"Divertente" canzone composta da Sergio Liberovici e Franco Antonicelli, elaborando i testi degli stornelli che venivano mandati in onda dall'emittente partigiana Radio Libertà (che trasmetteva da Sala Biellese). Gli Yo Yo Mundi trasformano l'epica atmosfera della canzone in una ballata combat folk piena di contagiosa energia.
Tremonti mette le mani sul 25 aprile. Ora e sempre Resistenza. Ora e sempre 25 aprile!
di Gennaro Carotenuto
Giulio Tremonti a Ferragosto mette le mani sul 25 aprile (e sul primo maggio). Sono vent’anni che ci provano a far fuori la Festa della Liberazione, la Festa della Resistenza, la Festa dell’Antifascismo e della democrazia.
Festa di parte dissero, ma era la parte giusta, quella che con il sangue dei partigiani ha costruito la nostra democrazia. Poi ci chiesero di riconciliarci con i ragazzi di Salò, quei bravi ragazzi che combattevano per alti ideali come il fascismo, il razzismo, l’antisemitismo. Quindi ad Onna, dopo la tragedia abruzzese, Silvio Berlusconi, al massimo del suo delirio manipolatore, aveva provato perfino ad appropriarsene della nostra festa, lui piduista e (nella migliore delle ipotesi) ademocratico e men che meno antifascista.
Adesso, visto che il 25 aprile é irredimibile... (Continues)
"Un ragazzo buttato a terra per essere bloccato. Una ragazza colpita con una gomitata al volto nella concitazione. Un anziano fermato da due agenti sull'asfalto e un'altra ragazza spinta via con forza. “
"Nel video si vedono chiaramente gli agenti fermare con la forza alcuni dei ragazzi e un anziano, che ha addosso una felpa gialla. In un altro momento, uno dei poliziotti spintona con violenza una donna, facendola finire a terra. Un'altra ancora viene invece portata via in manette e caricata in auto. Il tutto mentre uno dei manifestanti urla: "Stiamo andando a portare un fiore a un partigiano, ma cosa state facendo?". “
[1965]
Non so se il testo sia di autore anonimo (partigiano?) o della stessa Milva oppure di Franco Antonicelli (che partigiano fu, dirigente del CLN in Piemonte) che introduceva la prima edizione (1965) del disco intitolato “Canti della libertà” da cui questa canzone è tratta...
La musica è invece celeberrima, composta nel 1934 da Лев Константинович Книппер (Lev Konstantinovich Knipper, 1898-1974) per “Поэма о бойце-комсомольце” (“Poesia su di un soldato del Komsomol”), meglio conosciuta con il titolo di “Полюшко-поле” (“Poljuško Pole”, ossia “Pianura, mia pianura”), una canzone scritta da Виктор Михaйлович Гусев (Victor Mikhailovich Gusev, 1909-1944).
A dispetto del fatto che Lev Knipper fosse un agente della famigerata e spietata NKVD staliniana ed il testo di Victor Gusev non fosse altro che una celebrazione dell’Armata Rossa, la versione di Milva è invece un bell’inno alla libertà...
“Quest'inno, scritto verso la metà dell'anno 1945 a Torino da Franco Antonicelli e musicato da Sandro Fuga [1906-1994, pianista e compositore] e Giorgio Federico Ghedini [1892-1965, compositore e didatta], molto probabilmente al tempo dello sciopero generale [18 aprile 1945], conobbe subito una certa notorietà e fu trasmesso, nei primi periodi della Liberazione, anche dalla radio.” (in “Canti politici italiani. 1793-1945”, a cura di Lamberto Mercuri e Carlo Tuzzi, 1961)
- Giuseppe Perotti (1895 –1944), ingegnere e militare torinese, Generale di Brigata del Genio Ferrovieri e – dopo l’armistizio dell’8 settembre - membro della Resistenza e coordinatore del Comitato di Liberazione Nazionale per il Piemonte. Catturato dai fascisti il 31 marzo del 1944 nella sacrestia del Duomo di Torino dove si stava tenendo una riunione clandestina, fu condannato a morte e fucilato il successivo 5 aprile, insieme a a Franco Balbis, Quinto Bevilacqua, Giulio Biglieri, Paolo Braccini, Enrico Giachino, Eusebio Giambone e Massimo Montano.
E’ stato insignito della Medaglia d'oro al valor militare.
- Émile Chanoux (1906-1944), aostano, cattolico, autonomista, riteneva che fosse stata “la monarchia a portare, con la sua adesione supina al fascismo, l'accentramento statale italiano alle sue estreme conseguenze: la dittatura”. Antifascista, organizzatore della Resistenza in valle D’Aosta, fu arrestato dai nazifascisti e morì sotto tortura il 18 maggio 1944.
[composta tra il 1958 e il 1962]
Parole di Franco Antonicelli
Musica di Fausto Amodei
Testo trovato su “Cantacronache – Un’avventura politico musicale degli anni 50”, a cura di Emilio Jona e Michele L. Straniero, CREL Scriptorium 1995.
Dedicata a Turi Vaccaro, Alberto Perino e le centinaia di attivisti NO TAV che questa mattina hanno cercato di resistere all’ennesima aggressione degli sgherri del Potere il quale, timoroso di non riuscire più a mettere le proprie grinfie sulle centinaia di milioni di euro dell’Unione Europea, ha “risolto” la questione alla solita maniera, con la violenza.
Ma non è ancora finita…
“A SARÀ DÜRA!”
PAGINA DI ATTRIBUZIONE INCERTA
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Secondo alcuni scritta da Franco Antonicelli in carcere nel 1943 (da cui il nome), la canzone va cantata sull'aria del "Sor Capanna". È nota anche con il titolo "Un giorno Mussolini andò al balcone".
Di Sergio Liberovici e Franco Antonicelli
Interpretata originariamente da Giovanna Daffini poi anche dagli Yo Yo Mundi, dai Gang e dalle De' Soda Sisters
...con un grande saluto da parte nostra a Paolo Archetti Maestri
dal sito degli Yo Yo Mundi