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Song Itinerary The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery

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Moj e bukura More

Anonymous
Moj e bukura More
O e Bukura More. Questa canzone arbёresh che in italiano vuole dire “O Bellissima Morea“ è una canzone che risale a 600 anni fa e parla di una storia triste , storia di un esilio di rifugiati di Arbёria (Albania di oggi) verso le terre italiane. Questa è una canzone molto popolare che viene cantata da tutti, sia nel Sud Italia ( zone popolate dagli arbёresh), sia dagli albanesi che vivono in Grecia che li chiamano Arvanit e da tutti gli albanesi ovunque siano.

O Bellissima More.

Ma chi e More? Un amore lasciato lontano, una bella donna e un interiezione usato tanto nei versi Omerici per esprimere meglio i sentimenti dei cantatori popolari;? si More si identifica in tutti e tre . Morea è il nome di Poleponneso dei giorni moderni , che fu cambiato dai greci. Per questo “O Bellissima More” racconta la nostalgia , il dolore e il ricordo della patria persa per sempre; More è il luogo da cui... (Continues)
Moj e bukura More
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/7/27 - 13:03
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Matri i l'emigranti

Matri i l'emigranti
2018
Yayla musiche ospitali




Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)

Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero, Neri Marcorè, Edoardo Bennato che,... (Continues)
Sunnu passati ormai tant'anni
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/7/27 - 12:45
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Maman

Maman
2018
Yayla musiche ospitali




Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)

Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero, Neri Marcorè, Edoardo Bennato che,... (Continues)
Natena sa ma robe bii yaye diotatouma yaye
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/7/27 - 12:29
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Taranta migrante

Taranta migrante
2018
Yayla musiche ospitali




Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)

Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero, Neri Marcorè, Edoardo Bennato che,... (Continues)
Quante aspirazioni tutte ammucchiate sui barconi
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/7/27 - 12:08
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Diventano mare

Diventano mare
2018
Yayla musiche ospitali




Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)

Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero, Neri Marcorè, Edoardo Bennato che,... (Continues)
Porterò solo le mie mani, per accarezzarti
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/7/27 - 10:38
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Itaca o Milano

Itaca o Milano
2018
Yayla musiche ospitali




Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)

Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero, Neri Marcorè, Edoardo Bennato che,... (Continues)
La mia terra oggi è sabbia nelle tasche
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/7/27 - 10:32
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Antiche rotte

Antiche rotte
2018
Yayla musiche ospitali




Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)

Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero, Neri Marcorè, Edoardo Bennato che,... (Continues)
Ti sento qui nell'aria co sta luce
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/7/27 - 10:15
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Nuova terra

Nuova terra
2018
Yayla musiche ospitali
(D. Fossati, A. Ruggiero, R. Colombo)




Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)

Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero,... (Continues)
Si vivrà di nuova terra e nuove città
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/7/27 - 10:10
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Trabau

Trabau
[2008]

Album : Bartàs
CNE, emplois précaires
(Continues)
Contributed by adriana 2018/7/19 - 08:12
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Les fiancés du Nord

Les fiancés du Nord
[1891]
"Romance créée par Marius Richard, de la Scala"
Paroles / Testo / Lyrics / Sanat : René Esse
Musique / Musica / Music / Musiikki: Gaston Maquis
Interprétation / Interpretazione / Performed by / Laulun esittäjä: Aurore Beaulé

La fusillade de Fourmies est un évènement qui s'est déroulé le 1er mai 1891 à Fourmies (Nord). Ce jour-là, la troupe met fin dans le sang à une manifestation pacifique d'ouvriers clamant : « C'est les huit heures qu'il nous faut ! ». Le bilan est de neuf morts et de 35 blessés. Cet événement fournit un écho national aux socialistes.



Le contexte
Vieille cité industrielle du Nord de la France, la ville de Fourmies atteint son apogée industrielle et démographique à la fin du XIXe siècle grâce au textile. Elle compte alors 37 filatures de coton et de laine, 15 000 habitants, en majorité des ouvriers. Le centre lainier représente alors près d'un cinquième... (Continues)
Ils étaient du même village
(Continues)
Contributed by adriana 2018/7/18 - 13:57

Les Martyrs de Fourmies : Romance, Souvenir du 1er Mai 1891

Les Martyrs de Fourmies : Romance, Souvenir du 1er Mai 1891
[1892]
Paroles / Testo / Lyrics / Sanat: Ernest Voillequin
Musique / Musica / Music / Musiikki: Georges Poivilliers

La fusillade de Fourmies est un évènement qui s'est déroulé le 1er mai 1891 à Fourmies (Nord). Ce jour-là, la troupe met fin dans le sang à une manifestation pacifique d'ouvriers clamant : « C'est les huit heures qu'il nous faut ! ». Le bilan est de neuf morts et de 35 blessés. Cet événement fournit un écho national aux socialistes.



Le contexte
Vieille cité industrielle du Nord de la France, la ville de Fourmies atteint son apogée industrielle et démographique à la fin du XIXe siècle grâce au textile. Elle compte alors 37 filatures de coton et de laine, 15 000 habitants, en majorité des ouvriers. Le centre lainier représente alors près d'un cinquième de l'industrie lainière française et la région fourmisienne est le premier centre mondial de la laine peignée jusqu'en... (Continues)
Dans la commune, c'était fête
(Continues)
Contributed by adriana 2018/7/18 - 13:49
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Magliette rosse

Magliette rosse
Ivan Guillaume Cosenza (2018)
https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/deed.it

Il brano si concentra sulla progressiva involuzione della sinistra e del pacifismo di fronte al deterioramento delle condizioni sociali, alla guerra sia militare che economica, principale causa di povertà e flussi migratori, ed alla conseguente ascesa delle destre, in Italia così come nel resto dell'Occidente. L'unica risposta che l'odierna società civile è in grado di fornire sono le vuote e "spettacolari" campagne di sensibilizzazione, in cui si rimuovono le cause e si considerano esclusivamente le conseguenze.
I nomi dei fautori della guerra e dello sfruttamento vengono così sostituiti con la retorica e con azioni simboliche, i metodi classici di dibattito e di lotta vengono soffocati da autorevoli hashtag e da cortei carnevaleschi, mentre la difesa dei popoli e dei rispettivi Paesi di origine viene... (Continues)
Come mai ci è mancato il coraggio di mostrargli le colpe
(Continues)
Contributed by Ivan Guillaume Cosenza 2018/7/15 - 18:48
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Miseria

Miseria
[2016]

Album : Resisténcia
Tota la jornada acacha la testa
(Continues)
Contributed by adriana 2018/7/12 - 07:31
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Ice

Ice
[2018]

State terror. For the children and their parents.
She left late at night out of sight of the gangs
(Continues)
Contributed by adriana 2018/7/11 - 10:43
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Keops pyramid

Keops pyramid
[1972]
Scritta e composta da / Written and composed by / Écrite et composée par / Skriven och komponerad av / Sanat ja sävel: Mikael Wiehe
Album: Vem kan man lita på?



"Keops pyramid" är en sång skriven av Mikael Wiehe, medlem i det svenska proggbandet Hoola Bandoola Band som spelade in låten på albumet Vem kan man lita på? 1972. I låten använder Wiehe historien om byggandet av kung Keops pyramid som en parallell till andra samhällen genom tiderna där många har arbetat för att få ska ha det bra. Låten är en av många Hoola Bandoola Band-låtar med ett klart vänsterbudskap. Förutom byggandet av kung Keops pyramid innehåller låten även referenser till Babels torn, i mittensektionen. "Keops pyramid" har sedan den skrevs framförts live många gånger och finns med på Hoola Bandoola Bands enda officiella liveskiva, För dom som kommer sen. I den versionen är arrangemanget något förändrat och introt... (Continues)
Jag är en av dom som slavar på kung Keops pyramid,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2018/7/9 - 19:44
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Refugee

Refugee
[2015]

Album: Buena Medicina
70 Jahre sind so wenig und so viel,
(Continues)
Contributed by adriana 2018/7/6 - 12:17
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L’Europe de Frontex

L’Europe de Frontex
Paroles et musique : la parisienne libérée
Dans l’Europe de Frontex
(Continues)
Contributed by adriana 2018/7/6 - 12:09

No border

No border
Paroles : Louise Mimie et Lucrèce pour Esprit68

Album: d'Esprit68 (2008-2010)
Le pouvoir trace ses lignes sur la terre,
(Continues)
Contributed by adriana 2018/7/5 - 08:24
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Un altro me

Un altro me
[2012]

Album : Un altro me
Un altro me, ed altri guai, 
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/7/1 - 02:06
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Oltremare

Oltremare
2018
Oltremare

feat. Danno, al secolo Simone Eleuteri, voce storica di Colle der fomento



La musica di Raffaele Casarano, fiore all’occhiello della Tuk Music diretta da Paolo Fresu, si fonde con le parole di Simone "Danno" Eleutheri dei Colle Der Fomento per Oltremare, il racconto del viaggio dei migranti alla ricerca della salvezza, "oltre un mondo feroce lasciato alle spalle da dimenticare", "oltre un sogno rubato e pagato col sangue che ti riga le guance, ci sta un mare che inghiotte la vita di notte, c’è una bocca che piange". Una collaborazione inedita per il rapper, considerato una vera e propria leggenda per la scena hip hop italiana di cui fa parte dagli anni Novanta. E che non è nuovo a sperimentazioni simili, da poco salito sul palco accompagnato dalla Piccola Orchestra di Torpignattara, un inno alla multiculturalità. Oltremare racconta il viaggio dei migranti e si fa metafora... (Continues)
Oltre un sogno rubato e pagato col sangue
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/6/26 - 18:37
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Canto di accoglienza

Canto di accoglienza
Da "Trama Tenue" (1999)
Testo di Ginevra Di Marco
Musica di Francesco Magnelli

Chissà se Ginevra di Marco quando ha scritto questa canzone 20 anni fa pensava a questa accoglienza. Ma oggi parlare di accoglienza è diventato rivoluzionario, e quindi per me questa è una CCG.
Lasciati avvicinare
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/6/26 - 18:28
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'E Quatte Notte

'E Quatte Notte
[2018]

Album :Rúa San Giacomo (Marocco Music/Aquadia)
Dint' a 'stu lagno sole e sudore
(Continues)
Contributed by adriana 2018/6/21 - 15:26
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E la femina impîs ch'a lu cjala

E la femina impîs ch'a lu cjala
Musicata da Lino Straulino
Ogni sera. Lino Straulino al cjante Leonardo Zanier (2018)
vêso mai jodût
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/6/21 - 10:10
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Praying for Time

Praying for Time
[1990]
Album: "Listen Without Prejudice Vol. 1"

Testo, musica, arrangiamento e produzione di George Michael

Dopo le "prove generali" fatte con Hand to Mouth e Crazyman Dance, due canzoni dense di sensibilità e di attenzione al sociale composte entrambe attorno al 1987 (anche se la seconda venne pubblicata solo nel 1992), George Michael nel 1990 completa il percorso dando alla luce la sola canzone davvero conosciuta - anzi immensamente popolare - di questo pregevole trittico.
Che le tre canzoni tra loro siano legate da un filo rosso emerge anche dal riferimento, nel testo di ognuna di esse, alla scusa principale di chi è solito voltare la testa dall'altra parte: il "non avere tempo".

Praying For Time è un brano dedicato al tema della povertà; dell'egoismo avido di chi ha già molto; della forbice sempre più ampia ed impietosa tra ricchi e poveri (tra i quali, in costante aumento, proprio... (Continues)
These are the days of the open hand
(Continues)
Contributed by Alberta Beccaro - Venezia 2018/6/19 - 16:47
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Affermativo

Affermativo
[2017]
Scritta da Lorenzo Cherubini Jovanotti
Nell'album "Oh, vita!"
Pubblicato come singolo nella versione remix di Takagi & Ketra Gipsy Trap
Mi ricordo il rumore del vento
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/6/17 - 11:20
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Lu Fiju a Milano

Lu Fiju a Milano
[2016]

Album : Petipitugna
Nce do cristiani, maritu e muiere
(Continues)
Contributed by adriana 2018/6/15 - 16:07
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Fordre niemand, mein Schicksal zu hören

Anonymous
Fordre niemand, mein Schicksal zu hören
[metà 800]
Canzone di autore anonimo, probabilmente sulla melodia della popolare francese “D’un héros que la France revére”
Interpretata dal duo folk tedesco Zupfgeigenhansel, nel loro album del 1978 intitolato “Volkslieder 3 - Im Krug Zum Grünen Kranze”.
Fordre niemand, mein Schicksal zu hören
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/6/15 - 13:30
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Ein Krampenschlag vor Tag

Ein Krampenschlag vor Tag
[1934]
Versi di Theodor Kramer (1897-1958), uno dei più importanti poeti austriaci del 900.

Musica del duo folk tedesco Zupfgeigenhansel, in “Andre, die das Land so sehr nicht liebten”, loro ultimo album prima dello scioglimento nel 1985. Il lavoro è interamento dedicato alle opere di Theodor Kramer

La semplicità della quotidianità contadina e artigiana della Bassa Austria, la ricerca istintiva del colorito locale in tutte le sue sfumature e la quasi maniacale insistenza descrittiva del particolare in forma lirica non rimangono mai circoscritte al solo mondo della campagna austriaca, ma si estendono anche alla sfera della periferia industriale di una metropoli come Vienna dove Kramer, silenziosamente, senza perdersi in digressioni autoriali, ritrae la miseria del proletariato e del suo vivere incerto.
È il caso della poesia “Ein Krampenschlag vor Tag” (Una picconata in pieno giorno,... (Continues)
Was bin ich nur so jäh erwacht?
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/6/15 - 13:18
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Ellerinize ve Yalana Dair

Ellerinize ve Yalana Dair
[1949]
Versi di Nâzım Hikmet
Una poesia messa in musica da Maksut Göksu in un album del 1977 intitolato “Bağımsızlığa Ezgiler”, interpretato dal cantante e musicista Yusuf Dağüstün (1947-1999).
Più recentemente (2017), nell’album di Metin Belgin ‎intitolato “Rüzgara Karşı Yürüyen Adam : Nazım Hikmet”
Bütün taşlar gibi vekarlı,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/6/13 - 13:04
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Il valore del lavoro vero

Il valore del lavoro vero
[2018]

Album : Fuego y corazon
Il valore del lavoro vero, il valore del lavoro vero, il vero oro del lavoro è in un futuro meno nero!
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/6/11 - 19:05
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Büyük insanlık

Büyük insanlık
[1958]
Versi di Nâzım Hikmet
Musica di Zülfü Livaneli, nel suo album del 1979 intitolato “Atlının Türküsü”
Büyük insanlık gemide güverte yolcusu
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/6/11 - 08:29

Danzica e Poznam come Detroit

Danzica e Poznam come Detroit
[anno imprecisato, forse 1971?]
Testo di Joe Fallisi, dall'archivio personale
Musica: non pervenuta

"Dicembre 1970: a Danzica, Stettino e nei grandi centri operai polacchi un possente movimento di lotta dei lavoratori scuote il paese protestando contro la politica del partito comunista al potere che ha appena concluso una serie di accordi con la Germania Occidentale per "convertire" l'economia polacca e raggiungere la competitività del MEC. Il prezzo degli accordi viene fatto pagare ai lavoratori attraverso l'intensificazione dei ritmi sui luoghi di lavoro, e un massiccio aumento dei prezzi alimentari con la decurtazione dei salari. La rivolta operaia è diretta contro la burocrazia e il capitalismo di Stato: al canto dell'Internazionale i lavoratori attaccano il quartier generale del Partito Comunista e nel corso delle manifestazioni di strada, seguite allo sciopero, la polizia spara sui... (Continues)
Danzica e Poznam come Detroit
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2018/6/10 - 21:42
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In Harm's Way

In Harm's Way
Scritta da Amanda Palmer
Videoclip di Abel Azcona

rewind a year or so…to septemer 3rd, 2015.
remember this?

if you weren’t living out of the news cycle, you saw this.
this is aylan kurdi, a 3-year-old boy who was lying dead, face down on the shores of turkey during the crisis of 2015…and just happened to be captured by a news photographer.
but children were dying daily, hourly, minutely.

the world turned its attention to the crisis because of the photo, but the news cycle fades, and crisis didn’t go away. it persists.

when i saw the photo, like most people (i assume), my heart skipped a beat and i found myself crying.

how could all of us in this world be taking such poor care of one another?
what the fuck is happening?

i was due to give birth in two weeks.

my womb hurt.

two weeks later, i gave birth to ash in the woods of tenessee, far away from the news, far away from everything.... (Continues)
What i cannot see cannot be not untrue
(Continues)
2018/6/10 - 10:27
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Padre Nostro

Padre Nostro
2018
nuoveCanzoni

PADRE NOSTRO è una preghiera laica, scoppiata come una tempesta in mare, un grido lacerante e necessario, quando gli occhi vedono quello che non vogliono guardare, e si cerca una ragione in una logica inesistente, e per poter sopravvivere si cercano forza e ricchezza nel dolore del nostro tempo, in attesa di un rinascimento.
Dio della tempesta dio delle barche rotte
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/6/9 - 22:27
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Mohamed

Mohamed
Adattamento di Alessio Lega di una canzone di Dario Muci

Questa canzone mi viene da Dario Muci, che considero la più bella voce (non un cantante, ma un uomo che canta) non solo del Salento. Gliel’ho sentita fare una volta, e da allora la melodia e il tema mi hanno ossessionato. Non ricordando il suo, ho scritto un mio testo che dice più o meno le stesse cose in italiano (il suo è in leccese).
L’ho fatta qualche volta nei concerti e ho visto che commuoveva il pubblico quanto me, che mi si spezza la voce ogni volta.

Oggi non riesco più a tenerla per me, e la rendo pubblica qui. È un atto d’amore per i nostri fratelli stranieri oggi in pericolo, come ieri i nostri padri. È un atto di stima per Dario. È un atto di memoria per noi che l’abbiamo persa. Spero sia un atto di speranza per tutti.
Così cacciati da queste parti
(Continues)
2018/6/7 - 19:33
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70 persone

70 persone
[1968]
Parole e musica di Enzo Jannacci
Nell’album “Vengo anch'io? No, tu no!
Con l’accompagnamento dell’orchestra di Luis Enriquez Bacalov
Testo trovato su LyricsWikia
Ho visto un mare di gente
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/6/7 - 13:23
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O desespero da piedade

O desespero da piedade
[1969]
Parole e musica di Vinicius de Moraes
Nell’album “Em Portugal”, registrato dal vivo a Lisbona

Sulle prime ero incerto se contribuire questa splendida preghiera laica come Extra, ma alcuni suoi passaggi – sui poveri, sugli sfruttati, sulle donne,... – mi hanno convinto a proporla come CCG/AWS Docg… La versione di Enzo Jannacci – incisa addirittura prima di quella del Maestro – mi ha convinto definitivamente della bontà della mia decisione...
Meu senhor, tende piedade dos que andam de bonde
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/6/7 - 12:51
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La mia gente

La mia gente
[1970]
Parole e musica di Enzo Jannacci
La traccia che dà il titolo all’album del 1970
Testo trovato su LyricsWikia

“… Gli amori di Jannacci, sbocciati fra i pendolari che fanno la spola tra la periferia milanese e le fabbriche del miracolo economico, hanno tutti un triste epilogo; o se l’hanno lieto, nessuno se ne accorge, perché i «poveri cristi» fanno parte della moltitudine anonima descritta in La mia gente (1970): «La mia gente, la mia gente muore e nessuno se ne accorge»; personaggi che «li han lasciati accoppare dietro a una ciminiera». Evidente in questa canzone, e peraltro dichiarato, è il debito che Jannacci contrae con Jacques Brel...”
(dal Dizionario Biografico degli Italiani, di Stefano Pivato, Treccani, 2017)
La mia gente,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/6/7 - 11:27
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Sta terra nun fa pi mia

Sta terra nun fa pi mia
[1928]
Parole e musica di Rosina Gioiosa Trubia, voce soprano, cantante ed autrice emigrata negli USA dalla Sicilia.
Con accompagnamento d’orchestra.
Questa sua canzone – solo 3 in tutto quelle sue note – fu pubblicata dall’americana Brunswick Records, negli USA, in Canada, Argentina e Italia.
Trovo il brano in “Cartoline dal Little Italy vol. 2”, raccolta del Fonografo Italiano, Serie IV, Vol. 2, pubblicata dalla Fonit Cetra nel 1978, curata da Ugo Gregoretti
Testo trovato su sito del Musée canadien de l’histoire
Cu dici ca l’America
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/6/6 - 15:39

Sciùur padrón cun la bùrsa dedré

Anonymous
Sciùur padrón cun la bùrsa dedré
Canto di filanda lombardo che ha più di un’assonanza con Sciur padrun da li beli braghi bianchi
Testo trovato sul sito del Museo della seta di Garlate
[PARL.: E la cantàvem quàant i me dàven mai i danée: pasàa i dées, pasàa i vündes, pasàa i dùdes, a muménti l’éva sià ‘l quìndes del mées éven gnamò de pagòm. Alùra cüràvem quàant el vegnéva’l padrón in filònda, cunt ul diretùur, i nàven in sö e in giö e i discuréven di sö ròp e nögn la cuminciava vüna:]
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/6/6 - 14:27

Passégian per la sala

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Passégian per la sala
Canto di filanda dalla provincia di Lecco, raccolto da Oliviero Biella, chitarrista, compositore e musicologo.
Testo trovato sul sito del Museo della seta di Garlate

Il canto parla dello stretto controllo cui erano sottoposte le giovani operaie sfruttate in filanda. Padrone ed assistenti stavano sempre loro addosso e appena la produzione calava un poco, ecco che fioccavano le trattenute sulla già povera paga… I bachi da seta, una volta puliti e selezionati, venivano portati alle filande dove venivano pesati per determinare il compenso da dare alle lavoratrici… Naturalmente le operaie non avevano nessuna voce in capitolo sulla pesatura, per cui venivano facilmente ingannate...
Passégian per la sala
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/6/6 - 13:04

O che canatòri l'è mai quest!

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O che canatòri l'è mai quest!
Canto di filanda raccolto a Seregno (Monza e Brianza) da M. A. Spreafico
Testo trovato sul sito del Museo della seta di Garlate
O che canatòri l'è mai quest!
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/6/6 - 12:48
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Ciappa la rocca e 'l fus

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Di origine brianzola, questa canzone sull'emigrazione è diffusissima in tutta la Lombardia e cantata ancora oggi. Specie la prima strofa entra spesso a far parte dei vari "risotti” d'osteria. Questa versione di due strofe è riportata in “Canti dell'emigrazione” (1976), curato da Anton Virgilio Savona e Michele L. Straniero.
Il problema dell'emigrazione verso un paese tanto lontano e ignoto come la California è qui affrontato scherzosamente, ma la seconda strofa indica chiaramente che i contadini pensavano sl all'emigrazione come ad una necessità, ma la consideravano un episodio temporaneo: - tornarèmm con rocca e fusa, cioè torneremo a casa, alla nostra vita di sempre. E questo un motivo comune a molti canti di emigrati di tutte le regioni italiane. Sappiamo purtroppo che per molti non fu cosí: quello che trovarono nei paesi d'oltre Oceano fu spesso solo un lavoro appena sufficiente a sopravvivere.... (Continues)
Ciappa la rocca e 'l fus
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/6/5 - 10:57
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E ven quel més

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E ven quel més
Un brano raccolto ad Arluno, nell’Alto Milanese, e inciso dal Nuovo Canzoniere Milanese nell’LP “Il bosco degli alberi : Storia d'Italia dall'Unità a oggi attraverso il giudizio delle classi popolari”, a cura di Gianni Bosio e Francesco Coggiola, I Dischi del Sole, 1971.
Testo trovato nel volume di Nanni Svampa "La mia morosa cara. Canti popolari milanesi e lombardi”, 1977, ultima edizione 2007.
Végna quel més
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/6/5 - 09:59

O scior padrón, i cavalée van male

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O scior padrón, i cavalée van male
[1885-89?]
Canzone di protesta dei coltivatori di bachi da seta (cavalée in lombardo) della Brianza. Sembra sia nata durante il periodo delle agitazioni contadine nell'Alto Milanese (1885-1889).

Un brano inciso dal Nuovo Canzoniere Milanese nell’LP “Il bosco degli alberi : Storia d'Italia dall'Unità a oggi attraverso il giudizio delle classi popolari”, a cura di Gianni Bosio e Francesco Coggiola, I Dischi del Sole, 1971.
Testo trovato nel volume di Nanni Svampa "La mia morosa cara. Canti popolari milanesi e lombardi”, 1977, ultima edizione 2007.
O scior padrón, i cavalée van male,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/6/5 - 08:57
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Ma va là tí contadin

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Ma va là tí contadin
[1962?]
Cantano Andreina Fortunati, Clara Benedusi ed Ebe Dalmaschio nel disco “Le mondine di Villa Garibaldi”, nella serie “Documenti originali del folklore musicale europeo”, Albatros, 1975.
Probabilmente in origine raccolto da Gianni Bosio nel 1962 a Roncoferraro in provincia di Mantova.

Un canto di braccianti agricoli raccolto nel mantovano. Il tono è al contempo di lamento e di autoderisione del contadino "giornaliero" che non ha nemmeno il vino per consolarsi delle sue fatiche. Negli ultimi due versi ritorna la figura del padrone che passeggia con "la sua sciora", comune ad altre canzoni di protesta contadina e di risaia. "El fer", cioè il ferro, è termine usato in dialetto per falce.
(nel volume di Nanni Svampa "La mia morosa cara. Canti popolari milanesi e lombardi”, 1977, ultima edizione 2007.)
Ma va là tí contadin
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/6/5 - 08:26
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Italiani nel mondo

Italiani nel mondo
[2018]
All'Italia (riedizione 2018)
Partimmo un bel giorno di sole non so più di quanti anni fa
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/6/3 - 16:49
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Lampedusa

Lampedusa
2017
Folk Stalk

L'intro recitata è la Preghiera laica di Erri De Luca
Mare nostro che non sei nei cieli
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/6/3 - 16:06
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The​ ​Law​ ​of​ ​the​ ​Sea

The​ ​Law​ ​of​ ​the​ ​Sea
2017
Songs of the sea
All my brothers now live in the sea
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/6/3 - 12:26
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Mare nostro

Mare nostro
2018
Il coraggio della rivoluzione
Non lo sapevo che in Italia si potesse arrivare anche per mare
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/6/2 - 10:50
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Siamo migranti

Siamo migranti
2018
Siamo da sempre una specie migrante
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/6/1 - 19:58
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L'impresa

2016
E’ stata un’impresa
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/6/1 - 17:07
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Viaggiatori senza memoria

Viaggiatori senza memoria
2015
Viaggiatori senza memoria
Ci vogliono raccontare una storia a lieto fine
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/6/1 - 12:48
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La madre

La madre
2004
Ambrogio Sparagna

Voce di Lucilla Galeazzi
E prima di lasciarmi fammi un sorriso
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/5/31 - 11:52
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B.H.S.

B.H.S.
[2017]
Scritta da Andrew Fearn e Jason Williamson
Nell’album intitolato “English Tapas”
Testo trovato su Genius

Era tempo che cercavo il modo di infilare nelle CCG/AWS un brano di questo “inqualificabile” duo elektro-minimalist-rap-punk di Nottingham, ma finora i miei tentativi si erano infranti un po’ sullo slang un po’ su testi certo duri, acidi, descrittivi dello squallore della società inglese vista dal basso, ma non certo canzoni contro la guerra…

Questa “B.H.S.” sta invece a pennello nel percorso della “Guerra del lavoro” perché racconta di quanto nell’estate del 2016 venne dichiarata fallita la grande catena commerciale British Home Stores, di proprietà fino al 2015 del magnate Philip Green. Costui, un imprenditore miliardario in quota al partito conservatore, comprò l’azienda – fondata negli anni 20 del secolo scorso - nel 2000 per 200 milioni di sterline e la rivendette a 1... (Continues)
It's at night when they come,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/5/31 - 09:46
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Nterini

Nterini
2018
Fenfo

This song is about the heartache felt by two lovers separated by distance. My love and my confidant has gone far away and has not sent any news back to me. I love him despite everything and I miss him every day. I want to hear from my darling; otherwise I cannot sleep well at night.

Ho deciso di parlare in questo modo dell'immigrazione perché da quattro o cinque anni a questa parte vediamo l'immagine dei nostri fratelli che partono sui barconi, e la gente che non conosce l'Africa è portata a pensare che è tutta l'Africa che parte, che non c'è più nulla in Africa. Che è la miseria da cui si fugge, e che laggiù non c'è più niente.

Il caso della schiavitù in Libia è stato il culmine, mi ha molto ferita! Mentre io che sono sul palco, sono pronta ad alzare il pugno per dire che la gioventù africana è pronta a trovare una via d'uscita, che c'è una nuova Africa che arriva. Credo... (Continues)
N’kanou tara yôrô djan na
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/5/26 - 09:23
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Les communistes

Les communistes
[1974]
Parole e musica di Maurice Fanon, che di Pia Colombo fu brevemente marito e amico per tutta la vita.
Singolo del 1974.
Testo trovato su Paroles-Musique
Ils sont de notre temps, conçus sous les outrages
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/5/22 - 16:19
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The Pogues & Kirsty MacColl: Fairytale of New York

The Pogues & Kirsty MacColl: Fairytale of New York
La versione di Tomek "Kowal" Kowalski in duetto con Marta Lenart e supporto del gruppo folk ceco Benjaming`s Clan.

Krzysiek 2018/5/20 - 18:00
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Le Poisson dans mon assiette

Le Poisson dans mon assiette
Paroles et musique : Jann Halexander

Le franco-gabonais Jann Halexander chante pour la première fois cette chanson le 26 juin 2016 au théâtre Nout, en région parisienne. Absente sur disque, elle est devenue, malgré son aspect 'anecdotique', un classique des tours de chant de l'artiste, qu évoque avec ironie et désespoir les milliers de migrants morts dans les eaux de la méditerranée. La question de l'exil faisant partie des thématiques du chanteur.
Il y a un poisson dans mon assiette
(Continues)
Contributed by Bruno 2018/5/20 - 14:29
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I Hate Wogs

I Hate Wogs
[1980]
Parole e musica di Eric Bogle
Nell’album “Now I'm Easy”

Wogs è un termine spregiativo rivolto a chi non ha la pelle bianca ma, evidentemente, il protagonista di questo brano lo utilizza per tutti gli immigrati di qualunque colore e provenienza, europei compresi, dimenticando bellamente di non essere certo pure lui un aborigeno (sporchi wogs pure essi, peraltro...)!
I'm a dicky-dye Australian guy and me name is Billy Schmidt.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/5/18 - 11:53
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Ibrahim

Ibrahim
[2002]
Parole e musica di Eric Bogle
Nell’album “The Colour Of Dreams”
Hey Ibrahim, tell me what do you think of Australia?
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/5/18 - 11:22
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Sempre poveri

Sempre poveri
Ehi, Tataj, guarda che ti ho citato:

Matteo Salvatore: i suoi canti, le sue storie
Flavio Poltronieri 2018/5/17 - 17:02
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Les Nouveaux Partisans

Les Nouveaux Partisans
17 maggio 2018 01:07

Due parole del traduttore. Nelle note, un particolare rilievo assume la numero [9] dedicata all'Incendio di Aubervilliers del 1° gennaio 1970. Tale episodio è importante anche per l'effettiva datazione della canzone, sulla quale sussistono dei problemi (che, magari, Dominique Grange stessa, che ha inviato a suo tempo questa sua canzone al nostro sito, potrà risolvere se qualche volta ancora ci legge -cosa che speriamo vivamente). Tutte le questioni sulla datazione sono state spostate nella nuova introduzione.
I NUOVI PARTIGIANI
(Continues)
2018/5/17 - 01:08




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