Marianne Faithfull: The Ballad of Lucy Jordan
The morning sun touched lightly on
(Continues)
(Continues)
2017/8/23 - 23:25
Song Itineraries:
Lunatics and lunatic camps: Lagers, troubles, repression, freedom
Standing on the Outside of Your Shelter
[1962]
Parole e musica di Sheldon Allan "Shel" Silverstein (1930-1999), poeta, cantautore, fumettista e autore di libri per bambini.
Nel suo album intitolato “Inside Folk Songs”
La Guerra Fredda e le sue insidiose insidie raccontate con un umorismo molto yiddish...
Parole e musica di Sheldon Allan "Shel" Silverstein (1930-1999), poeta, cantautore, fumettista e autore di libri per bambini.
Nel suo album intitolato “Inside Folk Songs”
La Guerra Fredda e le sue insidiose insidie raccontate con un umorismo molto yiddish...
I'm standing on the outside of your shelter, lookin' in
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/2/4 - 21:12
Song Itineraries:
Anti War Love Songs
25 Minutes to Go
[1963]
Scritta da Shel Silverstein
La prima incisione di questo brano è da attribuirsi al gruppo The Brothers Four, ma la canzone fu resa popolare da Johnny Cash che, dopo averla inclusa nell’album “Sings the Ballads of the True West” del 1965, la propose nella scaletta del suo mitico concerto del gennaio 1968 alla Folsom State Prison in California.
Il lucido, amaro, sardonico, triste “countdown” di un condannato a morte…
“Quello che varca i cancelli della prigione di massima sicurezza di Folsom per cantare di fronte a un pubblico di detenuti è un Johnny Cash già con molta polvere sulle scarpe.
Ha scritto pagine di storia della musica con i pezzi incisi alla Sun di Sam Phillips, ha iniziato a girare con il suo show (che poi diverrà fenomeno tv) insieme ad artisti come la Carter Family, Carl Perkins, Statler Brothers (che lo accompagnano ovviamente a Folsom) oltre che con la sua amata... (Continues)
Scritta da Shel Silverstein
La prima incisione di questo brano è da attribuirsi al gruppo The Brothers Four, ma la canzone fu resa popolare da Johnny Cash che, dopo averla inclusa nell’album “Sings the Ballads of the True West” del 1965, la propose nella scaletta del suo mitico concerto del gennaio 1968 alla Folsom State Prison in California.
Il lucido, amaro, sardonico, triste “countdown” di un condannato a morte…
“Quello che varca i cancelli della prigione di massima sicurezza di Folsom per cantare di fronte a un pubblico di detenuti è un Johnny Cash già con molta polvere sulle scarpe.
Ha scritto pagine di storia della musica con i pezzi incisi alla Sun di Sam Phillips, ha iniziato a girare con il suo show (che poi diverrà fenomeno tv) insieme ad artisti come la Carter Family, Carl Perkins, Statler Brothers (che lo accompagnano ovviamente a Folsom) oltre che con la sua amata... (Continues)
Well they're building a gallows outside my cell I've got 25 minutes to go
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartolomeo Pestalozzi 2010/8/23 - 09:40
Song Itineraries:
Death penalty: murder by the power
The Peace Proposal
[1969]
Album “Freakin' At The Freakers Ball”
Album “Freakin' At The Freakers Ball”
Said General Clay to General Gore
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2010/4/26 - 15:24
Testing the Bomb
[1965]
Album “I'm So Good That I Don't Have to Brag!”
Testo trovato su Mudcat Café
Canzone-freddura del geniale poeta, cantautore, musicista, compositore, fumettista, sceneggiatore e scrittore americano.
Album “I'm So Good That I Don't Have to Brag!”
Testo trovato su Mudcat Café
Canzone-freddura del geniale poeta, cantautore, musicista, compositore, fumettista, sceneggiatore e scrittore americano.
They're testing the Bomb as I'm singing this song,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2010/4/26 - 15:15
Hey, Nelly Nelly
[1963]
Album "Judy Collins #3"
Scritta da Shel Silverstein e Jim Friedman.
In una canzone, tutta la storia dell'emancipazione dei neri d'America.
Proposta anche dai musicisti scozzesi Iain MacKintosh e Hamish Imlach che aggiunsero un'ultima strofa dedicata all'analoga, vincente lotta dei neri contro il regime dell'apartheid in Sudafrica.
Album "Judy Collins #3"
Scritta da Shel Silverstein e Jim Friedman.
In una canzone, tutta la storia dell'emancipazione dei neri d'America.
Proposta anche dai musicisti scozzesi Iain MacKintosh e Hamish Imlach che aggiunsero un'ultima strofa dedicata all'analoga, vincente lotta dei neri contro il regime dell'apartheid in Sudafrica.
Hey Nelly Nelly, come to the window
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/9/19 - 16:37
Song Itineraries:
Apartheid, Institutionalized Racist Shame, Racism and Slavery in the USA
In The Hills Of Shiloh
[1963]
Music & Lyrics by Shel Silverstein and Jim Friedman.
Brano proposto da molti artisti (The New Christy Minstrels, Bobby Bare, Modern Folk Quartet, Shawn Phillips...), ma forse più noto nella versione di Judy Collins, da "Judy Collins #3" (1963)
La battaglia di Shiloh, o di Pittsburg (Tennessee) fu uno dei più furiosi e sanguinosi combattimenti che ebbero luogo durante la guerra civile americana. Lo scontro durò "solo" due giorni, da 6 al 7 aprile 1862, ma sul campo rimasero 3.500 morti e oltre 16.000 feriti.
Trovata su Songmeanings.
Music & Lyrics by Shel Silverstein and Jim Friedman.
Brano proposto da molti artisti (The New Christy Minstrels, Bobby Bare, Modern Folk Quartet, Shawn Phillips...), ma forse più noto nella versione di Judy Collins, da "Judy Collins #3" (1963)
La battaglia di Shiloh, o di Pittsburg (Tennessee) fu uno dei più furiosi e sanguinosi combattimenti che ebbero luogo durante la guerra civile americana. Lo scontro durò "solo" due giorni, da 6 al 7 aprile 1862, ma sul campo rimasero 3.500 morti e oltre 16.000 feriti.
Trovata su Songmeanings.
Intro (spoken)
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2008/11/18 - 14:33
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Parole e musica di Shel Silverstein
Originariamente incisa da Dr. Hook & the Medicine Show
Incisa da Marianne Faithfull nel fondamentale "Broken English" del 1979.
Lucy Jordan è una casalinga di 37 anni che vive una tranquilla vita borghese ma che un giorno si rende conto che non sarebbe mai salita su una macchina sportiva per girare le strade di Parigi con il vento nei capelli. Lucy si arrampica sul tetto della casa e viene portata via in un'ambulanza (la "lunga macchina bianca") per finire rinchiusa in un ospedale psichiatrico.
L'ultima strofa, dove Lucy vede il suo sogno realizzato, si svolge in realtà nella sua immaginazione nella clinica dove è ormai rinchiusa come pazza. Al contrario di quanti molti credono, la canzone non descrive un suicidio ma la delusione per una vita mediocre, che porta la protagonista alla follia.
Nel 1991 la canzone fu utilizzata nella colonna sonora del famoso film Thelma & Louise.