Author Leonard Cohen
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Leonard Cohen: Who by Fire
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And who by fire, who by water,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2014/5/18 - 13:39
"All mankind will pass before You like a flock of sheep. Like a shepherd pasturing his flock, making sheep pass under his staff, so shall You cause to pass, count, calculate, and consider the soul of all the living; and You shall apportion the destinies of all Your creatures and inscribe their verdict.
On Rosh Hashanah will be inscribed and on Yom Kippur will be sealed - how many will pass from the earth and how many will be created; who will live and who will die; who will die at his predestined time and who before his time; who by water and who by fire, who by sword, who by beast, who by famine, who by thirst, who by upheaval, who by plague, who by strangling, and who by stoning. Who will rest and who will wander, who will live in harmony and who will be harried, who will enjoy tranquility and who will suffer, who will be impoverished and who will be enriched, who will be degraded and who will be exalted. But Repentance, Prayer, and Charity avert the severe Decree!"
Unetanneh Tokef
On Rosh Hashanah will be inscribed and on Yom Kippur will be sealed - how many will pass from the earth and how many will be created; who will live and who will die; who will die at his predestined time and who before his time; who by water and who by fire, who by sword, who by beast, who by famine, who by thirst, who by upheaval, who by plague, who by strangling, and who by stoning. Who will rest and who will wander, who will live in harmony and who will be harried, who will enjoy tranquility and who will suffer, who will be impoverished and who will be enriched, who will be degraded and who will be exalted. But Repentance, Prayer, and Charity avert the severe Decree!"
Unetanneh Tokef
come "canzone della vita" mi sembra molto "della morte"... un capolavoro comunque.
Lorenzo 2014/5/18 - 20:59
Basata su una preghiera recitata nel Giorno dell'Espiazione del calendario liturgico ebraico. Esiste una vecchia tradizione che dice che un giorno all'anno il Libro della Vita dev'essere aperto per descrivere tutti i vari modi per lasciare questa Valle di Lacrime. Un ben tetro elenco.
Vi abbraccio.
Flavio Poltronieri
Vi abbraccio.
Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri 2014/5/18 - 21:37
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Il testo da http://www.tekstowo.pl/piosenka,leonar...
KTO W PŁOMIENIACH
(Continues)
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Contributed by k 2014/5/19 - 00:34
E certo... è tutto così divertente, per uno che sta in Svizzera e rifiuta il minimo sociale nel referendum... ma in quale cosmo stiamo?
Che sballo!
Che sballo!
Krzysiek Wrona 2014/5/19 - 02:22
La fonte d'ispirazione della canzone di Leonard Cohen è la poesia liturgica ebraica "Unetaneh Tokef". Questa non proviene nè dalla Bibbia nè dal Talmud, gli studi più recenti tendono ad attribuirla all'epoca bizantina e comunque il suo immaginario deriva dalla fantasia. Ci ricorda che possiamo anche cambiare il nostro carattere ma che non siamo in grado di controllare completamente il nostro futuro. Le liriche in questione recitano:
...quanti passeranno e quanti saranno creati?
chi vivrà e chi morirà?
chi morirà a tempo predestinato e chi prima del tempo?
chi con il fuoco e chi con l'acqua?
chi con la spada e chi da bestia?
chi per fame e chi per sete?
chi per terremoto e chi per annegamento?
chi per strangolamento e chi per lapidazione?
chi riposerà e chi vagherà?
chi sarà al sicuro e chi sarà lacerato?
chi sarà calmo e chi sarà tormentato?
chi sarà impoverito e chi sarà arricchito?
chi sarà degradato e chi sarà esaltato?
ma penienza, preghiera e carità allontanano un giudizio severo...
Flavio Poltronieri
...quanti passeranno e quanti saranno creati?
chi vivrà e chi morirà?
chi morirà a tempo predestinato e chi prima del tempo?
chi con il fuoco e chi con l'acqua?
chi con la spada e chi da bestia?
chi per fame e chi per sete?
chi per terremoto e chi per annegamento?
chi per strangolamento e chi per lapidazione?
chi riposerà e chi vagherà?
chi sarà al sicuro e chi sarà lacerato?
chi sarà calmo e chi sarà tormentato?
chi sarà impoverito e chi sarà arricchito?
chi sarà degradato e chi sarà esaltato?
ma penienza, preghiera e carità allontanano un giudizio severo...
Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri 2014/6/14 - 13:04
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Joan of Arc
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Da uno spettacolo teatrale della televisione di stato del 1978 intitolato "Pieśni miłości i nienawiści" ("Songs of Love and Hate"). Con la partecipazione di John Porter. I testi sono tradotti da Maciej Zębaty e Maciej Karpiński.
Krzysiek Wrona 2013/7/23 - 23:00
Sul Corriere della sera di oggi si legge:
Nel 2011 Benedetto XVI ha voluto ricordare a tutti il grande amore di Giovanna d’Arco per Cristo, per la Madonna e, al di là di tutto, per quella stessa chiesa che la stava mandando al rogo per poi santificarla quasi cinque secoli dopo. I teologi che la condannarono - sono sempre parole di Ratzinger - non ebbero «la carità e l’umiltà di vedere in questa giovane l’azione di Dio». Ma è certo che questa ragazzina anche nel corso dei secoli è stata capita da pochi, fraintesa e reinterpretata da molti, ma soprattutto strumentalizzata da troppi. Giovanna è diventata allo stesso tempo un mito, un simbolo di fazioni contrapposte e, inevitabilmente, anche un’ottima immagine da dare in pasto al mercato. Per esempio, ogni 1° maggio (data non casuale) i conservatori del Front National la celebrano come simbolo nazionalista sotto la sua statua d’oro alle Tuileries... (Continues)
Nel 2011 Benedetto XVI ha voluto ricordare a tutti il grande amore di Giovanna d’Arco per Cristo, per la Madonna e, al di là di tutto, per quella stessa chiesa che la stava mandando al rogo per poi santificarla quasi cinque secoli dopo. I teologi che la condannarono - sono sempre parole di Ratzinger - non ebbero «la carità e l’umiltà di vedere in questa giovane l’azione di Dio». Ma è certo che questa ragazzina anche nel corso dei secoli è stata capita da pochi, fraintesa e reinterpretata da molti, ma soprattutto strumentalizzata da troppi. Giovanna è diventata allo stesso tempo un mito, un simbolo di fazioni contrapposte e, inevitabilmente, anche un’ottima immagine da dare in pasto al mercato. Per esempio, ogni 1° maggio (data non casuale) i conservatori del Front National la celebrano come simbolo nazionalista sotto la sua statua d’oro alle Tuileries... (Continues)
Flavio Poltronieri 2015/12/8 - 10:21
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The Captain
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Traducanzone in italiano di Andrea Buriani
Il Capitano dal suo letto mi chiamò
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Contributed by dq82 2015/11/16 - 10:48
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Story Of Isaac
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cantata da Maciej Zembaty.
La canzone fa parte del box "35 X Leonard Cohen".
Venne anche eseguita nello spettacolo televisivo del 1978 "Pieśni miłości i nienawiści" ("Songs of love and hate") nella regia di Tomasz Zygadło con la scenaggiatura di Maciej Zembaty e Maciej Karpiński che tradussero le canzoni.
Le poesie di Leonard Cohen sono recitate da Roman Wilhelmi.
Hanno partecipato:
Elżbieta Adamiak
Teresa Haremza
Jacek Bednarek
Waldemar Chyliński
Jan Kanty Pawluśkiewicz
Andrzej Poniedzielski
Maciej Zembaty
Gruppo Maanam cioè:
Kora Jackowska
Marek Jackowski
John Porter
e gli amici
https://www.youtube.com/watch?v=TFRm11NDQgg
https://www.youtube.com/watch?v=LpdWbwSH7aI
visto che precedente filmato della versione originale non è più reperibile propongo uno nuovo
https://www.youtube.com/watch?v=LpdWbwSH7aI
La canzone fa parte del box "35 X Leonard Cohen".
Venne anche eseguita nello spettacolo televisivo del 1978 "Pieśni miłości i nienawiści" ("Songs of love and hate") nella regia di Tomasz Zygadło con la scenaggiatura di Maciej Zembaty e Maciej Karpiński che tradussero le canzoni.
Le poesie di Leonard Cohen sono recitate da Roman Wilhelmi.
Hanno partecipato:
Elżbieta Adamiak
Teresa Haremza
Jacek Bednarek
Waldemar Chyliński
Jan Kanty Pawluśkiewicz
Andrzej Poniedzielski
Maciej Zembaty
Gruppo Maanam cioè:
Kora Jackowska
Marek Jackowski
John Porter
e gli amici
https://www.youtube.com/watch?v=TFRm11NDQgg
https://www.youtube.com/watch?v=LpdWbwSH7aI
visto che precedente filmato della versione originale non è più reperibile propongo uno nuovo
https://www.youtube.com/watch?v=LpdWbwSH7aI
OPOWIADANIE IZAAKA
(Continues)
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Contributed by Krzysiek Wrona 2013/7/26 - 20:14
Una delle canzoni che in pochi secondi annienta propio ogni maldestro sforzo di certo Bob, detto Dylan; così stanno i fatti, al mio parere, ovviamenta...
Subiectivo kzryś
Subiectivo kzryś
krzyś 2014/9/18 - 02:40
Ho già scritto questo tempo fa in Moria di Jacek Kleyff.
Del sacrificio di Isacco ha parlato anche il filosofo (o scrittore fuori ruolo, come lui stesso si definiva) danese Soren Kierkergaard in "Timore e Tremore" pubblicato nel 1843 sotto lo pseudonimo di Johannes de Silentio, offrendo ipotesi senza dubbio originali: suggerisce infatti l'idea che Isacco in verità fu ucciso e che Dio, rendendosi poi conto del proprio errore nel chiedere questo ad Abramo, gliene avesse dato un altro, un altro Isacco che sarebbe rimasto per l'eternità perchè non era lo stesso nato da Sara. La storia di Isacco è l'occasione di discussione sulla natura stessa di Dio e della fede smisurata di Abramo ("... non dubitò, non si mise a sbirciare a destra e a sinistra con angoscia, non importunò il cielo con le sue preghiere. Sapeva che era Dio Onnipotente che lo metteva alla prova, sapeva che si poteva esigere da... (Continues)
Del sacrificio di Isacco ha parlato anche il filosofo (o scrittore fuori ruolo, come lui stesso si definiva) danese Soren Kierkergaard in "Timore e Tremore" pubblicato nel 1843 sotto lo pseudonimo di Johannes de Silentio, offrendo ipotesi senza dubbio originali: suggerisce infatti l'idea che Isacco in verità fu ucciso e che Dio, rendendosi poi conto del proprio errore nel chiedere questo ad Abramo, gliene avesse dato un altro, un altro Isacco che sarebbe rimasto per l'eternità perchè non era lo stesso nato da Sara. La storia di Isacco è l'occasione di discussione sulla natura stessa di Dio e della fede smisurata di Abramo ("... non dubitò, non si mise a sbirciare a destra e a sinistra con angoscia, non importunò il cielo con le sue preghiere. Sapeva che era Dio Onnipotente che lo metteva alla prova, sapeva che si poteva esigere da... (Continues)
Flavio Poltronieri 2014/9/18 - 17:37
Da “Leonard Cohen e i cantautori italiani: i casi di Fabrizio De André e Francesco De Gregori”, di Paolo Divizia, da Semicerchio – Rivista di poesia comparata.
[…] Il caso forse più interessante è costituito dalla coppia di canzoni “Story of Isaac” e “La casa di Hilde” [nell’album “Alice non lo sa”, 1973]. I temi trattati sono completamente diversi, ma i punti di contatto sono tanti.
La canzone di Leonard Cohen parte dall’episodio biblico di Abramo che si dispone a sacrificare suo figlio Isacco (Gen 22, 1-12), per poi passare a un’attualizzazione del tema, con riferimento alla guerra in Vietnam, in cui i figli sacrificati dai padri sono i soldati mandati a morire. Presentando il brano, all’epoca ancora non inciso, alla BBC (BBC2 TV, Leonard Cohen sings Leonard Cohen, trasmissione dell’8 settembre 1968), l’autore dice che quando Abramo stava per sacrificare Isacco un angelo fermò il... (Continues)
[…] Il caso forse più interessante è costituito dalla coppia di canzoni “Story of Isaac” e “La casa di Hilde” [nell’album “Alice non lo sa”, 1973]. I temi trattati sono completamente diversi, ma i punti di contatto sono tanti.
La canzone di Leonard Cohen parte dall’episodio biblico di Abramo che si dispone a sacrificare suo figlio Isacco (Gen 22, 1-12), per poi passare a un’attualizzazione del tema, con riferimento alla guerra in Vietnam, in cui i figli sacrificati dai padri sono i soldati mandati a morire. Presentando il brano, all’epoca ancora non inciso, alla BBC (BBC2 TV, Leonard Cohen sings Leonard Cohen, trasmissione dell’8 settembre 1968), l’autore dice che quando Abramo stava per sacrificare Isacco un angelo fermò il... (Continues)
Bernart Bartleby 2015/11/2 - 15:56
Sia Venditti che De Gregori amavano molto Cohen all'epoca, avevano anche tradotto e cantato pubblicamente(pure all'estero) Suzanne, bisogna comunque ricordare che il testo de La Casa di Hilde è da attribuirsi anche ad Edoardo de Angelis e narra di un episodio accaduto veramente durante la sua infanzia,in una vacanza nel Trentino, anche se il vero contrabbandiere di diamanti non era suo padre ma un personaggio che avevano conosciuto appunto in questo rifugio di Hilde. De Angelis ha continuato fino ad oggi a cantare la canzone.
Flavio Poltronieri 2015/11/2 - 18:55
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Georges Brassens: La non-demande en mariage
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Auguroni a Webmaster Lorenzo e la sua consorte Monia
da incallito e insopportabile scapolo
Krzysiek (con Leonard, ovviamente, se capisce :)
[1979]
Testo e musica di Leonard Cohen
Dall'album "Recent Songs"
trovato qui
da incallito e insopportabile scapolo
Krzysiek (con Leonard, ovviamente, se capisce :)
[1979]
Testo e musica di Leonard Cohen
Dall'album "Recent Songs"
trovato qui
THE GYPSY'S WIFE
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Contributed by Krzysiek Wrona 2015/10/5 - 22:29
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Leonard Cohen: The Stranger Song
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A proposito della emozionante versione di Graeme Allwright (che essendo bilingue ne offrì una traduzione perfetta), vorrei ricordare che nei concerti del 1993 era solito iniziarla e chiuderla in francese ma cantare tutti gli altri versi in malgascio (nella traduzione di Erick Manana). Una delizia ulteriore. Mi fa piacere ricordare questo oggi che Leonard Cohen compie 81 anni.
Flavio Poltronieri 2015/9/21 - 12:59
Ho trovato su YT soltanto quest'unico video in cui viene cantata la versione italiana di una canzone di Leonard Cohen nella traduzione italiana di Flavio.
Vorrei unirmi con questo contributo agli auguri al grande maestro canadese.
Un sito polacco dedicato alla poesia di Cohen.
Grazie Flavio
Un abbraccio forte
Vorrei unirmi con questo contributo agli auguri al grande maestro canadese.
Un sito polacco dedicato alla poesia di Cohen.
Grazie Flavio
Un abbraccio forte
Krzysiek Wrona 2015/9/21 - 19:43
L'indirizzo del sito polacco dedicato a Leonard Cohen, visto che il vecchio link non funziona più.
Saluti
Saluti
Krzysiek Wrona 2015/9/21 - 19:50
Una canzone che possa tranquillamente aspirare a diventare fondamentale, secondo me. O qualche altra di Leonard Cohen, visto la mole della sua opera e la sua schiettezza, così rara nei giorni nostri. Vedete un po' voi, oh "perfidi", como dice Bart.
Krzysiek Wrona 2014/5/18 - 13:16
Visto che tutto è già stato detto, vorrei contribuire con la versione italiana che ho offerto a Ruben in occasione di Misciumeret La Giornata della Memoria 2010.
The partisan - (trad). - Ruben - Misciumeret 24.1 ... - YouTube
Flavio Poltronieri
The partisan - (trad). - Ruben - Misciumeret 24.1 ... - YouTube
Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri 2014/5/18 - 15:20
per Flavio Poltronieri: sarebbe interessante, alla luce degli altri commenti, sapere perché hai tradotto "rientreremo dall'ombra" invece di "rientreremo nell'ombra"
Riccardo Pantusa 2014/9/13 - 10:06
Caro Riccardo Pantusa, intanto vorrei precisare che l'interprete Ruben canta:
"ritorneremo dall'ombra" e non "rientreremo dall'ombra".
Io mi sono occupato di questa canzone all'interno dei numerosi omaggi che ho fatto a Leonard Cohen e siccome la traduzione inglese che lui canta recita: "we'll come from the shadow" non mi sono giustamente preoccupato di tradurre l'originale francese, l'avrei fatto solo nel caso che Cohen stesso avesse scelto di cantare "we'll come in the shadow".
Se Leonard ha scelto di utilizzare la traduzione inglese per questa quartina invece che l'originale francese, come ha fatto per altre tre quartine della canzone, avrà avuto i suoi motivi (che io ignoro)e ti assicuro per esperienza diretta che lui conosce il francese, in quanto è la lingua che abbiamo utilizzato per conversare quando ci siamo incontrati.
La canzone era popolare in quell'ambiente musicale americano dell'epoca: esiste una versione di Joan Baez incisa nel 1972, in cui questa quartina viene cantata allo stesso modo.
Flavio Poltronieri
"ritorneremo dall'ombra" e non "rientreremo dall'ombra".
Io mi sono occupato di questa canzone all'interno dei numerosi omaggi che ho fatto a Leonard Cohen e siccome la traduzione inglese che lui canta recita: "we'll come from the shadow" non mi sono giustamente preoccupato di tradurre l'originale francese, l'avrei fatto solo nel caso che Cohen stesso avesse scelto di cantare "we'll come in the shadow".
Se Leonard ha scelto di utilizzare la traduzione inglese per questa quartina invece che l'originale francese, come ha fatto per altre tre quartine della canzone, avrà avuto i suoi motivi (che io ignoro)e ti assicuro per esperienza diretta che lui conosce il francese, in quanto è la lingua che abbiamo utilizzato per conversare quando ci siamo incontrati.
La canzone era popolare in quell'ambiente musicale americano dell'epoca: esiste una versione di Joan Baez incisa nel 1972, in cui questa quartina viene cantata allo stesso modo.
Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri 2014/9/13 - 22:50
Si segnala che la traduzione italiana presente in questa pagina (che è una delle primissime traduzioni di questo sito: come codice traduzione ha addirittura il n° 35...) viene recentemente utilizzata da Davide Giromini e la Maledizione per la versione che interpretano di "The Partisan" durante i concerti, cantata nell'originale in inglese e francese e accompagnata dalla traduzione recitata in contemporanea.
CCG/AWS Staff 2015/8/6 - 20:03
Se (per forza) devo dire la mia, non me capicito proprio con il fatto che qualsiasi (o per esempio questa) canzone di Leonard Cohen non faccia parte delle "Canzoni fondamentali" delle CCG. Ma è così che va la vita...
Salutoni caldissimi
Uffffa...
Salutoni caldissimi
Uffffa...
Krzysiek 2015/8/6 - 20:58
E' un parere il tuo, Krzysiek, del tutto degno di rispetto e condivisibile. La questione delle 10 canzoni fondamentali è sempre stata un po' dibattuta; è successo anche che almeno un paio sono state tolte per far posto ad altre. Ma, in fondo, io ritengo che ogni canzone di questo sito, a modo suo, sia fondamentale. Decisione salomonica? Può darsi. Questo non toglie che "The Partisan" sia qualcosa di speciale, di veramente speciale.
Riccardo Venturi 2015/8/6 - 21:50
E va be', secondo Rick sono 23873 : D, ma qualcuno deve pure prendere la decisione, mica voglio essere io a suggerire chi eliminare dai grandi Dodici, o per così dire i Grandi Dodo!!!
krzyś 2015/8/7 - 00:22
Lo sappiamo che tu vorresti sfrattare il mitico Bob... Ma ricordati che Leonard Cohen ha dichiarato di aver deciso di voler scrivere canzoni dopo aver ascoltato "A Hard Rain's A-Gonna Fall"...
Lorenzo 2015/8/7 - 00:30
Anche Degas ha dichiarato di essere capace di dipingere dopo aver visto una delle primissime mostre degli impresionisti... ha detto: "Allora sono bravo anche io!" :DDD
krzyś 2015/8/7 - 01:05
Visto che "The Partisan" è già di per sé...composita, come canzone, si potrebbe fare una sintesi: canzone fondamentale di Bob Cohen Degas, o di Leonard Dyldegas, quello che volete. "Bob Cohen Degas" però per me suona meglio. Sic statui motu meo proprio atque salutem vobis dico.
Riccardo Venturi 2015/8/7 - 11:54
Caro leoskini, se leggi l'introduzione c'è scritto chiaramente che si tratta dell'adattamento del Complainte du partisan.
CCG Staff 2015/9/4 - 21:16
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A Singer Must Die
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[1974]
Parole e musica di Leonard Cohen
Nel disco “New Skin for the Old Ceremony”
Recentemente ripresa, con un nuovo arrangiamento del compositore Gavin Bryars, dalla formazione canadese Art of Time Ensemble con il cantante Steven Page.
Una canzone che Cohen scrisse quando apprese di essere stato incluso nella “black list” di artisti e personaggi pubblici considerati pericolosi e sovversivi dall’amministrazione Nixon e, pertanto, messi sotto controllo da CIA, FBI ed altre agenzie governative…
Parole e musica di Leonard Cohen
Nel disco “New Skin for the Old Ceremony”
Recentemente ripresa, con un nuovo arrangiamento del compositore Gavin Bryars, dalla formazione canadese Art of Time Ensemble con il cantante Steven Page.
Una canzone che Cohen scrisse quando apprese di essere stato incluso nella “black list” di artisti e personaggi pubblici considerati pericolosi e sovversivi dall’amministrazione Nixon e, pertanto, messi sotto controllo da CIA, FBI ed altre agenzie governative…
Now the courtroom is quiet, but who will confess.
(Continues)
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Contributed by Bernart Bartleby 2015/6/4 - 16:15
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Power
![Power](img/upl/R-3749701-1365638374-9973.jpeg)
[1979]
Parole e musica di John Hall, cantautore ambientalista, oggi politico del Democratic Party, deputato per lo Stato di New York dal 2007 al 2011.
Canzone che dà il titolo all’album del 1979.
Poi nella compilation live “No Nukes - From The Muse Concerts For A Non-Nuclear Future - Madison Square Garden - September 19-23, 1979”
Certo, una canzone piuttosto “didascalica”… ma mica possiamo essere tutti Leonard Cohen! (e infatti Giovanni Salone ha finito col fare il politico!)
Parole e musica di John Hall, cantautore ambientalista, oggi politico del Democratic Party, deputato per lo Stato di New York dal 2007 al 2011.
Canzone che dà il titolo all’album del 1979.
Poi nella compilation live “No Nukes - From The Muse Concerts For A Non-Nuclear Future - Madison Square Garden - September 19-23, 1979”
Certo, una canzone piuttosto “didascalica”… ma mica possiamo essere tutti Leonard Cohen! (e infatti Giovanni Salone ha finito col fare il politico!)
Just give me the warm power of the sun
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/22 - 15:00
Song Itineraries:
No Nukes
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Nevermind
![Nevermind](img/upl/6882d97e.jpg)
[2014]
Parole e musica di Leonard Cohen
Nell’album “Popular Problems”, in uscita il prossimo 23 settembre 2014.
Il canto arabeggiante che intercala le strofe è eseguito da Donna De Lory
"La ricetta è quella di sempre, non l'ho mai cambiata. Qui sono più evidenti quelli che io chiamo 'problemi popolari', che in questi anni stanno creando un sentimento che da una parte divide e dall'altra unisce gli uomini - il senso di preoccupazione è costante e comune da una parte e dall'altra della barricata. [...] L'atmosfera in cui siamo immersi passa anche sotto le porte tanto è sottile e velenosa. Viviamo prigionieri di un senso di paura e di sconfitta, minacciati da forze oscure che modificano le nostre vite. Tutti soffriamo, tutti siamo impegnati in una lotta per il rispetto reciproco. Dobbiamo cominciare a riconoscere che il nostro dolore è uguale a quello degli altri, che la nostra battaglia... (Continues)
Parole e musica di Leonard Cohen
Nell’album “Popular Problems”, in uscita il prossimo 23 settembre 2014.
Il canto arabeggiante che intercala le strofe è eseguito da Donna De Lory
"La ricetta è quella di sempre, non l'ho mai cambiata. Qui sono più evidenti quelli che io chiamo 'problemi popolari', che in questi anni stanno creando un sentimento che da una parte divide e dall'altra unisce gli uomini - il senso di preoccupazione è costante e comune da una parte e dall'altra della barricata. [...] L'atmosfera in cui siamo immersi passa anche sotto le porte tanto è sottile e velenosa. Viviamo prigionieri di un senso di paura e di sconfitta, minacciati da forze oscure che modificano le nostre vite. Tutti soffriamo, tutti siamo impegnati in una lotta per il rispetto reciproco. Dobbiamo cominciare a riconoscere che il nostro dolore è uguale a quello degli altri, che la nostra battaglia... (Continues)
The war was lost
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/18 - 23:38
Senz'altro, a mio parere, l'ebreo Cohen si sarà riferito agli ebrei d'Europa, ma con Cohen si deve essere abituati a molti più piani. Il fatto stesso che questa canzone (straordinaria, ma può non essere straordinaria una canzone di Cohen?) presenti delle voci in arabo applica la questione, perfettamene, alla Palestina attuale. Vivere camuffati la propria vita passata, accanto alle tombe "al sicuro" dei propri cari e della propria cultura schiacciata dal vincitore: questo dice la canzone. Ed è, probabilmente, un concetto universale, globale in tempi di dominio planetario. Una lezione forte da parte del vecchio Leonard. Cavolo. Giù il cappello da parte di tutti.
Riccardo Venturi 2014/9/19 - 12:24
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… anche se – se proprio vogliamo parlare di Palestina – il buon vecchio ebreo Leonard Cohen c’ha avuto, come tutti i grandi, le sue belle contraddizioni:
Beh, diamogli almeno atto che si è scelta la meno peggio tra le guerre arabo-israeliane… Per lo meno nel 1973 lo Stato ebraico aveva subito, per una volta, una vera e propria aggressione su vasta scala da parte di Egitto e Siria… Voglio dire che il nemico era costituito da eserciti armati e non da miliziani coi kalashnikov o razzi-scoreggia e vecchi e donne e bambini inermi…
Beh, diamogli almeno atto che si è scelta la meno peggio tra le guerre arabo-israeliane… Per lo meno nel 1973 lo Stato ebraico aveva subito, per una volta, una vera e propria aggressione su vasta scala da parte di Egitto e Siria… Voglio dire che il nemico era costituito da eserciti armati e non da miliziani coi kalashnikov o razzi-scoreggia e vecchi e donne e bambini inermi…
Bernart Bartleby 2014/9/19 - 12:45
Io invece vorrei riportare una interessante considerazione di Leonard Cohen, da una sua intervista al Guardian:
"I think ideas are what you want to get rid of. I don't really like songs with ideas. They tend to become slogans," he told the Guardian's Dorian Lynskey earlier this year. "They tend to be on the right side of things: ecology or vegetarianism or antiwar. All these are wonderful ideas but I like to work on a song until those slogans, as wonderful as they are and as wholesome as the ideas they promote are, dissolve into deeper convictions of the heart."
"I think ideas are what you want to get rid of. I don't really like songs with ideas. They tend to become slogans," he told the Guardian's Dorian Lynskey earlier this year. "They tend to be on the right side of things: ecology or vegetarianism or antiwar. All these are wonderful ideas but I like to work on a song until those slogans, as wonderful as they are and as wholesome as the ideas they promote are, dissolve into deeper convictions of the heart."
Riccardo Venturi 2014/9/19 - 19:04
Caro Bernart, questo è stato un uomo pieno di contraddizioni, in perenne ricerca di cosa fosse giusto e puro. Nei giorni del 1973 in cui cantava alle truppe israeliane "Lover, lover, lover" (che è dedicata ad entrambe le parti in conflitto) si chiedeva fondamentalmente se poteva trastullarsi con l'idea della Purezza Personale come condizione necessaria per adempiere al proprio Compito, esattamente la medesima domanda, eternamente senza risoluzione, che si era posto all'Avana nella primavera del 1961 quando al massimo della tensione con gli Stati Uniti era volato a Cuba, portando con sè il mito di una propria Guerra Civile e finendo arrestato dai militari di Castro a cui in continuazione ripeteva "Amistad del pueblo" (che oltre ad essere uno slogan rivoluzionario di Fidel era anche l'unica frase in spagnolo che lui conosceva).(E' tutto contenuto in Field Commander Cohen, comunque).
Flavio Poltronieri 2014/9/19 - 20:27
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Stories of the Street
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[1967]
Parole e musica di Leonard Cohen
Dal suo album d’esordio, “Songs Of Leonard Cohen”
La descrizione di un mondo al collasso a causa della miopia, dell’avidità e della ferocia degli esseri umani. Per il poeta non c’è possibilità di una soluzione collettiva, e anche quella individuale (lasciarsi alle spalle autostrade ed eserciti per provare a costruire una nuova dimensione naturale insieme a chi si ama, a chi ci assomiglia) è debole e condizionata, la fine che fa l’agnello al macello non è affatto evitata, anzi, è comunque probabile… Il destino comune, nonostante i nostri sforzi di dissociarci, rischia di essere ineluttabile… Per Cohen non restano che la Fede e l’Amore… “Siamo così piccoli tra le stelle, così numerosi contro il cielo, perduto tra la folla nella metropolitana provo a catturare il tuo sguardo.”
Parole e musica di Leonard Cohen
Dal suo album d’esordio, “Songs Of Leonard Cohen”
La descrizione di un mondo al collasso a causa della miopia, dell’avidità e della ferocia degli esseri umani. Per il poeta non c’è possibilità di una soluzione collettiva, e anche quella individuale (lasciarsi alle spalle autostrade ed eserciti per provare a costruire una nuova dimensione naturale insieme a chi si ama, a chi ci assomiglia) è debole e condizionata, la fine che fa l’agnello al macello non è affatto evitata, anzi, è comunque probabile… Il destino comune, nonostante i nostri sforzi di dissociarci, rischia di essere ineluttabile… Per Cohen non restano che la Fede e l’Amore… “Siamo così piccoli tra le stelle, così numerosi contro il cielo, perduto tra la folla nella metropolitana provo a catturare il tuo sguardo.”
The stories of the street are mine,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/19 - 09:16
Da: Leonard Cohen, Canzoni da una stanza - Tutti i testi, a cura di Massimo Cotto. Arcana Editrice, Milano, 1993 (p. 41)
STORIE DELLA STRADA
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/9/19 - 16:23
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A Street
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[2014]
[2006?]
Parole e musica di Leonard Cohen, da una sua poesia recitata per la prima volta nel 2006 alla KCRW radio e il cui testo fu poi pubblicato sul New Yorker nel 2009.
Nell’album “Popular Problems”, in uscita il prossimo 23 settembre 2014.
Molto bella. Ci vedo l’America del dopo 11 settembre (“I’ll be standing on this corner where there used to be a street...”), rabbiosa, divisa, sfinita e perduta nella sua guerra infinita...
[2006?]
Parole e musica di Leonard Cohen, da una sua poesia recitata per la prima volta nel 2006 alla KCRW radio e il cui testo fu poi pubblicato sul New Yorker nel 2009.
Nell’album “Popular Problems”, in uscita il prossimo 23 settembre 2014.
Molto bella. Ci vedo l’America del dopo 11 settembre (“I’ll be standing on this corner where there used to be a street...”), rabbiosa, divisa, sfinita e perduta nella sua guerra infinita...
I used to be your favorite drunk
(Continues)
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Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/18 - 23:03
Song Itineraries:
September, 11: Attack on New York
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Almost Like the Blues
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[2014]
Parole e musica di Leonard Cohen
Nell’album “Popular Problems”, in uscita il prossimo 23 settembre 2014.
"Ho visto gente morire di fame / Eccidi, stupri / I villaggi bruciati / E loro in fuga / Non potevo incontrare i loro sguardi / Fissavo le mie scarpe / Era acido, era tragico / Quasi come il blues".
"La ricetta è quella di sempre, non l'ho mai cambiata. Qui sono più evidenti quelli che io chiamo 'problemi popolari', che in questi anni stanno creando un sentimento che da una parte divide e dall'altra unisce gli uomini - il senso di preoccupazione è costante e comune da una parte e dall'altra della barricata. [...] L'atmosfera in cui siamo immersi passa anche sotto le porte tanto è sottile e velenosa. Viviamo prigionieri di un senso di paura e di sconfitta, minacciati da forze oscure che modificano le nostre vite. Tutti soffriamo, tutti siamo impegnati in una lotta per il rispetto... (Continues)
Parole e musica di Leonard Cohen
Nell’album “Popular Problems”, in uscita il prossimo 23 settembre 2014.
"Ho visto gente morire di fame / Eccidi, stupri / I villaggi bruciati / E loro in fuga / Non potevo incontrare i loro sguardi / Fissavo le mie scarpe / Era acido, era tragico / Quasi come il blues".
"La ricetta è quella di sempre, non l'ho mai cambiata. Qui sono più evidenti quelli che io chiamo 'problemi popolari', che in questi anni stanno creando un sentimento che da una parte divide e dall'altra unisce gli uomini - il senso di preoccupazione è costante e comune da una parte e dall'altra della barricata. [...] L'atmosfera in cui siamo immersi passa anche sotto le porte tanto è sottile e velenosa. Viviamo prigionieri di un senso di paura e di sconfitta, minacciati da forze oscure che modificano le nostre vite. Tutti soffriamo, tutti siamo impegnati in una lotta per il rispetto... (Continues)
I saw some people starving
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/9/18 - 22:32
Nel percorrere le strade dei sogni, ci muoviamo in precario equilibrio tra speranza e disperazione,combattiamo sempre le stesse battaglie e conduciamo le medesime vite mediocri.
QUASI COME LA DEPRESSIONE
(Continues)
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Contributed by Flavio Poltronieri 2014/9/19 - 06:06
Popular Problems
Antiwar Songs Blog
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Un nuovo album di Leonard Cohen è sempre un evento. Se poi arriva per festeggiare gli 80 anni, a soli due anni di distanza dal precedente fortunato capitolo (Old Ideas) è veramente una piacevole sorpresa… Il disco si intitola Popular Problems. “L’atmosfera in cui siamo immersi passa anche sotto le porte tanto è sottile e […]
Antiwar Songs Staff 2014-09-18 21:23:00
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Leonard Cohen: Bird On The Wire
![Leonard Cohen: Bird On The Wire](img/thumb/c5122_130x140.jpeg?1328655209)
La versione cantata nel video dal vivo, trascritta all'orecchio, visto che è abbastanza diversa da quella già riportata sopra da Riccardo.
PTAK NA DRUCIE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2014/5/17 - 00:42
Caro Riccardo, tu sai che per qualsiasi cosa riguardi Leonard Cohen, puoi rivolgerti a me.
Nello specifico: le versioni proposte da Daiano sono poeticamente purtroppo impresentabili. Il disco naturalmente ce l'ho, i testi pure, ma io voglio bene a Cohen, sia come autore che come persona e credo sia meglio lasciare ai lettori italiani la traduzione di Massimo Cotto.
Nello specifico: le versioni proposte da Daiano sono poeticamente purtroppo impresentabili. Il disco naturalmente ce l'ho, i testi pure, ma io voglio bene a Cohen, sia come autore che come persona e credo sia meglio lasciare ai lettori italiani la traduzione di Massimo Cotto.
Flavio Poltronieri 2014/5/17 - 21:31
Ieri sera ho parlato con uno che dice di essere un vicino di Bob Dylan, un vecchietto, e non che mia ha fatto tutta sta gran impressione. Un professore da Minesota... ma poco convincente...tutto qua
krzyś 2014/5/25 - 03:23
Tutte e due :)
Un professore da Minnesota che si chiama David Pichaske http://davidpichaske.com/index.html
Ma io sono ignorante, come si sa, e non conosco i suoi libri, non conosco bene inglese, e spesso do i giudizi strampalati(a volte ingiusti sicuramente).
Un professore da Minnesota che si chiama David Pichaske http://davidpichaske.com/index.html
Ma io sono ignorante, come si sa, e non conosco i suoi libri, non conosco bene inglese, e spesso do i giudizi strampalati(a volte ingiusti sicuramente).
krzyś 2014/5/25 - 23:56
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The Partisan
Versione cantabile in italiano di Andrea Buriani, con il versetto aggiunto da Joan Baez
![The Partisan](img/thumb/c29_130x140.jpeg?1328395380)
IL PARTIGIANO
(Continues)
(Continues)
Contributed by Andrea Buriani 2012/11/19 - 11:54
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The Never Ending Happening
![The Never Ending Happening](img/upl/Bill-Fay-Life-Is-People.jpg)
[2012]
Album «Life Is People»
Se vi pare...
Dodici brani che sono un racconto ciclico sulla vita e sulle sue amarezze, con il piano che raccoglie tutto il lirismo tralasciato da anni e anni di cantautorato auto-indulgente. Arrangiamenti imponenti ma privi di enfasi posticcia e un fluire armonico che toglie il respiro senza mai ricorrere a trucchi o vanità.
"Life Is People" è il capolavoro della maturità, non solo di Bill Fay, ma di tutti quelli che, come Leonard Cohen, Nick Drake e Bob Dylan, non hanno dovuto attendere l'avvento della senilità per essere consapevoli. Una prova di fede autentica in quella che è l'unica verità tangibile, ovvero l'uomo.
Sono dodici tratteggi lirici ammirevoli, quelli del nuovo album di Fay, una cascata senza fine di sentimenti di abbandono, di compassione, di paure ancestrali, ma anche di fiducia e redenzione, che il musicista affida a un cristo... (Continues)
Album «Life Is People»
Se vi pare...
Dodici brani che sono un racconto ciclico sulla vita e sulle sue amarezze, con il piano che raccoglie tutto il lirismo tralasciato da anni e anni di cantautorato auto-indulgente. Arrangiamenti imponenti ma privi di enfasi posticcia e un fluire armonico che toglie il respiro senza mai ricorrere a trucchi o vanità.
"Life Is People" è il capolavoro della maturità, non solo di Bill Fay, ma di tutti quelli che, come Leonard Cohen, Nick Drake e Bob Dylan, non hanno dovuto attendere l'avvento della senilità per essere consapevoli. Una prova di fede autentica in quella che è l'unica verità tangibile, ovvero l'uomo.
Sono dodici tratteggi lirici ammirevoli, quelli del nuovo album di Fay, una cascata senza fine di sentimenti di abbandono, di compassione, di paure ancestrali, ma anche di fiducia e redenzione, che il musicista affida a un cristo... (Continues)
The never ending happening
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/10/24 - 22:31
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Testo e musica di Leonard Cohen
Nell'album "New skin for the old ceremony"
Il testo dal sito ufficiale
Ispirata alla seconda strofa del poema liturgico ebraico Unetanneh Tokef, la canzone di Cohen è una meditazione sulla morte e sull’esistenza di Dio; ma, come vedremo, è più sottile di quanto sembri a prima vista.
Ogni strofa è divisa in due parti: la prima è dedicata all’enumerazione/lamentazione di diversi tipi di morte possibili.
Le varianti differiscono non soltanto per modalità (“chi col fuoco, chi con l’acqua”, “chi per incidente”) ma anche per motivazione (“chi per la sua avidità, chi per fame”). Da notare, in questa commovente lista, almeno alcune variazioni che sembrano sottolineare la soggettività dell’esperienza della morte, a seconda di come vediamo il mondo: alcuni se ne andranno “in questi regni d’amore”, altri “scivolando via in solitudine”. Questa realtà può... (Continues)