Song Itinerary Bridges
PONTE DELLA PRIULA
(Continues)
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Versione inglese di Tim Parks
dal libretto dell'album di Massimo Bubola
dal libretto dell'album di Massimo Bubola
PRIULA BRIDGE
(Continues)
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Come tutte le canzoni di Massimo, sono sinceramente ispirate.Questa canzone sottolinea,come altre di Massimo,le vicissitudini anche tragiche dei suoi cari.Questa canzone e sicuramente una denuncia agli orrori di tutte le guerre. Auguro a Massimo di poter portare le sue canzoni a conoscenza di un pubblico piu' vasto per poter cosi' scuotere le nostre coscienze un po' addormentate. franco
franco negri 2007/6/23 - 11:13
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Oltre il ponte
![Oltre il ponte](img/upl/Italo_Calvino.jpg)
[1958]
Testo di Italo Calvino
Musica di Sergio Liberovici.
Prima Incisione: "Cantacronache 1", 1961.
Lyrics by Italo Calvino
Music by Sergio Liberovici.
First Recording: "Cantacronache 1", 1961.
Un bellissimo testo di Calvino, nato ovviamente dall'esperienza di Cantacronache, ricorda la sua militanza nella Resistenza e la necessità di tramandare alle future generazioni i valori che stavano alla base di quella scelta.
Nel 2005 per il 60° anniversario dalla Liberazione è stato interpretato da Moni Ovadia insieme ai Modena City Ramblers nell'album collettivo "Appunti Partigiani" (con un arrangiamento musicale ispirato alla musica originale di Sergio Liberovici e al tradizionale irlandese "The Blacksmith"). Ancora più recentemente è entrato a far parte, con risultati straordinari, del repertorio degli Apuamater Indiesfolk di Davide Giromini, che la propongono spesso durante i loro... (Continues)
Testo di Italo Calvino
Musica di Sergio Liberovici.
Prima Incisione: "Cantacronache 1", 1961.
Lyrics by Italo Calvino
Music by Sergio Liberovici.
First Recording: "Cantacronache 1", 1961.
Un bellissimo testo di Calvino, nato ovviamente dall'esperienza di Cantacronache, ricorda la sua militanza nella Resistenza e la necessità di tramandare alle future generazioni i valori che stavano alla base di quella scelta.
Nel 2005 per il 60° anniversario dalla Liberazione è stato interpretato da Moni Ovadia insieme ai Modena City Ramblers nell'album collettivo "Appunti Partigiani" (con un arrangiamento musicale ispirato alla musica originale di Sergio Liberovici e al tradizionale irlandese "The Blacksmith"). Ancora più recentemente è entrato a far parte, con risultati straordinari, del repertorio degli Apuamater Indiesfolk di Davide Giromini, che la propongono spesso durante i loro... (Continues)
O ragazza dalle guance di pesca,
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Contributed by Riccardo Venturi
Song Itineraries:
Bridges, Resistance against Nazi-Fascism in Italy and Europe
Un testo emozionante che esprime tutta la vitalità di chi era davvero sui campi di battaglia e sopratutto fa riflettere chi invece non c'è stato.
È il pezzo forte della mia tesina d' esame. Grazie MCR
È il pezzo forte della mia tesina d' esame. Grazie MCR
Francesca Stermieri 2005/7/5 - 15:33
CALVINO E LA RESISTENZA
Alla sua esperienza nella Resistenza Calvino ha dedicato il suo primo romanzo, "Il sentiero dei nidi di ragno" (1947). Da quel libro riportiamo un brano che ben si accompagna al testo di questa canzone.
C'è che noi nella storia siamo dalla parte del riscatto, loro dall'altra. Da noi, niente va perduto, nessun gesto, nessuno sparo, pur uguale al loro, m'intendi? uguale al loro, va perduto, tutto servirà se non a liberare noi a liberare i nostri figli, a costruire un'umanità senza più rabbia, serena, in cui si possa non essere cattivi. L'altra è la parte dei gesti perduti, degli inutili furori, perduti e inutili anche se vincessero, perché non fanno storia, non servono a liberare ma a ripetere e perdurare quel furore e quell'odio, finché dopo altri venti o cento o mille anni si tornerebbe così, noi e loro, a combattere con lo stesso odio anonimo negli occhi e pur sempre,... (Continues)
Alla sua esperienza nella Resistenza Calvino ha dedicato il suo primo romanzo, "Il sentiero dei nidi di ragno" (1947). Da quel libro riportiamo un brano che ben si accompagna al testo di questa canzone.
C'è che noi nella storia siamo dalla parte del riscatto, loro dall'altra. Da noi, niente va perduto, nessun gesto, nessuno sparo, pur uguale al loro, m'intendi? uguale al loro, va perduto, tutto servirà se non a liberare noi a liberare i nostri figli, a costruire un'umanità senza più rabbia, serena, in cui si possa non essere cattivi. L'altra è la parte dei gesti perduti, degli inutili furori, perduti e inutili anche se vincessero, perché non fanno storia, non servono a liberare ma a ripetere e perdurare quel furore e quell'odio, finché dopo altri venti o cento o mille anni si tornerebbe così, noi e loro, a combattere con lo stesso odio anonimo negli occhi e pur sempre,... (Continues)
È vergognoso che molta gente non conosca la storia, ma è ancora peggio se la conosce distorta. Conosco molta gente che crede che la responsabilità delle numerose rappresaglie nazi-fasciste sia dei partigiani. Una mia professoressa in classe disse che il vero colpevole dell'eccidio delle Fosse Ardeatine era il partigiano che aveva piazzato una bomba uccidendo 32 tedeschi, poichè quest'ultimi avevano applicato la loro legge, ossia la decimazione. Accusa i tedeschi solo per quelle vittime in più che fecero, accusando il partigiano di essere un codardo che "lancia il sasso e nasconde la mano" . Non si può permettere a nessuno di lasciare insultare gli eroi della Resistenza come il mio bisnonno. E quel che è peggio è che gli altri studenti le hanno creduto bollando i partigiani come vigliacchi assassini.
Alessandro Tontoni 2006/6/8 - 19:50
C'è una bellissma versione arrangiata e interpretata dalla cantautrice Grazia Di Michele. è incisa nel CD "Chiamalavita", pubblicato da raitrade nel 2005 e distribuito dalla coop.
Nicola Cirillo 2006/11/6 - 23:04
"Tutto il male avevamo di fronte” La canzone d’autore italiana contro la guerra - ciclo di serate a cura di Michele Antonellini
Riceviamo da Michele Antonellini e volentieri publicizziamo questa iniziativa
CANZONI CONTRO LA GUERRA
Un ciclo di serate, dal 5 marzo al 2 aprile 2007 a Bagnacavallo (Ravenna)
Chi di noi non ricorda i versi e la musica di canzoni come Generale, Fiume Sand Creek, Auschwitz o La guerra di Piero?
La canzone d’autore si è spesso schierata contro la guerra.
Per capire come, Controsenso, Doremi e il comune di Bagnacavallo (Ravenna) hanno ideato e organizzato un ciclo di serate che si terrà nella sala del Museo civico delle Cappuccine di via Vittorio Veneto 1/a, tutti i lunedì sera dal 5 marzo al 2 aprile, dalle ore 20.30 alle 22.30 circa.
Durante gli incontri si ascolteranno canzoni, commentate e inserite nel contesto storico che le ha motivate, si assisterà a... (Continues)
Riceviamo da Michele Antonellini e volentieri publicizziamo questa iniziativa
CANZONI CONTRO LA GUERRA
Un ciclo di serate, dal 5 marzo al 2 aprile 2007 a Bagnacavallo (Ravenna)
Chi di noi non ricorda i versi e la musica di canzoni come Generale, Fiume Sand Creek, Auschwitz o La guerra di Piero?
La canzone d’autore si è spesso schierata contro la guerra.
Per capire come, Controsenso, Doremi e il comune di Bagnacavallo (Ravenna) hanno ideato e organizzato un ciclo di serate che si terrà nella sala del Museo civico delle Cappuccine di via Vittorio Veneto 1/a, tutti i lunedì sera dal 5 marzo al 2 aprile, dalle ore 20.30 alle 22.30 circa.
Durante gli incontri si ascolteranno canzoni, commentate e inserite nel contesto storico che le ha motivate, si assisterà a... (Continues)
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Sul ponte di Bassano
Anonymous
Canto della Prima Guerra Mondiale ripreso successivamente durante la Seconda Guerra Mondiale nella versione Sul ponte di Perati e durante la Repubblica Sociale Italiana nella versione Sul fronte di Nettuno.
Nel 1944 Nuto Revelli sull'aria di Sul ponte di Perati scrisse le parole di Pietà l'è morta.
Nel 1944 Nuto Revelli sull'aria di Sul ponte di Perati scrisse le parole di Pietà l'è morta.
Sul ponte di Bassano,
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2007/4/30 - 12:10
Song Itineraries:
Bridges, World War I (1914-1918)
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Sul ponte di Perati bandiera nera
Anonymous
![Sul ponte di Perati bandiera nera](img/upl/ponteperati.jpg)
[1940]
Canto Alpino della divisione "Julia".
A song of the Alpine Division "Julia"
Chant de la Brigade Alpine "Julia"
Il seguente è il dolentissimo canto degli Alpini della divisione "Julia", impegnata nella disgraziata spedizione italiana in Grecia dell'autunno e inverno 1940/41 voluta da un fanfarone romagnolo di cui non ricordo il nome. Gli Alpini furono mandati al macello nei Balcani; “Perati” era il villaggio di Perat (che nel canto, secondo l'uso locale, è nominato con l'articolo determinato albanese -i, quasi fosse “il Perat”) presso la frontiera greca, sul fiume Sarandaporos, tributario della Voiussa (in albanese Vjosë o Vjosa, in greco Αώος [Aóos]). Nel prosieguo della guerra, Perat fu completamente distrutto e abbandonato; il ponte rimase anch'esso distrutto. Considerato “disfattista” e “sovversivo” dal regime fascista italiano, il canto fu severamente censurato e infine del... (Continues)
Canto Alpino della divisione "Julia".
A song of the Alpine Division "Julia"
Chant de la Brigade Alpine "Julia"
Il seguente è il dolentissimo canto degli Alpini della divisione "Julia", impegnata nella disgraziata spedizione italiana in Grecia dell'autunno e inverno 1940/41 voluta da un fanfarone romagnolo di cui non ricordo il nome. Gli Alpini furono mandati al macello nei Balcani; “Perati” era il villaggio di Perat (che nel canto, secondo l'uso locale, è nominato con l'articolo determinato albanese -i, quasi fosse “il Perat”) presso la frontiera greca, sul fiume Sarandaporos, tributario della Voiussa (in albanese Vjosë o Vjosa, in greco Αώος [Aóos]). Nel prosieguo della guerra, Perat fu completamente distrutto e abbandonato; il ponte rimase anch'esso distrutto. Considerato “disfattista” e “sovversivo” dal regime fascista italiano, il canto fu severamente censurato e infine del... (Continues)
Sul ponte di Perati, bandiera nera:
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ON PERAT BRIDGE THERE'S A BLACK FLAG
(Continues)
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Perati era stata erroneamente identificata con Berat. Riportiamo la precisazione di Raoul Pontalti.
"Imparate la geografia, somari: Perati è il nome italiano del villaggio di Perat (con la P!) nei pressi del confine con la Grecia, per la difesa del cui ponte la Julia si dissanguò nell'autunno del 1940, mentre Berat (italiano Berati) è una bellissima città posta a Nord di Argirocastro e, a diferenza di questa, non fu toccata dagli eventi bellici del 1940/41."
"Imparate la geografia, somari: Perati è il nome italiano del villaggio di Perat (con la P!) nei pressi del confine con la Grecia, per la difesa del cui ponte la Julia si dissanguò nell'autunno del 1940, mentre Berat (italiano Berati) è una bellissima città posta a Nord di Argirocastro e, a diferenza di questa, non fu toccata dagli eventi bellici del 1940/41."
Non so se il commento di Raoul Pontalti sia scherzoso o meno. Se lo è, d'accordo. Se non lo è, viene accettato per la preziosa precisazione, ma non certamente per il tono.
Riccardo Venturi
Palesemente ricalcato sul "Ponte di Perati" è questo canto composto collettivamente dai componenti della formazione partigiana "Maiella", che operò anche nell'Appennino romagnolo, e che divenne in qualche modo l'inno ufficiale di quel gruppo di partigiani abruzzesi. Bisogna tuttavia notare che su questa formula sono nati molti altri canti di cui il più noto è il celeberrimo "Pietà l'è morta" (q.v.).
SUL PONTE FIUME SANGRO
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi
Dall'album La catena (2006) del gruppo "Gitanes" Da questa pagina
I ribelli delle Langhe: Sul ponte di Cossano
Canto partigiano scritto sull'aria del "Ponte di Perati" dai partigiani Poli, Giorgio, Guzzi, Pinin della seconda divisione Langhe il giorno di pasqua del '44 al santuario del Todocco
I ribelli delle Langhe: Sul ponte di Cossano
Canto partigiano scritto sull'aria del "Ponte di Perati" dai partigiani Poli, Giorgio, Guzzi, Pinin della seconda divisione Langhe il giorno di pasqua del '44 al santuario del Todocco
PONTE DI COSSANO
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2006/8/12 - 18:07
canto alpino che fa riflettere sull'inutilità della guerra che racconta la disperazione di chi è andato e mai più tornato.
purtroppo tragicamente attuale.
Quando canta il solista tutte le volte mi emoziono.
purtroppo tragicamente attuale.
Quando canta il solista tutte le volte mi emoziono.
mariarosa 2006/10/5 - 21:06
il ponte dei perati, o meglio ciò che rimane del ponte (invierei volentieri delle foto ma non so come fare, non trovo l'email..), si trova sul fiume sarandaporos, che per un tratto segna il confine tra Grecia e Albania... poco distante c'è un altro ponte che unisce le due dogane, il ponte di Mertziani, a circa una 15ina di km dalla cittadina greca Konitsa...
(toni pusceddu)
(toni pusceddu)
Grazie! Se vuoi inviarci delle foto, che pubblicheremo sicuramente, puoi farlo spedendole all'indirizzo lorenzo.masetti@libero.it
![Sul ponte di Perati bandiera nera](img/upl/ponte_di_perati_1.jpg)
Invio le foto di ciò che rimane del ponte di Perati, dove l'anno scorso è stata collocata un piccola targa commemorativa dall'associazione nazionale alpini.
Sono visibili anche le colonnine che segnano il confine degli stati greco e albanese, e le luci che si intravedono nella prima foto sono quelle del ponte Mertziani sul corso del Sarandaporos, che attualmente collega le due dogane.
(Toni Pusceddu)
Sono visibili anche le colonnine che segnano il confine degli stati greco e albanese, e le luci che si intravedono nella prima foto sono quelle del ponte Mertziani sul corso del Sarandaporos, che attualmente collega le due dogane.
(Toni Pusceddu)
Antonio Pusceddu 2007/4/18 - 11:29
Vorrei personalmente ringraziare Toni Pusceddu per le foto che ci ha inviato, una testimonianza commovente e importantissima. Grazie, veramente, di tutto cuore. [RV]
Riccardo Venturi 2007/4/18 - 17:40
Buon giorno, volevo sappere se questa canzone, sul monte di perati, bandiera nera, è una canzone fascista o no.
Perché nello film di pasolini, Saló, i fascisti che hanno i giuvanni in quel castello, nella tavola inizioano a cantare questa canzone.
Grazie
il mio indirizio di e-mail: widerstandsgeister@web.de
elisa
(elisa , widerstandsgeister@web.de)
Carissima Elisa, "Sul ponte di Perati bandiera nera" non è in sé una "canzone fascista". E' una canzone di guerra, o meglio: di soldati in guerra. Oltre al fatto che fu proibita dal regime fascista come "disfattista", c'è anche da dire che fu praticamente ripresa in blocco per uno dei più famosi canti partigiani, Pietà l'è morta. Che poi sia stata cantata dei repubblichini di Salò (probabilmente per la "bandiera nera") e che sia stata inserita nel film di Pasolini, ha secondo me scarsa importanza. Da sempre i fascisti sono noti per cercare... (Continues)
Perché nello film di pasolini, Saló, i fascisti che hanno i giuvanni in quel castello, nella tavola inizioano a cantare questa canzone.
Grazie
il mio indirizio di e-mail: widerstandsgeister@web.de
elisa
(elisa , widerstandsgeister@web.de)
Carissima Elisa, "Sul ponte di Perati bandiera nera" non è in sé una "canzone fascista". E' una canzone di guerra, o meglio: di soldati in guerra. Oltre al fatto che fu proibita dal regime fascista come "disfattista", c'è anche da dire che fu praticamente ripresa in blocco per uno dei più famosi canti partigiani, Pietà l'è morta. Che poi sia stata cantata dei repubblichini di Salò (probabilmente per la "bandiera nera") e che sia stata inserita nel film di Pasolini, ha secondo me scarsa importanza. Da sempre i fascisti sono noti per cercare... (Continues)
Bosko and Admira
Canzone su Admira e Boško, i due innamorati uccisi nel 1993 sul ponte Vrbanja a Sarajevo mentre cercavano di fuggire dalla guerra (si vedano anche Admira e Boško e De l'autre côté du pont)
Testo reperito su questa pagina.
Short Description of Song
A tune about the Romeo & Juliet of Sarajevo.
Long Description of Song
A ballad that tells the love story of Bosko & Amdira - the Romeo & Juliet of Sarajevo. The spirited music serves to emphasize the tragedy of their murders, and the failure of the warring religions.
Story Behind the Song
Admira & Bosko were lovers in war-torn Sarajevo. They were targeted because they were of differing religions. They were killed because they loved each other more than they loved God, a capital offense. A totally unique message and song.
Testo reperito su questa pagina.
Short Description of Song
A tune about the Romeo & Juliet of Sarajevo.
Long Description of Song
A ballad that tells the love story of Bosko & Amdira - the Romeo & Juliet of Sarajevo. The spirited music serves to emphasize the tragedy of their murders, and the failure of the warring religions.
Story Behind the Song
Admira & Bosko were lovers in war-torn Sarajevo. They were targeted because they were of differing religions. They were killed because they loved each other more than they loved God, a capital offense. A totally unique message and song.
He prayed to Jesus, she prayed to Allah
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/1/31 - 17:13
Song Itineraries:
Balkan Wars of the 90's, Bridges
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Sott'à lu ponte
![Sott'à lu ponte](img/upl/ob_0ecf43_dallies.jpg)
[1914-18 ca.]
Una poesia scritta in còrso durante la I guerra mondiale da Petru Santu Leca D'Arbori, poi divenuta canto tradizionale.
Il testo è ripreso da Paroles de chansons corses. È il tema eterno di una madre e di una figlia piccola che sono rimaste sole mentre il babbo è andato in guerra: la vita sembra scorrere tranquilla e felice in un piccolo paese della Corsica, coi gesti e i rumori tradizionali (lo staccio, qualcuno che canta), il gatto in un angolo...ma su tutto pesa il dolore di un'assenza angosciosa, perché chi è andato via potrebbe non tornare mai più. E la madre vuole piangere da sola, senza disturbare la figlia che dorme. Un canto bellissimo. Purtroppo nessuna notizia biografica siamo riusciti a reperire su colui che è indicato come il suo autore.[RV]
Immagine ripresa da qui
Una poesia scritta in còrso durante la I guerra mondiale da Petru Santu Leca D'Arbori, poi divenuta canto tradizionale.
Il testo è ripreso da Paroles de chansons corses. È il tema eterno di una madre e di una figlia piccola che sono rimaste sole mentre il babbo è andato in guerra: la vita sembra scorrere tranquilla e felice in un piccolo paese della Corsica, coi gesti e i rumori tradizionali (lo staccio, qualcuno che canta), il gatto in un angolo...ma su tutto pesa il dolore di un'assenza angosciosa, perché chi è andato via potrebbe non tornare mai più. E la madre vuole piangere da sola, senza disturbare la figlia che dorme. Un canto bellissimo. Purtroppo nessuna notizia biografica siamo riusciti a reperire su colui che è indicato come il suo autore.[RV]
Immagine ripresa da qui
Sott'à lu ponte, ci luce la luna
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/1/30 - 15:26
Della ninna nanna esiste anche una versione toscana, cantata da Ginevra Di Marco nell'album "Lune" di Riccardo Tesi.
Il testo è molto simile, però non c'è riferimento alla guerra. In rete ho trovato solo una strofa ma a casa ho il libretto del cd e magari inserirò il testo completo:
Ciucciarella inzuccherata
quant'è lunga sta nuttata
fai la ninna fai la nanna
che il tu' babbo è alla campagna
(Lorenzo Masetti)
Ecco intanto il testo di "Ciucciarella" nella sua versione còrsa (testo ripreso da Paroles de chansons corses). Come si vede è esattamente aderente alla versione toscana cantata dalla Di Marco nell'album di Riccardo Tesi. E non c'è da stupirsi della cosa: la tradizione còrsa e quella toscana vanno spesso di pari passo, così come, nelle sue linee essenziali, la lingua còrsa è un dialetto toscano occidentale arcaico (particolarmente influenzato dall'antico pisano, al pari del gallurese).... (Continues)
Il testo è molto simile, però non c'è riferimento alla guerra. In rete ho trovato solo una strofa ma a casa ho il libretto del cd e magari inserirò il testo completo:
Ciucciarella inzuccherata
quant'è lunga sta nuttata
fai la ninna fai la nanna
che il tu' babbo è alla campagna
(Lorenzo Masetti)
Ecco intanto il testo di "Ciucciarella" nella sua versione còrsa (testo ripreso da Paroles de chansons corses). Come si vede è esattamente aderente alla versione toscana cantata dalla Di Marco nell'album di Riccardo Tesi. E non c'è da stupirsi della cosa: la tradizione còrsa e quella toscana vanno spesso di pari passo, così come, nelle sue linee essenziali, la lingua còrsa è un dialetto toscano occidentale arcaico (particolarmente influenzato dall'antico pisano, al pari del gallurese).... (Continues)
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Brothers Under The Bridge
![Brothers Under The Bridge](img/upl/Bruce_Springsteen-Tracks_CD_1_y_3-Frontal.jpg)
[1998]
Tracks
Il testo è ripreso da brucespringsteen.net, da dove è possibile ascoltare la canzone in Real Audio.
Tracks
Il testo è ripreso da brucespringsteen.net, da dove è possibile ascoltare la canzone in Real Audio.
Saigon, it was all gone
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2006/12/22 - 12:18
Song Itineraries:
Bridges
vengo da Mostar, ho 21 anni, i miei genitori sono di religione diverse, ed è proprio per questo motivo che ora ci troviamo in un paese non nostro, non voglio stare qui a raccontare la mia storia,ma solo ringraziare tutti voi che non girate le spalle alla storia, ma cercate di non dimenticare, non dimenticare.
ciao
ciao
denis demirovic botticino brescia 2006/9/25 - 01:04
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Los cuatro generales [Coplas de la defensa de Madrid; Puente de los Franceses; Mamita mía]
Anonymous
![Los cuatro generales [Coplas de la defensa de Madrid; Puente de los Franceses; Mamita mía]](img/upl/nopas.jpg)
[1936/37]
Testo anonimo su musica tradizionale
Si veda anche la poesia di Pablo Neruda, "Explico algunas cosas".
E’ il più noto canto madrileno della Guerra Civile, nella tradizionale forma di coplas (da qui il titolo "ufficiale" di Coplas de la defensa de Madrid; ma accanto al titolo maggiormente usato, Los cuatro generales, è nota anche come Puente de los Franceses e come Mamita mía).
La storia di questo canto si perde nel tempo. Fu Federico García Lorca a ricopiare un canto popolare del XIX secolo, intitolato Los cuatro muleros (“I quattro mulattieri”), con certezza di origini antichissime. Sulla musica del canto si svilupparono con la guerra civile (ma alcune strofe sembrano essere state note già prima) diversi canti le cui strofe e anche i titoli erano del tutto intercambiabili. Rimanevano univoci gli argomenti: la sollevazione dei generali ribelli e l’eroica difesa di Madrid. Utilizzando... (Continues)
Testo anonimo su musica tradizionale
Si veda anche la poesia di Pablo Neruda, "Explico algunas cosas".
E’ il più noto canto madrileno della Guerra Civile, nella tradizionale forma di coplas (da qui il titolo "ufficiale" di Coplas de la defensa de Madrid; ma accanto al titolo maggiormente usato, Los cuatro generales, è nota anche come Puente de los Franceses e come Mamita mía).
La storia di questo canto si perde nel tempo. Fu Federico García Lorca a ricopiare un canto popolare del XIX secolo, intitolato Los cuatro muleros (“I quattro mulattieri”), con certezza di origini antichissime. Sulla musica del canto si svilupparono con la guerra civile (ma alcune strofe sembrano essere state note già prima) diversi canti le cui strofe e anche i titoli erano del tutto intercambiabili. Rimanevano univoci gli argomenti: la sollevazione dei generali ribelli e l’eroica difesa di Madrid. Utilizzando... (Continues)
Los cuatro generales,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi
[1999; rivista il 20 marzo 2005]
I QUATTRO GENERALI
(Continues)
(Continues)
di Riccardo Venturi
20 marzo 2005
20 marzo 2005
I SIGNORI GENERALI
(Continues)
(Continues)
http://www.ordet.it
(Con alcune correzioni)
(Con alcune correzioni)
THE FOUR GENERALS
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/8/20 - 13:54
![Los cuatro generales [Coplas de la defensa de Madrid; Puente de los Franceses; Mamita mía]](img/upl/lorca.jpg)
a. Los cuatro muleros
Il canto popolare raccolto da Federico García Lorca.
Il canto popolare raccolto da Federico García Lorca.
De los cuatro muleros,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2006/8/31 - 03:00
b. Soldados de Levante
Composta da Ramón Plá y Beltrán sulla stessa aria e struttura metrica
Composta da Ramón Plá y Beltrán sulla stessa aria e struttura metrica
Soldado de Levante,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2006/8/31 - 03:09
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Eurialo e Niso
![Eurialo e Niso](img/upl/eurialo.jpg)
[1993]
Dall'album Storie d'Italia
Scritta (e a volte interpretata) da Massimo Bubola
Written (and sometimes performed) by Massimo Bubola
Musica di Sandro Severini
“Il testo di questa ballata l’ho scritto per una promessa fatta a mio padre, comandante a soli 22 anni della Brigata partigiana “Adige” di Giustizia e Libertà. Visto il suo amore per la cultura classica e per Virgilio in particolare, ho cercato così di collegare idealmente questa storia di amore e di guerra, ambientata nel 1943, con l’episodio dell’Eneide in cui i due soldati troiani Eurialo e Niso vanno a compiere l’azione notturna nel campo dei latini” (Massimo Bubola).
La vicenda dei due valorosi guerrieri è nota a molti: dopo la caduta di Troia, Niso, figlio di Irtaco e della ninfa Ida, ed Eurialo, giovanissimo figlio di Ofelte, fuggirono con Enea. Quando i Rutuli assalirono il campo troiano, i due amici si offrirono... (Continues)
Dall'album Storie d'Italia
Scritta (e a volte interpretata) da Massimo Bubola
Written (and sometimes performed) by Massimo Bubola
Musica di Sandro Severini
“Il testo di questa ballata l’ho scritto per una promessa fatta a mio padre, comandante a soli 22 anni della Brigata partigiana “Adige” di Giustizia e Libertà. Visto il suo amore per la cultura classica e per Virgilio in particolare, ho cercato così di collegare idealmente questa storia di amore e di guerra, ambientata nel 1943, con l’episodio dell’Eneide in cui i due soldati troiani Eurialo e Niso vanno a compiere l’azione notturna nel campo dei latini” (Massimo Bubola).
La vicenda dei due valorosi guerrieri è nota a molti: dopo la caduta di Troia, Niso, figlio di Irtaco e della ninfa Ida, ed Eurialo, giovanissimo figlio di Ofelte, fuggirono con Enea. Quando i Rutuli assalirono il campo troiano, i due amici si offrirono... (Continues)
La notte era chiara, la Luna un grande lume
(Continues)
(Continues)
(pour le forum it.cultura.linguistica.francese)
16 mars 2006
Versione francese di Riccardo Venturi
(per il newsgroup it.cultura.linguistica.francese)
16 marzo 2006
Nella traduzione sono accolte le proposte di correzione effettuate da Colette sullo stesso newsgroup. Grazie a Colette per la gentilissima collaborazione.
16 mars 2006
Versione francese di Riccardo Venturi
(per il newsgroup it.cultura.linguistica.francese)
16 marzo 2006
Nella traduzione sono accolte le proposte di correzione effettuate da Colette sullo stesso newsgroup. Grazie a Colette per la gentilissima collaborazione.
EURYALE ET NISE
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Publii Vergili Maronis Aeneidos Liber IX - Euryalus et Nisus [vv. 176-448]
Dall'Eneide di Publio Virgilio Marone, Libro IX - Eurialo e Niso [vv. 176-448]
Dall'Eneide di Publio Virgilio Marone, Libro IX - Eurialo e Niso [vv. 176-448]
EURYALUS ET NISUS
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2006/3/17 - 17:35
March 20, 2006
Versione inglese di Riccardo Venturi per la mailing list Combat Folk
20 marzo 2006
Versione inglese di Riccardo Venturi per la mailing list Combat Folk
20 marzo 2006
EURYALUS AND NISUS
(Continues)
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דער הױפֿזינגער פֿון װאַרשעװער געטאָ
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Der hoyfzinger fun Varshever geto
[1943]
Testo e musica di Reuven Lifshutz
Lyrics and music by Reuven Lifshutz
Paroles et musique : Reuven Lifshutz
Sanat ja sävel: Reuven Lifšuts
"Der hoyfzinger fun varshever geto", cioè "Il cantore di strada del ghetto di Varsavia" nasce direttamente dalla rivolta del 1943 contro lo sterminatore nazista, rivolta che fu soffocata -come tutti sanno- con l'annientamento totale del ghetto stesso. Il testo yiddish è dato sia nell'originale che in trascrizione in caratteri latini.
[1943]
Testo e musica di Reuven Lifshutz
Lyrics and music by Reuven Lifshutz
Paroles et musique : Reuven Lifshutz
Sanat ja sävel: Reuven Lifšuts
"Der hoyfzinger fun varshever geto", cioè "Il cantore di strada del ghetto di Varsavia" nasce direttamente dalla rivolta del 1943 contro lo sterminatore nazista, rivolta che fu soffocata -come tutti sanno- con l'annientamento totale del ghetto stesso. Il testo yiddish è dato sia nell'originale che in trascrizione in caratteri latini.
Canzone dall’insurrezione armata del ghetto di Varsavia, durata da 19 aprile al 16 maggio 1943, scritta da Reuven Lifshutz (1918-1975), un sopravvissuto poi emigrato negli USA che dedicò gran parte della vita a raccogliere canzoni relative a quello specifico episodio dell’Olocausto. [Bartleby]
געהאַט אַ טאַטע מאַאַמע, און שײנינקע שװעסטערלעך דרײַ,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi
La traslitterazione in caratteri latini:
DER HOYFZINGER FUN VARSHEVER GETO
(Continues)
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dal disco Canti dei Lager distribuito con L'Unità il 27 gennaio 2006 in occasione della giornata della Memoria.
CANZONE DEL GHETTO DI VARSAVIA
(Continues)
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De l'autre côté du pont
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1995
La Vie Comme Elle Passe
Sulla storia di Admira Ismić e Boško Brčkić, i due fidanzati di Sarajevo uccisi assieme dai cecchini sotto il ponte di Vrbanje, si veda Admira e Boško di Alberto Cantone.
La Vie Comme Elle Passe
Sulla storia di Admira Ismić e Boško Brčkić, i due fidanzati di Sarajevo uccisi assieme dai cecchini sotto il ponte di Vrbanje, si veda Admira e Boško di Alberto Cantone.
They were 25 and had been together for nine years, having met at school. Seeking safety, they decided to flee the besieged city of Sarajevo in May of 1993. Both muslim and christian officials had granted them safe passage and had promised them that they would not be hurt. However, as they crossed over the Vrbanja bridge, they were deliberately gunned down by christian snipers. Bosko died immediately and Admira, wounded crawled through the mud towards her childhood sweetheart. She put her arm around him tenderly and without trying to escape to save herself, died by his side. Their bodies lay there for five days.
Dal sito dedicato a Admira e Boško.
Dal sito dedicato a Admira e Boško.
Amira et Bochko s'aimaient d'amour tendre
(Continues)
(Continues)
Contributed by Davide Costa 2005/3/4 - 02:20
Song Itineraries:
Balkan Wars of the 90's, Bridges
20 giugno 2005
DALL’ALTRA PARTE DEL PONTE
(Continues)
(Continues)
non capisco perchè non è Adamo lui stesso che non ha fatto la traduzione
modestofr@yahoo.fr 2005/11/30 - 13:20
Esiste una versione italiana adattata da Roberto Vecchioni. Adamo l'ha cantata dal vivo in alcuni concerti in Sicilia. Doveva uscire un disco in italiano, con questa ed altre canzoni come "Il villaggio", ma i discografici italiani preferiscono dedicarsi ad altra roba.
Complimenti per le traduzioni, impeccabili.
Complimenti per le traduzioni, impeccabili.
Michele 2006/1/1 - 23:34
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Stari Most
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[S.Saletti - C.Cossu]
Dall'album "Stari Most" - 2005
Dalla poesia Granata s Mrkovica di Izet Sarajlić
"Non esiste una sola cultura mediterranea: ce ne sono molte in seno a un solo Mediterraneo"
Predrag Matvejević
A Mostar, nella Bosnia-Erzegovina, durante la guerra feroce che bruciava i Balcani, il 9 novembre del 1993 una granata croata abbattè lo Stari Most, il Ponte Vecchio sulla Neretva che da quattrocento anni univa Oriente e Occidente. Era il simbolo del dialogo tra cattolici, musulmani e ortodossi. Scrive lo scrittore Paolo Rumiz: "Il ponte di Mostar era il luogo della nostalgia, il segno dell'appartenenza e dell'alleanza tra mondi che si volevano a tutti i costi separare".
Dopo che l'ultima pietra cadde nel fiume ci fu un gran silenzio. Anche i cecchini per una volta fecero tacere le armi. Tutti intorno capirono che qualcosa di terribile era accaduto: non era stato abbattuto... (Continues)
Dall'album "Stari Most" - 2005
Dalla poesia Granata s Mrkovica di Izet Sarajlić
"Non esiste una sola cultura mediterranea: ce ne sono molte in seno a un solo Mediterraneo"
Predrag Matvejević
A Mostar, nella Bosnia-Erzegovina, durante la guerra feroce che bruciava i Balcani, il 9 novembre del 1993 una granata croata abbattè lo Stari Most, il Ponte Vecchio sulla Neretva che da quattrocento anni univa Oriente e Occidente. Era il simbolo del dialogo tra cattolici, musulmani e ortodossi. Scrive lo scrittore Paolo Rumiz: "Il ponte di Mostar era il luogo della nostalgia, il segno dell'appartenenza e dell'alleanza tra mondi che si volevano a tutti i costi separare".
Dopo che l'ultima pietra cadde nel fiume ci fu un gran silenzio. Anche i cecchini per una volta fecero tacere le armi. Tutti intorno capirono che qualcosa di terribile era accaduto: non era stato abbattuto... (Continues)
Vec trideseti sat
(Continues)
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Contributed by Riccardo Venturi 2005/10/15 - 21:27
Song Itineraries:
Balkan Wars of the 90's, Bridges
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Mostar
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[1998]
Testo e musica di Marinella Ollino [Lalli]
Da "Tempo di Vento"
Una splendida canzone della grande, ma riservata cantautrice torinese.
Sul Mostar e il suo ponte vedi anche Neretva di Ginevra Di Marco, con un brano di Paolo Rumiz nell'introduzione.
A wonderful song by a great and reserved folksinger from Turin. On Mostar Old Bridge, see also Neretva by Ginevra di Marco, introduced by a passage by Paolo Rumiz. [CCG/AWS Staff]
Eppure me lo ricordo sempre quel ponte senza pari, quello vero, non quello rifatto "più antico di prima" dopo la sua distruzione. Me lo ricordo liscio, rosato, scivoloso, i suoi gradini. E me lo ricordo come ponte tra due mondi, forse addirittura più di due; non soltanto un bello, un bellissimo ponte su un fiume. Un giorno hanno deciso di distruggerlo, stupidamente ma non inutilmente; l'utilità di chi ha voluto così era quella di annullare i collegamenti,... (Continues)
Testo e musica di Marinella Ollino [Lalli]
Da "Tempo di Vento"
Una splendida canzone della grande, ma riservata cantautrice torinese.
Sul Mostar e il suo ponte vedi anche Neretva di Ginevra Di Marco, con un brano di Paolo Rumiz nell'introduzione.
A wonderful song by a great and reserved folksinger from Turin. On Mostar Old Bridge, see also Neretva by Ginevra di Marco, introduced by a passage by Paolo Rumiz. [CCG/AWS Staff]
Eppure me lo ricordo sempre quel ponte senza pari, quello vero, non quello rifatto "più antico di prima" dopo la sua distruzione. Me lo ricordo liscio, rosato, scivoloso, i suoi gradini. E me lo ricordo come ponte tra due mondi, forse addirittura più di due; non soltanto un bello, un bellissimo ponte su un fiume. Un giorno hanno deciso di distruggerlo, stupidamente ma non inutilmente; l'utilità di chi ha voluto così era quella di annullare i collegamenti,... (Continues)
Senti la neve, com'è calda qui
(Continues)
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Bridge of Hope
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1994
Testo e musica di Lara Fabian.
Testo e musica di Lara Fabian.
I want to believe
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Contributed by Riccardo Venturi 2005/6/12 - 13:11
Song Itineraries:
Bridges
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1940
![1940](img/upl/R-3108243-1317982385.jpeg)
[1973]
Testo e musica di Francesco De Gregori
da "Alice non lo sa"
COMMENTO ED ANALISI di ANTONIO PICCOLO
tratto dal libro "La storia siamo noi"
A causa della pubblicazione de "La Storia siamo noi" riportiamo solo alcuni brani dell'analisi di Antonio
1940 nasce dal desiderio di indagare le effettive reazioni della gente comune nella II guerra mondiale, le piccole storie nella grande Storia. De Gregori si addentra in un’epoca molto ben definita, cercando di vivere da dentro l’emotività di chi la vive.
Attraverso un’imbastitura metrica ben definita, con sei strofe di sei versi l’una, l’autore dipinge un paesaggio con delle pennellate brevi e chiare. È questa la particolarità di questa canzone: la sobrietà dei versi, quasi dei “versicoli” ungarettiani per la loro essenzialità, e una chiarezza disarmante, anche nella determinazione temporale. Un’essenzialità che da sé non può bastare:... (Continues)
Testo e musica di Francesco De Gregori
da "Alice non lo sa"
COMMENTO ED ANALISI di ANTONIO PICCOLO
tratto dal libro "La storia siamo noi"
A causa della pubblicazione de "La Storia siamo noi" riportiamo solo alcuni brani dell'analisi di Antonio
1940 nasce dal desiderio di indagare le effettive reazioni della gente comune nella II guerra mondiale, le piccole storie nella grande Storia. De Gregori si addentra in un’epoca molto ben definita, cercando di vivere da dentro l’emotività di chi la vive.
Attraverso un’imbastitura metrica ben definita, con sei strofe di sei versi l’una, l’autore dipinge un paesaggio con delle pennellate brevi e chiare. È questa la particolarità di questa canzone: la sobrietà dei versi, quasi dei “versicoli” ungarettiani per la loro essenzialità, e una chiarezza disarmante, anche nella determinazione temporale. Un’essenzialità che da sé non può bastare:... (Continues)
Mia madre aspetta l'autobus,
(Continues)
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2005/4/6 - 23:56
Song Itineraries:
Bridges
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Neretva
![Neretva](img/mostarponte_crollato.jpg)
(1999)
Testo di Ginevra Di Marco e Jacopo Di Marco
Musica di Francesco Magnelli
Cantata in duetto con Max Gazzé
«I miei testi nascono dal mio modo di essere, mi racconto attraverso sensazioni, emozioni, dolori. In Neretva c'è il viaggio con i CSI a Mostar, un'esperienza sconvolgente!»
(Ginevra Di Marco)
La Neretva, infatti, è il fiume di Mostar. Il ponte sul fiume venne distrutto a cannonate il 9 novembre 1993 su ordine di un generale croato, che pronunciò poi una frase agghiacciante: "Era antico? Beh, lo rifaranno più antico di prima".
«Era il simbolo, e non il manufatto che si voleva colpire. La pietra non interessava ai generali croati. Il ponte, difatti, non aveva alcun valore strategico. Non serviva a portare uomini e armi in prima linea.
Esisteva, semplicemente. Era il luogo della nostalgia, il segno dell'appartenenza e dell'alleanza tra due mondi che si volevano a tutti... (Continues)
Testo di Ginevra Di Marco e Jacopo Di Marco
Musica di Francesco Magnelli
Cantata in duetto con Max Gazzé
«I miei testi nascono dal mio modo di essere, mi racconto attraverso sensazioni, emozioni, dolori. In Neretva c'è il viaggio con i CSI a Mostar, un'esperienza sconvolgente!»
(Ginevra Di Marco)
La Neretva, infatti, è il fiume di Mostar. Il ponte sul fiume venne distrutto a cannonate il 9 novembre 1993 su ordine di un generale croato, che pronunciò poi una frase agghiacciante: "Era antico? Beh, lo rifaranno più antico di prima".
«Era il simbolo, e non il manufatto che si voleva colpire. La pietra non interessava ai generali croati. Il ponte, difatti, non aveva alcun valore strategico. Non serviva a portare uomini e armi in prima linea.
Esisteva, semplicemente. Era il luogo della nostalgia, il segno dell'appartenenza e dell'alleanza tra due mondi che si volevano a tutti... (Continues)
Dove si corre impreparati ad avere paura
(Continues)
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Contributed by Lorenzo Masetti 2004/11/16 - 16:04
Song Itineraries:
Balkan Wars of the 90's, Bridges
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Admira e Boško
![Admira e Boško](img/upl/admbosko.jpg)
Admira Ismić e Boško Brčkić
Ansanti sotto il sole di maggio,
correndo verso un mondo migliore
programmato guardando di notte le stelle
e raccontando alla luna i progetti d'un futuro
ancora tutto da costruire.
Due sacchi con i sogni accuratamente ripiegati,
unica ricchezza ad un nulla lasciato
con la certezza del ritorno.
I corpi protesi, quasi un gioco infantile
fatto tante volte nelle giornate di sole
vicino alle aie coi cani festosi che abbaiavano dietro.
Una speranza a portata di mano oltre il fiume Miljacka
che scorre tranquillo,
incurante degli spari dei cecchini.
Poi, il silenzio nell'abbraccio freddo
d'una morte arrivata dal nulla
a spazzare via la speranza di giorni migliori.
Svolazzano ancora per l'aria
i sogni d'un mondo sereno
fuori dall'assurditàdi una guerra razziale senza ragione.
Sogni di bimbi gioiosi
sgambettanti per stanze ormai senza sorrisi;
giornate... (Continues)
Ansanti sotto il sole di maggio,
correndo verso un mondo migliore
programmato guardando di notte le stelle
e raccontando alla luna i progetti d'un futuro
ancora tutto da costruire.
Due sacchi con i sogni accuratamente ripiegati,
unica ricchezza ad un nulla lasciato
con la certezza del ritorno.
I corpi protesi, quasi un gioco infantile
fatto tante volte nelle giornate di sole
vicino alle aie coi cani festosi che abbaiavano dietro.
Una speranza a portata di mano oltre il fiume Miljacka
che scorre tranquillo,
incurante degli spari dei cecchini.
Poi, il silenzio nell'abbraccio freddo
d'una morte arrivata dal nulla
a spazzare via la speranza di giorni migliori.
Svolazzano ancora per l'aria
i sogni d'un mondo sereno
fuori dall'assurditàdi una guerra razziale senza ragione.
Sogni di bimbi gioiosi
sgambettanti per stanze ormai senza sorrisi;
giornate... (Continues)
Admira raccoglieva
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 03:49
Song Itineraries:
Balkan Wars of the 90's, Bridges
Questa poesia é stata scritta nel 1993 e nel 1999 si é classificata al 2° posto nel Concorso Nazionale di Poesia "Fazio degli Uberti", patrocinato dal Comune e dalla Provincia di Pisa.
Chi volesse leggere altre mie poesie contro la guerra e di impegno sociale (accanto ad altre più egocentriche e narcisiste come affermava Pasternak) può visitare il seguente link:
www.poetare.it/santoro.html
Le poesie possono essere liberamente utilizzate per altri siti o per letture di gruppo.
BASTA SOLTANTO DARNE COMUNICAZIONE ALL'AUTORE SOLO PER FINI CONOSITIVI E STATISTICI.
Ai più giovani consiglio anche la lettura del racconto "Gino" (una specie di diario di guerra, autentico, nei campi di lavoro tedesco durante l'ultima guerra) pubblicato sempre dal sito poetare.it, però nella pagina dei miei racconti.
A tutti buona lettura
Santoro Salvatore Armando
s.a.santoro38@tiscali.it
(No, spam...per favore)
Chi volesse leggere altre mie poesie contro la guerra e di impegno sociale (accanto ad altre più egocentriche e narcisiste come affermava Pasternak) può visitare il seguente link:
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Le poesie possono essere liberamente utilizzate per altri siti o per letture di gruppo.
BASTA SOLTANTO DARNE COMUNICAZIONE ALL'AUTORE SOLO PER FINI CONOSITIVI E STATISTICI.
Ai più giovani consiglio anche la lettura del racconto "Gino" (una specie di diario di guerra, autentico, nei campi di lavoro tedesco durante l'ultima guerra) pubblicato sempre dal sito poetare.it, però nella pagina dei miei racconti.
A tutti buona lettura
Santoro Salvatore Armando
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Santoro Salvatore Armando 2005/4/6 - 00:36
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![hosted by inventati.org](/img/icon-hostedby.png)
Il "lungo treno" che dà il titolo all'ultimo album di Massimo Bubola sembrerebbe rimandare ad uno dei tòpos più comuni del folk e del blues americano; si tratta invece di un titolo tutto italiano, tratto da un canto degli alpini.
"Quel lungo treno" è un album dedicato alla Prima Guerra Mondiale, nel novantesimo anniversario dell'ingresso dell'Italia nel conflitto, un album concept, come si diceva negli anni '70. Bubola riprende canti della tradizione popolare veneta: alcuni famosi (Era una notte che pioveva e Monte Canino) e altri meno noti: Il Disertore (o "Ero povero ma disertore"), Ponte de Priula e Adio Ronco, riarrangiati in chiave country o addirittura tex-mex.
Nel libretto, molto curato, tutte le canzoni sono tradotte in inglese da Tim Parks.
- Recensione di Giorgio Maimone su Bielle
- Recensione di Luca Muchetti da "Cantiere Sonoro"
Le canzoni... (Continues)