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Song Itinerary The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery

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L’uomo senza nome

L’uomo senza nome
da Ferite & Feritoie (2019)

feat. Michele Gazich

Mentre di ben altro colore e differente profondità è l’acqua che inghiotte L’uomo senza nome, quello che approda migrante sulle nostre rive e a cui l’indifferenza strappa il volto.
folkbulletin.com
Sono quello aggrappato al tuo sguardo sfuggente
(Continues)
Contributed by Dq82 2020/2/19 - 10:13
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Mare di mezzo

Mare di mezzo
2020

maredimezzo.com

Dall’inizio di questo nuovo secolo il mar Mediterraneo si è andato delineando come “mare di mezzo”. Una distesa d’acqua che divide due continenti culturalmente, socialmente ed economicamente distantissimi. Le vicende di questo mare non sono più legate, come al tempo degli antichi, al commercio e allo sviluppo di civiltà mitiche. Il suo nome, oggi, si associa a una dicotomia profondissima: la bellezza delle sue sponde, del suo ambiente naturale, dei suoi porti e delle sue città da una parte e il fenomeno migratorio, con i suoi tremendi sacrifici immani, dall’altra. Troppe volte sono state date notizie di barconi affondati in mezzo a quel mare. Troppe volte uomini, donne e bambini in cerca di un futuro migliore sono stati ripescati senza vita da quelle acque. Troppe volte se ne è sentito parlare in maniera disumana.

Tra coloro che cercano di combattere l’indifferenza... (Continues)
Tutto questo fuoco su di noi
(Continues)
Contributed by Dq82 2020/2/19 - 09:45
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Chão nosso

Chão nosso
[1966]
Versi del poeta Francisco Viana, la poesia che intitola la sua raccolta del 1966
Musica del gruppo Trovante
In "Chão nosso" (1977), album d'esordio di questa band portoghese, attiva tra il 1976 e i primi anni 90.
Chão nosso
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2020/2/17 - 20:07
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Der Kapitän

Der Kapitän
[2012]
Parole e musica di Sarah Lesch
Nell'album "Chansonedde - Lieder aus der schmutzigen Küche"



Una canzone dedicata ad una vicenda che nel 2004 vide protagonista la Cap Anamur, una vecchia nave mercantile di proprietà di una organizzazione umanitaria tedesca che a partire dal 1979 aveva svolto molte operazioni di soccorso nei mari del mondo.

Il 20 giugno del 2004 la Cap Anamur, dopo aver fatto scalo a Malta per riparazioni, si trovava in acque internazionali e avvistò un gommone in difficoltà, carico di migranti africani. Li mise in salvo e li trasportò alla volta dell'Italia. Allora il Governo era quello di Berlusconi (FI-AN-LN e altri), con ministri come Fini agli Esteri e Pisanu agli Interni.

All'epoca Matteo Salvini faceva ancora il “giovane padano” e l'eurodeputato...

Fu Berlusconi a tenere la Cap Anamur per 21 (ventun) giorni in mare, prima di concedere l'attracco a Porto... (Continues)
Da wird ein großer Preis verliehen
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2020/2/9 - 20:44
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Vater ist auch dabei

Vater ist auch dabei
[1919?]
Versi di Alfred Henschke (1890–1928), meglio conosciuto con lo pseudonimo di Klabund, scrittore tedesco.
Nella raccolta “Die Harfenjule”, pubblicata nel 1927, poco prima della prematura morte.
Musica di Béla Reinitz (1878-1943), compositore ungherese
Interpretata da Ernst Busch nel disco dell’Aurora-Schallplatten intitolato “Erich Mühsam / Klabund Zeit-, Leid-, Streitgedichte” del 1966, rieditato nel 1972.
Testo trovato su Zgedichte.de




In tre brevi strofe: la Grande Guerra, il primo dopoguerra tredesco e la rivolta spartachista del gennaio 1919, schiacciata nel sangue...
Und als sie zogen in den Krieg -
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2020/2/7 - 13:42
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Mare

Mare
2019
10
Il mio nome è sconosciuto
(Continues)
Contributed by Dq82 2020/2/6 - 22:54
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Fiat Justitia!

Fiat Justitia!
[1914]
Versi di Erich Mühsam, pubblicati nel marzo 1914 sulla rivista "Kain", da lui stesso fondata.
Musica di Dieter Süverkrüp nell'album "Erich Mühsam: Ich lade Euch zum Requiem" (1995), con Walter Andreas Schwarz.
Testo da LyricWiki
Was kriegt der Proletarier
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2020/2/2 - 13:56
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Rima gli Italiani

Rima gli Italiani
2019
Da Kahbum

Episodio 10, 2ª serie

Kahbum è una serie musicale che racconta la nascita di una canzone attraverso la collaborazione tra due cantautori o band.
I musicisti si incontrano in uno studio dove trovano una busta con dentro un titolo. Da quel momento hanno 90 minuti per scrivere un pezzo.
E' un progetto che nasce per mettere in relazione musicisti e produrre contenuti originali. Non è un talent, non è una gara, non ci sono vincitori né giudici, è un luogo d'incontro dove si parla, si scrive e si suona liberamente.
Se la musica fosse un paesino di provincia Kahbum sarebbe il bar.

Come si evince dal video del "making of" l'idea è un lungo gioco di parole, dove il ministro diventa la minestra e dove le parole perdono la loro iniziale...
Rima rima rima
(Continues)
Contributed by Dq82 2020/1/30 - 10:29
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Rituale per i morti di Lampedusa

Rituale per i morti di Lampedusa
Artisti Vari - We are not going back (Nota, 2016)

“Musiche migranti di resistenza, orgoglio e memoria” è il sottotitolo del CD di ventiquattro tracce, curato da Alessandro Portelli, edito dall’etichetta friulana nel formato libro-CD (block-Nota) e realizzato in collaborazione con il Circolo Gianni Bosio e l’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi. In realtà, “We are not going back” è la terza produzione discografica del progetto “Roma Forestiera” (dal titolo di una canzone romana che nel 1949 lamentava la fine della musica dalle strade delle città, soppiantata dalla radio e dalla popular music d’oltreoceano), iniziato nel 2009, che si prefigge di indagare le musiche di quei migranti che hanno riportato la musica nelle nostre strade. Prima ci sono stati “Istaraniyeri - Musiche migranti a Roma” e “Yo Soy El Descendiente” della coppia ecuadoriana Janeth Chiliquinga e Sergio Cadena.... (Continues)
Odu eyi! Aboys oyee!
(Continues)
Contributed by Dq82 2020/1/20 - 14:38
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Correvano coi carri

Correvano coi carri
1978
Correvano coi carri
Correvano coi carri
(Continues)
Contributed by Dq82 2020/1/20 - 13:50
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Le Chant du Pain

Le Chant du Pain
[1848]
Una canzone che Pierre Dupont compose dopo una rivolta popolare, avvenuta a Buzançais, nella Loire, nel 1847 quando, a causa dell'aumento del prezzo dei generi alimentari di base e della disoccupazione, la gente povera attaccò le case e i negozi dei commercianti, che impedivano la distribuzione di un carico di grano. Per un signore che venne ucciso, ci furono poi 3 giustiziati e decine di condannati ai lavori forzati a vita e a lunghe pene detentive... La giustizia borghese...
Testo trovato qui
Quand dans l’air et sur la rivière
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2020/1/12 - 22:53
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Työttömän Valssi (Come Around Again Waltz)

Työttömän Valssi (Come Around Again Waltz)
[1927]
Parole e musica di Arthur Kylander (1892-1968), immigrato negli States da Lieto, Finlandia, nel 1914.
Testo trovato in "Arthur Arkadius Kylander – Amerikansuomalainen kupletisti", di Juha Niemelä, 2003

Arthur Kylander fece ogni sorta di lavoro, dal bracciante al boscaiolo, al maggiordomo, all'autista, e solo dopo 30 anni di fatica e privazioni riuscì ad acquistare una fattoria, impegnandosi nella conservazione del patrimonio boschivo.
Arthur Kylander fu anche cantautore e compositore e negli anni 20 incise anche una ventina di suoi brani per l'etichetta Victor. Siccome agli inizi della sua avventura americana fu anche membro dell'IWW (Industrial Workers of The World), alcune della sue canzoni – come questa - parlano della dura vita dei lavoratori immigrati.

Trovo "Työttömän Valssi" incisa nel 1928 da Kosti Tamminen (anche nella raccolta "Proletaarit Nouskaa" del 1970) e molto più recentemente da Mikko Perkoila ("Punikin Kirjelaatikko Ja Muita Työväenlauluja", 2009).
Kun kuljin mä kulkurin lailla,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2020/1/11 - 21:43
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The Lumberjack’s Prayer

The Lumberjack’s Prayer
[1910s]
Scritta da Matti Valentin Huhta, aka T-Bone Slim (1880–1942), poeta, cantautore, vagabondo e agitatore sociale statunitense, di origine finlandese.
Sulla melodia dell'inno religioso "Praise God From Whom All Blessings Flow"
interpretata da Utah Phillips

Una canzone che circolava su foglio volante al prezzo di 10 cents. Il denaro raccolto serviva per finanziare le pubblicazioni gratuite dei Wobblies (IWW)
Testo trovato direttamente sul sito dell'Industrial Workers of the World

Lumberjacks often worked twelve hours a day, seven days a week, faced incredible dangers on the job, and lived under horrendous conditions. They were one of the most abused groups of workers in the early 20th century. The Industrial Workers of the World (IWW) was the only labor organization to pay any attention to workers in the lumber camps of the South and the Pacific Northwest. Although humorous in tone,... (Continues)
I pray dear Lord for Jesus' sake,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2020/1/11 - 19:20

Harvest Land

Anonymous
Harvest Land
[191?]
Testo di autori non identificati, indicati con le sigle "TD and H.". Alcuni ne attribuiscono la paternità a Matti Valentin Huhta, aka T-Bone Slim (1880–1942), poeta, cantautore, vagabondo e agitatore sociale statunitense, di origine finlandese.

Sulla melodia del popolare gospel Beulah Land (1876)
Nel libretto di canti degli Wobblies dell'IWW (Industrial Workers of the World), il "Little Red Songbook", edizione del 1923.

In 1915, the Industrial Workers of the World (IWW) established a branch union, the Agricultural Workers' Organization (AWO). The AWO organized temporary harvesters, known as “harvest stiffs,” in railroad yards, migrant camps, and shelters. At its height in 1917 the AWO had more than 70,000 members, but like the IWW it was undermined by President Woodrow Wilson’s wartime attack on dissent and by local vigilante organizations. The AWO, like its parent organization,... (Continues)
The harvest drive is on again,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2020/1/11 - 00:06
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Fire in my mouth

Fire in my mouth
(2018)

Oratorio per due cori e orchestra commissionato dalla New York Philharmonic.

Testi tratti dal sito ufficiale della New York Philarmonic

Racconta la vita e della morte delle cento e passa lavoratrici, alcune immigrate dall’Italia, che perirono nel tristemente noto incendio della fabbrica Triangle di New York, nel marzo 1911.
I. Immigration
(Continues)
2019/12/31 - 18:03
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Refugee

Refugee
[2017]
Lyrics and music / Testo e musica / Paroles et musique / Sanat ja sävel :
Delta Moon
Album: Cabbagetown
Oh my my, oh my my.
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2019/12/31 - 00:16
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Migrant Song

Migrant Song
[2018]
Lyrics and music / Testo e musica / Paroles et musique / Sanat ja sävel :
Jack Warshaw
Album: Misfits Migrants and Murders
We fled our lands in time of war
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2019/12/30 - 12:54
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La ballata del petrolchimico

La ballata del petrolchimico
2012
La città verrà distrutta domani
Lavorare non mi pesa
(Continues)
Contributed by Alberto Scotti 2019/12/26 - 20:51
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Il Muratore

Il Muratore
[1973]
Testo e Musica: Franco Chiaravalle, Franco Trincale
1. Album: Italian Folk Music, Vol. 14
2. 45 giri Il Muratore,lato A. Interprete : Ombretta Colli

È il testo fedele alla canzone riprodotta attraverso youtube. Il testo differisce sensibilmente da quello riportato in Deposito, piuttosto lacunoso.
Il testo qui presentato è da ritenere originale tant’è che la versione di Ombretta Colli lo ricalca integralmente, salvo che è “italianizzata”, presumibilmente per questioni di mercato. [Riccardo Gullotta]
Lu muraturi fabbrica palazzi
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2019/12/24 - 18:54
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Prima noi

Prima noi
Prima Noi nasce da un testo scritto pochi giorni dopo l’omicidio di Emmanuel Chidi Namdi a Fermo.
Non vuole essere una canzone di accusa, ma un ribaltamento del punto di vista. Racconta di una persona che si trova nel mezzo di un comizio di piazza, di quelli che stanno riempiendo la cronaca in questi giorni. Comizi a cui spesso vediamo partecipare persone evidentemente provate da una realtà fatta di cassa integrazione, disoccupazione, perdita della sicurezza e del benessere acquisito negli ultimi 50 anni, perdita di prospettive, gente che spesso non arriva a fine mese.

Proprio come quella persona, che ha abbandonato tutto nella speranza di una vita migliore, di una rinascita, di un futuro e si trova invece caricata di colpe che non ha e che non può sostenere da persone identiche a lui ma che non hanno ancora compreso il suo coraggio e la sua forza.
Prima Noi non è solo una canzone antirazzista ma una critica mossa al sistema capitalistico, capace di guidare le nostre emozioni e annullare quella bellissima cosa chiamata empatia.
Pensavo fosse un errore
(Continues)
Contributed by Alberto Scotti 2019/12/24 - 02:20
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Lamento dei terremotati siciliani

Lamento dei terremotati siciliani
[1977]
Testo e musica :Franco Trincale
Album: Siamo uguali alla catena

Tra il 14 e il 15 gennaio 1968 la valle del Belice fu colpita da un terremoto di magnitudo 6,4. Gibellina, Poggioreale, Salaparuta e Montevago furono cancellate dalle carte geografiche. Santa Ninfa , Santa Margherita di Belice, Salemi e Partanna furono distrutte al 75%.
Circa 300 vittime, 600 feriti, 70.000 sfollati. Uno spettacolo da bomba atomica …. Ho volato su un inferno: queste le parole del pilota di uno degli aerei di ricognizione nei giorni immediatamente successivi alla catastrofe.
Otto anni dopo, nel 1976, i baraccati ammontavano a 47.000. Ancora oggi , 51 anni dopo, 80 famiglie sono ancora in attesa di una casa, 200 famiglie sono prive dei servizi essenziali : né acqua né fogne. Sono soltanto alcuni esempi di una lunga serie di errori di insipiente progettazione e di incapace gestione del territorio:... (Continues)
O Signuri, Signuri, Signuri!
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2019/12/23 - 10:57

La Dalha (Mai de mila ans)

Anonymous
La Dalha (Mai de mila ans)
[18° secolo]
Canzone dell'Ariège, Occitania, risalente con ogni probabilità all'epoca della Rivoluzione francese.
Trovo il testo e la sua traduzione francese sul sito della corale Si bémol et 14 demis di Montreuil.

Come tanti strumenti agricoli tradizionali, ormai desueti, anche le falci – quelle piccole e quelle grandi da mietitura – sono rimaste per centinaia d'anni pressochè immutate in molte culture agricole differenti e distanti...
Mai de mila ans nos fa
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2019/12/20 - 21:48
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La pulce

La pulce
[1977]
Testo e musica Franco Tringale
Album: Siamo uguali alla catena

E’ cambiato
Si, è cambiato. E’ cambiato il cartone del bagaglio: oggi è polietilene teraftalato made in China. E’ cambiato il materiale dei ponti autostradali : oggi il cemento armato è meno cemento meno armato. E’ cambiato l’emigrante : oggi la sua faccia si è scurita, ha il colore del cacao.
Anche la borghesia é cambiata,pervasiva, ha preso i connotati di Proteo.
Che strano, la musica è la sola a non essere cambiata.
La sento, sì, la sento questa pulce
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2019/12/19 - 17:05
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Mother

Mother
Album Brutalism (2019)

Mother deconstructs the term “Mother Fucker” into its literal and metaphorical meaning.

Metaphorically, the singer’s mother was fucked over by a system that required her to work increasingly long hours, mostly unpaid, just to provide for her children.

Literally, the singer is furious at how little empathy men can have for women over sexual assault. It’s a pervasive and complex phenomenon that makes women fear for their lives. How can you mother fuckers not see how terrible mother fuckers are?

“Mother” was a song that explored the roles of my mother and, in turn, of women in my life. The lyric you plucked was inspired by a Margaret Atwood quote which opened my mind to sexual violence and led me to think of my mother’s past relationships and her vulnerability as a woman beyond her as a mum. “Men are afraid that women will laugh at them. Women are afraid that men will kill them.” I didn’t want the song to lead the listener down a certain path, but intend to open up conversations of womanhood.


genius
My mother worked 15 hours 5 days a week
(Continues)
2019/12/19 - 15:53
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Li Varchi all'Orizzonti

Li Varchi all'Orizzonti
Testo e voce, Don Chrisciotte
Musiche, Diego Cofone

Questo il triste che racconta quello di cui parlo nella canzone:
Varcuni chini i genti
(Continues)
Contributed by Don Chrisciotte 2019/12/18 - 21:31
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Derivas

Derivas
[2012]
Nell'album "Maquina enfernala"
Testo trovato su bandcamp
La mar es larga bateu de bòsc
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2019/12/18 - 21:19
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The Day That All the Lights Went Out

The Day That All the Lights Went Out
2008
Along The Miners' Rows

“(Along The Miners' Rows) summon(s) up and celebrate(s) the rich cultural history of central Scotland’s now-vanished mining communities”
The Herald
Hear the miners’ heavy tramping,
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/12/16 - 10:35
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Where Can a Miner Go?

Where Can a Miner Go?
2008
Along The Miners' Rows

“(Along The Miners' Rows) summon(s) up and celebrate(s) the rich cultural history of central Scotland’s now-vanished mining communities”
The Herald
Where can a miner go?
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/12/16 - 10:33
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The Miner's Widows Lament

The Miner's Widows Lament
2008
Along The Miners' Rows

“(Along The Miners' Rows) summon(s) up and celebrate(s) the rich cultural history of central Scotland’s now-vanished mining communities”
The Herald
The life has been torn out from me,
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/12/16 - 10:31
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Digging Coal

Digging Coal
2008
Along The Miners' Rows

“(Along The Miners' Rows) summon(s) up and celebrate(s) the rich cultural history of central Scotland’s now-vanished mining communities”
The Herald
In nineteen hundred five, digging coal.
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/12/16 - 10:30
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Along the Miners' Rows

Along the Miners' Rows
2008
Along The Miners' Rows

“(Along The Miners' Rows) summon(s) up and celebrate(s) the rich cultural history of central Scotland’s now-vanished mining communities”
The Herald
About a hundred families lived here one day,
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/12/16 - 10:29
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The Dreamer

The Dreamer
(2019)

Album: Rearrange My Heart

“The Dreamer” was inspired by the stories of undocumented immigrants living in North Carolina and by the life of Moisés Serrano, an openly undocumented and queer DACA recipient and community leader. Since coming out as undocumented in 2010, Serrano has relentlessly pursued equality for his community through the sharing of his story and activism. Moisés’ advocacy was featured in the documentary, Forbidden: Undocumented & Queer in Rural America, he also wrote the script for “The Dreamer” music video.
Shepherds wouldn't roam o’er so harsh a land
(Continues)
2019/12/15 - 23:19
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Canti a méte di Barbarano

Canti a méte di Barbarano
Strofe di canti di mietitura raccolta nella provincia di Roma, interpretati dal Canzoniere del Lazio nell'album "Lassa stà la me creatura", 1974.
Barbarano è un paesino in provincia di Viterbo.
Il testo si trovava originariamente su "La musica de L'Altra Italia", sito da tempo non più raggiungibile. Ho cercato di ricostruirlo all'ascolto e l'ho trovato costituito solo da 3 strofe, mentre le successive, riportate ad esempio su Il Deposito , non sono eseguite.


"Lassa stà la me creatura":
Carlo Siliotto: violino, chitarra gigante, percussioni, voce;
Francesco “Bubù” Giannattasio: organetto a due e otto bassi, sax tenore, percussioni, flauto con ancia, voce;
Gianni Nebbiosi: sax soprano, sax sopranino, percussioni, voce;
Giorgio Vivaldi: batteria, percussioni, marranzano, voce;
Luigi Cinque: sax tenore, clarinetto, percussioni, voce;
Pasquale Minieri: basso, chitarra elettrica, voce;
Piero... (Continues)
E quanno vojo mète e mète vojo
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2019/12/15 - 20:15
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Sotto terra

Sotto terra
2014
Sempre avanti

Un ragazzo romano arriva a Bruxelles quattordici anni fa, e inizia a vivere. Conosce la musica, si diploma in chitarra jazz, fiuta l’aria, cade e si rialza. Scrive canzoni, suona, si inventa una formula vincente per farsi conoscere: girare per le case di chi voleva ascoltare un po’ di buona musica, e finanziare, con i piccoli house concerts, i suoi progetti discografici. Nasce così Colpo di sole, il secondo album del ragazzo a Bruxelles: il suo nome è Giacomo Lariccia, e il successo lo porta a suonare non più nelle case degli amici, ma in molti teatri europei, fino alla finale del Premio Tenco e del Premio De André.

Per il terzo album, Sempre avanti, Lariccia ha rifiutato quello che in Belgio si chiama lo “Statuto dell’artista”, che dà diritto ad un sostegno finanziario a chi esercita la professione artistica secondo determinate condizioni, per il pudore ad accedere... (Continues)
Sotto terra
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/12/11 - 15:36
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La miniera

La miniera
2014
Sempre avanti
Rumori di miniera
Contributed by Dq82 2019/12/11 - 15:28
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Dallo zolfo al carbone

Dallo zolfo al carbone
2014
Sempre avanti

I minatori che emigrarono in Belgio erano in buona parte minatori in Italia. La maggior parte (il 25%) erano surfatari siciliani
La miseria aveva il colore
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/12/11 - 15:23
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L'appartamento

L'appartamento
[1964]
Testo e musica: Franco Trincale
Album: Canzoni Di Lotta. LP Not On Label
E se l'Italia è una repubblica
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2019/12/10 - 23:56
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Scuola di classe

Testo e musica: Franco Trincale
Album: Canzoni Di Lotta. LP Not On Label
A dodici anni sentirsi dire
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2019/12/9 - 22:08
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Siamo quelli dell'Alfa Romeo

[1977]
Testo e musica Franco Tringale
Album: “siamo uguali alla catena”

Il 22 Settembre 1969 a Milano ci fu una grande manifestazione di 6.000 operai dell’Alfa Romeo, nel quadro delle lotte dei metalmeccanici, iniziate pochi giorni prima alla Fiat. Cominciava così l’autunno caldo.
Giuseppe Pinelli visse attivamente e intensamente quel periodo di lotte per due mesi e mezzo.
Siamo quelli dell'Alfa Romeo
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2019/12/9 - 12:52
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De sfroos

De sfroos
[1992?]
Una delle prime canzoni di Davide Van De Sfroos, la sua canzone "manifesto".
Nella musicassetta autoprodotta dal gruppo "De Sfroos", intitolata "Ciulandàri"
In seguito del live demo – pure autoprodotto - "Viif" (1994) e nell'album "Manicomi" (1995)
Testo trovato su Testi e traduzioni e verificato all'ascolto (per quel che mi è possibile...)
I hènn siir che la löena la fa pagüra
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2019/12/2 - 22:27
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A mezzogiorno

A mezzogiorno
[1971]
Scritta da Giorgio Gaber e Sandro Luporini
Nello spettacolo "Storie vecchie e nuove del signor G" e nel disco "I borghesi"
Testo trovato su Far finta di essere... Gaber
A mezzogiorno suona la sirena
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2019/12/2 - 21:41
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אין זאַלציקן ים

אין זאַלציקן ים
In zaltsikn yam
[1901]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Semën Akimovič An-skij
Musica / Music / Musique / Sävel: [?]

Il canto che segue, scritto nel 1901 da Semën Akimovič Rappoport, più noto come “S. An-skij”, assieme a Di shvue e noto anche come In zaltsikn yam fun di mentshlekhe trern e come Tsum Bund, è l'inno riconosciuto dell'Unione Generale dei Lavoratori Ebrei della Lituania, Polonia e Russia (Algemayner Yidisher Arbeter Bund in Lite, Poyln un Rusland), più nota semplicemente come “Bund”. Movimento fondato a Vilnius il 7 ottobre 1897, che si riprometteva di unificare tutti i lavoratori ebrei dell'Impero Russo sotto un unico partito socialista, e di allearsi con il movimento socialdemocratico russo per la realizzazione di una società democratica e socialista, e per ottenere il riconoscimento giuridico degli ebrei come minoranza nazionale.

Tsum Bund WanDeRer WanDeRer-Trio... (Continues)
[1] אין זאַלציקן ים פֿון די מענטשלעכע טרערן
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2019/11/20 - 03:16
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Le navi

Le navi
da "S.C.O.T.C.H." (2011)


“Qualche anno fa ho scritto una canzone breve per le persone che si lasciavano alle spalle una grande disperazione per andare incontro a una grande speranza e per farlo a volte si mettono su delle barche e affrontano viaggi disperati e difficilissimi. Mi sembrava una canzone in fondo umana, ultimamente è diventata una cosa quasi sovversiva..."
Che salpino le navi
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/11/18 - 09:54

Me Johnny Mitchell Man

Anonymous
Me Johnny Mitchell Man
1946
Brano raccolto da George Korson da un minatore di Antracite della Pennsylvania
Edito su CD nel 1997
Songs and Ballads of the Anthracite Miners

Sung by Jerry Byrne at Buck Run, Pennsylvania, 1946.
Re corded by George Korson.

'Me Johnny Mitchell Man ' is a product of the anthracite strike of 1902, which gave the Slavic mine workers the opportunity they had been wait· ing for to vindicate themselves. Their' existence had been extremely difficult owing to the general belief that they had been imported by the coal operators to lower wages and degrade working conditions.

The Slavs worried John Mitchell , the strike leader. When he first came into the region, Mitchell saw clearly that if he were to succeed in his mission to organize the industry, racial and national barriers must first be broken down. He made this one of his first objectives. All races, creeds, and classes he addressed... (Continues)
1.For you know Joe Silovatsky.
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/11/12 - 14:23
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The Avondale Mine Disaster

Anonymous
The Avondale Mine Disaster
1946
Brano raccolto da George Korson da un minatore di Antracite della Pennsylvania
Edito su CD nel 1997
Songs and Ballads of the Anthracite Miners

Sung by Juhn J . Quinn at Wilkes-Barre. Pennsylvania, 1946. Recorded by George Korson.

'The Avondale Mine Disaster' recounts the anthracite industry's first major tragedy in which 110 men and boys were lost. of early collieries, the Avondale was ventilated by means of a furnace built on the bottom level , its flue running up the height of the shaft. This shaft , leading to the breaker above. was the only outlet.

The fire started early in the morning of Septem­ber 6. 1869. when the flue partition caught fire. The flames roared up the shaft and fired the breaker. Men and boys, their only avenue of escape cut off, and the air currents stopped. fought a desperate battle against gJses. Rescue work began immediately after the fire was extinguished.... (Continues)
1.Good Christians all, both great and small,
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/11/11 - 12:09
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Down, Down, Down

Anonymous
Down, Down, Down
1946
Brano raccolto da George Korson da un minatore di Antracite della Pennsylvania
Edito su CD nel 1997
Songs and Ballads of the Anthracite Miners

Sung by William E. Keating at Pottsville, Pennsylvania, 1946. Re­ corded by George Korson.

'Down, Down, Down,' started out as a barroom ballad but its swing and charm have won it general acceptance even beyond the anthracite region. It re· lates the experiences of a miner reporting for work with a hangover. But it is more than the record of a tipsy worker's muddled thoughts. Its significance lies in its refiection of the miner's daily buffetings and the surprising good humor with which he faces them.

Originally the ballad had about forty stanzas, but because it was too long to sing without interruption, it was broken up into groups of stanzas correspond­ ing to the levels of an anthracite mine. At each level, the customers standing around... (Continues)
1.With your kind attention, a song I will trill,
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/11/11 - 10:01
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Open Letter (to a Landlord)

Open Letter (to a Landlord)
[1988]
Scritta da Vernon Reid con la poetessa di Brooklyn Tracie Morris
Nell'album "Vivid", micidiale esordio di questa storica band di New York

Un testo contro la gentrificazione – quella che da noi chiamano riqualificazione urbana - dell'East Side di New York City. Succede in sostanza che proprietari di condomini fatiscenti, arricchitisi per decenni con affitti esosi imposti a gente povera, ricevono offerte molto allettanti da società interessate ad acquistare per ristrutturare e vendere a prezzi molto più alti ad acquirenti facoltosi. Molto velocemente il tessuto urbano cambia e i poveri sono costretti a cambiare aria.
La canzone venne scritta da Reid partendo dai versi con cui la Morris rifletteva sul cambiamento repentino che in quegli anni stava subendo la 8th Street e la St. Mark's Place a Manhattan, subito dopo l'arrivo di catene commerciali come The Gap (abbigliamento, seconda al mondo solo a Zara)...
Now you can tear a building down
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2019/11/8 - 21:28
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Working Man

Working Man
1988
Reason to Believe

Interpretata nel 1996 dai Dubliners

"Working Man" was sparked by a visit to the Princess Colliery in Sydney Mines, prompted by the stories of the miners' daily hardships. In her autobiography she notes that the tour guide was suffering from throat cancer, and she had remembered her mother's struggles with it, and as he talked the melody for the song began in her head, complete with lyrics. The song, which peaked at number 11 in the UK charts, became a worldwide sensation and the unofficial anthem for coal miners everywhere.
It's a working man l am
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/11/2 - 18:10
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Down in the Mine

Down in the Mine
2010
Up on the ridge
Here in Harlan County, the choices are few
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/11/2 - 17:58
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Si yo me duelo (Caracoles)

Si yo me duelo (Caracoles)
(2017)
Album: Firmamento
Parole di Isabel Escudero
Musica adattata dallo stile Caracoles del flamenco


“Antes de encargarle esta letra a Isabel Escudero, escuchamos una extraña pieza de Isidoro Valcárcel Medina. El artista había invocado el tópico que relaciona los Caracoles con los emigrantes andaluces subiendo por la madrileña calle de Alcalá, una maravilla en la garganta de Antonio Chacón. Ese como relucen que emociona a Isabel Escudero para evocar a los refugiados, los nómadas y los emigrantes. En el flamenco hay un prestigio del vagabundo, del andarríos, del trashumante. Y claro, esas almas libres que vagan por los campos de Europa son también prisioneros. Otra paradoja lacerante, claro. La alegría de vivir no disuelve los males del mundo. Baila niña baila, veras como reluce el caos bajo tus faldas”.
‘Firmamento’ de Rocío Márquez, tema a tema


Il testo della prima strofa si rifà... (Continues)
Caracoles, caracoles,
(Continues)
2019/11/2 - 15:40
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Sirena

Sirena
2016
Greetings from Fireland

In “Sirena” (ci sono la voce di Loredanna Carannante, il canto e i tamburi di Bifalo Kouyaté) Rossi immagina la traversata per mare di una giovane donna africana che affida alle acque una lettera di preghiera e di speranza.
blogfoolk
Una giovane donna dell'Africa Orientale
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/10/29 - 14:20
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Ballata per Mira

Ballata per Mira
2012
Album: Vox Creola
Amore mio, ci fermeremo
(Continues)
Contributed by Alberto Scotti 2019/10/28 - 18:00
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Corrido de Joaquín Murrieta

Anonymous
Corrido de Joaquín Murrieta
[seconda metà del 19° sec.]
Di ogni antico corrido messicano esistono sempre molteplici versioni. Qui ne propongo una risalente agli anni 30 del secolo scorso, interpretata da Los Madrugadores, gruppo folk fondato da Pedro J. González, musico di Chihuahua, molto famoso a Los Angeles negli anni della Grande Depressione.
Nello splendido cofanetto "Corridos y tragedias de la Frontera", Arhoolie Records, 1994.

Di Joaquín Murrieta, leggendario bandito rurale messicano, esistono già tracce sulle CCG/AWS, connesse all'opera "Fulgor y Muerte de Joaquín Murieta" di ‎‎Pablo Neruda
Forse anche Neruda conosceva i racconti ottocenteschi che suffragavano l'origine cilena del bandolero, che invece era messicano del Sonora.

Subito dopo la guerra tra USA e Messico – o, meglio, l'aggressione statunitense al Messico col pretesto di difendere i coloni texani – dove il Messico perse oltre il 50% del proprio... (Continues)
Yo no soy americano
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2019/10/28 - 16:58
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La giraffa di Imola

La giraffa di Imola
da "Ballate per uomini e bestie" (2019)

Un'altra corsa simile nell’esito, una corsa che reclama la bellezza, una bellezza impossibile e manifesta in questa creatura fonte di meraviglia. L’apparizione di una giraffa ancora a inizio '800 viene ricordata come l’evento più eclatante del Regno di Carlo X.

E un’altra volta la violenza del mondo antropizzato e organizzato nelle sue macchine e lamiere, nel suo asfalto e cemento. La corsa di questa giovane giraffa per le strade di Imola, esprime tutta la impossibilità della coesistenza, il patto rotto con la natura, l’infanzia del mondo che urta con gli oggetti del nostro vivere quotidiano associato. Che improvvisamente si mettono a nudo in tutta la loro durezza e esclusione (sempre questi stranieri senza permesso) e nemmeno la giraffa ce l’ha il permesso di circolare.
Come una grande gabbia da dove non è possibile uscire se non da morti. Una morte... (Continues)
La vide prima il fachiro e poi il facchino
(Continues)
2019/10/28 - 09:22
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Il popolo è forte

Il popolo è forte
Scritta da Claudio Bernieri

Dall'album Pietre della mia gente. (1976)
Dalle mie parti se si ammazza un uomo
(Continues)
Contributed by ZugNachPankow 2019/10/25 - 23:55
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El pobre sigue sufriendo

El pobre sigue sufriendo
[1978]
Scritta dai portoricani Andrés Jiménez e Juan de Mata, sulla melodia di una milonga tradizionale
Nell'album "Puerto Rico: Como el filo del machete", pubblicato dalla Paredon/Folkways Records nel 1978
Desde hace tiempo, señores
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2019/10/25 - 22:53
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Mitt var starfið

Mitt var starfið
[1914]
Þula eftir Theodóru Thoroddsen
Ljóðið að ofan birtist í Mánaðarritinu árið 1914
"Þula" di Theodóra Thoroddsen
Pubblicata nel "Mánaðarritið" (Rivista Mensile) nel 1914
A "þula" by Theodóra Thoroddsen
Published 1914 in "Mánaðarritið" (Monthly Review)
"Þula" de Theodóra Thoroddsen
Publiée en 1914 par "Mánaðarritið" (Revue Mansuelle)
Theodóra Thoroddsenin "þula"
Julkaistiin vuonna 1914 kuukausilehdessä "Mánaðarritið"
Syngur / Canto / Singing / Chante / Laulaa: Bára Grímsdóttir
Album / Albumi: Funi, 2004

Nata il 1° luglio 1863 in una sperduta fattoria islandese, Kvennabrekka á Dölum (significa alla lettera: “Collina delle donne nelle valli”), Theodóra Friðrika Guðmundsdóttir era la figlia di un pastore luterano e membro dell'Alþingi, zio materno del poeta Matthías Jochumsson (l'autore del Þjódsöngur Íslendinga, l'inno nazionale islandese scritto nel 1874 in occasione del millenario... (Continues)
Mitt var starfið hér í heim
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi (Rikarður V. Albertsson) 2019/10/22 - 12:03
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Grindstone

Grindstone
[1992]
Scritta da Jay Farrar (Uncle Tupelo, Son Volt, Gob Iron e parecchi lavori da solista)
Nell'album "March 16–20, 1992"

No, grazie, alla routine. No, grazie al lavorare sodo (letteralmente, la mola). No al "Prendi posto al fondo della coda, figliolo". No all'orologio della distruzione appeso sopra la testa. No ad una vita trascorsa in una nuvola di fumo, come morti viventi. No alla repressione se appena osi alzare la testa, e quelle manette strette che fanno ancora più male se non hai fatto nulla...
If you find yourself standing
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2019/10/21 - 21:26
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Graveyard Shift

Graveyard Shift
[1989]
Scritta da Jay Farrar, Jeff Tweedy e Mike Heidorn
Nell'album "No Depression", 1990.

Una canzone potente e bellissima, nel testo e nella musica, per questi pionieri assoluti del nuovo country, poi battezzato alternative country... "Graveyard Shift" credo si traduca come "turno di notte"...

Jeff Tweedy, a fuckin' genius!
Hometown, same town blues
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2019/10/21 - 20:30
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Íslensk vögguljóð á Hörpu

Íslensk vögguljóð á Hörpu
[1928]
Halldór Kiljan Laxness orti í San Fransískó, Bandaríkin
Poesia di Halldór Kiljan Laxness scritta a San Francisco, USA
A poem by Halldór Kiljan Laxness written in San Francisco, US
Poème de Halldór Kiljan Laxness écrit à San Francisco, États Unis
Halldór Kiljan Laxnessin kirjoittama runo San Franciscossa, Yhdisvalloissa
Tónlist / Musica / Music / Musique / Sävel:
Íslenskt fólklag / Melodia popolare islandese / Icelandic folk tune / Mélodie populaire islandaise / Islantilainen kansanmusiikki
(Hallgrímur Helgason / Jakobína Thorarensen 1905-1981)

Figura multiforme e controversa, amatissimo e odiatissimo, passato dal monachesimo in un convento benedettino in Lussemburgo all'adesione al socialismo e al comunismo (da cui si allontanò dopo la rivolta ungherese del 1956), pacifista a oltranza, poi buddista, narratore dotato (e spesso fluviale) nella sua lunghissima vita, polemista,... (Continues)
Ég skal vaka og vera góð
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi (Rikarður V. Albertsson) 2019/10/21 - 14:24
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Al di là dell’amore

Al di là dell’amore
(Settembre 2019)

Al di là dell’amore è un canto etico e poetico a tre voci che, partendo da una riflessione sociale, si interroga sulla sempiterna contesa fra ciò che pensiamo sia Bene e ciò che pensiamo sia Male.

La stessa struttura del testo è costruita come alternarsi di stati d’animo in attrito, seppur armoniosi. Il primo canto, quello delle strofe, è un disincanto, un ribollire di sarcasmo spazientito, amarezza e rimpianto. Un’invettiva d’impulso contro quella parte di umanità che sembra aver perso per strada i suoi connotati fondamentali. Il secondo, quello dei ritornelli, è la voce di una saggezza antica che invita alla riflessione, al prendere distanza senza distacco, a guardare le cose da una prospettiva più ampia, panoramica, un invito a lavorare anzitutto su se stessi piuttosto che limitarsi a scagliare ogni volta la prima pietra.

L’esortazione finale “difendimi... (Continues)
Questi parlano come mangiano
(Continues)
2019/10/20 - 13:08
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Migrazioni

Migrazioni
2019
Tradizione e tradimento
Quest’anno come sempre
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/10/11 - 12:56
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La miseria

Anonymous
La miseria
Frammento di canto raccolto da Dodi Moscati nei primi anni 70 nel pisano e da lei stessa interpretato nel suo album "La miseria l'è un gran malanno" del 1974.
Il testo si trova anche nel volume "Il Folk Italiano. Canti e ballate popolari" di Giuseppe Vettori, 1976
La miseria l'è un gran malanno
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2019/10/6 - 21:11
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Lou pan crousià

Lou pan crousià
[1988]
Dramma musicale di Sergio Arneodo
A musical drama by Sergio Arneodo
Drame musical de Sergio Arneodo
Sergio Arneodon musiikkidraama
Esecuzione dei brani musicali / Musical performance / Exécution musicale :
Li Troubaires de Coumboscuro / Società Corale Città di Cuneo / Lou Teatre Coumboscuro / Archi dell'Amadeus Orchestra
Jump Edizioni Musicali OC005, 1989





Nella vasta produzione teatrale di Sergio Arneodo, ci sono alcuni drammi pastorali che, pur richiamandosi a temi e ambientazioni usuali, si mantengono attuali, rigenerandosi proprio grazie al divenire del tempo. Tra queste c‘è senz’altro “Lou pan crousià”, un “concept” come si direbbe oggi, una tra le migliori intuizioni che il suo genio ci ha lasciato. È proprio questo testo, con le musiche che lo hanno accompagnato nel 1988, che il Teatre Coumboscuro e gli artisti che ruotano attorno ad esso, hanno scelto per ricordare... (Continues)
(Continues)
Contributed by gianfranco 2019/10/6 - 11:04
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Never Cross a Picket Line

Never Cross a Picket Line
Five hundred men sacked for refusing to ever cross a picket line
(Continues)
Contributed by ZugNachPankow 2019/10/3 - 10:27
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Reckless Motorman

Reckless Motorman
[seconda metà dell'800]
Canzone di autore anonimo che la Carter Family incise negli anni 30 del secolo scorso.
Trovo il brano anche nel disco di Mike Seeger "Tipple, Loom & Rail", pubblicato dalla Folkways Records nel 1966.

Prima dell'avvento dei freni pneumatici (il freno continuo automatico fu brevettato da Westinghouse nel 1869), uno dei lavori più pericolosi che si potessero fare era quello del brakeman, il frenatore, che doveva azionare a mano il freno posto sul vagone finale, o su più vagoni, attraverso un meccanismo di trasmissione manovrabile solo stando in cima alla carrozza. E questo avveniva ovviamente con ogni tempo... La mortalità era altissima...
Yonder stands the reckless motorman
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2019/10/2 - 18:49
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Rock-a-Bye Baby

Anonymous
Rock-a-Bye Baby
Versione class consciousness della classica lullaby settecentesca.
Nella raccolta "Working-Class Heroes: A History of Struggle in Song", a cura di Mat Callahan e Yvonne Moore (PM Press/Free Dirt Records, 2019)
Rock-a-bye baby, on the tree top
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2019/10/2 - 18:04
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Siamo tutti profughi

Siamo tutti profughi
2018
Vorrei tanto dir

Siamo tutti profughi.
Siamo tutti profughi in questo mondo dilaniato dalle guerre, dalla fame, dalla mafia, dal traffico di droghe, armi, organi, esseri umani. Siamo tutti profughi in questo mondo macchiato dalla corruzione, dall'ingiustizia e dalla discriminazione con il miraggio di un posto sicuro dove vivere.
Siamo tutti profughi in questo mondo di lavoro precario, di stereotipi imposti dalla società, ossessionato dalla comunicazione virtuale. Con il miraggio di un po di tempo libero e di serenità.
Nonostante le differenze, siamo tutti profughi, siamo tutti uguali.
Mi chaimo bert Mamadou
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/10/2 - 13:11
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Il traghetto di Caronte

Il traghetto di Caronte
2007
Fine della storia (Cronache di un viaggio tra canzoni e ricordi)
Il mare è cupo, fischia il vento
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/10/2 - 12:49
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Salvagente

Salvagente
2019
Salvagente

Feat. Willie Peyote

Brano vincitore del premio Voci per la Libertà di Amnesty International
Portami con te
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/10/2 - 11:24




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