[1831]
Dall’album “Arzan” (2003)
Voce recitante di Felice Andreasi.
Queste tre strofe sono state estrapolate da una poesia più lunga, “El liber del mond”, scritta da Angelo Brofferio nel 1831 mentre si trovava in carcere, arrestato per via della sua adesione alla carboneria e alla società segreta massonica dei Franchi Muratori. Angelo Brofferio (1802-1866), originario di Asti, è stato poeta ed esponente politico della sinistra nel Parlamento subalpino. Fu anticonformista, antimonarchico e anticlericale e, fra i vari anti-, si oppose pure al coinvolgimento nelle guerra di Crimea.
La poesia originale (visibile qui ma con parecchi difetti dovuti alla trascrizione ottica) è contenuta nella “Raccolta completa delle canzoni e dei poemetti piemontesi di Angelo Brofferio” a cura di L. De Mauri, edito a Torino nel 1902.
Version française – FOUTUS CONS – Marco Valdo M.I. – 2011
Chanson piémontaise (d'après la version italienne ) – Ij fòi-fotù (1831) – La Lionetta – 2003
Ces trois strophes ont été tirées d'un poème plus long, “”El liber del mond” (Le Livre du monde) , écrit par Angelo Brafferio en 1831 alors qu'il se trouvait en prison, arrêté en raison de son adhésion à la Charbonnerie et à la franc-maçonnerie. Angelo Brofferio (1802-1866), originaire d'Asti, était poète et représentant politique de la gauche au parlement subalpin. Il fut anticonformiste, antimonarchiste et parmi d'autres anti-..., il s'opposa à la participation à la guerre de Crimée.
Le poème original (visible avec quelques défectuosités dues à la transcription optique) se trouve dans « Raccolta completa delle canzoni e dei poemetti piemontesi di Angelo Brofferio »a cura di L. De Mauri, edito a Torino nel 1902.
Il testo originale della canzone trovato su Archive.org (L’opera integrale “Canzoni piemontesi” di Brofferio, edita nel 1886, è stata scannerizzata integralmente da qualcuno dell’Università non di Torino ma di Toronto!)
In " El liber del mond " [Il libro del Mondo] Angelo Brofferio esprime in versi la sua filosofia sociale e il suo scetticismo sul senso della vita.
Nella canzone non risparmia nessuno e nel suo consueto e satireggiato mazzo di pruca, capa e stòla (la parrucca dei nobili, la cappa dei giudici, la stola dei preti) aggiunge anche filosofi, massoni e "padroni del vapore".
"..intende scuotere il popolo apatico, svelando i vizi e le doppiezze di re e cortigiani, di affaristi e diplomatici e l'ipocrisia del monsignori. Affaccia il termine Italia, non ancora pienamente diffuso, per denunciare che i sovrani l'hanno fatta a fettine come un melone. Alcuni suoi versi diventano modi di dire in tutta Torino sulla bocca dei commercianti, degli artigiani, dei borghesi liberali che rappresentano il ceto emergente del tempo." (Laurana Lajolo pag 98 op.cit.)
« Coust bel mond a l'è un seraglio
D'ciarlatan e d'foi-foutù »
Un canto blues che mi ricorda "Quelli che" del grande Enzo Jannacci!
“El liber del mond”
canzone scritta da Angelo Brofferio nelle carceri savoiarde in data 22 aprile 1831 e pubblicata in "Canzoni Piemontesi di Angelo Brofferio"
La canzone parla di quando eravamo noi Italiani ad emigrare clandestinamente;c'erano dei sentieri fra le valli del Piemonte e del sud della Francia ,dove si esercitava il contrabbando di merci e di uomini...
La Lionetta in “Il gioco del Diavolo” 1981
pregevole e innovativo gruppo di area torinese del folk-revival italiano
CECILIA (Trad. NIGRA 3)
IL SOGNO DI CECILIA (mus. R. AVERSA)
Una delle più diffuse ballate popolari italiane (dal Piemonte alla Sicilia). La nostra versione è musicalmente divisa in due parti: la prima, eseguita dalla voce di Laura, è tratta da una versione artigiana . La seconda conserva il testo tradizionale su musica di composizione.
SISILIA (Continues)
Contributed by Alessandro + Cattia Salto 2011/7/29 - 12:09
[2000]
Album “Ottoni & Settimini”
Scritta da Roberto Aversa ed Ilio Amisano.
I Saraceni non sono quelli di un tempo, con navi da guerra e scimitarre, ma quelli di oggi, che arrivano su bagnarole, armati solo di miseria…
Eppure quelli che assistono allo sbarco - leghisti, razzisti, benpensanti e tutti quelli in un modo o in un altro vittime dei pregiudizi - hanno la stessa paura di allora, anche se nessuno li passerà a fil di spada…
Version française – SARRASINS – Marco valdo M.I. – 2011
Chanson piémontaise - Sarazìn – La Lionetta – 2000
écrite par Roberto Aversa et Ilio Amisano.
Les Sarrasins (mais ce fut la même chose avec les Vikings et les Normands, par exemple... dit Marco Valdo M.I.. Ce fut pareil avec les Lombards quand ils débouchèrent des montagnes dans la plaine du Pô venant des lointaines contrées de l'Europe centrale ...) remontaient les rivières et débarquaient dans les villages pour y faire rapines et violences en tous genres et au fil du temps, y faire souche.
Mais ceux qu'évoque la chanson ne sont pas ceux-là d'un temps ancien avec navires de guerre et cimeterres, mais ceux d'aujourd'hui qui arrivent sur des barcasses, armés de leur seule misère. (Qu'ils ne soient ni violents, ni armés... Ce n'est pas une bonne raison pour les rejeter à la mer..., dit Lucien l'âne)
[2003]
Dall’album “Arzan”
Scritta da Roberto Aversa
Questo brano è composto di due parti. La prima è una rivisitazione, cantata “a cappella”, di una canzone tradizionale del cuneese, “Ungino, bel Ungino”; segue “Marcia 'd Ghera", dove cornamuse e percussioni fanno da sfondo alla voce campionata di George W. Bush, un altro che le donne non le ha ascoltate affatto (e non parlatemi della Condoleeza Rice che quella mica era una donna, era una iena!).
Dall’album “Arzan” (2003)
Voce recitante di Felice Andreasi.
Queste tre strofe sono state estrapolate da una poesia più lunga, “El liber del mond”, scritta da Angelo Brofferio nel 1831 mentre si trovava in carcere, arrestato per via della sua adesione alla carboneria e alla società segreta massonica dei Franchi Muratori. Angelo Brofferio (1802-1866), originario di Asti, è stato poeta ed esponente politico della sinistra nel Parlamento subalpino. Fu anticonformista, antimonarchico e anticlericale e, fra i vari anti-, si oppose pure al coinvolgimento nelle guerra di Crimea.
La poesia originale (visibile qui ma con parecchi difetti dovuti alla trascrizione ottica) è contenuta nella “Raccolta completa delle canzoni e dei poemetti piemontesi di Angelo Brofferio” a cura di L. De Mauri, edito a Torino nel 1902.