[1971]
Parole e musica di Claudio Bernieri
Lyrics and music by Claudio Bernieri
Incisa poi dagli Yu Kung nell'album "Pietre della mia gente" (1976).
Interpretata anche anche dalla Banda Bassotti nell'album "Avanzo de cantiere" (1995) con una variante sul finale ("la classe operaia continua la sua lotta") e con il titolo "Luna Rossa".
Per Thomas che ci ha segnalato questa canzone a nome della Banda Bassotti: come vedi si tratta di una cover e la canzone era già presente sotto il nome degli interpreti originali.
Grazie comunque.
"L'ultima giustizia borghese si è spenta", dice il verso finale di questa canzone Io invece dico che non si è neppure mai accesa, e che non si può accendere per natura. Non solo per piazza Fontana e per tutte le altre stragi di stato, non solo per la repressione che continua imperterrita, non solo per i morti sul lavoro. Buffe le manifestazioni, per quanto sentite e partecipate possano essere, che chiedono a gran voce "giustizia". A chi? Allo stato? Basterebbe una sola piazza Fontana per seppellire questa richiesta, e ci sono stati l'Italicus, piazza della Loggia, Bologna, Ustica. Basterebbe un solo morto di polizia, e ce ne sono stati a decine e decine. Basterebbe un Cermis, e c'è stata un'altra strage dimenticata, da aereo militare: quella del 6 dicembre 1990 al liceo Salvemini di Casalecchio di Reno, una classe intera sterminata, 12 ragazzi morti e 72 feriti.
Claudio Bernieri ci segnala che su Youtube è finalmente disponibile un video da lui diretto dell'interpretazione della Banda Bassotti. Claudio Bernieri ha anche reso disponibile su Youtube la versione originale incisa dal gruppo folk Yu Kung nel 1976.
È un peccato che una canzone così bella su Piazza Fontana sia disponibile solo in Italiano; perciò, ecco il mio tentativo di tradurla in inglese. Ho tradotto letteralmente alcuni passaggi, che non sono stato capace di interpretare nel testo originale (es. "se questa vita avrà un futuro // metterà casa, potrà anche andare").
Prima di tutto grazie per la traduzione inglese di questa e altre canzoni; e di canzoni, specie di un "certo periodo" (leggasi: anni '60-'70) che dovrebbero essere rese disponibili in altre lingue, ce ne sono parecchie. Vorrei ora entrare nella questione dei due versi un po' controversi di questa canzone, che hai segnalato.
L'intera strofa:
"Scende dicembre sopra la sera
sopra la gente che parla di Natale
se questa vita avrà un futuro
metterà casa, potrà anche andare."
a mio parere riproduce i discorsi che la gente fa(ceva) attorno a Natale: discorsi qualsiasi, di ambito familiare, che si scambiano magari tra conoscenti (o anche tra sconosciuti) dentro una banca. Si tratta quindi, sempre a mio parere, di un tipico discorso del genere, una semplicissima conversazione che di lì a poco sarà interrotta, come decine di altre, dall'esplosione della bomba di stato.
Grazie per la proposta! Un tale interessamento dello staff verso questa iniziativa vi fa senz'altro onore.
Ti ringrazio per avermi chiarito i due versi in questione, e la accetto, proponendoti però una piccola modifica.
Il verso "se questa vita avrà un futuro", secondo me, in questo contesto viene reso più correttamente da una forma con "shall". "Shall" esprime incertezza riguardo alla condizione seguente, "this life have a future", e perciò credo che traduca meglio il verso in italiano.
A te la scelta se integrare o meno quest'ulteriore modifica, o eventualmente anche di migliorarla ulteriormente (es. riscrivere "[shall] this life have a future" in modo più elegante).
Approfitto dei riflettori puntati su questa bella canzone per chiedere se qualcuno ricorda da dove viene la musica: non mi sembra che sia originale, credo di averla sentita anche su testi completamente diversi (forse in spagnolo?), penso che sia una canzone popolare ma non ricordo bene.
Una nota: il testo riportato è quello originale di Claudio Bernieri e cantato dagli Yu Kung. La versione della Banda Bassotti è più "edulcorata", e nella secondultima strofa sostituisce "la classe operaia lo aspetterà armata" con "la classe operaia continua la sua lotta".
L’album si compone di 16 tracce, undici brani musicali e cinque interventi attoriali. Delle canzoni che raccontano la strage nella Banca dell’Agricoltura, la title track, come si è detto, è stata scritta da Renato Franchi partendo da un testo di Fulvio Mario Beretta. Come sovente accade nelle composizioni del cantautore legnanese, un evento tragico come quello dell’esplosione della bomba è raccontato con delicatezza: la canzone si apre infatti rievocando una Milano invernale, avvolta in una fitta nebbia e illuminata dalle luci di Natale, e seguono alcuni “quadretti” che descrivono la quotidianità dei protagonisti, inconsapevoli del proprio crudele destino. In conclusione, vengono ricordati i nomi delle 18 vittime, “17 cuori in cielo con Pino Pinelli”. Dal punto di vista musicale,... (Continues)
Ascoltando la versione dei "Come le foglie" si sente abbastanza chiaramente bisogna piangere insonni per capire anziché bisogna piangere i sogni per capire. Nella versione degli Yu Kung sembrerebbe effettivamente corretto "Insonni" (che a pensarci ha pure più senso)
ma certo che dice "insonni", io ho sempre capito così e non avrebbe senso altrimenti. Come ho detto nell'intervista "curiamo molto la correttezza testuale" a parte che poi ci sono errori che restano per anni. Vado a correggere...
Specialmente nelle pagine vecchissime come questa, bisogna tenere presente che i testi venivano spesso ripresi e copia-incollati da pagine fatte alla bell'e meglio sulle piattaforme dell'epoca, tipo "Geocities" o roba del genere. Quando dico "alla bell'e meglio", dico anche che i testi contenevano autentici sfondoni e errori di ortografia italiana. Succedeva anche, a volte, di trascrivere i testi da cd piratati con registrazioni di fortuna. Inoltre, nel 2005 i video erano parecchio scarsi. Purtroppo, ogni pagina "antica" di questo sito andrebbe ripresa e controllata; bisognerebbe essere almeno in cinquanta, altro che in quattro gatti (miao).
[1969]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Angelo Cavallini
Questa pagina ha origine da una trasmissione di Radio Popolare, Live Pop di giovedì 24 novembre 2022 (scarica qui il podcast). Trasmessa dall'auditorium “Demetrio Stratos” di Milano, la trasmissione del 24 novembre è stata interamente dedicata al ricordo della strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969, di cui tra pochi giorni ricorrerà il 53° anniversario. Un ricordo particolare, eseguito interamente attraverso la musica e le canzoni; in modo speciale questa, una delle prime composte nell'immediatezza dei fatti da un cantastorie pavese, Angelo Cavallini (nato a Tromello il 9 luglio 1928 e morto a Milano il 21 febbraio 2005). Angelo Cavallini si esibiva per le strade di Milano assieme alla moglie, Vincenzina Mellina (nata anch'essa a Tromello il 28 settembre 1929 e morta a Milano il 5 agosto... (Continues)
II pallido fanciullo mutilato (Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2022/11/25 - 10:02
Parole e musica di Claudio Bernieri
Lyrics and music by Claudio Bernieri
Incisa poi dagli Yu Kung nell'album "Pietre della mia gente" (1976).
Interpretata anche anche dalla Banda Bassotti nell'album "Avanzo de cantiere" (1995) con una variante sul finale ("la classe operaia continua la sua lotta") e con il titolo "Luna Rossa".