Scarborough Fair/Canticle, provided with The Elfin Knight, Whittingham Fair and Rosemary Lane, and with an Appendix on Riddles Wisely Expounded
Targit (“Il sogno”): La versione berbera (cabila) di Idir
Targit (“Le rêve”): La version kabyle d' Idir
Targit (“The Dream”): Berberian (Kabylian) version by Idir
Targit (“Unelma”): Idirin berberikielinen (kabyylikielinen) versio
Album / Albumi: Idir (2013)
Versione / Version / Versio: Kris Ife
Targit (“Le rêve”): La version kabyle d' Idir
Targit (“The Dream”): Berberian (Kabylian) version by Idir
Targit (“Unelma”): Idirin berberikielinen (kabyylikielinen) versio
Album / Albumi: Idir (2013)
Versione / Version / Versio: Kris Ife
Ourgagh ghlint akk thnissa [1]
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2021/5/8 - 20:35
Ssendu
1979
In ricordo di Idir, mancato a Parigi un paio di mesi fa, "Baratta!" il suo omaggio del 1976 al mondo femminile.
In ricordo di Idir, mancato a Parigi un paio di mesi fa, "Baratta!" il suo omaggio del 1976 al mondo femminile.
Ssendu, Ssendu tefkeded udi d amellal
(Continues)
(Continues)
Contributed by Flavio Poltronieri 2020/7/4 - 11:32
A Vava Inuva
A Vava Inuva
[1976]
Aḍṛiṣ / نصٌّ / Testo / Lyrics / Paroles / Sanat:
Ben Muḥemmed [[ https://tesse15.skyrock.com/3030255924-BIOGRAPHIE-DE-BENMOHAMED-BENHAMADOUCHE-MOHAMED-OU-BEN.html|[Ben Mohamed]]]
Aẓawan / موسيقى / Musica / Music / Musique / Sävel:
Idir [ⵉⴸⵉⵔ]
Amɣnnj / مطرب / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Idir [ⵉⴸⵉⵔ]
A Idir (25/10/1949 – 2/5/2020)
[1976]
Aḍṛiṣ / نصٌّ / Testo / Lyrics / Paroles / Sanat:
Ben Muḥemmed [[ https://tesse15.skyrock.com/3030255924-BIOGRAPHIE-DE-BENMOHAMED-BENHAMADOUCHE-MOHAMED-OU-BEN.html|[Ben Mohamed]]]
Aẓawan / موسيقى / Musica / Music / Musique / Sävel:
Idir [ⵉⴸⵉⵔ]
Amɣnnj / مطرب / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Idir [ⵉⴸⵉⵔ]
A Idir (25/10/1949 – 2/5/2020)
Idir, a themlilith !
[Riccardo Gullotta]
Txilek ldi-yin tabburt a Vava Inuva a Vava Inuva
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2020/5/5 - 20:44
Tidett yeffren
[1988]
Parole e musica di Lounès Matoub
Nell'album “Lmut” (“La Mort”)
Testo originale e traduzione francese di Yalla Seddiki trovati su questo sito dedicato al grande poeta e cantore berbero cabilo, assassinato (dai terroristi del GIA oppure da sicari del governo, non è mai stato accertato) nel 1998.
I berberi di Cabilia non hanno mai avuto vita facile né sotto l'occupante francese, né sotto il governo (piuttosto, il regime, visto che nei primi due decenni si trattò di partito unico) postcoloniale del FLN, né durante la guerra civile negli anni 90, presi in mezzo tra il terrorismo islamico e quello di Stato...
Parole e musica di Lounès Matoub
Nell'album “Lmut” (“La Mort”)
Testo originale e traduzione francese di Yalla Seddiki trovati su questo sito dedicato al grande poeta e cantore berbero cabilo, assassinato (dai terroristi del GIA oppure da sicari del governo, non è mai stato accertato) nel 1998.
I berberi di Cabilia non hanno mai avuto vita facile né sotto l'occupante francese, né sotto il governo (piuttosto, il regime, visto che nei primi due decenni si trattò di partito unico) postcoloniale del FLN, né durante la guerra civile negli anni 90, presi in mezzo tra il terrorismo islamico e quello di Stato...
Yemmekta-d wul Sliman
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/3 - 21:39
Song Itineraries:
Exiles and exilees
Iminig n-yiḍ
[1996]
Parole e musica: Lounis Aït Menguellet
Paroles et musique: Lounis Aït Menguellet
Album: Iminig n-yiḍ [Iminig g-giḍ] (Voyageur de la nuit)
Parole e musica: Lounis Aït Menguellet
Paroles et musique: Lounis Aït Menguellet
Album: Iminig n-yiḍ [Iminig g-giḍ] (Voyageur de la nuit)
Il testo cabilo e la traduzione francese sono ripresi direttamente da aitmenguellet.net, il sito ufficiale dell'artista.
Les paroles kabyles et la traduction française ont été tirées directement de aitmenguellet.net, le site officiel de l'artiste.
Les paroles kabyles et la traduction française ont été tirées directement de aitmenguellet.net, le site officiel de l'artiste.
Ma tessneḍ abrid-ik
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/12/1 - 02:38
Nekni s warrac n Lzzayer
[1982]
Paroles kabyles et musique: Lounis Aït Menguellet
Testo cabilo e musica: Lounis Aït Menguellet
Album: Ṭṭes ṭṭes (Dormi, dormi / Dors, dors)
Altri interpreti / Autres interprètes: Tactikollectif (in/dans Motivés - Chants de Lutte, 2015)
Un contributore esterno, che si firma Luca :-) [emoticon compresa, ndr], ci ha sottoposto questo brano in lingua cabila (berbera algerina) del cantante e poeta Lounis Aït Menguellet. E così noialtri, che notoriamente non dormiamo mai, ci siamo ritrovati di fronte ad un brano (del 1982) tratto da un album che s’intitola, traducendo alla lettera dal cabilo, “Dormi, dormi”. Accettando lo squisito umorismo della sorte, dobbiamo dire che il contributo dell’amico Luca :-) era quantomeno curioso: una breve introduzione (a cura di Tactikollectif) per un album sotto la denominazione “Motivés - Chants de Lutte”) che così suona, Nekwni S Warrach N Lezzayer... (Continues)
Paroles kabyles et musique: Lounis Aït Menguellet
Testo cabilo e musica: Lounis Aït Menguellet
Album: Ṭṭes ṭṭes (Dormi, dormi / Dors, dors)
Altri interpreti / Autres interprètes: Tactikollectif (in/dans Motivés - Chants de Lutte, 2015)
Un contributore esterno, che si firma Luca :-) [emoticon compresa, ndr], ci ha sottoposto questo brano in lingua cabila (berbera algerina) del cantante e poeta Lounis Aït Menguellet. E così noialtri, che notoriamente non dormiamo mai, ci siamo ritrovati di fronte ad un brano (del 1982) tratto da un album che s’intitola, traducendo alla lettera dal cabilo, “Dormi, dormi”. Accettando lo squisito umorismo della sorte, dobbiamo dire che il contributo dell’amico Luca :-) era quantomeno curioso: una breve introduzione (a cura di Tactikollectif) per un album sotto la denominazione “Motivés - Chants de Lutte”) che così suona, Nekwni S Warrach N Lezzayer... (Continues)
Tekker tmas, tuγal tensa
(Continues)
(Continues)
Contributed by Luca :-) + CCG/AWS Staff 2016/11/29 - 04:34
Aɣrib
1999
Identitès
La Cabilia è una regione del Nord dell'Algeria, la sua popolazione è non-araba, i cabili hanno avuto un ruolo fondamentale nell'opposizione al colonialismo sin dai tempi dei romani e più recentemente contro i francesi, ma quando l'Algeria è diventata indipendente il cabilo non solo non è stato riconosciuto ma addirittura perseguitato. È diventato lingua ufficiale solo nel 1995 dopo uno sciopero scolastico dell'anno 1994-1995 (tutti gli studenti cabili persero l'anno). Ad oggi la lingua cabila è parlata da circa 5 milioni di persone di cui solo 3 in patria. Questo dimostra come l'esilio/emigrazione per motivi politici siano stati importanti nella storia di questo popolo
Identitès
La Cabilia è una regione del Nord dell'Algeria, la sua popolazione è non-araba, i cabili hanno avuto un ruolo fondamentale nell'opposizione al colonialismo sin dai tempi dei romani e più recentemente contro i francesi, ma quando l'Algeria è diventata indipendente il cabilo non solo non è stato riconosciuto ma addirittura perseguitato. È diventato lingua ufficiale solo nel 1995 dopo uno sciopero scolastico dell'anno 1994-1995 (tutti gli studenti cabili persero l'anno). Ad oggi la lingua cabila è parlata da circa 5 milioni di persone di cui solo 3 in patria. Questo dimostra come l'esilio/emigrazione per motivi politici siano stati importanti nella storia di questo popolo
Iḥḍered rrwaḥ anruḥ
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/9/12 - 09:48
Song Itineraries:
Exiles and exilees
Ffeɤ ay ajrad tamurt-iw
1954
Canzone scritta nel 1954, "Cavalletta esci dal mio paese", canzone metaforica, ma neanche troppo, che paragona i colonialisti francesi alle cavallette, e per questo la canzone divenne un simbolo e fu anche censurata.
A causa della difficoltà di riprodurre il testo (introvabile in rete se non in questo testo di Brugnatelli sulla canzone cabila) viene intanto inserito in immagine.
Canzone scritta nel 1954, "Cavalletta esci dal mio paese", canzone metaforica, ma neanche troppo, che paragona i colonialisti francesi alle cavallette, e per questo la canzone divenne un simbolo e fu anche censurata.
A causa della difficoltà di riprodurre il testo (introvabile in rete se non in questo testo di Brugnatelli sulla canzone cabila) viene intanto inserito in immagine.
Contributed by dq82 2016/9/11 - 16:25
Song Itineraries:
The Algerian War
Monsieur le Président
1984
A tarwa n lḥif
Matoub Lounès (1956 – 1998) è stato il cantore dell’identità e della cultura berbera della regione algerina della Cabilia: una minoranza non araba emarginata all’interno di uno stato arabo a sua volta oppresso dall’imperialismo francese.
È stato un combattente per la democrazia e la laicità dell’Algeria, per i diritti delle donne e degli emarginati, per la difesa della cultura berbera contro la politica di arabizzazione forzata e contro ogni forma di fondamentalismo e terrorismo islamico. Ha partecipato anche in Italia alla marcia del 1966 per l’abolizione della pena di morte e ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti internazionali.
Parlava il francese e la lingua berbera, comprendeva l’arabo ma rifiutava di parlarlo. Si definiva “un algerino autoctono di questo paese”.
Nel 1994 fu rapito dalla GIA (Gruppo Islamico Armato) e poi liberato dopo una grande mobilitazione... (Continues)
A tarwa n lḥif
Matoub Lounès (1956 – 1998) è stato il cantore dell’identità e della cultura berbera della regione algerina della Cabilia: una minoranza non araba emarginata all’interno di uno stato arabo a sua volta oppresso dall’imperialismo francese.
È stato un combattente per la democrazia e la laicità dell’Algeria, per i diritti delle donne e degli emarginati, per la difesa della cultura berbera contro la politica di arabizzazione forzata e contro ogni forma di fondamentalismo e terrorismo islamico. Ha partecipato anche in Italia alla marcia del 1966 per l’abolizione della pena di morte e ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti internazionali.
Parlava il francese e la lingua berbera, comprendeva l’arabo ma rifiutava di parlarlo. Si definiva “un algerino autoctono di questo paese”.
Nel 1994 fu rapito dalla GIA (Gruppo Islamico Armato) e poi liberato dopo una grande mobilitazione... (Continues)
Asmi d-luleɣ d ass amcum
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2016/9/11 - 15:41
Ss'fina (SSa fina or SSfina)
2009
Akki d'amour
La lingua cabila è una lingua berbera parlata in Algeria, nella regione della Cabilia. Per la scrittura vengono impiegati l'alfabeto arabo, l'alfabeto latino e il tifinagh. L'ortografia e le convenzioni grafiche sono molto variabili, solo dopo l'introduzione del berbero nelle scuole, con un sistema di trascrizione codificato (1995) si è iniziato ad avere una certa unificazione (ma si veda come in rete questa canzone si trovi con 3 titoli diversi)
Il titolo è "La barca", e se uno vive a Sud del Mediterraneo negli anni 2000, barca può voler dire solo emigrazione al Nord del Mediterraneo...
Akki d'amour
La lingua cabila è una lingua berbera parlata in Algeria, nella regione della Cabilia. Per la scrittura vengono impiegati l'alfabeto arabo, l'alfabeto latino e il tifinagh. L'ortografia e le convenzioni grafiche sono molto variabili, solo dopo l'introduzione del berbero nelle scuole, con un sistema di trascrizione codificato (1995) si è iniziato ad avere una certa unificazione (ma si veda come in rete questa canzone si trovi con 3 titoli diversi)
Il titolo è "La barca", e se uno vive a Sud del Mediterraneo negli anni 2000, barca può voler dire solo emigrazione al Nord del Mediterraneo...
Ger unebdu d nisan
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2016/9/11 - 15:18
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Kenza
[1993]
Album “Kenza” (1994)
Lwennas Meɛṭub, il celebre cantautore ribelle cabilo - ucciso nel 1998 dagli integralisti islamici, o dal governo, o da entrambi - scrisse questa canzone pochi mesi dopo l’assassinio (avvenuto il 2 giugno 1993) dello scrittore berbero Ṭahar Djaout ed è dedicata a Kenza, figlia dello scrittore. Nella stessa canzone si ricordano molti altri intellettuali algerini caduti per mano degli islamisti nel corso di quegli anni: Rachid Tigziri, militante berbero (sgozzato il 31 gennaio 1994), Smail Yefsah, giornalista televisivo berbero (caduto il 18 ottobre 1993), Laadi Flici, medico e poeta (assassinato il 17 marzo 1993), Djillali Liabes, sociologo (ucciso il 16 marzo 1993) e Mahfoud Boucebsi, medico impegnato nella cura dell’infanzia abbandonata e delle ragazze-madri (accoltellato il 15 giugno 1993).
(Da ”Le canzoni cabile” di Vermondo Brugnatelli)
Album “Kenza” (1994)
Lwennas Meɛṭub, il celebre cantautore ribelle cabilo - ucciso nel 1998 dagli integralisti islamici, o dal governo, o da entrambi - scrisse questa canzone pochi mesi dopo l’assassinio (avvenuto il 2 giugno 1993) dello scrittore berbero Ṭahar Djaout ed è dedicata a Kenza, figlia dello scrittore. Nella stessa canzone si ricordano molti altri intellettuali algerini caduti per mano degli islamisti nel corso di quegli anni: Rachid Tigziri, militante berbero (sgozzato il 31 gennaio 1994), Smail Yefsah, giornalista televisivo berbero (caduto il 18 ottobre 1993), Laadi Flici, medico e poeta (assassinato il 17 marzo 1993), Djillali Liabes, sociologo (ucciso il 16 marzo 1993) e Mahfoud Boucebsi, medico impegnato nella cura dell’infanzia abbandonata e delle ragazze-madri (accoltellato il 15 giugno 1993).
(Da ”Le canzoni cabile” di Vermondo Brugnatelli)
Iceqqeq ifsex igenni
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2010/3/11 - 11:47
Tazult n Lambèse
[1994]
Dall’album “Canti d’acciaio, d’amore e di libertà”
Testo trovato qui e faticosamente corretto in base al testo come trascritto da Vermondo Brugnatelli nel suo ”Le canzoni cabile”
Ferhat Mehenni è un cantautore algerino berbero di lingua cabila, grande oppositore del governo -che lo ha imprigionato molte volte - e nemico giurato degli integralisti islamici, che hanno attentato spesso alla sua vita e che a Parigi nel 2004 gli hanno pure ammazzato il figlio Ameziane…
Al suo funerale il padre stesso, con la voce rotta dal dolore, intonò una sua versione in cabilo di Bella Ciao…
“Tazult n Lambèse” è una canzone in cui Ferhat racconta la prigionia subita nel terribile carcere-fortezza di Lambèse, sulle montagne dell’Aurès algerino.
Nel 1985 Fehrat ed alcuni suoi amici (Said Sadi, Mokrane, Arezki Ait Larbi e Ali Yahia Abdenour) avevano creato la Lega Algerina dei Diritti dell’Uomo.... (Continues)
Dall’album “Canti d’acciaio, d’amore e di libertà”
Testo trovato qui e faticosamente corretto in base al testo come trascritto da Vermondo Brugnatelli nel suo ”Le canzoni cabile”
Ferhat Mehenni è un cantautore algerino berbero di lingua cabila, grande oppositore del governo -che lo ha imprigionato molte volte - e nemico giurato degli integralisti islamici, che hanno attentato spesso alla sua vita e che a Parigi nel 2004 gli hanno pure ammazzato il figlio Ameziane…
Al suo funerale il padre stesso, con la voce rotta dal dolore, intonò una sua versione in cabilo di Bella Ciao…
“Tazult n Lambèse” è una canzone in cui Ferhat racconta la prigionia subita nel terribile carcere-fortezza di Lambèse, sulle montagne dell’Aurès algerino.
Nel 1985 Fehrat ed alcuni suoi amici (Said Sadi, Mokrane, Arezki Ait Larbi e Ali Yahia Abdenour) avevano creato la Lega Algerina dei Diritti dell’Uomo.... (Continues)
Tazult n Lambèse
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2010/3/11 - 10:04
Song Itineraries:
From World Jails
Tabratt i lhukem
[1998]
Testo e musica: Lounès Matoub
Lyrics and music: Lounès Matoub
Paroles et musique: Lounès Matoub
Album: Tabratt i lhukem
"The following lyrics, created by the late Matoub Lounes, are sarcastically adressed to the Algerian Regime. It is a parody of the Algerian national anthem, whose purpose was to translate the parody of the Algerian nation by the Algerian Regime itself. The Algerian national anthem fairly reflects the aims cherished by Algerians in exactly the same way as Matoub's version reflects the doom of Algeria under the regime's responsability." - Rebel Songs by Lounes Matoub
Nel 1998, pochi mesi prima di essere assassinato, Lounès Matoub scrive due album di genere chaâbi, Ilheq-d zzher e Tabratt i lhukem ("Lettera aperta ai governanti"). Nei due album, Matoub denuncia la vigliaccheria e la stupidità del potere algerino. L'ultimo brano di Tabratt i lhukem, che porta lo... (Continues)
Testo e musica: Lounès Matoub
Lyrics and music: Lounès Matoub
Paroles et musique: Lounès Matoub
Album: Tabratt i lhukem
"The following lyrics, created by the late Matoub Lounes, are sarcastically adressed to the Algerian Regime. It is a parody of the Algerian national anthem, whose purpose was to translate the parody of the Algerian nation by the Algerian Regime itself. The Algerian national anthem fairly reflects the aims cherished by Algerians in exactly the same way as Matoub's version reflects the doom of Algeria under the regime's responsability." - Rebel Songs by Lounes Matoub
Nel 1998, pochi mesi prima di essere assassinato, Lounès Matoub scrive due album di genere chaâbi, Ilheq-d zzher e Tabratt i lhukem ("Lettera aperta ai governanti"). Nei due album, Matoub denuncia la vigliaccheria e la stupidità del potere algerino. L'ultimo brano di Tabratt i lhukem, che porta lo... (Continues)
Ulayger nerja asirem an-nsenned f ssber
(Continues)
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2009/3/29 - 17:22
Song Itineraries:
Anthems and Anti-Anthems
Ameddakʷel
[1979]
Poesia di Ludwig Uhland (1809)]
Traduzione in cabilo (berbero) di Laimèche Ali
Musica originale di Laimèche Ali, poi rielaborata da Ferhat Mehenni
Album: "Canti rivoluzionari di Cabilia" [1979]
A poem by Ludwig Uhland (1809)
Kabylian version by Laimèche Ali
Original music by Laimèche Ali, then re-arranged by Ferhat Mehenni
Album: "Revolutionary Songs from Kabylia" [1979]
Ferhat Mehenni, nella sua tragica vita di lotta indomabile per la libertà e la dignità del suo popolo, segnata da battaglie, esilio e carcere, è l'autore che più ha trasposto in Cabilia e nell'antichissima lingua cabila parole di lotta da tutto il mondo, senza alcun confine. E' il caso di questa canzone, così come di Bella Ciao. Come racconta lo stesso Ferhat Mehenni, con le sue parole riportate da Vermondo Brugnatelli in La canzone cabila:
"La sua infanzia ha coinciso con il periodo della guerra anticoloniale,... (Continues)
Poesia di Ludwig Uhland (1809)]
Traduzione in cabilo (berbero) di Laimèche Ali
Musica originale di Laimèche Ali, poi rielaborata da Ferhat Mehenni
Album: "Canti rivoluzionari di Cabilia" [1979]
A poem by Ludwig Uhland (1809)
Kabylian version by Laimèche Ali
Original music by Laimèche Ali, then re-arranged by Ferhat Mehenni
Album: "Revolutionary Songs from Kabylia" [1979]
Ferhat Mehenni, nella sua tragica vita di lotta indomabile per la libertà e la dignità del suo popolo, segnata da battaglie, esilio e carcere, è l'autore che più ha trasposto in Cabilia e nell'antichissima lingua cabila parole di lotta da tutto il mondo, senza alcun confine. E' il caso di questa canzone, così come di Bella Ciao. Come racconta lo stesso Ferhat Mehenni, con le sue parole riportate da Vermondo Brugnatelli in La canzone cabila:
"La sua infanzia ha coinciso con il periodo della guerra anticoloniale,... (Continues)
ɣur-i yiwen umeddakʷel
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2008/9/8 - 16:46
Askuti
[1981]
Testo e musica di Lounes Ait Menguellat
Paroles et musique: Lounes Ait Menguellat
Words and music: Lounes Ait Menguellat
Album: A lmus-iw
In questa canzone Ait Menguellat riesce ad esprimere con molta sensibilità il disincanto di quanti, dopo avere aderito con giovanile entusiasmo alla rivoluzione, si sono ritrovati, dopo l’indipendenza, sotto un regime militare. Il boy-scout è il simbolo di quei giovani, dal momento che proprio l’associazione degli scout musulmani d’Algeria fornì un primo quadro organizzativo in cui si ritrovarono molti dei futuri combattenti per la libertà. La canzone di A. Menguellat è stata anche il simbolo cui fa esplicitamente allusione il romanzo dallo stesso titolo, Askuti, scritto da Said Sadi nel 1983, in cui si narrano proprio le vicende di un cabilo che, dopo avere aderito al maquis in gioventù, abbandonando gli studi al liceo, si ritrova, dopo l’indipendenza,... (Continues)
Testo e musica di Lounes Ait Menguellat
Paroles et musique: Lounes Ait Menguellat
Words and music: Lounes Ait Menguellat
Album: A lmus-iw
In questa canzone Ait Menguellat riesce ad esprimere con molta sensibilità il disincanto di quanti, dopo avere aderito con giovanile entusiasmo alla rivoluzione, si sono ritrovati, dopo l’indipendenza, sotto un regime militare. Il boy-scout è il simbolo di quei giovani, dal momento che proprio l’associazione degli scout musulmani d’Algeria fornì un primo quadro organizzativo in cui si ritrovarono molti dei futuri combattenti per la libertà. La canzone di A. Menguellat è stata anche il simbolo cui fa esplicitamente allusione il romanzo dallo stesso titolo, Askuti, scritto da Said Sadi nel 1983, in cui si narrano proprio le vicende di un cabilo che, dopo avere aderito al maquis in gioventù, abbandonando gli studi al liceo, si ritrova, dopo l’indipendenza,... (Continues)
Sḥefḍen-iyi ad ɣreɣ
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2008/9/8 - 12:15
Bella Ciao
Anonymous
9. A yemma a kem-ǧǧeɣ ("Mamma addio"): La "Bella ciao" in cabilo/berbero di Ferhat Mehenni
9. A yemma a kem-ǧǧeɣ ("Farewell, Mom"): Ferhat Mehenni's "Bella Ciao" in Kabylian/Berberian
La versione di "Bella Ciao" in berbero (cabilo) di Ferhat Mehenni.
A lungo rimasta senza testo, oggi (8.9.2008) siamo finalmente in grado di inserirlo riprendendolo da La canzone cabila di Vermondo Brugnatelli (che ovviamente vorremmo ringraziare per il suo splendido lavoro). Rimane naturalmente il link al blog da dove è possibile ascoltare il canto in formato .avi.
La versione di Ferhat Mehennni mi era stata a suo tempo segnalata da F.B. in via privata (F.B. è lo stesso il cui fratello ha trascritto la versione in berbero de "Le Déserteur" dello stesso Ferhat Mehenni [q.v.]).
Riporto qui di seguito il testo presente nel link seguito da tutti i dati contenuti.
Link al BLOG
The Kabylian (Berberian)... (Continues)
9. A yemma a kem-ǧǧeɣ ("Farewell, Mom"): Ferhat Mehenni's "Bella Ciao" in Kabylian/Berberian
La versione di "Bella Ciao" in berbero (cabilo) di Ferhat Mehenni.
A lungo rimasta senza testo, oggi (8.9.2008) siamo finalmente in grado di inserirlo riprendendolo da La canzone cabila di Vermondo Brugnatelli (che ovviamente vorremmo ringraziare per il suo splendido lavoro). Rimane naturalmente il link al blog da dove è possibile ascoltare il canto in formato .avi.
La versione di Ferhat Mehennni mi era stata a suo tempo segnalata da F.B. in via privata (F.B. è lo stesso il cui fratello ha trascritto la versione in berbero de "Le Déserteur" dello stesso Ferhat Mehenni [q.v.]).
Riporto qui di seguito il testo presente nel link seguito da tutti i dati contenuti.
Link al BLOG
The Kabylian (Berberian)... (Continues)
Ṣṣbeḥ mi d-nekker
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi
Le déserteur
BERBERO (CABILO) / BERBERIAN (KABYLIAN) / KABYLE - Mohand Ouhyaya (Mohya) - Ferhat Mehenni - Imaziγen Imula
Versione berbera (cabila) di Mohya (Mohand Ouyahya)* cantata anche da Ferhat Mehenni. Mohya è morto il 7 dicembre 2004. La versione risale al 1996 e fu registrata dal gruppo Imaziγen Imula prima su un 33 giri (LP MDZ 105) e poi sul Cd Imaziγen Imula - Chants berbères de lutte et d'espoir
* Pagina con un link a questa pagina delle CCG. Dal sito di Vermondo Brugnatelli.
Berberian (Kabylian) version by Mohya (Mohand Ouyahya)*, also performed by Ferhat Mehenni. Mohya died on December 7, 2004. This version was composed 1996 and has been first recorded by the band Imaziγen Imula on LP MDZ 105 and, then, on a the CD Imaziγen Imula - Chants berbères de lutte et d'espoir.
* Page linked to this AWS page. From Vermondo Brugnatelli's web blog.
Version Kabyle de Mohya (Mohand Ouhyaya)*, interprétée... (Continues)
Versione berbera (cabila) di Mohya (Mohand Ouyahya)* cantata anche da Ferhat Mehenni. Mohya è morto il 7 dicembre 2004. La versione risale al 1996 e fu registrata dal gruppo Imaziγen Imula prima su un 33 giri (LP MDZ 105) e poi sul Cd Imaziγen Imula - Chants berbères de lutte et d'espoir
* Pagina con un link a questa pagina delle CCG. Dal sito di Vermondo Brugnatelli.
Berberian (Kabylian) version by Mohya (Mohand Ouyahya)*, also performed by Ferhat Mehenni. Mohya died on December 7, 2004. This version was composed 1996 and has been first recorded by the band Imaziγen Imula on LP MDZ 105 and, then, on a the CD Imaziγen Imula - Chants berbères de lutte et d'espoir.
* Page linked to this AWS page. From Vermondo Brugnatelli's web blog.
Version Kabyle de Mohya (Mohand Ouhyaya)*, interprétée... (Continues)
AMEZZART'I
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi
×
KABYLE [TAQBAYLIT]
Si tratta di una traduzione letterale in lingua cabila (taqbaylit) sottotitolata a questo video della versione originale catalana di Lluís Llach. Non è dato sapere se l'utente, Aγennij, sia anche l'autore della traduzione, che è stata comunque accuratamente ricopiata ed anche...un po' risistemata, grammatica del Berbero Nefuṣi di Fassaṭo alla mano (che è più o meno identico al cabilo), dato che presenta qualche piccola incongruenza. Si ricorda comunque l'estrema popolarità che la versione araba tunisina di Yasser Jradi ha ottenuto non solo in Tunisia ai tempi delle “primavere arabe” del 2011; non è quindi escluso che, da qualche parte, esistano altre versioni anche in cabilo e/o altre lingue berbere dell'area. [RV]