‎
Album “Com as Minhas Tamanquinhas”‎
Parole e musica di Zeca Afonso



All’inizio dell’estate del 1975, Zeca Afonso partì con un gruppo di amici alla volta dell’Alto Trás-‎os-Montes, una regione povera al nord del Portogallo. Era lì che dopo la Rivoluzione l’MFA, il ‎‎“Movimento das Forças Armadas”, aveva iniziato una campagna di alfabetizzazione di massa. ‎Arrivati nella cittadina mineraria di Ribeira, Zeca Afonso e i suoi compagni trovarono una ‎situazione difficilissima: i padroni avevano abbandonato miniere e minatori al loro destino e quella ‎povera gente, che fino a pochi mesi prima si era rotta la schiena nelle gallerie per un tozzo di pane, ‎aveva perso persino quel poco e non sapeva più che fare, aveva disperato bisogno di aiuto.‎
Un giorno il gruppetto fece la conoscenza con un giovane minatore che raccontò loro come la ‎PIDE, la polizia della dittatura, fosse arrivata... (Continues)
Em terras de Trás-os-Montes
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/23 - 16:08
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Um homem novo veio da mata

Um homem novo veio da mata

[1978]‎
Album “Enquanto há força”‎
Parole e musica di Zeca Afonso
Um homem novo
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/23 - 15:11
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Os demónios de Alcácer-Quibir

Os demónios de Alcácer-Quibir
‎[1976]‎
Nella colonna sonora dell’omonimo film di José da Fonseca e Costa
Inclusa anche nell’album di Godinho intitolato “De pequenino se torce o destino”, sempre del 1976.‎



Ksar el-Kebir, in portoghese Alcácer-Quibir, è una località del nord-ovest del Marocco il cui nome ‎è indissolubilmente legato alla disfatta subita nel 1578 dall’esercito del tracotante e stupido ‎Sebastiano I re del Portogallo il quale, desideroso di menare un po’ le mani e di cristianizzare un ‎po’ di infedeli, andò a stuzzicare il sultano Abd al Malik I che s’incazzò non poco e scatenò contro i ‎portoghesi alcune decine di migliaia di cavalieri. Risultato dopo poche ore di battaglia: del re ‎Sebastiano non fu trovato nemmeno più un pezzetto, l’intera sua corte e dinastia perì con lui e, quel ‎che è peggio, di circa 17.000 soldati che componevano il corpo di spedizione portoghese soltanto in ‎poche centinaia... (Continues)
O D. Sebastião foi para Alcácer Quibir
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/23 - 14:16
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Tercer mundo

Tercer mundo
TERCER MUNDO
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/23 - 11:34
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Cantiga da velha mãe e dos seus dois filhos

Cantiga da velha mãe e dos seus dois filhos
‎[1971]‎
Parole e musica di José Mário Branco
Dall’album di esordio di Godinho “Os sobreviventes”.‎
Poi anche nell’album di Branco “Margem de certa maneira” del 1972.‎
Ai o meu pobre filho, que rico que é
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/23 - 09:49
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As mãos

As mãos
‎[1967]‎

Versi del poeta portoghese Manuel Alegre dalla ‎raccolta “O Canto e as Armas”‎
Musica di Adriano Correia de Oliveira dall’album del 1969 dedicato alle poesie di Alegre ed ‎intitolato anch’esso “O Canto e as Armas”‎
Com mãos se faz a paz se faz a guerra.
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/22 - 14:55
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Recuso-me

Recuso-me
‎[1967?]‎



Versi del giornalista e poeta antifascista portoghese ‎‎João Apolinário (1924-1988), ma ‎ignoro da quale raccolta siano tratti.‎
Musica di Luís Cília, dall’album intitolato "La Poésie Portugaise de nos jours et de toujours", edito ‎in Francia nel 1967.‎
Recuso-me a ficar amolecido
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/22 - 11:32
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Sangue Latino

Sangue Latino
‎[1973]‎
Composta da João ‎Ricardo e Paulinho Mendonça.‎
Dall’auto intitolato album d’esordio della band glam-progressive rock brasiliana. ‎
Jurei mentiras ‎
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/22 - 10:31
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É preciso avisar toda a gente

É preciso avisar toda a gente
‎[1955]‎

Versi del giornalista e poeta antifascista portoghese ‎‎João Apolinário (1924-1988), ‎dalla raccolta “Morse de Sangue”.‎
Musica di Luís Cília, dall’album recitativo intitolato "La Poésie Portugaise de nos jours et de ‎toujours", edito in Francia nel 1967.



É preciso avisar toda a gente
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/22 - 09:56
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Perfilados de medo

Perfilados de medo
‎[1971]‎

Parole del poeta portoghese Alexandre ‎O'Neill (1924-1986), esponente del movimento surrealista.‎
Musica di José Mário Branco
Nell’album “Mudam-se os tempos, mudam-se as vontades”, disco pubblicato a Parigi dove Branco ‎di trovava in esilio perchè oppositore della dittatura fascista.‎
Perfilados de medo, agradecemos
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/21 - 15:22
Song Itineraries: Fear: mass control weapon
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Queixa das almas jovens censuradas

Queixa das almas jovens censuradas
‎[1971]‎
Parole dell’intellettuale, poetessa ed attivista antifascista Natália de Oliveira Correia (1923-1993)‎
Musica di José Mário Branco
Nell’album “Mudam-se os tempos, mudam-se as vontades”‎

Natália Correia, personalità vigorosa e polemica, fu una delle icone della poesia portoghese ‎contemporanea, nonché saggista, romanziera e sceneggiatrice teatrale. Oppositrice del regime ‎fascista, fu condannata nel 1966 a tre anni di pena, poi sospesa, per aver pubblicato l’ “Antologia da ‎Poesia Portuguesa Erótica e Satírica”, opera considerata offensiva per il costume e la morale. Dopo ‎la Rivoluzione fu parlamentare, fondò il Fronte nazionale per la Difesa della Cultura, intervenne ‎politicamente su temi culturali e riguardanti il patrimonio artistico, in difesa dei diritti umani e della ‎donna.‎

In questa poesia, scritta dopo la morte di Salazar ma prima della fine del suo regime, la Correia... (Continues)
Dão-nos um lírio e um canivete
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/21 - 14:48
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Tourada

Tourada
‎[1973]‎
Parole del poeta Ary dos Santos‎
Musica di Fernando Tordo

‎1973, pochi mesi prima della Revolução dos Cravos.‎
Erano trascorsi quasi 50 anni dal suo avvento e la dittatura era ormai stanca, vecchia, alla frutta, ‎incapace di contrastare la Primavera, il cambiamento o anche solo di esercitare un seppur minimo, ‎residuale controllo sulla società portoghese.‎
Anche la censura si era allentata a tal punto che questa canzone, interpretata da Fernando Tordo, ‎venne designata a rappresentare il Portogallo al concorso Eurovision al Lussemburgo.
Provate a ‎leggervi il testo: si tratta di una chiarissima metafora del decrepito regime dell’Estado Novo e di ‎una critica durissima all’ipocrisia, all’ingordigia, alle contraddizioni di quella parte di società che ‎ancora seguiva il fantasma di Salazar, trapassato già nel 1970.‎
Chissà che soddisfazione per il grande Ary dos Santos poter... (Continues)
Não importa sol ou sombra ‎
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/21 - 14:06
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Traz outro amigo também

Traz outro amigo também
‎[1970]‎
Album “Traz outro amigo também”‎
Parole di José "Zeca" Afonso
Musica di José Mário Branco ‎e Carlos Correia (Bóris).‎



Registrato a Londra, fu il primo album realizzato senza il musicista ed amico fraterno Rui Pato, al ‎quale la PIDE, la polizia del regime fascista di Salazar, aveva vietato di viaggiare all’estero.‎

Amigo
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/20 - 16:06
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Fado anarquista

Fado anarquista
‎[Prima del 1926]‎
Testo trovato su YouTube‎



Nel XX secolo il fado come espressione ludica di contestazione contro il potere e contro i suoi ‎simboli, assume una rilevanza tutta speciale: il fado di aspetto sociale – a volte conosciuto come ‎fado operaio o libertario – diventa canzone di protesta, soprattutto nei primi anni venti del secolo, ‎anni in cui in un contesto repubblicano è possibile ed è incrementata una cultura popolare, in cui il ‎fado diventa veicolo di propaganda di nuove idee. Il fado quindi tratta in modo lirico temi sociali ‎come la fame, la miseria, la lotta contro i padroni, la fede in una vita migliore ed in un futuro dove ‎la vittoria finale è un dato di fatto.‎
Un esempio emblematico di questo periodo è il poeta popolare, di professione tipografo, uomo di ‎fine gusto letterario ed eccellente fadista che risponde allo pseudonimo di João Black, assiduo ‎frequentatore... (Continues)
Ciência humanitária
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/20 - 14:17
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O Samba do Operário

O Samba do Operário


Scritta da Alfredo Português, Cartola e ‎‎Nelson Sargento.‎
Ignoro in che anno preciso sia stato composto, ma compare – per esempio - nel disco postumo di ‎Cartola – il più grande sambista nella storia della musica brasiliana - intitolato “Entre Amigos”. ‎
E’ stata comunque senz’altro incisa anche da Nelson Sargento, ma non so in quale disco.‎

‎“Outro samba marcante cantado por Nelson Sargento é o Samba do Operário, escrito por seu pai de ‎criação Alfredo Português, que viera de Portugal para o Brasil, perseguido. ‎
‎“Esse samba foi feito da seguinte maneira: era 1º de maio e o Cartola estava lá em casa. Conversa ‎vai, conversa vem, ele e o Alfredo começaram papear sobre a situação do operário. Ai o Alfredo ‎falou: 'Vamos fazer um samba?' e o Cartola respondeu: 'Manda a letra'. Ele pegou e fez a primeira ‎parte. Mas não cogitaram de fazer a segunda parte. Depois que o Alfredo fez a segunda parte do ‎samba eu terminei, ao invés do Cartola”, explica Nelson Sargento.”‎
‎(fonte: A Nova Democracia)‎
Se o operário soubesse
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/20 - 12:12
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Menino do bairro negro

Menino do bairro negro
Palavras e música / Lyrics and music / Testo e musica / Paroles et musique / Sanat ja sävel: José Afonso
Album / Albumi: Baladas de Coimbra [1963]

Un capolavoro assoluto, al pari di Luchín di Víctor Jara e di Os putos di Ary dos Santos‎.‎
Olha o sol que vai nascendo
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/20 - 10:26
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Os putos

Os putos
‎[1978]‎
Scritta dal poeta Ary dos Santos

Una canzone che, per certe assonanze e la descrizione minuziosa del mondo infantile, mi ha ‎ricordato la splendida Luchín di Víctor Jara.‎
Solo che l’atmosfera è molto diversa: là quel poco di speranza che trapela, quell’invito ad aprire ‎tutte le gabbie sarebbero stati di lì a qualche anno travolti dalla dittatura; qui “os putos”, per quanto ‎poveri, per quanto affamati, possono inseguire la loro “bola de pano” – la “pelota de trapo” di ‎Luchín – in un Portogallo ormai liberato dal giogo di Salazar.‎
Uma bola de pano, num charco
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/20 - 08:54
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Roda viva

Roda viva
‎[1967]‎

“La gente vuole avere voce e decidere del proprio destino”



‎“Roda viva” è il tema principale di uno spettacolo musicale scritto da Chico Buarque nel 1967, ‎diretto da José Celso Martinez Corrêa e interpretato dal gruppo vocale e strumentale MPB4. ‎Presentato nel 1968, lo spettacolo si attirò subito la “simpatia” dei colonnelli: una sera, una torma di ‎individui armati facenti parte del cosiddetto “Comando de Caça aos Comunistas” (CCC) irruppe nel ‎teatro di São Paulo dove “Roda viva” era rappresentato e aggredì gli attori, devastando ‎completamente la scena e gli impianti. Il giorno seguente Chico Buarque era presente in sala ad ‎esprimere il proprio appoggio alla compagnia e si creò un movimento di sostegno a “Roda viva” e ‎contro la censura agli spettacoli esercitata dal regime militare al potere…‎
E’ proprio con “Roda viva” che Chico Buarque aprì le ostilità contro la dittatura, cosa che di lì ad ‎un paio d’anni gli valse il forzato auto-esilio in Italia…‎
Tem dias que a gente se sente
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/16 - 09:43
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Panis et Circencis

Panis et Circencis
‎[1968]‎
Dall’album collettivo manifesto del movimento tropicalista “Tropicalia ou Panis et Circencis”‎
Scritta da Caetano Veloso e Gilberto Gil

‎“Panem et circenses”, “pane e giochi del circo”, locuzione latina che si deve a Giovenale (“[il ‎popolo] due sole cose ansiosamente desidera: pane e i giochi circensi…”) e che viene usata per ‎definire la strategia politica di un regime populista che non fa mancare al popolo un tozzo di pane e ‎un pò di svago, meglio se scabroso e sanguinario, salvo poi privarlo di tutto il resto. Un’espressione ‎analoga è “Feste, farina e forca”, nata nel Regno di Napoli per definire la politica borbonica, che ai ‎giochi e alle distribuzioni gratuite di alimentari accompagnava anche frequenti esecuzioni pubbliche ‎degli oppositori.‎

Veloso e Gil volevano denunciare la politica del regime militare ed i suoi effetti devastanti sulla ‎società brasiliana, e l'atteggiamento... (Continues)
Eu quis cantar
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/15 - 14:59
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Cérebro eletrônico

Cérebro eletrônico
‎[1969]‎
Nell’album “Gilberto Gil (Cérebro Eletrônico)”‎



Canzone scritta da Gilberto Gil mentre si trovava in prigione dopo che nel febbraio del 1969 era ‎stato arrestato insieme all’amico Caetano Veloso, senza alcuna accusa, da membri della ‎polizia della giunta militare. In cella, un sergente che sapeva chi fosse e che si mostrò più umano di ‎altri, procurò a Gil una chitarra e con quella egli compose tre canzoni, una delle quali è questa ‎‎“Cérebro eletrônico” che parla di controllo e di libertà in un momento in cui il cantautore ‎tropicalista se la doveva vedere davvero brutta, “violentato proprio nelle fondamenta della mia ‎essenza – il mio corpo – privato della libertà di azione e di movimento, privato della piena ‎disponibilità dello spazio e del tempo, privato dei desideri e dell’autodeterminazione…”‎

‎“Eu estava preso havia umas três semanas, quando o sargento Juarez me perguntou... (Continues)
O cérebro eletrônico faz tudo
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/14 - 17:12
Song Itineraries: From World Jails
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Cantiga brava

Cantiga brava
‎[1968]‎
Dall’album “Canto Geral”‎



‎“Il terreno di casa mia non è spazzato con la scopa, ma con la punta di una lancia ed il colpo di un ‎fucile”…‎
Come nella sua canzone manifesto Pra não dizer que não falei das flores, anche qui Geraldo Vandré usa una metafora - ‎nemmeno troppo velata – per esprimere il proprio scetticismo verso quella parte di opposizione che ‎riteneva di poter parlare con i fiori a chi attaccava con le armi. Per Vandré, infatti, la battaglia ‎contro un regime violento ed oppressivo non poteva essere condotta con mezzi pacifici. Questa sua ‎convinzione gli valse la persecuzione da parte della dittatura, dovette nascondersi e poi scappare ‎all’estero e, soprattutto, una volta rientrato in Brasile dopo cinque anni di esilio, accettare di ritirarsi ‎completamente dalla vita pubblica e rinnegare, almeno in apparenza, il proprio impegno artistico e ‎politico.‎
O terreiro lá de casa
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/14 - 13:16
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Opinião

Opinião
‎[1964]‎

Parole e musica di Zé Keti, nome d’arte di José Flores de Jesus, (1921-1999), cantante e ‎compositore di samba.‎
Nell’album della “Musa della Bossa Nova” intitolato “Opinião de Nara”, un disco che uscì proprio ‎nell’anno dell’avvento della dittatura in Brasile e che contiene una dura condanna della repressione ‎militare ed una denuncia delle misere condizioni di vita del popolo brasiliano.‎
Interpretata anche da Nara Leão

‎31 marzo 1964. Golpe militare in Brasile.‎
Zé Keti, navigato compositore di samba, non si scompone e scrive: “Potete sbattermi in prigione, ‎potete bastonarmi, potete anche lasciarmi senza mangiare, ma io non cambio idea”…‎
Podem me prender
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/14 - 12:05
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Canção da despedida

Canção da despedida
‎[1968]‎
Parole di Geraldo Vandré ‎
Musica di Geraldo Azevedo

‎“Un re illegittimo, un usurpatore, non desidera il bene, l’amore per il proprio regno, perché sa di ‎non essere amato”. Un altro più o meno esplicito riferimento alla dittatura militare dall’autore di ‎‎Disparada e soprattutto di Pra não dizer que não falei das flores, la “Marsigliese” brasiliana. Fu dopo essersi prodotto in questa ‎esplicita invettiva contro il regime che Vandré cominciò a nascondersi, a vivere in clandestinità, per ‎paura di venire arrestato. E fu allora che con l’amico Geraldo Azevedo scrisse questa “Canção da ‎despedida” poco prima di fuggire dal Brasile, dove fece ritorno nel 1973 ma completamente ‎cambiato, non più interessato ed anzi insofferente verso quel mondo artistico di cui era stato ‎protagonista e verso le istanze politiche che aveva espresso attraverso le sue canzoni.‎
Non è un caso che Vandré non incise mai questa sua “Canção da despedida”, proposta invece dal ‎coautore Azevedo e da altri artisti come Elba Ramalho.‎
Já vou embora, mas sei que vou voltar
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/14 - 11:50
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Sabiá

Sabiá
‎[1968]‎
Parole di Chico Buarque de Hollanda
Musica di Tom Jobim
Nell’album “Não vai Passar, vol. 4”‎

Il 1968 fu un anno tristemente cruciale per il Brasile. Il controllo sulla società esercitato dalla giunta ‎militare al potere divenne totale grazie all’emanazione del famigerato Ato Institucional Nº5 (AI-5). ‎Venne esautorato il Parlamento, sospesi i diritti politici, proibite le manifestazioni, sospeso l’habeas ‎corpus nel caso di delitti di natura politica e attivata una censura feroce su tutte le espressioni ‎artistiche.‎
Per questo, quando al III Festival Internacional da Canção presentò la sua bellissima ed esplicita ‎‎Pra não dizer que não falei das flores, Geraldo Vandré sapeva di rischiare molto. Non vollero invece rischiare troppo i giurati ‎che, su pressione del presidente e disattendendo l’ovazione che il pubblico aveva decretato alla ‎canzone, fecero vincere “Sabiá” di Chico... (Continues)
Vou voltar
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/14 - 10:52
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A banda

A banda
‎[1966]‎
La famosissima canzone che apre l’album “Chico Buarque de Hollanda”.‎



‎“A banda” raccontava della disperazione che era presente nella società brasiliana sotto la dittatura e ‎parlava della tristezza, della paura e della solitudine della gente. Ma bastava il passaggio di una ‎banda di paese “cantando coisas de amor” perché la speranza si facesse nuovamente largo nella ‎disperazione…‎
La canzone vinse il Festival de Música Popular Brasileira del 1966 a pari merito con Disparada di ‎Geraldo Vandré.‎

In Italia fu portata al successo l’anno seguente da Mina nella cover dallo stesso titolo firmata da ‎Antonio Amurri, poi inclusa nell’album “Sabato sera - Studio Uno '67”.‎
Estava à toa na vida
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/14 - 09:31
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Disparada

Disparada
‎[1966]‎
Parole di Geraldo Vandré
Musica di Theo de Barros

Due anni prima di Pra não dizer que não falei das flores, la canzone che gli valse la censura da parte della dittatura e lo costrinse ‎quindi all’esilio, Geraldo Vandré vinse il Festival de Música Popular Brasileira con questa canzone, ‎interpretata da Jair Rodrigues, nella quale il sistema ‎repressivo della dittatura militare e della classe dominante era descritto metaforicamente come il ‎duro trattamento riservato dai mandriani al bestiame. “Mas com gente é diferente” che col bestiame, ‎secondo Vandré, perché la gente stava maturando giorno dopo giorno una nuova consapevolezza ‎politica ed il risveglio della “mandria” sarebbe stato inevitabile, fino al giorno in cui il Brasile ‎sarebbe giunto alla liberazione, a “num reino que não tem rei”…‎



In realtà “Disparada” si sarebbe classificata al secondo posto ma Chico Buarque de ‎Hollanda, che aveva vinto con il brano “A banda”, chiese ed ottenne che le due canzoni fossero ‎proclamate vincitrici a pari merito. ‎
Prepare o seu coração
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/14 - 09:06
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Va, pensiero

Va, pensiero
Vá, pensamento, sobre as asas douradas
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2012/2/13 - 19:52
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Acorda, amor

Acorda, amor
‎[1974]‎
Album “Sinal fechado”‎
Scritta da Leonel Paiva e Chico Buarque sotto lo pseudonimo di “Julinho da Adelaide” che usò per ‎qualche tempo per aggirare la censura del regime.‎

Il protagonista della canzone è vittima di un’operazione notturna della polizia della dittatura ‎militare, mirata ad arrestare i dissidenti politici… Il poveraccio non può far altro che disperarsi e ‎chedere ingenuamente aiuto alla sua compagna…‎
Trovo che il brano descriva splendidamente quello che chiunque può provare in una situazione del ‎genere, la disperazione, la rabbia, l’impotenza, la paura per i propri cari e persino i pensieri più ‎banali, come farsi portare in carcere lo spazzolino da denti ed il sapone (e la chitarra, nel caso di ‎Chico Buarque)…‎
Acorda, amor
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/13 - 17:40
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Samba de Orly

Samba de Orly
‎[1970]‎
Scritta da Chico Buarque con Toquinho e Vinicius de Moraes.‎
Nell’album “Construção” del 1971.‎

Canzone d’esilio scritta da Chico Buarque con Toquinho e Vinicius de Moraes mentre tutti e tre si ‎trovavano lontani dal Brasile, in Italia, costretti ad una lunga vacanza “um tanto forçada” per via del ‎fatto che nessuno di loro godeva molto della simpatia dei militari al potere dal 1964. Scritta a ‎Roma, il titolo doveva essere “Samba de Fiumicino” ma non suonava bene e diventò “Samba de ‎Orly”…‎
Vai meu irmão
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/13 - 17:08
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Deus lhe pague

Deus lhe pague
‎[1971]‎
Album “Construção”‎



Un’aspra invettiva scagliata dal grande poeta e musicista brasiliano contro il capitalismo ed i suoi ‎alfieri: Dio vi compenserà per tutto il male che avete fatto alla terra e ai popoli!‎
Por esse pão pra comer, por esse chão pra dormir
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/13 - 16:14
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The Ballad of Nick & Bart [Here's To You]

The Ballad of Nick & Bart [Here's To You]
EU VI UN FILME
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2012/2/1 - 14:16
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Il tragico naufragio del vapore Sirio

Anonymous
Il tragico naufragio del vapore Sirio
O TRÁGICO NAUFRAGIO DO SIRIO
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2012/2/1 - 14:13
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Figli di Nessuno

Anonymous
da L'Italia in Brasile
FILHOS DE NINGUEM
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2012/2/1 - 14:07
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Ai preât la biele stele

Ai preât la biele stele
OREI PARA A BELA ESTRELA
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2012/2/1 - 14:03
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Addio mia bella addio

Addio mia bella addio
ADEUS MINHA BELA, ADEUS
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2012/2/1 - 14:02
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זאָג ניט קײנמאָל

זאָג ניט קײנמאָל
Versão portuguesa do prof. Pietro Nardella Dellova

Il prof. Pietro Nardella Dellova, nel suo blog Café e Direito ha praticamente riportato questa intera pagina così com'era fino alla presente ristrutturazione, corredandola della sua traduzione in portoghese che ha voluto a sua volta contribuire a questo sito. Lo ringraziamo naturalmente di cuore, sebbene con un po' di ritardo. [RV]
NÃO DIGA JAMAIS
(Continues)
Contributed by Pietro Nardella Dellova 2012/1/16 - 17:59
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Menino de rua

Pepe Moreno
Alô!
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2012/1/15 - 17:18
Song Itineraries: Child Abuse
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Cântico de um mundo novo

Cântico de um mundo novo
Una delle più belle canzoni del cantautore portoghese Luís Cília è questo “Cântico de um mundo novo”, sul testo di una poesia del poeta mozambicano (non so se nativo o di origine portoghese, come Cília che nacque in Angola quando era, come il Mozambico, colonia portoghese) Ilídio Rocha, e incisa in Francia durante il suo esilio nel disco La poesie portugaise de nos jours et de toujours del 1971 (raccolta omologa a La poesía española de hoy y de siempre del nostro Paco Ibáñez).

La poesia ci presenta uno scenario in un certo qual modo post-apocalittico, ma non triste, come se dopo una tremenda catastrofe, l’umanità l’avesse fatta finita con i responsabili della guerra, e si organizzasse una grande celebrazione; il poeta ci presenta una specie di Eva della fine del mondo (come in molte mitologie, dopo la fine del mondo ci sono una nuova donna e un nuovo uomo, che daranno vita ad una nuova umanità,... (Continues)
Caminhos de areia solta
(Continues)
2011/12/17 - 19:28
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Il balconcin fiorito

Il balconcin fiorito
Versão portuguesa
NO BALCÃOZINHO FLORIDO
(Continues)
Contributed by giorgio 2011/12/5 - 08:26
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Er soudarded zo gùisket é ru [Ar soudarded zo gwisket e ruz]

Max Ar Fur
Er soudarded zo gùisket é ru [Ar soudarded zo gwisket e ruz]
Versão portuguesa de Lyricstranslate
OS SOLDADOS VÃO VESTIDOS DE VERMELHO
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 + AWS/CCG Staff 2011/11/24 - 16:20
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Vai soldato vai

Eu estava em alerta, também eu um soldado, assustado
(Continues)
Contributed by Claudia Panizza 2011/11/1 - 16:32
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Todesfuge

Todesfuge
PORTOGHESE / PORTUGUESE / PORTUGAIS / PORTUGALI

Versione in lingua portoghese (brasiliano) di Modesto Carone
Portuguese (Brazilian) version by Modesto Carone
Version portugaise (brésilienne) de Modesto Carone
Modesto Caronen portugalinkielinen versio
Versão portuguesa de Modesto Carone


Da blocosonline.com.br; la versione è chiaramente nella variante brasiliana della lingua portoghese. Risale al 1969 ed è contenuta nel volume Quatro mil anos de poesia, a cura di J. Guinsburg e Zulmira Ribeiro Tavares.
FUGA DA MORTE
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2011/10/31 - 21:00
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Olha a pisada

Olha a pisada
‎[1958?]‎
Scritta da Zé Dantas e Luiz Gonzaga
Nella colonna sonora di una pellicola musicale intitolata “Hoje o Galo Sou Eu” e poi nel disco ‎collettivo dedicato“A música do cangaço” del 1984.‎



(in copertina il cangaçeiro ‎Virgulino Ferreira da Silva, detto Lampião)‎

Altra canzone del “Rei do Baião” dedicata al “Rei do Cangaço”, il ribelle ‎‎Lampião, che “nacque a ‎Pernambuco, venne ucciso nel sertão di Sergipe ma senza mai cedere il suo regno”, senza mai ‎arrendersi e continuando in eterno a cantare ‎‎"Mulher Rendeira" e a ballare il “xaxado” ‎‎(danza popolare pernambucana molto amata dal re dei cangaceiros) con la sua amata Maria ‎Bonita… ‎
Alla faccia di tutti i fazendeiros, di tutti i coronèis e di tutti i potenti affamatori del popolo!‎
‎“Ôô mulé rendêra ‎
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/10/7 - 14:36
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Esse mundo é meu

Esse mundo é meu
‎[1964]‎
Parole di Ruy Guerra ‎
Musica di Sérgio Ricardo‎
Nell’album di Sérgio Ricardo “Um SR. Talento” del 1963 e poi nella colonna sonora del film “Esse ‎mundo é meu” da lui stesso diretto nel 1964.‎
Nell’album di Elis Regina “O Fino do Fino” del 1965 (con il Zimbo Trio)‎



Nel film che prende il titolo dalla canzone i due protagonisti, l’operaio Pedro – un bianco - e il ‎ciabattino Toninho – un nero - sono due sfruttati e malpagati che non riescono a mettere insieme il ‎pranzo con la cena, tanto meno a realizzare i loro modesti sogni, che per Pedro è quello di sposarsi e ‎per Toninho quello di comprarsi una bicicletta. Così la frustrazione, l’impotenza e la rabbia li ‎porteranno a ribellarsi contro il sistema che li rende schiavi in un mondo che non appartiene loro…‎
‎“Saravá Ogum”, “Salute a te Ogum”, è un’invocazione ad una divinità, un “orixá” della mitologia ‎yoruba, il potente... (Continues)
Esse mundo é meu
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/10/7 - 08:45
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Deus e o Diabo na terra do sol

Deus e o Diabo na terra do sol
‎[1964]‎
Parole di Glauber Rocha‎
Musiche di Sérgio Ricardo
Colonna sonora dell’omonimo film di Glauber Rocha, manifesto del “Cinema novo” brasiliano.‎


Nord-est brasiliano, 1940. Manoel, mandriano sfruttato in una fazenda, sogna di riuscire a ‎raggranellare un gruzzolo per affrancarsi dalla schiavitù e mettere su una fattoria per proprio conto. ‎Ma il ricco “coronel” con cui si mette in affari lo raggira e lo vuole ridurre sul lastrico. Manoel lo ‎uccide e scappa nel sertão con la moglie Rosa, inseguiti da Antonio Das Mortes, spietato cacciatore ‎di taglie al soldo dei latifondisti. Nel deserto Manoel e Rosa incontrano prima un gruppo di ‎contadini diseredati imboniti da un fanatico santone millenarista (il Dio del titolo) e poi, quando ‎Antonio Das Mortes stermina gli invasati ed il loro leader, i due fuggiaschi si aggregano ad un ‎piccolo gruppo di cangaceiros, superstiti della strage... (Continues)
I
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/10/6 - 15:57
Song Itineraries: The Devil
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Conversação de paz

Conversação de paz
‎[1970]‎
Album “Arrebentação”‎

Questa è la prima canzone che contribuisco di questo autore brasiliano finora estraneo alle ‎CCG/AWS.‎
Ma altre ne arriveranno, perché – solo per fare un esempio - Sérgio Ricardo è stato l’autore della ‎colonna sonora del mitico film di Glauber Rocha “Deus e o diabo na terra do sol” del 1963.‎
Hoje finalmente vai ter reunião
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/10/6 - 13:15
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O Adeus d'um proscrito

O Adeus d'um proscrito
[1820]
texto: José Pinto Rebelo de Carvalho
música: O compositor é desconhecido
álbum: O Guerrilheiro [1974]

Canção do século XIX.0 autor desta poesia (José Pinto Rebelo de Carvalho) emigrou para a Inglaterra depois do malogro da revolta de 1820, e mais tarde, estabelecido o sistema liberal, entrou na Magistratura Judicial.
Rompe a aurora: adeus, esposa...
(Continues)
Contributed by giorgio 2011/10/5 - 18:20




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