[1990]
Parole e musica di Luigi Grechi, nome d'arte di Luigi De Gregori (Padova, 3 aprile 1944), cantautore e chitarrista italiano, fratello del più famoso Francesco.
La prima versione della canzone sta in una musicassetta autoprodotta di Luigi Grechi intitolata “Azzardo”, risalente al 1990 e mai pubblicata da qualche casa discografica.
La canzone divenne famosa tre anni più tardi quando il fratello la inserì in apertura dell’omonimo album registrato live a Reggio Calabria nell’agosto del 1993.
Canzone che racconta del rapporto tra Sante Pollastri (1899-1979), detto Pollastro, fuorilegge, omicida ed anarchico, e Costante Girardengo (1893-1978), campione ciclistico. Entrambi nati a Novi Ligure, entrambi figli di contadini poverissimi, si frequentarono - anche se non furono mai veri e propri amici, vista anche la differenza d’età - perché legati dalla passione comune per la bicicletta,... (Continues)
Due ragazzi del borgo cresciuti troppo in fretta (Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/5/11 - 16:50
Ci sono alcune differenze testuali minime tra l'originale di Grechi e quello poi reso famoso dal fratello...
Ma la differenza più grande sta nel finale: Grechi termina con il ricordo del bandito ("Fu antica miseria od un torto subito...") mentre De Gregori chiude con l'inno al campione ("Vai Girardengo, vai grande campione!...").
Credo che la cosa la dica lunga sul diverso atteggiamento di chi ha sfondato e di chi ha vissuto nell'ombra, tra chi qualche anche piccolo compromessuccio l'ha fatto e chi invece no...
[1976]
Parole e musica di Luigi Grechi, nome d'arte di Luigi De Gregori (Padova, 3 aprile 1944), cantautore e chitarrista italiano, fratello del più famoso Francesco.
La canzone che dà il titolo al suo album d’esordio.
con la speciale partecipazione di:
Renzo Bagorda: dobro e banjo
Roberto Colombo: pedal-steel guitar
Lucio Fabbri: violino
Intervistatore: Anche in uno dei suoi brani più belli, "Chitarrista cieco", in cui lei canta la storia di un operaio siderurgico che perde la vista sul lavoro, sostituisce la parola "Italsider" con "Littlesider" ("Accadde a "Littlesider" proprio nel '63...")
Luigi Grechi: Mah, quella è stata una sorta di autocensura ma va detto che nella versione originale io canto "Italsider". Dopo l'ho trasformato in "Littlesider" ma cantandola non cambia il suono... Tutti sono in grado di capire a cosa alludo quando la canto... (risate)
Chanson italienne – Il chitarrista cieco – Luigi Grechi – 1979
Question : Dans un de vos morceaux les plus beaux, « Guitariste aveugle », dans lequel vous chantez l'histoire d'un ouvrier sidérurgique aveugle qui a perdu la vue au travail, vous remplacez le mot « Italsider » par « Littelesider »....
Luigi Grechi: Ce fut une sorte d’autocensure, mais dans la version originale je chante « Italsider ». Par la suite, je l'ai transformé en « Littlesider », mais en chantant le son ne change pas... Tous peuvent comprendre à quoi j'allude en chantant... (rires)...
*
Ah, Lucien l'âne mon ami, voici une chanson, celle d'un homme qui perd son travail tout en perdant la vue... Oui, je vois à ton regard que tu trouves étrange ce que je raconte... Mais telle est bien l'histoire de cet ouvrier (sans doute véritable – l'affaire serait advenue en 1963 chez Italsider – entreprise sidérurgique italienne,... (Continues)
ED AVEVAMO GLI OCCHI TROPPO BELLI...
Recensione di Federico Marini
L'abbiamo aspettato cinque anni questo disco, scherzando man mano che il tempo passava su come il titolo si modificasse lentamente in "reduci", prima, e "veterani", poi; l'abbiamo atteso cinque anni, dicevamo, ma ora eccolo finalmente uscito! Andrea Parodi (da non confondere con l'omonimo sardo) oltre ad essere un amico è uno dei cantautori più interessanti e validi dell'attuale scena musicale italiana e Soldati ne è la dimostrazione tangibile.
Nato come concept album su quella terra di confine che si situa, per riprendere l'espressione di un noto cantautore modenese, "tra la volontà ed il non potere", col passare del tempo il disco si è arricchito di collaborazioni prestigiose che lo rendono un vero gioiello.
Ad aprire il disco ci pensa Pane, arance e fortuna, una ballata che in anni di concerti abbiamo imparato a conoscere... (Continues)
Luigi Grechi