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Song Itinerary World War I (1914-1918)

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The Green Fields Of France (No Man's Land)

The Green Fields Of France (No Man's Land)
Lo stesso Eric Bogle interviene a proposito della cover "edulcorata" di Joss Stone, un'operazione a cui purtroppo si è prestato anche il grande Jeff Beck.


Eric Bogle: I don't like Joss Stone's cover of No Man's Land, but I won't sue
The Guardian

Apparently Joss Stone’s version of my song No Man’s Land has polarised opinion. I’ve had quite a large number of emails from irate or upset fans asking me if I’d heard it and why I could allow such a travesty. It’s upset me too, mind you, and irritated me as well.

Here was I in Adelaide, bumbling along in comfortable, crisis-free obscurity at the other end of the world, when suddenly a bushfire flared up back in the increasingly Disunited Kingdom, illuminating a depth of feeling about my song I hadn’t known existed. I usually don’t comment publicly on other artists’ versions of my music, but so many people have been in touch that I felt I should... (Continues)
CCG Staff 2015/2/3 - 20:51
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The Long Engagement

The song tells of how an ordinary working class persons in the trenches thinking back to his wedding day and how his life is transformed from a life of love with his family into a the nightmare of trench warfare and death.
The Long Engagement
(Continues)
Contributed by Walter Brown 2015/1/24 - 11:31
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Tant pis pour Verdun

Tant pis pour Verdun
[1965]
Parole e musica di Leny Escudero
Nell’EP intitolato “Premier amour” e poi nell’album “Rachel”




Si veda anche la canzone Le Chemin des Dames dei Chjami Aghjalesi
Grand-père du haut d' ton monument
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/14 - 14:26
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Lavoratori soldati (o Guerra e pace)

Lavoratori soldati (<em>o</em> Guerra e pace)
[1917]
Canzone scritta da Pietro Pizzuto, siciliano di Ficarra (Messina), e Pietro Pietrobelli, veneto di Schio (Vicenza), socialisti antimilitaristi mandati a combattere nella Grande Guerra.
Testo trovato su A – Rivista Anarchica (all’interno di un articolo intitolato “La guerra dei senzapatria” a firma di Gaia Raimondi) e in una ricerca sul processo di Pradamano del 1917 pubblicata su BlogER.

I due, e con loro parecchi altri, non rinunciarono mai alla propaganda antimilitarista, nemmeno quando furono buttati in prima linea, e per giunta nei pericolosissimi reparti di punizione.
All’inizio del 1917 Pizzuto e Pietrobelli diffusero questa loro poesia - da cantarsi sulla melodia di O Gorizia, tu sei maledetta, oppure su quella de Il general Cadorna, oppure ancora di una delle canzoni di Pietro Gori (messinese pure lui come il Pizzuto, guarda caso) - insieme al manifesto della conferenza... (Continues)
Ascoltate o popolo italiano
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/12/30 - 15:47
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Monte Pasubio

Monte Pasubio
Penso che quello che hai scritto sia definibile solo con una parola che io stesso mi vergogno a scrivere. Questa E' una canzone nata nel periodo della ritirata (anzi, susseguirsi di disfatte per colpa di quel SOMARO di Cadorna), e non poteva essere cantata in presenza degli Ufficiali... Vedi tu!!!!
Nipote di reduce Alpino 2014/12/20 - 08:38
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La garde de nuit à l'Yser

La garde de nuit à l'Yser
[1914?]
Parole di Ernest Genval (nato Thiers, 1884-1945), chansonnier, poeta e cineasta belga. Ferito in combattimento durante le prime fasi della Grande Guerra, si impegnò poi nella propaganda di guerra e negli spettacoli per le truppe al fronte. Dopo l’occupazione nazista nel 1940 Genval entrò nella Resistenza. Arrestato dalla Gestapo nel 1942, morì nel campo di concentramento di Dachau nel 1945.
Musica di Lucien Boyer (1876-1942), poeta, chansonnier, goguettier e compositore francese.
Nel repertorio di Damia (1889-1978), che però credo la incise solo nel 1933, all’apice della sua celebrità.

Non proprio una CCG (oltretutto l’autore era un patriota a tutto tondo) ma una descrizione potente e terribile della guerra di trincea nelle Fiandre, scritta probabilmente durante - o comunque con riferimento alla - battaglia dell’Yser combattuta all’inizio della Grande Guerra, nell’ottobre-novembre del 1914, quando l’attacco tedesco fu fermato solo grazie all’apertura delle chiuse marine di Nieuwpoort e alla procurata inondazione.
Un rien de lumière
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/12/19 - 11:14
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Weihnachten

Weihnachten
[1918]
Versi di Kurt Tucholsky, pubblicati come Kaspar Hauser (uno dei suoi 4 pseudonimi) su Die Weltbühne del 19 dicembre 1918
Musica di Hanns Eisler
Interpretata da Ernst Busch nel suo disco “Ernst Busch Singt Tucholsky Und Brecht ‎– Deutsches Miserere

Beh, a questo punto ci voleva proprio una canzone natalizia!

Solo che questa di Tucholsky - scritta nel dicembre del 1918, a poco più di un mese dalla fine della Grande Guerra, da cui l’Impero era uscito malconcio per colpa delle “idee spartachiste e socialiste che avvelenavano l'esercito tedesco”, come ebbe a dire il glande generale Ludendorff, e nel pieno della ribellione socialista che di lì a poco sarebbe stata schiacciata nel sangue – non è proprio una canzoncina rasserenante…
So steh ich nun vor deutschen Trümmern
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/12/11 - 17:38
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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La tradotta che parte da Torino

Anonymous
La tradotta che parte da Torino
La versione dei Luf con Massimo Priviero

2014
Terra & Pace. 1915-2015: cent’anni di gratitudine

dq82 2014/12/5 - 14:10
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Il testamento del capitano

Anonymous
Il testamento del capitano
La versione dei Luf con Massimo Priviero

2014
Terra & Pace. 1915-2015: cent’anni di gratitudine

dq82 2014/12/5 - 14:04
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Tapum

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Tapum
La versione dei Luf con Massimo Priviero

2014
Terra & Pace. 1915-2015: cent’anni di gratitudine

dq82 2014/12/5 - 13:42
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Era una notte che pioveva (La sentinella)

Anonymous
Era una notte che pioveva (La sentinella)
La versione dei Luf con Massimo Priviero

2014
Terra & Pace. 1915-2015: cent’anni di gratitudine

Donquijote82 2014/12/5 - 13:38
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Addio Venezia addio [El diciaòto novembre]

Addio Venezia addio [El diciaòto novembre]
Mia nonna ( che in quella data aveva dovuto lasciare Venezia con i suoi 4 figli)cantava così' : SEMO DE CANAREGIO, S.GIACOMO E CASTEO, SEMO SCAMPAI ( e non "fuggiti" ) VIA TUTI COL NOSTRO FAGOTEO
Arpalice Boldrin 2014/12/4 - 15:04
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Zimmerwald

Anonymous
Zimmerwald
Mi attacco qui per via di Kronstadt (anche se forse i "trotskystes" non apprezzeranno).

Vorrei concludere la mia partecipazione a questo luogo di discussione e confronto riesumando due miei antichi interventi su “A, rivista anarchica” del 1990 e 1991 dove si parla di Kronstadt (ma non solo).

Ricordo una scritta apparsa sul muro della Biblioteca Bertoliana di Vicenza nel secolo scorso (conosco l'autore), in occasione del centenario della Comune di Parigi e del cinquantenario di quella di Kronstadt.

1871: LA COMUNE – 1921: KRONSTADT – 1971:?

Purtroppo, mentre ormai si profila all'orizzonte anche il centenario di Kronstadt, devo constatare che restiamo in attesa...

Certo, i tempi sono cambiati. Così come la composizione sociale, l'immaginario collettivo, i rapporti di forza etc...
Rimane intatta, se non la speranza, almeno la nostalgia.
adieu
GS

1) rivista anarchica
 anno 20 nr. 176... (Continues)
Gianni Sartori 2014/11/28 - 22:28
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Monte Canino

Anonymous
Monte Canino
Bravi. teniamo vivo il ricordo di quei giovani che sono morti o hanno sofferto "le pene dell'inferno" per una patria che magari non conoscevano e che forse non li considerava che "carne da macello". eppure, si sono sentiti sempre fieri di aver dato i loro migliori anni e le loro forze per questa Italia che poi li ha dimenticati in fretta. i miei nonni, montanari come me, erano uno sul grappa ed uno sull'Ortigara ed io sono cresciuto sulle loro ginocchia e con queste canzoni. complimenti a voi.
GIORGIO CAVAGNA 2014/11/27 - 15:21
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Non, pas ça, pas la guerre!

Non, pas ça, pas la guerre!
[1932]
Composta da R. Vuhianne & H. Charpentier, Guillon & A. Carrara (?)
Testo trovato su Histoire de France en Chansons
Brano incluso nella compilation intitolata “L’esprit anarchiste de la Commune à Mai 68. Chansons anarchistes et pacifistes, 1820-1990”, a cura di Jean Buzelin e Christian Marcadet.

Una canzone di autori sconosciuti interpretata all’epoca da un cantante baritono di cui non so nulla, accompagnato dall’orchestra di tal Edouard Bervilly, ignoto direttore…
Come vedete, il vostro B.B. è sempre molto ben documentato…
C'est au sixième, une mansarde
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/25 - 11:14
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Hommes 40, chevaux 8

Hommes 40, chevaux 8
[1936]
Parole di Michel Vaucaire (1904-1980), compagno della grande cantante Geneviève Collin, meglio conosciuta come Cora Vaucaire (1918-2011)
Musica di Ivan Devriès (1909-1997), compositore
Nella raccolta “Gilles et Julien. Intégrale (1932-1938)”
Testo trovato su Histoire de France en Chansons

Il rimbombo dei cannoni della Grande Guerra non si era ancora perduto che già se ne profilava un’altra all’orizzonte...

A proposito di “Cavalli 8, uomini 40” si veda anche Il Sergente nella Neve di Marco Paolini e i Mercanti di Liquore.
On a mis des fleurs au bout des fusils
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/24 - 21:44
Song Itineraries: World War I (1914-1918)

Ce que chantent les victimes

Anonymous
Ce que chantent les victimes
[1921]
Sulla melodia della patriottica “Ce que chantent les flots de la Marne” (1915).
Testo trovato su Histoire de France en Chansons
Ils sont partis joyeux, l'âme en délire
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/24 - 17:16
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Ah! C'est la guerre!

[1914-18]
Parole di Willems & Dommel (Victor Willems e Lucien Dommel)
Musica di Étienne Jaquinot
Canzonetta pubblicata solo nel 1919 (vedi la chiusura dell’ultima strofa)
Testo trovato su Histoire de France en Chansons
Les cris populaires
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/24 - 14:37
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Je cherche la tombe de mon gars

Je cherche la tombe de mon gars
[1920]
Parole di Gaston Montéhus
Musica di Georges Krier (1872-1946), compositore ed editore francese
Testo trovato su Histoire de France en Chansons
Malgré le canon qui fait rage
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/21 - 15:20
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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La Butte Rouge

La Butte Rouge
B.B. 2014/11/21 - 14:12
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Verdun

Verdun
[1979]
Parole e musica di Michel Sardou
Nel suo disco intitolato “Sardou”, ma meglio conosciuto come “Verdun”

Verdun, dipartimento della Mosa, regione della Lorena.
Qui, da febbraio a dicembre del 1916, ebbe luogo una delle battaglie più feroci della Grande Guerra (e di sempre). Alla fine della carneficina si contarono quasi un milione di morti.
L’autore lamenta che l’ecatombe di Verdun sia una pagina di storia dimenticata, “un vecchio che passa”, al pari di eventi antichissimi, come la battaglia di Melegnano del 1515 (tra Francia e ducato di Milano), ma anche più recenti, come la Resistenza (e qui Sardou fa esplicito riferimento al Chant des Partisans, e non so se ironicamente, visto che lui non è stato certo un artista di sinistra…)
Pour celui qui en revient,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/21 - 13:38
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Le cri du poilu

Le cri du poilu
[1916]
Parole e musica di Vincent Scotto (1874-1952), compositore originario di Marsiglia
Interpretata da Nine Pinson (1881-1949), apprezzata cantante degli anni 10 e 20 del secolo scorso.

Con il termine argot “poilu” venne indicato specificamente il fante, il soldato sprofondato nelle trincee francesi della Grande Guerra, lo stesso che un secolo prima, all’epoca delle guerre napoleoniche, veniva chiamato “grognard”. Da espressioni come “un brave à trois poils” – utilizzata già da Molière – o “avoir du poil” e “avoir du poil aux yeux” emerse il termine popolare argotico “poilu” (letteralmente “peloso”, nel senso di non sbarbato, “maschio”) ad indicare per l’appunto un uomo risoluto, coraggioso, virile.

Vorrei solo sottolineare che questa canzone è del 1916 ed è una canzone da “poilu”, zeppa di espressioni per nulla carine nel confronti del nemico (“sales prussiens”, “la sale gueule des... (Continues)
V'là plus d'une année
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/21 - 10:20
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Les poilus

Les poilus
[1998]
Parole e musica dei fratelli Michel e Frédéric Stavron, in arte Norvats

Con il termine argot “poilu” venne indicato specificamente il fante, il soldato sprofondato nelle trincee francesi della Grande Guerra, lo stesso che un secolo prima, all’epoca delle guerre napoleoniche, veniva chiamato “grognard”. Da espressioni come “un brave à trois poils” – utilizzata già da Molière – o “avoir du poil” e “avoir du poil aux yeux” emerse il termine popolare argotico “poilu” (letteralmente “peloso”, nel senso di non sbarbato, “maschio”) ad indicare per l’appunto un uomo risoluto, coraggioso, virile. Non so se la nostra “uno con un bel pelo sullo stomaco” o altre espressioni simili possano essere comparate, ma credo di no, che la sfumatura di significato assunta col tempo mi pare un po’ diversa.
Statufiés sur la place, ils contiennent à jamais leurs plaintes graves, les poilus
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/21 - 09:49
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Die erfrorenen Soldaten

Die erfrorenen Soldaten
[1915-22]
Versi di Karl Kraus (1874-1936), austriaco, scrittore, giornalista, autore satirico, saggista, aforista e poeta, dalla tragedia intitolata “Die letzten Tage der Menschheit” (“Gli ultimi giorni dell’umanità”), scritta in reazione all’ecatombe della Grande Guerra.
Musica composta da Hanns Eisler nel 1928 (“Zwei Männerchöre Op. 35”, l’altro brano è Kohlen für Mike di Bertolt Brecht), poi nella “Chöre” pubblicata nella DDR nel 1976.


Gli ultimi giorni dell’umanità stanno al centro dell’opera di Karl Kraus, come il Minotauro nel labirinto. Tutti i suoi saggi, i suoi aforismi, i suoi pamphlets, le sue liriche convergono verso questo testo di teatro irrappresentabile, che accoglie in sé tutti i generi e gli stili letterari, così come la realtà di cui parla – quell’irrappresentabile evento che fu la prima guerra mondiale – racchiudeva in sé le più sottili e inedite varietà dell’orrore.... (Continues)
[Bei der vordersten Linie in den Karpathen. Es ist alles ruhig. In den Schützengräben stehende Leichname, Mann neben Mann, das Gewehr im Anschlag.]
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/10/27 - 10:46
Song Itineraries: World War I (1914-1918)

La Berloque

La Berloque
LA BERLOQUE
Scène de guerre – Rêve de Peur

Chanson française – LA BERLOQUE – Marco Valdo M.I. – 2014



La Berloque…

La breloque !

Non, la berloque, comme je te le dis.

Sûr ?

Sûr et certain, que je suis. Je te l'accorde : berloque et breloque sont deux mots très proches et aisément confondus. Il n'empêche que c'est bien de berloque qu'il est question. Et de plus, il faut l'entendre aux sens propre et figuré.

Moi, je veux bien, dit Lucien l'âne un peu éberlué, mais je ne sais rien ni de l'un, ni de l'autre.

Alors, je t'explique. Berloque n'est pas un mot d'usage courant… Au point que les dictionnaires les plus usités n'en disent mot. Cependant, quand on cherche, on trouve. Ainsi, berloque est attesté par Littré, ce qui – en soi – est une référence et aussi, par le dictionnaire de l'Académie française, référence redoutable, s'il en est.

Ça ne me dit toujours pas de quoi il s'agit,... (Continues)
Avec le soir, les cris redoublent,
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/10/22 - 19:29
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Stelutis Alpinis

Stelutis Alpinis
in chiesa durante un funerale piangevano tutti è toccante

giovanni 2014/10/8 - 15:24
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Christmas 1914

Christmas 1914
Francesco Brazzale 2014/10/2 - 23:17
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Stimmen aus dem Massengrab (Für den Totensonntag. Anstatt einer Predigt)

Stimmen aus dem Massengrab (Für den Totensonntag. Anstatt einer Predigt)
Chanson allemande - Stimmen aus dem Massengrab (Für den Totensonntag. Anstatt einer Predigt) – Erich Kästner – 1927

Poème du grand écrivain et poète allemand, du recueil intitulé « Herz auf Taille » publié en 1928.
Je crois que le premier à mettre en musique ce très beau et terrifiant poème fut le peintre et musicien allemand Hans Trimborn (1891-1979) en 1941.
En 2012 Campino, le leader de Die Toten Hosen, a inclus ce poème dans le double CD que le groupe a publié sous le titre « Ballast der Republik ».

Ah, Lucien l'âne mon ami, ces morts qui parlent font penser à l'Anthologie de Spoon River d'Edgar Lee Masters… Il n'y aurait là rien d'impossible… La-dite anthologie date de quinze ans avant le poème de Kästner…

Peut-être, dit Lucien l'âne, mais je crois plutôt plus encore que ce sont les épigraphes grecques qui elles datent de bien des siècles et qui ont elles-mêmes inspiré le poète... (Continues)
VOIX DU CHARNIER (POUR LE JOUR DES MORTS. AU LIEU D'UN PRÊCHE)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/10/1 - 22:03

Adamello

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Adamello
Chanson italienne – Adamello – anonimo – 1918

Le massif d'Adamello-Presanella est un massif des Préalpes orientales méridionales. Il s'élève en Italie (entre le Trentin-Haut-Adige et la Lombardie). La Cima Presanella est le point culminant du massif. Le Monte Adamello est le deuxième plus haut sommet. Le massif abrite d'importants glaciers.
Durant la guerre 1915-1918 (l'Italie n'entre en guerre qu'en 1915), la ligne de front s'établit sur l'Adamello et la confrontation dans les neiges éternelles reçu le nom de « guerre blanche ». Comme pour le reste du front, le nombre de victimes fut énorme.
Ici, c'est un mutilé qui remémore son parcours.
ADAMELLO
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/9/23 - 20:26

Contro la guerra 1915-1918

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Contro la guerra 1915-1918
Chanson italienne – Contro la guerra 1915-1918 – anonimo - 1918
CONTRE LA GUERRE 1915-1918
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/9/23 - 20:23

Pain

Pain
[Febbraio 1917]
Ivor Gurney scrisse più di 1.500 poesie e compose circa 300 canzoni, oltre ad innumerevoli brani strumentali. Facile quindi che abbia dato una musica anche a questi versi. In ogni caso, ho trovato un video su YouTube in cui il testo di questa splendida e feroce poesia – accompagnato da un’altra canzone - è associato ad immagini della prima e della seconda guerra mondiale come pure delle guerre americane in Iraq e Afghanistan…

Ivor Gurney scrisse questo nerissimo sonetto dedicandolo al poeta Rupert Brooke (1887-1915), un entusiasta della guerra partito subito come volontario nella Royal Navy, ma che non era stato nemmeno sfiorato dall’orrore giacchè era morto di una brutta setticemia già nell’aprile del 1915.
I versi di “Pain” sono una delle fotografie più feroci della Grande Guerra che un poeta ci abbia mai dato: in un crescendo di orrore si concludono con l’associazione allitterante tra “gun” e “God” e con l’eco delle feroci bestemmie degli uomini, increduli di fronte alla totale assenza di Dio…
Pain, pain continual; pain unending;
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/12 - 11:50
Song Itineraries: World War I (1914-1918)

Bach and the Sentry

Bach and the Sentry
[Ottobre/Novembre 1916]
Ivor Gurney scrisse più di 1.500 poesie e compose circa 300 canzoni, oltre ad innumerevoli brani strumentali. Facile quindi che abbia dato una musica anche a questi versi. In ogni caso, la poesia parla dei “Preludi” di Bach ed il poeta si chiede se saprà ancora suonarli al suo ritorno o se i rumori e gli orrori della guerra, ormai interiorizzati, glielo impediranno…

C’è al proposito un aneddoto che Gurney amava raccontare: un giorno, sprofondato nella solita trincea, sentì un bel canto provenire dalla linea nemica e così, rischiando la vita, Gurney si sporse dal parapetto gridando, “Cantaci Strauss!”
Watching the dark my spirit rose in flood
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/12 - 11:14
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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The Trumpet

The Trumpet
[1917]
Versi di Edward Thomas(1878-1917), poeta e scrittore gallese, caduto in Francia il 9 aprile 1917 nel primo giorno della battaglia di Arras.
Musica di Ivor Gurney, che fu compositore oltre che poeta. Dal ciclo di canzoni intitolato “Lights Out”, 1926.




La tromba dell’adunata mattutina strappa i soldati ai loro sogni e improvvisamente il mondo non è più quello pieno di vita, di amore e di mistero ma una terra sconquassata dal quotidiano orrore della guerra…
Rise up, rise up,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/12 - 10:15
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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In Flanders

In Flanders
[1915]
Versi di Frederick William Harvey (1888-1957), amico di Ivor Gurney e come lui originario del Gloucestershire, come lui poeta e come lui soldato nelle trincee di Francia.
Musica di Ivor Gurney, che fu compositore oltre che poeta.




Una poesia sulla profonda nostalgia di casa, delle colline del Gloucestershire, mentre il poeta è sprofondato in una trincea nelle Fiandre, come in un enorme, orrida prigione brulicante di uomini…
I'm homesick for my hills again -
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/12 - 09:43
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Requiem

Requiem
[1916]
Versi di Ivor Gurney, nella raccolta “Severn and Somme” pubblicata nel 1917
Musica per voce e pianoforte di John Jeffreys (1927-2010), importante compositore inglese.

“Severn and Somme” è la prima raccolta di Ivor Gurney, che proprio nelle trincee della Somme, in Piccardia (ma con il cuore al fiume Severn della sua natale Gloucester), si scoprì poeta. Nell’aprile del 1917 venne ferito ma poi fu rimandato in prima linea dove continuò a comporre febbrilmente. Nel settembre successivo, quando “Severn and Somme” era stata completata e Gurney aveva già trovato un editore, il poeta-soldato fu vittima di un attacco col gas e rimase per lungo tempo ricoverato ad Edimburgo. La sua salute mentale, già provata da un periodo di depressione subìto in giovinezza, fu definitivamente compromessa e negli anni successivi Ivor Gurney entrò e uscì continuamente dagli ospedali psichiatrici.
Morì il... (Continues)
Pour out your light, O stars, and do not hold
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/12 - 09:02
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Horror Follows Horror

Horror Follows Horror
[1918?]
Versi di Ivor Gurney, inediti fino al 1954 quando furono pubblicati in “Poems by Ivor Gurney: Principally Selected from Unpublished Manuscripts”
Musica per baritono e pianoforte di John Jeffreys (1927-2010), importante compositore inglese, nella sua raccolta intitolata “Of Fire and Dew: 21 songs”, 1998.

Una poesia che mi ha immediatamente ricordato Marlon Brando/Colonnello Kurtz in “Apocalypse Now” di Francis Ford Coppola: “Ho visto degli orrori, orrori che ha visto anche lei. Ma non avete il diritto di chiamarmi assassino. Avete il diritto di uccidermi, questo sì, ma non avete il diritto di giudicarmi. Non esistono parole per descrivere lo stretto necessario a coloro che non sanno cosa significhi l'orrore. L'orrore ha un volto e bisogna essere amici dell'orrore. L'orrore ed il terrore morale ci sono amici. In caso contrario allora diventano nemici da temere. Sono i veri nemici...
L’orrore… l’orrore….”
Horror follows horror within me
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/11 - 15:10
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From Omiecourt

From Omiecourt
[1918]
Versi di Ivor Gurney, nella raccolta intitolata “War’s Embers” pubblicata nel 1919
Musica per voce e pianoforte di John Jeffreys (1927-2010), importante compositore inglese.

Nella poetica di Gurney – che la Grande Guerra uccise molto tempo dopo la sua conclusione, nel 1937, dopo oltre 15 anni di continui ricoveri in ospedali psichiatrici – la guerra ed i suoi orrori non disumanizzano mai i protagonisti, nemmeno il nemico, e ciò che tiene in vita il soldato non sono certo il patriottismo, l’odio e la violenza, piuttosto le “small dear things” che dalle terre del conflitto – i muri crollati della case distrutte, i tetti sconquassati dai bombardamenti… – rimandano ai ricordi di casa: i tetti rossi, i covoni di grano dorato, i frutteti, il fiume Severn che tranquillo scorre bagnando Gloucester, la città natale del poeta…
O small dear things for which we fight -
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/11 - 14:28
Song Itineraries: World War I (1914-1918)

General Shute

General Shute
[1916 o 1917]
Alan Patrick Herbert (1890-1971) durante la Grande Guerra prestò servizio nella Royal Navy, in particolare a Gallipoli. Più tardi sarebbe diventato parlamentare indipendente, romanziere ed umorista. E la stoffa la dimostra in questa allegra canzoncina da egli stesso composta durante una delle tante ispezioni del Generale Cameron Deane Shute (1866-1936), un ufficiale “con la puzza sotto il naso”, molto odiato per la sua fissazione con l’igiene in quell’immensa latrina che era la guerra di trincea…
The General inspecting the trenches
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/10 - 10:15
Song Itineraries: World War I (1914-1918)




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