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Author Pete Seeger

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Or Else! (One-a These Days)

Or Else! (One-a These Days)
[2006?]
Parole di Pete Seeger, David Bernz e A.N. Onymous (?).
Musica di Pete Seeger.

Trovo la canzone nell’album “At 89” del 2008.

“Verrà il giorno in cui la nostra scuola riceverà i soldi di cui ha bisogno, mentre la Marina militare dovrà mettersi a vendere le torte per comprarsi una nave da guerra… Verrà il giorno in cui Johnny riceverà i soldi di cui ha bisogno per la sua salute, mentre l’Aeronautica militare dovrà organizzare una lotteria per comprarsi un bombardiere…”
One-a these days (ONE-A THESE DAYS)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/29 - 11:32
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Quite Early Morning

Quite Early Morning
Words and Music by Pete Seeger (1969)

Per Pete Seeger

Alessandro Portelli il manifesto 29.1.2014

“Dicono che l’umanità non sopravviverà a lungo, ma io vorrei sapere che cos’è che li fa essere così sicuri. L’ora più buia è sempre quella prima dell’alba, si sta facendo mattino, e io so che possiamo ancora avere singing tomorrows”, domani fatti di musica, “giorni cantati”. Così cantava Pete Seeger, e questa è stata la sua lezione per quasi ottant’anni di musica e di impegno.

Nel corso della sua vita, Pete Seeger ha cantato le canzoni dei minatori e degli operai (“Which Side Are You On?”) , gli spiritual di lotta del movimento per i diritti civili (“We Shall Overcome”), la protesta contro la guerra del Vietnam (“Waist Deep In The Big Muddy”), la mobilitazione per la salvezza dell’aria e dell’acqua della sua terra (“My Dirty Stream”); ha composto memorabili canzoni di libertà e speranza... (Continues)
Don't you know it's darkest before the dawn
(Continues)
2014/1/29 - 10:24
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Song of the World’s Last Whale

Song of the World’s Last Whale
[1972]
Parole e musica di Pete Seeger
Trovo la canzone nell’album “At 89” del 2008.

Restando sul tema, consiglio caldamente il riascolto e la rilettura del testo della canzone Last Great American Whale di un altro gigante recentemente scomparso, il vecchio Lou Reed…
I heard the song
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/29 - 09:26
Song Itineraries: War on Earth
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Throw Away That Shad Net (How Are We Gonna Tomorrow?)

Throw Away That Shad Net (How Are We Gonna Tomorrow?)
[1976]
Parole e musica di Pete Seeger.
Trovo la canzone nell’album “At 89” del 2008.

I policlorobifenili (PCB) sono composti organici che furono largamente impiegati a partire dal secondo dopoguerra nei liquidi isolanti e refrigeranti necessari al funzionamento di trasformatori, condensatori e motori elettrici. Tra il 1947 ed il 1977 gli enormi impianti di produzione di energia elettrica della General Electric situati a Fort Edward, New York, riversarono nelle acque dell’Hudson centinaia di tonnellate di PCB che andarono a sedimentarsi sul fondo del fiume e contaminarono irreparabilmente l’acqua e la fauna ittica, a tal punto che la specie più diffusa, un piccolo merluzzo chiamato “Tomcod”, nell’arco di soli 50 anni ha modificato il proprio apparato genetico in modo da resistere all’avvelenamento… Buon per lui, che però sta soltanto alla base della catena alimentare, mentre alla sommità... (Continues)
Throw away that shad net, get rid of hook and line.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/29 - 09:13
Song Itineraries: War on Earth
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Arrange and Rearrange

Arrange and Rearrange
[1997]
Parole e musica di Pete Seeger
Nell’album “At 89” del 2008.

“A volte i grandi cambiamenti si avverano con piccoli cambiamenti. Per esempio, quando tutti quei maniaci urlano ‘Crescere, crescere, crescere!’, noi al contrario possiamo scegliere di restare piccoli, di decrescere, di mangiare di meno, di bere di meno, di consumare di meno, persino di cagare di meno… Allora forse i bambini che oggi nascono avranno la possibilità e la speranza di vivere a lungo…”
Early in the mornin’ I first see the sun,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/28 - 15:16
At some point, Pete Seeger decided he’d be a walking, singing reminder of all of America’s history. He’d be living archive of America’s music and conscience, a testament of the power of song and culture to nudge history along, to push American events towards more humane and justified ends.

He would have the audacity and the courage to sing in the voice of the people.

And he did, until the very end. He has left us yesterday after 94 long years. Thanks, Pete.
Lorenzo Masetti 2014/1/28 - 10:16

Grazie, Pete

Antiwar Songs Blog
Grazie, Pete
Ad un certo punto, Pete Seeger ha deciso che sarebbe stato una memoria vivente e cantante di tutta la storia americana. Sarebbe stato l’archivio vivente della musica e della coscienza americana, una dimostrazione del potere della canzone e della cultura di guidare la storia verso fini più umani e giusti. Ha deciso che avrebbe avuto […]
Antiwar Songs Staff 2014-01-28 09:58:00
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Shosholoza

Anonymous
Shosholoza
Canto popolare Ndebele
(ca. II metà XIX secolo)
Ndebele folksong
(about 2nd half of 19th century)

Qualcuno dice che Shosholoza è il “secondo inno nazionale del Sudafrica”. Può essere; in effetti, a prescindere dalla sua valenza di “inno”, è sicuramente un simbolo della nazione sudafricana oltre ad essere conosciuto in tutto il mondo. Quel che più interessa (e deve interessare) a questo sito è però la sua origine, che è quella di un canto di lavoro e, molto spesso, di prigionieri.

In origine, Shosholoza era un canto popolare Ndebele in stile “chiama e rispondi”, nato nello Zimbabwe, ma divenuto popolare in Sudafrica. Le sue origini sono da ricercare nei lavoratori migranti Ndebele che si recavano nelle miniere sudafricane a bordo di treni. L'autore è sconosciuto; in breve divenne la canzone principale dei minatori che emigravano nelle miniere d'oro e di diamanti. Gli Ndebele vivono principalmente... (Continues)
Shosholoza
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/1/2 - 11:44
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The House of the Rising Sun

Anonymous
The House of the Rising Sun
[fine 800, primi del 900]
Parole di autore anonimo. Probabilmente - data la storia che racconta - la versione originale era al femminile.
Melodia forse ispirata a quella di «Matty Groves», ballata inglese del 600.
Al femminile, nel repertorio di Joan Baez.
Al maschile - versione ben più nota - in quello di Woody Guthrie, Pete Seeger, Bob Dylan, Leadbelly e, soprattutto, de The Animals di Eric Burdon, il loro cavallo di battaglia, coverizzato da moltissimi. In Italia da segnalare la cover offerta da Riki Maiocchi con il titolo «Non ditelo a mia madre», che fu censurata dalla RAI.
Notizie tratte - come anche il testo e le sue versioni - da Musica &Memoria, cui rimando per un’esegesi più approfondita del brano.





Canzone che originariamente raccontava di ragazze perdute, prostitute di Storyville, l’antico quartiere a luci rosse di New Orleans conosciuto anche come «The District»,... (Continues)
There is a house in New Orleans
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2013/12/25 - 16:48
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All My Trials, Lord

All My Trials, Lord
Un brano “spiritual” di anonimo autore sette-ottocentesco, forse avente origine nelle isole Bahamas, che negli anni 50 e 60 del secolo scorso divenne uno degli inni del movimento per i diritti civili. Inciso (forse) per primo da Pete Seeger nel 1961, ma proposto da moltissimi artisti come – solo per citarne alcuni - Joan Baez, Harry Belafonte, Peter, Paul and Mary e Nick Drake.
Fonte di ispirazione per George Gershwin per la sua Summertime.
Hush little baby, don't you cry
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2013/12/23 - 12:06
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Give Peace A Chance

Give Peace A Chance

Intervista a Pete Seeger sull'uso di "Give Peace A Chance" durante la marcia contro la guerra nel Vietnam al Washington Monument, il 15 novembre 1969:

da Democracy Now

JON WIENER: Well, you know, Lennon wanted to — basically, Lennon is a musician, a songwriter, a performer. He wanted to write a song for the movement, and he did. It was "Give Peace a Chance." It did become the anthem of the anti-war movement. Half a million people sang "Give Peace a Chance" in a demonstration at the Washington Monument in the fall of 1969. Do we have time to listen to my interview with Pete Seeger, talking about what it was like that day?

PETE SEEGER: Well, in November 1969, I guess I faced the biggest audience I had ever faced in my entire life. Hundreds of thousands, how many, I don’t know, but it stretches as far as the eye can see, up the hillside and over the hill, past the Washington Monument.... (Continues)
2013/12/8 - 21:10
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Oh Mary, Don't You Weep

Versione greca di Μάνος Ξυδούς (Manos Xydous, 1953-2010) dal suo ultimo disco intitolato “Όταν θα φύγω ένα βράδυ από ’δω”.
Oh Mary, Don't You Weep
Testo trovato su Στίχοι
ΜΑΊΡΗ ΜΗ ΛΥΠΆΣΑΙ ΠΙΑ
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2013/12/5 - 15:34
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He Lies in the American Land

He Lies in the American Land
1956
American Industrial Ballads

HE LIES IN THE AMERICAN LAND is a poem written by immigrant steelworker Andrew Kovaly, and later set to music by Pete Seeger who originally released it on his 1956 album American Industrial Ballads. The album was reissued on CD in 1992. Rielaborata da Bruce Springsteen in American Land.
Ah, my God! What is this land of America?
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2013/11/30 - 12:30
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Roll the Union On

Roll the Union On
[Fine anni 30?]
Come There Is Mean Things Happening in This Land e Raggedy, un’altra canzone scritta da John Handcox (1904-1992), cantautore e bracciante afroamericano, che negli anni della Grande Depressione fu militante del combattivo sindacato Southern Tenant Farmers’ Union.
La melodia è basata sul gospel “Roll the Chariot On”

Interpretata da Pete Seeger con The Song Swappers nel disco intitolato “Talking Union and Other Union Songs”, con gli Almanac Singers pubblicato dalla Folkways Records nel 1955.

Negli anni 80 John Handcox ha registrato lui stesso alcune delle sue vecchie canzoni, insieme ad altre più recenti, nell’album intitolato “John L. Handcox: Songs, Poems and Stories of the Southern Tenant Farmers”.
We're gonna roll, we're gonna roll, we're gonna roll the Union on
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/11/29 - 22:44
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Raggedy

Raggedy
[anni 20/30]
Dopo There Is Mean Things Happening in This Land, un’altra canzone scritta da John Handcox, cantautore e bracciante afroamericano, che negli anni della Grande Depressione fu militante del combattivo sindacato Southern Tenant Farmers’ Union.

Interpretata da Pete Seeger nel disco collettivo intitolato “American History in Ballad and Song, Vol.1”, pubblicato dalla Folkways Records nel 1960.

Negli anni 80 John Handcox ha registrato lui stesso alcune delle sue vecchie canzoni, insieme ad altre più recenti, nell’album intitolato “John L. Handcox: Songs, Poems and Stories of the Southern Tenant Farmers”.
Raggedy, raggedy are we.
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/11/29 - 22:24
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There Is Mean Things Happening in This Land

There Is Mean Things Happening in This Land
[1937]
Scritta da John Handcox.
Nel disco “Gazette with Pete Seeger, Vol. 1” pubblicato nel 1958.

Nelle note del disco di Seeger è raccolta la testimonianza dell’autore di questo brano, un bracciante nero dell’Arkansas che durante la Grande Depressione fu pure attivista della Southern Tenant Farmers’ Union. John Handcox - che fu anche un songwriter - racconta di come in quei durissimi anni i lavoratori che si iscrivevano al sindacato venivano immediatamente cacciati, anche in pieno inverno. Riunioni e meeting erano sempre minacciati dalle incursioni delle guardie private e della polizia e non era raro che qualche militante fosse ammazzato.
All’epoca la paga di un bracciante agricolo era di 70 cent al giorno, dall’alba al tramonto. Fu così che nella primavera del 1937 i lavoratori scesero in sciopero reclamando una giornata di lavoro di 10 ore pagata 1 dollaro e 50. I proprietari ancora... (Continues)
There is mean things happening in this land.
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/11/29 - 22:01
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Battle Of Maxton Field

Battle Of Maxton Field
A metà degli anni 50, quando le istanze del movimento per i diritti civili cominciavano ad essere accolte anche a livello istituzionale (la sentenza della Corte Suprema che avviò il processo di desegregazione razziale è del 1954, si veda State of Arkansas (My Name Is Terry Roberts)), le organizzazioni suprematiste, in testa il Ku Klux Klan, cominciarono a innervosirsi e misero in piedi una vera e propria campagna di terrore. Nel South Carolina il predicatore evangelico James W. "Catfish" Cole, “grande dragone” del Klan, scatenò i suoi incappucciati contro le minoranze razziali della regione ed in particolare contro i Lumbee, una tribù di nativi stanziata nella zona di confine con il North Carolina. Per mesi i Klaners terrorizzarono i pellerossa, accusati di promuovere l’imbastardimento della razza bianca attraverso i matrimoni misti.

La sera del 18 gennaio 1958 un centinaio di attivisti... (Continues)
BATTLE OF MAXTON FIELD
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/11/29 - 20:00
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Banks of Marble

Banks of Marble
[1948]
Parole e musica di tal Les Rice, un contadino di Newburgh, Stato di New York.
Nel disco “Gazette With Pete Seeger, Vol. 1”, Folkways Records, 1958.

Una canzone sulla grave crisi che gli USA attraversarono nel secondo dopoguerra, con centinaia di migliaia disoccupati. La guerra aveva tirato l’economia, gli industriali e le banche avevano fatto soldi a palate e poi avevano mandato un sacco di lavoratori a spasso. A questi si aggiungevano i reduci dai fronti di guerra, spesso pure mutilati o traumatizzati, destinati anche loro ad una vita di stenti… Ma “le banche sono fatte di marmo e protette da guardie armate ad ogni porta, e i soffitti sono rivestiti dell’argento che i lavoratori hanno sudato…”
I've traveled round this country
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/11/29 - 13:49
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State of Arkansas (My Name Is Terry Roberts)

State of Arkansas (My Name Is Terry Roberts)
[1957]
Parole di Dave Arkin, cantautore di Los Angeles.
La musica è quella di “State of Arkansas”, una canzone tradizionale ripresa dagli Almanac Singers
In “Gazette With Pete Seeger, Vol. 1”, Folkways Records, 1958.

Nel 1954 la Corte Suprema degli USA decretò la fine del sistema di segregazione razziale, a cominciare dalle scuole. Nel 1957 la Central High School di Little Rock, Arkansas, si apprestava ad aprire le sue porte ai primi 9 studenti afroamericani (tra di loro il giovane Terrence “Terry” Roberts) quando il governatore dello Stato, Orval Faubus (del Partito Democratico!), con la scusa di dover mantenere l’ordine a fronte delle proteste organizzate da gruppi di cittadini razzisti, fece intervenire la guardia nazionale che, invece di contenere l’aggressione dei segregazionisti, impedì ai “Little Rock Nine” di accedere all’edificio scolastico. Il sindaco di Little Rock, Woodrow... (Continues)
My name is Terry Roberts,
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/11/29 - 13:18

Giù fino al collo nel pantano…

Antiwar Songs Blog
Giù fino al collo nel pantano…
La guerra nel Vietnam provocò in Pete Seeger un’autentica opposizione a tutto campo, che si concretizzò nel suo celebre e violento attacco televisivo alla politica di guerra del presidente Lyndon Johnson, avvenuto durante il popolare “Smothers Brothers Comedy Hour”, dove Seeger cantò anche quella che è una delle prime canzoni contro la guerra vietnamita, “Waist […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-13 12:42:00
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Troubadour

Troubadour
[2013]
Lyrics & Music by Jack Warshaw

A song for Pete Seeger to celebrate today his 94th birthday 4 May 2013..
Happy Birthday, Pete !

Happy Birthday, ole troubadour!
One day one day
(Continues)
Contributed by giorgio 2013/5/4 - 09:20
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If a Revolution Comes to My Country

If a Revolution Comes to My Country
‎[1971?]‎
Parole e musica di Pete Seeger
Nel disco collettivo “What Now People?, Vol. 2”, Paredon Records, 1977.‎

If a revolution comes to my country
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/8 - 11:26
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Mack the Bomb

Mack the Bomb
‎[1964]‎
Parole della cantastorie statunitense Nancy Schimmel ‎
Sulla melodia de "Die Moritat von Mackie Messer" di Kurt Weill e Bertolt Brecht ‎
Nel disco “Broadsides - Songs and Ballads”, Folkways Records, 1964.‎



Mentre da noi, in alta Valsesia, nelle carcasse dei cinghiali si scoprono livelli di “cesio 137” di dieci ‎volte superiori ai limiti…‎


TRA LE RADIAZIONI INVISIBILI DI FUKUSHIMA
Lavoratori discriminati e sottoposti a livelli radioattivi sopra la media consentita: a due anni dal ‎disastro, lo smantellamento dei reattori procede con lentezza‎

di Alberto Sofia, da Giornalettismo del 7 marzo 2013‎



Una minaccia invisibile, ma presente. Sono passati due anni dal disastro di Fukushima, in ‎Giappone, il secondo incidente nucleare più grave di tutti i tempi, dopo quello ucraino di ‎Chernobyl. Eppure il livello delle radiazioni è rimasto elevato: troppo alto, come spiega il... (Continues)
Oh the shark has pretty teeth, dear,
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/8 - 09:08
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False From True

False From True
‎[1968]‎
Parole e musica di Pete Seeger
Nel disco “Pete Seeger Now”, con Bernice Reagon e Frederick Douglass ‎Kirkpatrick.‎
Più recentemente nel disco tributo “Where Have All The Flowers Gone - The Songs Of Pete ‎Seeger” interpretata da Guy Davis‎


When my songs turn to ashes on my tongue,
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/7 - 15:59
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Broad Old River

Broad Old River
‎[1982]‎
Parole e musica di Pete Seeger
Nel disco collettivo “Fast Folk Musical Magazine, Vol. 1, n° 2” (1984), con il gruppo degli Hudson ‎River Sloop Singers (Dan Einbender, Al Nejmeh, Steve Stanne e Travis Jeffrey, che è anche ‎l’autore di una strofa aggiunta, l’ultima, indicata per questo fra parentesi)‎

Come along with me
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/7 - 14:57
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The Beast (Song of the Punch Press Operator)‎

The Beast (Song of the Punch Press Operator)‎
‎[1963]‎
Parole di Bernie Packer, un operaio amico di Pete Seeger che passò buona parte della sua vita a ‎lavorare alle presse in fabbriche metalmeccaniche.‎
Musica di Pete Seeger.‎
Nel disco “Pete Seeger - Broadside Ballads, Vol. 2” edito dalla Folkways Records nel 1963‎

La bestia feroce in questione è la pressa che divora senza tregua tanto le lastre d’acciaio quanto le ‎dita e la vita dell’operaio…‎
I got a job in a factory
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/7 - 13:12
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L'Internationale

L'Internationale

L'INTERNAZIONALE: IL FILM DOCUMENTARIO
THE INTERNATIONALE: A DOCUMENTARY FILM


di Peter Miller (USA, 2000)
by Peter Miller (USA, 2000)

Presentato da Pete Seeger e Billy Bragg
Presented by Pete Seeger and Billy Bragg





CCG/AWS Staff 2013/1/7 - 10:32
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Walking Down Death Row

Walking Down Death Row
‎[1966]‎
Album “Dangerous Songs!?”‎
Nell’interpretazione di Steve Earle in “If I Had a Song: The Songs of Pete Seeger, Vol. 2”, ‎Appleseed Recordings 2001
Walking down death row,
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/9/21 - 11:39
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Homestead Strike Song‎

Homestead Strike Song‎
‎[primi del 900?]‎
Testo trovato su Mudcat Café‎


Non credo che Pete Seeger sia l’autore di questa canzone anche se nell’album dove la esegue - ‎intitolato “Sing-a-Long”, registrato dal vivo nel 1980 al Sanders Theatre di Cambridge, ‎Massachusetts, e pubblicato dalla Smithsonian Folkways Records nel 1992 – non ci sono crediti ‎attribuiti ad altri. In realtà probabilmente il brano risale proprio agli anni immediatamente ‎successivi il grande sciopero del 1892 perchè alcune strofe compaiono in una canzone intitolata ‎‎“The Trouble Down At Homestead” che il ricercatore folklorico George Korson raccolse a New ‎Kensington, Pennsylvania, dalla voce di un vecchio operaio siderurgico. Anche un’altra ricercatrice ‎e cantante, Ellen Stekert, raccolse la stessa canzone dalla voce di Ezra "Fuzzy" Barhight, un ‎boscaiolo di New York, includendola poi nel suo album del 1958 intitolato ‎‎“Songs of a... (Continues)
We are asking one another
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/9/18 - 09:44
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Tina sizwe

Anonymous
Tina sizwe
[1950s?]
Canzone frequentemente cantata ai funerali delle vittime del regime dell’apartheid, specie negli anni 70.

Anche Pete Seeger e Guy Carawan la interpretarono e registrarono in «South African Freedom Songs» pubblicato nel 1960 dalla Smithsonian Folkways Records.

Nel 1965 la stessa Smithsonian Folkways Records incluse il brano in «This Land Is Mine - South Africa Freedom Songs», collezione di canti di lotta in lingua originale raccolti sul posto da Moses Asch.

Si trova pure nella colonna sonora del documentario «Amandla!: A Revolution in Four-Part Harmony» realizzato nel 2002 dal regista Lee Hirsch.
Tina sizwe, tina sizwe esintsundu,
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/9/8 - 12:41
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Winnsboro Cotton Mill Blues

Anonymous
Winnsboro Cotton Mill Blues
‎[1920s]‎
Sulla melodia di “Alcoholic Blues”, celebre brano del songwriter Albert Von Tilzer (1878–1956).‎
Interpretata anche da Leadbelly e Pete Seeger e reinterpretata dal compositore ‎d’avanguardia Frederic Rzewski.‎



Canzone sulle terribili condizioni di lavoro degli operai tessili.‎
Da vivi, il caposquadra - quel vecchio bastardo - non dà tregua; da morti, meglio essere sepolti con ‎una spola in mano, per poter continuare a tessere anche nell’Aldilà…‎
‎“Knotter” è un attrezzo per annodare i fili; “bobbin” o “spool” è la bobina; “doffer” è l’operaio che ‎prende le bobine pronte dai filatoi…‎
Old man Sargent, sitting at his desk
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/8/31 - 13:53
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The Peekskill Story (Parts 1 & 2)‎

The Peekskill Story (Parts 1 & 2)‎
‎[1949]‎
Voce narrante: Howard Fast, che poi su quegli eventi ‎scrisse pure un libretto intitolato “Peekskill, U.S.A.”‎
Interpreti: Pete Seeger (che suona anche il banjo), Lee Hays, Fred Hellerman e Ronnie Gilbert.‎
Musica: sulla melodia di Hold the Line scritta da Pete Seeger e Lee Hays.‎
La voce di Paul Robeson fu registrata a Peekskill proprio il 4 settembre 1949 da Francis ‎Dellorco, così come pure i rumori di sottofondo che si riferiscono alle aggressioni dei gruppi di ‎fascisti e razzisti.‎
Testo trovato su Folk Archive.‎

‎In un’America che si stava preparando agli anni bui del maccartismo, alcuni ‎coraggiosi sindacalisti (che in seguito vennero espulsi dalle rispettive organizzazioni perché in ‎odore di comunismo) organizzarono a Peekskill, NY, un concerto per i diritti civili e sindacali, ‎sempre più a repentaglio in quell’immediato secondo dopoguerra.‎

La star della serata... (Continues)
Let me tell you the story of a line that was held
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/8/23 - 10:42
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Hold the Line

Hold the Line
‎[1949]‎

‎Il resoconto quasi giornalistico di ciò che avvenne a Peekskill (contea di ‎Westchester, Stato di New York) nell’agosto del 1949.‎


In un’America che si stava preparando agli anni bui del maccartismo, alcuni coraggiosi sindacalisti ‎‎(in seguito espulsi dalle rispettive organizzazioni perché in odore di comunismo) organizzarono un ‎concerto per i diritti civili e sindacali, sempre più a repentaglio in quell’immediato secondo ‎dopoguerra. La star della serata doveva essere niente meno che Paul Robeson, il possente ‎baritono nero e fieramente comunista che aveva appena dichiarato che i neri americani non ‎avrebbero mai combattuto contro l’Unione Sovietica nel caso di scontro tra gli opposti blocchi.‎
Gli spettatori arrivati in massa per il concerto si trovarono circondati da una “mob” furiosa armata ‎di sassi e di mazze da baseball, spalleggiata dalla polizia locale, che urlava... (Continues)
Let me tell you the story of a line that was held,
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/8/22 - 15:56
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John Henry

Anonymous
John Henry
‎[seconda metà dell’800]‎

‎Quella del fortissimo nero John Henry in gara con la perforatrice a vapore nella ‎costruzione di una ferrovia è una figura mitica dell’orgoglio afroamericano, così come ‎‎Casey Jones lo è per i macchinisti e ferrovieri bianchi ‎o The Big Hewer per minatori inglesi. ‎
Mitologica ma anche storica.‎

Come tantissime sono le versioni della canzone popolare – io ho scelto quella pubblicata nel 1900 il ‎cui testo ho reperito proprio sul sito dedicato, John ‎Henry, the Steel Driving Man – parecchie sono le biografie del protagonista. Quel che è sicuro è ‎che un possente nero chiamato Henry, uno schiavo oppure un detenuto membro di una “chain gang” ‎‎(le squadre di prigionieri alla catena utilizzati come manodopera a costo zero nei lavori più faticosi), ‎lavorò nella seconda metà dell’800 alla costruzione di un tunnel ferroviario, probabilmente in ‎Virginia. La leggenda... (Continues)
John Henry was a railroad man,
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/8/21 - 15:11
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We Shall Overcome

We Shall Overcome
"... Dopo l’11 settembre, abbiamo letto – anche su giornali che dovrebbero sapere meglio certe cose – che il motto dell’America che si riprende dall’aggressione è «We shall overcome», espressione dell’incrollabile spirito americano – come se quel «noi» rappresentasse l’America intera contrapposta ai suoi nemici esterni. Ora, questa interpretazione è anche possibile, ma a un patto: quello di cancellare la memoria che invece è incorporata dentro la canzone e che rappresenta la fiducia, la speranza, la forza di alcuni americani in lotta contro le resistenze, i boicottaggi, le violenze e i pregiudizi di altri americani: quando a Selma, a Birmingham, nella marcia su Washington i militanti dei diritti civili (da Martin Luther King a Pete Seeger e Joan Baez) cantavano We shall overcome, parlavano di una tensione tutta interna all’America – un’America non unificata da un nemico esterno ma drammaticamente... (Continues)
Dead End 2012/7/27 - 09:53
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Chinaman, Laundryman

Chinaman, Laundryman
‎[1932]‎
Poesia scritta nel 1928 da Hsi Tseng Tsiang (1899-1971), cinese, immigrato in America da bambino ‎e divenuto poeta e scrittore attivo nella scena letteraria del Greenwich Village a New York.‎

Musica composta nel 1932 dalla madre di Mike e Peggy Seeger (e matrigna del più celebre ‎‎Pete)‎

Pubblicata anch’essa sul Daily Worker nel 1928, questa poesia fa parte insieme a Sacco, Vanzetti ‎dell’opera “Two Ricercari” (il “ricercar” è un tipo di composizione musicale strumentale del tardo ‎rinascimento e del primo barocco).‎

Il tema affrontato è qui quello - molto più personale per Tsiang – dello sfruttamento dei suoi ‎connazionali immigrati negli USA.‎
La Seeger ne alterò il testo per musicarlo.‎
Inserisco a commento anche la versione originale della poesia.‎
I testi li ho trovati su Song of ‎America
‎"Chinaman"!
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/7/12 - 09:06
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Sacco, Vanzetti

Sacco, Vanzetti
‎[1932]‎
Poesia scritta nel 1928 da Hsi Tseng Tsiang (1899-1971), cinese, immigrato in America da bambino ‎e divenuto poeta e scrittore attivo nella scena letteraria del Greenwich Village a New York.‎
Testo trovato su ‎Song of America

Musica composta nel 1932 dalla madre di Mike e Peggy Seeger (e matrigna del più celebre ‎‎Pete)‎

Un anno dopo l’esecuzione di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, Hsi Tseng Tsiang pubblicò sul ‎Daily Worker questa poesia. Insieme ad un’altra - intitolata “Chinaman, Laundryman” e anch’essa ‎messa in musica dalla Seeger - fa parte dell’opera nota come “Two Ricercari” (il “ricercar” è un ‎tipo di composizione musicale strumentale del tardo rinascimento e del primo barocco).‎
Fast! Fast!
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/7/12 - 09:04
Song Itineraries: Sacco and Vanzetti
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Good Shepherd

Good Shepherd
‎[1936/1969]‎
Dall’album “Volunteers”‎
Arrangiamento di Jorma Kaukonen


“Alla larga dai banditi sanguinari, alla larga dalle false linguacce, alla larga ‎dal demone delle armi da fuoco!”‎

La ragione delle due date differenti è che questa famosa e bellissima canzone dei Jefferson Airplane ‎non è che una riproposizione in chiave psichedelica di "The Blood Strained Banders" – nota anche ‎come "Keep Away from the Bloodstained Banders" (“Alla larga dai banditi macchiati di sangue!”) - ‎una canzone che fu registrata nel 1936 dal mitico Alan Lomax (etnomusicologo, antropologo e ‎produttore discografico cui si deve il salvataggio e la trasmissione ai posteri di gran parte della ‎cultura musicale – afroamericana, in particolare – degli Stati del sud degli USA) in una “prison-‎farm” di Lynn, Virginia, dalla voce di Blind Jimmie Strothers, un afroamericano cieco lì detenuto ‎per aver fatto a... (Continues)
If you want to get to heaven
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/7/11 - 14:34
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Down on Penny's Farm

Down on Penny's Farm
‎[1929]‎

Una canzone di autore anonimo registrata per la prima volta nel 1929 a Johnson City, Tennessee, ‎dai Bently Boys, una formazione di cui nulla si sa eccetto che forse erano del North Carolina.‎
Il brano, dopo essere stato inserito nella seminale raccolta ‎‎“Anthology of American Folk ‎Music” edita nel 1952 dalla Folkways e curata dall’eccentrico etnomusicologo e regista ‎sperimentale Harry Smith, venne più volte ‎interpretata da Pete Seeger (con il titolo abbreviato di “Penny's Farm”) e fu anche fonte di ‎ispirazione per Bob Dylan per le sue "Hard Times in New York Town" e, soprattutto, Maggie’s Farm.‎
Trattandosi di un brano tradizionale, ne esistono ovviamente molte versioni variamente intitolate: ‎‎"Hard Times" "Down on Roberts' Farm" "Tanner's Farm" e altri.‎

‎Come Poor Old Dirt Farmer – e ancora più di quella – si tratta di una canzone di protesta ‎contro lo “sharecropping”,... (Continues)
Come you ladies and you gentlemen and listen to my song.
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/8 - 11:02
We have no difficulty in understanding why a song like this is hated by such kind of a person. And we take the liberty of saying that the hate shown by a fanatic murderer is the best evidence how much a song can be important, when it knows how to go into the very heart of things.
Lorenzo Masetti 2012/4/26 - 22:20




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