116. Bela čiau (“Cover” lituana di Radži) [2009]
116. Bela čiau (Lithuanian “cover” by Radži) [2009]
Radži, ovvero Radžis Aleksandrovičius, nato a Panevėžys il giorno di S. Valentino del 1987, è un cantante lituano pop di etnia rom. Nel 2008 pare sia stata organizzata in Lituania una cerimonia per decretare i peggiori musicisti lituani: Radži ha ottenuto il primo premio come “peggiore sciagura nella musica lituana”. Non sappiamo se in tutto questo ci sia una lieve punta di razzismo; ma ascoltando la sua “cover” di Bella ciao (del 2009, dall’album Pagyvensim – Pamatysim “Vivremo, vedremo” o “Chi vivrà, vedrà”), trasformata in una canzonetta d’ammòre, una qualche giustificazione esiste per chi gli ha decretato il premio. Naturalmente la inseriamo in questa pagina, anche perché, almeno a tutt’oggi, è l’unica versione o cover che è stata reperita in lingua lituana. [RV]
Kasdien iš ryto prie jūros traukiu (Continues)
Contributed by L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 2024/12/11 - 05:51
1ε. Varšuvietė - La versione lituana di Juozas Baltrušaitis-Mėmelė (1905)
1ε. Varšuvietė - Lithuanian version by Juozas Baltrušaitis-Mėmelė (1905)
Se la Warszawianka è etichettata come “del 1905” nella sua versione originale polacca, stupirà poco che nel medesimo 1905 se ne abbia già una versione lituana, dati gli strettissimi legami storici esistenti tra i due paesi. Sorta nell'ambito della socialdemocrazia lituana, la versione è opera di Juozas Baltrušaitis (1875-1942), detto “Memelė”, che del Partito Socialdemocratico Lituano fu un importante esponente nonché giornalista, poeta e traduttore. Coinvolto nelle lotte dell'epoca, Juozas Baltrušaitis subì più volte l'incarcerazione, finendo per dover fuggire dalla Lituania, prima in Svezia e poi, proprio nel 1905, negli Stati Uniti (dove peraltro, nel 1923, fu arrestato ancora, a Pittsburgh, assieme a 22 esponenti comunisti). Juozas Baltrušaitis... (Continues)
Varšuvietė (Continues)
Contributed by Борец(╹◡╹) 2021/7/31 - 13:58
1ε1. Versione lituana "socialdemocratica" del 1918
1ε1. Lithuanian "Social-Democratic" version from 1918
This text was published in the revolutionary song book "Revoliucijos dainos 1918", which circulated among Lithuanian Social Democrats." There are indications that this text was translated from the Russian version, whereas another version of the text beginning "Kelkim augštyn mųs' vēliavą drąsiai" was translated from the original Polish version. The author is currently unknown. Another LP record of "Varšuvietė" with a different text is also known from Lithuania. Further research will continue. [Boreč]
Questo testo fu pubblicato nel libro di canzoni rivoluzionarie "Revoliucijos dainos 1918", che circolava tra i socialdemocratici lituani". Ci sono indicazioni che questo testo sia stato tradotto dalla versione russa, mentre un'altra versione del testo che inizia "Kelkim augštyn mųs' vēliavą... (Continues)
A las Barricadas (liet. Prie barikadų) – viena populiariausių Ispanijos anarchistų dainų per Ispanijos pilietinį karą. Dainos žodžius 1936 m. parašė Valeriano Orobón Fernández.
Dainoje minima „Konfederacija“ – tai anarchosindikalistinė CNT (Nacionalinė darbo konfederacija), kuri tuo metu buvo didžiausia profesinė sąjunga, pagrindinė anarchistų organizacija Ispanijoje, o 1936–1939 m. buvo pagrindinė jėga, pasipriešinusi Fransisko Franko kariniam perversmui prieš Ispanijos Respubliką. - lt.wikipedia
1ε2. Varšuvietė - Versione lituana del 1957
1ε2. Varšuvietė - Lithuanian version from 1957
Title: Varšuvietė
Original: Warszawianka 1905 roku
Country: Lithuania
Language: Lithuanian
Composer: Józef Pławiński
Lyricist: ????
Choir&Orchestra: Lithuanian Radio Symphony Orchestra (Lietuvos radijo simfoninis orkestras)
Year written: 1905
Year recorded: 1957
Record source: Varšuvietė / Drąsiai, Draugai, Koją Kojon
The audio in this video is from the vinyl LP "Varšuvietė / Drąsiai, Draugai, Koją Kojon" released in Lithuania SSR, which has completely different lyrics from the two versions I have previously presented earlier. This Warszawianka performed by the Lithuanian Radio Orchestra, and has long been forgotten by Lithuanians, and my friend told me that there were no longer any audios left in Lithuania, but I managed to collect the vinyl LP. I looked around in the electronic library for... (Continues)
La versione lituana della rockstar Gytis Paškevičius (nato nel 1961 nella città di Šiauliai). La versione di Paškevičius è talmente famosa in Lituania da meritarsi una menzione speciale sulla pagina Wikipedia. Proviene dall'album Tikras garsas del 1995.
Here's the Lithuanian version by the rockstar Gytis Paškevičius (b. 1961 in the town of Šiauliai). Paškevičius's version is so well known in Lithuania, that it has deserved a special mention in the relevant Wikipedia page. It was released in the album Tikras garsas (1995). [RV]
TU VĖJO PAKLAUSK (Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/11/13 - 20:38
La versione standard lituana. Il testo proviene dalla edizione lituana di Wikipedia. E' opera del poeta Kazys Binkis (1893-1942). Binkis è tra i principali poeti lituani del '900; fu trucidato dai nazisti assieme alla moglie Sofia durante l'occupazione tedesca, in quanto nascondeva degli ebrei a casa sua. E' commemorato allo Yad Vashem di Gerusalemme con un albero piantato nei viali dei "Giusti delle Nazioni".
Standard Lithuanian version. Lyrics are reproduced from lt.wikipedia. The Lithuanian version was written by the poet Kazys Binkis (1893-1942). Binkis stands among the greatest Lithuanian poets of the 20th century; he was killed by the Nazis together with his wife Sofia during the German occupation, as he was hiding a number of Jews in his home. He is honoured in Jerusalem Yad Vashem with a tree planted in the alleys of the "Righteous of the Nations". [CCG/AWS Staff]
116. Bela čiau (Lithuanian “cover” by Radži) [2009]
Radži, ovvero Radžis Aleksandrovičius, nato a Panevėžys il giorno di S. Valentino del 1987, è un cantante lituano pop di etnia rom. Nel 2008 pare sia stata organizzata in Lituania una cerimonia per decretare i peggiori musicisti lituani: Radži ha ottenuto il primo premio come “peggiore sciagura nella musica lituana”. Non sappiamo se in tutto questo ci sia una lieve punta di razzismo; ma ascoltando la sua “cover” di Bella ciao (del 2009, dall’album Pagyvensim – Pamatysim “Vivremo, vedremo” o “Chi vivrà, vedrà”), trasformata in una canzonetta d’ammòre, una qualche giustificazione esiste per chi gli ha decretato il premio. Naturalmente la inseriamo in questa pagina, anche perché, almeno a tutt’oggi, è l’unica versione o cover che è stata reperita in lingua lituana. [RV]