Così papà mio nell’America
E queste sono lucciole traverse
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2024/11/20 - 14:24
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Rocco Scotellaro contribuisco alle ricche pagine del sito con un documentario curato da Pupi Avati.
Rocco giovane sindaco 23 enne, il primo ospedale di Tricarico, l' occupazione delle terre, la prigione, la riforma agraria, la collaborazione con Carlo Levi, le ricerche a tipologiche con Ernesto De Martino ecc
Rocco giovane sindaco 23 enne, il primo ospedale di Tricarico, l' occupazione delle terre, la prigione, la riforma agraria, la collaborazione con Carlo Levi, le ricerche a tipologiche con Ernesto De Martino ecc
P.r. 2024/11/22 - 14:49
d’une canzone italienne – Così papà mio nell’America – Rocco Scotellaro – 1948
Interprétation : Sergio Carlacchiani
Dans ce texte, les humbles habitants de la Lucanie sont les protagonistes traduits par la figure paternelle de Vincenzo. Ce dernier a émigré en Amérique et est ensuite rentré dans son pays natal. Le poème fait partie de la section « Neve » du recueil « E' fatto giorno », publié à titre posthume en 1954 avec des illustrations d'Aldo Turchiaro.
Le thème est encore plus pressant dans un poème composé la même année, « America scordarola », que nous proposerons à une autre occasion. Un autre poème plus tardif, de 1952, sur ce thème est « Psaume à la maison et aux émigrants ».
[Riccardo Gullotta]
Interprétation : Sergio Carlacchiani
Dans ce texte, les humbles habitants de la Lucanie sont les protagonistes traduits par la figure paternelle de Vincenzo. Ce dernier a émigré en Amérique et est ensuite rentré dans son pays natal. Le poème fait partie de la section « Neve » du recueil « E' fatto giorno », publié à titre posthume en 1954 avec des illustrations d'Aldo Turchiaro.
Le thème est encore plus pressant dans un poème composé la même année, « America scordarola », que nous proposerons à une autre occasion. Un autre poème plus tardif, de 1952, sur ce thème est « Psaume à la maison et aux émigrants ».
[Riccardo Gullotta]
COMME MON CHER PAPA EN AMÉRIQUE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2024/11/22 - 18:28
Ti rubarono a noi come una spiga
[anni 40?]
Versi di Rocco Scotellaro, dalla raccolta di poesie “È fatto giorno. 1940-1953” pubblicata subito dopo la sua prematura scomparsa.
Musica di Ambrogio Sparagna, dallo spettacolo intitolato “Passaggio alla città. Musiche e canti per Rocco Scotellaro”
Poesia scritta dal grande poeta lucano in morte di un amico ucciso durante moti contadini per l’occupazione di terre. Purtroppo non ho trovato riscontri storici più precisi.
Per un giovane amico assassinato
Versi di Rocco Scotellaro, dalla raccolta di poesie “È fatto giorno. 1940-1953” pubblicata subito dopo la sua prematura scomparsa.
Musica di Ambrogio Sparagna, dallo spettacolo intitolato “Passaggio alla città. Musiche e canti per Rocco Scotellaro”
Poesia scritta dal grande poeta lucano in morte di un amico ucciso durante moti contadini per l’occupazione di terre. Purtroppo non ho trovato riscontri storici più precisi.
Per un giovane amico assassinato
Vide la morte con gli occhi e disse:
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2013/12/3 - 15:44
Chanson italienne - Ti rubarono a noi come una spiga – Rocco Scotellaro – 1945 (?)
Poème de Rocco Scotellaro, du recueil de poésie “È fatto giorno. 1940-1953” publié juste après sa disparition prématurée.
Musique d'Ambrogio Sparagna, de son disque intitulé « Passaggio alla città. » « Musique et chants pour Rocco Scotellaro »
Poésie écrite par le grand poète de la Basilicate pour la mort d'un ami tué pendant des mouvements des paysans pour l'occupation de terres. Malheureusement je n'ai pas trouvé de repères historiques plus précis.
Mon cher ami Lucien l'âne, je te suggère d'aller regarder le petit film sur Rocco Scotellaro, dont voici l'adresse.
Par ailleurs, j'en suis à me demander si ce n'est pas toi l'âne qu'on voit sur certaine photo de Rocco en grande conversation avec lui , qui illustrait la chanson que tu avais traduite sous le titre : « Nous ne nous baignerons pas » –Noi non ci... (Continues)
Poème de Rocco Scotellaro, du recueil de poésie “È fatto giorno. 1940-1953” publié juste après sa disparition prématurée.
Musique d'Ambrogio Sparagna, de son disque intitulé « Passaggio alla città. » « Musique et chants pour Rocco Scotellaro »
Poésie écrite par le grand poète de la Basilicate pour la mort d'un ami tué pendant des mouvements des paysans pour l'occupation de terres. Malheureusement je n'ai pas trouvé de repères historiques plus précis.
Mon cher ami Lucien l'âne, je te suggère d'aller regarder le petit film sur Rocco Scotellaro, dont voici l'adresse.
Par ailleurs, j'en suis à me demander si ce n'est pas toi l'âne qu'on voit sur certaine photo de Rocco en grande conversation avec lui , qui illustrait la chanson que tu avais traduite sous le titre : « Nous ne nous baignerons pas » –Noi non ci... (Continues)
ILS TE VOLERONT À NOUS COMME UN ÉPI
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2013/12/4 - 17:46
Qui potete ascoltare la Poesia di Rocco Scotellaro su musica ed esecuzione di Ambrogio Sparagna
https://youtu.be/UM4VIUwD73U
gianfranco 3 ott.2019
https://youtu.be/UM4VIUwD73U
gianfranco 3 ott.2019
Questa poesia, con la guida della mia insegnante di lettere, la recitai nel 1958 quando frequentavo la scuola media (allora Avviamento)
L'insegnante ci raccontò il fatto, accaduto un decennio prima, dicendoci che la morte di quel ragazzo fu causata da una ragazza, mietitrice anche lei, che involontariamente tirò la falche che quel poveretto aveva appoggiata sulla propria nuca. Non ho mai saputo, però, come andò a finire penalmente la faccenda. Grazie dell'attenzione.
L'insegnante ci raccontò il fatto, accaduto un decennio prima, dicendoci che la morte di quel ragazzo fu causata da una ragazza, mietitrice anche lei, che involontariamente tirò la falche che quel poveretto aveva appoggiata sulla propria nuca. Non ho mai saputo, però, come andò a finire penalmente la faccenda. Grazie dell'attenzione.
tricarico.mt.1946@gmail.com 2022/12/16 - 23:54
Pozzanghera nera il 18 aprile
II ed. dicembre 1954 di E' fatto giorno con 10 Tavole di Aldo Turchiaro, p. 79
Musicata dai Crifiu in "Il Sud ci fu padre e nostra madre l'Europa" al minuto 1:07:05
Musicata dai Crifiu in "Il Sud ci fu padre e nostra madre l'Europa" al minuto 1:07:05
Carte abbaglianti e pozzanghere nere
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2021/11/10 - 09:52
Rocco Scotellaro cita alla fine La marsigliese del lavoro (Inno dei pezzenti) di Carlo Monticelli.
Il testo della poesia già si trovava nei commenti alla pagina relativa.
Contento che i Crifiu abbiano musicato dei versi così belli e forti e disperati.
Il testo della poesia già si trovava nei commenti alla pagina relativa.
Contento che i Crifiu abbiano musicato dei versi così belli e forti e disperati.
B.B. 2021/11/10 - 17:54
Probabilmente una notizia non fondamentale, però mi ha colpito anche il nome dell'illustratore, Aldo Turchiaro, che nel 1971 (con ben quindici tavole, se ricordo bene) illustrò l'intero album eponimo di Piero Ciampi. E' l'album che contiene, tra le altre canzoni, Sobborghi, Livorno, Il Natale è il 24, Quaranta soldati, quaranta sorelle e anche Il Vino e Tu no.
Riccardo Venturi 2021/11/10 - 18:37
Noi che facciamo?
[1946]
Versi di Rocco Scotellaro, pubblicati nell’aprile del 1949 prima su “The New York Times Magazine” e poi su “L’Avanti”.
In seguito nella raccolta intitolata “È fatto giorno. 1940-1953” pubblicata nel 1954, l’anno successivo alla morte del poeta.
La poesia è stata messa in musica dal gruppo Têtes de Bois nel loro disco intitolato “Avanti Pop” del 2007. La traccia s’intitola “Rocco e i suoi fratelli”. Purtroppo non ne ho trovato il testo – sempre che sia difforme dall’originale – ma il brano si avvale della partecipazione de “Il Coro dei Lucani”, costituito da Rocco De Rosa, Rocco Papaleo, Canio Loguercio, Ulderico Pesce e Claudio Santamaria.
Versi di Rocco Scotellaro, pubblicati nell’aprile del 1949 prima su “The New York Times Magazine” e poi su “L’Avanti”.
In seguito nella raccolta intitolata “È fatto giorno. 1940-1953” pubblicata nel 1954, l’anno successivo alla morte del poeta.
La poesia è stata messa in musica dal gruppo Têtes de Bois nel loro disco intitolato “Avanti Pop” del 2007. La traccia s’intitola “Rocco e i suoi fratelli”. Purtroppo non ne ho trovato il testo – sempre che sia difforme dall’originale – ma il brano si avvale della partecipazione de “Il Coro dei Lucani”, costituito da Rocco De Rosa, Rocco Papaleo, Canio Loguercio, Ulderico Pesce e Claudio Santamaria.
Ci hanno gridato la croce addosso i padroni
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/12 - 10:04
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Chanson italienne – Noi che facciamo? – Rocco Scotellaro – 1946
Poème de Rocco Scotellaro, publié en avril 1949 d’abord sur le « New York Times Magazine » et puis, sur l’« Avanti ».
Ensuite dans le recueil intitulé « È fatto giorno. 1940-1953 », publié en 1954, l’année qui suit la mort du poète.
Mis en musique par le groupe Têtes de Bois dans leur disque intitulé « Avanti Pop » de 2007, le morceau s'intitule « Rocco et ses frères ». Malheureusement je n'en ai pas trouvé le texte ... mais le morceau bénéficie de la partecipation d’ « Il Coro dei Lucani » (Choeur des Lucains), constitué de Rocco De Rosa, Rocco Papaleo, Canio Loguercio, Ulderico Pesce et de Claudio Santamaria.
Comment dire, Lucien l’âne mon ami, combien Rocco Scotellaro est important à mes yeux et combien il est important pour la poésie, mais pas seulement… On peut y ajouter la chanson et aussi, le monde « au-delà d’Eboli »,... (Continues)
Poème de Rocco Scotellaro, publié en avril 1949 d’abord sur le « New York Times Magazine » et puis, sur l’« Avanti ».
Ensuite dans le recueil intitulé « È fatto giorno. 1940-1953 », publié en 1954, l’année qui suit la mort du poète.
Mis en musique par le groupe Têtes de Bois dans leur disque intitulé « Avanti Pop » de 2007, le morceau s'intitule « Rocco et ses frères ». Malheureusement je n'en ai pas trouvé le texte ... mais le morceau bénéficie de la partecipation d’ « Il Coro dei Lucani » (Choeur des Lucains), constitué de Rocco De Rosa, Rocco Papaleo, Canio Loguercio, Ulderico Pesce et de Claudio Santamaria.
Comment dire, Lucien l’âne mon ami, combien Rocco Scotellaro est important à mes yeux et combien il est important pour la poésie, mais pas seulement… On peut y ajouter la chanson et aussi, le monde « au-delà d’Eboli »,... (Continues)
ET NOUS, QUE FAISONS-NOUS ?
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/10/23 - 13:10
Attention, la traduction en français n'est pas correcte. Voulez vous une version plus proche du sens du texte? Bien à vous
Morini 2020/4/12 - 19:00
Cara, Caro (?) Morini,
Oui, splendide, une idée formidable, merci ! On attend avec impatience.
Certes, la « traduction française » ne pourrait être correcte, vu que ce n’est pas une traduction – il est nettement indiqué que c’est une « version française ». J’ajoute que ce n’est pas une traduction du simple fait que je ne suis en aucun cas traducteur et que je mets mes textes à disposition pour le plaisir de qui voudra les lire et en l’occurrence, pour le déplaisir – forme particulière du plaisir.
Si l’aimable traductrice-traducteur voulait se donner la peine de faire la traduction en question et l’insérer ici, on prendrait connaissance de sa traduction avec plaisir.
Par ailleurs, il y a des milliers d’autres textes à traduire pour lesquels elle ou il pourrait apporter son aide éclairée.
Cordialement
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
Oui, splendide, une idée formidable, merci ! On attend avec impatience.
Certes, la « traduction française » ne pourrait être correcte, vu que ce n’est pas une traduction – il est nettement indiqué que c’est une « version française ». J’ajoute que ce n’est pas une traduction du simple fait que je ne suis en aucun cas traducteur et que je mets mes textes à disposition pour le plaisir de qui voudra les lire et en l’occurrence, pour le déplaisir – forme particulière du plaisir.
Si l’aimable traductrice-traducteur voulait se donner la peine de faire la traduction en question et l’insérer ici, on prendrait connaissance de sa traduction avec plaisir.
Par ailleurs, il y a des milliers d’autres textes à traduire pour lesquels elle ou il pourrait apporter son aide éclairée.
Cordialement
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
Marco Valdo M.I. 2020/4/13 - 10:04
Sempre nuova è l'alba
[1948]
Versi di Rocco Scotellaro, nella raccolta intitolata “È fatto giorno. 1940-1953”, pubblicata da Mondadori nel 1954.
Messa in musica da Ambrogio Sparagna, nella cantata “Passaggio alla città” composta nel 2003 su commissione della Regione Basilicata.
In prefazione alla raccolta “È fatto giorno” del 1954, Carlo Levi definì questi versi del poeta di Tricarico come la “Marsigliese del movimento contadino”…
Grazie a Gianfranco per aver suggerito questa poesia a commento di Noi non ci bagneremo.
Versi di Rocco Scotellaro, nella raccolta intitolata “È fatto giorno. 1940-1953”, pubblicata da Mondadori nel 1954.
Messa in musica da Ambrogio Sparagna, nella cantata “Passaggio alla città” composta nel 2003 su commissione della Regione Basilicata.
In prefazione alla raccolta “È fatto giorno” del 1954, Carlo Levi definì questi versi del poeta di Tricarico come la “Marsigliese del movimento contadino”…
Grazie a Gianfranco per aver suggerito questa poesia a commento di Noi non ci bagneremo.
Sempre nuova è l'alba
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/24 - 10:35
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Chanson italienne - Sempre nuova è l'alba - Rocco Scotellaro - 1948
Dans la préface au recueil « È fatto giorno » de 1954, Carlo Levi définit ces vers du poète de Tricarico comme la « Marseillaise du mouvement paysan »...
J'ajouterais, dit Marco Valdo M.I., car c'est indispensable ici, ce que Rocco Scotellaro écrivait de Carlo Levi dans son roman inachevé « L'uva putannella » où il met en scène Carlo Levi, « torinese del sud », comme disait Gigliola Di Donato, et lucanien d'adoption depuis le Christ s'est arrêté à Eboli. On verra ici que Carlo Levi était pour Rocco Scotellaro bien plus qu'un ami, ce qui les a unis était au-delà même de la fraternité, ce fut quelque chose que j'appellerais « fratellance », une commune reconnaissance de fraternité, une sorte de parenté du cœur et de l'esprit, un engagement sans retour pour l'humanité de l'humaine nation.
Mais écoute le récit de Rocco Scotellaro... (Continues)
Dans la préface au recueil « È fatto giorno » de 1954, Carlo Levi définit ces vers du poète de Tricarico comme la « Marseillaise du mouvement paysan »...
J'ajouterais, dit Marco Valdo M.I., car c'est indispensable ici, ce que Rocco Scotellaro écrivait de Carlo Levi dans son roman inachevé « L'uva putannella » où il met en scène Carlo Levi, « torinese del sud », comme disait Gigliola Di Donato, et lucanien d'adoption depuis le Christ s'est arrêté à Eboli. On verra ici que Carlo Levi était pour Rocco Scotellaro bien plus qu'un ami, ce qui les a unis était au-delà même de la fraternité, ce fut quelque chose que j'appellerais « fratellance », une commune reconnaissance de fraternité, une sorte de parenté du cœur et de l'esprit, un engagement sans retour pour l'humanité de l'humaine nation.
Mais écoute le récit de Rocco Scotellaro... (Continues)
L'AUBE EST TOUJOURS NEUVE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/9/25 - 15:41
dedicato al bimbo di cinque anni che dopo spiegazioni circa la differenza fra "guerra" e "battaglia" ha chiesto alla nonna come mai tutti quei bambini sono morti e lui e' ancora vivo.
gianfranco
gianfranco
gianfranco 2014/9/25 - 19:01
Qui potete ascoltare la Poesia di Rocco Scotellaro su musica ed esecuzione di Ambrogio Sparagna
Passaggio alla città
[Roma, 1 luglio 1950]
Versi di Rocco Scotellaro.
Messa in musica da Ambrogio Sparagna, la poesia dà il titolo alla cantata da lui composta nel 2003 su commissione della Regione Basilicata.
Nel poeta di Tricarico il piano sociale e quello personale sono spesso strettamente uniti. Questa che all’apparenza è una poesia d’emigrazione riguarda altresì un passaggio preciso della vicenda politica e personale dell’autore, così come spiega Antonio Martino su “Rabatana. Bagatelle e cammei tricaricesi”:
“L’8 febbraio del 1950 Rocco Scotellaro fu arrestato e tradotto nelle carceri giudiziarie di Matera, dove restò fino al successivo 25 marzo. Nella sentenza d’assoluzione piena si può constatare che si parlava di vendetta, imbastita con acredine da avversari politici e personali.
Dopo la sentenza di assoluzione non partecipò alle sedute del consiglio comunale tenutesi in aprile e a quelle della giunta... (Continues)
Versi di Rocco Scotellaro.
Messa in musica da Ambrogio Sparagna, la poesia dà il titolo alla cantata da lui composta nel 2003 su commissione della Regione Basilicata.
Nel poeta di Tricarico il piano sociale e quello personale sono spesso strettamente uniti. Questa che all’apparenza è una poesia d’emigrazione riguarda altresì un passaggio preciso della vicenda politica e personale dell’autore, così come spiega Antonio Martino su “Rabatana. Bagatelle e cammei tricaricesi”:
“L’8 febbraio del 1950 Rocco Scotellaro fu arrestato e tradotto nelle carceri giudiziarie di Matera, dove restò fino al successivo 25 marzo. Nella sentenza d’assoluzione piena si può constatare che si parlava di vendetta, imbastita con acredine da avversari politici e personali.
Dopo la sentenza di assoluzione non partecipò alle sedute del consiglio comunale tenutesi in aprile e a quelle della giunta... (Continues)
Ho perduto la schiavitù contadina,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/24 - 10:56
Dimenticavo... Grazie a Gianfranco per aver suggerito questa poesia a commento di Noi non ci bagneremo.
Bernart Bartleby 2014/9/24 - 11:38
Qui potete ascoltare la Poesia di Rocco Scotellaro su musica ed esecuzione di Ambrogio Sparagna
https://www.youtube.com/watch?v=w6sQe8d9q78
gianfranco 3 ott.2019
https://www.youtube.com/watch?v=w6sQe8d9q78
gianfranco 3 ott.2019
Noi non ci bagneremo
Noi non ci bagneremo
Io sono un filo d'erba
un filo d'erba che trema
E la mia Patria è dove l'erba trema.
Un alito può trapiantare
il mio seme lontano.
Rocco Scotellaro
Messa in musica da Ambrogio Sparagna (2003)
Il ne se trompait pas Rocco Scotellaro quand il écrivait ces quelques lignes. Vois-tu, Lucien l'âne mon ami, tu lui aurais certainement plu à ce poète de Lucanie. Et s'il est vrai que les amis des amis sont des amis, alors Rocco est de ceux-là. Souviens-toi , je t'avais promis quand j'ai traduit le Chant des Moissonneurs de mettre cette chanson qui est aussi une chanson de moissonneurs ici, dans les CCG. C'est donc fait. Et regarde, Lucien l'âne mon ami, la façon dont Rocco Scotellaro aborde la question des paysans, des moissonneurs... J'en profite pour redire combien Rocco Scotellaro arrive à donner vie à la vie des paysans du Sud, des paysans sans terre, des somari....... (Continues)
Io sono un filo d'erba
un filo d'erba che trema
E la mia Patria è dove l'erba trema.
Un alito può trapiantare
il mio seme lontano.
Rocco Scotellaro
Messa in musica da Ambrogio Sparagna (2003)
Il ne se trompait pas Rocco Scotellaro quand il écrivait ces quelques lignes. Vois-tu, Lucien l'âne mon ami, tu lui aurais certainement plu à ce poète de Lucanie. Et s'il est vrai que les amis des amis sont des amis, alors Rocco est de ceux-là. Souviens-toi , je t'avais promis quand j'ai traduit le Chant des Moissonneurs de mettre cette chanson qui est aussi une chanson de moissonneurs ici, dans les CCG. C'est donc fait. Et regarde, Lucien l'âne mon ami, la façon dont Rocco Scotellaro aborde la question des paysans, des moissonneurs... J'en profite pour redire combien Rocco Scotellaro arrive à donner vie à la vie des paysans du Sud, des paysans sans terre, des somari....... (Continues)
Noi non ci bagneremo sulle spiagge
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2011/2/11 - 21:32
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Poème italien - Noi non ci bagneremo – Rocco Scotellaro
Un brin d'herbe qui tremble
C'est ma patrie, elle es où l'herbe tremble
Un souffle peut implanter
Ma semence au loin.
Rocco Scotellaro
Un brin d'herbe qui tremble
C'est ma patrie, elle es où l'herbe tremble
Un souffle peut implanter
Ma semence au loin.
Rocco Scotellaro
NOUS, NOUS NE BAIGNERONS PAS
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2011/2/11 - 21:59
da ricordare la mirabile interpretazione di ambrogio sparagna ed il suo gruppo, (passaggio alla citta') trasmessa tempo fa per radio che ebbi la fortuna di registrare e riascolto sempre con piacere:
PASSAGGIO ALLA CITTÀ
Musiche e Canti
per
Rocco Scotellaro
di
Ambrogio Sparagna
Registrazione effettuata il giorno 25 settembre 2005
nel cortile delle zitelle del complesso del san Michele in Roma
PASSAGGIO ALLA CITTÀ
Musiche e Canti per Rocco Scotellaro
Di Ambrogio Sparagna
Interpreti :
Ambrogio Sparagna : Direttore, Policoncertista,Voce
Erasmo Triglia : Violino, Ciaramella Ghironda Oboe
Clara Graziano : Organetto, Voce
Mimmo Epifani : Mandola, Mandolino,Mandoloncello,
Antonio Castrignano : Tamburello, Percussioni
Claudio Di Trapani : Contrabbasso
Giuliana De Donno : Arpicella
Anna Rita Colaianni : Soprano
Gianni Iacobacci : Voce Recitante.
Registrazione... (Continues)
PASSAGGIO ALLA CITTÀ
Musiche e Canti
per
Rocco Scotellaro
di
Ambrogio Sparagna
Registrazione effettuata il giorno 25 settembre 2005
nel cortile delle zitelle del complesso del san Michele in Roma
PASSAGGIO ALLA CITTÀ
Musiche e Canti per Rocco Scotellaro
Di Ambrogio Sparagna
Interpreti :
Ambrogio Sparagna : Direttore, Policoncertista,Voce
Erasmo Triglia : Violino, Ciaramella Ghironda Oboe
Clara Graziano : Organetto, Voce
Mimmo Epifani : Mandola, Mandolino,Mandoloncello,
Antonio Castrignano : Tamburello, Percussioni
Claudio Di Trapani : Contrabbasso
Giuliana De Donno : Arpicella
Anna Rita Colaianni : Soprano
Gianni Iacobacci : Voce Recitante.
Registrazione... (Continues)
gianfranco 2014/9/23 - 21:19
Grazie Gianfranco, nel tuo contributo ci sono almeno due poesie di Scotellaro ("Sempre nuova è l'alba" e "Passaggio alla città") che bisogna a questo punto inserire sulle CCG in pagine autonome.
Saluti
Saluti
Bernart Bartleby 2014/9/24 - 09:49
Qui trovate la registrazione integrale della trasmissione radiofonica "Passaggio alla città" poesie di Rocco Scotellaro e musica di Ambrogio Sparagna
buon ascolto!
gianfranco 3 ott.2019
buon ascolto!
gianfranco 3 ott.2019
È fatto giorno
[1972]
Scritta da Mario Pogliotti a partire dalla poesia e dalla raccolta poetica "È fatto giorno" di Rocco Scotellaro. L'ultima strofa riprende infatti creativamente il testo originale del grande poeta della Basilicata:
È fatto giorno, siamo entrati in giuoco anche noi
con i panni e le scarpe e le facce che avevamo.
Le lepri si sono ritirate e i galli cantano,
ritorna la faccia di mia madre al focolare.
(da "È fatto giorno. 1940-1953", 1954)
Nell'album "Maria Monti e i contrautori".
Testo trovato su YouTube
Scritta da Mario Pogliotti a partire dalla poesia e dalla raccolta poetica "È fatto giorno" di Rocco Scotellaro. L'ultima strofa riprende infatti creativamente il testo originale del grande poeta della Basilicata:
È fatto giorno, siamo entrati in giuoco anche noi
con i panni e le scarpe e le facce che avevamo.
Le lepri si sono ritirate e i galli cantano,
ritorna la faccia di mia madre al focolare.
(da "È fatto giorno. 1940-1953", 1954)
Nell'album "Maria Monti e i contrautori".
Testo trovato su YouTube
Io sono meno di niente
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2019/9/21 - 21:17
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Canzone della Rabata
[immediato secondo Dopoguerra]
Si tratta di alcune strofe - qui non complete - scritte da Rocco Scotellaro insieme ad alcuni contadini (fra i quali tali Rocco Tammone, Giuseppe Cetani e Giuseppe Paradiso) della Ràbata, antico quartiere di origine araba di Tricarico, provincia di Matera, Basilicata.
Una canzone “di dolore e di ribellione, di rampogna e di minaccia”, un testo fluido che “ha continuato a nascere e crescere, ribelle a qualsiasi lavoro di fissazione definitiva”, come ebbe a dire Ernesto De Martino nel suo “Furore, simbolo, valore” (Il Saggiatore, 1962), saggio nato frequentando i quartieri poveri dei paesi poverissimi della Lucania, da cui traggo le strofe che vado a contribuire.
“La strofa esige alcune delucidazioni per la comprensione. La Rabata, dice, è tutta una rovina e in essa, come in una specie di bolgia, gli uomini si vanno tendendo le mani l'uno verso l'altro, chiedendosi... (Continues)
Si tratta di alcune strofe - qui non complete - scritte da Rocco Scotellaro insieme ad alcuni contadini (fra i quali tali Rocco Tammone, Giuseppe Cetani e Giuseppe Paradiso) della Ràbata, antico quartiere di origine araba di Tricarico, provincia di Matera, Basilicata.
Una canzone “di dolore e di ribellione, di rampogna e di minaccia”, un testo fluido che “ha continuato a nascere e crescere, ribelle a qualsiasi lavoro di fissazione definitiva”, come ebbe a dire Ernesto De Martino nel suo “Furore, simbolo, valore” (Il Saggiatore, 1962), saggio nato frequentando i quartieri poveri dei paesi poverissimi della Lucania, da cui traggo le strofe che vado a contribuire.
“La strofa esige alcune delucidazioni per la comprensione. La Rabata, dice, è tutta una rovina e in essa, come in una specie di bolgia, gli uomini si vanno tendendo le mani l'uno verso l'altro, chiedendosi... (Continues)
La Rabata è tutta ruvinata
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/30 - 13:05
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Inno dei Prigionieri italiani di Hammerstein
[1943]
L'autore di questo brano fu il tenente Lorenzo Lugli, tra i soldati italiani che dopo l'8 settembre 1943 furono fatti prigionieri dai tedeschi e avviati nei campi di prigionia.
La musica, per voce e coro maschili ed orchestra, è stata ricostruita dal Maestro Francesco Lotoro, pianista e curatore della collana musicale "KZ Musik", in 48 CD-volumi, la più grande enciclopedia discografica mai realizzata sulla musica concentrazionaria.
Trovo il testo in "Ricordi di vita vissuta", di Domenico Morra, anche lui prigioniero ad Hammerstein (Czarne), scritto in occasione del Giorno della Memoria del 2001 e pubblicato a Barletta nel 2008, dopo la morte dell'autore.
Il brano si trova nel 16° volume di "Kz Musik"
Non so quasi nulla del tenente Lorenzo Lugli ma la vita nel campo di prigionia Stalag II B di Hammerstein (oggi Czarne, in Pomerania, vicino a Danzica) è ben descritta da Domenico... (Continues)
L'autore di questo brano fu il tenente Lorenzo Lugli, tra i soldati italiani che dopo l'8 settembre 1943 furono fatti prigionieri dai tedeschi e avviati nei campi di prigionia.
La musica, per voce e coro maschili ed orchestra, è stata ricostruita dal Maestro Francesco Lotoro, pianista e curatore della collana musicale "KZ Musik", in 48 CD-volumi, la più grande enciclopedia discografica mai realizzata sulla musica concentrazionaria.
Trovo il testo in "Ricordi di vita vissuta", di Domenico Morra, anche lui prigioniero ad Hammerstein (Czarne), scritto in occasione del Giorno della Memoria del 2001 e pubblicato a Barletta nel 2008, dopo la morte dell'autore.
Il brano si trova nel 16° volume di "Kz Musik"
Non so quasi nulla del tenente Lorenzo Lugli ma la vita nel campo di prigionia Stalag II B di Hammerstein (oggi Czarne, in Pomerania, vicino a Danzica) è ben descritta da Domenico... (Continues)
Scende la neve nel cuor della notte
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/2/4 - 17:40
Song Itineraries:
From World Jails
Salmo alla casa e agli emigranti
[1952]
Testo trovato in “L'universo contadino e l'immaginario poetico di Rocco Scotellaro”, di Giovanni Battista Bronzini, Edizioni Dedalo, 1987.
Nella sezione intitolata “Quaderno a cancelli” della raccolta “È fatto giorno. 1940-1953”, Milano, Mondadori, 1954.
Dopo aver visto i suoi contadini imbarcarsi a Napoli, Rocco Scotellaro, postosi il problema della forma poetica più idonea a esprimere l'angoscia di chi assiste al ripetersi dell'esodo biblico, lo risolse per il salmo: “Epica: è falsa, ora. Elegia: è facilissima. Ode: per chi e che? Sonetto: ci vuol pace e molti giorni di incubazione, non delle rime, del fatto. Canzone: sono solo. Comizio: idem. Epicedio: i morti sono freddi. Salmo: sto per arrivarci, ma l'ignoto è lontano. Vada per una specie di Salmo...”
Testo trovato in “L'universo contadino e l'immaginario poetico di Rocco Scotellaro”, di Giovanni Battista Bronzini, Edizioni Dedalo, 1987.
Nella sezione intitolata “Quaderno a cancelli” della raccolta “È fatto giorno. 1940-1953”, Milano, Mondadori, 1954.
Dopo aver visto i suoi contadini imbarcarsi a Napoli, Rocco Scotellaro, postosi il problema della forma poetica più idonea a esprimere l'angoscia di chi assiste al ripetersi dell'esodo biblico, lo risolse per il salmo: “Epica: è falsa, ora. Elegia: è facilissima. Ode: per chi e che? Sonetto: ci vuol pace e molti giorni di incubazione, non delle rime, del fatto. Canzone: sono solo. Comizio: idem. Epicedio: i morti sono freddi. Salmo: sto per arrivarci, ma l'ignoto è lontano. Vada per una specie di Salmo...”
Inchinati alla terra, alla piccola porta mangiata della casa,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/6/1 - 00:02
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Chanson italienne – Salmo alla casa e agli emigranti – Rocco Scotellaro – 1952
In “L'universo contadino e l'immaginario poetico di Rocco Scotellaro”, de Giovanni Battista Bronzini, Edizioni Dedalo, 1987.
Dans la section intitulée « Quaderno a cancelli » du recueil « È fatto giorno. 1940-1953 », Milan, Mondadori, 1954.
Après avoir vu ses compatriotes s'embarquer à Naples, à Rocco Scotellaro, s'est posé le problème de la forme poétique la plus apte à exprimer l'angoisse de qui voit se répéter l'exode biblique. Il le résolut par le psaume : « Épique : sonne faux, maintenant. Élégie : c'est trop facile. Ode : pour qui et quoi ? Sonnet : il faut de la paix et beaucoup de jours d'incubation, pas des rimes, du fait. Chanson : je suis seul. Discours : idem. Epicedio (chant funèbre en présence du mort ; en français, parfois, thrène, mais en fait, le thrène (treno en italien) se chante en l'absence... (Continues)
In “L'universo contadino e l'immaginario poetico di Rocco Scotellaro”, de Giovanni Battista Bronzini, Edizioni Dedalo, 1987.
Dans la section intitulée « Quaderno a cancelli » du recueil « È fatto giorno. 1940-1953 », Milan, Mondadori, 1954.
Après avoir vu ses compatriotes s'embarquer à Naples, à Rocco Scotellaro, s'est posé le problème de la forme poétique la plus apte à exprimer l'angoisse de qui voit se répéter l'exode biblique. Il le résolut par le psaume : « Épique : sonne faux, maintenant. Élégie : c'est trop facile. Ode : pour qui et quoi ? Sonnet : il faut de la paix et beaucoup de jours d'incubation, pas des rimes, du fait. Chanson : je suis seul. Discours : idem. Epicedio (chant funèbre en présence du mort ; en français, parfois, thrène, mais en fait, le thrène (treno en italien) se chante en l'absence... (Continues)
PSAUME DE CHEZ NOUS ET DES ÉMIGRANTS
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/10/30 - 22:56
La marsigliese del lavoro (Inno dei pezzenti)
“Noi siamo rimasti la turba / la turba dei pezzenti, / quelli che strappano ai padroni / le maschere coi denti.”
Poesia di Rocco Scotellaro, scritta all’indomani del trionfo democristiano alle elezioni politiche del 1948. Nella raccolta intitolata “È fatto giorno. 1940-1953” pubblicata nel 1954, l’anno successivo alla morte del poeta.
POZZANGHERA NERA IL 18 APRILE
Carte abbaglianti e pozzanghere nere
hanno pittato la luna
sui nostri muri scalcinati!
I padroni hanno dato da mangiare
quel giorno si era tutti fratelli,
come nelle feste dei santi
abbiamo avuto il fuoco e la banda.
Ma è finita, è finita è finita
quest’altra torrida festa
siamo qui soli a gridarci la vita
siamo noi soli nella tempesta.
E se ci affoga la morte
nessuno sarà con noi,
e col morbo e la cattiva sorte
nessuno sarà con noi.
I portoni ce li hanno sbarrati
si sono spalancati i burroni.
Oggi ancora... (Continues)
Poesia di Rocco Scotellaro, scritta all’indomani del trionfo democristiano alle elezioni politiche del 1948. Nella raccolta intitolata “È fatto giorno. 1940-1953” pubblicata nel 1954, l’anno successivo alla morte del poeta.
POZZANGHERA NERA IL 18 APRILE
Carte abbaglianti e pozzanghere nere
hanno pittato la luna
sui nostri muri scalcinati!
I padroni hanno dato da mangiare
quel giorno si era tutti fratelli,
come nelle feste dei santi
abbiamo avuto il fuoco e la banda.
Ma è finita, è finita è finita
quest’altra torrida festa
siamo qui soli a gridarci la vita
siamo noi soli nella tempesta.
E se ci affoga la morte
nessuno sarà con noi,
e col morbo e la cattiva sorte
nessuno sarà con noi.
I portoni ce li hanno sbarrati
si sono spalancati i burroni.
Oggi ancora... (Continues)
Bernart Bartleby 2015/10/12 - 13:55
Giovani come te
Giovani come te
Testo di Rocco Scotellaro – 1954
Testo di Rocco Scotellaro – 1954
Quanti ne fissi negli occhi
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/3/14 - 21:24
Chanson italienne – Giovani come te – Rocco Scotellaro – 1954
Ah, Lucien l'âne mon ami, voici encore une canzone (comme disait Pétrarque, tu sais bien l'auteur d'un célèbre Canzoniere et qui se prénommait lui aussi, Francesco, lequel, dans nos familiers, est un jeune homme qui nous amuse bien) de notre poète lucanien Rocco Scotellaro, dont je ne crois pas devoir faire la présentation et encore moins, justifier d'icelle. Pour cela, je te renvoie à Mio Padre, dont j'avais récemment présenté une version française. J'espère que tu t'en souviens.
Évidemment, c'était une canzone bouleversante. Mais, je t'en prie, continue… Parle-moi de celle-ci.
Comme tu peux le voir d'après le titre, celle-ci décrit, raconte , dirais-je plus exactement, les jeunes de son temps et de son lieu. Et tous comptes faits, ces jeunes de ce lieu et de ce temps-là, en ce compris Rocco lui-même qui les interpelle, ne... (Continues)
Ah, Lucien l'âne mon ami, voici encore une canzone (comme disait Pétrarque, tu sais bien l'auteur d'un célèbre Canzoniere et qui se prénommait lui aussi, Francesco, lequel, dans nos familiers, est un jeune homme qui nous amuse bien) de notre poète lucanien Rocco Scotellaro, dont je ne crois pas devoir faire la présentation et encore moins, justifier d'icelle. Pour cela, je te renvoie à Mio Padre, dont j'avais récemment présenté une version française. J'espère que tu t'en souviens.
Évidemment, c'était une canzone bouleversante. Mais, je t'en prie, continue… Parle-moi de celle-ci.
Comme tu peux le voir d'après le titre, celle-ci décrit, raconte , dirais-je plus exactement, les jeunes de son temps et de son lieu. Et tous comptes faits, ces jeunes de ce lieu et de ce temps-là, en ce compris Rocco lui-même qui les interpelle, ne... (Continues)
DES JEUNES COMME TOI
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/3/14 - 22:29
Mio Padre
Mio padre
Rocco Scotellaro – 1954
Rocco Scotellaro – 1954
Mio padre misurava il piede destro
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/3/11 - 21:08
Chanson italienne – Mio Padre – Rocco Scotellaro – 1954
Lucien l'âne mon ami, voici une chanson de Rocco Scotellaro, qui raconte son père.
Fort bien, Marco Valdo M.I. mon ami, mais dis-moi ce qu'une pareille chanson vient faire dans les Chansons contre la Guerre.
Tu as raison de poser la question, même si pour moi, la réponse est évidente, puisqu'il s'agit de Rocco Scotellaro. En fait, voici. Tu sais que Rocco Scotellaro est un homme du Sud, un homme au destin tragique et ce n'est pas négligeable, en l'occurrence, un militant politique socialiste qui avait pris – comme par exemple, Salvatore Carnevale, en Sicile – le parti des paysans pauvres de Lucanie. Notamment dans cette formidable tentative que fut la réforme agraire et l'occupation des terres : une confrontation entre les riches propriétaires fonciers et les les paysans, une lutte pour tenter de construire un avenir, bref, un de... (Continues)
Lucien l'âne mon ami, voici une chanson de Rocco Scotellaro, qui raconte son père.
Fort bien, Marco Valdo M.I. mon ami, mais dis-moi ce qu'une pareille chanson vient faire dans les Chansons contre la Guerre.
Tu as raison de poser la question, même si pour moi, la réponse est évidente, puisqu'il s'agit de Rocco Scotellaro. En fait, voici. Tu sais que Rocco Scotellaro est un homme du Sud, un homme au destin tragique et ce n'est pas négligeable, en l'occurrence, un militant politique socialiste qui avait pris – comme par exemple, Salvatore Carnevale, en Sicile – le parti des paysans pauvres de Lucanie. Notamment dans cette formidable tentative que fut la réforme agraire et l'occupation des terres : une confrontation entre les riches propriétaires fonciers et les les paysans, une lutte pour tenter de construire un avenir, bref, un de... (Continues)
MON PÈRE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/3/11 - 21:10
Il morto
[1951]
Ennesima poesia di Rocco Scotellaro nata da un canto popolare lucano, in questo caso quello intitolato “Na cantata di mammaranna”, la ninna nanna di una nonna, che ha perso i figli in guerra e che ora fa crescere il suo nipotino rimasto orfano cantando il ritornello distico “Non vole fa cchiò notte e iume / s’é ‘nchiummate lu pane ’nta lu fome” (“Non possa far più notte né giorno / si è impiombato il pane nel forno”).
Testo trovato in “L'universo contadino e l'immaginario poetico di Rocco Scotellaro”, di Giovanni Battista Bronzini, Edizioni Dedalo, 1987.
La poesia fu anche pubblicata sulla rivista internazionale di letterature “Botteghe Oscure” (ottavo quaderno, II semestre 1951), fondata dalla nobildonna Marguerite Caetani ed edita dal 1948 al 1960.
Ennesima poesia di Rocco Scotellaro nata da un canto popolare lucano, in questo caso quello intitolato “Na cantata di mammaranna”, la ninna nanna di una nonna, che ha perso i figli in guerra e che ora fa crescere il suo nipotino rimasto orfano cantando il ritornello distico “Non vole fa cchiò notte e iume / s’é ‘nchiummate lu pane ’nta lu fome” (“Non possa far più notte né giorno / si è impiombato il pane nel forno”).
Testo trovato in “L'universo contadino e l'immaginario poetico di Rocco Scotellaro”, di Giovanni Battista Bronzini, Edizioni Dedalo, 1987.
La poesia fu anche pubblicata sulla rivista internazionale di letterature “Botteghe Oscure” (ottavo quaderno, II semestre 1951), fondata dalla nobildonna Marguerite Caetani ed edita dal 1948 al 1960.
Non voglia mai far notte, mai far giorno,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/31 - 23:18
Chanson italienne - Il morto – Rocco Scotellaro – 1951
Poème de Rocco Scotellaro né d'un chant populaire de Lucanie, intitulé « Une chanson de mammaranna », la berceuse d'une grand-mère, qui a perdu ses fils à la guerre et qui maintenant élève son petit-fils orphelin en chantant le refrain distique « “Non vole fa cchiò notte e iume / s’é ‘nchiummate lu pane ’nta lu fome”» (« Il ne peut jamais faire nuit, jamais faire jour, / Le pain s'est fait plomb, au four »).
Texte trouvé dans « L'univers paysan et l'imaginaire poétique de Rocco Scotellaro », de Giovanni Battista Bronzini, Éditions Dedale, 1987.
Le poème fut également publiée dans la revue internationale de littératures des « “Botteghe Oscure”» (huitième cahier, II semestre 1951), fondée par la noble dame Marguerite Caetani et éditée de 1948 à 1960.
Quelques mots à propos de Rocco Scotellaro et d'Accettura.
Il y a déjà quelques temps... (Continues)
Poème de Rocco Scotellaro né d'un chant populaire de Lucanie, intitulé « Une chanson de mammaranna », la berceuse d'une grand-mère, qui a perdu ses fils à la guerre et qui maintenant élève son petit-fils orphelin en chantant le refrain distique « “Non vole fa cchiò notte e iume / s’é ‘nchiummate lu pane ’nta lu fome”» (« Il ne peut jamais faire nuit, jamais faire jour, / Le pain s'est fait plomb, au four »).
Texte trouvé dans « L'univers paysan et l'imaginaire poétique de Rocco Scotellaro », de Giovanni Battista Bronzini, Éditions Dedale, 1987.
Le poème fut également publiée dans la revue internationale de littératures des « “Botteghe Oscure”» (huitième cahier, II semestre 1951), fondée par la noble dame Marguerite Caetani et éditée de 1948 à 1960.
Quelques mots à propos de Rocco Scotellaro et d'Accettura.
Il y a déjà quelques temps... (Continues)
LE MORT
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/3/2 - 18:24
‘N galera chi pane e lavoro
[1951]
Ancora una poesia-canzone di Rocco Scotellaro nata dal grido dei contadini di Tricarico.
Nella sezione “Canti popolari” della raccolta “Tutte le poesie (1940-1953)”, Milano, Oscar Mondadori, 2004.
Testo trovato su Rabatana, bagatelle e cammei tricaricesi.
Ancora una poesia-canzone di Rocco Scotellaro nata dal grido dei contadini di Tricarico.
Nella sezione “Canti popolari” della raccolta “Tutte le poesie (1940-1953)”, Milano, Oscar Mondadori, 2004.
Testo trovato su Rabatana, bagatelle e cammei tricaricesi.
Cci l’ami fatte nuie a Creste:
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/31 - 22:43
IN PRIGIONE CHI CHIEDEVA PANE E LAVORO
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/31 - 22:44
Chanson lucanienne (Italien) – ‘N galera chi pane e lavoro – Rocco Scotellaro – 1951
Dans la section “Canti popolari” du recueil “Tutte le poesie (1940-1953)”, Milano, Oscar Mondadori, 2004.
Texte tiré de Rabatana, bagatelle e cammei tricaricesi.
Juste un rappel, dit Lucien l'âne :
"Noi, non siami cristiani, siamo somari...", disaient les paysans de Lucanie tout comme leurs frères du monde entier.
Exactement, dit Marco Valdo M.I. et nous aussi... Et ce pendant, en effet, nous, on ne lui a rien fait à ce Christ et de plus, on n'a pas l'intention de lui faire quoi que ce soit à ce gars-là.
Surtout qu'il est mort depuis si longtemps... Alors tissons le suaire de ce monde prosélytique, chrétien, apostolique et cacochyme.
Heureusement !
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
Dans la section “Canti popolari” du recueil “Tutte le poesie (1940-1953)”, Milano, Oscar Mondadori, 2004.
Texte tiré de Rabatana, bagatelle e cammei tricaricesi.
Juste un rappel, dit Lucien l'âne :
"Noi, non siami cristiani, siamo somari...", disaient les paysans de Lucanie tout comme leurs frères du monde entier.
Exactement, dit Marco Valdo M.I. et nous aussi... Et ce pendant, en effet, nous, on ne lui a rien fait à ce Christ et de plus, on n'a pas l'intention de lui faire quoi que ce soit à ce gars-là.
Surtout qu'il est mort depuis si longtemps... Alors tissons le suaire de ce monde prosélytique, chrétien, apostolique et cacochyme.
Heureusement !
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
EN PRISON QUI DEMANDE PAIN ET TRAVAIL
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/6/6 - 13:40
Cantata per Rocco Scotellaro
Cantata per Rocco Scotellaro
[1975]
Testo e musica di Nadia Furlon e Mario Acquaviva
Album: Quarto Stato
Lyrics and music by Nadia Furlon and Mario Acquaviva
Album: Quarto Stato
"E' stato uno dei primi gruppi della Cooperativa L’Orchestra, l'etichetta musicale degli Stormy Six. Il loro disco, che prendeva il nome Quarto Stato, uscito nel 1975, ha avuto un certo ruolo nel campo della nuova musica politica, grazie alle numerose esibizioni, sostenute anche all’estero, soprattutto in Germania. Il disco era firmato dai due componenti del Quarto Stato, Nadia Furlon e Mario Acquaviva, che provenivano dalla Commissione Culturale del Movimento Studentesco, e si avvaleva del contributo di musicisti occasionalmente strappati al terreno jazzistico, Gaetano Liguori, Roberto Del Piano. C’erano alcuni pezzi che si elevavano sopra gli altri, Il brigante, Luca Marano (ripresi dalle tradizioni popolari... (Continues)
[1975]
Testo e musica di Nadia Furlon e Mario Acquaviva
Album: Quarto Stato
Lyrics and music by Nadia Furlon and Mario Acquaviva
Album: Quarto Stato
"E' stato uno dei primi gruppi della Cooperativa L’Orchestra, l'etichetta musicale degli Stormy Six. Il loro disco, che prendeva il nome Quarto Stato, uscito nel 1975, ha avuto un certo ruolo nel campo della nuova musica politica, grazie alle numerose esibizioni, sostenute anche all’estero, soprattutto in Germania. Il disco era firmato dai due componenti del Quarto Stato, Nadia Furlon e Mario Acquaviva, che provenivano dalla Commissione Culturale del Movimento Studentesco, e si avvaleva del contributo di musicisti occasionalmente strappati al terreno jazzistico, Gaetano Liguori, Roberto Del Piano. C’erano alcuni pezzi che si elevavano sopra gli altri, Il brigante, Luca Marano (ripresi dalle tradizioni popolari... (Continues)
Piangono i padri
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/6/4 - 15:35
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
U metetore
[1952]
Canto di mietitura di autore anonimo, raccolto adattato e tradotto da Rocco Scotellaro.
Nella sezione “Canti popolari” della raccolta “Tutte le poesie (1940-1953)”, Milano, Oscar Mondadori, 2004.
Testo e traduzione trovati su Rabatana, bagatelle e cammei tricaricesi.
«Sono note le condizioni di vita dei mietitori migranti che riposano, appunto, sulle pubbliche piazze»
«Falce a solo è il mietitore isolato, che non è in gruppo (paranza) solitamente composto da cinque mietitori»
«Si dice andare ‘penna penna’ di chi non ha mestieri e preoccupazioni, di chi si pavoneggia passeggiando» (note di Rocco Scotellaro dal volume sopra citato)
Canto di mietitura di autore anonimo, raccolto adattato e tradotto da Rocco Scotellaro.
Nella sezione “Canti popolari” della raccolta “Tutte le poesie (1940-1953)”, Milano, Oscar Mondadori, 2004.
Testo e traduzione trovati su Rabatana, bagatelle e cammei tricaricesi.
«Sono note le condizioni di vita dei mietitori migranti che riposano, appunto, sulle pubbliche piazze»
«Falce a solo è il mietitore isolato, che non è in gruppo (paranza) solitamente composto da cinque mietitori»
«Si dice andare ‘penna penna’ di chi non ha mestieri e preoccupazioni, di chi si pavoneggia passeggiando» (note di Rocco Scotellaro dal volume sopra citato)
Vurria arreventane cavallette,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/30 - 14:28
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Chanson lucanienne (Italien) – U metetore – Rocco Scotellaro - 1952
Chant de moisson d'auteur anonyme, recueilli, adapté et traduit par Rocco Scotellaro.
En traduisant cette chanson, il me revenait à l'esprit « Il raccoglitore di olive » d'Ugo Dessy (Le cueilleur d'olives) que j'avais évoqué ici même dans les Chansons contre la Guerre, en commentant une chanson de Fabrizio De André Il fannullone. Je croyais même en avoir fait une chanson de ce personnage de cueilleur d'olives, mais cette fois, c'est moi qui suis en retard...
Mais, Marco Valdo M.I. mon ami, ne penses-tu pas qu'il y a certaine raison à ce que tu ne fasses pas tout ce que tu imagines de faire ? Et que cette raison est tout simplement le temps lui-même. Si comme moi, tu étais quasiment éternel, ou quelque chose dans le genre, je suis persuadé que tu ferais tout ce qui te viendrait à l'idée de vouloir créer... Mais j'ai des... (Continues)
Chant de moisson d'auteur anonyme, recueilli, adapté et traduit par Rocco Scotellaro.
En traduisant cette chanson, il me revenait à l'esprit « Il raccoglitore di olive » d'Ugo Dessy (Le cueilleur d'olives) que j'avais évoqué ici même dans les Chansons contre la Guerre, en commentant une chanson de Fabrizio De André Il fannullone. Je croyais même en avoir fait une chanson de ce personnage de cueilleur d'olives, mais cette fois, c'est moi qui suis en retard...
Mais, Marco Valdo M.I. mon ami, ne penses-tu pas qu'il y a certaine raison à ce que tu ne fasses pas tout ce que tu imagines de faire ? Et que cette raison est tout simplement le temps lui-même. Si comme moi, tu étais quasiment éternel, ou quelque chose dans le genre, je suis persuadé que tu ferais tout ce qui te viendrait à l'idée de vouloir créer... Mais j'ai des... (Continues)
LE MOISSONNEUR
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/6/1 - 22:40
Terra
[1951]
Un’altra poesia-canzone di Rocco Scotellaro nata dal grido dei contadini di Tricarico.
Nella sezione “Canti popolari” della raccolta “Tutte le poesie (1940-1953)”, Milano, Oscar Mondadori, 2004.
Testo trovato su Rabatana, bagatelle e cammei tricaricesi.
Un’altra poesia-canzone di Rocco Scotellaro nata dal grido dei contadini di Tricarico.
Nella sezione “Canti popolari” della raccolta “Tutte le poesie (1940-1953)”, Milano, Oscar Mondadori, 2004.
Testo trovato su Rabatana, bagatelle e cammei tricaricesi.
So state n’anne ‘ngalera
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/31 - 22:32
Le cartulline
[1950]
Composta all’impronta e cantata da Rocco Scotellaro insieme ad alcuni giovani contadini - in particolare tali Pietro Pepe e Paolo Zasa - che erano stati appena richiamati sotto le armi.
La prima parte è dei due contadini tricaricesi citati, la seconda di Scotellaro.
Nella sezione “Canti popolari” della raccolta “Tutte le poesie (1940-1953)”, Milano, Oscar Mondadori, 2004.
Testo e traduzione trovati su Rabatana, bagatelle e cammei tricaricesi.
Questo e altri canti popolari furono inviati da Rocco Scotellaro alla seconda edizione del “Premio Cattolica - Calendario del Popolo”, il primo concorso di poesia dialettale del dopoguerra, ma lui non ne rivendicò mai solo a sè stesso la paternità, anzi. Nello stralcio, che segue, di una lettera a Pietro Ingrao del 1951, Rocco Scotellaro lamenta la “disonestà intellettuale” dell’amico Ernesto De Martino - che di Scotellaro fu ospite mentre... (Continues)
Composta all’impronta e cantata da Rocco Scotellaro insieme ad alcuni giovani contadini - in particolare tali Pietro Pepe e Paolo Zasa - che erano stati appena richiamati sotto le armi.
La prima parte è dei due contadini tricaricesi citati, la seconda di Scotellaro.
Nella sezione “Canti popolari” della raccolta “Tutte le poesie (1940-1953)”, Milano, Oscar Mondadori, 2004.
Testo e traduzione trovati su Rabatana, bagatelle e cammei tricaricesi.
Questo e altri canti popolari furono inviati da Rocco Scotellaro alla seconda edizione del “Premio Cattolica - Calendario del Popolo”, il primo concorso di poesia dialettale del dopoguerra, ma lui non ne rivendicò mai solo a sè stesso la paternità, anzi. Nello stralcio, che segue, di una lettera a Pietro Ingrao del 1951, Rocco Scotellaro lamenta la “disonestà intellettuale” dell’amico Ernesto De Martino - che di Scotellaro fu ospite mentre... (Continues)
Alla guerra nui nun ci sciame
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/30 - 23:45
Chanson somaire, paysanne – lucanienne (Italien) – La cartullinea – Rocco Scotellaro – 1950
Composée à l'impromptu et chantée par Rocco Scotellaro avec quelques jeunes paysans - en particulier Pietro Pepe et Paolo Zasa – qui venaient d'être rappelés sous les armes.
La première partie est des deux paysans « tricaricesi » (de Tricarico, dont Rocco Scotellaro fut « sindaco », maire) , la deuxième de Scotellaro.
Ah, regarde Lucien l'âne mon ami, la belle photo qui illustre cette chanson de Rocco Scotellaro...
Je vois, je vois, dit Lucien l'âne en dodelinant. Pour un peu, ce pourrait être nous... Je veux dire Lucien l'âne et Marco Valdo M.I. et je pense que ce n'est pas vraiment un hasard. Cette même photo illustrait la première apparition de Rocco Scotellaro dans les Chansons contre la Guerre Noi non ci bagneremo et si je ne me trompe pas, c'était toi qui l'avait proposée.
En effet. Je... (Continues)
Composée à l'impromptu et chantée par Rocco Scotellaro avec quelques jeunes paysans - en particulier Pietro Pepe et Paolo Zasa – qui venaient d'être rappelés sous les armes.
La première partie est des deux paysans « tricaricesi » (de Tricarico, dont Rocco Scotellaro fut « sindaco », maire) , la deuxième de Scotellaro.
Ah, regarde Lucien l'âne mon ami, la belle photo qui illustre cette chanson de Rocco Scotellaro...
Je vois, je vois, dit Lucien l'âne en dodelinant. Pour un peu, ce pourrait être nous... Je veux dire Lucien l'âne et Marco Valdo M.I. et je pense que ce n'est pas vraiment un hasard. Cette même photo illustrait la première apparition de Rocco Scotellaro dans les Chansons contre la Guerre Noi non ci bagneremo et si je ne me trompe pas, c'était toi qui l'avait proposée.
En effet. Je... (Continues)
LES PAPIERS
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/5/31 - 21:20
La fiera
Testo di Rocco Scotellaro
Musica di Andrea Brignole
Lyrics by Rocco Scotellaro
Music by Andrea Brignole
Questa poesia di Rocco Scotellaro l’abbiamo trovata per caso tempo fa in una vecchia antologia scolastica della fine degli anni sessanta.
Ci è sembrata di una povertà, di una semplicità e di una realtà tanto incredibilmente attuali da pensare di musicarla.
E’ stato fatto qualche piccolo aggiustamento nel testo, modificando qualche parola, per ovvie necessità di metrica, ma senza assolutamente cambiarne il senso.
E’ una delle solite storie che la guerra traccia fuori, ai margini della sua marcia tutta luccicante di “ideali” e grondante di sangue troppo spesso innocente.
E’ una storia della seconda guerra mondiale, ma è una storia comune in ogni epoca ed in ogni paese.
Una di quelle storie che i giornali non scrivono, una storia che non merita neanche un piccolo passaggio in tv,... (Continues)
Musica di Andrea Brignole
Lyrics by Rocco Scotellaro
Music by Andrea Brignole
Questa poesia di Rocco Scotellaro l’abbiamo trovata per caso tempo fa in una vecchia antologia scolastica della fine degli anni sessanta.
Ci è sembrata di una povertà, di una semplicità e di una realtà tanto incredibilmente attuali da pensare di musicarla.
E’ stato fatto qualche piccolo aggiustamento nel testo, modificando qualche parola, per ovvie necessità di metrica, ma senza assolutamente cambiarne il senso.
E’ una delle solite storie che la guerra traccia fuori, ai margini della sua marcia tutta luccicante di “ideali” e grondante di sangue troppo spesso innocente.
E’ una storia della seconda guerra mondiale, ma è una storia comune in ogni epoca ed in ogni paese.
Una di quelle storie che i giornali non scrivono, una storia che non merita neanche un piccolo passaggio in tv,... (Continues)
Tornano lunga fila a tarda sera
(Continues)
(Continues)
Contributed by i.fermentivivi 2007/5/22 - 14:10
Chanson italienne – La Fiera – I Fermentivi
Texte de Rocco Scotellaro – Musique d'Andrea Brignole.
Ce poème de Rocco Scotellaro nous l'avons trouvé par hasard il y a un certain temps dans un anthologie scolaire de la fin des années soixante.
Il nous a semblé d'une pauvreté et d'une simplicité et d'une réalité tellement incroyablement actuelles que nous avons dû penser à la mettre en musique.
On a fait un petit ajustement du texte, en modifiant l'un ou l’autre mot, pour d'évidentes nécessités de métrique, mais sans absolument en changer le sens.
C'est une de ces habituelles histoires que la guerre fait surgir, aux marges de sa marche toute scintillante d'« idéaux » et grondante de sang trop souvent innocent.
C'est une histoire de la seconde guerre mondiale, mais c'est une histoire commune à chaque époque, à chaque pays. Une de ces histoires que les journaux n'écrivent pas, une histoire... (Continues)
Texte de Rocco Scotellaro – Musique d'Andrea Brignole.
Ce poème de Rocco Scotellaro nous l'avons trouvé par hasard il y a un certain temps dans un anthologie scolaire de la fin des années soixante.
Il nous a semblé d'une pauvreté et d'une simplicité et d'une réalité tellement incroyablement actuelles que nous avons dû penser à la mettre en musique.
On a fait un petit ajustement du texte, en modifiant l'un ou l’autre mot, pour d'évidentes nécessités de métrique, mais sans absolument en changer le sens.
C'est une de ces habituelles histoires que la guerre fait surgir, aux marges de sa marche toute scintillante d'« idéaux » et grondante de sang trop souvent innocent.
C'est une histoire de la seconde guerre mondiale, mais c'est une histoire commune à chaque époque, à chaque pays. Une de ces histoires que les journaux n'écrivent pas, une histoire... (Continues)
LA FOIRE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2011/2/12 - 14:08
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Poesia / A Poem by / Poème / Runo:
Rocco Scotellaro
Voce / Speaking voice / Voix parlante / Puhuva ääni :
Sergio Carlacchiani
In questa lirica la gente umile della Lucania é la protagonista traslata nella figura paterna di Vincenzo. Questi emigrò in America per fare poi ritorno al paese natio. La poesia fa parte della sezione “Neve” della raccolta “ E’ fatto giorno”, pubblicato postumo nel 1954 con le illustrazioni di Aldo Turchiaro. Quella esposta sopra é la Tavola VII.
Il tema è ancora più pressante in una poesia composta nello stesso anno, “America scordarola”, che proporremo in altra occasione. Un’altra poesia posteriore, del 1952, sul tema è Salmo alla casa e agli emigranti
[Riccardo Gullotta]