Author Lead Belly
Ramblin' Round
[1941]
Parole di Woody Guthrie
Sulla melodia di "Goodnight, Irene" incisa da Leadbelly nel 1933.
Il brano si trova in parecchie raccolte, a partire da “Columbia River Ballads” (o “Columbia River Collection”)
Interpretata anche da Bob Dylan, Odetta e Barbara Dane.
Testo trovato su woodyguthrie.org
Parole di Woody Guthrie
Sulla melodia di "Goodnight, Irene" incisa da Leadbelly nel 1933.
Il brano si trova in parecchie raccolte, a partire da “Columbia River Ballads” (o “Columbia River Collection”)
Interpretata anche da Bob Dylan, Odetta e Barbara Dane.
Testo trovato su woodyguthrie.org
Ramblin' around your city,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/2/19 - 17:25
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
John Hardy (Was a Desperate Little Man)
Anonymous
[fine 800]
Una delle più note ballate popolari americane, la cui prima incisione risale al 1924 ad opera di tali Samantha Bumgarner (banjo) ed Eva Davis (voce)
Da allora gli artisti che l'hanno interpretata non si contano: Carter Family, Lead Belly, , Pete Seeger, Joan Baez e tantissimi altri noti e meno noti.
Dato il titolo simile, il contesto geografico ed il tema comuni, quello del lavoro dei negri nella Virginia della seconda metà dell'800, viene spesso confusa e mescolata con un altro standard della musica popolare americana, John Henry
Il testo che propongo è quello reperito sul blog Kidnapping, Murder and Mayhem ed attribuito alla Carter Family che lo incise nel 1928.
La vicenda del minatore negro John Hardy è ben raccontata al link appena citato e anche sul bel sito Executedtoday, dedicato alla pena di morte e ai mille modi e motivi con cui nei secoli alcuni uomini hanno preteso... (Continues)
Una delle più note ballate popolari americane, la cui prima incisione risale al 1924 ad opera di tali Samantha Bumgarner (banjo) ed Eva Davis (voce)
Da allora gli artisti che l'hanno interpretata non si contano: Carter Family, Lead Belly, , Pete Seeger, Joan Baez e tantissimi altri noti e meno noti.
Dato il titolo simile, il contesto geografico ed il tema comuni, quello del lavoro dei negri nella Virginia della seconda metà dell'800, viene spesso confusa e mescolata con un altro standard della musica popolare americana, John Henry
Il testo che propongo è quello reperito sul blog Kidnapping, Murder and Mayhem ed attribuito alla Carter Family che lo incise nel 1928.
La vicenda del minatore negro John Hardy è ben raccontata al link appena citato e anche sul bel sito Executedtoday, dedicato alla pena di morte e ai mille modi e motivi con cui nei secoli alcuni uomini hanno preteso... (Continues)
John Hardy, he was a desperate little man,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/11/6 - 22:31
Parchman Farm Blues
[1940]
Parole e musica di Booker T. Washington "Bukka" White (1909-1977), uno dei più grandi chitarristi e cantanti Delta blues di sempre.
Presente in molte raccolte, a cominciare da “Mississippi Blues” del 1963.
Coverizzata da moltissimi artisti, come Mose Allison (che ne cambiò anche parte del testo), Georgie Fame, John Mayall, Johnny Winter e gli Hot Tuna.
La storia di Bukka White è molto simile a quella di Leadbelly ed altri noti od oscuri bluesman neri della prima metà del secolo scorso.
Nel 1937 Bukka White venne arrestato e condannato per uno scontro a fuoco in cui c’era scappato il morto. Venne imprigionato nel Mississippi State Penitentiary di Parchman, la famigerata “Parchman Farm”, una fattoria agricola dove i prigionieri, nella stragrande maggioranza neri, erano costretti ai lavori forzati e alle Chain Gang, un sistema che non era altro che la prosecuzione, sotto mentite... (Continues)
Parole e musica di Booker T. Washington "Bukka" White (1909-1977), uno dei più grandi chitarristi e cantanti Delta blues di sempre.
Presente in molte raccolte, a cominciare da “Mississippi Blues” del 1963.
Coverizzata da moltissimi artisti, come Mose Allison (che ne cambiò anche parte del testo), Georgie Fame, John Mayall, Johnny Winter e gli Hot Tuna.
La storia di Bukka White è molto simile a quella di Leadbelly ed altri noti od oscuri bluesman neri della prima metà del secolo scorso.
Nel 1937 Bukka White venne arrestato e condannato per uno scontro a fuoco in cui c’era scappato il morto. Venne imprigionato nel Mississippi State Penitentiary di Parchman, la famigerata “Parchman Farm”, una fattoria agricola dove i prigionieri, nella stragrande maggioranza neri, erano costretti ai lavori forzati e alle Chain Gang, un sistema che non era altro che la prosecuzione, sotto mentite... (Continues)
Judge gimme me life this mo’nin’
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/5/31 - 22:38
Song Itineraries:
From World Jails, Racism and Slavery in the USA
An' He Never Said a Mumberlin’ Word
Anonymous
Uno spiritual afroamericano noto anche con i titoli “And He Never Said a Mumblin' Word”, "They Hung Him on a Cross", “Mumblin' Word”, "Crucifixion" ed "Easter".
La varietà dei titoli è direttamente proporzionale alle differenti versioni esistenti.
Io ho scelto – sulla base delle informazioni fornite su Bluegrass Messengers – quella risalente agli anni 20 e attribuita ai Fisk Jubilee Singers, il famoso gruppo vocale nero di fine 800.
Negli anni 30 e 40 furono i Lomax a raccogliere varie esecuzioni del brano in giro per i penitenziari e le prison farms di Mississippi e Louisiana. Ed è in una di queste che i mitici etnomusicologi nel 1933 scoprirono un bluesman straordinario, tal Huddie William Ledbetter, detto “Leadbelly”, che in seguito, negli anni 40, incise più volte “Ed Egli non emise mai un lamento”.
La versione di Leadbelly era una delle canzoni preferite da Kurt Cobain dei Nirvana,... (Continues)
La varietà dei titoli è direttamente proporzionale alle differenti versioni esistenti.
Io ho scelto – sulla base delle informazioni fornite su Bluegrass Messengers – quella risalente agli anni 20 e attribuita ai Fisk Jubilee Singers, il famoso gruppo vocale nero di fine 800.
Negli anni 30 e 40 furono i Lomax a raccogliere varie esecuzioni del brano in giro per i penitenziari e le prison farms di Mississippi e Louisiana. Ed è in una di queste che i mitici etnomusicologi nel 1933 scoprirono un bluesman straordinario, tal Huddie William Ledbetter, detto “Leadbelly”, che in seguito, negli anni 40, incise più volte “Ed Egli non emise mai un lamento”.
La versione di Leadbelly era una delle canzoni preferite da Kurt Cobain dei Nirvana,... (Continues)
Wasn’t it a pity an’ a shame!
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/2/5 - 14:15
Walk in Peace
[1946]
Parole e musica di Lancelot Victor Edward Pinard (1902-2001), cantante ed attore originario di Trinidad e Tobago, re del calypso negli USA del secondo dopoguerra.
Testo trovato su Protest Song Lyrics
Trovo il brano nella raccolta “Songs For Political Action - Folk Music And The American Left 1926 – 1953” (Bear Family Records, 1996)
Sir Lancelot non compose soltanto calypso da intrattenimento, ma parecchie sue canzoni avevano testi pacifisti o di sinistra, basti pensare a titoli come Atomic Energy, "Defenders of Stalingrad" e "Walk in Peace". Fu ammirato e imitato da musicisti diventati poi molto più famosi di lui, come Harry Belafonte e Leadbelly. Pare che quest’ultimo fu ispirato ai testi di Sir Lancelot nello scrivere la sua “Equality for Negroes”…
Parole e musica di Lancelot Victor Edward Pinard (1902-2001), cantante ed attore originario di Trinidad e Tobago, re del calypso negli USA del secondo dopoguerra.
Testo trovato su Protest Song Lyrics
Trovo il brano nella raccolta “Songs For Political Action - Folk Music And The American Left 1926 – 1953” (Bear Family Records, 1996)
Sir Lancelot non compose soltanto calypso da intrattenimento, ma parecchie sue canzoni avevano testi pacifisti o di sinistra, basti pensare a titoli come Atomic Energy, "Defenders of Stalingrad" e "Walk in Peace". Fu ammirato e imitato da musicisti diventati poi molto più famosi di lui, come Harry Belafonte e Leadbelly. Pare che quest’ultimo fu ispirato ai testi di Sir Lancelot nello scrivere la sua “Equality for Negroes”…
[Part 1]
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/1/15 - 13:56
Song Itineraries:
Racism and Slavery in the USA
Atomic Energy
[1947]
Parole di Raymond Glaser (?)
Musica di Lancelot Victor Edward Pinard (1902-2001), cantante ed attore originario di Trinidad e Tobago, re del calypso negli USA del secondo dopoguerra.
Testo trovato su Cold War Music
Trovo il brano nelle raccolte “Songs For Political Action - Folk Music And The American Left 1926 – 1953” (Bear Family Records, 1996), “The Little Red Box Of Protest Songs” (Proper Box, 2009) e – naturally – nel cofanetto “Atomic Platters - Cold War Music From The Golden Age Of Homeland Security” (1999-2005).
Sir Lancelot non compose soltanto calypso da intrattenimento, ma parecchie sue canzoni avevano testi pacifisti o di sinistra, basti pensare a titoli come "Defenders of Stalingrad" e "Walk in Peace". Fu ammirato e imitato da musicisti diventati poi molto più famosi di lui, come Harry Belafonte e Leadbelly. Pare che quest’ultimo fu ispirato ai testi di Sir Lancelot nello scrivere la sua “Equality for Negroes”…
Parole di Raymond Glaser (?)
Musica di Lancelot Victor Edward Pinard (1902-2001), cantante ed attore originario di Trinidad e Tobago, re del calypso negli USA del secondo dopoguerra.
Testo trovato su Cold War Music
Trovo il brano nelle raccolte “Songs For Political Action - Folk Music And The American Left 1926 – 1953” (Bear Family Records, 1996), “The Little Red Box Of Protest Songs” (Proper Box, 2009) e – naturally – nel cofanetto “Atomic Platters - Cold War Music From The Golden Age Of Homeland Security” (1999-2005).
Sir Lancelot non compose soltanto calypso da intrattenimento, ma parecchie sue canzoni avevano testi pacifisti o di sinistra, basti pensare a titoli come "Defenders of Stalingrad" e "Walk in Peace". Fu ammirato e imitato da musicisti diventati poi molto più famosi di lui, come Harry Belafonte e Leadbelly. Pare che quest’ultimo fu ispirato ai testi di Sir Lancelot nello scrivere la sua “Equality for Negroes”…
Some men with brains in their cranium
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/1/15 - 13:36
Mississippi County Farm Blues
[1930]
Parole e musica di Eddie James "Son" House, Jr. (1902-1988), uno dei più grandi bluesman di sempre, virtuoso della slide guitar.
Una delle prime raccolte in cui il brano si trova è quella di Son House & J. D. Short intitolata “Blues From The Mississippi Delta”, pubblicata dalla Folkways Records nel 1963.
Proprio come Leadbelly, anche Son House conobbe le County Prison Farm del sud. Vi fu rinchiuso alla fine degli anni 20 per un paio d’anni, condannato per omicidio ma per autodifesa. Quando uscì, gli diedero il divieto di dimora nella nativa Clarksdale e ciò fu un po’ la sua fortuna perché, trasferitosi a Lula, lì incontrò i musicisti Charley Patton e Willie Brown e iniziò la sua sfolgorante carriera lunga più di 40 anni…
Parole e musica di Eddie James "Son" House, Jr. (1902-1988), uno dei più grandi bluesman di sempre, virtuoso della slide guitar.
Una delle prime raccolte in cui il brano si trova è quella di Son House & J. D. Short intitolata “Blues From The Mississippi Delta”, pubblicata dalla Folkways Records nel 1963.
Proprio come Leadbelly, anche Son House conobbe le County Prison Farm del sud. Vi fu rinchiuso alla fine degli anni 20 per un paio d’anni, condannato per omicidio ma per autodifesa. Quando uscì, gli diedero il divieto di dimora nella nativa Clarksdale e ciò fu un po’ la sua fortuna perché, trasferitosi a Lula, lì incontrò i musicisti Charley Patton e Willie Brown e iniziò la sua sfolgorante carriera lunga più di 40 anni…
Down South, when you do anything, that’s wrong
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/1/14 - 16:27
Song Itineraries:
From World Jails, Racism and Slavery in the USA
Jackhammer John
[1944]
Parole e musica di Woody Guthrie
Nelle raccolte “Woody Guthrie Sings Folk Songs”, con Leadbelly, Sonny Terry e Cisco Houston (Smithsonian Folkways Records, 1989) e “The Asch Recordings” (Smithsonian Folkways Records, 1997-99).
Oggi è stato per lo più sostituito dal braccio di una pala meccanica, ma quello del “martellista”, l’operaio addetto al martello pneumatico (sulle strade, sulle ferrovie, nelle miniere…), è stato fino a non molto tempo fa uno dei lavori più duri ed alienanti da che l’uomo ha inventato degli attrezzi meccanici per frantumare e perforare…
Le malattie professionali legate all’uso intensivo del martello pneumatico vanno da importanti disturbi uditivi a gravi sindromi articolari e vascolari.
Il testo della canzone restituisce in tutto e per tutto il suono e la vibrazione ripetitiva dell’attrezzo, ormai trasferitisi in permanenza nel corpo e nella vita del povero John…
Parole e musica di Woody Guthrie
Nelle raccolte “Woody Guthrie Sings Folk Songs”, con Leadbelly, Sonny Terry e Cisco Houston (Smithsonian Folkways Records, 1989) e “The Asch Recordings” (Smithsonian Folkways Records, 1997-99).
Oggi è stato per lo più sostituito dal braccio di una pala meccanica, ma quello del “martellista”, l’operaio addetto al martello pneumatico (sulle strade, sulle ferrovie, nelle miniere…), è stato fino a non molto tempo fa uno dei lavori più duri ed alienanti da che l’uomo ha inventato degli attrezzi meccanici per frantumare e perforare…
Le malattie professionali legate all’uso intensivo del martello pneumatico vanno da importanti disturbi uditivi a gravi sindromi articolari e vascolari.
Il testo della canzone restituisce in tutto e per tutto il suono e la vibrazione ripetitiva dell’attrezzo, ormai trasferitisi in permanenza nel corpo e nella vita del povero John…
Jackhammer John was a jackhammer man,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/7/20 - 16:36
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Bascom Lamar Lunsford: Jesse James
1924
Bascom Lamar Lunsford
1967
Words and music adaptation by Woody Guthrie & Huddie Ledbetter
Visto che nel sito esiste, sottotraccia, un percorso su ribelli e banditi, non poteva mancare questa splendida canzone di Woody Guthrie, reinterpretata, tra gli altri, dai Pogues, da Pete Seeger, da Bruce Springsteen e da tanti altri.
Da notare come la versione di Pete Seeger, nonostante Jesse James non fosse certo uno stinco di santo, e anche combattesse per i confederati, diventando di fatto un sabotatore dei treni unionisti, ne faccia una sorta di moderno Robin Hood
Jesse Woodson James (Contea di Clay, 5 settembre 1847 – Saint Joseph, 3 aprile 1882) è stato un criminale statunitense. Attivo con la sua banda negli anni appena successivi alla Guerra di secessione in quanto ex soldato confederato. Rapinò banche e impedì la costruzione di una grande ferrovia nel suo paese, il Missouri,... (Continues)
Bascom Lamar Lunsford
1967
Words and music adaptation by Woody Guthrie & Huddie Ledbetter
Visto che nel sito esiste, sottotraccia, un percorso su ribelli e banditi, non poteva mancare questa splendida canzone di Woody Guthrie, reinterpretata, tra gli altri, dai Pogues, da Pete Seeger, da Bruce Springsteen e da tanti altri.
Da notare come la versione di Pete Seeger, nonostante Jesse James non fosse certo uno stinco di santo, e anche combattesse per i confederati, diventando di fatto un sabotatore dei treni unionisti, ne faccia una sorta di moderno Robin Hood
Jesse Woodson James (Contea di Clay, 5 settembre 1847 – Saint Joseph, 3 aprile 1882) è stato un criminale statunitense. Attivo con la sua banda negli anni appena successivi alla Guerra di secessione in quanto ex soldato confederato. Rapinò banche e impedì la costruzione di una grande ferrovia nel suo paese, il Missouri,... (Continues)
Just about the worst gun battle ever out on the western plains
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2015/1/8 - 10:34
Frances Farmer Will Have Her Revenge on Seattle
Album: "In Utero" (1993)
Vent'anni fa, con un colpo di fucile nella sua casa di Seattle, Kurt Cobain diceva addio a questo mondo. Nella lettera di commiato citava una famosa canzone di Neil Young, "Hey Hey, My My" - "it's better to burn out than to fade away", è meglio bruciarsi in fretta che spegnersi lentamente. E infatti il ragazzo aveva bruciato in fretta tutte le tappe passando dai locali underground di Seattle a scalzare Michael Jackson ai vertici delle classifiche statunitensi, facendo diventare i Nirvana il gruppo simbolo delle inquietudini della generazione di ventenni negli anni '90. Il grunge sapeva mettere insieme la furia del punk con la malinconia del blues e del folk, e Cobain lo dimostrava benissimo quando si esibiva in "Where did you Sleep Last Night", cover di un vecchio pezzo del bluesman Leadbelly.
Ci dispiaceva davvero che in tutte le CCG non ci fosse neanche un pezzo... (Continues)
Vent'anni fa, con un colpo di fucile nella sua casa di Seattle, Kurt Cobain diceva addio a questo mondo. Nella lettera di commiato citava una famosa canzone di Neil Young, "Hey Hey, My My" - "it's better to burn out than to fade away", è meglio bruciarsi in fretta che spegnersi lentamente. E infatti il ragazzo aveva bruciato in fretta tutte le tappe passando dai locali underground di Seattle a scalzare Michael Jackson ai vertici delle classifiche statunitensi, facendo diventare i Nirvana il gruppo simbolo delle inquietudini della generazione di ventenni negli anni '90. Il grunge sapeva mettere insieme la furia del punk con la malinconia del blues e del folk, e Cobain lo dimostrava benissimo quando si esibiva in "Where did you Sleep Last Night", cover di un vecchio pezzo del bluesman Leadbelly.
Ci dispiaceva davvero che in tutte le CCG non ci fosse neanche un pezzo... (Continues)
It's so relieving to know that you're leaving as soon as you get paid
(Continues)
(Continues)
2014/4/5 - 20:15
Song Itineraries:
Lunatics and lunatic camps: Lagers, troubles, repression, freedom
Pick a Bale of Cotton
Anonymous
Pick a Bale of Cotton è una worksong cantata dagli antichi schiavi del sud degli Stati Uniti che lavoravano nelle piantagioni. Essi infatti usavano accompagnare il loro lavoro con dei canti.
Interpretata anche da Leadbelly, Lonnie Donegan, Johnny Cash, ABBA
Pick a Bale of Cotton
From Wikipedia, the free encyclopedia
"Pick a Bale of Cotton" (sometimes "Pick a Bale o' Cotton") is a traditional American folk song and work song first recorded by Texas inmates James "Iron Head" Baker (1933) and Mose "Clear Rock" Platt (1939) and later popularized by Lead Belly (Huddie William Ledbetter). Johnny Cash, as well as others, have released adaptations of the song.
Original lyrics
One of the verses, according to John Lomax's American Ballads and Folk Songs, includes:
Dat nigger from Shiloh
Kin pick a bale o' cotton
Dat nigger from Shiloh
Kin pick a bale a day
Later versions of the folk song... (Continues)
Interpretata anche da Leadbelly, Lonnie Donegan, Johnny Cash, ABBA
Pick a Bale of Cotton
From Wikipedia, the free encyclopedia
"Pick a Bale of Cotton" (sometimes "Pick a Bale o' Cotton") is a traditional American folk song and work song first recorded by Texas inmates James "Iron Head" Baker (1933) and Mose "Clear Rock" Platt (1939) and later popularized by Lead Belly (Huddie William Ledbetter). Johnny Cash, as well as others, have released adaptations of the song.
Original lyrics
One of the verses, according to John Lomax's American Ballads and Folk Songs, includes:
Dat nigger from Shiloh
Kin pick a bale o' cotton
Dat nigger from Shiloh
Kin pick a bale a day
Later versions of the folk song... (Continues)
Jump down, turn around to pick a bale of cotton
(Continues)
(Continues)
Contributed by donquijote82 2014/1/6 - 13:57
The House of the Rising Sun
Anonymous
[fine 800, primi del 900]
Parole di autore anonimo. Probabilmente - data la storia che racconta - la versione originale era al femminile.
Melodia forse ispirata a quella di «Matty Groves», ballata inglese del 600.
Al femminile, nel repertorio di Joan Baez.
Al maschile - versione ben più nota - in quello di Woody Guthrie, Pete Seeger, Bob Dylan, Leadbelly e, soprattutto, de The Animals di Eric Burdon, il loro cavallo di battaglia, coverizzato da moltissimi. In Italia da segnalare la cover offerta da Riki Maiocchi con il titolo «Non ditelo a mia madre», che fu censurata dalla RAI.
Notizie tratte - come anche il testo e le sue versioni - da Musica &Memoria, cui rimando per un’esegesi più approfondita del brano.
Canzone che originariamente raccontava di ragazze perdute, prostitute di Storyville, l’antico quartiere a luci rosse di New Orleans conosciuto anche come «The District»,... (Continues)
Parole di autore anonimo. Probabilmente - data la storia che racconta - la versione originale era al femminile.
Melodia forse ispirata a quella di «Matty Groves», ballata inglese del 600.
Al femminile, nel repertorio di Joan Baez.
Al maschile - versione ben più nota - in quello di Woody Guthrie, Pete Seeger, Bob Dylan, Leadbelly e, soprattutto, de The Animals di Eric Burdon, il loro cavallo di battaglia, coverizzato da moltissimi. In Italia da segnalare la cover offerta da Riki Maiocchi con il titolo «Non ditelo a mia madre», che fu censurata dalla RAI.
Notizie tratte - come anche il testo e le sue versioni - da Musica &Memoria, cui rimando per un’esegesi più approfondita del brano.
Canzone che originariamente raccontava di ragazze perdute, prostitute di Storyville, l’antico quartiere a luci rosse di New Orleans conosciuto anche come «The District»,... (Continues)
There is a house in New Orleans
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2013/12/25 - 16:48
Black Betty
[Anni 20 del 900?]
Raccolta nei primi anni 30 da John ed Alan Lomax, suo figlio, da James “Iron Head” Baker, con R. D. Allen e Will Crosby, tutti afro-americani detenuti nella Darrington State Prison Farm, Texas.
Inclusa nella raccolta intitolata “Jail House Bound”.
Testo trovato su Early American Crime, dove il brano può essere ascoltato (e scaricato) nella versione di Leadbelly.
Lo stesso Alan Lomax la interpretò nel suo disco “Texas Folk Songs” del 1958.
Ma la canzone è indissolubilmente legata alla voce di Huddie William Ledbetter – il quale pure fu detenuto più volte in diverse fattorie-prigione in Texas e Louisiana – che a incise per la prima volta nel 1939 nel disco intitolato “Negro Sinful Songs.
Famosa – tra le tantissime - la cover offerta nel 1977 dalla band dei Ram Jam.
Come ebbe a spiegare lo stesso Alan Lomax, “Black Betty” è la personificazione... (Continues)
Raccolta nei primi anni 30 da John ed Alan Lomax, suo figlio, da James “Iron Head” Baker, con R. D. Allen e Will Crosby, tutti afro-americani detenuti nella Darrington State Prison Farm, Texas.
Inclusa nella raccolta intitolata “Jail House Bound”.
Testo trovato su Early American Crime, dove il brano può essere ascoltato (e scaricato) nella versione di Leadbelly.
Lo stesso Alan Lomax la interpretò nel suo disco “Texas Folk Songs” del 1958.
Ma la canzone è indissolubilmente legata alla voce di Huddie William Ledbetter – il quale pure fu detenuto più volte in diverse fattorie-prigione in Texas e Louisiana – che a incise per la prima volta nel 1939 nel disco intitolato “Negro Sinful Songs.
Famosa – tra le tantissime - la cover offerta nel 1977 dalla band dei Ram Jam.
Come ebbe a spiegare lo stesso Alan Lomax, “Black Betty” è la personificazione... (Continues)
Oh, Lawd, Black Betty,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/10/8 - 10:35
Song Itineraries:
Racism and Slavery in the USA
Winnsboro Cotton Mill Blues
Anonymous
[1920s]
Sulla melodia di “Alcoholic Blues”, celebre brano del songwriter Albert Von Tilzer (1878–1956).
Interpretata anche da Leadbelly e Pete Seeger e reinterpretata dal compositore d’avanguardia Frederic Rzewski.
Canzone sulle terribili condizioni di lavoro degli operai tessili.
Da vivi, il caposquadra - quel vecchio bastardo - non dà tregua; da morti, meglio essere sepolti con una spola in mano, per poter continuare a tessere anche nell’Aldilà…
“Knotter” è un attrezzo per annodare i fili; “bobbin” o “spool” è la bobina; “doffer” è l’operaio che prende le bobine pronte dai filatoi…
Sulla melodia di “Alcoholic Blues”, celebre brano del songwriter Albert Von Tilzer (1878–1956).
Interpretata anche da Leadbelly e Pete Seeger e reinterpretata dal compositore d’avanguardia Frederic Rzewski.
Canzone sulle terribili condizioni di lavoro degli operai tessili.
Da vivi, il caposquadra - quel vecchio bastardo - non dà tregua; da morti, meglio essere sepolti con una spola in mano, per poter continuare a tessere anche nell’Aldilà…
“Knotter” è un attrezzo per annodare i fili; “bobbin” o “spool” è la bobina; “doffer” è l’operaio che prende le bobine pronte dai filatoi…
Old man Sargent, sitting at his desk
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/8/31 - 13:53
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Hitler Song
[1942?]
Nota anche con i titoli alternativi di “Mr. Hitler” e “We're Gonna Tear Hitler Down”.
Viene anche spesso attribuita a Josh White, ma nelle note al disco “That's Why We're Marching: World War II and the American Folksong Movement” pubblicato nel 1996 dalla Smithsonian Folkways Recordings la canzone viene definitivamente assegnata all’icona del blues Huddie William Ledbetter detto “Leadbelly”.
Inclusa anche nella compilation intitolata “Kickin' Hitler's Butt: Vintage Anti-Fascist Songs 1940-1944”
Nota anche con i titoli alternativi di “Mr. Hitler” e “We're Gonna Tear Hitler Down”.
Viene anche spesso attribuita a Josh White, ma nelle note al disco “That's Why We're Marching: World War II and the American Folksong Movement” pubblicato nel 1996 dalla Smithsonian Folkways Recordings la canzone viene definitivamente assegnata all’icona del blues Huddie William Ledbetter detto “Leadbelly”.
Inclusa anche nella compilation intitolata “Kickin' Hitler's Butt: Vintage Anti-Fascist Songs 1940-1944”
Hiltler started out in nineteen hundred and thirty two
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/4/11 - 09:24
Jim Crow Blues
[1930]
A pochi anni dalle illusioni che Cow Cow Davenport ancora si faceva nella sua Jim Crow Blues – che nei liberi Stati del nord scorressero fiumi di latte e miele (o, meglio, di whisky) e che i soldi crescessero sugli alberi – il grande Leadbelly cantava invece che le “Jim Crow Laws” erano dappertutto, che ovunque i neri erano discriminati e segregati, e che era ora di finirla.
Al proposito si vedano anche I Don't Want No Jim Crow Coffee, Jim Crow e Northbound Blues.
A pochi anni dalle illusioni che Cow Cow Davenport ancora si faceva nella sua Jim Crow Blues – che nei liberi Stati del nord scorressero fiumi di latte e miele (o, meglio, di whisky) e che i soldi crescessero sugli alberi – il grande Leadbelly cantava invece che le “Jim Crow Laws” erano dappertutto, che ovunque i neri erano discriminati e segregati, e che era ora di finirla.
Al proposito si vedano anche I Don't Want No Jim Crow Coffee, Jim Crow e Northbound Blues.
Bunk Johnson (*) told me, too,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/9/13 - 11:13
Song Itineraries:
Racism and Slavery in the USA
Oh Mary, Don't You Weep
[prima metà dell’800?]
Di autore anonimo
Album “American Favorite Ballads Vol. 1”, Folkways Records, 1957.
Uno dei più famosi negro spirituals, risalente a prima della guerra civile americana, una vera e propria parabola di liberazione che attinge al Nuovo (Vangeli di Luca e Giovanni) e all’Antico Testamento (Libro dell’Esodo e anche, in alcune versioni, della Genesi).
La protagonista è Maria di Betania, sorella di Marta (che in alcune versioni del brano compare: “Oh Mary, don't you weep / Oh Martha, don't you mourn”) e Lazzaro (dall’aramaico “Eleazar”, “Dio ha soccorso”), quello che fu resuscitato da Cristo. Maria è quella che accoglie Gesù e si mette in suo ascolto, mentre la sorella Marta continua le faccende domestiche; è quella che rimprovera al Signore di non essere giunto in tempo per salvare il fratello Lazzaro, e Gesù rimedia prontamente;
è la stessa che cosparge di unguento... (Continues)
Di autore anonimo
Album “American Favorite Ballads Vol. 1”, Folkways Records, 1957.
Uno dei più famosi negro spirituals, risalente a prima della guerra civile americana, una vera e propria parabola di liberazione che attinge al Nuovo (Vangeli di Luca e Giovanni) e all’Antico Testamento (Libro dell’Esodo e anche, in alcune versioni, della Genesi).
La protagonista è Maria di Betania, sorella di Marta (che in alcune versioni del brano compare: “Oh Mary, don't you weep / Oh Martha, don't you mourn”) e Lazzaro (dall’aramaico “Eleazar”, “Dio ha soccorso”), quello che fu resuscitato da Cristo. Maria è quella che accoglie Gesù e si mette in suo ascolto, mentre la sorella Marta continua le faccende domestiche; è quella che rimprovera al Signore di non essere giunto in tempo per salvare il fratello Lazzaro, e Gesù rimedia prontamente;
è la stessa che cosparge di unguento... (Continues)
If I could I surely would
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2010/11/18 - 14:10
Song Itineraries:
Racism and Slavery in the USA
Gallows Pole
Aggiungerei che la versione dei Led Zeppelin musicalmente nasce dal sapiente “saccheggio” e “riciclaggio” (così è, anche se qualcuno preferisce usare sostantivi come “tributo” od “omaggio”) che loro e tanti altri artisti bianchi di ieri e di oggi (dai Rolling Stones a Moby) hanno sempre fatto della musica nera. Come dimenticare infatti che la “Gallows Pole” zeppeliana è una cover della “Gallis Pole” Huddie Ledbetter, detto Leadbelly?
Ne riporto il testo (trovato sul sempre ottimo Mudcat Café)
come dalle raccolte “Bourgeois Blues: Lead Belly Legacy, Vol. 2”, edizione curata dalla Folkways delle registrazioni che Moses Asch fece negli anni 40, e “Leadbelly. The Tradition Masters” del 2002.
come dalle raccolte “Bourgeois Blues: Lead Belly Legacy, Vol. 2”, edizione curata dalla Folkways delle registrazioni che Moses Asch fece negli anni 40, e “Leadbelly. The Tradition Masters” del 2002.
THE GALLIS POLE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2010/11/10 - 10:48
Ain't No More Cane on the Brazos
[1933]
Album “The Tin Angel/ Odetta & Larry”, con Larry Mohr (1954)
Raccolta da John e Alan Lomax dalla voce di Ernest Williams, James "Iron Head" Baker e di altri prigionieri della Central State Farm di Sugarland, Texas.
Testo trovato su American Ballads and Folk Songs, trascrizione on-line dell’intero omonimo volume dei fratelli Lomax
Ho attribuito ad Odetta questa prison song texana risalente agli anni 30 perchè, a differenza di quanto comunemente si ritiene, la canzone non fa parte del repertorio di Leadbelly. A parte la registrazione originale, l’incisione più risalente nel tempo mi pare quindi quella di Odetta, seguita poi da molti altri e in molte versioni differenti, da Bernice Reagon a Guy Carawan, da Lonnie Donegan al Chad Mitchell Trio passando per Bob Dylan & The Band, da Ian Gillan ai Son Volt, dai Black Crowes a Lyle Lovett e altri ancora.
Riporto quindi per primo... (Continues)
Album “The Tin Angel/ Odetta & Larry”, con Larry Mohr (1954)
Raccolta da John e Alan Lomax dalla voce di Ernest Williams, James "Iron Head" Baker e di altri prigionieri della Central State Farm di Sugarland, Texas.
Testo trovato su American Ballads and Folk Songs, trascrizione on-line dell’intero omonimo volume dei fratelli Lomax
Ho attribuito ad Odetta questa prison song texana risalente agli anni 30 perchè, a differenza di quanto comunemente si ritiene, la canzone non fa parte del repertorio di Leadbelly. A parte la registrazione originale, l’incisione più risalente nel tempo mi pare quindi quella di Odetta, seguita poi da molti altri e in molte versioni differenti, da Bernice Reagon a Guy Carawan, da Lonnie Donegan al Chad Mitchell Trio passando per Bob Dylan & The Band, da Ian Gillan ai Son Volt, dai Black Crowes a Lyle Lovett e altri ancora.
Riporto quindi per primo... (Continues)
It ain' no mo' cane on de Brazis,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2010/11/8 - 16:40
The Scottsboro Boys
[1938-1942]
Canzone inclusa in diverse raccolte, in particolare in “Leadbelly – The remaining Library of Congress recordings, Vol. 5 (1938-1942)”
Ignoro l’anno preciso il cui Leadbelly scrisse questa canzone, ma è dedicata ai nove ragazzi afroamericani che nel 1931, nel profondo e razzista sud degli States, furono ingiustamente accusati di uno stupro mai avvenuto e si fecero svariati anni di carcere rischiando pure di finire impiccati dalla giustizia o, peggio, dai gruppi di linciaggio…
Per una sintesi della vicenda dei nove Scottsboro Boys si veda l’introduzione a Lonesome Jailhouse Blues.
Canzone inclusa in diverse raccolte, in particolare in “Leadbelly – The remaining Library of Congress recordings, Vol. 5 (1938-1942)”
Ignoro l’anno preciso il cui Leadbelly scrisse questa canzone, ma è dedicata ai nove ragazzi afroamericani che nel 1931, nel profondo e razzista sud degli States, furono ingiustamente accusati di uno stupro mai avvenuto e si fecero svariati anni di carcere rischiando pure di finire impiccati dalla giustizia o, peggio, dai gruppi di linciaggio…
Per una sintesi della vicenda dei nove Scottsboro Boys si veda l’introduzione a Lonesome Jailhouse Blues.
Go to Alabama and ya better watch out
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2010/10/21 - 08:52
Bourgeois Blues
(Huddie Ledbetter / Alan Lomax)
recorded by : Billy Childish; Ry Cooder;
Tav Falco; Arlo Guthrie; Leadbelly; Taj Mahal;
Odetta; Pete Seeger.
recorded by : Billy Childish; Ry Cooder;
Tav Falco; Arlo Guthrie; Leadbelly; Taj Mahal;
Odetta; Pete Seeger.
Me and my wife went all over town
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2008/12/3 - 19:59
Song Itineraries:
Racism and Slavery in the USA
Bush War Blues
[2006]
Lyrics: Billy Bragg
Testo: Billy Bragg
Music: "Bourgeois Blues" by Leadbelly
Musica: "Bourgeois Blues" di Leadbelly
Proposta da Bragg sotto lo pseudonimo di "Johnny Clash", questa canzone è in realtà un adattamento di un vecchio blues del grande William Huddie Ledbetter, più noto come Leadbelly, il Bourgeois Blues.
Lyrics: Billy Bragg
Testo: Billy Bragg
Music: "Bourgeois Blues" by Leadbelly
Musica: "Bourgeois Blues" di Leadbelly
Proposta da Bragg sotto lo pseudonimo di "Johnny Clash", questa canzone è in realtà un adattamento di un vecchio blues del grande William Huddie Ledbetter, più noto come Leadbelly, il Bourgeois Blues.
Billy recorded this at a radio interview in Ann Arbor, Michigan, at the suggestion of his new American record label, ANTI, who really liked it when he played it at the South By South West hootenanny.
'Bush War Blues' was recorded at Big Sky Recording in Ann Arbor by Geoff Michael, Gregg Leonard and Chris Duross on 22 March 2006, so it's about as fresh as it could be.
from official website
'Bush War Blues' was recorded at Big Sky Recording in Ann Arbor by Geoff Michael, Gregg Leonard and Chris Duross on 22 March 2006, so it's about as fresh as it could be.
from official website
The troops in Iraq want to know what they're fighting for
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2006/10/12 - 10:27
Song Itineraries:
George Walker Bush II
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Da leggersi sia in chiave di evasione che antirazzista.
La prima incisione significativa fu quella di Leadbelly nel 1942, ma indimenticabile rimane quella della compianta Odetta in "Odetta Sings Ballads and Blues" del 1956.
"Take This Hammer (Roud 4299) is a prison work song. It was collected by John and Alan Lomax. The song Nine Pound Hammer has a few phrases in common with this song, and the same Roud number. Swannanoa Tunnel is similar, and this group of songs are referred to as 'hammer songs' or 'roll songs'. According to the Columbia State University, the earliest collected version was made by Newman Ivey White in 1915."