Author Vallorch
Riccardo Venturi, 1-12-2025 10:22
Due parole del traduttore. Per la traduzione (che è, in fondo, da un normale dialetto tedesco) mi sono servito, oltre che di materiale in mio possesso, di Zimbarbort (“Parola Cimbra”; dizionario cimbro in .pdf) e di Hàltabar au de zunga! (Dizionario Cimbro dei Sette Comuni online).
Due parole del traduttore. Per la traduzione (che è, in fondo, da un normale dialetto tedesco) mi sono servito, oltre che di materiale in mio possesso, di Zimbarbort (“Parola Cimbra”; dizionario cimbro in .pdf) e di Hàltabar au de zunga! (Dizionario Cimbro dei Sette Comuni online).
Il Rotolòn
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Riccardo Venturi, 1-12-2025 10:42
Wörtliche Übersetzung des zimbrischen Textes ins Hochdeutsch, auch zu Vergleichszwecken. [RV]
Röte Löon
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Mi ha colpito l'italianizzazione del toponimo Röte Löon testualmente "Frana rossa" che in italiano/veneto diventa Rotolòn, che in qualche modo richiama la frana (i sassi che rotolano) ma è una trasposizione in italiano di Röte Löon appunto. Ma sicuramente Riccardo potrà dare ulteriori delucidazioni su questo fenomeno linguistico.
DQ82 2025/12/1 - 12:11
E' un fenomeno comunissimo in tutte le lingue che sono a contatto con un'altra: si chiama "analogia". Chi non intende una lingua tende a trasporla nella propria in modo che "gli significhi qualcosa" (e questo del Röte Löon / Rotolòn è un caso veramente tipico). Tra l'altro, il cimbro löon, lön significa non tanto "frana", quanto "valanga nevosa, slavina". E' un derivato dall'alto tedesco antico lewina "torrente scosceso, valanga torrentizia", a sua volta derivato dal latino labina (da labi "scivolare"; curioso osservare che lo stesso verbo ha dato origine anche a labor "fatica, lavoro pesante", da cui "lavoro" = "vacillo / scivolo / rotolo sotto un peso gravoso"). Al dominio dell'analogia appartengono parole comunissime, tipo "bistecca" (chi non intendeva l'inglese beefsteak ha italianizzato in modo che sembrasse qualcosa come "due stecche, due costole"), e così via. PS. Naturalmente può... (Continues)
Riccardo Venturi 2025/12/1 - 12:29
Una piccola aggiunta, o estensione. Nel termine latino labina si riconosce il suffisso formativo -(n)na, che è quasi sicuramente di origine etrusca (cfr. nomi comuni, toponimi e nomi propri come perso-na, transe-nna, Porse-nna, Rave-nna, Felsi-na, Corto-na ecc., sicuramente di origine etrusca; gli stessi etruschi, come è noto, si denominavano Rase-nna). C’è dunque tutto un filo ininterrotto che unisce il termine formato da una base latina unita a un suffisso etrusco, labina, all’alto tedesco antico lewina, al nostro slavina (s- è un prefisso intensivo) e al cimbro Löon. Le parole fanno dei viaggi lunghissimi e sorprendenti.
Riccardo Venturi 2025/12/1 - 14:34
Vallorch
"Vallorch è uno dei villaggi cimbri dell'altopiano del Cansiglio. È compreso nel comune di Fregona (provincia di Treviso).
Il villaggio fu fondato attorno alla metà dell'Ottocento da Vigilio e Celeste Azzalini di Val Bona, esponenti della comunità cimbra locale. Il luogo era ideale per la tipica attività degli scatoleri (fabbricanti di scatoi, scatole in legno) in quanto abbondava di faggi di buona qualità. Divenne presto uno dei principali abitati del Cansiglio, contando una quindicina di costruzioni e circa sessanta abitanti.
Fu distrutto da un incendio appiccato dai tedeschi in fuga al termine della prima guerra mondiale e una seconda volta a seguito di un rastrellamento di nazi-fascisti durante la resistenza partigiana (settembre 1944), sorte che toccò anche agli altri villaggi di Le Rotte, Pian Osteria e Campon. Fu poi ricostruito al termine del conflitto.
Verso la metà... (Continues)
"Vallorch è uno dei villaggi cimbri dell'altopiano del Cansiglio. È compreso nel comune di Fregona (provincia di Treviso).
Il villaggio fu fondato attorno alla metà dell'Ottocento da Vigilio e Celeste Azzalini di Val Bona, esponenti della comunità cimbra locale. Il luogo era ideale per la tipica attività degli scatoleri (fabbricanti di scatoi, scatole in legno) in quanto abbondava di faggi di buona qualità. Divenne presto uno dei principali abitati del Cansiglio, contando una quindicina di costruzioni e circa sessanta abitanti.
Fu distrutto da un incendio appiccato dai tedeschi in fuga al termine della prima guerra mondiale e una seconda volta a seguito di un rastrellamento di nazi-fascisti durante la resistenza partigiana (settembre 1944), sorte che toccò anche agli altri villaggi di Le Rotte, Pian Osteria e Campon. Fu poi ricostruito al termine del conflitto.
Verso la metà... (Continues)
Riccardo Venturi 2025/12/4 - 13:55
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The Circle
Röte Löon sarebbe il nome in cimbro di una montagna delle Piccole Dolomiti, il monte Rotolòn, nei pressi di Recoaro Terme appunto, ed è traducibile come “Frana Rossa”. Parla di una grande cicatrice sulla montagna, lasciata da una frana a fine ‘700 e visibile ancora oggi, poiché sin da allora continua a franare ogni tot anni. Rossa per via degli ossidi di ferro presenti nella roccia, ma all’epoca si pensava proprio fosse una ferita sanguinante e ancora oggi, soprattutto quando piove con una certa intensità, le colate di fango e detriti ricordano dei rivoli di sangue che scendono verso valle. Volevamo scrivere un testo in cimbro, che è una lingua morta di cui rimangono fonti di termini prevalentemente d’uso concreto e quotidiano, piuttosto che di sentimenti e concetti astratti. Quindi, abbiamo deciso di raccontare la storia della frana: durante una notte, dopo un mese e mezzo... (Continues)