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Song Itinerary The "Outlaw War" and the Southern Question in post-unity Italy

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Sull’aspro monte

Anonymous
[186?]
Canzone sui (o dei) briganti segnalatami dalla (per)fida brigantessa Adriana, amministratrice di queste CCG/AWS.
Testo trovato qui e tratto da “Carlo Antonio Gastaldi - Un operaio Biellese brigante dei Borboni” (Jaca Book, 1989), uno studio di Gustavo Buratti, detto Tavo Burat (1932-2009), giornalista, politico e scrittore biellese che già abbiamo incontrato su queste pagine a proposito della canzone Guarda giù dalla pianura degli Stormy Six.

Nel suo volumetto Tavo Burat scrive che la canzone si riferisce al brigantaggio in Puglia e che gli fu trasmessa da tal Sig. Pirro di Bari nel 1969.


Pasquale Domenico Romano, detto “Enrico la Morte”, in mezzo a due suoi uomini.

Adriana la Brigantessa ha voluto darmi la dritta di questa canzone perché lo studio da cui è tratta (che è si trova pubblicato anche nel volume collettivo Banditi e ribelli dimenticati. Storie di irriducibili al futuro... (Continues)
Sull'aspro monte, dentro la foresta
(Continues)
Contributed by Bart Pestalozzi & Adriana la Brigantessa 2010/9/7 - 15:21
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Malaunità

Malaunità

“Questa canzone vuole essere una controcelebrazione dei cosiddetti festeggiamenti per l'unità d'Italia - ha spiegato il cantante -. L'undici maggio di 150 anni fa è iniziata la morte del sud, e non solo metaforicamente; quello che i libri di storia scritti dai vincitori non raccontano è il massacro di almeno un milione di meridionali e lo spietato saccheggio economico, commerciale e culturale perpetrato ai nostri danni. Non c'è proprio nulla da festeggiare, almeno dalle nostre parti: viene negata la pura verità dei fatti.”

”il massacro di almeno un milione di meridionali”, dice Eddy Napoli… “Forse esagerano gli storici che, leggendo il Risorgimento in chiave borbonica, sostengono che il Meridione pagò l'Unità con 700.000 vittime. E probabilmente è un impeto di polemica quello che porta Antonio Ciano a ipotizzare un milione di morti. Ma, certo, la parola MASSACRO non è né gratuita né esagerata.”,... (Continues)
Nuie simmo figlie d’’o sole e d’’a neve,
(Continues)
Contributed by Bart Pestalozzi 2010/9/6 - 11:16
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Ninco Nanco

Ninco Nanco
[2009]
Dal dvd “Live in Kaulonia Tarantella Festival 2009”



Se personalmente – benchè io sia un piemontuso verace - provo un vero disgusto al solo pensiero delle celebrazioni di questa nostra falsa “unità d’Italia”, nata dalla violenza e dal sangue, che tra non molto ci investiranno con il loro corredo di retorica patria e napolitanesca (mi riferisco al nostro Presidente, capo di tutti i rètori), beh, non sono certo neppure qui a fare il neoborbonico e a celebrare Ninco Nanco come un partigiano ed uno sfortunato eroe rivoluzionario…
Prima di diventare uno dei luogotenenti più fidati di Carmine Crocco e trascorrere quattro anni a fare letteralmente a pezzi i piemontesi che stavano “convincendo” a suon di massacri le genti meridionali ad aderire “spontaneamente” alla “gloriosa” Unità, Ninco Nanco fu un violento e un tagliagole che finì brigante perché non gli era riuscito di arruolarsi... (Continues)
Sarà una spina nel fianco Ninco Nanco quando campa,
(Continues)
Contributed by Bart Pestalozzi 2010/9/6 - 09:12
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A Casalduni e Pontelandolfo

Questa canzone, scritta ed arrangiata da Enzo Morzillo, e' dedicata a Renato Rinaldi. Profondo sostenitore della memoria dei fatti d'arme del 14 Agosto 1861 a Pontelandolfo.
Grazie alla collaborazione dell 'amico Renato, ho avuto modo di approfondire questo argomento , che tratta le gesta eroiche dei Martiri civili, caduti quel maledettissimo giorno, sotto le baionette dell'esercito Piemontese, come ritorsione ad un fatto precedentemente avvenuto, che vedeva coinvolti , Briganti , quindi soldati, contro Esercito Piemontese. Mentre L'eccidio di cui narra la canzone, vuole dare eco a tutti quei civili inermi , che si trovarono a subire la violenza spietata di soldati armati .
Tutto questo , soltanto per non dimenticare.....MAI !!!!

20 GENNAIO 2008 ENZO MORZILLO
Fonte:Pontelandolfo news
Era la festa dellu patrono
(Continues)
Contributed by adriana 2010/9/4 - 13:18
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Tre fratelli contadini di Venosa

Tre fratelli contadini di Venosa
Chanson italienne – I tre fratelli di Venosa – Stormy Six

Qu'en penses-tu, toi, Lucien l'âne mon ami, de l'histoire que raconte cette chanson. L'histoire de ces ces trois frères, trois paysans de Lucanie qui furent tués par les soldats du roi...? Ils étaient de Venosa, ce village où un mari dément, par ailleurs amateur de madrigaux, fit assassiner de manière épouvantable sa femme Maria d'Avalos et l'amant de sa femme... Une histoire racontée par Anatole France, histoire très semblable à celle d'Isabella di Morra. Mais, dis-moi, pour les paysans de Lucanie...

Oh, Marco Valdo M.I.,il faut d'abord bien comprendre que ce sont là des paysans de Lucanie et d'il y a longtemps encore. C'est là une histoire terrible, mais pas nouvelle, pas exceptionnelle. Le roi, peu importe le roi, peu importe le royaume, peu importe finalement l’État. Les paysans de Lucanie nous sont très proches à nous les ânes...... (Continues)
LES TROIS FRÈRES DE VENOSA
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2010/8/8 - 19:36
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Il brigante

Il brigante
[1975]
Testo e musica di Nadia Furlon e Mario Acquaviva
Album: Quarto Stato
Lyrics and music by Nadia Furlon and Mario Acquaviva
Album: Quarto Stato



"E' stato uno dei primi gruppi della Cooperativa L’Orchestra, l'etichetta musicale degli Stormy Six. Il loro disco, che prendeva il nome Quarto Stato, uscito nel 1975, ha avuto un certo ruolo nel campo della nuova musica politica, grazie alle numerose esibizioni, sostenute anche all’estero, soprattutto in Germania. Il disco era firmato dai due componenti del Quarto Stato, Nadia Furlon e Mario Acquaviva, che provenivano dalla Commissione Culturale del Movimento Studentesco, e si avvaleva del contributo di musicisti occasionalmente strappati al terreno jazzistico, Gaetano Liguori, Roberto Del Piano. C’erano alcuni pezzi che si elevavano sopra gli altri, Il brigante, Luca Marano (ripresi dalle tradizioni popolari del sud) e Non è tempo...... (Continues)
Dedicata ad Antonino.
(Continues)
Contributed by adriana 2010/8/5 - 13:54
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Tre fratelli contadini di Venosa

Tre fratelli contadini di Venosa
bellissima
Omarillo 2010/8/4 - 15:42
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Il brigante Tiburzi

Il brigante Tiburzi
[2009]
Scritta da Sonny Barnetti, alias Massimiliano Larocca
Written by Sonny Barnetti, alias Massimiliano Larocca

Album: Chupadero!
Sonny Barnetti: Voce, chitarra elettrica
Andrew Hardin: Chitarra elettrica
Jason Crosby: Hammond
Peter Williams: basso
Mark Clark: batteria



La Barnetti Bros. Band

Giovannino Barnetti, cantastorie e fuorilegge, alias Jono Manson



Vince Barnetti, cantastorie e fuorilegge, alias Massimo Bubola




CHUPADERO!

Epopea tex-mex-western in 11 episodi e svariati personaggi

Personaggi e interpreti:

VINCE BARNETTI, cantastorie e fuorilegge: Massimo Bubola
GIOVANNINO BARNETTI, cantastorie e fuorilegge: Jono Manson
SONNY BARNETTI, cantastorie e fuorilegge: Massimiliano Larocca
BILLY BARNETTI, cantastorie e fuorilegge: Andrea Parodi
ASSUNTA BARNETTI, moglie di Vince: Erika Ardemagni

e inoltre:

L'UOMO CHE UCCISE LIBERTY VALANCE, ancora senza nome:... (Continues)
Qualcuno ha trovato una penna
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2010/5/9 - 19:05
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Maremma

Maremma
(revue par Marco Valdo M.I.)
3 mai 2010
MAREMME
(Continues)
2010/5/3 - 22:15

Cacciate ra ste terre

Anonymous
Canzoni cilentane dei partigiani borbonici

http://www.cilentodamare.it/storia/Can...
Chiange la vita chi se l’ha guruta,
(Continues)
Contributed by DuoSiciliano 2008/11/24 - 14:00

Vao giranno

Anonymous
Canzoni cilentane dei partigiani borbonici

http://www.cilentodamare.it/storia/Can...
Songo brande pe’ lu Ciliento,
(Continues)
Contributed by DuoSiciliano 2008/11/24 - 13:59
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Sacco e fuoco

Sacco e fuoco
"TERESA RINGRAZIA

chi non tiene paura, i briganti e le brigantesse di tutte le epoche, le figlie di re che hanno perso la corona, la disobbedienza che è un metro per misurare il mondo, l’intelligenza perché salverà la terra dai cretini, mai caricati a salve, chi festeggia la morte dei tiranni, le femmine che vogliono vivere e amare libere come pesci nel mare e poi finiscono fritte nella “tielluzza”, chi resta e resiste nella splendida e miserabile città di Napoli, gli stati di grazia difficili da mantenere, la poesia e la scienza che nulla sanno l’una dell’altra ma entrambe possono dirci cose sul cielo stellato, chi ancora ha una bussola, un vento e una bandiera, chi non vuole tenere padroni, i piccoli musicisti senza lavoro e il lavoro dei grandi da cui si può imparare, la musica popolare quando ci insegna la danza interiore e, infine, il potere della passione, la sola battaglia che non... (Continues)
Alessandro 2008/11/13 - 18:28




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