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Kein Meer lag uns zu Füßen

Kein Meer lag uns zu Füßen
Poesia tratta da Nachrichten aus dem Exil (1998)

Cantata in italiano da Fabio Turchetti
Mio Angelo di cenere [2007]

Il popolo Jenisch, denominato anche Yenishe, rappresenta la terza maggiore popolazione nomade europea, dopo i Rom ed i Sinti. Sono presenti in Germania (Regione del Reno), Svizzera, Austria, Paesi Bassi, Francia, Belgio e Spagna (dove sono principalmente noti come Mercheros). Mentre le popolazioni romaní (Rom, Sinti, Kalé, Romanichals ed altre) sono, per l'appunto, etnie di derivazione indiana, gli Jenisch sono di origine germanica e hanno un loro proprio idioma. Per via di questa loro sostanziale differenza sono anche conosciuti come zingari bianchi (in tedesco: Weiße Zigeuner, in francese: Tziganes blancs).

Ci sono tracce che indicano la presenza di gruppi jenisch nella Svizzera dall'XI secolo e nella Germania nel XIII secolo. L'espressione "Fahrendes Volk" (popolo errante)... (Continues)
Kein Meer lag uns zu Füßen,
(Continues)
Contributed by dq82 2016/1/27 - 09:59

Kopf Hoch!

Anonymous
Kopf Hoch!
KZ Ravensbrück, 1942
Canto delle prigioniere di Ravensbrück, di autrice anonima, ripreso – con un paio di marginali modifiche nell’ultima strofa – da Rita Sprengel, anch’essa internata in quel campo con la mansione di operaia nel capannone della Siemens.

Rita Sprengel (1907-1993) era un avvocato berlinese specialista nelle cause di lavoro, militante di sinistra, e all’avvento del nazismo fu subito arrestata e detenuta prima a Moringen e poi a Ravensbrück. Voce dissidente nella DDR, le sue memorie raccolte in “Der rote Faden” furono pubblicate solo nel 1994, dopo la sua morte.

Trovo il testo su Chants Protestants, come ripreso da “Europa im Kampf 1939–1944. Internationale Poesie aus dem Frauen-Konzentrationslager Ravensbrück”, volume e CD a cura di Constanze Jaiser e Jacob David Pampuch, Metropol Verlag, Berlino, 2005. Si tratta dell’edizione tedesca dell’antologia intitolata “Europa u... (Continues)
Welch Fäden auch das Schicksal spinnt,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/1/26 - 16:53

Es war ein Kind in Birkenau

Anonymous
Es war ein Kind in Birkenau
Come Ich singe ein zweckloses Lied (Das Lied vom Kind das der Mutter sein letztes Brot geschenkt hat), anche questa poesia/canzone sembra tratta da “Auschwitz-Kinderlieder”, un volumetto semi sconosciuto pubblicato nel 1990 dalla casa editrice Donat Verlag. L’autore volle espressamente restare anonimo ma evidentemente dell’universo concentrazionario nazista sapeva molto, non sappiamo se per esperienza diretta o per la profonda conoscenza di testimoni superstiti.

Il testo io l’ho trovato sul sito Chants Protestants, curato da Yves Kéler, pastore luterano francese dell’Alsazia, che però non cita la fonte originaria.

Questo il suo commento a “C’è un bambino a Birkenau”, un brano che riecheggia o, meglio, la cui eco risuona nell’incipit e nel tema di fondo di Auschwitz, o Canzone del bambino nel vento di Francesco Guccini:


La mélodie
La mélodie employée pour ce chant est moderne. Y avait-il... (Continues)
Es war ein Kind in Birkenau
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/1/26 - 14:16
Song Itineraries: Child Abuse, Extermination camps

Ich singe ein zweckloses Lied (Das Lied vom Kind das der Mutter sein letztes Brot geschenkt hat)

Anonymous
Ich singe ein zweckloses Lied (Das Lied vom Kind das der Mutter sein letztes Brot geschenkt hat)
Ho trovato il testo di questa straziante poesia/canzone sul sito Chants Protestants, curato da Yves Kéler, pastore luterano francese dell’Alsazia.
L’autore è anonimo, sconosciuta l’eventuale melodia, Kéler non cita nessuna fonte e pochissimi sono gli ulteriori riscontri in Rete… Ero davvero incerto se contribuire un brano così doloroso ma al tempo stesso così misconosciuto…
Ora lo propongo perchè mi pare di aver individuato la fonte originaria, anche se questo poco aggiunge al mistero sulla sua attribuzione. “La canzone davvero inutile del bambino che ha dato a sua madre l’ultimo suo pezzo di pane” quasi certamente si trova, insieme ad altre, nel volumetto “Auschwitz-Kinderlieder” pubblicato nel 1990 dalla casa editrice Donat Verlag. L’autore volle espressamente restare anonimo ma evidentemente dell’universo concentrazionario nazista sapeva molto, non sappiamo se per esperienza diretta... (Continues)
1. Ich singe ein zweckloses Lied
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/1/26 - 11:50
Song Itineraries: Child Abuse, Extermination camps

Was uns auch begegnet hier

Anonymous
Was uns auch begegnet hier
KZ Esterwegen, Bassa Sassonia, 1933/34
Versi di prigioniero anonimo, probabilmente un militante comunista
Sulla falsariga e sulla melodia di “Arbeitsmann du lebst in Not”, canto comunista diffuso negli anni della Repubblica di Weimar
Testo trovato su Volksliederarchiv, come ripreso dal volume “Lieder aus den faschistischen Konzentrationslagern”, 1962, a cura della musicologa ebrea tedesca Inge Lammel (1924-2015) e di Günter Hofmeyer
Trovo la canzone eseguita da Kulisiewicz nel disco “Chants de la deportation par Alex (Aleksander) Kulisiewicz”, Le Chant Du Monde, 1975
Was uns auch begegnet hier
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/1/25 - 15:28
Song Itineraries: Extermination camps

Kartoszki

Kartoszki
Sachsenhausen, 1942
Text und Musik: Jan Vala
Parole e musica di Jan Vala (?), prigioniero a Sachsenhausen con Kulisiewicz
Testo trovato su Volksliederarchiv (con la speranza che sia corretto!)
Trovo il brano nel disco “Chants de la deportation par Alex (Aleksander) Kulisiewicz”, Le Chant Du Monde, 1975
Anche nella raccolta “O bittre Zeit - Lagerlieder 1933-1945”

Altre fonti (p.e. qui) attribuiscono il brano a Paul Rakow, un artigiano berlinese anche lui rinchiuso per anni a Sachsenhausen e infine costretto ad arruolarsi nella famigerata “Brigata Dirlewanger”, un battaglione disciplinare della Wermacht composto da prigionieri, criminali comuni o detenuti politici che fossero. Rakow sparì, come tanti, nelle steppe russe. Si veda al proposito la canzone Wie lang es auch noch dauern mag.

“Kartoszki” è russificazione per “Kartoffeln”, patate. Come si è visto già per altri brani, come p.e.... (Continues)
Jeder denkt im Traume an ein Hühnchen zart und fett
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/1/25 - 14:32
Song Itineraries: Extermination camps
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Motýl

Motýl
Pavel Friedman - 4/6/1942 - Theresienstadt

Über jungen Dichter Pavel Friedman ist nur wenig bekannt. Es ist davon auszugehen, dass er 17 Jahre alt war, als er das Gedicht ‚Der Schmetterling’ am 4. Juni 1942 im Ghetto Theresienstadt schrieb. Sein Arbeiten wurde nach dem Zweiten Weltkrieg zusammen mit Kinderzeichnungen in einem geheimen Versteck gefunden.
Pavel Friedman wurde nach Auschwitz deportiert, dort kam er am 29. September 1944 um.
DER SCHMETTERLING
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/1/22 - 23:39
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Links 2 3 4

Links 2 3 4
I Rammstein sono una banda industrial metal tedesca, e uno dei pochi gruppi tedeschi la cui fama abbia superato i confini della Germania.
Durante la loro carriera musicale sono spesso stati additati come neofascisti, per l'uso di una mimica e di simboli che ricordano quelli dell'estrema destra.
Tuttavia è un'accusa assolutamente insensata, i testi delle canzoni dei Rammstein sono generalmente apolitici, e quando si spingono a inserire contenuti sociali, il messaggio è di solito ambientalista e progressista.
Queste accuse devono però aver dato non poco fastidio ai membri del gruppo, e lo si può notare in questa canzone, "Links 2 3 4".
Riprende una marcia militare, ma anche una citazione del fondatore della linke e, nel ritornello, ricorda la "Einheitsfrontlied" di Brecht.
Kann man Herzen brechen
(Continues)
Contributed by leoskini 2016/1/18 - 20:11
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Escapism is over

Escapism is over
2012
Die Fälschung der Welt

Per ventotto anni la Germania Orientale, controllata dai comunisti, restò tagliata fuori dall’enclave capitalista di Berlino Ovest per colpa di una barriera di cemento e filo spinato sorvegliata da guardie pesantemente armate.

Le prime barricate che avrebbero finito per dare forma al Muro di Berlino furono innalzate nell’agosto del 1961, quando il numero di tedeschi dell’Est che lasciavano la DDR attraverso Berlino Ovest aveva ormai raggiunto dimensioni da record. Per i tre decenni successivi questa barriera avrebbe tenuto separate famiglie e quartieri che un tempo appartenevano alla medesima città.

Il 9 novembre del 1989 il muro fu abbattuto, quasi con la stessa velocità con cui era stato originariamente costruito. Non appena un rappresentante dell’amministrazione della Germania Orientale annunciò prematuramente l’apertura del confine, migliaia di esultanti... (Continues)
«Some dance to remember, some dance to forget.» The Eagles
(Continues)
Contributed by dq82 2016/1/17 - 16:00
Song Itineraries: The Berlin Wall, 1961-1989
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Festung Europa

Festung Europa
2012
Die Fälschung der Welt
«Europa endlos. Europa endlos.»
(Continues)
Contributed by dq82 2016/1/17 - 15:59
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1989

1989
2012
Die Fälschung der Welt
«Dass die Zeit unser Verlangen
(Continues)
Contributed by dq82 2016/1/17 - 15:54
Song Itineraries: The Berlin Wall, 1961-1989
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Giovanettini che andate alla guerra

Anonymous
Giovanettini che andate alla guerra
Testo trovato su Lieder.net
IHR JUNGEN LEUTE
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/1/8 - 11:33
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Sonne statt Reagan

Sonne statt Reagan
[1982]
Parole di Alain Thomé e Manfred Boecker
Musica di Klaus Heuser, musicista e produttore, una delle figure prominenti del rock tedesco, membro per quasi 20 anni della band BAP, una delle più importanti in Germania

Una canzoncina pop davvero particolare, interpretata da uno dei più grandi artisti del 900, il tedesco Joseph Beuys. Su di lui, sulla sua arte fusa con la vita e la natura, sul movimento neodadaista Fluxus di cui fece parte, sulle sue installazioni e performance innovative e provocatorie, sul suo anarchismo ed incondizionato sostegno alle lotte politiche radicali negli anni 60 e 70 così come al movimento ecologista, rimando al podcast della bella puntata a lui dedicata qualche giorno fa da Nicolas Ballario, conduttore del programma ContempoRAI su Radio1.

“Sonne statt Reagan”, allegra canzonetta contro uno dei peggiori guerrafondai nella storia dell’umanità, gioca sull’assonanza... (Continues)
Aus dem Land, das sich selbst zerstört
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/1/3 - 04:52
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Todo cambia

Todo cambia
ALLES VERÄNDERT SICH
(Continues)
Contributed by dq82 2015/12/16 - 13:29
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Nie mehr Krieg

Nie mehr Krieg
(December 2015)

"Nie mehr Krieg" (No more war) is the title of the song recorded by German pop star Xavier Naidoo and his long-time band Söhne Mannheims. "No more war. If we can't say that, then there's something wrong," is the chorus. "Those who profit from war are annoyed when they lose their propaganda war."

The video was posted Thursday (03.12.2015) exclusively on the Facebook page of well known journalist Jürgen Todenhöfer, who has published extensively on the Middle East. Todenhöfer wrote that the video was a joint protest against war in general and in particular against Germany's military involvement in Syria.

On Friday morning, the German parliament, the Bundestag, overwhelmingly approved a non-combat mission to support the coalition in the fight against the "Islamic State." The mission is to include reconnaissance and a frigate.

By Friday, the Söhne Mannheims' video had been viewed well over 2 million times.

dw.com
Ich hab' gelernt, ich soll für meine Überzeugungen
(Continues)
2015/12/12 - 00:41
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Schwabenkrieg, oder Die Trommel schlägt

Schwabenkrieg, <i>oder</i> Die Trommel schlägt
[1836]
Ein Gedicht von August Heinrich Hoffmann von Fallersleben
Musik von Ernst Richter (1808-1879)
Poesia di August Heinrich Hoffmann von Fallersleben
Musica di Ernst Richter (1808-1879)
Pubblicata negli Unpolitische Lieder (1841)

Poiché in questo sito ci abbiamo un “percorso”, abbastanza controverso a dire il vero, sugli “inni e cointroinni”, andrà detto subito che l'autore di questa ballata, August Heinrich Hoffmann von Fallersleben (1798-1874) è nientepopodimeno anche l'autore dell'inno nazionale tedesco, il celebre (o famigerato) Deutschland über alles (che poi, ufficialmente, si chiama Lied der Deutschen), su musica di Franz-Josef Haydn. Ai suoi tempi, si dice, fu il più famoso poeta tedesco, probabilmente perché Goethe era già morto da un pezzo; in gioventù era un bel giovane, ma in vecchiaia, almeno a giudicare dai dagherrotipi, era diventato abbastanza simile a un uomo di... (Continues)
Die Trommel schlägt, zum Krieg hinaus
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/12/7 - 05:01
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Die Wahrheit träumt in Schatten

Die Wahrheit träumt in Schatten
[1991]
Parole e musica di Linard Bardill
Nel disco intitolato “Strampedemi - Lieder Gegen Den Krieg”


“Inspiriert zu diesem Lied wurde ich durch einen Artikel des englischen Aussenministers Douglas Hurt, in welchem er erklärte, dass die Amerikaner und ihre Alliierten die Extra-Meile, die man für den Frieden mehr gehen müsse, gegangen seien. Ich bin überzeugt davon, dass man vor allem Schritte für den Krieg gemacht hat und die Wege für den Frieden noch längst nicht alle gegangen worden sind. Dass die Lüge im Liede in der Wirklichkeitsform, die Wahrheit (so wie ich sie sehe) in der Möglichkeitsform erscheint, verdanke ich Franz Kafka.” (Linard Bardill)

Credo si tratti – e se sbalio mi corigerete - di una canzone dedicata alla retorica e alle menzogne del Potere, che anche quando parla di pace in realtà prepara la guerra. Un esempio lampante per tutti: le cosiddette “operazioni di peacekeeping”…... (Continues)
Und sie werden sagen: «Es hat jetzt keinen Sinn
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/11/13 - 12:51

Bob

Bob
[1991]
Parole e musica di Linard Bardill
Nel disco intitolato “Strampedemi - Lieder Gegen Den Krieg”


“Der Text des Kehrreims dieses Liedes stammt aus einem Song des Strassenmusikers und Songwriters Bob Gault, den ich sehr mag. Bob ist Amerikaner und singt seit Jahren im Sommer in den Strassen Luzerns, Churs und Berns. Ich sehe ihn immer mit geschlossenen Augen, wie er mitten im Rummel, völlig weltvergessen, seine wunderschönen Songs singt, ohne Blick auf eventuelles Publikum oder eingegangene Münzen. Manchmal kann ich diese innere Ruhe, die ich mir nur aus einer tiefen Begeisterung für den Inhalt und die Gestalt seiner Lieder erklären kann, kaum ertragen.
Zum Verbrechen an den deutschen Kriegsgefangenen siehe James Baques: «Der geplante Tod», Ullstein Verlag.” (Linard Bardill)

Canzone dedicata all’amico Bob Gault, un musicista di strada americano che Bardill conobbe a Lucerna. Una... (Continues)
Gut Bob
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/11/12 - 09:27

Ein Hoch den Obern! (Pamphlet zum Tode Breschnews)

Ein Hoch den Obern! (Pamphlet zum Tode Breschnews)
[1982]
Parole e musica di Linard Bardill
Nel disco intitolato “Strampedemi - Lieder Gegen Den Krieg”, pubblicato nel 1991

Libello in morte del Leonid Il'ič Brežnev (1906-1982), possibilmente l’ultimo esponente del brutale totalitarismo sovietico… Leggo su it.wikipedia, tra l’altro, un aspetto curioso della sua biografia: Brežnev è stato un appassionato collezionista di automobili di grossa cilindrata, che tutti i potenti della Terra all’epoca facevano a gara a regalargli… Arrivò a possedere una cinquantina di bolidi… Pare che un giorno la madre di Brežnev, alla vista di tale collezione, avesse esclamato: “È tutto molto bello, figlio mio, ma se i bolscevichi tornassero?”…
"Das Lied habe ich zum Tode Breschnews geschrieben. Stalin hatte weit über 40 Millionen Menschen umbringen lassen, im Gulag schmachteten nach seinem Tode Hunderttausende weiter. Auf der Folie der blutigen Geschichte
Russlands... (Continues)
Die Herren oben lösen sich ab
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/11/11 - 15:52
Song Itineraries: The Gulag Archipelago

Gebet für Jakob Haringer

Gebet für Jakob Haringer
[1989]
Parole e musica di Linard Bardill
Nell’album intitolato “Aufs Leben los”, pubblicato nel 1990

Canzone dedicata a Jakob Haringer (pseudonimo di Johann Franz Albert, 1898-1948), scrittore e poeta vagabondo tedesco, poi naturalizzato svizzero.

Fin da giovanissimo intraprese una vita errabonda. Si fece qualche mese come fante nelle trincee della Grande Guerra, e poi a Monaco simpatizzò per la rivoluzione comunista, subito schiacciata nel sangue. Passato qualche mese in gattabuia, riprese a vagabondare per la Germania vivendo di espedienti e collezionando un numero impressionante di denunce, arresti e ricoveri in ospedali psichiatrici a causa della sua condotta “anarchica” e anticonformista. Autoprodusse tutte le sue raccolte poetiche. Fu amico di scrittori come Alfred Döblin ed Hermann Hesse. Nel 1936, inseguito dai nazisti, riparò prima in Austria, poi in Cecoslovacchia e infine riuscì... (Continues)
Aufgescheucht und rastlos
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/11/11 - 14:45
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Kyrie Eleison

Kyrie Eleison
[1989]
Parole e musica di Linard Bardill
Nell’album intitolato “Aufs Leben los”

Non so se sia integralmente una CCG ma qualche verso mi induce a crederlo, per esempio "Ich glaube nicht an die Macht / Dafür ist mir die Gewalt zu verhasst / Und die Gesichter von Soldaten zu kindlich"...
Vedete un po' voi germanofoni se il brano è degno di essere inserito.
Ich glaube nicht an Gott
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/11/11 - 11:26
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La chanzun s-charpada

La chanzun s-charpada
Si tratta infatti espressamente di una "Nachdichtung" (rielaborazione, riscrittura). In pratica, fermi restando i concetti-base, ha assai poco a che vedere col testo originale romancio. [RV]
DAS ZERRISSENE LIED (NACHDICHTUNG)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/11/11 - 10:37
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Per tuots in praschun

Per tuots in praschun
FÜR ALLE IM GEFÄNGNIS
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/11/11 - 09:28
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An den Frieden

An den Frieden
[1760]
Versi di Karl Wilhelm Ramler (1725-1798), poeta tedesco
Musica di Linard Bardill, nell’album intitolato“Strampedemi, Lieder gegen den Krieg”, 1991.

Versi contro la guerra (quella cosiddetta dei Sette Anni?) composti da un poeta altrimenti patriottico e guerresco…
Wo bist du hingeflohn, geliebter Friede?
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/11/10 - 12:58
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Chor der Kriegerwaisen

Chor der Kriegerwaisen
[1931]
Versi di Mascha Kaléko (nata Golda Malka Aufen, 1907-1975), poetessa ebrea polacca, originaria della Galizia austro-ungarica.
Una poesia messa in musica da artisti come Konstantin Wecker (“Wecker”, 1982) e Linard Bardill (“Strampedemi, Lieder gegen den Krieg”, 1991)
Testo trovato su Simplicissimus

Anche la famiglia di Golda Malka Aufen, come centinaia di migliaia di galiziani, abbandonò il paese negli anni a ridosso della Grande Guerra, all’epoca della grande crisi economica che attanagliò la regione. Si stabilirono a Berlino, dove nel 1928 la giovane Mascha sposò l’insegnante Saul Aaron Kaléko.
Mascha Kaléko cominciò a pubblicare poesie fin dal 1929 e venne subito apprezzata da poeti ed intellettuali come Erich Kästner e Kurt Tucholsky.
Le sue prime due raccolte, “Lyrisches Stenogrammheft” del 1933 e “Das kleine Lesebuch für Grosse” del 1935, incontrarono immediatamente la... (Continues)
Wir sind die Kinder der “Eisernen Zeit”,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/11/10 - 11:38
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In memoria

In memoria
Da: Frankfurter Anthologie (pagina culturale della Frankfurter Allgemeine)
Deutsche Übersetzung von Ingeborg Bachmann
Aus Frankfurter Anthologie (Kulturseite der Frankfurter Allgemeinen)

Mohammed Sheab, 26 Jahre alt, setzte seinem Leben im Sommer 1913 ein Ende. Zusammen mit seinem Freund Giuseppe Ungaretti war er aus dem ägyptischen Alexandria nach Paris gekommen, um an der Sorbonne zu studieren. Schon als Schüler hatten die beiden eine kleine Literaturzeitschrift herausgegeben, als Studenten teilten sie ein Zimmer in einem Hotel, das immer noch existiert, aber nicht mehr „schäbig“ ist, genau so wenig wie die rue des Carmes im Quartier Latin.

Mit Beginn des Ersten Weltkriegs kehrte Ungaretti, Sohn italienischer Auswanderer, in das Land seiner Eltern zurück und meldete sich 1915 als Freiwilliger an die Front. Dort, wo der Tod allgegenwärtig war, versah er alle Gedichte mit Datum und Ort... (Continues)
IN MEMORIAM
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/10/30 - 20:17
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Tanz Mit Laibach

Tanz Mit Laibach
[2003]
Scritta dai membri della band industrial slovena con Peter Mlakar, Iztok Turk (ex membro del gruppo Videosex) e i DJ Umek, Bizzy e Dojaja.
Nell’album intitolato “WAT” (acronimo per “We Are Time”)

Brano dichiaratamente ispirato allo stile dei predecessori e maestri D.A.F. (Deutsch-Amerikanische Freundschaft)
Lo stile musicale ed estetico dei Laibach è sempre stato oggetto di discussioni, improntato com’è all’esasperazione dei simboli del totalitarismo, di matrice fascista come comunista, e del militarismo.
Leggo su Wikipedia che uno dei loro primi concerti, a Zagabria nel 1983, fu interrotto dalla polizia perchè sul maxischermo alle spalle della band scorrevano immagini pornografiche alternate a quelle dei comizi di Josip Broz Tito…
Invece nei primi anni 90, in un concerto a Belgrado proprio poco prima lo scoppio della guerra in Jugoslavia, i Laibach alternarono le registrazioni... (Continues)
Wir alle sind besessen
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/22 - 13:09
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Der Sheriff

Der Sheriff
[2003]
Scritta da Robert Görl e Gabriel "Gabi" Delgado-López
Singolo estratto dall’album “Fünfzehn neue D.A.F-Lieder”

Dedicato a George W. Bush all’alba della seconda guerra del Golfo.
Facile che questo brano sia stato concepito negli stessi giorni in cui lo era questo sito delle CCG/AWS…
Wenn der Sheriff reiten geht, reiten alle mit
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/22 - 09:13
Song Itineraries: George Walker Bush II
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Der Mussolini

Der Mussolini
[1981]
Scritta da Robert Görl e Gabriel "Gabi" Delgado-López
Celeberrimo singolo estratto dall’album “Alles ist gut”

"Alzati, batti le mani, scuoti i fianchi, balla il Mussolini, balla l'Adolf Hitler, muovi il culo, balla il Gesù Cristo, balla il comunismo."… Elettronica iconoclasta.
Geht in die Knie
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/22 - 08:51
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Bunker-Ballade

Bunker-Ballade
from the 1964 album »Wir wollen dazu was sagen - neue Lieder gegen die Bombe«:

Musica / Music / Musik: Dieter Süverkrüp
Testo / Lyrics / Text: Gerd Semmer
Hey Billy, wir müssen unseren Bunker bau'n,
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/10/6 - 14:15

Der kriegerische Wolf

Der kriegerische Wolf
[1759]
Parole di Gotthold Ephraim Lessing (1729-1781), scrittore e drammaturgo tedesco.
Una delle sue “Fabeln” pubblicate nel 1759.
Musica per pianoforte e mezza voce di Gary Bachlund, prolifico compositore tedesco-americano, da “Fünf Fablen” (2008)
Testo trovato su The LiederNet Archive
"Mein Vater, glorreichen Andenkens," sagte ein junger Wolf zu einem Fuchse, "das war ein rechter Held! Wie fürchterlich hat er sich nicht in der ganzen Gegend gemacht!Er hat über mehr als zweihundert Feinde, nach und nach, triumphiert, und ihre schwarze Seelen in das Reich des Verderbens gesandt. Was Wunder also, dass er endlich doch einem unterliegen musste!"
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/7/27 - 11:17
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Vanini

Vanini
[1798]
Versi del grande poeta tedesco Friedrich Hölderlin (1770-1843), nella raccolta “Gedichte 1784-1800”.
Musica del compositore austriaco Josef Matthias Hauer (1883-1959) nella sua opera “Fünf Lieder”, 1914.

Poesia dedicata a Giulio Cesare Vanini (1585-1619), filosofo, teologo, naturalista libero pensatore originario del Salento.

Ordinato frate carmelitano, poi transitato all’anglicanesimo e quindi tornato al cattolicesimo, spirito inquieto, profondamente critico verso il papato e convinto della necessità del superamento di una teologia d’impianto ancora medievale, razionalista radicale propugnatore dell’autonomia della ragione e della natura, innovatore della tradizione cristiana considerato eversore dai tradizionalisti, Giulio Cesare Vanini visse tra Inghilterra, Francia e Italia sempre spiato e braccato dagli sgherri dell’Inquisizione, fino a quando si decisero ad arrestarlo a Tolosa... (Continues)
Den Gottverächter schalten sie dich? mit Fluch
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/3 - 10:11
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Li pirati a Palermu

Li pirati a Palermu
I pirati a Palermu“ (Die Piraten von Palermo) Der Schmerz angesichts der osmanischen Besetzung Siziliens wird hier über einem pulsierenden Dreiertakt in langgezogenen Kantilenen zu einer universellen Anklage gegen Unrecht und Unterdrückung.
Die Piraten in Palermo
(Continues)
2015/5/28 - 22:50
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Menschenjäger

Menschenjäger
[1972]
Scritta da Rio Reiser, nome d’arte di Ralph Möbius, e Ralph Steitz.
Nell’LP intitolato “Keine Macht für Niemand
Sie würden uns gern im Knast begraben
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/28 - 13:30
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Sklavenhändler

Sklavenhändler
[1971]
Parole e musica di Ralph Möbius (vero nome di Rio Reiser, leader della band, morto a soli 46 anni nel 1996)
Nel disco d’esordio di questa rock band tedesca, “Warum geht es mir so dreckig?”
Zwo, Drei, Vier
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/28 - 11:46
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Mein Name ist Mensch

Mein Name ist Mensch
[1971]
Parole e musica di Ralph Möbius (vero nome di Rio Reiser, leader della band, morto a soli 46 anni nel 1996)

Nel disco d’esordio di questa rock band tedesca, “Warum geht es mir so dreckig?”

Ehi, non vorrei dire una minkiata (io non parlo il tedesco, scusami, pardon) ma questo è proprio il manifesto contro la “Guerra dei 10.000 anni che i ricchi fanno ai poveri”!
Marco Valdooo, pensaci tuuu!!!
Ich habe viele Väter.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/28 - 11:36
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Europa

Europa
2012
Ballast der Republik

Canzone del gruppo tedesco Die Toten Hosen, che parla della difficile traversata dei migranti nel mediterraneo per raggiungere l'europa e della morte che molti di loro trovano in fondo al mare.
Unten im Hafen setzten sie die Segel
(Continues)
Contributed by leoskini 2015/5/27 - 17:38

Gesang der Reiskahnschlepper

Gesang der Reiskahnschlepper
[1930]
Ein Song von Bert Brecht mit Musik von Hanns Eisler
Aus dem Lehrstück Die Maßnahme
Un Song di Bert Brecht con musica di Hanns Eisler
Dal dramma didattico La linea di condotta

Se nel Lied des Händlers si sono visti i meccanismi bruti del capitalismo espressi, appunto nella maniera più chiara e brutale, da un capitalista (si conosce soltanto il prezzo della merce inanimata e animata, perché anche il lavoratore è merce), in questo Canto dei battellieri del riso gli stessi meccanismi sono espressi, in modo dolente ma altrettanto brutale, dal lavoratore-merce. Come nella Canzone del commerciante Brecht si serve ancora dei “Battellieri del riso” cinesi, gli ultimi degli ultimi in quanto pura merce addetta al durissimo trasporto di una merce di base ottenuta a sua volta con la schiavitù contadina. I battellieri sono dei “sottoschiavi”, se si può usare il termine. Sottoschiavi che tirano... (Continues)
In der Stadt oben am Fluß
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/5/25 - 10:38
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Geh mit uns

Musica / Music / Musik: »Bye And Bye«
Testo / Lyrics / Text: Gerd Semmer
Halt, bleib stehen, geh nicht an uns vorbei.
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/5/24 - 15:33
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Lied des Händlers, oder Song von der Ware, oder weiter Angebot & Nachfrage

Lied des Händlers, <i>oder</i> Song von der Ware, <i>oder weiter</i> Angebot & Nachfrage
[1930]
Ein Song von Bert Brecht mit Musik von Hanns Eisler
Aus dem Lehrstück Die Maßnahme
Un Song di Bert Brecht con musica di Hanns Eisler
Dal dramma didattico La linea di condotta



La foto mostra un Bert Brecht trentaduenne, coi capelli a spazzola, un maestoso sigaro in bocca e di adesione abbastanza fresca al marxismo-leninismo. Die Maßnahme (“La linea di condotta” in italiano) è uno dei suoi drammi didattici (Lehrstücke) di quegli anni in cui, in forma di teatro musicale con la collaborazione del fido Hanns Eisler, Brecht mette appunto in scena i princìpi del leninismo; questa Canzone del commerciante (o “della merce”, oppure ancora “Domanda e offerta”) ne scaturisce. Comunque la si pensi, e tenendo conto che il buon Carlo Marx da Treviri non diceva certo bischerate, sarà bene rileggersi attentamente questa elementare lezione di economia messa in musica. Si tratta di qualcosa che... (Continues)
Reis gibt es unten am Flusse.
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/5/23 - 17:25

Lied Von Navajos

Anonymous
Lied Von Navajos
[1930s]
Inno dei “Navajos” di Colonia, gruppo di giovanissimi anti-hitleriani che si riconosceva nell’organizzazione degli “Edelweißpiraten”.
Testo originale e traduzione inglese da en.wikipedia

Se negli anni 30, quelli dell’avvento e del consolidamento del nazismo, gli Edelweißpiraten non furono che un’organizzazione giovanile di matrice scoutistica che si opponeva in modo spontaneistico all’autoritarismo e al militarismo cui erano improntati i gruppi giovanili nazisti, nel corso della guerra assunsero sempre di più una fisionomia resistenziale. Colonia fu la loro roccaforte, anche perché lì l’ombra della sconfitta del tracotante Terzo Reich fu visibile molto prima che altrove: la città fu infatti scelta dagli alleati come laboratorio della dottrina del bombardamento a tappeto e fu costantemente martellata fin dal maggio 1942 e quasi interamente distrutta.

Fu nelle cantine del quartiere... (Continues)
Des Hitlers Zwang, der macht uns klein,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/20 - 15:53
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Das weiche Wasser

Das weiche Wasser
[1988]
Testo / Lyrics / Text: Diether Dehm
Interpretata dall'autore e dai Bots
Performed by the author and by Bots



Interpretata dai Bots
Performed by Bots


È un curioso personaggio, Diether Dehm. Nato nel 1950 a Francoforte sul Meno, è sia un imprenditore discografico di successo, sia un cantautore assai engagé in proprio; ma notissima è anche la sua attività politica, che lo ha portato a far parte del Bundestag, il parlamento tedesco, dal 1994 al 2005. Nel 2015 ha annunciato il suo ritiro dalla scena politica attiva; aveva esordito nell' “ala sinistra” della SPD, la Sozialdemokratische Partei Deutschlands, ed è giustappunto questa sua canzone (conosciuta particolarmente nell'interpretazione dei Bots che qui conosciamo) che rappresenta da quando è stata scritta (1988) una sorta di “inno semi-ufficiale” del partito che fu del sig. Herbert Frahm, più noto come Willy Brandt; un nome... (Continues)
Europa hatte zweimal Krieg,
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/5/20 - 13:35

Am Atlantikwall

Am Atlantikwall
Noch waffenstarrend, mit getarnten Zähnen,
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/5/18 - 10:39

Unser täglich Brot (Der Lied von der Kuhle)

Unser täglich Brot (Der Lied von der Kuhle)
[1944]
Parole e musica di Emil František Burian (1904-1959), poeta, scrittore, cantante, musicista e compositore ceco.
Testo trovato su Volkslieder Archiv
Nella raccolta intitolata “Und weil der Mensch ein Mensch ist – Lager – Lieder – Widerstand” realizzata nel 2015 dal quartetto tedesco Die Grenzgänger (Michael Zachcial, Annette Rettich, Felix Kroll e Frederic Drobnjak).

Emil František Burian, che era pure un militante comunista, fu arrestato dai nazisti nel 1941 e venne internato a Theresienstadt, a Dachau e infine a Neuengamme. Questa canzone - che credo egli scrisse in tedesco perchè non mi pare ci sia traccia in Rete di un testo in ceco - fu composta proprio a Neuengamme, dove Emil František Burian era stato attivissimo nell’organizzare spettacoli clandestini di intrattenimento per gli internati (tra i quali quelli di lingua tedesca erano i più numerosi, dopo sovietici, polacchi... (Continues)
Unser täglich Brot
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/16 - 14:51
Song Itineraries: Extermination camps

Im Auschwitzlager wo ich wohnte

Im Auschwitzlager wo ich wohnte
[1941]
Questa poesia fu composta in polacco nel 1941 dall’attore Tadeusz Kański (1902-1950) mentre si trovava prigioniero ad Auschwitz. Il titolo originario era “W Auschwitzlager gdy mieszkałem” ma non mi è riuscito di trovarne il testo. Invece sul Volkslieder Archive è disponibile il testo tradotto in tedesco.
I versi di Kański furono poi messi in musica nel 1944 da Aleksander Kulisiewicz, prigioniero a Sachsenhausen.
La canzone in polacco si trova nella raccolta di Kulisiewicz intitolata “Pieśni obozowe z hitlerowskich obozów koncentracyjnych 1939-45”, pubblicata nel 1979 dalla casa discografica polacca Muza.

La versione in tedesco di Doris Radojewski si trova nella raccolta “O bittre Zeit - Lagerlieder 1933-1945”

Tadeusz Kański è stato un attore, regista e sceneggiatore polacco attivo negli anni 20 e 30, conosciuto anche in Italia dove lavorò in alcune produzioni. Kański fu tra gli... (Continues)
Im Auschwitzlager, wo ich wohnte
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/12 - 11:18
Song Itineraries: Extermination camps
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Żywe Kamienie

Żywe Kamienie
Testo trovato su Volkslieder Archive
DIE LEBENDEN STEINE
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/5 - 23:57

Tanz, Mädchen

Tanz, Mädchen
[1944]
Versi di Krystyna Żywulska (1914-1992, il cui vero nome era Sonia Landau), ebrea polacca, nativa di Łódź.
Sull’aria della popolare cecoslovacca “Ešče si já pohár vínka”, nell’adattamento che ne fece il musicista polacco Krzysztof Jażdżyński durante la permanenza, sua e della Żywulska, nel campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau.
Sono costretto – per il momento - a contribuire la versione tedesca dell’originale polacco, che non sono riuscito a trovare ad eccezione del frammento “Tańcz, tańcz dziewczyno / władze ci każą, z przyjemną miną / są dziś w humorze panowie śmierci, tańcz…”, i soli versi ricorrenti in Rete.

Dopo l’occupazione tedesca, Sonia Landau finì con la sua famiglia nel ghetto di Varsavia. Ma nel 1942 decise di passare all’azione: fuggì dal ghetto, adottò un’identità falsa (Zofia Wiśniewska) nella “parte ariana” della città e quindi si unì alla Resistenza.... (Continues)
Tanz, tanz schnell, Mädchen
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/5 - 09:57
Song Itineraries: Extermination camps
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Über Gewalt

Über Gewalt
Der reißende Strom
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/5/4 - 09:48
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Tango fasismin ja kapitalismin suhteesta

Tango fasismin ja kapitalismin suhteesta
EIN TANGO VON DEM VERHÄLTNIS ZWISCHEN FASCHISMUS UND KAPITALISMUS
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/5/3 - 15:04
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The Ballad of Nick & Bart [Here's To You]

The Ballad of Nick & Bart [Here's To You]
Euer Kampf, Nicola und Bart,
(Continues)
Contributed by dq82 2015/4/29 - 10:26
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Der Beginn des Weltkrieges 1914 (unter Zuhilfenahme eines Tierstimmenimitators)

Der Beginn des Weltkrieges 1914 (unter Zuhilfenahme eines Tierstimmenimitators)
2014
Lament


The album version of LAMENT should be heard as a studio reconstruction of a work primarily designed to be performed live, rather than an official new Einstürzende Neubauten LP proper.

In truth, the piece can only be fully realised, as well as best experienced, in its physical embodiment, performed on or by founding member Andrew Unruh’s gigantic instruments and noise generating devices that visually evoke the horrors the work describes or embeds in the sounds they conjure from the filth and terror of the industrialised 20th century world at war with itself.

But in fulfilling what at first appears to be a surprise commission for such a formidable longtime outsider group, Einstürzende Neubauten transformed the earthy, idiosyncratic contents they mined from academic, state, music hall and internet archives with the help of their two researchers into a richly complex cycle of... (Continues)
Achtung
(Continues)
Contributed by dq82 2015/4/28 - 16:07
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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How did I die?

How did I die?
2014
Lament


The album version of LAMENT should be heard as a studio reconstruction of a work primarily designed to be performed live, rather than an official new Einstürzende Neubauten LP proper.

In truth, the piece can only be fully realised, as well as best experienced, in its physical embodiment, performed on or by founding member Andrew Unruh’s gigantic instruments and noise generating devices that visually evoke the horrors the work describes or embeds in the sounds they conjure from the filth and terror of the industrialised 20th century world at war with itself.

But in fulfilling what at first appears to be a surprise commission for such a formidable longtime outsider group, Einstürzende Neubauten transformed the earthy, idiosyncratic contents they mined from academic, state, music hall and internet archives with the help of their two researchers into a richly complex cycle of... (Continues)
I was in a crater
(Continues)
Contributed by dq82 2015/4/28 - 16:00
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Lament

Lament
2014
Lament


The album version of LAMENT should be heard as a studio reconstruction of a work primarily designed to be performed live, rather than an official new Einstürzende Neubauten LP proper.

In truth, the piece can only be fully realised, as well as best experienced, in its physical embodiment, performed on or by founding member Andrew Unruh’s gigantic instruments and noise generating devices that visually evoke the horrors the work describes or embeds in the sounds they conjure from the filth and terror of the industrialised 20th century world at war with itself.

But in fulfilling what at first appears to be a surprise commission for such a formidable longtime outsider group, Einstürzende Neubauten transformed the earthy, idiosyncratic contents they mined from academic, state, music hall and internet archives with the help of their two researchers into a richly complex cycle of... (Continues)
DIE LIE DEN
(Continues)
Contributed by dq82 2015/4/28 - 15:44
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Nein, nein, nein

Nein, nein, nein
[2011]
Nel disco intitolato “Brot Und Rosen”
Nein, nein
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/4/18 - 21:59
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Гимн демократической молодёжи мира

Гимн демократической молодёжи мира
German translation by Walter Demel
Deutsche Nachdichtung von Walter Demel
WELTJUGENDLIED
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/4/8 - 22:09
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Вы жертвою пали

Вы жертвою пали
Unsterbliche Opfer: La versione tedesca di Hermann Scherchen
German version by Hermann Scherchen
Deutsche Nachdichtung von Hermann Scherchen





Hermann Scherchen, nato il 21 giugno 1891, è stato un grande musicista e direttore d'orchestra berlinese dalla vita assai avventurosa. Nel 1914 si trovava a Jūrmala, in Lettonia, per dirigere l'Orchestra Sinfonica di Riga; allo scoppio della guerra, fu trattenuto e internato come prigioniero in Russia in quanto cittadino di un paese nemico. In questo periodo, internato in un campo di prigionia negli Urali, continuò a dirigere, a tenere lezioni e a comporre; tra le altre cose, la versione tedesca di Вы жертвою пали (e anche di Смело, товарищи, в ногу, ovvero Brüder, zur Sonne, zur Freiheit!). Nel 1933 Scherchen, di simpatie comuniste, fuggì dalla Germania; visse per quasi tutta la vita in Svizzera, a Gravesano nel Canton Ticino. Morì il 12 giugno... (Continues)
UNSTERBLICHE OPFER
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/4/7 - 15:24
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Laudate Hominem

Laudate Hominem
German translation by Michi and Herbert Killian
Deutsche Übersetzung von Michi und Herbert Killian
Da / From / Aus questo blog / this blog / diesem Blog
LOBET DEN MENSCHEN
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2015/4/6 - 13:46
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Stempellied (oder Lied der Arbeitslosen)

Stempellied (<em>oder</em> Lied der Arbeitslosen)
[1929]
Parole di David Weber, pseudonimo di Robert Gilbert, a sua volta nome d’arte di Robert David Winterfeld (1899-1978), compositore, autore, cantante ed attore tedesco



Musica di Hanns Eisler
Brano interpretato da Ernst Busch in molti suoi dischi, a partire dal Lato B del singolo “Lied der Bergarbeiter” pubblicato nel 1931 e poi nella raccolta “Die goldenen zwanziger Jahre” pubblicata nella RDT nel 1964.

“Non un soldo in tasca, solo il buono con il timbro per ricevere il sussidio di disoccupazione…”

Una canzone molto celebre, “leggera” al modo di Gilbert, ma suprema descrizione e sintesi degli effetti della crisi del 1929 in Germania, certo non meno devastanti di quelli prodottisi negli USA, allora come oggi terra di origine del dissesto.
E allora come oggi identiche le cause, individuate e sintetizzate in particolare dall’economista americano John Kenneth Galbraith (1908-2006):... (Continues)
Keenen Sechser in der Tasche,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/4/1 - 15:10
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Lied der Bergarbeiter

Lied der Bergarbeiter
[1927]
Versi di Anna Gmeyner (1902-1991), scrittrice e drammaturga viennese, nella sua opera “Heer ohne Helden. Bergarbeiterschauspiel in 8 Bildern”, dalla quale nel 1931 il regista Georg Wilhelm Pabst trasse il film “Kameradschaft”, coproduzione franco-tedesca (in Francia uscì con il titolo “La tragédie de la mine”).

Musica di Hanns Eisler, composta nel 1929.
Interpretata da Ernst Busch in molti suoi dischi, compresi “Der Barrikaden-Tauber” e “Historische Aufnahmen”

Anna Gmeyner era austriaca ed era ebrea. Nel 1926 si trasferì in Scozia, perché il marito (lo scienziato Berthold P. Wiesner) aveva ricevuto un incarico all’Università di Edimburgo. Fu lì che la Gmeyner potè seguire le lotte dei minatori scozzesi, su cui scrisse l’opera da cui Ernst Busch e Hanns Eisler trassero poi questo brano. Nel 1928 la famiglia Wiesner si trasferì nella Berlino già tormentata dal nazismo e nel 1933 fecero appena in tempo a scappare, prima a Parigi e poi in Inghilterra. Anna Gmeyner è morta a York nel 1991.
Wir graben unsre Gräber,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/3/31 - 17:11
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Ballade Von Den Baumwollpflückern

Ballade Von Den Baumwollpflückern
[1925/1929]
Testo rielaborato da Ernst Busch a partire dal racconto di B. Traven, misterioso scrittore tedesco trapiantato in Messico, intitolato “Die Baumwollpflücker”, pubblicato nel 1925.
Musica di Hanns Eisler, composta nel 1929.
Nei dischi “Der Barrikaden-Tauber” e “Historische Aufnahmen”

B. Traven è il nome di penna di uno scrittore misterioso, certamente tedesco, quasi certamente militante anarchico o spartachista durante la fase rivoluzionaria del 1918-19, che poi emigrò/fuggì in America, stabilendosi in Messico, quasi certamente in Chiapas, benchè l’unico suo contatto col mondo fosse una casella postale a Città del Messico. Beh, di certo vi è molto poco nella biografia di B. Traven: Erich Mühsam riteneva che si trattasse di tal Ret Marut, suo omologo in scrittura ed anarchia; due giornalisti investigatori inglesi scoprirono che il vero nome era Otto Feige, ospite per qualche... (Continues)
Es trägt der Bürger meine Gabe,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/3/31 - 15:33




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