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Quindici secoli

Quindici secoli
2013
Asa Nisi Masa
Quindici secoli di solitudine tanto parve lungo
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/9/2 - 17:06
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Avevi sempre in mente il vento

Avevi sempre in mente il vento
2017

Samìa Yusuf Omar è una ragazza somala che sfidando intimidazioni, minacce di morte, rischi e i limiti imposti dai fondamentalismi islamici del suo paese, arrivò a correre (magrissima e con le scarpe regalatele dalla squadra di atletica sudanese) i 200 metri alle Olimpiadi di Pechino nel 2008.

Rientra in Somalia nell'indifferenza più totale costretta a nascondere e a negare pubblicamente il fatto di essere un'atleta, ma con quel pensiero fisso e quella gran voglia di tornare a correre.
Samìa morirà annegata nell'aprile del 2012 cercando di raggiungere le coste italiane su un barcone di migranti per inseguire il suo sogno: partecipare alle Olimpiadi di Londra.
La vita di Saamiya Yusuf Omar è stata raccontata nel romanzo Non dirmi che hai paura, scritto da Giuseppe Catozzella.
Dove porta questo vento Samìa
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/9/2 - 12:21
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Sul selciato di Piazza Garibaldi (I Sette Martiri)

Sul selciato di Piazza Garibaldi (I Sette Martiri)
[2018]

Al brano, registrato e mixato dall’autore presso “Lo Studio in Rosso”, hanno contribuito Emanuele Nidi alla fisarmonica, Nicolas De Francesco al basso, Vince Robivecchi alla batteria. Il videoclip è stato affidato a Michele Di Nicola, che ne ha curato regia, postproduzione e montaggio. Ne sono protagonisti i luoghi dei fatti narrati, loro ultimi testimoni, e una donna alla ricerca di una storia in cui ritrovare la propria coscienza, smarrita davanti a un mondo che non riconosce più.

Il 31 di agosto del 1944 a Parma tre giovanissimi partigiani tesero un agguato a Brenno Monardi, detto Bragone, gerarca locale del partito fascista. Bragone, intento a fare scorta di carne al macello comunale, venne colpito a morte, e con lui un gregario di nome Luigi Gonzaga. Questo evento fece infuriare la Brigata Nera locale, che diede il via alla rappresaglia più crudele di cui la città abbia memoria.... (Continues)
Brenno Monardi era un gerarca del partito,
(Continues)
Contributed by adriana 2018/9/2 - 07:48
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Sora un treno

Sora un treno
1975
Mi Voria Saver
«Can come de mi
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/9/1 - 17:01
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L'opportunità

L'opportunità
2009
Testo e musica: Pupo e Mogol
Interpretata da Pupo, Paolo Belli e Youssou N'Dour

Siamo nel 2009 quando Pupo, Enzo Ghinazzi all'anagrafe, scrive a quattro mani con Giulio Repetti, ovvero Mogol "L'opportunità". Il brano che tratta la problematica dell'immigrazione e spinge alla fratellanza invitando a prendere questa situazione come un'opportunità di interazione fra i popoli del mondo. La canzone, rientrando nei progetti benefici della  "Nazionale Cantanti", ha bisogno di visibilità e viene, così, presentata al 59° Festival di Sanremo. Per l'occasione, Pupo, sceglie di farsi accompagnare da un componente storico della nazionale cantanti come  Paolo Bellie, per agevolare il messaggio di unione delle razze, convoca l'artista senegalese  Youssou N'Dour, celebre nel mondo per la sua "7 seconds". Il brano va in finale e pur non rientrando nel podio del Festival raggiunge l'obiettivo di lanciare... (Continues)
Caro amico sconosciuto, io mi sento combattuto
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/8/31 - 10:38
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Cosa occorre

Rovereto 2018

Testo e musica :Renzo Vigagni

Canzone nata come colonna sonora di uno spettacolo teatrale nel centenario della prima aberrante guerra mondiale.
Per fare un’altra pace
(Continues)
Contributed by renzo vigagni 2018/8/30 - 22:16
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Haberleri açma baba

Haberleri açma baba
NON ACCENDERE LE NOTIZIE, BABBO
(Continues)
Contributed by Flavio Poltronieri 2018/8/30 - 07:14
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In The Army Now

In The Army Now
NELL'ESERCITO, ORA
(Continues)
Contributed by Donatella Leoni 2018/8/28 - 11:41
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La libertà (La palummedda janca)

La libertà (La palummedda janca)
La traduzione che propongo aggiusta alcune interpretazioni errate della precedente proposta.
La libertà (La colombella bianca)
(Continues)
Contributed by Gio CG 2018/8/28 - 01:25
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Кукушка

Кукушка
IL CUCULO
(Continues)
Contributed by Donatella Leoni 2018/8/25 - 10:27
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Tajga blues

Tajga blues
TAIGA BLUES
(Continues)
Contributed by Stanislava 2018/8/24 - 15:59
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Ring-o-ding

Ring-o-ding
RING-O-DING
(Continues)
Contributed by Stanislava 2018/8/24 - 13:12
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Mai soli per il mondo

Mai soli per il mondo
1992
Terra di nessuno
Più forte ancora e allora a NCOT la parola
(Continues)
Contributed by Giovanni M. 2018/8/24 - 00:15
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We Work The Black Seam

We Work The Black Seam
Italian translation by Riccardo Venturi
Traduction italienne de Riccardo Venturi
Riccardo Venturin italiankielinen käännös

20.08.2018 22:45
LAVORIAMO INSIEME AI BACINI CARBONIFERI
(Continues)
2018/8/20 - 22:47
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Il ladro di erre

Il ladro di erre
[1964]
Versi di Gianni Rodari, da "Il libro degli errori"

Musica di Stefano Panzarasa, cantautore ecopacifista, con il gruppo Insalata Sbagliata
Stefano Panzarasa è autore di un libro e di un CD dedicati a Rodari, "L'orecchio verde di Gianni Rodari" (2009)
C’è chi dà la colpa
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/8/20 - 21:31
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O Morte

O Morte
[2017]
Testo e musica di Francesco Pelosi
Lyrics and music by Francesco Pelosi
Paroles et musique de Francesco Pelosi
Sanat ja musiikki: Francesco Pelosi
Album: Il rito della città


IL RITO DELLA CITTA'



- O Morte
- 1260
- Nordest
- Il rito della città

Il rito della città, album d’esordio di Francesco Pelosi uscito il 6 ottobre 2017 e anticipato dal singolo O Morte, ha come protagonista la città, luogo di partenza di un’indagine sentimentale e sonora che, più che suggerita, gli è stata costretta per diritto di nascita. Leonard Cohen cantava di non avere scelta, poiché nato con una “golden voice”. Più o meno allo stesso modo, nascere in una città di provincia, stretto fra due fabbriche e inondato di mitologie a basso prezzo (ma costosissime per l’anima), dall’osteria alla resistenza e dal cattolicesimo al mercato globale, non lascia scampo. Bisogna darsi da fare per raccogliere... (Continues)
O vecchia Morte,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2018/8/19 - 07:28
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Francesco Pelosi: Il rito della città

Francesco Pelosi: Il rito della città
[2017]
Testo e musica di Francesco Pelosi
Lyrics and music by Francesco Pelosi
Paroles et musique de Francesco Pelosi
Sanat ja musiikki: Francesco Pelosi
Album: Il rito della città


IL RITO DELLA CITTA'



- O Morte
- 1260
- Nordest
- Il rito della città

Il rito della città, album d’esordio di Francesco Pelosi uscito il 6 ottobre 2017 e anticipato dal singolo O Morte, ha come protagonista la città, luogo di partenza di un’indagine sentimentale e sonora che, più che suggerita, gli è stata costretta per diritto di nascita. Leonard Cohen cantava di non avere scelta, poiché nato con una “golden voice”. Più o meno allo stesso modo, nascere in una città di provincia, stretto fra due fabbriche e inondato di mitologie a basso prezzo (ma costosissime per l’anima), dall’osteria alla resistenza e dal cattolicesimo al mercato globale, non lascia scampo. Bisogna darsi da fare per raccogliere... (Continues)
Fai tacere questa voce con l'urlo della tua vita,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2018/8/19 - 06:08
Song Itineraries: Anti War Love Songs
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Frequenze

Frequenze
[2009]
Scritta da Claudio Lolli
Come nota introduttiva al disco "Lovesongs"
Recitativo nei relativi spettacoli
Accompagnamento musicale di Nicola Alesini e Claudio Capodacqua

Questa non è stata una “canzone” in senso stretto, bensì la nota introduttiva a un disco di canzoni d'amore del 2009, Lovesongs, composto di otto canzoni pescate tra le tante scritte da Claudio Lolli (la più vecchia, Quello che mi resta, è del 1972; la più recente, Dita, è del 1997). Accompagnato da Nicola Alesini e dal maestro Claudio Capodacqua, suoi eterni compagni di viaggio, Claudio Lolli ne ha fatto un recitativo durante gli spettacoli basati sul disco, qualche anno fa. Così proprio oggi lo riproponiamo, disponendone volutamente il testo come se fosse in versi, proprio oggi che Claudio ha cominciato il suo viaggio nel Vastissimo Nulla, dove non lo toccano né l'Adesso, né il Qui. Ancora, si potrebbe dire,... (Continues)
Provate ad immaginare un ragazzo
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2018/8/18 - 12:15
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Ivano Fossati, Fabrizio De André, Francesco De Gregori: Questi posti davanti al mare

Ivano Fossati, Fabrizio De André, Francesco De Gregori: Questi posti davanti al mare
[1988]
Testo e musica di Ivano Fossati
Lyrics and music: Ivano Fossati
Paroles et musique: Ivano Fossati
Interpretazione / Performed by / Interprétée par: Fabrizio De André, Francesco De Gregori, Ivano Fossati
Album: La pianta del tè (Ivano Fossati)

Come, credo, milioni di persone, ho ripensato a quante decine di volte sarò passato sul “Ponte Morandi” a Genova, per un motivo o per un altro, per andare o per tornare, da solo o con qualcuno, guidando un automezzo o facendo il passeggero, per oltrepassare la città o per scendervi giù. Di una volta in particolare mi ricordo, però; una delle prime, tanti anni fa, entrando in Genova. Per il traffico, o per non so che cosa, il ponte tremava in modo del tutto percettibile. Il “Ponte Morandi” è crollato, portandosi via la vita di 43 persone, su una via dedicata a Walter Fillak, che da Gappista e partigiano aveva scelto come nome di battaglia... (Continues)
Ivano Fossati:
(Continues)
Contributed by L'Anonimo Toscano del XXI secolo 2018/8/16 - 09:47
Song Itineraries: Bridges
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Love Me Two Times

Love Me Two Times
da Jim Morrisn & Doors - Canzoni ed. BluesBrothers
AMAMI DUE VOLTE
(Continues)
2018/8/14 - 15:05
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La ballata del bracciante

La ballata del bracciante
[2018]

Testo reperito in questa pagina

2022
Klandestino
Ritorno a casa questa sera
(Continues)
Contributed by adriana 2018/8/14 - 08:10
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Sogneremo pecore elettriche?

Sogneremo pecore elettriche?
2017
Mani come rami, ai piedi radici

Il brano è ispirato a una pellicola realmente fantascientifica di Ridley Scott, Blade Runner, figlia di un romanzo distopico di Philip K. Dick: Il cacciatore di androidi. Ci rassegneremo a contemplare un mondo robotico, un uomo-macchina privo di sensibilità e che avrà come estensione del proprio corpo i sistemi di finta partecipazione che lo imprigionano da ormai un decennio?

Dudu chiarisce le intenzioni dell’invettiva folk:

Abbiamo voluto gridare questa domanda, che resta senza risposta. È difficile capire dove stiamo andando. Il confine tra restare umani e fare il passo più lungo della gamba è davvero sottile. Oggi rischiamo di estraniarci e lo vediamo nel modo di fare comunicazione, di fare politica. Il web, cinque-sei righe per dire qualcosa, quando ieri per comunicare c’era dietro un lavoro, una ricerca, finalizzata a esprimere la propria operazione.... (Continues)
Distanza, misura e distanza, tra un atomo e la speranza
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/8/12 - 07:48
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James Connolly

James Connolly
JAMES CONNOLLY
(Continues)
2018/8/11 - 16:03
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L'amaro sapore del sale

L'amaro sapore del sale
(2018)
feat. Silvia

Registrazione e Mixaggio a cura di Suhan Bullet Studio Saronno Illustrazione a cura di Andrea Spinelli Art


“L’ispirazione per la stesura del brano è venuta in modo naturale – racconta Daniele Maiellaro in arte FLOD – perché le migrazioni ci appartengono come cittadini del mondo e come italiani. Siamo stati migranti anche noi e troppo spesso lo dimentichiamo. Questi ragazzi e ragazze sono costretti a scappare da situazioni terribili, ho avuto modo di conoscerne diversi che mi hanno raccontato la loro esperienza. Tutto quello che succede in questi giorni è incredibile, ormai siamo a un livello di fomentazione del razzismo pericoloso. Sono sempre convinto che esista solo la razza umana e non altre 10 o 100 razze.

L’Amaro sapore del sale è una canzone che vuole trasmettere speranza. Ne son si sa se si arriva o meno alla fine del viaggio nessuno lo sa quando parte ma è necessario farlo: deve cercare un posto migliore. Andrea ha impreziosito il messaggio del brano con il suo bellissimo lavoro.”
Mamma dove sei? sai mi brucia la salsedine
(Continues)
2018/8/10 - 13:35
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Bresci, l'anarchico tornato dall'America

Bresci, l'anarchico tornato dall'America
[2007]
Scritta da / Written by / Écrite par / Sävelsi: Dino Simone
Cantata da / Sung by / Chantée par / Laulaa: Lisetta Luchini
Album / Albumi: Il popolare canto

"Io non ho ucciso Umberto, ho ucciso un principio!". Dopo aver letto queste parole, ovvero ciò che Gaetano Bresci disse durante l'interrogatorio, ho sentito il bisogno di valorizzarlo, dedicandogli questa canzone con un testo che riuscisse a enfatizzare il suo stato d'animo. Brano scritto a bordo di una nave mercantile nel 2007, rimasto 10 anni impresso su di un nastro e portato alla luce dall'immensa Lisetta Luchini nell'album "Il popolare canto" del 2017.
Il brano “Bresci, l’anarchico venuto dall’America” è stato scritto da Dino Simone ed incomincia con una strofa che racconta di un bastimento che trasporta attraverso l’oceano Atlantico merci, dolori e speranze dei passeggeri. Tra di loro c’è anche un tessitore toscano che... (Continues)
In mezzo alla nebbia, come un lamento
(Continues)
Contributed by Dino Simone 2018/8/8 - 13:13
Song Itineraries: Gaetano Bresci

Lo sfratto di Pietro Gori

Lo sfratto di Pietro Gori
[estate 2018]
Sull'aria del "Caserio"

Lo "Sfratto di Pietro Gori" è stato eseguito all'alba del 7 agosto 2018 a Fosdinovo (MS) con lo speciale accompagnamento alla chitarra di Alessio Lega.
Lavoratori a voi è diretto il canto,
(Continues)
2018/8/6 - 16:43
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Группа крови

Группа крови
[Dalla versione inglese degli stessi Kino]

“Gli ascoltatori russofoni erano in grado di testimoniare i testi sovversivamente poetici di Tsoj, e si ricordi che, negli anni ‘80, era ancora essere necessario essere ambigui riguardo a qualsiasi sentimento antigovernativo, oppure avere lunghi colloqui non voluti con persone che potevano spedirti in Siberia. Gruppa krovi, la canzone che dà il titolo all’intero album, si traduce “Gruppo sanguigno”, l’informazione scritta sulla manica dell’uniforme di ogni soldato russo. Questa canzone, che esprime il punto di vista di un coscritto in una guerra straniera, non menziona alcun dettaglio; ma qualsiasi russo che la ascoltava pensava immediatamente all’invasione sovietica dell’Afghanistan, che era ancora in corso quando la canzone fu registrata. La voce stanca di Viktor Tsoj era perfetta per ciò che esprimeva, nella tradizione di un Tom Waits o di un Lou Reed; a parte il fatto che Tsoj era un cantante migliore di tutti e due.” (Richard Foss)
GRUPPO SANGUIGNO
(Continues)
Contributed by Donatella Leoni 2018/8/3 - 20:58
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Four Green Fields

Four Green Fields
Nell'albo l'autore, attraverso il protagonista, condanna aspramente sia gli Inglesi che l'Ira, reputando che nessuna causa è degna di morte e/o di omicidio. Tuttavia ciò traspare solamente in parte in questa versione che infatti è cantata da un musicista irlandese e non dal protagonista.
Avevo quattro verdi campi,
(Continues)
Contributed by Leonardo Saponara 2018/8/2 - 21:17
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Y en eso llegó Fidel

Y en eso llegó Fidel
E POI ARRIVÒ FIDEL
(Continues)
Contributed by ZugNachPankow 2018/7/31 - 14:42
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Erich lo straniero

Erich lo straniero
2018
Sentieri Partigiani. Tra Marche e Memoria

Si va verso la conclusione con “Erich, lo straniero”, una storia atipica nel panorama della Resistenza. Qui si parla della cattura del tedesco Erick Klemera da parte di Nunzia Cavarischia e della sua permanenza a casa di Nunzia che lo curò; una volta fuggito, i destini di Erick e Nunzia si incontrarono di nuovo quarant’anni dopo la fine della guerra ad una cerimonia dell’ANPI di Tolentino cementando la loro storia di amicizia. Anche la struttura musicale è atipica con la voce straniera ed il pianoforte (anch’esso straniero nella partitura musicale del lavoro) di Michele Gazich a raccontare la storia di Erich, lo straniero.
estatica.it
Non sono morto e guardo il sole
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/7/29 - 15:17
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Balesh tebsni (بلاش تبوسني) 

Balesh tebsni (بلاش تبوسني) 
NON BACIARMI SUGLI OCCHI
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/7/29 - 09:58
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Si Dios fuera negro

Si Dios fuera negro
Se Dio fosse Nero tutto cambierebbe,
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/7/29 - 09:09
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La topolino amaranto

La topolino amaranto
Apparentemente una canzone allegra e spensierata (ammetto che per 30 anni io l'ho interpretata così), che racconta di un giovane che porta la sua ultima conquista a fare un giro in macchina, a tutta velocità, in un bel giorno d'estate col "cielo azzurro e alto/che sembra di smalto". Ma questa non è un estate qualunque: "è l'estate del '46", ovvero, la Seconda guerra mondiale è appena finita e questi giovani stanno cercando di vivere il primo momento di spensieratezza e di dimenticare cinque anni di orrori. Ma dimenticare non è facile, i segni della devastazione sono ancora ben evidenti. Il narratore li accenna, senza mai nominare la guerra esplicitamente, in due passaggi.
Il primo è la frase "un litro [di benzina] vale un chilo d'insalata", apparentemente un paragone ironico, ma ricordiamo che nell'Italia del dopoguerra i generi alimentari erano scarsi e costosi, e l'economia era ridotta... (Continues)
Oggi la benzina è rincarata
(Continues)
2018/7/29 - 04:05
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Mother's Pride

Mother's Pride
Oh lei lo sa
(Continues)
2018/7/28 - 20:12
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Kindness

Kindness
GENTILEZZA
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/7/27 - 16:51

Perché ci hai messo tanto?

Perché ci hai messo tanto?
N. Hikmet, Poesie d’amore, Milano 1991, 40.
Sul mio tavolo, dei peperoni verdi, del sale, del pane.
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/7/27 - 16:44
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By Foot, By Boat, By Train

By Foot, By Boat, By Train
A PIEDI, IN BARCA, IN TRENO
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/7/27 - 13:57
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Moj e bukura More

Anonymous
Moj e bukura More
O mia bella Morea,
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/7/27 - 13:09
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Matri i l'emigranti

Matri i l'emigranti
MADRI DEGLI EMIGRANTI
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/7/27 - 12:50
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Maman

Maman
Maman
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/7/27 - 12:31
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Taranta migrante

Taranta migrante
2018
Yayla musiche ospitali




Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)

Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero, Neri Marcorè, Edoardo Bennato che,... (Continues)
Quante aspirazioni tutte ammucchiate sui barconi
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/7/27 - 12:08
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Samba e amor

Samba e amor
Nel disco "Per un pugno di Samba" (1971)
Poi anche sigla della trasmissione televisiva "Scuola Aperta".
SAMBA E AMORE
(Continues)
Contributed by B.B. 2018/7/27 - 12:00
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Diventano mare

Diventano mare
2018
Yayla musiche ospitali




Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)

Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero, Neri Marcorè, Edoardo Bennato che,... (Continues)
Porterò solo le mie mani, per accarezzarti
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/7/27 - 10:38
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Itaca o Milano

Itaca o Milano
2018
Yayla musiche ospitali




Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)

Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero, Neri Marcorè, Edoardo Bennato che,... (Continues)
La mia terra oggi è sabbia nelle tasche
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/7/27 - 10:32
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Antiche rotte

Antiche rotte
2018
Yayla musiche ospitali




Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)

Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero, Neri Marcorè, Edoardo Bennato che,... (Continues)
Ti sento qui nell'aria co sta luce
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/7/27 - 10:15
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Nuova terra

Nuova terra
2018
Yayla musiche ospitali
(D. Fossati, A. Ruggiero, R. Colombo)




Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)

Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero,... (Continues)
Si vivrà di nuova terra e nuove città
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/7/27 - 10:10

Idea per l'avvelenata #2

Mio caro anonimo Toscano noto con stupore che nell'archivio manca una pietra miliare della musica che dico letteratura che dico della poesia anzi della parola..
Ma siccome siamo in un mondo post .. le propongo una mia riflessione "social" su cui similmente al nostro precedente incontro le potrebbe interessare intessere una nuova versione .. o rivangare la vecchia
Ero a Pistoia per capire quanto sia radical chick contestare la giostra dell’orso e quanto sia populista difendere le radici popolari.
(Continues)
Contributed by Luca Monducci 2018/7/25 - 08:50
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Io ci credo ancora

Io ci credo ancora
(2017)
"Nomadi Dentro"
Provo a immaginare di essere in quei posti,
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/7/23 - 10:50
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Tèrra d’Occitania

Tèrra d’Occitania
Terra d’Occitania
(Continues)
2018/7/18 - 17:18
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Rosa di Campo

Rosa di Campo
La storia di un amore occitano.
Si veda spiegazione nell'introduzione del video
Io ti parlavo nella notte oscura mia piccola Rosa di Campo,
(Continues)
Contributed by adriana 2018/7/18 - 16:41
Song Itineraries: Anti War Love Songs
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Cupamente

Cupamente
(2017)
Testo e musica di Mara Redeghieri
dall'album Recidiva

Mara ha poi riproposto il brano in un singolare duetto con Orietta Berti

L'avidità e l'aridità dei nuovi mostri del capitalismo raccontati con le modalità della filastrocca.

"Orietta Berti è un pezzo della mia terra, una stagione politica sana di un'Emilia ancora semplice e diretta – spiega Mara Redeghieri – Lei è tutto quello che io non sono, ha la tecnica del bel canto, è una voce che vorrei avere, una delle grandi interpreti, invulnerabile. E’ una presenza che assicura semplicità e franchezza. E’ meglio di come sono abituata ad immaginarla: dolcissima, sicura, imperturbabile, sincera. La stimo molto e mi piacerebbe che ascoltasse le mie canzoni e se ne incapricciasse un poco".

"Prima di questo duetto non avevo mai incontrato Mara personalmente - racconta Orietta Berti - Ho scoperto una brava cantante, una brava autrice... (Continues)
Mente acuta vive cupamente,
(Continues)
2018/7/16 - 22:36
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Magliette rosse

Magliette rosse
Ivan Guillaume Cosenza (2018)
https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/deed.it

Il brano si concentra sulla progressiva involuzione della sinistra e del pacifismo di fronte al deterioramento delle condizioni sociali, alla guerra sia militare che economica, principale causa di povertà e flussi migratori, ed alla conseguente ascesa delle destre, in Italia così come nel resto dell'Occidente. L'unica risposta che l'odierna società civile è in grado di fornire sono le vuote e "spettacolari" campagne di sensibilizzazione, in cui si rimuovono le cause e si considerano esclusivamente le conseguenze.
I nomi dei fautori della guerra e dello sfruttamento vengono così sostituiti con la retorica e con azioni simboliche, i metodi classici di dibattito e di lotta vengono soffocati da autorevoli hashtag e da cortei carnevaleschi, mentre la difesa dei popoli e dei rispettivi Paesi di origine viene... (Continues)
Come mai ci è mancato il coraggio di mostrargli le colpe
(Continues)
Contributed by Ivan Guillaume Cosenza 2018/7/15 - 18:48
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J'ai osé

J'ai osé
HO OSATO
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2018/7/14 - 18:45
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All'Elba non c'è più Napoleone

All'Elba non c'è più Napoleone
Canzone composta da Alberto Carletti
Song composed by Alberto Carletti
Chanson composée par Alberto Carletti

Non sono, purtroppo, molte le notizie che sono riuscito a reperire su Alberto Carletti, chansonnier di Rio Marina che è anche l'autore di “Elba terra nostra” (scritta nel 1945), la canzone che un po' è riconosciuta come “inno dell'Elba”. Da quanto si trova in rete, Alberto Carletti è scomparso nel maggio del 2008 a Livorno; suo fratello Carlo Carletti (noto come Carlo D'Ego), anch'egli poeta e animatore culturale riese (e del Cavo), è scomparso pochi anni dopo. Le canzoni di Alberto Carletti, vale a dire questa che qui si presenta e l' “Elba terra nostra” di cui sopra, sono state interpretate e incise da Giorgio Onorato, cantante e interprete folk romano, in un disco 45 giri GEVOX (di un anno che non mi è stato possibile identificare, ma sicuramente tra gli anni '50 e '60), con... (Continues)
Un bel mattino Serenella giunse all'Elba
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2018/7/14 - 11:29
Song Itineraries: Napoleon's Wars
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Fortress Europe

Fortress Europe
FORTEZZA EUROPA
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Contributed by Abesibé 2018/7/13 - 12:33

Värnpliktsvägrarnas sång

Anonymous
Värnpliktsvägrarnas sång
13.07.2018 01:23

Il termine svedese per “obiettore di coscienza”, värnpliktsvägrare (dichiaro di offrire una frugale cena a chi sarà in grado, in mia presenza, di pronunciarlo correttamente), è assai più diretto dell'edulcorato e ambiguo termine italiano (tant'è vero che è stato assunto anche dai medici “antiabortisti”): significa senzi mezze parole “chi rifiuta [vägrare] il servizio militare [värnplikt]”. Ciononostante, sono stato costretto a utilizzare il termine italiano corrente; non me ne venivano proprio altri.
CANTO DEGLI OBIETTORI DI COSCIENZA
(Continues)
2018/7/13 - 01:24
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Terra

Terra
11 luglio 2018 23:42
TERRA
(Continues)
2018/7/11 - 23:42
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Dera evolucion ara revolucion

Dera evolucion ara revolucion
11 luglio 2018 21:18
DALL'EVOLUZIONE ALLA RIVOLUZIONE
(Continues)
2018/7/11 - 21:18

Suola ja noaiddi

Anonymous
Suola ja noaiddi
(Dalla versione svedese di Jakob Fellman)
Italian translation by Riccardo Venturi
(From Jakob Fellman's Swedish version)
Italiensk översättning av Riccardo Venturi
(Från Jakob Fellmans svensk version)
Riccardo Venturin italiankielinen käännös
(Jaakko Fellmanin ruotsinkielisestä versiosta)
11 luglio 2018 19:02

Due parole del traduttore. La traduzione italiana non poteva che partire dalla versione svedese di Jakob Fellman. Per due motivi: il primo è la sua completezza, cui più volte è stato accennato sia nell'Introduzione che nei commenti alle varie versioni, e il secondo è che non avrei comunque mai potuto tradurre da una qualche parlata Sami. In apposite note sono state tradotte anche le note originali presenti nelle Anteckningar del 1906, che in un certo qual modo gettano un po' di luce sulla vicenda narrata nel canto. Alcuni punti della versione svedese di Jakob Fellman, come detto, sono tutt'altro che chiari.
IL LADRO E LO SCIAMANO
(Continues)
2018/7/11 - 19:02
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Les Amis de Georges

Les Amis de Georges
mi mancano parecchie rime, ma molto carina la canzone. Da notare che sul finale la chitarra cita Les copains d'abord, famosissima canzone di Brassens sull'amicizia.
GLI AMICI DI GEORGES
(Continues)
2018/7/10 - 23:31
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No sé por qué piensas tú

No sé por qué piensas tú
NON SO PERCHÉ PENSI TU
(Continues)
Contributed by Flavio Poltronieri 2018/7/10 - 17:25




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