Joulun lumi
With these verses written by L. Onerva in 1952 I wish all the staff members and friends of this webpage a peaceful Christmas and a happy New Year 2018.
CHRISTMAS SNOW
(Continues)
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2017/12/22 - 00:43
О моем старшине
STORY ABOUT MY PLATOON SERGEANT
(Continues)
(Continues)
Contributed by Flavio Poltronieri 2017/12/20 - 12:34
Li Troubaires de Coumboscuro e Fabrizio De André: Mis amour [Bèla calha]
Anonimo Toscano del XXI Secolo, 18-12-2017
MY OWN TRUE LOVE
(Continues)
(Continues)
Contributed by L'Anonimo Toscano del XXI secolo 2017/12/18 - 07:24
I fascismi, ora.
Versione inglese dalla pagina youtube del gruppo
FASCISM, TODAY.
(Continues)
(Continues)
2017/12/17 - 18:56
The Shearer's Lament
Sul sito (da esplorare) Warren Fahey’s Australian Folklore Unit viene attribuita a tal Ian Lock di Moorooka, Queensland.
THE SHEARER’S LAMENT
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/12/15 - 13:50
Wiersze wojenne
“Niebo złote ci otworzę” tradotta in inglese da Bill Johnston
I'LL OPEN FOR YOU A GOLDEN SKY
(Continues)
(Continues)
Contributed by B.B. 2017/12/14 - 08:11
Πατρίδα
Traduzione inglese di yiorgos_k [01.04.2009] - stixoi.info
MOTHERLAND
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2017/12/7 - 13:30
Cornelis Vreeswijk: Brev från kolonien
Hello Muddah, Hello Fadduh [Faddah], l'originale inglese di Alan Sherman e Lou Busch (1963)
Hello, Muddah! Hello, Fadduh!
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/11/29 - 18:42
La libertat
“Freedom” is a video made in Northern Italy in Peveragno, the little town where musicians live, and was produced with the participation of the inhabitants of the same. “Freedom” is a song and a video that aims to represent the will and the hope of people asking for a job opportunity for their future, a chance to live with dignity in their own land . The picture of youth and adults in a small town reflects the legitimate hope of safeguarding the identity of the world people.
FREEDOM
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2017/11/29 - 09:00
The Brown Girl
Anonymous
THE BROWN GIRL
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/28 - 16:19
Đại bác ru đêm
Traduzione inglese di Rich Fuller da TCS Home, sito dedicato all’opera di Trịnh Công Sơn.
LULLABY OF THE ARTILLERY
(Continues)
(Continues)
Contributed by B.B. 2017/11/28 - 14:50
Hát trên những xác người
Traduzione inglese di Patrick Gallagher da TCS Home, sito dedicato all’opera di Trịnh Công Sơn.
NOW I SING THE DEAD
(Continues)
(Continues)
Contributed by B.B. 2017/11/28 - 14:15
The Black Friday Song
(2017)
from Really Stupid Bad Songs That I Made
La guerra del consumismo, la follia dello shopping, i lavoratori sfruttati... buon Black Friday a tutti!
from Really Stupid Bad Songs That I Made
La guerra del consumismo, la follia dello shopping, i lavoratori sfruttati... buon Black Friday a tutti!
Blaaaaaaaack Friday, Time to go to the mall.
(Continues)
(Continues)
2017/11/24 - 23:12
Big Parade
"So, how do you write an anti-War song, and inspect man's avarice, stupidity and ultimate extinction in song?
Well, with humour naturally! I wanted to deliver a dark message tongue-in-cheek with a jaunty, foot tapping rhythm...
Done in more of a Vaudeville style than true PROG! (Whatever that is)
When we played Summers End festival in 2016, some of the band members were a tad skeptical about performing this one live...but I stuck to my guns (no pun intended) and in the end, it turned out to be the most talked about piece that we performed on the day when it came to the reviews!" (Guy)
Damanek
Well, with humour naturally! I wanted to deliver a dark message tongue-in-cheek with a jaunty, foot tapping rhythm...
Done in more of a Vaudeville style than true PROG! (Whatever that is)
When we played Summers End festival in 2016, some of the band members were a tad skeptical about performing this one live...but I stuck to my guns (no pun intended) and in the end, it turned out to be the most talked about piece that we performed on the day when it came to the reviews!" (Guy)
Damanek
Sticks and stones may break my bones but words will never hurt me
(Continues)
(Continues)
2017/11/24 - 21:59
Oh! Breathe Not His Name
Testo di Thomas Moore
“Irish Melodies”, la raccolta di canzoni arrangiate da John S. Stevenson per pianoforte, pubblicate in dieci volumi tra il 1807 e il 1834.
Poi rimusicata anche da Herbert Hughes (A purse of Gold, 2007) e da Eleanor McEvoy (The Thomas Moore Project, 2017)
Dedicata a Robert Emmet, stato un patriota irlandese. Membro dell'associazione United Irishmen, incontrò Napoleone e Talleyrand a Parigi nel 1802, dai quali seppe dell'ipotesi di invasione dell'Inghilterra. Rientrato a Dublino, organizzò un'insurrezione armata, che scoppiò il 23 luglio 1803, con l'uccisione del viceré Arthur Wolfe Kilwarden e del nipote. La rivolta fallì ed Emmet fu arrestato, processato e impiccato.
“Irish Melodies”, la raccolta di canzoni arrangiate da John S. Stevenson per pianoforte, pubblicate in dieci volumi tra il 1807 e il 1834.
Poi rimusicata anche da Herbert Hughes (A purse of Gold, 2007) e da Eleanor McEvoy (The Thomas Moore Project, 2017)
Dedicata a Robert Emmet, stato un patriota irlandese. Membro dell'associazione United Irishmen, incontrò Napoleone e Talleyrand a Parigi nel 1802, dai quali seppe dell'ipotesi di invasione dell'Inghilterra. Rientrato a Dublino, organizzò un'insurrezione armata, che scoppiò il 23 luglio 1803, con l'uccisione del viceré Arthur Wolfe Kilwarden e del nipote. La rivolta fallì ed Emmet fu arrestato, processato e impiccato.
Oh! breathe not his name, let it sleep in the shade,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2017/11/24 - 13:02
Song Itineraries:
Conflicts in Ireland, Death penalty: murder by the power
The Politician
[1972]
Scritta da Mac Davis, songwriter texano, bianco, autore di grandi successi come In The Ghetto per Elvis Presley
Singolo dall'album di Lou Rawls (1933-2006), grandissima voce afroamericana, intitolato “A Man of Value”
Il testo l'ho trovato un po' su Genius e un po' su RateYourMusic, poi ho provato a sistemarlo all'ascolto ma mi sono rimasti due o tre dubbi, che ho indicati col punto interrogativo... Se qualcuno volesse dire la sua, si faccia avanti.
Peccato che solo qualche anno dopo Lou Rawls si facesse ritrarre in una serie di fotografie tutto pappa & ciccia con Ronald Reagan...
Scritta da Mac Davis, songwriter texano, bianco, autore di grandi successi come In The Ghetto per Elvis Presley
Singolo dall'album di Lou Rawls (1933-2006), grandissima voce afroamericana, intitolato “A Man of Value”
Il testo l'ho trovato un po' su Genius e un po' su RateYourMusic, poi ho provato a sistemarlo all'ascolto ma mi sono rimasti due o tre dubbi, che ho indicati col punto interrogativo... Se qualcuno volesse dire la sua, si faccia avanti.
Peccato che solo qualche anno dopo Lou Rawls si facesse ritrarre in una serie di fotografie tutto pappa & ciccia con Ronald Reagan...
See the politician
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/23 - 22:28
Song Itineraries:
War in Viet Nam as seen from the U.S.
Synthetic World
[1970]
Scritta da Jerry Williams Jr., in arte Swamp Dogg
Nell'album intitolato “Total Destruction to Your Mind”
What a song! What a voice!
Scritta da Jerry Williams Jr., in arte Swamp Dogg
Nell'album intitolato “Total Destruction to Your Mind”
What a song! What a voice!
Hey you, I'm up from the bayou
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/23 - 21:31
Song Itineraries:
War on Earth
The War Song
[1973]
Scritta da Jon Lucien con Dave Grusin e la sua orchestra
Nell’album intitolato “Rashida”
Una post-Vietnam CCG/AWS, assolutamente DOCG, che mancava…
Scritta da Jon Lucien con Dave Grusin e la sua orchestra
Nell’album intitolato “Rashida”
Una post-Vietnam CCG/AWS, assolutamente DOCG, che mancava…
Children lose their lives in the war
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/23 - 13:52
Song Itineraries:
War in Viet Nam as seen from the U.S., War in Vietnam: Veterans and consequences
God Bless America (for What)
[1971]
Scritta da Jerry Williams, Jr., in arte Swamp Dogg, con Troy Davis
Nell’album “Rat On!”
Testo trovato su YouTube
Ancora mancava un brano di Swamp Dogg sulle CCG/AWS…
“Oltraggioso come George Clinton, immediato come un Little Richard in versione punk e selvaggio come Dyke & The Blazers, Swamp Dogg suonava come avrebbe potuto suonare Otis Redding se dopo Monterey si fosse calato un acido con i figli dei fiori”: memorabili parole del critico inglese Peter Shapiro che così anni fa raccontava colui che altri descrissero come un Frank Zappa afroamericano ed era quello un paragone con poche attinenze musicali ma molte per l’intelligenza del personaggio, la lucidità delle analisi sociopolitiche, il gusto per l’oltraggio […] (dal blog Venerato Maestro Oppure)
Scritta da Jerry Williams, Jr., in arte Swamp Dogg, con Troy Davis
Nell’album “Rat On!”
Testo trovato su YouTube
Ancora mancava un brano di Swamp Dogg sulle CCG/AWS…
“Oltraggioso come George Clinton, immediato come un Little Richard in versione punk e selvaggio come Dyke & The Blazers, Swamp Dogg suonava come avrebbe potuto suonare Otis Redding se dopo Monterey si fosse calato un acido con i figli dei fiori”: memorabili parole del critico inglese Peter Shapiro che così anni fa raccontava colui che altri descrissero come un Frank Zappa afroamericano ed era quello un paragone con poche attinenze musicali ma molte per l’intelligenza del personaggio, la lucidità delle analisi sociopolitiche, il gusto per l’oltraggio […] (dal blog Venerato Maestro Oppure)
Oh lord, is this the land of the free?
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/23 - 09:12
Ohio
La versione de The Isley Brothers, dall’album “Givin' It Back” del 1971
Si tratta di un medley tra la canzone di Crosby, Stills, Nash & Young e Machine Gun di Jimi Hendrix
Testo trovato su Genius
Ohio /Machine Gun
Testo trovato su Genius
Ohio /Machine Gun
OHIO / MACHINE GUN
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/23 - 08:35
Am I Ever Gonna See My Baby Again
[1968]
Scritta da Ralph Bartey, Johnny Northern e Rudy Clark (?)
Interpretata da uno dei più importanti gruppi vocali femminili afroamericani degli anni 60/70, The Sweet Inspirations, composto da Estelle Brown, Sylvia Shemwell, Myrna Smith e la leader Cissy Drinkard Houston, la madre di Whitney Houston.
La canzone fa parte dell'album intitolato What the World Needs Now Is Love e contenente pure la cover di quel brano di Burt Bacharach
Testo trovato su questo sito giapponese e controllato all'ascolto
Niente più che una bella canzone d'amore, ma davvero straziante, che dall'inizio alla fine aleggia lo spettro della morte e dell'infelicità, a causa del possibile, probabile, non ritorno dell'uomo amato dalla guerra in Vietnam... Alla fine del 1968 i morti fra i soldati americani in quel conflitto ammontavano già ad oltre 37.000...
Scritta da Ralph Bartey, Johnny Northern e Rudy Clark (?)
Interpretata da uno dei più importanti gruppi vocali femminili afroamericani degli anni 60/70, The Sweet Inspirations, composto da Estelle Brown, Sylvia Shemwell, Myrna Smith e la leader Cissy Drinkard Houston, la madre di Whitney Houston.
La canzone fa parte dell'album intitolato What the World Needs Now Is Love e contenente pure la cover di quel brano di Burt Bacharach
Testo trovato su questo sito giapponese e controllato all'ascolto
Niente più che una bella canzone d'amore, ma davvero straziante, che dall'inizio alla fine aleggia lo spettro della morte e dell'infelicità, a causa del possibile, probabile, non ritorno dell'uomo amato dalla guerra in Vietnam... Alla fine del 1968 i morti fra i soldati americani in quel conflitto ammontavano già ad oltre 37.000...
Am I ever gonna see my baby again?
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/22 - 21:13
Song Itineraries:
Anti War Love Songs, War in Viet Nam as seen from the U.S.
Where Did the Peace Go
[1970-73?]
Scritta da tal Dickie Diamond (?)
Interpretata da tal Larry Sanders (o Saunders), un cantante nero che si faceva chiamare “The Prophet of Soul”
Una canzone dichiaratamente contro la guerra in Vietnam, interpretata da un artista, oggi misconosciuto, che doveva essere vicino all'ala più radicale del movimento di lotta degli afroamericani. Infatti fu sempre lui nel 1972 ad interpretare “Free Angela!”, una canzone dedicata ad Angela Davis, comunista e black panther allora sotto processo con pesantissime accuse.
Su parecchi siti il brano viene datato al 1968 ma, considerati i dati citati della seconda e terza strofa (una guerra che dura da 10 anni e ha già mietuto 50.000 tra i soldati americani), credo che debba situarsi nei primissimi anni 70. In effetti i morti statunitensi in quel conflitto furono, tra il 1960 ed il 1975, oltre 58.000.
Scritta da tal Dickie Diamond (?)
Interpretata da tal Larry Sanders (o Saunders), un cantante nero che si faceva chiamare “The Prophet of Soul”
Una canzone dichiaratamente contro la guerra in Vietnam, interpretata da un artista, oggi misconosciuto, che doveva essere vicino all'ala più radicale del movimento di lotta degli afroamericani. Infatti fu sempre lui nel 1972 ad interpretare “Free Angela!”, una canzone dedicata ad Angela Davis, comunista e black panther allora sotto processo con pesantissime accuse.
Su parecchi siti il brano viene datato al 1968 ma, considerati i dati citati della seconda e terza strofa (una guerra che dura da 10 anni e ha già mietuto 50.000 tra i soldati americani), credo che debba situarsi nei primissimi anni 70. In effetti i morti statunitensi in quel conflitto furono, tra il 1960 ed il 1975, oltre 58.000.
All my brothers been shipped to the South
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/21 - 23:31
Song Itineraries:
War in Viet Nam as seen from the U.S.
Don't Cry My Love
[1968]
Parole di Oscar Brown Jr.
Musica di Curtis Mayfield
Un singolo del 1968 poi incluso in diversi album successivi, a partire da “Big Sixteen Vol. 2”
Una canzone in cui la condanna dell’ingiusta ed inutile guerra in Vietnam si accompagna parallelamente alla celebrazione della giusta ed importante lotta degli afroamericani per i loro diritti civili.
Mi viene in mente la famosa frase di Mohammad Ali: “No VietCong ever called me nigger”...
Parole di Oscar Brown Jr.
Musica di Curtis Mayfield
Un singolo del 1968 poi incluso in diversi album successivi, a partire da “Big Sixteen Vol. 2”
Una canzone in cui la condanna dell’ingiusta ed inutile guerra in Vietnam si accompagna parallelamente alla celebrazione della giusta ed importante lotta degli afroamericani per i loro diritti civili.
Mi viene in mente la famosa frase di Mohammad Ali: “No VietCong ever called me nigger”...
Don't cry my love, I'll be back
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/21 - 16:45
Song Itineraries:
War in Viet Nam as seen from the U.S.
Zoot Suit Riot
The Zoot Suit Riots were a series of violent clashes during which mobs of U.S. servicemen, off-duty police officers and civilians brawled with young Latinos and other minorities in Los Angeles. The June 1943 riots took their name from the baggy suits worn by many minority youths during that era, but the violence was more about racial tension than fashion.
http://www.history.com/topics/zoot-sui...
http://www.history.com/topics/zoot-sui...
Who's that whisperin' in the trees?
(Continues)
(Continues)
2017/11/20 - 17:14
On Receiving News of the War
[Cape Town, 1914]
Versi del poeta inglese di origine lettone Isaac Rosenberg (Bristol, 1890 – Fampoux, Nord Passo di Calais, 1918). Nella raccolta “Poems by Isaac Rosenberg”, Heinemann, 1922
Musica per voce e pianoforte di Gary Bachlund, compositore statunitense di natali tedeschi.
Versi del poeta inglese di origine lettone Isaac Rosenberg (Bristol, 1890 – Fampoux, Nord Passo di Calais, 1918). Nella raccolta “Poems by Isaac Rosenberg”, Heinemann, 1922
Musica per voce e pianoforte di Gary Bachlund, compositore statunitense di natali tedeschi.
Snow is a strange word;
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/20 - 08:46
Song Itineraries:
World War I (1914-1918)
Cornelis Vreeswijk: Somliga går med trasiga skor
From Lyricstranslate
Note. Lyricstranslate include two English translations of this song. The 1st one is a fairly literal translation (by Daniel Aljec Owen) which we do not include here.
Note. Lyricstranslate include two English translations of this song. The 1st one is a fairly literal translation (by Daniel Aljec Owen) which we do not include here.
SOME WALK IN TATTERED SHOES
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/11/20 - 07:02
Mill-Doors
[1916]
Versi di Carl Sandburg (1878-1967) poeta, nella sua raccolta intitolata “Chicago Poems” pubblicata nel 1916
Musica per voce e pianoforte scritta nel 1948 da Nicodemo DeGioio, in arte Norman Dello Joio (1913-2008), importante compositore statunitense di origine italiana
Versi di Carl Sandburg (1878-1967) poeta, nella sua raccolta intitolata “Chicago Poems” pubblicata nel 1916
Musica per voce e pianoforte scritta nel 1948 da Nicodemo DeGioio, in arte Norman Dello Joio (1913-2008), importante compositore statunitense di origine italiana
You never come back.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/18 - 21:50
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Choose
[1916]
Versi di Carl Sandburg (1878-1967) poeta, nella sua raccolta intitolata “Chicago Poems” pubblicata nel 1916
Musica di Gary Bachlund, prolifico compositore tedesco-americano. Per voce e pianoforte, 2008
Versi di Carl Sandburg (1878-1967) poeta, nella sua raccolta intitolata “Chicago Poems” pubblicata nel 1916
Musica di Gary Bachlund, prolifico compositore tedesco-americano. Per voce e pianoforte, 2008
The single clenched fist lifted and ready,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/18 - 20:19
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Preparedness
[1916]
Una poesia canzone che Ralph Chaplin contribuì sulla rivista “Solidarity” il 24 giugno 1916 e poi incluse nella sua raccolta “When the Leaves Come Out” pubblicata l'anno seguente, poco prima di essere arrestato e condannato a 20 anni di carcere per “spionaggio”, “sedizione” ed “attività antiamericane”. Lo stesso destino toccò a quasi tutti i dirigenti e a molti militanti dell'IWW. L'organizzazione venne disarticolata proprio con il pretesto della sua opposizione all'ingresso degli USA nella guerra in Europa. Ralph Chaplin venne liberato solo nel 1923.
Una poesia canzone che Ralph Chaplin contribuì sulla rivista “Solidarity” il 24 giugno 1916 e poi incluse nella sua raccolta “When the Leaves Come Out” pubblicata l'anno seguente, poco prima di essere arrestato e condannato a 20 anni di carcere per “spionaggio”, “sedizione” ed “attività antiamericane”. Lo stesso destino toccò a quasi tutti i dirigenti e a molti militanti dell'IWW. L'organizzazione venne disarticolata proprio con il pretesto della sua opposizione all'ingresso degli USA nella guerra in Europa. Ralph Chaplin venne liberato solo nel 1923.
For freedom die? but we were never free
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/18 - 18:32
Song Itineraries:
World War I (1914-1918)
November Nineteenth
[1916]
Versi di John E. Nordquist, cantautore e militante dell'IWW (Industrial Workers of the World), di origini svedesi, come lo stesso Joe Hill cui la canzone è dedicata, a pochi mesi dal suo assassinio.
Sull'aria de The Red Flag
Versi di John E. Nordquist, cantautore e militante dell'IWW (Industrial Workers of the World), di origini svedesi, come lo stesso Joe Hill cui la canzone è dedicata, a pochi mesi dal suo assassinio.
Sull'aria de The Red Flag
They've shot Joe Hill, his life has fled
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/18 - 17:08
Mladic
[2012]
Prima traccia di “Allelujah! Don't Bend! Ascend!”, quarto album in studio per i GY!BE, uscito a 10 anni dal precedente “Yanqui U.X.O”
I GY!BE, canadesi apocalittici, fanno musica strumentale, per cui non mi resta che ricordare brevemente a chi è dedicato questo brano dall’incedere marziale...
Ratko Mladić è stato il comandante delle truppe serbo-bosniache durante la guerra in Bosnia (1992-95) ed il responsabile dell'assedio della città di Srebrenica e del successivo massacro di circa 8.000 uomini e ragazzi bosniaci musulmani.
Ricercato fin dal 1995 dalla giustizia internazionale con le pesantissime accuse di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l'umanità, Mladić è stato latitante per 16 anni, venendo arrestato solo nel 2011 in un paese non distante da Belgrado dove viveva tranquillamente sotto falso nome.
Da allora Ratko Mladić è sotto processo davanti al tribunale penale... (Continues)
Prima traccia di “Allelujah! Don't Bend! Ascend!”, quarto album in studio per i GY!BE, uscito a 10 anni dal precedente “Yanqui U.X.O”
I GY!BE, canadesi apocalittici, fanno musica strumentale, per cui non mi resta che ricordare brevemente a chi è dedicato questo brano dall’incedere marziale...
Ratko Mladić è stato il comandante delle truppe serbo-bosniache durante la guerra in Bosnia (1992-95) ed il responsabile dell'assedio della città di Srebrenica e del successivo massacro di circa 8.000 uomini e ragazzi bosniaci musulmani.
Ricercato fin dal 1995 dalla giustizia internazionale con le pesantissime accuse di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l'umanità, Mladić è stato latitante per 16 anni, venendo arrestato solo nel 2011 in un paese non distante da Belgrado dove viveva tranquillamente sotto falso nome.
Da allora Ratko Mladić è sotto processo davanti al tribunale penale... (Continues)
- With his arms outstretched...
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/17 - 23:32
Song Itineraries:
Balkan Wars of the 90's
Luciferian Towers
[2017]
“Luciferian Towers” è il sesto album di questo gruppo canadese dedito alla musica sperimentale (qualcuno dice che facciano Post-rock-experimental-drone-dark-ambient...)
Il lavoro è costituito da 4 tracce, tutte strumentali, la seconda e la quarta articolate in tre movimenti.
Contribuisco in introduzione la chiara recensione dell'album fatta su OndaRock da Valerio D'Onofrio.
Al posto del testo, in corrispondenza di ogni traccia, riporto i rispettivi commenti presenti sul libretto del CD, così come tratti da Genius (e confermati dalla parziale traduzione italiana nella recensione di D'Onofrio)
“This, this long-playing record, a thing we made in the midst of communal mess, raising dogs and children. eyes up and filled with dreadful joy – we aimed for wrong notes that explode, a quiet muttering amplified heavenward. we recorded it all in a burning motorboat” (GY!BE)
I GY!BE indicano... (Continues)
“Luciferian Towers” è il sesto album di questo gruppo canadese dedito alla musica sperimentale (qualcuno dice che facciano Post-rock-experimental-drone-dark-ambient...)
Il lavoro è costituito da 4 tracce, tutte strumentali, la seconda e la quarta articolate in tre movimenti.
Contribuisco in introduzione la chiara recensione dell'album fatta su OndaRock da Valerio D'Onofrio.
Al posto del testo, in corrispondenza di ogni traccia, riporto i rispettivi commenti presenti sul libretto del CD, così come tratti da Genius (e confermati dalla parziale traduzione italiana nella recensione di D'Onofrio)
“This, this long-playing record, a thing we made in the midst of communal mess, raising dogs and children. eyes up and filled with dreadful joy – we aimed for wrong notes that explode, a quiet muttering amplified heavenward. we recorded it all in a burning motorboat” (GY!BE)
I GY!BE indicano... (Continues)
[Instrumental]
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/17 - 22:05
Isabelle
(1991)
"For years people have asked who Isabelle was: 'were you shagging her'? But no. It was the height of the Bosnian war and I remember seeing a TV interview with some kids who were stuck in Sarajevo at the height of the bombing and thinking how utterly removed from that situation we were in New Zealand, thankfully.
"And I wondered what it would be like to sit down at have a chat to those kids: people who looked like us, and should have been having fun and playing music but were running the gauntlet of snipers. So essentially, it's an anti-war song, but I wanted to give it a personal face. That's kind of my schtick when it comes to songwriting: to take bigger pictures and bring them in close. That's the only way you can really understand these things.
Greg Johnson
"For years people have asked who Isabelle was: 'were you shagging her'? But no. It was the height of the Bosnian war and I remember seeing a TV interview with some kids who were stuck in Sarajevo at the height of the bombing and thinking how utterly removed from that situation we were in New Zealand, thankfully.
"And I wondered what it would be like to sit down at have a chat to those kids: people who looked like us, and should have been having fun and playing music but were running the gauntlet of snipers. So essentially, it's an anti-war song, but I wanted to give it a personal face. That's kind of my schtick when it comes to songwriting: to take bigger pictures and bring them in close. That's the only way you can really understand these things.
Greg Johnson
Hey I'm stuck on an island and I couldn't care less
(Continues)
(Continues)
2017/11/17 - 20:19
Song Itineraries:
Balkan Wars of the 90's
The Indian’s Lament
[1846]
Parole e musica di J. W. Hutchinson
Arrangiamento di Edward Little White
Canzone pubblicata a Boston dall’editore musicale Stephen W. Marsh
Testo trovato su Protest Song Lyrics
Parole e musica di J. W. Hutchinson
Arrangiamento di Edward Little White
Canzone pubblicata a Boston dall’editore musicale Stephen W. Marsh
Testo trovato su Protest Song Lyrics
Alas, alas, said the Indian, I once had a home,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/17 - 10:23
Song Itineraries:
Native American Genocide
Song of the Shirt
[1843]
Versi di Thomas Hood (1799-1845), poeta londinese
Pubblicati anonimamente sul settimanale “Punch; or, The London Charivari”, su cui Hood regolarmente pubblicava, nell’edizione del Natale 1843.
Thomas Hood in questa sua poesia raccontò la storia vera della signora Biddell, una sarta rimasta vedova con figli ancora piccoli, una famiglia che viveva in condizioni miserabili. In base ad una pratica di sfruttamento semi-schiavistico assai praticata all’epoca, e che nessuno metteva in discussione, la signora Biddell cuciva capi di abbigliamento a casa sua ed il padrone le forniva il materiale necessario, imponendole un salato deposito. La Biddell – e con lei una miriade di lavoratori e lavoratrici di allora - pur lavorando tutto il giorno, non era nemmeno in grado di sopperire alla cauzione e finì così con l’indebitarsi ed essere condannata sostanzialmente ai lavori forzati. Spedita in... (Continues)
Versi di Thomas Hood (1799-1845), poeta londinese
Pubblicati anonimamente sul settimanale “Punch; or, The London Charivari”, su cui Hood regolarmente pubblicava, nell’edizione del Natale 1843.
Thomas Hood in questa sua poesia raccontò la storia vera della signora Biddell, una sarta rimasta vedova con figli ancora piccoli, una famiglia che viveva in condizioni miserabili. In base ad una pratica di sfruttamento semi-schiavistico assai praticata all’epoca, e che nessuno metteva in discussione, la signora Biddell cuciva capi di abbigliamento a casa sua ed il padrone le forniva il materiale necessario, imponendole un salato deposito. La Biddell – e con lei una miriade di lavoratori e lavoratrici di allora - pur lavorando tutto il giorno, non era nemmeno in grado di sopperire alla cauzione e finì così con l’indebitarsi ed essere condannata sostanzialmente ai lavori forzati. Spedita in... (Continues)
With fingers weary and worn,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/17 - 09:23
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Three Chords and the Truth
[2007]
Scritta da Ry Cooder ed il figlio Joachim, musicista polistrumentista
Nell’album intitolato “My Name Is Buddy: Another Record by Ry Cooder”
Scritta da Ry Cooder ed il figlio Joachim, musicista polistrumentista
Nell’album intitolato “My Name Is Buddy: Another Record by Ry Cooder”
I'm going to tell you a story right here.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/17 - 08:14
Song Itineraries:
Cats & Bad cats
This Country's Going to War
[1933]
Testo di Bert Kalmar (1884-1947), liricista
Musica di Harry Ruby (1895-1974), compositore e sceneggiatore
Nel brano sono parodiate le popolari "All God's Chillun Got Wings" e "Oh! Susanna".
Dal film “Duck Soup” (“La guerra lampo dei fratelli Marx”), diretto da Leo McCarey (1898-1969) e interpretato dai Marx Brothers, con Groucho nella parte del protagonista, Rufus T. Firefly, il folle dittatore dello Stato di Freedonia.
Un apologo antiautoritario e antimilitarista che ovviamente valse al film il bando in Germania e in Italia. Ma l'ironia e la satira dei Marx era troppo avanti per i tempi anche negli USA, tant'è che “Duck Soup” fu un mezzo flop commerciale. Venne invece rivalutato in seguito, nell'ambito del movimento di protesta contro la guerra in Vietnam.
La storia è ambientata a Freedonia, immaginario Stato dell'Europa centrale. Per far fronte alla grave situazione economica... (Continues)
Testo di Bert Kalmar (1884-1947), liricista
Musica di Harry Ruby (1895-1974), compositore e sceneggiatore
Nel brano sono parodiate le popolari "All God's Chillun Got Wings" e "Oh! Susanna".
Dal film “Duck Soup” (“La guerra lampo dei fratelli Marx”), diretto da Leo McCarey (1898-1969) e interpretato dai Marx Brothers, con Groucho nella parte del protagonista, Rufus T. Firefly, il folle dittatore dello Stato di Freedonia.
Un apologo antiautoritario e antimilitarista che ovviamente valse al film il bando in Germania e in Italia. Ma l'ironia e la satira dei Marx era troppo avanti per i tempi anche negli USA, tant'è che “Duck Soup” fu un mezzo flop commerciale. Venne invece rivalutato in seguito, nell'ambito del movimento di protesta contro la guerra in Vietnam.
La storia è ambientata a Freedonia, immaginario Stato dell'Europa centrale. Per far fronte alla grave situazione economica... (Continues)
[Firefly]
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/16 - 20:47
Song Itineraries:
Anti-war Movies Soundtracks
The Laws of My Administration
[1933]
Testo di Bert Kalmar (1884-1947), liricista
Musica di Harry Ruby (1895-1974), compositore e sceneggiatore
Dal film “Duck Soup” (“La guerra lampo dei fratelli Marx”), diretto da Leo McCarey (1898-1969) e interpretato dai Marx Brothers, con Groucho nella parte del protagonista, Rufus T. Firefly, il folle dittatore dello Stato di Freedonia.
Un apologo antiautoritario e antimilitarista che ovviamente valse al film il bando in Germania e in Italia. Ma l'ironia e la satira dei Marx era troppo avanti per i tempi anche negli USA, tant'è che “Duck Soup” fu un mezzo flop commerciale. Venne invece rivalutato in seguito, nell'ambito del movimento di protesta contro la guerra in Vietnam.
“La prima cosa a sparire quando un paese viene trasformato in uno stato totalitario è la commedia e i comici. Poiché le persone ridono di noi, non credo che capiscano davvero quanto siamo essenziali per la... (Continues)
Testo di Bert Kalmar (1884-1947), liricista
Musica di Harry Ruby (1895-1974), compositore e sceneggiatore
Dal film “Duck Soup” (“La guerra lampo dei fratelli Marx”), diretto da Leo McCarey (1898-1969) e interpretato dai Marx Brothers, con Groucho nella parte del protagonista, Rufus T. Firefly, il folle dittatore dello Stato di Freedonia.
Un apologo antiautoritario e antimilitarista che ovviamente valse al film il bando in Germania e in Italia. Ma l'ironia e la satira dei Marx era troppo avanti per i tempi anche negli USA, tant'è che “Duck Soup” fu un mezzo flop commerciale. Venne invece rivalutato in seguito, nell'ambito del movimento di protesta contro la guerra in Vietnam.
“La prima cosa a sparire quando un paese viene trasformato in uno stato totalitario è la commedia e i comici. Poiché le persone ridono di noi, non credo che capiscano davvero quanto siamo essenziali per la... (Continues)
[Mrs. Teasdale]
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/16 - 20:09
Song Itineraries:
Anti-war Movies Soundtracks
Livin’ in the City
[2013]
Parole e musica di John Butler, importante cantautore australiano, classe 1975
Nell’album intitolato “Flesh & Blood”, pubblicato nel 2014
Parole e musica di John Butler, importante cantautore australiano, classe 1975
Nell’album intitolato “Flesh & Blood”, pubblicato nel 2014
Bells are ringing on your alarm clock
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/16 - 14:51
I’d Do Anything (Soldier’s Lament)
[2010]
Parole e musica di John Butler, importante cantautore australiano, classe 1975
Nell’album intitolato “April Uprising”
Parole e musica di John Butler, importante cantautore australiano, classe 1975
Nell’album intitolato “April Uprising”
Tell me what you want girl, you tell me what you need.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/16 - 14:41
One Way Road
[2010]
Parole e musica di John Butler, importante cantautore australiano, classe 1975
Nell’album intitolato “April Uprising”
Parole e musica di John Butler, importante cantautore australiano, classe 1975
Nell’album intitolato “April Uprising”
They come, they take
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/16 - 14:35
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery, War on Earth
Revolution
[2010]
Parole e musica di John Butler, importante cantautore australiano, classe 1975
Nell’album intitolato “April Uprising”
Parole e musica di John Butler, importante cantautore australiano, classe 1975
Nell’album intitolato “April Uprising”
So tell me family now what do you think ?
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/16 - 14:29
Home Is Where the Heart Is
[2001-02]
Parole e musica di John Butler, importante cantautore australiano, classe 1975
Nella raccolta dal vivo “Living 2001–2002”, dove il brano è il solo in versione da studio
Parole e musica di John Butler, importante cantautore australiano, classe 1975
Nella raccolta dal vivo “Living 2001–2002”, dove il brano è il solo in versione da studio
Hard working people from another land
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/16 - 14:06
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Help Is Coming
[1985-95]
Scritta da Neil Finn, Mark Hart, Nick Seymour e Peter Jones
Nella raccolta intitolata “Afterglow”, pubblicata nel 1999
Scritta da Neil Finn, Mark Hart, Nick Seymour e Peter Jones
Nella raccolta intitolata “Afterglow”, pubblicata nel 1999
Help is coming
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/16 - 13:31
Illegally
[1996]
Parole e musica di Javier Vargas, chitarrista blues spagnolo ma di rilievo internazionale.
Un singolo poi incluso nell’album del 1997 intitolato “Gipsy Boogie”
Parole e musica di Javier Vargas, chitarrista blues spagnolo ma di rilievo internazionale.
Un singolo poi incluso nell’album del 1997 intitolato “Gipsy Boogie”
Picture the other side
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/16 - 10:57
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Flight of the Earls
[1980s]
Credo che testo e musica siano di Liam Reilly, musicista associato al gruppo irlandese Bagatelle e attivo solo fino ai primi anni 90.
I Wolfe Tones l’hanno interpretata nel loro album “Sing Out For Ireland” del 1987
Con lo stesso titolo esistono altre canzoni, come quella di Phil Coulter, che probabilmente si riferiscono allo specifico episodio della Flight of the Earls (Imeacht na nIarlaí), quando il 4 settembre del 1607 alcuni nobili gaelici irlandesi, che avevano perduto la guerra dei 9 anni (1594-1603) contro gli inglesi, fuggirono precipitosamente dalle loro contee del nord, divenendo esuli in Roma (accolti dal Papa) e senza far mai più ritorno in patria.
Qui invece a quell’episodio storico ci si riferisce per raccontare dell’emigrazione irlandese nel mondo.
Credo che testo e musica siano di Liam Reilly, musicista associato al gruppo irlandese Bagatelle e attivo solo fino ai primi anni 90.
I Wolfe Tones l’hanno interpretata nel loro album “Sing Out For Ireland” del 1987
Con lo stesso titolo esistono altre canzoni, come quella di Phil Coulter, che probabilmente si riferiscono allo specifico episodio della Flight of the Earls (Imeacht na nIarlaí), quando il 4 settembre del 1607 alcuni nobili gaelici irlandesi, che avevano perduto la guerra dei 9 anni (1594-1603) contro gli inglesi, fuggirono precipitosamente dalle loro contee del nord, divenendo esuli in Roma (accolti dal Papa) e senza far mai più ritorno in patria.
Qui invece a quell’episodio storico ci si riferisce per raccontare dell’emigrazione irlandese nel mondo.
I can hear the bells of Dublin
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/16 - 08:44
Blues för en arbetarkvinna som hängt sig
November 16, 2017
BLUES FOR A WOMAN WORKER WHO HANGED HERSELF
(Continues)
(Continues)
2017/11/16 - 08:39
Home
[201?]
Versi di Warsan Shire, poetessa britannica di origini somale ma nata in Kenya nel 1988
Musica di Renato Folgado
Versi di Warsan Shire, poetessa britannica di origini somale ma nata in Kenya nel 1988
Musica di Renato Folgado
no one leaves home unless
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/15 - 22:49
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Higher Wall
[1987]
Scritta da Justin Sullivan e Michael Dean
Nell’album “Thunder and Consolation” pubblicato nel 1989
Parlate di pace, di riposo, di vacanze... e intanto rinforzate il muro. No! Non ci fermerete mai, nemmeno con il vostro muro più alto!
Scritta da Justin Sullivan e Michael Dean
Nell’album “Thunder and Consolation” pubblicato nel 1989
Parlate di pace, di riposo, di vacanze... e intanto rinforzate il muro. No! Non ci fermerete mai, nemmeno con il vostro muro più alto!
We're out here on the borders with our favourite few possessions
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/15 - 22:02
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
A Place in the Sun
[1966]
Scritta da Ronald Miller e Bryan Wells
La traccia che apre l'album “Down to Earth”
Nle 1968 Stevie Wonder ne rese anche una versione italiana, intitolata “Il sole è di tutti”, il cui testo (ad opera di tal Giuseppe Cassia) però tradiva completamente la portata di critica sociale dell'originale, facendone una canzonetta d'amore come tante.
Scritta da Ronald Miller e Bryan Wells
La traccia che apre l'album “Down to Earth”
Nle 1968 Stevie Wonder ne rese anche una versione italiana, intitolata “Il sole è di tutti”, il cui testo (ad opera di tal Giuseppe Cassia) però tradiva completamente la portata di critica sociale dell'originale, facendone una canzonetta d'amore come tante.
Like a long lonely stream
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/15 - 21:47
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Another Imperial Day
[2005]
Scritta da Justin Sullivan e Michael Dean
Nell’album “Carnival”
Scritta da Justin Sullivan e Michael Dean
Nell’album “Carnival”
You could be there - on a dark October night
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/15 - 13:17
Nothing but the Same Old Story
[1981]
Parole e musica di Paul Brady
Nel suo album intitolato “Hard Station”
Parole e musica di Paul Brady
Nel suo album intitolato “Hard Station”
I was just about nineteen
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/15 - 12:58
The Immigrant
[1978]
Scritta da Merle Haggard e Dave Kirby
Nell’album “I'm Always on a Mountain When I Fall”
Scritta da Merle Haggard e Dave Kirby
Nell’album “I'm Always on a Mountain When I Fall”
American ranching consists of a mansion
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/15 - 12:42
Generalens visa
November 15, 2017 09:45
Marie Bergman, Cornelis Vreeswijk's "Generalens Visa" (Live @ Telegram från Cornelis Kulturfestivalen 2010)
Marie Bergman, Cornelis Vreeswijk's "Generalens Visa" (Live @ Telegram från Cornelis Kulturfestivalen 2010)
GENERAL'S SONG
(Continues)
(Continues)
2017/11/15 - 09:45
Shah Mot (the Shah Is Dead / Checkmate)
[1980]
Parole di Gil Scott-Heron
Musica di Gil Scott-Heron e Brian Jackson, compositore con cui collaborò per tutti gli anni 70
Nell’album intitolato “1980”
Testo trovato su Genius
“Shah Mot”, nella traslitterazione dall’arabo, starebbe per “Lo Scià è morto”. La traduzione in inglese sarebbe assonante con il termine “checkmate”, scacco matto…
In questa canzone Gil Scott-Heron voleva assimilare la lotta dei neri americani negli USA contro il “regime” dominato dai bianchi alla rivoluzione iraniana del 1979…
Non mi pare che sia stata proprio la stessa cosa, ma tant’è… Comunque, tanto per la cronaca, se nel 1953 un golpe ordito dalla CIA aveva deposto il legittimo e laico presidente Mossadeq, nel 1979 il sanguinario fantoccio americano, lo Shah Reza Pahlavi, fu deposto (ma non ucciso, morì in esilio in Egitto l’anno seguente) in favore di una repubblica islamica largamente improntata alla legge coranica… Quali similitudini ci vedesse Scott-Heron, lo sapeva solo lui…
Parole di Gil Scott-Heron
Musica di Gil Scott-Heron e Brian Jackson, compositore con cui collaborò per tutti gli anni 70
Nell’album intitolato “1980”
Testo trovato su Genius
“Shah Mot”, nella traslitterazione dall’arabo, starebbe per “Lo Scià è morto”. La traduzione in inglese sarebbe assonante con il termine “checkmate”, scacco matto…
In questa canzone Gil Scott-Heron voleva assimilare la lotta dei neri americani negli USA contro il “regime” dominato dai bianchi alla rivoluzione iraniana del 1979…
Non mi pare che sia stata proprio la stessa cosa, ma tant’è… Comunque, tanto per la cronaca, se nel 1953 un golpe ordito dalla CIA aveva deposto il legittimo e laico presidente Mossadeq, nel 1979 il sanguinario fantoccio americano, lo Shah Reza Pahlavi, fu deposto (ma non ucciso, morì in esilio in Egitto l’anno seguente) in favore di una repubblica islamica largamente improntata alla legge coranica… Quali similitudini ci vedesse Scott-Heron, lo sapeva solo lui…
My name is what's your name
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/14 - 16:05
Song Itineraries:
Racism and Slavery in the USA
Shut 'Um Down
[1980]
Parole di Gil Scott-Heron
Musica di Gil Scott-Heron e Brian Jackson, compositore con cui collaborò per tutti gli anni 70
Nell’album intitolato “1980”
Testo trovato su Genius
Una canzone sullo stesso tema di We Almost Lost Detroit, la necessaria lotta contro le centrali nucleari. Gil Scott-Heron fu molto impegnato sul tema in quegli anni.
Parole di Gil Scott-Heron
Musica di Gil Scott-Heron e Brian Jackson, compositore con cui collaborò per tutti gli anni 70
Nell’album intitolato “1980”
Testo trovato su Genius
Una canzone sullo stesso tema di We Almost Lost Detroit, la necessaria lotta contro le centrali nucleari. Gil Scott-Heron fu molto impegnato sul tema in quegli anni.
Did you feel that rumble? Did you hear that sound?
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/14 - 15:42
Song Itineraries:
No Nukes
أمي
Translated by A.Z. Foreman
Dearly I yearn for my mother's bread,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2017/11/14 - 10:47
Alien (Hold on to Your Dreams)
[1980]
Scritta da Gil Scott-Heron
Nell’album intitolato “1980”, con Brian Jackson, compositore che ha collaborato con Scott-Heron per tutti gli anni 70.
Scritta da Gil Scott-Heron
Nell’album intitolato “1980”, con Brian Jackson, compositore che ha collaborato con Scott-Heron per tutti gli anni 70.
Midnight near the border trying to cross the Rio Grande
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/14 - 08:38
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Risk to Exist
[2016]
La traccia che dà il titolo all’ultimo album di questa band inglese, pubblicato all’inizio del 2017
I proventi della vendita del singolo sono stati destinati al sostegno dell’organizzazione Migrant Offshore Aid Station (MOAS) che si occupa del salvataggio dei migranti nel Mediterraneo.
La traccia che dà il titolo all’ultimo album di questa band inglese, pubblicato all’inizio del 2017
I proventi della vendita del singolo sono stati destinati al sostegno dell’organizzazione Migrant Offshore Aid Station (MOAS) che si occupa del salvataggio dei migranti nel Mediterraneo.
Ever felt like you're going nowhere, and you need a little help
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/14 - 08:21
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
A L I E N S
[2017]
The third track of Coldplay’s 2017 EP “Kaleidoscope”, A L I E N S is a song about refugees fleeing their home from a war-torn planet and trying to seek refuge somewhere else.
The proceeds of this song go to the Migrant Offshore Aid Station (MOAS) to help save migrants on the Mediterranean Sea. (Genius)
The third track of Coldplay’s 2017 EP “Kaleidoscope”, A L I E N S is a song about refugees fleeing their home from a war-torn planet and trying to seek refuge somewhere else.
The proceeds of this song go to the Migrant Offshore Aid Station (MOAS) to help save migrants on the Mediterranean Sea. (Genius)
We were just about to lose our home
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/11/14 - 08:05
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Sarajevo
1997
Voodo vibes
Voodo vibes
Families worlds apart
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2017/11/13 - 10:41
Song Itineraries:
Balkan Wars of the 90's
Ballad på en soptipp
BALLAD ON A RUBBISH DUMP
(Continues)
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2017/11/13 - 10:08
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