Grazie Riccardo per aver contribuito la traduzione italiana e arricchito l'apparato iconografico.
Se ti fosse sfuggito, il foto(s)montaggio di Salvini riprende l'inquietante personaggio di Harry Powell, finto predicatore e assassino seriale, un vero demone, interpretato da un grandissimo Robert Mitchum in "Night of the Hunter" (da noi "La morte corre sul fiume"), unico film e capolavoro assoluto di Charles Laughton, che lo diresse nel 1955.
Sotto l'apparenza di una fiaba nera, dai toni espressionisti, un'esplicito atto d'accusa contro il fanatismo religioso ed i falsi profeti.
È vero quello che scrivi riguardo alla zona della Moravia e della Boemia, fino a un secolo fa parte dell’Impero Asburgico e successivamente Austro-Ungarico, con la coseguente imposizione della lingua tedesca. Ma bisogna altrettanto ricordare che anche se le classi scolarizzate avevano una conoscenza del tedesco che veniva utilizzato anche per la redazione dei documenti ufficiali ecc., la lingua realmente usata dalla gente è sempre stata quella ceca (ovvero i suoi numerosi dialetti e varietà regionali). Esiste (e per fortuna tuttora viene tramandato) un vastissimo patrimonio culturale di quei secoli (costituito soprattutto da fiabe e canzoni popolari) interamente in ceco e nei suoi dialetti (e ad averci tempo, sai quante CCG...) A pensarci bene, la cosa non sorprende: quelle che chiamiamo canzoni popolari o folkloristiche, visto i temi che trattano, normalmente non si compongono in una lingua imposta dall’alto, bensì in una più vicina al cuore, diciamo così...
Saluti!
Ciao Stanilsava, grazissimo! Io l'originale ceco proprio non l'avevo trovato e ne avevo erroneamente dedotto che fosse in tedesco...
Ti segnalo solo che i link alla tua introduzione riportano tutti a questa pagina e non alle altre che volevi indicare.
Allora, visto che ci sono, ti chiedo ancora una cortesia, visto che non me la cavo bene nelle ricerche di testi in lingua ceca... Mi piacerebbe tanto che sulle CCG/AWS ci fosse il "Brundibár" di Hans Krása, con libretto di Adolf Hoffmeister, opera fondamentale dell'Olocausto, più volte rappresentata nella fortezza lager di Theresienstadt, prima che il suo autore, Hans Krása, e molti piccoli interpreti fossero eliminati ad Auschwitz e altri campi di sterminio nazisti.
Paradossalmente, sono riuscito a trovare la traduzione italiana ma non l'originale ceco.
Grazie per il tuo prezioso aiuto. Se tu trovassi il testo originale, non esitare a contribuirlo direttamente. Poi io potrò aggiungere la traduzione italiana.
Ciao Bernart,
davvero, hai ragione, avrò sbagliato qualcosa nell'inserimento dei link..
Riprovo ancora. Questi sono i primi due dove si trova l'attribuzione della traduzione tedesca:
Ho intanto dato un'occhiata nel web per quanto mi hai chiesto, ma per ora non sono riuscita a trovare il libretto ceco nemmeno io. Ho trovato alcune parti, e poi delle registrazioni su youtube, di cui qualcuna integrale. Ci proverò a ricostruire il testo però mi ci vorrà un po' di tempo.. vedo cosa riesco a fare. Sicuramente sono d'accordo con te che meriterebbe il suo spazio sulle CCG/AWS!
nota: abbiamo rimesso a posto i link nel precedente intervento di Stanislava
d’après la version allemande – Ach, Krieg, Krieg !
d’une chanson populaire tchèque – Ah, Vojna, Vojna ! – Leoš Janáček – 1885
[seconde moitié du 19ième siècle]
Pour chœur d'hommes a cappella, écrit en 1885 par le compositeur tchèque Leoš Janáček (1854-1928), grand ami d'Antonín Dvořák, sur un texte du recueil de poésie populaire de Moravie du Sud, Sušil (1860).
Une chanson qui évoque la guerre dite de Sept Ans, de 1756 à 1763 entre les grandes puissances européennes de l’époque, dont la monarchie des Habsbourg, alors représentée par l’archiduchesse Marie-Thérèse.
La Moravie est restée avec la Bohême comme possession des Habsbourg jusqu’à la fin de la Première Guerre mondiale, c’est la raison du texte en allemand.
Si, il testo pare corretto al confronto con il testo postato sotto il video, dove nella prima parte mancano caratteri polacchi. Nei entrambi casi anche il testo della terza parte e' sprovvisto dei caratteri polacchi, ma e' una canzone popolare in dialetto silesiano e neccesiterebbe una trascrizzione adeguata che io non sono capace fare. Qui sotto metto una fatta da me a orecchio, secondo come viene cantata nel video. Comunque e' tutto relativo visto che la simfonia e' per il soprano e le parole sono trattate come suoni da emmettere, e tutto un vocalizzo, insomma.
Kajze mi sie podzioł
mój synocek miły?
Pewnie go w powstaniu
złe wrogi zabiły.
Wy niedobrzy ludzie,
dlo Boga świętego
cemuście zabili
synocka mojego?
Zodnej jo podpory
juz nie byda miała,
choćbych moje stare
ocy wypłakała.
Choćby z mych łez gorzkich
drugo Odra była,
jesce by synocka
mi nie ozywiła.
Ah, ecco, nella prima parte del originale testo polacco, l'ultimo verso è superfluo. "Lament świętokrzyski" è il nome del "planctus" medievale polacco da cui viene questa strofa.
La terza parte, come ho già scritto è in dialetto slesiano di Opole (Ślůnsko godka)
Il testo viene da una canzone popolare nata durante le Rivolte nella Slesia tra il 1919 e il 1921.
Ho ascoltato i frammenti dell'esecuzione di Beth Gibbons su Spotify e devo dire che se la cava niente male con polacco.
Per lei è forse ancora più difficile che cantare in neapoletano per indimenticabile Anna German :-)
Voilà l’histoire de l’Histoire du Soldat, confiée par deux de ses acteurs : le comédien et chanteur Jean Villard Gilles (voir notamment L’Homme et le Singe) et le musicien et chef d’orchestre, Ernest Ansermet.
Come specificato nella pagina lieder.net, pare essere la traduzione diretta della poesia cinese di Li Po. La corrispondenza col testo tedesco è quindi solo "ad sensum". [RV]
LA ROSE ROUGE (Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/1/13 - 22:02
Però mi devi risolvere una specie di mistero, BB. Mi piacerebbe infatti sapere dove hai beccato il testo tedesco che avevi inserito, un autentico cimitero (anzi, un ossario) di errori ortografici e linguistici. Oppure si è consumata su di te la nemesi sformattante di qualche androide? Quanto al poeta cinese, che una pletora di siti assai sciatti riportano come "Li tai-pe" o roba del genere, si tratta nientemeno che del grande Li Bai, che in Italia e in tutto l'Occidente è ancora noto nella sua vecchia trascrizione di Li Po (701-762), uno dei maggiori poeti cinesi di ogni epoca (ma kirghiso di nascita). Ebbe, pensa un po', un'influenza decisiva su Ezra Pound.
Ciao Riccardo, ho come al solito citato dove ho preso il testo. A quella pagina c'è in fondo il pdf scaricabile. Probabilmente nel copia incolla sono saltate ß e dieresi, ma io non potevo accorgermene, non conoscendo il tedesco (scusami, pardon)
Quanto a Li-tai-pe, c'è un'intera raccolta di Klabund intitolata "Li-tai-pe: Nachdichtungen", del 1916, e Li-tai-pe è riportato anche su molti siti tedeschi a partire da Project Gutenberg.DE... Che poi Klabund intendesse Li Bai, solo Confucio e te lo sapete... Ma anche qui, io non parlo il cinese, scusami, pardon.
Sì, mi ero immaginato pure che ci fosse di mezzo un copiaincolla da pdf (partito democratico della finiftra). I pdf sono traditori e capifco bene, nessun problema. Per il resto, tranquillo perché nemmeno tra me e la lingua cinese, come verso tutte le lingue fatte di monosillabi, toni e segnacci, non è mai esistito molto buon sangue. Ho cercato peraltro la presupposta poesia originale di Li Po, ma niente da fare (anche perché la maggior parte dei "traduttori dal cinese" scrivono in realtà poesie proprie su un qualche brogliaccio dall'originale fatto da chissà chi). Mi sembra anche il caso del Franz Toussaint di questa pagina. Mi si perdoni questa mia scarsa fascinazione per le culture e le lingue dell'estremo oriente, ho dei grossi limiti e lo ammetto.
Chanson allemande – Eine kleine deutsche Kantate in C major, oder Kleine Freimaurerkantate, K619 – Wolfgang Amadeus Mozart – 1791
Texte : Franz Heinrich Ziegenhagen (1753-1806)
Musique : Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)
Cantate K 619 pour ténor et pianoforte
La Petite Cantate allemande, également connue sous le nom de Petite Cantate maçonnique, fut composée par Wolfgang Amadeus Mozart en juillet 1791 sur des vers du poète strasbourgeois Franz Heinrich Ziegenhagen (souvenez-vous que Strasbourg était alors une ville allemande de langue et de culture). Ziegenhagen et Mozart lui-même étaient tous deux d’ardents francs-maçons, ou ouvriers de la maçonnerie libérale ; d’une franc-maçonnerie qui avait comme référence précise le socialisme utopique, c’est-à-dire le premier courant du socialisme moderne qui se développa en Europe durant le XVIIIe et le XIXe siècle. Ses origines lointaines se trouvent... (Continues)
PETITE CANTATE ALLEMANDE ou PETITE CANTATE MAÇONNIQUE (Continues)
Quanta invidia ti porto, avara terra,
ch’abbracci quella, cui veder m’è tolto,
e mi contendi l’aria del bel vólto,
dove pace trovai d’ogni mia guerra!
Quanta ne porto al ciel, che chiude e serra,
e sí cupidamente ha in sé raccolto
lo spirto da le belle membra sciolto,
e per altrui sí rado si diserra!
Quanta invidia a quest’anime che ’n sorte
hanno or sua santa e dolce compagnia,
la qual io cercai sempre con tal brama!
Quant’a la dispietata e dura morte,
ch’avendo spento in lei la vita mia,
stassi ne’ suoi begli occhi, e me non chiama!
Avvertenza. Il testo originale è decisamente "austriaco", nel senso che, sia come terminologia, sia come variante linguistica del tedesco, è pesantemente "locale" senza però arrivare a essere dialettale.
Mi sono permesso, sulla scorta anche di questa pagina, di riportare il testo del Lied anderseniano all'effettiva grafia dell'epoca (il danese ha subito nel tempo diverse riforme ortografiche; quella attuale risale a poco prima degli anni '50 del XX secolo). Non si tratta soltanto di ortografia: il danese di Andersen è per forza di cose arcaico, e così la poesia è stata redatta (ad esempio con tutte le forme plurali dei verbi, che sono da secoli fuori uso nel danese parlato e da circa un secolo anche da quello scritto). Il testo riportato da BB è in grafia moderna, e chi lo ha trascritto si è lasciato sfuggire delle forme linguistiche moderne.
Danese e bassotti a parte, forse la canzone potrebbe essere inserita anche nel percorso sui Disertori.
E' vero che nella canzone non viene specificato il motivo dell'esecuzione del soldato, ma il fatto che venga fatto fucilare dai commilitoni e non da un plotone della polizia militare mi pare possa indicare un'esecuzione "esemplare" che normalmente veniva riservata proprio ai disertori o ai "vigliacchi di fronte al nemico"...
Hai assolutamente ragione per quanto riguarda il percorso sui disertori, e vado subito a provvedere. Per quanto riguarda le riforme ortografiche, è una delle cose più curiose non solo del danese, ma di tutte le lingue scandinave continentali. In generale, la loro ortografia storica era pesantemente influenzata dal tedesco (avrai forse notato che nella grafia originale del tempo di Andersen, i sostantivi si scrivevano con l'iniziale maiuscola, ad esempio). Le lingue scandinave erano arrivate a non utilizzare la lettera "v", e usavano invece la "w" tedesca; e così via. In generale, le riforme ortografiche, specie dopo la II guerra mondiale, hanno avuto uno scopo ben preciso: quello di allontanare quanto più possibile la grafia da quella tedesca. Chissà perché...
L'articolo da L'Espresso sul boia di Bassano è datato 24 luglio 2008, e Riccardo lo contribuì il giorno stesso.
Qualche settimana dopo, il 25 settembre, proprio alla vigilia dell'anniversario dell'eccidio di Bassano del Grappa di cui era stato responsabile, Karl Franz Tausch si è sparato un colpo in testa nella sua casa di Langen, in Assia.
Qualche ora prima di suicidarsi Tausch, 85 anni, aveva rilasciato un'intervista ad un giornale locale nel corso della quale affermava di essere innocente e di essere perseguitato dai giornalisti italiani e dai bambini di origine italiana del posto, che gli tiravano le pietre nei vetri delle finestre...
Mancava l'epilogo, 64 anni dopo. Per vostra conoscenza.
B.B. 2018/1/9 - 21:26
In effetti, come diceva Marc Bertapelle nel 2015, tra i 31 (32 in realtà) impiccati a Bassano del Grappa, c'era anche Giacomo (o Guido), figlio di Marco Bertapelle, classe 1925 (19 anni), da Borso del Grappa (TV), partigiano.
Quasi tutte le favole di La Fontaine sono state messe in musica. In particolare, come precisa Emily Ezust su Lieder.net, "L'oiseau blessé d'une flèche" ha ricevuto l'attenzione dei compositori Heitor Villa-Lobos, nel 1913, e Marcelle de Manziarly, nel 1935. Aggiungo anche Kryštof Mařatka, compositore e pianista ceco, nel 1996.
Serge Reggiani ne ha inciso una versione recitata con accompagnamento musicale (musica di Jean-Jacques Robert) come introduzione alla sua versione de Le Déserteur.
Je viens de découvrir une version extraordinaire de ce veau d'Or par José Van Dam. Extraordinaire aussi, car pour une fois, on comprend ce qui est chanté.
Una versione strumentale ad opera di Philip Pickett, Richard Thompson e Dave Mattacks e Dave Pegg, sessione ritmica (rispettivamente batteria e basso elettrico) dei Fairport Convention; dall'album The Bones Of All Men (1998)
Due piccoli appunti testuali che valgono per chi inserisce testi in russo e trascrizioni dal russo.
1) Per favore, non ricopiate da Wikipedia russa i nomi e i patronimici degli autori. Su Wikipedia russa vengono indicati gli accenti per una lettura corretta, ma in russo gli accenti non esistono e vengono utilizzati solo in opere enciclopediche, dizionari ecc. Il fatto è che l'alfabeto cirillico accentato sballa del tutto la formattazione. Quindi reperite una fonte diversa da Wikipedia, o aspettate che ci pensi io.
2) Non inserite trascrizioni secondo criteri diversi da quelli usati in questo sito: le trascrizioni "anglicizzanti" sono orribili e sanno di dizionarietto per turisti. Qui si usa una trascrizione particolare, grafematica ma anche moderatamente fonologica, basata in parte sull'alfabeto polacco. Grazie.